L'unIverso quantIstIco - ILC Document Server - International Linear ...
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03 | <strong>ILC</strong>: LA MACCHINA PER IL FUTURO<br />
ILc: una guida passo per passo<br />
Come funziona l’<strong>ILC</strong>? Come qualsiasi macchina complessa, l’acceleratore lungo 31<br />
km è composto da diversi sistemi, ciascuno dei quali è una componente essenziale<br />
per lanciare le particelle a velocità vicine a quella della luce. Questa guida dettagliata<br />
spiega il funzionamento della macchina.<br />
Elettroni<br />
Per produrre elettroni dirigeremo<br />
impulsi luminosi ad alta<br />
intensità, della durata di due nanosecondi,<br />
da un laser verso un<br />
bersaglio ed estrarremo miliardi<br />
di elettroni per ciascun impulso.<br />
Gli elettroni verranno raccolti<br />
utilizzando campi elettrici e<br />
magnetici per creare pacchetti di<br />
particelle e lanciarli in un acceleratore<br />
lineare lungo 250 metri<br />
che aumenta la loro energia fino<br />
a 5 GeV.<br />
Positroni<br />
I positroni, i partner degli elettroni nell’antimateria,<br />
non esistono naturalmente sulla Terra. Per produrli,<br />
invieremo un fascio di elettroni di alta energia<br />
attraverso un ondulatore magnetico, una speciale<br />
disposizione di magneti in cui gli elettroni sono<br />
inviati su un percorso a ‘montagne russe’. Questo<br />
moto turbolento farà sì che gli elettroni emettano<br />
un fascio di raggi X. Subito dopo l’ondulatore magnetico<br />
gli elettroni ritorneranno nell’acceleratore<br />
principale, mentre i fotoni colpiranno un bersaglio<br />
in lega di titanio e produrranno coppie di elettroni<br />
e positroni. I positroni saranno raccolti e lanciati a<br />
loro volta nel loro acceleratore che li porterà a 5 GeV<br />
dopo un percorso di 250 metri.<br />
elettroni<br />
acceleratore lineare principale<br />
non in scala<br />
I rivelatori<br />
Viaggiando l’uno verso l’altro quasi alla velocità della luce, i pacchetti di elettroni e di<br />
positroni si scontreranno con un’energia di circa 500 GeV. Registreremo le spettacolari collisioni<br />
in due giganteschi rivelatori di particelle che si alterneranno nella raccolta dei dati.<br />
Questi rivelatori operano come fotocamere giganti, scattando istantanee delle particelle<br />
transeunti prodotte dalle collisioni elettroni-positroni. Per catturare le preziose informazioni<br />
su ciascuna particella prodotta in ogni interazione, i due rivelatori incorporeranno<br />
tecnologie all’avanguardia, diverse ma complementari. Avere due rivelatori consentirà un<br />
vitale controllo incrociato delle eventuali scoperte che potranno manifestarsi come effetti<br />
estremamente sfuggenti.<br />
Sorgente di<br />
positroni