Prima parte - Suore Carmelitane di Santa Teresa di Torino

Speciale
Preghiera a S. Teresa
del Bambino Gesù per le Missioni
(da Il Carmelo e le sue Missioni, gennaio 1 27)
O verginella S. Teresa del Bambin Gesù, tutto
profumo di semplicità evangelica, ascolta la nostra
preghiera e prega con noi.
[…]
Noi ci uniamo a Te, a pregare, perché si compia
presto il voto del Redentore, di fare di tutto il
mondo un solo ovile sotto un solo Pastore.
Tu che hai desiderato di percorrere tutta la
terra, predicando il nome di Dio e piantando
su ogni suolo la Croce, che avresti voluto annunciare
il Vangelo in tutte le parti del mondo
fino nelle isole più remote, che avresti
voluto essere Missionaria, dalla creazione
del mondo fino alla fine dei secoli, assisti e
benedici dal Cielo i nostri Missionari, che
il Tuo desiderio tra mille pericoli e tra mille
difficoltà adempiono […].
La pioggia di rose che Tu hai promesso di
mandare dal Cielo, riversala copiosa sul
Papa, che elevandoti agli onori degli Altari,
Ti ha pure proclamata compatrona
delle Missioni; riversala su quanti,
assecondando la volontà del Sommo
Pontefice, pregano e donano incessantemente
per le Missioni.
Aiutaci, o cara Santa, a salvare
tante anime, per dare gloria a
Dio e per assicurarci la salvezza
dell’anima.
Eugenio Card. Tosi, Arcivescovo
Santa Teresa
di Gesù Bambino
a cura di Annalisa Margarino

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SPECIALE
100 anni e oltre di Missione
S. Teresa vive!
(Da Il Carmelo e le Missioni, novembre
1 27)
1873: il 2 gennaio nasce ad
Alençon (Francia) da Luigi e Zelia
Guérin: è ultima di nove figli
(quattro morti presto).
1877: il 28 agosto è orfana di
Mamma Zelia; passa ad abitare
a Lisieux, dove trascorrerà il resto
della vita.
1882: in ottobre sua sorella Paolina
si fa carmelitana.
1884: l’8 maggio fa la Prima Comunione.
1885: è assalita da un’estenuante
forma di scrupoli.
1886: il 15 ottobre vede entrare
al Carmelo anche sua sorella
Maria; resta con Papà e le sorelle
Leonia e Celina. È molto fragile
psicologicamente. Ma a Natale,
dopo la Messa di Mezzanotte,
ritrova in pochi istanti serenità
e fermezza.
1887: il giugno chiede a Papà
di essere carmelitana a 15 anni.
A novembre, pellegrina a Roma,
domanda direttamente al Papa
Leone XIII di poter attuare il
suo desiderio.
1888: il aprile entra nel Carmelo
di Lisieux.
1889: il 10 gennaio veste l’abito
di novizia, presente Papà già
molto malato.
1890: l’8 settembre emette la
professione.
1891: approfondisce la sua “piccola
via dell’infanzia”.
1893: a febbraio è designata
maestra delle novizie.
1894: il 2 luglio le muore il
Papà (“il Re!); poco dopo Celina
la raggiunge in monastero.
1895: in gennaio ha l’ordine di
narrare i ricordi della sua infanzia
(primo manoscritto che entrerà
nella Storia di un’anima); in maggio
è scelta come “sorella spirituale”
d’un seminarista missionario.
1896: in aprile scopre “con gioia”
d’essere malata di tubercolosi
polmonare; subito dopo entra
nella dura prova della fede; scrive
per obbedienza la seconda
parte dei suoi ricordi personali.
1897: a giugno finisce la terza
parte di ricordi ed esperienze; a
luglio riceve l’Unzione degli Infermi;
il 30 settembre muore in
un’estasi d’amore (“Mio Dio, io
Ti amo!”).
1925: il 17 maggio è canonizzata
da Pio XI.
1927: il 14 dicembre è proclamata
Patrona delle Missioni.
1997: il 1 ottobre è dichiarata
Dottore della Chiesa.

Il Carmelo e le Missioni
e due Anniversari
importanti
Il 2007 è anno di anniversari
importanti per santa Teresa
di Gesù Bambino: la morte, la
nomina di Patrona delle Missioni
e di Dottore della Chiesa.
In questo inserto speciale
di 100 anni e oltre di Missione si
vuole dedicare particolare attenzione
alle due nomine che hanno
riconosciuto il ruolo di santa
Teresa di Lisieux nella Chiesa:
quella di Patrona delle Missioni
nel 1 27, di cui si celebrano gli
ottant’anni, e quella di Dottore
della Chiesa nel 1 7, di cui si
celebra il decimo anniversario.
In questo modo, verranno
percorse tre annate fondamentali
de Il Carmelo e le Missioni, o,
SPECIALE
100 anni e oltre di Missione
come era intitolato in precedenza
Il Carmelo e le sue Missioni:
quella del 1 27, anno in cui il 14
dicembre, santa Teresa di Gesù
Bambino è stata proclamata Patrona
delle Missioni, quella del
1 28, anno in cui viene commentato
e celebrato l’evento
nei vari numeri della Rivista e,
infine, quella del 1 7, anno in
cui Teresina viene proclamata
Dottore della Chiesa.
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SPECIALE
100 anni e oltre di Missione
L’intento non è soltanto
di scandire una cronaca degli
eventi e della loro ricezione, ma
anche di restituire la sensibilità
e la gioia con cui sono stati celebrati
e vissuti nel Carmelo e
nella Chiesa.
La comunicazione
Sfogliando la raccolta de
Il Carmelo e le sue Missioni del
1 27, la proclamazione di Teresa
di Gesù Bambino come
Patrona delle Missioni è annun-
ciata nel mese di gennaio con
la preghiera che volutamente è
stata inserita all’inizio di questo
inserto. La notizia della nomina,
invece, viene data nel mese
di gennaio 1 28, considerando
i tempi con cui ottant’anni

fa venivano diffuse le notizie.
Ecco la notizia riportata brevemente,
ma che esprime anche
molta gioia e sorpresa, alla fine
del numero di gennaio 1 27:
Santa Teresa del Bambino
Gesù dichiarata patrona di
tutte le Missioni Cattoliche
(da Il Carmelo e le sue Missioni,
gennaio 1 28)
Mentre andiamo in macchina,
ci è annunziata la lietissima
notizia che il S. Padre accedendo
al desiderio di tutti i Missionari
ha dichiarato la nostra Angelica
Santina Patrona di tutte le Missioni
Cattoliche del mondo.
L’editoriale
L’editoriale di febbraio 1 28
è un annuncio festoso della
proclamazione di Teresa di
Gesù Bambino Patrona delle
Missioni, che mette in evidenza
l’universalità di tale evento.
Questo testo non solo riferisce
della nomina di santa Teresa a
Patrona delle Missioni, ma è anche
una preziosa testimonianza
del sentire missionario di santa
Teresina, attraverso i suoi scritti
e le sue parole. Emerge in
modo diretto il rapporto molto
sentito da Teresa tra amore
cristiano e vita missionaria,
realizzata non necessariamente
in terra di missione e lontana
dalla propria, ma a partire dalla
preghiera e dall’unione alla vita
di Cristo.
S. Teresa del Bambino
Gesù. Patrona delle
Missioni Cattoliche di tutto
il Mondo
(da Il Carmelo e le sue Missioni,
febbraio 1 28)
Nella «Storia di un’anima»
al Cap. XI S. Teresa del Bam-
bino Gesù scriveva: «Io vorrei
percorrere la terra predicando
il Vostro Nome, e piantare sul
suolo infedele la vostra Croce
gloriosa, o Diletto! Ma una sola
missione non mi basterebbe:
vorrei ad un tempo annunciare
il Vangelo in tutte le parti
del mondo e fino nelle isole più
remote. Vorrei essere Missionaria,
non solamente pel corso di
qualche anno, ma vorrei essere
stata fino dalla Creazione e continuare
ad essere tale fino alla
consumazione dei secoli!...»
Il sogno audace della seconda
«Serafina del Carmelo»
del «Piccolo Fiore» diviene oggi
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100 anni e oltre di Missione
luminosa realtà: le sue brame
sono appagate ad usura dalla
S. Madre Chiesa, dalla Sposa
Immacolata di Cristo che tanto
amò, della quale volle essere il
«cuore», cioè «l’amore». La sete
che la divorò nel breve corso
della sua vita «salvare le anime»
viene oggi appagata: la S. Chiesa
la proclama «PATRONA DELLE
MISSIONI CATTOLICHE DI
TUTTO IL MONDO». Essa
può dunque percorrere tutta la
terra al fianco dei suoi «fratelli
Missionari», portare la luce del
Vangelo a tutti i popoli ancora
immersi nelle tenebre del gentilismo,
piantare la Croce gloriosa
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SPECIALE
100 anni e oltre di Missione
di Cristo sui più remoti confini
della terra!...
Anzi, non solo sarà la grande
Patrona dei Missionari sper-
duti nelle misteriose regioni
dell’Africa, sparse nelle immense
regioni dell’India, della Cina,
del Giappone, ma lo sarà ancora
di tutte le «anime Missionarie»
le quali impedite dal loro stato
che le vuole nella famiglia, oppure
anche Religiose o Sacerdo-

ti, costrette ad esplicare la loro
missione in paesi già cattolici,
non possono recarsi in terre di
vera Missione.
Anche la nostra cara Santina
non poté recarsi nelle bramate
Missioni dell’Indocina, ove già
il Carmelo di Lisieux aveva inviate
delle religiose per fondare
in Saigon un Carmelo, dal quale
veniva ripetutamente richiesta;
eppure l’intera sua vita fu pervasa
di «spirito missionario»
(ed è lo spirito che fa il merito
dell’opera e non l’azione) sicchè
la sorella sua Carmelitana, suor
Genoveffa di S. Teresa poté deporre:
«l’otto Settembre 18 0
una piccola Carmelitana (Sr.
Teresa di Gesù Bambino) divenne
la Sposa del Re dei Cieli,
dicendo al mondo eternamente
addio, ed il suo unico scopo fu
quello di salvare le anime!...»
Come dunque potranno
tutti essere anime Missionarie,
operare cioè alla salvezza dei
poveri infedeli pur restando in
patria? La risposta la dà la nostra
amabile Santina che scrive
ancora al Cap. XI della «Storia di
un’anima»: «… aprii un giorno
le Epistole di S. Paolo… mi caddero
sott’occhio i Cap. XI e XIII
dell’Epistola prima ai Corinti e
vi lessi che tutti non possono
essere ad un tempo apostoli,
profeti e dottori; che la Chiesa
è composta di varie membra e
che l’occhio non saprebbe essere
simultaneamente la mano.
La risposta non appagava i miei
voti: continuai la mia lettura
senza scoraggiarmi e lessi: «Cercate
con ardore i doni più perfetti,
ma io vi indicherò una via
ancora più eccellente» (ICor XI-
I, 13). E l’Apostolo spiega come
tutti i doni più perfetti sono un
nulla senza l’Amore e che la Carità
è la via migliore per giungere
sicuramente a Dio». Alla fine
avevo trovato riposo!
Sopra, Teresa a 3 anni (luglio 1876)
Sotto, Teresa a 13 anni (febbraio 1886)
«Compresi che se la Chiesa
aveva un corpo composto di varie
membra, aveva pure un cuore
e che questo cuore ardeva d’amore,
e se l’amore fosse venuto ad
estinguersi, gli Apostoli non
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100 anni e oltre di Missione
avrebbero annunziato il Vangelo
e i Martiri avrebbero rifiutato di
versare il loro sangue. Compresi
ancora che l’amore racchiudeva
in sé tutte le vocazioni, che
l’amore era tutto, ed abbracciava
tutti i tempi e tutti i luoghi perché
esso è eterno!... Adunque
quello che io chiedo è l’amore.
Non so più fare che un’unica
cosa: amare voi, o Gesù. Le grandi
opere mi sono vietate; io non
posso predicare il Vangelo, né
versare il mio sangue…; che importa?
I miei fratelli lavorano per
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me, mentre io, povera fanciulla,
me ne sto vicinissima al trono
reale e amo per coloro che combattono…
Io non ho altro mezzo
per attestarvi il mio amore che
«sparger dei fiori» e ciò vuol dire
non lasciarmi sfuggire nessun
sacrificio per quanto piccolo:
uno sguardo, una parola, approfittarmi
delle minime occasioni
e compierle per amore…; e poi
canterò, canterò sempre, anche
se io debba cogliere le mie rose
in mezzo alle spine.
«Ma a che vi serviranno i
miei fiori, i miei canti?... Faran-
no sorridere la Chiesa trionfante,
che li spargerà sulla Chiesa
sofferente a estinguerne le
fiamme e sulla Chiesa militante
per assicurarle la vittoria!...»
Ecco dunque un genere di
missione alla portata di tutti:
Amare il buon Dio! Amarlo di un