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L'unIverso quantIstIco - ILC Document Server - International Linear ...

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IndIce<br />

01 3 INTRODUZIONE<br />

4 Informazioni su questo documento<br />

6 RIASSUNTO ESECUTIVO<br />

02 10 L’UNIVERSO QUANTISTICO<br />

12 La porta verso l’Universo Quantistico<br />

12 I segreti della scala del “Tera”<br />

14 La particella di Higgs<br />

15 Rivelando i risultati finali: extra dimensioni?<br />

16 Una luce sulla materia oscura<br />

18 Un supermondo parallelo<br />

18 Un telescopio sull’ignoto<br />

19 Scenari di scoperta<br />

03 20 <strong>ILC</strong>: LA MACCHINA PER IL FUTURO<br />

22 <strong>ILC</strong>: una guida passo per passo<br />

24 Le sfide principali<br />

04 28 UN PROGETTO GLOBALE<br />

29 L’impegno per un progetto globale<br />

29 Considerazioni sul sito<br />

30 Stima dei costi per la macchina <strong>ILC</strong><br />

33 I passi successivi<br />

05 34 LA STRADA VERSO IL FUTURO<br />

34 La prossima generazione<br />

36 Un percorso rapido per l’industria<br />

38 Oltre l’orizzonte


L’UNIVERSO QUANTISTICO<br />

IL MAELSTROM<br />

DELL’ENERGIA<br />

OSCURA<br />

L’OCEANO DEL<br />

BIG BANG<br />

4<br />

LA TERRA<br />

DELL’UNIFICAZIONE<br />

ULTIMA<br />

MAR DELLE TEORIE<br />

0 1 anno luce<br />

L’ISOLA DI<br />

HIGGS<br />

1<br />

IL PASSAGGIO<br />

PROVVISORIO<br />

2<br />

L’ARCIPELAGO<br />

DELLE EXTRA<br />

DIMENSIONI<br />

LA SCOGLIERA DELLA<br />

SUPERSIMMETRIA<br />

3


MAR DEI<br />

GRANDI MISTERI<br />

5<br />

LA TERRA<br />

EMERSA DELLA<br />

MATERIA OSCURA<br />

LuoghI da vIsItare<br />

Tutto l’universo Quantistico abbonda di luoghi<br />

interessanti da scoprire. Quando inizi il viaggio, eccone<br />

alcuni da non perdere:<br />

1 L’isola di Higgs: è massiccia!<br />

2 La scogliera della supersimmetria:<br />

scopri quanto è realmente simmetrica<br />

3 L’arcipelago delle extra dimensioni:<br />

non pensare mai più in 3D!<br />

4 La terra dell’unificazione ultima:<br />

dove terminano tutti i viaggi<br />

5 La terra emersa della materia oscura:<br />

dicci cosa vedi...<br />

Frontiera della conoscenza<br />

Capo<br />

Antimateria<br />

Monte<br />

Einstein<br />

MAR DEI<br />

QUARK<br />

TERRITORIO<br />

NOTO<br />

MAR DEI PICCOLI<br />

MISTERI<br />

Prato di<br />

Newton<br />

PORTO DEL<br />

MODELLO<br />

STANDARD<br />

credito: form one


01<br />

IntroduzIone<br />

Cosa è l’<strong>International</strong> <strong>Linear</strong> Collider?<br />

Stiamo per essere testimoni di una rivoluzione<br />

scientifica. L’<strong>International</strong> <strong>Linear</strong> Collider (<strong>ILC</strong>), la<br />

proposta di un nuovo acceleratore di particelle,<br />

promette di modificare radicalmente la nostra<br />

comprensione dell’universo, rivelando l’origine<br />

della massa, evidenziando eventuali dimensioni<br />

nascoste dello spazio e spiegando persino il mistero<br />

della materia oscura. La tecnologia avanzata della<br />

superconduttività permette di accelerare e portare<br />

a scontrarsi particelle di energie incredibilmente<br />

elevate percorrendo tunnel lunghi più di 30 km.<br />

Rivelatori all’avanguardia registrano gli scontri che<br />

avvengono al centro della macchina, aprendo una<br />

nuova porta sull’Universo Quantistico, un territorio<br />

inesplorato in cui l’estremamente piccolo risponde<br />

a domande sull’estremamente grande. Dagli<br />

studenti appena laureati ai professori universitari,<br />

oltre mille scienziati di tutto il mondo già oggi<br />

collaborano alla progettazione e alla costruzione<br />

dell’acceleratore di particelle di domani.<br />

2 | 3


01 | INTRODUZIONE<br />

COMITATO DEL PROGETTO INTERNATIONAL LINEAR COLLIDER:<br />

LA PORTA VERSO L’UNIVERSO QUANTISTICO<br />

Jonathan Bagger<br />

Johns Hopkins University, USA<br />

Ties Behnke<br />

DESY, Germania<br />

Philip Burrows<br />

(Presidente)<br />

Università di Oxford,<br />

Regno Unito<br />

Jinhyuk Choi<br />

Laboratorio dell’acceleratore di<br />

Pohang, Corea<br />

Elizabeth Clements<br />

Fermilab, USA<br />

Jean-Pierre Delahaye<br />

CERN, Svizzera<br />

Chris Damerell<br />

Rutherford Appleton Laboratory,<br />

Regno Unito<br />

Jie Gao<br />

IHEP, Accademia cinese delle<br />

scienze, Cina<br />

David Harris<br />

symmetry magazine, USA<br />

Rolf Heuer<br />

DESY e Università di Amburgo,<br />

Germania<br />

JoAnne Hewett<br />

SLAC, USA<br />

Young-Kee Kim<br />

Università di Chicago<br />

e Fermilab, USA<br />

Joe Lykken<br />

Fermilab, USA<br />

Youhei Morita<br />

KEK, Giappone<br />

Hitoshi Murayama<br />

Lawrence Berkeley National<br />

Laboratory, USA<br />

Won Namkung<br />

Laboratorio dell’acceleratore di<br />

Pohang, Corea<br />

Perrine Royole-Degieux<br />

IN2P3/CNRS, Francia<br />

Rika Takahashi<br />

KEK, Giappone<br />

Nobu Toge<br />

KEK, Giappone<br />

Nick Walker<br />

DESY, Germania<br />

Barbara Warmbein<br />

DESY, Germania<br />

John Womersley<br />

Rutherford Appleton Laboratory,<br />

Regno Unito


InformazIonI su questo<br />

documento:<br />

La comunità globale <strong>ILC</strong>, un gruppo di oltre 1.000 fisici e ingegneri impegnati a<br />

trasformare in realtà questa macchina futura, ha pubblicato il suo Rapporto di<br />

riferimento sulla progettazione. Il rapporto, di quattro volumi, specifica in dettaglio gli<br />

obiettivi della fisica, le sfide tecniche, i risultati di Ricerca e Sviluppo e le caratteristiche<br />

generali dell’acceleratore progettato. Questo documento, L’<strong>International</strong> <strong>Linear</strong> Collider:<br />

la porta verso l’Universo Quantistico, traduce il contenuto tecnico e dettagliato del<br />

Rapporto di riferimento sulla progettazione e spiega come e perché costruiremo la<br />

futura macchina per la fisica delle particelle.<br />

4 | 5


01 | RIASSUNTO ESECUTIVO<br />

6


Iassunto<br />

esecutIvo<br />

I fisici delle particelle cercano di rispondere a<br />

domande profonde sull’universo studiando le<br />

leggi fondamentali della natura: quali sono i<br />

componenti fondamentali della materia e come si<br />

uniscono tra di loro per dare forma al mondo? Esistono<br />

altre dimensioni oltre alle tre che conosciamo<br />

e quotidianamente esploriamo con i nostri sensi?<br />

Le varie forze della natura sono in realtà manifestazioni<br />

di una singola forza unificata? Da dove proviene<br />

la materia? Qual è la natura della materia oscura<br />

che tiene insieme le galassie? Questi, al momento,<br />

sono dei misteri.<br />

Gli acceleratori di particelle di ieri e di oggi hanno<br />

rivelato come è fatto il regno delle particelle<br />

elementari e quale è il loro comportamento fino<br />

a distanze molto piccole. Ora conosciamo le<br />

particelle che costituiscono la materia ordinaria e<br />

sappiamo che esistono quattro forze fondamentali<br />

della natura.<br />

Siamo quindi pronti a fare i passi successivi ed<br />

a partire per un viaggio di scoperta. Puntiamo a<br />

risolvere i misteri insoluti utilizzando la prossima<br />

generazione di acceleratori di particelle. Questi<br />

ci porteranno in una nuova regione di energia,<br />

necessaria per esplorare fenomeni più piccoli e più<br />

fondamentali. Questa regione è conosciuta come<br />

la ‘scala del Tera’ e prende il nome dal suffisso che<br />

indica le migliaia di miliardi di volt di energia<br />

necessari per accedervi.<br />

6 | 7


01 | RIASSUNTO ESECUTIVO<br />

qual è il significato<br />

dell’universo<br />

quantistico?<br />

L’Universo Quantistico è il regno<br />

subatomico dell’universo, governato<br />

dalle leggi della fisica quantistica. La<br />

fisica delle particelle punta a rivelare<br />

di cosa è fatto l’universo e come<br />

funziona, ponendosi domande che<br />

richiedono una risposta a scale subatomiche<br />

dove dominano i fenomeni<br />

quantistici. La recente rivoluzione<br />

nella comprensione dell’universo da<br />

parte dei fisici delle particelle e la<br />

prossima generazione di acceleratori<br />

di particelle metteranno l’Universo<br />

Quantistico alla nostra portata.<br />

scala del “tera” e salto<br />

quantistico: potenze di<br />

dieci<br />

10 –12 pico p 0,000 000 000 001<br />

10 –9 nano n 0,000 000 001<br />

10 –6 micro μ 0,000 001<br />

10 –3 milli m 0,001<br />

10 –2 centi c 0,01<br />

10 –1 deci d 0,1<br />

10 0 1<br />

10 1 deca da 10<br />

10 2 etto h 100<br />

10 3 kilo k 1 000<br />

10 6 mega M 1 000 000<br />

10 9 giga G 1 000 000 000<br />

10 12 tera T 1 000 000 000 000<br />

Nei prossimi anni, il Large Hadron Collider (LHC) ci offrirà una prima<br />

visione della scala del “Tera”. Il desiderio di approfondire le scoperte<br />

dell’LHC può diventare realtà con l’<strong>International</strong> <strong>Linear</strong> Collider (<strong>ILC</strong>).<br />

L’<strong>ILC</strong> ci consentirà di ampliare i nostri orizzonti di questo nuovo<br />

panorama con grande precisione, rivelandone la ricchezza e i dettagli.<br />

L’<strong>ILC</strong> ci offrirà una visione dell’universo come era quando aveva un’età<br />

di appena un miliardesimo di miliardesimo di secondo. Insieme,<br />

l’<strong>ILC</strong> e l’LHC ci trasporteranno in territori dove scoperte, previste e<br />

impreviste, potranno essere all’ordine del giorno.<br />

La fisica delle particelle ispira. L’<strong>ILC</strong> attrarrà le menti migliori verso<br />

la scienza e la tecnologia e ci consentirà di formare le generazioni<br />

future di scienziati e ingegneri. Queste menti eccellenti continueranno<br />

a promuovere la tecnologia, consentendo molte applicazioni<br />

nella scienza e nell’industria. La conoscenza generata dalla ricerca<br />

fondamentale nell’ultimo secolo ha trasformato in maniera globale<br />

l’economia e la cultura.


elettroni<br />

Non possiamo ancora predire<br />

come le extra dimensioni o la<br />

materia oscura incideranno<br />

ulteriormente sulla società,<br />

invece i vantaggi derivanti<br />

dagli strumenti che stiamo<br />

sviluppando sono facili da<br />

immaginare. Per citarne solo<br />

alcuni, applicazioni in medicina,<br />

nei trasporti, nell’acquisizione di<br />

immagini biologiche in tempo<br />

reale, nello sviluppo di nuovi<br />

strumenti informatici e di nuovi<br />

dispositivi per l’acquisizione di<br />

immagini nelle comunicazioni e<br />

nella grafica.<br />

Al di là dell’impatto diretto che<br />

la ricerca fondamentale ha sulle<br />

nostre vite, siamo gratificati dalla<br />

comprensione del mondo in cui<br />

viviamo. L’istinto di esplorare e<br />

comprendere il modo in cui le<br />

cose funzionano è connaturato<br />

agli esseri umani. È questa<br />

curiosità che ci spinge a costruire<br />

l’<strong>ILC</strong> e che, in ultima analisi, ci<br />

porterà a scoperte che possono<br />

risolvere i grandi misteri<br />

dell’universo.<br />

Sorgente di positroni<br />

Rivelatori Sorgente di elettroni<br />

l’ILc in numeri<br />

URTI:<br />

Tra gli elettroni e le loro antiparticelle,<br />

i positroni, in pacchetti di 5 nanometri<br />

(5 miliardesimi di metro) di altezza<br />

ciascuno contenente 20 miliardi di<br />

particelle e che collidono 14.000 volte<br />

al secondo<br />

Energia:<br />

Fino a 500 miliardi di elettron volt<br />

(GeV) con l’opzione di passare a<br />

1.000 miliardi di elettron volt (TeV)<br />

se necessario.<br />

Tecnologia di accelerazione:<br />

16.000 cavità acceleranti superconduttrici<br />

di niobio puro<br />

Lunghezza:<br />

Circa 31 km, più due anelli attenuatori<br />

ciascuno dei quali con una circonferenza<br />

di 6,7 km<br />

Gradiente di accelerazione:<br />

31,5 megavolt al metro<br />

Sistemi di trasporto del fascio<br />

Acceleratore lineare principale Anelli attenuatori<br />

Acceleratore lineare principale<br />

Temperatura della cavità:<br />

2 K (–271,2 °C o –456 °F)<br />

RIVELATORI:<br />

2, basati su tecnologie complementari<br />

Sito:<br />

Da determinare in una fase successiva<br />

del progetto<br />

Comunità <strong>ILC</strong>:<br />

Circa 300 laboratori e università di<br />

tutto il mondo sono coinvolti nell’<strong>ILC</strong>:<br />

oltre 700 persone stanno lavorando al<br />

progetto dell’acceleratore, mentre altre<br />

900 stanno lavorando allo sviluppo<br />

dei rivelatori. Il lavoro di progettazione<br />

dell’acceleratore è coordinato dal<br />

Global Design Effort, mentre gli studi<br />

sulla fisica e le attività sui rivelatori<br />

sono coordinati dal World Wide Study.<br />

Sul Web:<br />

http://www.linearcollider.org<br />

8 | 9<br />

Positroni


02 | L’UNIVERSO QUANTISTICO


02 L’unIverso <strong>quantIstIco</strong><br />

È iniziata una rivoluzione nel modo in cui vediamo l’universo.<br />

Negli ultimi anni, gli esperimenti<br />

e le osservazioni hanno rivelato<br />

un universo molto più strano e<br />

meraviglioso di quanto avessimo<br />

mai immaginato: un universo<br />

pieno di sostanze misteriose<br />

chiamate materia oscura ed energia<br />

oscura, e nel quale la materia<br />

ordinaria (tutto quanto siamo,<br />

vediamo e avvertiamo) rappresenta<br />

solo una piccola frazione.<br />

La prossima generazione di<br />

acceleratori di particelle amplierà<br />

ulteriormente la nostra<br />

comprensione e punta a rivelare<br />

queste nuove forme di materia,<br />

nuove forze della natura e nuove<br />

dimensioni dello spazio e del<br />

tempo. Questi acceleratori esploreranno<br />

un nuovo territorio, la<br />

scala del “Tera”, denominato<br />

in questo modo per le energie<br />

che si avvicinano ai Tera elettron<br />

volt (migliaia di miliardi di<br />

elettron volt o TeV), che sono<br />

necessarie per aprirlo alle<br />

scoperte scientifiche.<br />

Oggi sappiamo che a queste<br />

scale c’è qualcosa di nuovo: lo<br />

affermano molti esperimenti<br />

degli ultimi decenni, eseguiti da<br />

vari team internazionali. Però<br />

non sappiamo esattamente cosa<br />

potremo trovare. Esplorando la<br />

scala del “Tera”, ci aspettiamo di<br />

ottenere risposte alle nostre domande<br />

e completare una visione<br />

rivoluzionaria dell’universo e<br />

delle sue leggi fisiche: l’Universo<br />

Quantistico.<br />

domande universali<br />

Ci stiamo ponendo domande<br />

fondamentali sull’universo:<br />

1. Esistono principi della natura che<br />

non siano stati scoperti?<br />

2. Come possiamo risolvere il mistero<br />

dell’energia oscura?<br />

3. Esistono extra dimensioni dello<br />

spazio?<br />

4. Tutte le forze diventano una<br />

sola forza?<br />

5. Perché esistono tanti tipi di particelle?<br />

6. Cos’è la materia oscura? Come<br />

possiamo produrla in laboratorio?<br />

7. Cosa ci dicono i neutrini?<br />

8. Come si è creato l’universo?<br />

9. Cosa è accaduto all’antimateria?<br />

10 | 11<br />

La prossima generazione di acceleratori<br />

di particelle ci aiuterà a rispondere<br />

a queste domande.


02 | L’UNIVERSO QUANTISTICO<br />

gli acceleratori della<br />

prossima generazione<br />

The next-generation accelerators<br />

Il Large Hadron Collider (LHC)<br />

entra in funzione nel 2008 al CERN,<br />

l’Organizzazione Europea per la Ricerca<br />

Nucleare, a Ginevra, in Svizzera.<br />

In un tunnel circolare di 27 km di<br />

circonferenza, l’LHC farà scontrare tra<br />

di loro due fasci di protoni. In questi<br />

urti ciascun protone avrà un’energia<br />

di 7 Tera elettron volt. Ma poiché i<br />

protoni sono composti da particelle<br />

denominate quark e gluoni, solo una<br />

frazione dell’energia di ciascun protone<br />

è utilizzata quando i singoli quark<br />

e gluoni si scontrano. Le collisioni che<br />

possono creare nuove particelle dotate<br />

di massa si verificheranno all’LHC<br />

con energie totali disponbili di alcuni<br />

Tera elettron volt.<br />

L’<strong>International</strong> <strong>Linear</strong> Collider (<strong>ILC</strong>)<br />

farà scontrare l’uno contro l’altro fasci<br />

di elettroni e di positroni, i corrispondenti<br />

degli elettroni nell’antimateria.<br />

Posti uno di fronte all’altro, due<br />

acceleratori lineari (uno che scaglia<br />

elettroni e l’altro che scaglia positroni)<br />

raggiungeranno un totale di circa<br />

31 km. Al centro elettroni e positroni,<br />

ciascuno con un’energia di 250 miliardi<br />

di elettron volt, viaggeranno quasi<br />

alla velocità della luce e si urteranno.<br />

Creeranno collisioni spettacolari con<br />

un’energia totale di 500 miliardi di<br />

elettron volt, tutta disponibile per<br />

la creazione di nuove particelle. Il disegno<br />

dell’<strong>ILC</strong> consente potenziamenti<br />

della macchina fino ad energie di circa<br />

1 Tera elettron volt.<br />

Perché l’<strong>ILC</strong> è lineare e non circolare?<br />

Quando una particella elettricamente<br />

carica è forzata su un percorso curvo,<br />

emette raggi X e perde energia. Quanto<br />

maggiore è la sua energia, tanto<br />

maggiore è la perdita di energia per<br />

emissione di raggi X. Questa perdita<br />

è molto più grande per gli elettroni e<br />

i positroni che per i protoni nell’LHC<br />

a causa della differente massa. La<br />

soluzione per raggiungere alte energie<br />

per elettroni e positroni è di eliminare<br />

le curve, da cui l’aggettivo ‘lineare’<br />

nell’<strong>ILC</strong>.<br />

La porta verso<br />

l’universo quantistico<br />

Per fare questo salto nell’ignoto, fisici di tutto il<br />

mondo stanno collaborando alla progettazione<br />

e costruzione degli acceleratori più avanzati mai<br />

concepiti. L’<strong>ILC</strong> descriverà questo nuovo territorio<br />

con precisione senza precedenti. La prima mappa<br />

della scala del “Tera” verrà dall’LHC attualmente in<br />

costruzione presso il CERN a Ginevra, in Svizzera.<br />

Nessuno sa esattamente cosa troverà l’LHC, ma il<br />

territorio è vasto e il potenziale di scoperte è enorme.<br />

L’<strong>ILC</strong> ci consentirà di orientarci con grande precisione<br />

nel nuovo panorama che l’LHC inizierà ad<br />

esplorare. Amplierà le scoperte fatte dall’LHC e ci<br />

rivelerà le leggi della natura alla scala del “Tera”.<br />

Insieme, queste macchine da scoperta metteranno<br />

al centro della nostra attenzione l’Universo<br />

Quantistico.<br />

I segreti della scala del “tera”<br />

In base agli esperimenti e alle scoperte degli ultimi<br />

decenni, i fisici ritengono che la scala del “Tera”<br />

offrirà prove di forme di materia completamente<br />

nuove, e forse anche di extra dimensioni dello<br />

spazio. La nuova materia potrebbe includere la<br />

particella di Higgs, nonché una famiglia ampliata<br />

di ‘particelle supersimmetriche’ elementari, i cugini<br />

più pesanti delle particelle che conosciamo già.<br />

Queste scoperte ci diranno qualcosa della natura<br />

dell’universo e di come le leggi della fisica sono<br />

arrivate ad essere quelle di oggi.


credito: Fermilab, NASA, ESA, G. Piotto (Università di Padova) e A. Sarajedini (Università della Florida)<br />

12 | 13


02 | L’UNIVERSO QUANTISTICO<br />

La particella di higgs<br />

L’attuale Modello Standard della fisica delle particelle<br />

descrive quasi tutti i fenomeni alle alte energie<br />

osservati con gli acceleratori di particelle esistenti.<br />

La precisione delle sue predizioni è notevole, ma funziona<br />

solo basandosi su un’ipotesi non verificata: il<br />

meccanismo di Higgs. La particella di Higgs è l’unica<br />

particella del Modello Standard non ancora osservata.<br />

Nel Modello Standard gioca un ruolo determinante<br />

nella spiegazione dell’origine delle masse delle<br />

particelle elementari. Come un fluido quantistico<br />

invisibile, il campo di Higgs riempie il vuoto dello<br />

spazio, rallentando il moto delle particelle e dando<br />

massa alla materia. Quando questo fluido quantistico<br />

è disturbato ad energie sufficientemente elevate,<br />

ci aspettiamo che rilasci particelle di Higgs osservabili,<br />

distaccandole una ad una.<br />

Le misure di precisione effettuate sulle proprietà<br />

delle particelle elementari osservate ci consentono<br />

di stimare l’energia alla quale apparirà la particella<br />

di Higgs. Questa energia è al limite di quanto disponibile<br />

negli acceleratori di particelle in funzione, ma<br />

è ampiamente alla portata dell’LHC e dell’<strong>ILC</strong>.<br />

Nell’<strong>ILC</strong> particelle di Higgs verranno create direttamente<br />

nelle collisioni elettrone-positrone e quindi<br />

saremo in grado di misurare con grande precisione<br />

le loro proprietà: la massa, il momento angolare<br />

intrinseco denominato ‘spin’ e la forza delle loro<br />

interazioni con le altre particelle elementari. Le<br />

proprietà della particella di Higgs saranno quelle<br />

predette dal Modello Standard? Oppure suggeriranno<br />

una particella supersimmetrica di Higgs più<br />

esotica? O la natura sarà ancora più complicata? L’<strong>ILC</strong><br />

ci consentirà di scoprirlo.


Credito: Jean-Francois Colonna<br />

rivelando i<br />

risultati finali:<br />

extra dimensioni?<br />

Nella descrizione che oggi abbiamo dell’universo,<br />

le leggi dell’infinitamente grande e quelle<br />

dell’infinitamente piccolo non si mescolano.<br />

Abbiamo già scoperto che tre delle quattro forze note<br />

condividono la stessa struttura matematica descritta<br />

dalla teoria quantistica. È possibile riconciliare la<br />

gravità (la legge che governa l’infinitamente grande)<br />

con la teoria quantistica (che funziona a scale di<br />

distanze infinitesime)? Potrebbe esistere una sola<br />

teoria del tutto? Le caratteristiche peculiari dell’<strong>ILC</strong><br />

potrebbero fornire le informazioni per imboccare la<br />

strada corretta verso la teoria definitiva.<br />

La teoria delle stringhe (o corde) è un candidato<br />

promettente per unificare le leggi del grande e del<br />

piccolo. La teoria sostiene che tutte le particelle e<br />

le forze possono essere immaginate come sottili<br />

corde vibranti. Un tocco della corda la rende un<br />

quark, mentre un altro la rende un fotone: una<br />

vera sinfonia di particelle. Questa teoria implica<br />

il realizzarsi in maniera naturale di concetti della<br />

massima importanza quali la supersimmetria e le<br />

extra dimensioni dello spazio.<br />

Queste extra dimensioni non sono visibili nel<br />

nostro mondo di tutti i giorni. Sono pensate come<br />

“arrotolate” su se stesse in modo tale da diventare<br />

visibili solo se messe alla prova con potenti acceleratori.<br />

Se nuove dimensioni esistono alla scala<br />

del “Tera”, l’LHC potrebbe scoprirle e l’<strong>ILC</strong> potrebbe<br />

determinarne il numero, la loro grandezza e forma<br />

e quali particelle si trovino al loro interno. Insieme,<br />

l’LHC e l’<strong>ILC</strong> potrebbero così aprire una finestra sul<br />

nuovo mondo della gravità quantistica.<br />

Il modello standard<br />

(e oltre)<br />

Il Modello Standard della fisica delle<br />

particelle è una teoria che descrive<br />

le particelle note che compongono la<br />

materia ordinaria e tre delle quattro<br />

interazioni fondamentali che tra di<br />

esse hanno luogo. Queste interazioni,<br />

o forze, sono la forza elettromagnetica<br />

(che utilizziamo e su cui facciamo<br />

quotidianamente affidamento), la<br />

forza forte (che tiene insieme i quark<br />

all’interno del nucleo dell’atomo) e<br />

la forza debole (che è responsabile<br />

di molti decadimenti radioattivi). Il<br />

Modello Standard non include nel suo<br />

ambito la quarta forza, la gravità.<br />

antimateria<br />

14 | 15<br />

Ad ogni particella fondamentale corrisponde<br />

una particella di antimateria.<br />

La coppia è identica sotto molti aspetti,<br />

tranne che per uno estremamente<br />

importante: hanno carica elettrica<br />

opposta. Ad esempio, un elettrone<br />

e un positrone sono identici, tranne<br />

il fatto che un elettrone ha carica<br />

negativa mentre un positrone ha carica<br />

positiva. Quando una particella e la sua<br />

antiparticella si incontrano, si annichilano<br />

in uno stato di pura energia.


02 | L’UNIVERSO QUANTISTICO<br />

supersimmetria<br />

Si ipotizza che la supersimmetria sia<br />

una proprietà dell’universo, ma non<br />

è stata ancora osservata sperimentalmente.<br />

Questa teoria richiede che<br />

per ogni tipo di particella esista una<br />

particella supersimmetrica associata,<br />

denominata il suo partner supersimmetrico.<br />

Il partner supersimmetrico è<br />

una replica “pesante” di una particella,<br />

con un’altra differenza significativa.<br />

Tutte le particelle sono classificate<br />

come fermioni o bosoni. Una particella<br />

che appartenga ad una classe ha<br />

un partner supersimmetrico nell’altra,<br />

facendo così ‘quadrare i conti’ e<br />

rendendo la natura più simmetrica. Ad<br />

esempio, il partner supersimmetrico<br />

di un elettrone (un fermione) è denominato<br />

un selettrone (un bosone).<br />

La supersimmetria descrive una<br />

maestosa danza delle particelle<br />

nell’universo, ma finora siamo stati<br />

in grado di osservare un solo partner<br />

di ciascuna coppia. Le particelle<br />

non osservate potrebbero essere la<br />

sorgente della misteriosa ‘materia<br />

oscura’ presente nelle galassie.<br />

Benché particelle supersimmetriche<br />

non siano state ancora osservate,<br />

potrebbero essere prodotte ed<br />

identificate negli esperimenti all’LHC<br />

e all’<strong>ILC</strong>.<br />

Come le caramelle in questo barattolo, l’universo è principalmente oscuro:<br />

il 96% è composto da materia oscura ed energia oscura. Solo circa il<br />

4% dell’universo (la stessa proporzione delle caramelle colorate),<br />

comprendente le stelle, i pianeti e noi stessi, è composto dalla materia<br />

atomica a noi oramai familiare.<br />

una luce sulla materia oscura<br />

Lo scorso decennio ha portato la sorprendente<br />

scoperta che il 96% dell’universo non è composto<br />

da materia ordinaria, ma consiste invece di ‘energia<br />

oscura’ (circa il 74%), che causa l’espansione accelerata<br />

dell’universo, e ‘materia oscura’ (circa il 22%),<br />

una forma misteriosa di materia che non emette<br />

luce e che è quindi difficile da rivelare con i normali<br />

metodi di osservazione.<br />

Prove evidenti dell’esistenza dell’universo<br />

oscuro provengono tuttavia da molte fonti,<br />

tra cui osservazioni astrofisiche di ammassi<br />

di galassie, che sarebbero invece separati<br />

se la materia ordinaria fosse la sola cosa<br />

a te nerle insieme. La materia oscura sembra<br />

tenere insieme l’universo.<br />

Ma cos’è questa materia oscura? La fisica delle<br />

particelle offre una possibile spiegazione. Molte<br />

predizioni su quello che troveremo alla scala<br />

del “Tera” comprendono particelle che possono<br />

essere l’origine della materia oscura. Prodotte<br />

copiosamente nel calderone ardente del Big Bang,<br />

un numero sufficiente di queste potrebbe essere<br />

sopravvissuto fino ad oggi sotto forma di materia<br />

oscura cosmologica. Per esserne certi, dobbiamo<br />

produrre queste particelle e misurarne con precisione<br />

le proprietà.<br />

Le teorie supersimmetriche offrono un caso esemplare.<br />

L’LHC e l’<strong>ILC</strong> dovrebbero essere in grado di<br />

produrre e studiare le particelle supersimmetriche,<br />

se esistono in natura. Queste particelle supersimmetriche<br />

potrebbero costituire la materia oscura<br />

presente nell’universo. Misurando con precisione<br />

le loro masse all’<strong>ILC</strong> e confrontandole con misure<br />

cosmologiche sempre più precise, potremo determinare<br />

se le particelle supersimmetriche costituiscano<br />

tutta la materia oscura o se manchi ancora<br />

qualcos’altro.


16 | 17<br />

Credito: Fermilab


02 | L’UNIVERSO QUANTISTICO<br />

due forze<br />

diventano una sola<br />

Per secoli gli uomini hanno sospettato<br />

l’esistenza di una connessione fra<br />

elettricità e magnetismo. Ad esempio,<br />

quando un fulmine colpiva una nave<br />

in alto mare, i marinai notavano<br />

un effetto di disturbo sull’ago della<br />

bussola. Nel XIX secolo James Clerk<br />

Maxwell riuscì ad unificare l’elettricità<br />

e il magnetismo in un solo schema<br />

teorico. La sua teoria combinata,<br />

l’elettromagnetismo, è alla base di<br />

molte tecnologie familiari nelle nostre<br />

vite moderne, dalle lampadine elettriche<br />

alla televisione ai computer.<br />

Oggi puntiamo a scoprire se le quattro<br />

forze (elettromagnetismo, gravità,<br />

forza forte e forza debole) derivino<br />

da una sola forza che si manifesta<br />

come tale solo ad una scala di energia<br />

molto più elevata di quella quotidiana.<br />

Non siamo ancora in grado di<br />

comprendere cosa ci offrirà una<br />

teoria unificata, ma le possibilità sono<br />

potenzialmente illimitate.<br />

un supermondo<br />

parallelo<br />

Oltre alla materia oscura, la<br />

supersimmetria predice tutto un<br />

mondo di particelle supersimmetriche,<br />

ciascuna corrispon dente<br />

alle particelle elementari che<br />

conosciamo oggi. L’<strong>ILC</strong> illuminerà<br />

questo supermondo parallelo,<br />

ammesso che esista. Le collisioni<br />

fra elettroni e positroni ad alta<br />

energia nell’<strong>ILC</strong> saranno in grado<br />

di produrre queste particelle<br />

supersimmetriche, consentendoci<br />

di studiarne i diversi tipi e<br />

di misurare le loro interazioni.<br />

Saranno le osservazioni a determinare<br />

la struttura e la definizione<br />

di questo supermondo.<br />

un telescopio<br />

sull’ignoto<br />

La grande precisione di queste<br />

collisioni fra elettroni e positroni<br />

consentirà all’<strong>ILC</strong> di fungere<br />

da telescopio per esplorare, in<br />

maniera indiretta, energie molto<br />

superiori a quelle che qualsiasi<br />

acceleratore di particelle potrebbe<br />

mai ottenere direttamente.<br />

Tuttavia, per ora, la nostra vista<br />

è oscurata dalla mancanza di<br />

conoscenza della fisica che esiste<br />

alla scala del “Tera”. I dati dell’<strong>ILC</strong><br />

metterebbero la scala del “Tera”<br />

al centro dell’attenzione e ci<br />

fornirebbero un telescopio per<br />

osservarla. L’<strong>ILC</strong> ci offrirebbe una<br />

veduta su un mondo ad energie<br />

mille miliardi di volte oltre la sua,<br />

nel campo dell’energia ultraelevata<br />

dove le forze della natura<br />

potrebbero diventare unificate.<br />

La particella di Higgs<br />

Determinare il motivo<br />

dell’esistenza della particella<br />

di Higgs<br />

Trovare altri cugini della<br />

particella di Higgs<br />

Scoprire gli effetti delle<br />

extra dimensioni<br />

Scoprire una nuova<br />

fonte di asimmetria tra<br />

materia e antimateria<br />

Determinare l’origine<br />

della massa<br />

L’UNIVERSO QUAN<br />

0<br />

IL MAELSTROM<br />

DELL’ENERGIA<br />

OSCURA<br />

L’ultima unificazione<br />

Scoprire una forza della<br />

natura precedentemente<br />

ignota<br />

Collegare l’unificazione alle<br />

extra dimensioni e alla<br />

teoria delle stringhe<br />

L’OCEANO DEL<br />

BIG BANG<br />

LA TERRA<br />

DELL’UNIFICAZIONE<br />

ULTIMA<br />

Collegare nuove forze<br />

all’unificazione dei quark, di<br />

altre particelle quali i neutrini<br />

e le particelle di Higgs<br />

MAR DELL


TISTICO<br />

E TEORIE<br />

Supersimmetria<br />

Rivelare la natura della<br />

supersimmetria<br />

L’ISOLA DI<br />

HIGGS<br />

IL PASSAGGIO<br />

PROVVISORIO<br />

1 anno luce<br />

Scoprire la natura supersimmetrica<br />

della materia<br />

oscura<br />

Rivelare l’unificazione di<br />

tutte le forze e della materia<br />

ad energie elevatissime<br />

LA SCOGLIERA DELLA<br />

SUPERSIMMETRIA<br />

L’ARCIPELAGO<br />

DELLE EXTRA<br />

DIMENSIONI<br />

MAR DEI<br />

GRANDI MISTERI<br />

Frontiera della conoscenza<br />

Extra dimensioni<br />

LA TERRA<br />

EMERSA DELLA<br />

MATERIA OSCURA<br />

Capo<br />

Antimateria<br />

MAR DEI<br />

QUARK<br />

TERRITORIO<br />

NOTO<br />

Monte<br />

Einstein<br />

Scoprire il numero e la forma<br />

delle extra dimensioni<br />

Determinare quali particelle<br />

viaggiano nelle extra<br />

dimensioni<br />

Scoprire dove si trovano<br />

le particelle nelle extra<br />

dimensioni<br />

MAR DEI PICCOLI<br />

MISTERI<br />

PORTO DEL<br />

MODELLO<br />

STANDARD<br />

Prato di<br />

Newton<br />

Materia oscura<br />

scenari di scoperta<br />

Qualunque cosa scopra l’LHC, l’<strong>ILC</strong><br />

è la macchina necessaria per chiarire<br />

a fondo tali scoperte e ampliarne<br />

l’ambito. L’esatto scenario delle<br />

scoperte dipenderà dalle scelte della<br />

natura, ma esistono numerose ed<br />

entusiasmanti opportunità.<br />

Scoprire se le particelle<br />

pesanti, debolmente interagenti,<br />

sono parte della<br />

materia oscura<br />

Misurare l’abbondanza<br />

di particelle debolmente<br />

interagenti<br />

credito: form one<br />

Collegare i candidati alla<br />

materia oscura a teorie sulle<br />

extra dimensioni, alla supersimmetria<br />

e ad una teoria<br />

ultima dell’unificazione<br />

Utilizzare le proprietà della<br />

materia oscura per sondare<br />

l’universo alle sue origini, creando<br />

una finestra sul Big Bang<br />

18 | 19


03 | <strong>ILC</strong>: LA MACCHINA PER IL FUTURO<br />

Scienziati ed ingegneri provenienti da<br />

tutto il mondo stanno collaborando<br />

ai progetti di Ricerca e Sviluppo per<br />

l’<strong>International</strong> <strong>Linear</strong> Collider.<br />

Credito: Fermilab


03 ILc: La macchIna Per IL futuro<br />

Raggiungere i nostri ambiziosi obiettivi di fisica sarà una sfida davvero difficile. L’<strong>International</strong> <strong>Linear</strong><br />

Collider non ci consentirà semplicemente di ampliare le frontiere della nostra conoscenza dell’universo;<br />

ci sta sfidando sin da ora a sondare nuovi terreni in molti settori diversi tra di loro: la tecnologia avanzata<br />

degli acceleratori, l’ingegneria dei materiali e lo sviluppo dei rivelatori. Team internazionali di scienziati<br />

e ingegneri stanno lavorando a fondo per sviluppare il progetto.<br />

creare lo strumento giusto<br />

L’esplorazione dell’Universo Quantistico con gli<br />

acceleratori è come utilizzare un fascio di luce<br />

per cercare metodicamente, nel buio, qualcosa<br />

di piccolo.<br />

Il nostro obiettivo è di fare scontrare gli elettroni e<br />

le loro antiparticelle, i positroni, ad energie totali<br />

fino a 500 miliardi di elettron volt (0,5 Tera elettron<br />

volt), l’intervallo di energie dove prevediamo<br />

di ottenere accesso a molti dei fenomeni misteriosi<br />

che abbiamo provato a descrivere. Quando gli<br />

elettroni e i positroni si urtano, si annichilano in<br />

uno stato di pura energia che diventa disponibile<br />

per creare nuove particelle che possiamo rivelare.<br />

Ciò fornisce un ambiente che ci consentirà di<br />

eseguire misure estremamente precise. Sappiamo<br />

di avere bisogno di una determinata frequenza di<br />

collisioni fra elettroni e positroni, o ‘luminosità’,<br />

per produrre abbastanza interazioni interessanti<br />

da misurare e studiare. Questi sono gli elementi<br />

che ci consentono di impostare i parametri per la<br />

progettazione dell’<strong>ILC</strong>.<br />

L’<strong>ILC</strong> è il nostro riflettore per illuminare l’ignoto.<br />

Sappiamo qualcosa su ciò che stiamo cercando: la<br />

materia oscura, il bosone di Higgs, le extra dimensioni<br />

e le particelle supersimmetriche. E sappiamo<br />

dove dirigere il riflettore per trovarle... e magari<br />

scoprire lungo il percorso cose che non ci aspettavamo.<br />

Fino ad ora, i nostri riflettori non hanno<br />

esplorato abbastanza a fondo. Costruendo l’<strong>ILC</strong>, ne<br />

avremo uno in grado di farlo.<br />

20 | 21


03 | <strong>ILC</strong>: LA MACCHINA PER IL FUTURO<br />

ILc: una guida passo per passo<br />

Come funziona l’<strong>ILC</strong>? Come qualsiasi macchina complessa, l’acceleratore lungo 31<br />

km è composto da diversi sistemi, ciascuno dei quali è una componente essenziale<br />

per lanciare le particelle a velocità vicine a quella della luce. Questa guida dettagliata<br />

spiega il funzionamento della macchina.<br />

Elettroni<br />

Per produrre elettroni dirigeremo<br />

impulsi luminosi ad alta<br />

intensità, della durata di due nanosecondi,<br />

da un laser verso un<br />

bersaglio ed estrarremo miliardi<br />

di elettroni per ciascun impulso.<br />

Gli elettroni verranno raccolti<br />

utilizzando campi elettrici e<br />

magnetici per creare pacchetti di<br />

particelle e lanciarli in un acceleratore<br />

lineare lungo 250 metri<br />

che aumenta la loro energia fino<br />

a 5 GeV.<br />

Positroni<br />

I positroni, i partner degli elettroni nell’antimateria,<br />

non esistono naturalmente sulla Terra. Per produrli,<br />

invieremo un fascio di elettroni di alta energia<br />

attraverso un ondulatore magnetico, una speciale<br />

disposizione di magneti in cui gli elettroni sono<br />

inviati su un percorso a ‘montagne russe’. Questo<br />

moto turbolento farà sì che gli elettroni emettano<br />

un fascio di raggi X. Subito dopo l’ondulatore magnetico<br />

gli elettroni ritorneranno nell’acceleratore<br />

principale, mentre i fotoni colpiranno un bersaglio<br />

in lega di titanio e produrranno coppie di elettroni<br />

e positroni. I positroni saranno raccolti e lanciati a<br />

loro volta nel loro acceleratore che li porterà a 5 GeV<br />

dopo un percorso di 250 metri.<br />

elettroni<br />

acceleratore lineare principale<br />

non in scala<br />

I rivelatori<br />

Viaggiando l’uno verso l’altro quasi alla velocità della luce, i pacchetti di elettroni e di<br />

positroni si scontreranno con un’energia di circa 500 GeV. Registreremo le spettacolari collisioni<br />

in due giganteschi rivelatori di particelle che si alterneranno nella raccolta dei dati.<br />

Questi rivelatori operano come fotocamere giganti, scattando istantanee delle particelle<br />

transeunti prodotte dalle collisioni elettroni-positroni. Per catturare le preziose informazioni<br />

su ciascuna particella prodotta in ogni interazione, i due rivelatori incorporeranno<br />

tecnologie all’avanguardia, diverse ma complementari. Avere due rivelatori consentirà un<br />

vitale controllo incrociato delle eventuali scoperte che potranno manifestarsi come effetti<br />

estremamente sfuggenti.<br />

Sorgente di<br />

positroni


Gli acceleratori lineari<br />

Due acceleratori lineari principali (denominati linac), uno per gli elettroni e l’altro per i positroni, ciascuno<br />

dei quali lungo 12 km, accelereranno i pacchetti di particelle verso il punto di collisione. Ciascun acceleratore<br />

è composto da strutture cave denominate cavità superconduttrici, annidate all’interno di una serie di serbatoi<br />

raffreddati noti come criomoduli. I moduli utilizzano elio liquido per raffreddare le cavità fino a –271 °C,<br />

temperatura solo leggermente superiore allo zero assoluto, per renderle superconduttrici. Le onde elettromagnetiche<br />

riempiono le cavità per ‘spingere’ le particelle, accelerandole ad energie fino a 250 GeV. Ciascun<br />

pacchetto di elettroni e positroni conterrà un’energia di circa un kilojoule, che corrisponde ad una potenza<br />

media del fascio di circa 10 megawatt. L’intero processo di produzione di elettroni e positroni, attenuazione<br />

e accelerazione sarà ripetuto cinque volte al secondo.<br />

Sorgente di elettroni<br />

anelli attenuatori acceleratore lineare principale<br />

Gli anelli attenuatori<br />

Una volta creati, né i pacchetti di elettroni né quelli<br />

di positroni sono abbastanza compatti da generare<br />

l’elevata densità necessaria a produrre copiose<br />

collisioni all’interno dei rivelatori. Due anelli<br />

attenuatori, della circonferenza di 6,7 km, uno per<br />

gli elettroni e uno per i positroni, risolveranno<br />

questo problema. In ciascun anello, i pacchetti attraverseranno<br />

ripetutamente una serie di ondulatori,<br />

dispositivi che fanno sì che le traiettorie dei<br />

fasci ‘oscillino’ in modo tale da rendere i pacchetti<br />

più compatti. Ciascun pacchetto impiega circa due<br />

decimi di secondo ad attraversare il proprio anello<br />

attenuatore, circolando in esso circa 10.000 volte<br />

prima di essere espulso. I magneti manterranno le<br />

particelle sul percorso, focalizzate nelle loro orbite<br />

circolari attorno all’anello. All’uscita dagli anelli<br />

attenuatori, i pacchetti saranno lunghi pochi millimetri<br />

e più sottili di un capello.<br />

31 km<br />

Positroni<br />

lunghezza = 310 campi di calcio<br />

Credito: form one ®<br />

I sistemi di trasporto del fascio<br />

Per massimizzare la luminosità, i pacchetti di<br />

particelle devono essere estremamente piccoli. Una<br />

serie di magneti, disposti lungo sistemi di trasporto<br />

del fascio lunghi 2 km su ciascun lato del punto<br />

di collisione, concentreranno i fasci in pochi<br />

nanometri di altezza ed in poche centinaia di<br />

nanometri di larghezza. I sistemi di trasporto del<br />

fascio elimineranno le particelle che si allontanano<br />

dall’orbita principale del fascio e proteggeranno i<br />

sensibili magneti e rivelatori. I magneti guideranno<br />

gli elettroni e i positroni in scontri frontali.<br />

22 | 23


03 | <strong>ILC</strong>: LA MACCHINA PER IL FUTURO<br />

Tutti i criomoduli devono superare una serie di test minuziosi.<br />

Credito: KEK


Le sfide principali<br />

Energia<br />

Le scale di energia che sonderemo con l’<strong>ILC</strong> sono<br />

ben oltre quelle mai ottenute da qualsiasi collisionatore<br />

di elettroni-positroni. Per ottenere<br />

un’energia del fascio fino a 250 GeV per particella,<br />

raggiungendo quasi 500 GeV per collisione, sarebbero<br />

necessari 167 miliardi di batterie standard AA<br />

una dopo l’altra.<br />

Tecnologia superconduttrice<br />

Una particella carica può essere accelerata solo da un<br />

campo elettrico. Per fornire l’accelerazione necessaria,<br />

utilizzeremo cavità superconduttrici al niobio. Il<br />

campo elettrico di accelerazione è stabilito fornendo<br />

impulsi di energia nelle cavità, che sono immerse in<br />

elio liquido ad una temperatura di –271 °C. Le cavità<br />

sono alloggiate in serbatoi circondati da scudi termici<br />

e da un serbatoio esterno (un criostato) per isolarle<br />

dall’esterno, che sarà più caldo di esse di 300 °C. A<br />

spingere in avanti elettroni e positroni saranno ben<br />

8.000 cavità, ciascuna lunga un metro, per ciascun<br />

acceleratore lineare e collocate nei criomoduli.<br />

Il gradiente di accelerazione<br />

Per le particelle, accelerazione significa sia un<br />

aumento di velocità che un aumento di energia. La<br />

sfida consiste nel fornire loro la massima energia<br />

sulla minima distanza possibile. Il gradiente di accelerazione<br />

è una misura di quanto un acceleratore<br />

possa aumentare l’energia di una particella di un<br />

dato valore, tipicamente espresso in volt per metro.<br />

Quanto più elevato è questo gradiente, tanto più<br />

corto, e quindi più economico, può essere l’<strong>ILC</strong>. Per<br />

una data lunghezza della macchina, il gradiente<br />

determina l’energia finale degli elettroni e dei positroni<br />

prima che essi si scontrino. La fisica di base<br />

definisce un limite superiore per le cavità superconduttrici.<br />

Stiamo cercando di avvicinare le nostre<br />

cavità quanto più possibile a questo limite. Quindici<br />

anni fa il massimo gradiente ottenuto era di circa<br />

cinque milioni di volt al metro. Con intense attività<br />

di Ricerca e Sviluppo questo valore è aumentato<br />

drasticamente e il nostro obiettivo di gradiente per<br />

l’<strong>ILC</strong> è ora di 31,5 milioni di volt al metro.<br />

Credito: DESY<br />

cavità superconduttrici<br />

di niobio<br />

24 | 25<br />

Come funzionano le cavità superconduttrici?<br />

Un generatore di tensione riempie<br />

ciascuna struttura cava con un campo<br />

elettrico. La tensione del campo cambia<br />

con una determinata frequenza: una<br />

radiofrequenza o RF. Le particelle cariche<br />

avvertono la forza del campo elettrico<br />

e accelerano. Se si costruisce la cavità<br />

a partire da un superconduttore, ad<br />

esempio il niobio, e la si raffredda quasi<br />

allo zero assoluto, si ha una ‘cavità RF<br />

superconduttrice’. Tali cavità conducono<br />

la corrente elettrica quasi senza perdita<br />

di energia, il che significa che quasi tutta<br />

l’energia elettrica è utilizzata per accelerare<br />

il fascio, invece di riscaldare le stesse<br />

strutture acceleranti.<br />

Progettare e costruire le cavità in<br />

modo ottimale non è semplice. Le<br />

cavità, lunghe 1 metro, sono realizzate<br />

a partire da nove celle, levigate per<br />

fornire uniformità della superficie<br />

al livello del micron, e sono prive di<br />

impurezze. Difetti significativi o polvere<br />

sulle superfici potrebbero causare la<br />

perdita della superconduttività senza<br />

sostenere il campo elettrico necessario<br />

per accelerare le particelle. Una<br />

serie di trattamenti e processi chimici<br />

estremamente dettagliati rendono le<br />

cavità letteralmente scintillanti.


03 | <strong>ILC</strong>: LA MACCHINA PER IL FUTURO<br />

una collaborazione<br />

globale per i rivelatori<br />

Da oltre un decennio l’esplorazione<br />

del menu della fisica possibile, nonché<br />

il lavoro necessario al disegno dei<br />

rivelatori, a sviluppare le loro tecnologie<br />

e alle attività correlate di Ricerca e<br />

Sviluppo, sono stati coordinati da un<br />

impegno globale denominato World<br />

Wide Study (WWS). Il WWS organizza<br />

annualmente seminari internazionali<br />

frequentati da centinaia di fisici. In<br />

queste riunioni, i partecipanti presentano<br />

e discutono nuovi scenari della<br />

fisica e sviluppano e ottimizzano tecniche<br />

per la scoperta e la misurazione<br />

dei nuovi fenomeni.<br />

Il rivelatore di vertici<br />

Al cuore del massiccio sistema di rivelatori<br />

dell’<strong>ILC</strong> si trova il rivelatore di vertici, un<br />

dispositivo di tracciatura molto compatto, della<br />

dimensione approssimativa di una bottiglia di<br />

vino, che circonda la regione di interazione.<br />

Composto da cilindri di rivelatori in silicio,<br />

questo dispositivo high-tech conterrà in totale<br />

circa un miliardo di pixel, equivalenti a centinaia<br />

delle migliori fotocamere digitali. Opera in modo<br />

molto simile ad una fotocamera 3D o ad un<br />

microscopio, in quanto misura i percorsi delle<br />

particelle in uscita con precisione del micron.<br />

Alcune delle particelle prodotte nelle collisioni<br />

potrebbero contenere esotici quark pesanti,<br />

che vivono per un millesimo di miliardesimo di<br />

secondo prima di decadere in forme più familiari<br />

di materia. Questi quark si rivelano decadendo<br />

in ‘vertici’ molto vicini al punto di collisione, ma<br />

da esso separati. I quark esotici, resi visibili dal<br />

rivelatore di vertici, possono indicare la strada<br />

per una nuova fisica.<br />

credito: Greg Stewart, SLAC<br />

Luminosità<br />

Per poter fare scoperte richiediamo grandi quantità di dati di alta<br />

qualità. Quanto maggiore è la frequenza con cui gli elettroni e i positroni<br />

collidono, tanto maggiore sarà la quantità di dati interessanti<br />

che saranno prodotti. Ciò richiede un’elevata luminosità, espressa<br />

come frequenza di collisioni per unità di area. Il requisito dell’<strong>ILC</strong> di<br />

luminosità superiore a 10 34 collisioni fra elettroni e positroni per centimetro<br />

quadrato al secondo rappresenta una sfida importante per il<br />

disegno di questa macchina. Possiamo ottenere questa luminosità così<br />

elevata stipando il maggior numero possibile di elettroni e positroni<br />

nei fasci più piccoli che possiamo produrre e accertandoci che i fasci<br />

collidano frontalmente. In pratica ciò significa forzare oltre 10 miliardi<br />

di elettroni e positroni in fasci alti circa 5 nanometri e larghi 500<br />

nanometri, infine dirigendo i pacchetti a scontrarsi utilizzando sistemi<br />

avanzati di feedback.<br />

I rivelatori di particelle<br />

I rivelatori di particelle costituiscono letteralmente la parte centrale<br />

dell’<strong>ILC</strong>. I rivelatori racchiuderanno il punto in cui gli elettroni e i<br />

positroni collidono e forniranno le informazioni necessarie per svelare<br />

l’Universo Quantistico. Per contenere tutti i componenti, i cavi ed un<br />

potente magnete saranno lunghi, alti e larghi dodici metri, praticamente<br />

delle dimensioni di un edificio di tre piani e peseranno diverse<br />

migliaia di tonnellate.<br />

Impiegando tecnologie all’avanguardia, molte delle quali erano<br />

inconcepibili 10 anni fa, i rivelatori registreranno ogni collisione che<br />

si verifica e ogni particella prodotta. Milioni di canali di elettronica<br />

registreranno le preziose informazioni e garantiranno che nulla<br />

sia perduto.<br />

Grazie a queste informazioni, saremo in grado di ricostruire ogni<br />

collisione e di esaminare ciascun ‘evento’ di questo tipo con precisione<br />

sufficiente a comprendere ciò che si è verificato. Questa analisi ci<br />

aiuterà a trovare gli eventi che contengono particelle di materia<br />

oscura, la particella di Higgs, le particelle supersimmetriche (o altre<br />

cose completamente impreviste) e a studiarle in maggior dettaglio.<br />

All’<strong>ILC</strong> intendiamo utilizzare i rivelatori per misurare le collisioni con<br />

una precisione mai raggiunta prima.


Credito: KEK<br />

26 | 27<br />

Le cavità superconduttrici, della<br />

lunghezza di 1 metro ciascuna, sono<br />

realizzate in puro niobio, e trattate e<br />

testate dagli scienziati per garantire<br />

capacità ad elevate prestazioni per<br />

particelle in accelerazione.


04 | UN PROGETTO GLOBALE<br />

Credito: Fermilab<br />

04 un Progetto<br />

gLobaLe<br />

L’<strong>International</strong> <strong>Linear</strong> Collider sarà uno degli sforzi<br />

scientifici più sofisticati e di maggiori dimensioni.<br />

La pianificazione, la progettazione, il finanziamento<br />

e la costruzione dell’<strong>ILC</strong> richiederanno una<br />

partecipazione globale e un’organizzazione globale.<br />

La comunità della fisica delle particelle è abituata a<br />

collaborare su scala mondiale, ma costruire l’<strong>ILC</strong><br />

richiederà che ciò abbia luogo ad una scala ancora<br />

più grande.


L’impegno per un progetto globale<br />

L’<strong>International</strong> Committee on Future Accelerators<br />

(ICFA) ha incaricato un sottogruppo, noto come<br />

<strong>International</strong> <strong>Linear</strong> Collider Steering Committee<br />

(<strong>ILC</strong>SC), di pianificare una strategia globale per<br />

l’<strong>ILC</strong>. Per portare avanti questa strategia, l’<strong>ILC</strong>SC<br />

ha creato all’inizio del 2005 il Global Design Effort<br />

(GDE), un team internazionale di oltre 60 scienziati<br />

e ingegneri. Il GDE, guidato da Barry Barish,<br />

stabilisce la strategia e le priorità per gli oltre<br />

mille scienziati e ingegneri che, presso università<br />

e laboratori di tutto il mondo, al momento stanno<br />

collaborando al progetto.<br />

Il GDE ha supervisionato la produzione di un<br />

disegno di base per l’<strong>ILC</strong>, completato alla fine del<br />

2005. Questo progetto è stato utilizzato a sua<br />

volta come punto di partenza per il più dettagliato<br />

Rapporto di riferimento sulla progettazione, che<br />

fornisce una descrizione tecnica del progetto e<br />

include una stima iniziale dei costi. Il Rapporto di<br />

riferimento sulla progettazione rappresenta una<br />

pietra miliare sulla strada che porterà al disegno<br />

ingegneristico finale ed ad una stima più dettagliata<br />

dei costi.<br />

Il Rapporto di riferimento sulla progettazione è il<br />

punto di partenza per identificare le priorità della<br />

prossima fase ingegneristica, nonché per sviluppare<br />

il programma mondiale di Ricerca e Sviluppo<br />

che porterà ad ulteriori riduzioni dei costi e al<br />

miglioramento delle prestazioni.<br />

In parallelo, il World Wide Study ha prodotto un<br />

Rapporto sul concetto di rivelatore. Questo documento<br />

offre il quadro più aggiornato dei disegni<br />

concettuali, dei layout e delle tecnologie per i<br />

rivelatori di particelle.<br />

Il lavoro del GDE è stato monitorato da un gruppo<br />

internazionale di alto livello, composto da rappresentanti<br />

di agenzie di finanziamento di tutto<br />

il mondo: il Funding Agencies for Large Colliders<br />

(FALC). L’ulteriore pianificazione internazionale,<br />

comprendente la preparazione per la costruzione,<br />

continuerà analogamente, in una maniera globalmente<br />

collaborativa.<br />

considerazioni sul sito<br />

La progettazione e lo sforzo di Ricerca e Sviluppo<br />

dell’acceleratore e dei rivelatori per l’<strong>ILC</strong> sono distribuiti<br />

tra laboratori e università di tutto il mondo.<br />

Nei prossimi anni contiamo di giungere ad un progetto<br />

con un sito concordato a livello internazionale.<br />

Questo passo, di grande portata, dipenderà sia da<br />

informazioni tecniche che da considerazioni dei<br />

governi delle singole nazioni che potrebbero<br />

esprimere interesse ad ospitare l’<strong>ILC</strong>.<br />

Nella produzione del Rapporto di riferimento sulla<br />

progettazione, il GDE ha valutato alcuni siti campione<br />

nelle Americhe, in Asia e in Europa. Il sito<br />

deve poter ospitare i 72 km del complesso di tunnel<br />

necessario per costruire una macchina lunga 31 km,<br />

con alcune sezioni che si trovano a diverse centinaia<br />

di metri sotto terra. Esisteranno 13 punti di accesso<br />

principali con pozzi e tunnel del diametro massimo<br />

di nove metri. In totale, saranno richiesti oltre<br />

450.000 metri cubi di costruzioni sotterranee, comprendenti<br />

i lunghi tunnel principali, padiglioni e sale<br />

per i rivelatori e le apparecchiature di servizio.<br />

Le preoccupazioni primarie per qualsiasi sito comprenderanno<br />

la stabilità geologica, la qualità delle<br />

rocce in cui sarebbero scavati i tunnel, le vibrazioni<br />

meccaniche nel pavimento di tali tunnel dovute ad<br />

attività sismica, il ‘rumore’ industriale derivante<br />

dai lavori di costruzione e dal traffico e le problematiche<br />

relative all’impermeabilizzazione del<br />

tunnel dalle acque nel terreno. Sono state<br />

eseguite stime dei costi per le<br />

opere di ingegneria civile in<br />

ciascuno dei siti campione, interessando<br />

esperti di costruzioni<br />

di ciascuno sito. Sebbene esistano<br />

variazioni locali dei costi per alcuni<br />

servizi, il costo è risultato essere<br />

approssimativamente lo stesso<br />

per ciascun sito campione preso<br />

in considerazione.<br />

La selezione finale del sito implicherà<br />

la considerazione, da parte di molte<br />

nazioni, di una proposta per ospitare la struttura. Le<br />

procedure dovranno essere concordate dai partner<br />

internazionali di finanziamento.<br />

Credito: DESY<br />

Credito: DESY<br />

28 | 29<br />

Credito: KEK


04 | UN PROGETTO GLOBALE<br />

stima dei costi per la macchina ILc<br />

Il Rapporto di riferimento sulla progettazione fornisce il primo quadro tecnico dettagliato dell’<strong>ILC</strong>. Uno<br />

dei componenti più importanti nello sviluppo di questo disegno di riferimento è una comprensione<br />

adeguata dei costi per fornire un’indicazione affidabile della scala del progetto. Ugualmente importante<br />

è il fatto che questa stima preliminare contribuirà a guidare la fase finale dell’ingegnerizzazione del<br />

progetto. La stima sarà utilizzata per studiare opzioni che puntano ad un’ulteriore riduzione dei costi,<br />

per il miglioramento delle prestazioni e per lo sviluppo di un programma globale di Ricerca e Sviluppo<br />

che abbia chiare priorità. La stima fornirà anche importanti informazioni sul valore relativo delle diverse<br />

componenti e quindi consentirà ai partner di valutare i loro contributi.<br />

Questa stima fornisce una prima valutazione del costo dell’<strong>ILC</strong>. Serve come base preliminare per continuare<br />

la fase ingegneristica dell’<strong>ILC</strong> e queste stime continueranno ad evolvere. Non dovrebbe essere<br />

interpretata come il costo finale o il costo completo del progetto.<br />

Cosa abbiamo stimato?<br />

Abbiamo stimato due quantità: il VALORE per le<br />

parti fornite e la MANODOPERA (in anni-persona).<br />

Queste quantità sono indipendenti dai metodi<br />

di costo nazionali, ma possono essere tradotte in<br />

qualsiasi valuta locale o in qualsiasi sistema di<br />

costi. Il valore totale ha due componenti: il valore<br />

dei componenti condivisi e il valore dipendente dal<br />

sito scelto per ospitare la macchina.<br />

Quali sono i componenti condivisi?<br />

Sono componenti di alta tecnologia ed altre parti<br />

tecniche per i quali è presente una capacità globale<br />

che ci premette di fare una singola stima mondiale.<br />

Ad esempio, tutte le regioni possono fornire molti<br />

prodotti industriali per gli acceleratori, come<br />

magneti, tubi per vuoto, cavi, elettronica di controllo<br />

e alimentatori.<br />

Cosa significa ‘dipendente dal sito’?<br />

Si tratta di elementi quali la realizzazione dei tunnel,<br />

per cui prepariamo stime separate per ciascuna<br />

regione. Gli elementi dipendenti dal sito comprendono<br />

tutte le opere di ingegneria civile e i servizi<br />

pubblici quali la distribuzione di energia elettrica,<br />

i sistemi di raffreddamento dell’acqua e dell’aria e i<br />

sistemi di sicurezza. In genere si prevede che questi<br />

siano componenti i cui costi saranno sostenuti dal<br />

Paese ospitante.<br />

Come siamo arrivati a questa stima?<br />

Abbiamo ottenuto la nostra stima dei costi interessando<br />

esperti tecnici e di costi in Europa, in Asia<br />

e nelle Americhe. Abbiamo utilizzato un processo<br />

contabile che sta diventando standard per progetti<br />

scientifici internazionali quali l’<strong>International</strong><br />

Thermonuclear Experimental Reactor (ITER). In base<br />

ai requisiti tecnici dettagliati dell’<strong>ILC</strong>, abbiamo determinato<br />

il valore dei componenti in base ad una<br />

richiesta mondiale di offerte per ottenere la qualità<br />

richiesta al costo minimo ragionevole.<br />

SIA LA MANODOPERA sia il VALORE sono stime<br />

acce ttate su scala internazionale per ciascun componente<br />

tecnico. Queste cifre saranno utilizzate<br />

dalle nazioni partner per ripartire i loro contributi<br />

in modo equo. Le stime di VALORE e di MANODOPERA<br />

possono essere convertite dalle singole agenzie di<br />

finanziamento per determinare i costi nei loro sistemi<br />

di valutazione dei costi e in unità monetarie locali.


Tecnologia<br />

dell’acceleratore<br />

lineare SCRF<br />

Trasporto del<br />

fascio al punto di<br />

interazione<br />

Suddivisione approssimativa<br />

della stima dell’<strong>ILC</strong> divisa per<br />

le principali categorie.<br />

Qual è la stima?<br />

Il valore stimato per i componenti <strong>ILC</strong> condivisi o<br />

“pacchetti di lavoro” è di 4,79 miliardi di unità di<br />

valore <strong>ILC</strong>. Un importante risultato del costo del<br />

valore condiviso è stato la fornitura di una solida<br />

base per determinare il valore relativo dei vari<br />

componenti o “pacchetti di lavoro”. Ciò ci consentirà<br />

di dividere in modo equo gli impegni della<br />

collaborazione mondiale. I componenti specifici<br />

del sito e la costruzione civile, che sono correlati ai<br />

costi diretti per fornire l’infrastruttura necessaria<br />

per costruire la macchina, sono stimati in<br />

1,83 miliardi di unità di valore <strong>ILC</strong>. I valori specifici<br />

del sito sono stati determinati come quasi identici<br />

per i siti campione americani, asiatici ed europei. I<br />

costi effettivi specifici per il sito dipenderanno dal<br />

sito in cui la macchina è costruita e dalle strutture<br />

già esistenti presso la sede. Il valore totale condiviso<br />

e dipendente dal sito, esclusa la manodopera, è perciò<br />

stimato in 6,62 miliardi di unità di valore <strong>ILC</strong>.<br />

Per questa stima, un’unità di valore <strong>ILC</strong> corrisponde<br />

a 1 dollaro USA (2007), 0,83 euro o 117 yen.<br />

La manodopera necessaria per supportare la<br />

costruzione è stimata in 14.000 anni-persona o<br />

24 milioni di ore-persona; questa cifra comprende<br />

l’amministrazione e la gestione del progetto,<br />

l’installazione e il test e ipotizza 1.700 ore-persona<br />

per anno-persona. Questa manodopera può essere<br />

fornita in modi diversi, una parte in appalto ed<br />

una parte utilizzando manodopera esistente in<br />

istituzio ni che partecipano alla collaborazione.<br />

Iniettori di elettroni e<br />

di positroni<br />

Infrastruttura di<br />

costruzioni civili<br />

Cosa include e cosa esclude la stima?<br />

Gli importi di VALORE e MANODOPERA<br />

comprendono:<br />

• costruzione di una macchina da 500 GeV e degli<br />

elementi essenziali per permettere l’opzione di<br />

un eventuale potenziamento a 1 TeV;<br />

• industria della lavorazione, progettazioni ingegneristiche<br />

finali e gestione della costruzione;<br />

• costruzione di tutte le strutture convenzionali<br />

tra cui tunnel, edifici di superficie, edifici per<br />

l’assemblaggio dei rivelatori, sale per esperimenti<br />

sotterranei e pozzi di accesso; e<br />

• manodopera, compresa quella per il personale di<br />

gestione e amministrativo.<br />

Gli importi di VALORE e MANODOPERA<br />

comprendono:<br />

• attività ingegneristiche, di progettazione o di<br />

preparazione che devono essere eseguite prima<br />

del finanziamento, ad esempio Ricerca e Sviluppo,<br />

studi di principio e test dei prototipi;<br />

• costi per l’acquisizione dei terreni di superficie o<br />

per servitù presenti sul sottosuolo;<br />

• rivelatori, per i quali si ipotizza il finanziamento<br />

con un accordo separato;<br />

• imprevisti per i rischi; e<br />

• aumento dei prezzi (inflazione).<br />

30 | 31


04 | UN PROGETTO GLOBALE<br />

Gli scienziati dell’<strong>ILC</strong> che<br />

risiedono in America, Asia ed Europa<br />

si incontrano regolarmente tramite<br />

videoconferenze.<br />

Credito: KEK


Per raggiungere una stima, il GDE ha utilizzato un<br />

pro cesso di contabilità del valore che sta diventando<br />

standard per progetti scientifici internazionali.<br />

I passi successivi<br />

Dal momento della decisione di utilizzare una<br />

tecnologia superconduttrice a metà del 2004 e<br />

dalla successiva fondazione del GDE all’inizio<br />

del 2005, l’<strong>ILC</strong> ha compiuto notevoli progressi. La<br />

pubblicazione del Rapporto di riferimento sulla<br />

progettazione completa questa fase iniziale e segna<br />

l’inizio di una nuova era.<br />

Credito: DESY<br />

Nei prossimi passaggi evolveremo e miglioreremo il<br />

disegno attraverso un continuo processo di Ricerca<br />

e Sviluppo e ingegnerizzazione dei costi. Puntiamo<br />

a fare scelte ingegneristiche per ottimizzare ulteriormente<br />

le prestazioni relative ai costi. Questo<br />

processo richiederà alcuni anni, utilizzando la base<br />

fornita dal Rapporto di riferimento sulla progettazione,<br />

e condurrà ad un disegno tecnico dettagliato. La<br />

progettazione formerà un piano, con una stima dettagliata<br />

dei costi, in modo che la costruzione dell’<strong>ILC</strong><br />

possa iniziare, nel sito selezionato, all’inizio del prossimo<br />

decennio. In parallelo, i team del World Wide<br />

Study continueranno a perfezionare il disegno dei<br />

rivelatori di particelle. A partire dall’approvazione<br />

formale del progetto, stimiamo che il tempo necessario<br />

a costruire il complesso dell’acceleratore e dei<br />

rivelatori sia di circa sette anni.<br />

2005 2006 2007 2008 2009 2010<br />

Configurazione iniziale<br />

PROGETTO GLOBAL DESIGN EFFORT<br />

Progetto di riferimento<br />

Un possibile sviluppo temporale tecnico per l’<strong>ILC</strong><br />

Gestione internazionale<br />

32 | 33<br />

Progetto tecnico Programma di Ricerca<br />

e Sviluppo dell’<strong>ILC</strong><br />

Interesse espresso ad ospitare l’<strong>ILC</strong>


05 | LA STRADA VERSO IL FUTURO<br />

Credito: KEK


05 La strada verso<br />

IL futuro<br />

Ogni giorno, centinaia di migliaia di persone salgono su aeroplani per dirigersi verso luoghi che desiderano<br />

esplorare. Ritornano con storie, impressioni e nuove prospettive sulle cose di tutti i giorni.<br />

Ogni giorno nascono centinaia di migliaia di bambini. Man mano che crescono, imparano a formulare<br />

domande sul mondo e sul posto che vi ricoprono. La curiosità, l’esplorazione e la scoperta guidano le<br />

nostre vite e sta a noi stabilire i confini di ciò che desideriamo conoscere.<br />

La prossima generazione<br />

Per esplorare il mondo subatomico, i fisici delle alte<br />

energie devono navigare nel mondo di ogni giorno.<br />

Un tipico fisico potrebbe avere studiato all’università<br />

con americani, tedeschi o indiani, aver condiviso<br />

uno studio con dottorandi coreani o giapponesi, aver<br />

risolto problemi presso una scuola estiva con russi<br />

e francesi, aver stretto amicizie con inglesi e italiani,<br />

aver lavorato sui dati assieme a canadesi e giapponesi<br />

e aver assistito a riunioni in Finlandia e Cina.<br />

Queste esperienze e la conoscenza di culture diverse<br />

diventano per lui una seconda natura. I laureati in fisica<br />

portano con sé, in lavori esterni alle unversità ed<br />

ai laboratori, la loro apertura mentale. Più della metà<br />

degli studenti che ottengono il dottorato in Fisica<br />

delle particelle scelgono di lavorare per l’industria<br />

high-tech, istituzioni finanziarie e attività legate<br />

all’informatica. La richiesta dei loro talenti deriva<br />

dalle loro vaste conoscenze e dalla loro conoscenza<br />

della fisica. Ciò va a vantaggio di tutti.<br />

Oggi, presso laboratori e università di tutto il mondo,<br />

diverse centinaia di studenti, sotto la guida di scienziati<br />

e ingegneri più esperti, stanno già contribuendo<br />

all’<strong>ILC</strong>. Stanno lavorando insieme superando gli<br />

ostacoli dei fusi orari, delle frontiere e delle lingue.<br />

L’<strong>ILC</strong> fornisce un punto di riferimento per future collaborazioni<br />

mondiali nella scienza, nella tecnologie<br />

e oltre. Porterà la collaborazione internazionale nella<br />

scienza e nella tecnologia a nuovi livelli e può essere<br />

un modello per i progetti scientifici emergenti del<br />

nostro nuovo secolo.<br />

34 | 35<br />

Credito: DESY


05 | LA STRADA VERSO IL FUTURO<br />

Credito: DESY<br />

Le industrie di tutto il mondo giocheranno<br />

un ruolo importante nella costruzione<br />

dell’<strong>ILC</strong>, compresa la costruzione di<br />

questi criomoduli.<br />

un percorso rapido per l’industria<br />

Abbiamo bisogno di partner forti nell’industria e<br />

nella tecnologia per realizzare l’<strong>ILC</strong>. Aziende di tutto<br />

il mondo saranno parte dell’avventura. Produrranno<br />

milioni di componenti, da quelli minuscoli a quelli<br />

di grandi dimensioni, da quelli delicati a quelli robusti.<br />

Molte produzioni porteranno un avanzamento<br />

delle conoscenze tecnologiche in termini di precisione,<br />

affidabilità e volume di produzione. Come<br />

esempio, ecco un elenco di alcune necessità per l’<strong>ILC</strong>:<br />

• 16.000 cavità superconduttrici di niobio puro;<br />

• 2.000 criomoduli per racchiudere le cavità,<br />

a temperature basse quanto quelle dello<br />

spazio esterno;<br />

• 700 klystron, dispositivi che alimentano la<br />

macchina in maniera analoga ai pacemaker,<br />

operando in sincronizzazione con tempi precisi;<br />

• Oltre 70 km di un complesso di tunnel.<br />

Questi, e molti altri, sono requisiti realmente impegnativi.<br />

Siamo fiduciosi che il settore industriale<br />

saprà accettare la sfida; porterà le ditte coinvolte in<br />

un rapido percorso verso nuovi prodotti e tecnologie<br />

in grado di modificare la nostra vita quotidiana.<br />

Scienziati, ingegneri e rappresentanti dell’industria<br />

stanno già discutendo su come raggiungere questi<br />

obiettivi. In forum industriali in tutto il mondo, gli<br />

esperti scientifici e industriali stanno cooperando per<br />

sviluppare prototipi, ottimizzare le progettazioni per<br />

la produzione di grandi volumi di componenti tecnici<br />

di alta qualità e capire come rispettare le tolleranze e<br />

le specifiche dell’<strong>ILC</strong>. Tutto ciò deve essere ottenuto ad<br />

un costo contenuto.


L’<strong>ILC</strong> necessiterà di 16.000 di queste cavità superconduttrici,<br />

prodotte dai partner industriali del progetto.<br />

Componenti provenienti da tutti gli angoli del<br />

mondo dovranno poter essere fatti funzionare<br />

collettivamente senza problemi. Ad esempio, i fasci<br />

non dovranno mai sapere né preoccuparsi di dove<br />

sia stata prodotta una cavità di niobio. I vuoti, le<br />

impurità o le imperfezioni in una cavità potrebbero<br />

danneggiare la superconduttività; nella migliore<br />

delle ipotesi ciò ne comprometterebbe le prestazioni,<br />

mentre nel peggiore influenzerebbe i nostri risultati<br />

scientifici. Dobbiamo comprendere i rischi, minimizzarli<br />

e tenerne conto nella progettazione industriale<br />

in modo da massimizzare le prestazioni complessive.<br />

La comunità della fisica delle particelle è usa a<br />

sviluppare strumenti speciali e sappiamo già che<br />

molte delle nostre tecnologie hanno significative<br />

applicazioni in altri campi vicini alla vita di tutti<br />

giorni. Il World Wide Web è un esempio noto a tutti<br />

che ha trasformato la società. Forse meno ampiamente<br />

noti, ma di profonda importanza, sono i circa<br />

20.000 acceleratori utilizzati oggi per applicazioni in<br />

tutto il mondo. Di questi circa la metà è utilizzata per<br />

diagnostica medica e varie terapie, tra cui quelle dei<br />

tumori. I progressi medici basati su queste tecnologie<br />

continueranno ad avere un forte impatto sulle<br />

nostre vite.<br />

Lo stesso sarà vero per le tecnologie a cui stiamo<br />

lavorando per l’<strong>ILC</strong>. Oggi gli acceleratori basati<br />

sulla tecnologia superconduttrice sono progettati<br />

e costruiti per essere utilizzati in molti settori della<br />

scienza e della medicina, ad esempio in strumenti<br />

di ultima generazione utilizzati per l’acquisizione di<br />

immagini radiografiche. Lo sviluppo di strumenti e<br />

tecniche di diagnostica avanzata, sistemi di controllo<br />

e metodi per gestire l’isolamento delle vibrazioni,<br />

sono tutti esempi di tecnologie chiave per questi<br />

nuovi strumenti.<br />

Credito: Fermilab<br />

Credito: Fermilab<br />

36 | 37<br />

Credito: DESY<br />

Credito: KEK


05 | LA STRADA VERSO IL FUTURO<br />

oltre l’orizzonte<br />

Sappiamo quale è la nostra destinazione: fornire<br />

le risposte alle grandi domande della scienza.<br />

Sappiamo quale è il nostro mezzo di trasporto:<br />

l’<strong>International</strong> <strong>Linear</strong> Collider. La prossima pietra<br />

miliare del nostro viaggio è il Rapporto tecnico sulla<br />

progettazione, che costituirà la piattaforma da<br />

sottoporre ai governi per la scelta del sito e la<br />

costru zione dell’<strong>ILC</strong>. Negli anni che ci separano da<br />

questo obiettivo ci proponiamo di ottenere, dalle<br />

nostre ricerche, risultati importanti: miglioreremo<br />

le nostre tecnologie; l’LHC ci fornirà un primo<br />

sguardo alla scala del “Tera”. I risultati attireranno<br />

tutta la nostra immaginazione. Emergeranno<br />

nuove domande e l’<strong>ILC</strong> sarà il nostro veicolo per<br />

comprendere cosa troviamo con l’LHC.<br />

Quando lanceremo l’<strong>ILC</strong>, enormi macchine per<br />

scavare tunnel si apriranno la strada attraverso<br />

oltre 70 km di tunnel e pozzi. Ci saranno numerose<br />

pietre miliari: tunnel completati, processi<br />

di produzione portati a termine, primo criomodulo<br />

consegnato, ultimo magnete installato,<br />

rivelatori portati nella loro caverna, primi fasci<br />

nell’acceleratore, prime collisioni, prima scienza.<br />

Siamo ansiosi di raggiungerle.<br />

Quali sono i costituenti fondamentali della materia<br />

e come si uniscono per dare forma al mondo?<br />

Esistono altre dimensioni oltre le tre note ai nostri<br />

sensi di tutti i giorni? Le forze della natura sono<br />

tutte aspetti di un singolo tutto unificato? Da dove<br />

proviene la materia? Qual è la natura della materia<br />

oscura che lega insieme le galassie?<br />

Vogliamo risolvere questi misteri.


GLOBAL DESIGN EFFORT<br />

2008<br />

http://www.linearcollider.org<br />

communicators@linearcollider.org<br />

P.O. Box 500<br />

Batavia,<br />

IL 60510<br />

USA<br />

1-1 Oho,<br />

Tsukuba Ibaraki,<br />

305-0801<br />

Japan<br />

DESY-FLC<br />

Notkestrasse 85,<br />

22607 Hamburg<br />

Germany

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