Antropologia dentaria - Università degli Studi della Tuscia
Antropologia dentaria - Università degli Studi della Tuscia
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<strong>Antropologia</strong> <strong>dentaria</strong>
Perché studiare i denti?<br />
I denti come indicatori di:<br />
- aspetti genetici<br />
-fenomeni adattativi<br />
- dimorfismo sessuale<br />
- variabilità popolazionistica<br />
- stato di salute<br />
- dieta / stress metabolici<br />
- attività funzionali<br />
- condizionamenti culturali
Fattori coinvolti
Corona smalto<br />
Colletto (CEJ)<br />
Radice cemento<br />
anatomia del dente
Struttura del dente<br />
Dentina: è una forma particolare di tessuto osseo,<br />
più dura dell’osso compatto. Deriva dal mesenchima<br />
(tessuto connettivo embrionale) ed è formata da<br />
una matrice organica (28%) e una inorganica (72%).<br />
Cemento: deriva anch’esso dal mesenchima ed è<br />
formato da tessuto osseo fibrillare. Il cemento<br />
è avvolto da una membrana connettivale<br />
fibrosa, la guaina periodontale o legamento<br />
alveolo-dentale, che assicura una salda<br />
connessione tra radice e alveolo.<br />
Smalto: è un tessuto di origine ectodermica. E’<br />
elaborato da cellule epiteliali dette ameloblasti,<br />
che cessano la loro attività quando il dente è<br />
pronto per l’eruzione (si atrofizzano e<br />
scompaiono). Lo smalto del dente maturo quindi<br />
non contiene cellule né altre strutture<br />
citoplasmatiche.<br />
Lo smalto è la sostanza più dura del corpo<br />
umano: è formato quasi interamente da sostanza<br />
inorganica mineralizzata (sali di calcio sotto forma<br />
di apatite) e solo per il 3-4% da sostanza organica.
Processi di crescita del dente<br />
Intervalli di crescita<br />
a) Calcificazione <strong>della</strong><br />
corona<br />
b) Completamento <strong>della</strong><br />
corona<br />
c) Comparsa <strong>della</strong> corona<br />
nella cavità buccale<br />
d) Calcificazione completa<br />
<strong>della</strong> radice<br />
Il processo di accrescimento dentario è strettamente legato<br />
a fattori genetici quindi meno influenzato da pressioni<br />
ambientali (e.g. nutrizione, condizioni di salute etc) rispetto<br />
ad altri processi di accrescimento (i.e. maturazione<br />
scheletrica)
Terminologia: arcate<br />
Nella dentatura si distinguono 2<br />
arcate:<br />
arcata mascellare (o superiore)<br />
arcata mandibolare (o inferiore)<br />
La dentatura può essere suddivisa in<br />
quattro quadranti in relazione al piano<br />
sagittale mediano:<br />
-Emiarcate-<br />
lato dx dell’arcata mascellare e lato sx<br />
dell’arcata mascellare;<br />
lato dx dell’arcata mandibolare e lato sx<br />
dell’arcata mandibolare.<br />
dx sx<br />
sx<br />
mascellare<br />
dx<br />
mandibolare
Superfici dei denti<br />
buccale<br />
mesiale occlusale distale<br />
linguale
Arcata mascellare<br />
Arcata mandibolare<br />
Dentizione decidua = 20 denti<br />
Per ogni arcata:<br />
4 incisivi (i)<br />
2 canini (c)<br />
4 molari (m)<br />
I denti decidui sono più piccoli e con lo smalto più sottile…
Dentizione permanente = 32 denti<br />
Arcata mascellare<br />
Arcata mandibolare<br />
Per ogni arcata:<br />
2 incisivi: I1 (centrale), I2 (laterale)<br />
1 canino: C<br />
2 premolari: P3, P4 (sono i 2 molari<br />
filogeneticamente rimasti dei 4 che vi<br />
erano nei Mammiferi ancestrali)<br />
3 molari: M1, M2, M3
Funzione dei vari denti
Dentizione permanente: come distinguere i<br />
denti tra loro...<br />
• Incisivi<br />
I due terzi <strong>della</strong> corona sono<br />
appiattiti in senso bucco-linguale.<br />
E’ presente un margine incisivo e<br />
non una cuspide<br />
•Canini<br />
Hanno cuspide unica, di forma<br />
conica.<br />
• Premolari<br />
Hanno almeno due cuspidi, una<br />
buccale e una o due linguali.<br />
•Molari<br />
Hanno da tre a cinque cuspidi (a<br />
volte di più) di cui almeno due<br />
buccali.
Dentizione permanente: come distinguere tra le<br />
due arcate (mascellare vs. mandibolare)<br />
• Incisivi<br />
I superiori sono più grandi <strong>degli</strong> inferiori e<br />
quelli centrali più grandi dei laterali.<br />
Viceversa gli incisivi centrali inferiori sono<br />
più piccoli dei laterali<br />
•Canini<br />
I superiori sono più grandi e larghi <strong>degli</strong><br />
inferiori.<br />
• Premolari<br />
I superiori sono più ‘moralizzati’, ovvero<br />
hanno forma più rettangolare <strong>degli</strong><br />
inferiori che sono più piccoli e tondi.<br />
•Molari<br />
Gli inferiori sono più quadrangolari rispetto<br />
ai superiori. I molari superiori hanno tre radici mentre gli inferiori ne<br />
hanno due (un’eccezione può riguardare il terzo molare)
Caratteri metrici dei denti<br />
Diametri:<br />
M-D Mesio-Distale:<br />
è la lunghezza massima del dente presa alla<br />
superficie occlusale del dente, a livello di<br />
contatto con i denti adiacenti.<br />
B-L Bucco-Linguale:<br />
è la misura perpendicolare al diametro M-D.<br />
Viene misurata al di sotto del livello occlusale,<br />
nei punti di maggiore larghezza del dente.<br />
Altezza <strong>della</strong> radice<br />
Altezza <strong>della</strong> corona<br />
… I lavori di J.D. Irish (1993 e seguenti) sulle<br />
popolazioni Africane dimostrano un trend di riduzione<br />
<strong>dentaria</strong> tra il Pleistocene e l’Olocene
Caratteri non metrici (discontinui) dei denti<br />
varianti morfologiche utilizzate come indicatori genetici<br />
nello studio delle popolazioni umane antiche<br />
ASU (Arizona State University) – (Turner et al. 1991)
Patologie dentarie<br />
Placca batterica<br />
Tartaro<br />
Carie<br />
Parodontopatie<br />
Infiammazioni /ascessi<br />
• Anormalità nella<br />
quantità dei denti<br />
(iperdontia / ipodontia)<br />
• Anormalità nelle<br />
dimensioni dentarie<br />
(macro-microdontia)<br />
•Discolorazione<br />
Difetti dello smalto -<br />
ipoplasia<br />
Disturbi dello sviluppo
Patologie dentarie - Placca e Tartaro<br />
Processo di<br />
mineralizzazione <strong>della</strong><br />
placca batterica<br />
(soprattuto in<br />
presenza di saliva a<br />
pH acido)<br />
Diversi gradi di<br />
espressione:<br />
•Lieve<br />
•Medio<br />
•Marcato
Tartaro<br />
Frequente nelle popolazioni<br />
antiche, è la presenza sul<br />
colletto e la radice di depositi<br />
consistenti di tartaro, indice di<br />
cattiva igiene orale.<br />
L’ambiente alcalino che si forma nella cavità orale durante la masticazione di<br />
cibi proteici favorisce la precipitazione di sali di calcio e quindi il deposito di<br />
tartaro.
Patologie dentarie - Carie<br />
Progressiva<br />
demineralizzazione dello<br />
smalto e <strong>della</strong> dentina che va<br />
da macchie opache sulla<br />
corona a cavità nel dente<br />
fino a progressivo<br />
degeneramento dello stesso.<br />
Sviluppo <strong>della</strong> patologia:<br />
• La placca batterica aderisce alla<br />
superficie del dente<br />
• Accumulo di acidi prodotti dai<br />
batteri nel cibo all’interno delle<br />
cavità del dente<br />
• Inizio del processo degenerativo
Patologie dentarie - Carie<br />
L’incidenza <strong>della</strong> carie è associata al consumo di carboidrati<br />
(…è quindi un indicatore paleonutrizionale). Nelle indagini<br />
bioarcheologiche di popolazione umane antiche, la frequenza<br />
<strong>della</strong> carie è normalmente maggiore nei gruppi di agricoltori<br />
rispetto a cacciatori-raccoglitori.<br />
Grado di espressione <strong>della</strong> carie: Superficie colpita:<br />
Lieve Occlusale<br />
Moderata Interprossimale<br />
Severa /invasiva Alla radice
Carie dentale
Patologie dentarie - Parodontopatie<br />
Infiammazione dei tessuti di<br />
supporto del dente<br />
(parodonto), generalmente<br />
prodotta da accumulo di<br />
placca batterica.<br />
Parodonto:<br />
• Osso alveolare<br />
•Membranaparodontale<br />
•Gengiva<br />
Lo sviluppo <strong>della</strong> patologia<br />
può portare al<br />
danneggiamento e alla<br />
retrazione dei tessuti<br />
alveolari, quindi alla perdita<br />
del dente.
Patologie dentarie - Ascessi<br />
Fenomeno infiammatorio localizzato nella zona periapicale o<br />
facciale, contenente materiale purulento. Scheletricamente<br />
può divenire visibile per la comparsa di canali di sfogo del<br />
pus sull’osso alveolare
Parodontopatie: ascessi<br />
L’infezione si propaga dalla<br />
polpa del dente ai tessuti<br />
periapicali: l’usura eccessiva del<br />
dente e le carie penetranti sono<br />
le cause più comuni<br />
dell’esposizione <strong>della</strong> polpa.
Perdita intra vitam<br />
L’usura eccessiva, le carie destruenti, le<br />
parodontopatie, eventi traumatici<br />
possono causare una retrazione<br />
eccessiva del margine alveolare fino a<br />
provocare la perdita del dente.<br />
In seguito alla perdita del dente l’alveolo<br />
subisce modificazioni che portano al<br />
graduale riassorbimento dell’osso fino<br />
alla chiusura totale <strong>della</strong> cavità.
Patologie <strong>della</strong> bocca - Tumori
Disturbi dello sviluppo – stress metabolico<br />
Linee di Retzius/Ipoplasia dello smalto<br />
adattativo<br />
Disturbi dello sviluppo dello smalto<br />
caratterizzati da linee e/o solchi<br />
trasversi sulla superficie <strong>della</strong> corona<br />
<strong>dentaria</strong>.<br />
Microscopici = linee di Retzius<br />
Macroscopici = ipoplasia dello smalto<br />
L’ipoplasia dello smalto corrisponde ad uno<br />
stress protratto nel tempo (da poche<br />
settimane ad alcuni mesi)<br />
Stress metabolico:<br />
• Malattie / infezioni<br />
• Malnutrizione<br />
Goodman & Rose (1990) hanno sviluppato<br />
un sistema di misurazione delle linee di<br />
ipoplasia<br />
che permette di ricostruire l’età in cui si è<br />
verificato lo stress metabolico.<br />
Corrispondono ad uno stress<br />
subito durante l’accrescimento<br />
(dentario)
Malocclusione e usura <strong>dentaria</strong><br />
Il piano di occlusione è<br />
descritto da due curve:<br />
•Curva diSpee<br />
(lateralmente)<br />
• Curva di Monson<br />
(medialmente)<br />
- Tipo di dieta praticata<br />
(Smith, 1984) si evince<br />
dall’andamento <strong>della</strong> curva<br />
di Monson in relazione a<br />
popolazioni di agricoltori e<br />
cacciatiori-raccoglitori<br />
Uso extramasticatorio dei denti (usura eterogenea nell’arcata<br />
<strong>dentaria</strong>, o localizzata ad alcuni denti e/o superfici)
Malocclusioni e disordini dentali<br />
Il passaggio da cibi coriacei a cibi più raffinati<br />
ha portato nel corso del tempo ad un aumento<br />
dei disordini dentali (sovraffollamento e<br />
malocclusione), e a una riduzione nelle<br />
dimensioni delle arcate.<br />
Masticare cibi più morbidi ha determinato la<br />
riduzione dei muscoli masticatori e<br />
l’assottigliamento dell'osso mascellare.<br />
La “gracilizzazione” dell’osso mascellare non è<br />
stata accompagnata da una equivalente<br />
riduzione delle dimensione dei denti (la cui<br />
forma e dimensione è determinati<br />
geneticamente, e poco soggetta all’influenza<br />
ambientale): origine a fenomeni di<br />
sovraffollamento dentale.<br />
Malocclusione e anomalie dentali sono dunque<br />
più facilmente riscontrabili in popolazioni ad<br />
economia agricola che non in popolazioni di<br />
cacciatori-raccoglitori.
Usura extra-masticatoria<br />
In molte popolazioni del<br />
passato (come pure in alcune<br />
popolazioni attuali di<br />
interesse etnologico) sono<br />
evidenti i segni determinati<br />
da un uso extramasticatorio<br />
dei denti:<br />
usura extra-masticatoria,<br />
causata da attività come<br />
lavorare corde e altre fibre<br />
vegetali, masticare pelli,<br />
sostenere oggetti quando le<br />
mani sono impegnate, ecc.
Modificazioni intenzionali dei denti<br />
Inferenze di tipo culturale:<br />
In alcune popolazioni passate e odierne (es.,<br />
popolazioni Iberomarusiane del Paleolitico,<br />
aborigeni australiani attuali) viene praticata<br />
l’avulsione di alcuni denti (principalmente<br />
gli incisivi).<br />
Esempio di modificazione intenzionale dei<br />
denti anteriori in popolazioni Mesoamericane<br />
(Inca)
Bibliografia di riferimento:<br />
Borgognini Tarli S.M. & Pacciani E. 1993. I resti umani nello<br />
scavo archeologico. Metodiche di recupero e scavo.<br />
Roma, Bulzoni Editore<br />
Hillson S. 1996. Dental Anthropology. Cambridge,<br />
Cambridge University Press<br />
Lautrou A. 1983. Anatomia <strong>dentaria</strong>. Milano, Masson Italia<br />
Editori.<br />
White T. D. 2000. Human Osteology. Second Edition.<br />
London, Academic Press.