Poesie di Ossian figlio di Fingal antico poeta Celtico

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. Sen giro altrove {a) , X 120 X moflrafi la Luna Pallida e fredda , le Van trapungendo ii rofficce ftellc vaporolo velo. Lenta la' nave il movea per 1' alto Ver la colla di Berato , refpinta L' onda ai Icogli fremea , che voce è quella Difle Tofcar , che a noi ne vien , confufa Col rimbombo dei mar ì dolce , ma trilla Suona , qual d' ombre di Cantori antichi . Oilìan , non veggo una donzella {b) ì è fola Preflb la rupe; la teda le pende Sopra il braccio di neve , olcura al vento Le fvolazza la chioma : udiamne il canto O figlio di Fingal ; fomiglia al grato Sufurro piaci di ffìmo dei Lava . Giungemmo ai golfo , ed afcoltammo intenti La notturna donzella . E fino a quando Dovrò fentirvi a rifonarmi intorno O forde a' miei lamenti onde marine ? Lafia! non fu già Tempre oicuro Ipeco L' albergo mio , né gli alberi e le balze Della mia gioventù furo i compagni Nella lala di Tortomo la fella Lieta fpargeafi , s' allegrava il padre Neir udir la mia voce ; i giovinetti Gli occhi volgeano a' miei leggiadri E a Ninatoma dall' cfcure chiome pafli {e) y Più d' un dolce foipir gemea dappreflTo . Ailor fu che giungerti , Utalo , adorno Come il Sole del cielo; Utalo amato, Ti vidi e ti bramai : chi ti refille O rapitor dei tenerelli cori ? , . , . Ma C^]) Era qiiafì affatto bonaccia. _ ) Era qiiefla Ninathoma , abbandonata da Uthal CO !-' Originale ; vtdeanmi i îcvinotti mi fijfi della ms amabiistà
X 121 X Ma perchè dunque tra '1 fragor dell' onde Mi laici egra e romita ? ah di tua morte Forfè il nero penlìcr mi ltasria_ in petto (a) ? La mia candida mano ha forfè il brando Alzato contro te P Sir di Fintohno {ò) S' è pur tuo qucfto core , ah pefché dunque , Perchè mi lafci prisioniera e fola ? Sgorgommi il pianto agli amorofi lai Della donzella : a \tì m' accolìo , e parlo Parole di pietade (r) : o della grotta Leggiadra abitatrice , a che fui labbro Qiiel -cocente fofpiro ì Olfian il brando Inalzerà nel tuo cofpet-to {d) , e quello _ Forie fia fcempio a' tuoi nemici : ah forgi Bella figlia di Tortomo.; le voci Del tuo cordoglio all'ai comprefi ^ intorno Hai la di Selma generofa itirpe C^he mai non fece agl'innocenti oltraggio, E fa :uo vanto il vendicar gli oppreffi , Vieni alle noftre navi , o piìi lucente Di quella Luna che tramonta : il corfo Koi 'drizziamo a Fintormo , e non invano,, Ella avviolfii veile la beitade. Leggiadria 1' accompagna , appoco appoco Va ferenando queir amabil volto Una letizia -tacita e penfofa . Coiì t?.!or nei_ dì di Primavera Le fofche nubi a un placidetto foifio Lentamente -il fgombrano: fi volve Tom. iil. F Ne' . C-i) Qupfto par che debba efler il fenfo delle parole dell' Origli lAh; »>i» ft ofcura foy''e P artim.t con la tua morte, \l/) Nome del palagio di Uchal . tO L'Originale : parole di pace. La voce pace dinota fpcfTo apprelTo'il Poeta, umanità ^ corupaMône , cortefia^ e Cnùl fiifpoiÌEÌoii? dell' Animo » „ . C^) Nel Te/fo quefto fentimento e poilo xnterrogativ.iraetj. te credo per errore di flampa .
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