Istoria della generazione dell'uomo, e degli animali, se sia da ...

Parte!IX df. XX, 313
fta gran Mole. Si contenta la Natura , che per una volta
veder fi poifa una maniera di moflro , eh: colti di
otthmrìfltf.
due fpe-
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zie; ma non fi va piìi avanti, pofciachò gli organi alterati
j^ùur,
ifino a un tal fegno pafsar non pofsono lenza rompcrfi , o
lenza difiruggerfi . Può lo fpirito del feme del Cavallo nell'
povo dell'Afina; quello dell'Afino nell'uovo d:lla Cavalla
dar moto all'inclufa fua macchinetta ; ma perchè è un ccmtptf*g,.
moto non in tutto a quella confaccnte, urtando alcune par- "'""Ài'hmu-
ti piìj, altre meno, e facendo fviluppare con una certa vio- 1'"/^"''/^'
lenta, e non affatto naturale maniera le mededme , ne fe-/-j_
gue, che il feto partecipi dell'una , e dell'altra figura , e
nò l'uno, né l'altro diftintamente non fia . Qjella figura,
che veggiamo efiernamente mutata, lofarà anco internamente,
e in particolar nelle Ovaje, quantunque occulta alla cor-
ta noftra vifia , e in confeguente renduta inabile , per ricevere
dentro le fue uova mal fatte, imperfette , e crude , o
che forfè non ci fono, quella fecondazione , quel moto,
che alla grande opera ^i ricerca. Ma fé è lecito diraltra parola
in una cofa cotanto ofcura, ardirei di dire, dando Tempre
fui nofiro iirtema, che intanto le Mule non partorifco-
^,^1ma» porno,
in quanto non hanno, né pofsDno avere le veriflìrae uo f,„o avtu u
va nella loro Oi'aja. Dicemmo, {a) che tutti i generi, etut- vertucvsmW
te le fpecie furono create in un fol colpo da Dio , e che in ovajt, ipttquell'ammirando
momento in ogni prima Madre rinchiufe '^^•
tutti i feti de' venturi viventi fino al terminare del Mondo .
Se dunque cosi è andata la mirabil cofa, come per teftimo-
DÌo di S. Agofiino, e d'altri , e come con fortiffime ragio-
ni abbiamo già provato, {h) chi non vede, che non eflcndo
fiate create immediatamente da Dio le Mule, non potè in
quelle mettere tutta la loro, dirò così , Mulefca Profapia ?
Non é eterno ciò, che direttamente non viene da mano eterna,
e può bene il cafo per una volta fola partorir moflri,
o alcuno di unafpezie contraffatta, e guafiai ma non durevole,
mancando in lui quella data benedizione , quella fa- j^^^^,; p^fj,^
cultà di crefcere , e di njoltiplicare , né avendo in fé tutti altri moJìtì
que'requifiti , come abbiamo accennato, che ad un lavoro si «"« gmirint.
prodigiofo , e fuperante l'umano intendimento fi cercano .
So, che alcuni pofTono dire , che ci fono fiate Mule , che
hanno partorito, come afferma , fra gli altri ,
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Plinio cos'i
fcri-
(a )Cap. 14. e Cap. i J. e Cap. 16.
( b)7^(l Cap. 14. I j. 16. Pjr. z.