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7° Congresso Internazionale SOI

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Fabiano Group srl - via Cesare Battisti, 19 - 12058 S. Stefano Belbo (CN) - Bimestrale - Anno XII - 02/2009


PUBBLICITA<br />

THEA


ISSN - 1973-9427<br />

REDAZIONE<br />

Fabiano Editore<br />

Reg. San Giovanni, 40<br />

14053 Canelli (AT)<br />

Pierpaola Eraldi<br />

Tel. 0141 8278236 - Fax 0141 8278300<br />

e-mail: p.eraldi@fabianogroup.com<br />

DIRETTORE RESPONSABILE<br />

Monica Assanta<br />

COMITATO TECNICO SCIENTIFICO<br />

Costantino Bianchi<br />

Pier Enrico Gallenga<br />

Umberto Merlin<br />

Antonio Mocellin<br />

Alberto Montericcio<br />

RESPONSABILE SCIENTIFICO<br />

Costantino Bianchi<br />

PUBBLICITÀ<br />

Fabiano Group srl<br />

Reg. San Giovanni, 40<br />

14053 Canelli (AT)<br />

Tel. 0141 8278211 - Fax 0141 8278300<br />

e-mail: commerciale@fabianogroup.com<br />

STAMPA<br />

Fabiano Group srl - Canelli (AT)<br />

Tiratura copie: 9.000<br />

Formato: 21x29,7 cm<br />

Diffusione: spedizione postale,<br />

gratuita, a tutti gli oculisti italiani<br />

TARIFFE PUBBLICITARIE<br />

Pag. intera quadricromia ¤ 2.000<br />

Pag. intera b/n ¤ 1.400<br />

1/2 pagina quadricromia ¤ 1.300<br />

2°/3° copertina ¤ 2.500<br />

4° copertina ¤ 3.000<br />

I.P. b/v interno mista ¤ 3.500<br />

Publiredazionale ¤ 1.700<br />

Veicolazione I.P. ¤ 5.000<br />

sommario<br />

Inserzionisti:<br />

Alfa Instruments 15<br />

Alfa Intes 6, 24, 41<br />

Allergan III Cover<br />

CSO 21<br />

Farmigea 23, 55, 60-61, IV Cover<br />

Frastema 16<br />

Oftagen 42-43-44, 46, 48, 50<br />

Optikon 18<br />

Thèa II Cover, 8, 32-33, 53, 56, 59<br />

Vision Service 4<br />

Sede della S.O.I.: via dei Mille, 35 - 00185 Roma<br />

tel 06 4464514 - fax 06 4468403<br />

e-mail: sedesoi@soiweb.com - www.soiweb.com<br />

02/2009<br />

Editoriale<br />

89° <strong>Congresso</strong> Nazionale <strong>SOI</strong><br />

5<br />

Milano 25-28 Novembre 2009 9<br />

Soi incontra il Ministro della Salute<br />

Avastin: sempre off label per le iniezioni<br />

10<br />

intravitreali 11<br />

Chirurgia ambulatoriale: il punto <strong>SOI</strong> 14<br />

Avastin: un vademecum per l’uso off label<br />

Glaucoma: AIFA ha avviato la revisione della<br />

17<br />

Nota 78 19<br />

Avastin: rimborsabile dal SSN 20<br />

In breve 22<br />

<strong>SOI</strong> Subspecialty Days Napoli 2008 25<br />

Terapia delle cheratiti interstiziali 26<br />

Come e perché effettuare un prelievo di cornea 30<br />

Guida pratica alla diagnosi di Ectasia e<br />

pseudo-ectasia<br />

<strong>7°</strong> <strong>Congresso</strong> <strong>Internazionale</strong> <strong>SOI</strong><br />

37<br />

Roma, 20-23 Maggio 2009 45<br />

Calendario congressi <strong>SOI</strong> 54<br />

Come iscriversi alla <strong>SOI</strong> 57<br />

Perché conviene essere socio <strong>SOI</strong> 58<br />

Il contenuto delle rubriche e degli articoli pubblicati è di esclusiva responsabilità<br />

degli autori. La riproduzione parziale o totale di articoli è subordinata al consenso<br />

scritto dell’editore.<br />

Fabiano Group srl - Reg. S. Giovanni, 40 - 14053 Canelli (AT) - Tel. 0141 8278236 - Fax 0141 8278300<br />

E-mail: editore@fabianogroup.com - www.fabianogroup.com


editoriale<br />

In questi ultimi mesi, la Società Oftalmologica Italiana si è attivata per sensibilizzare gli interlocutori istituzionali<br />

di riferimento sulle problematiche che interessano il nostro settore.<br />

È di questi giorni la notizia che AIFA - dopo la campagna di <strong>SOI</strong> e PVFV - ha sospeso la Nota 78. Come<br />

tutti voi sapete la nostra Associazione da oltre 5 anni è impegnata a superare le discriminazioni tra le<br />

categorie degli oculisti, come sancito dalla prima formulazione della Nota, poi modificata a seguito delle<br />

successive pressioni di <strong>SOI</strong>. È noto che a nome della Società, inoltre, sono stati intrapresi e sono tuttora<br />

in essere, numerosi ricorsi nelle regioni italiane affinché le amministrazioni locali recepiscano la Nota<br />

78 così come pubblicata sulla GU del 14 marzo 2007.<br />

Senza contare i numerosi incontri con i rappresentanti delle istituzioni competenti, non ultimo il colloquio<br />

svolto presso il Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali, durante il quale si sono messe<br />

a punto importanti convergenze, di cui è già possibile valutare i primi risultati.<br />

Nonostante le complesse vicissitudini interne, <strong>SOI</strong> continua ad operare a beneficio di tutti gli oftalmologi,<br />

italiani e non che, esercitano nel nostro Paese.<br />

In particolare, nel primo semestre del 2009, <strong>SOI</strong> ha deciso di profondere le proprie forze su alcune specifiche<br />

tematiche che coinvolgono l’oftalmologia nazionale e richiedono da parte delle istituzioni<br />

governative soluzioni urgenti, a salvaguardia del diritto primario alla salute che interessa l’intera popolazione.<br />

In Italia si effettuano ogni anno oltre 500.000 interventi di cataratta che rappresentano l’83% dei DRG in<br />

ambito oculistico. Inoltre, sempre più persone over 70 anni sono colpite da maculopatia, affezione che<br />

limita la capacità visiva con progressivi rischi per il paziente.<br />

Negli ultimi anni, in campo sanitario, prevale la tendenza a standardizzare i servizi sulla base del costo,<br />

a prescindere dalla qualità. Basti considerare che la chirurgia ambulatoriale della cataratta, ormai universalmente<br />

effettuata in tutto il mondo in strutture non protette, ha comportato una riduzione di spesa<br />

a carico del SSN per singolo intervento di circa il 50% (nella Regione Sicilia nel 2001, quando l’intervento<br />

si effettuava esclusivamente negli ospedali o casa di cura, l’intervento costava euro 1.680,00, oggi<br />

costa euro 900,00).<br />

Solo pochi dati di scenario per comprendere le iniziative e le richieste che <strong>SOI</strong>, a nome della categoria<br />

che rappresenta, ha avviato e continua a sostenere nei confronti delle autorità competenti in merito alle<br />

seguenti problematiche del settore oculistico.<br />

CHIRURGIA AMBULATORIALE<br />

Oggi la chirurgia oculistica si pratica prevalentemente in sede ambulatoriale in strutture non protette,<br />

come peraltro accade nel resto del mondo.<br />

L’aggiornamento dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) prevede che la chirurgia ambulatoriale sia<br />

effettuata in strutture protette e si muove in senso opposto alla recente sentenza della Cassazione<br />

(11004 del 12 marzo 2009) che stabilisce la non obbligatorietà della presenza dell’anestesista per gli<br />

interventi in anestesia locale.<br />

Tale ipotesi rischierebbe di riportare indietro di 30 anni l’intero settore oculistico:<br />

• si allungherebbero i tempi delle liste di attesa (argomento alquanto spinoso e controverso della sanità<br />

italiana)<br />

• chiuderebbero decine di ambulatori chirurgici, con perdita di centinaia di posti di lavoro.<br />

• l’utente finale non potrebbe esercitare il diritto sacrosanto di libera scelta.<br />

<strong>SOI</strong> chiede che vengano mantenute le disposizioni normative attualmente vigenti e che quindi la<br />

chirurgia ambulatoriale venga effettuata in strutture non protette pur con la cautelare presenza<br />

del medico anestesista.<br />

5


OTTICO OPTOMETRISTA<br />

La Commissione istituita presso il Consiglio Superiore di Sanità (CSS) ha il compito di individuare<br />

e definire una nuova figura sanitaria, ovvero quella di ottico optometrista. In molti Paesi<br />

Europei e negli Stati Uniti, gli optometristi sono gli specialisti che misurano la vista e prescrivono<br />

lenti correttive. In Italia tale figura non è riconosciuta legalmente pur essendo stati istituiti<br />

corsi di laurea breve per ottico-optometrista.<br />

<strong>SOI</strong> è favorevole all’istituzione della figura sanitaria dell’optometrista purché si renda<br />

obbligatorio un adeguato ciclo di studi e l‘attività di prescrizione propria dell’optometrista<br />

sia rigidamente separata dalla vendita, competenza esclusiva dell’ottico.<br />

Il rischio nella determinazione del profilo è che unificando le voci “ottico optometrista”, si sancisca<br />

il riconoscimento di esercitare una professione sanitaria ai 28.000 ottici italiani che, di<br />

fatto, otterrebbero l’equipollenza con i tecnici optometristi. Sarebbe come concedere una laurea<br />

per sanatoria, perché solo 300/400 ottici dell’intera categoria avrebbero i requisiti professionali<br />

per praticare la professione di optometrista. Con un conseguente e grave conflitto di<br />

interessi: non solo potrebbero misurare e prescrivere occhiali ma addirittura venderli!<br />

DRG INERENTI LA CHIRURGIA DELLA CATARATTA<br />

E LE INIEZIONI PER VIA INTRAVITREALE<br />

Attualmente i DRG relativi agli interventi della cataratta e alle iniezioni intravitreali prevedono il<br />

rimborso a carico del SSN. I costi di tali DRG variano da regione a regione con oscillazioni significative<br />

da 600 euro a 1.600 per la cataratta e da 800 a 1.100 per ogni iniezione intravitreale.<br />

In questa situazione l’operatore sanitario, a suo arbitrio, sceglie la tipologia del cristallino nel<br />

primo caso o del farmaco, nel secondo. La scelta potrà ricadere sul prodotto che ha un costo<br />

minore, così che parte del rimborso sia utilizzato a beneficio della struttura sanitaria.<br />

È evidente che esiste il pericolo reale che a rimetterci sia il paziente, privato delle soluzioni<br />

più adeguate e innovative. Non solo ma in tal modo si scoraggiano gli investimenti nella ricerca<br />

e si corre il rischio che le Aziende decidano di non introdurre le nuove tecnologie nel<br />

nostro Paese se non quando siano divenute obsolete.<br />

<strong>SOI</strong> propone che i DRG per la chirurgia della cataratta e le iniezioni intravitreali definiscano<br />

il costo fisso del solo intervento chirurgico, tenendo differenziato il costo del<br />

cristallino (a seconda del tipo) e del medicinale.<br />

In tal modo il paziente sarà consapevole delle differenti soluzioni presenti sul mercato e avrà<br />

la possibilità di accedere alle tecnologie più innovative e all’avanguardia.<br />

Eventualmente è plausibile considerare l’opportunità di una compartecipazione alla spesa<br />

sanitaria da parte dell’utente.<br />

ABILITAZIONI ALLA PATENTE DI GUIDA ED ALTRE LICENZE<br />

A tutela della sicurezza nella circolazione stradale, <strong>SOI</strong> propone che nel rilascio delle abilitazioni<br />

alla guida e in sede di loro revisioni, siano considerate valide le attestazioni/certificazioni<br />

dei medici oculisti. Lo stesso dovrebbe valere per il rilascio di altre licenze<br />

che richiedano una attestazione della capacità visiva come ad esempio il porto d’armi.<br />

È logico considerare che proprio a salvaguardia della incolumità dei cittadini si ritenga fondamentale<br />

la misurazione delle capacità visive e delle eventuali connesse patologie da parte<br />

di un medico oculista.<br />

MATTEO PIOVELLA<br />

Segretario <strong>SOI</strong>-AMOI<br />

7


Roma, 8 aprile 2009 – È disponibile sul sito www.sedesoi.com, il Primo Annuncio<br />

dell’89° <strong>Congresso</strong> Nazionale <strong>SOI</strong> che si terrà a Milano, dal 25 al 28 novembre 2009,<br />

presso Milano Convention Centre (Fiera Milano City - Via Gattamelata, 5).<br />

La Relazione Ufficiale <strong>SOI</strong> 2009 - Indagini strumentali ed Oftalmologia pratica - sarà<br />

incentrata sulla semeiotica oftalmica. L'evoluzione delle apparecchiature per studiare<br />

anatomia e fisiologia oculare e le ripercussioni sulla funzione visiva delle loro variazioni<br />

è stata considerevole negli ultimi anni.<br />

La Relazione Ufficiale <strong>SOI</strong> 2009 fa il punto della situazione sulle indagini strumentali<br />

più attuali, sulle informazioni che possono fornire e sulla loro utilità nella pratica clinica<br />

in modo da raggiungere una sempre più adeguata appropriatezza diagnostica.<br />

Si ricorda che il termine di scadenza per la presentazione dei lavori è fissato al 15<br />

maggio 2009. È disponibile il collegamento ai moduli da compilare on-line.<br />

• Modulo per la presentazione dei corsi monotematici<br />

• Modulo abstract per comunicazioni orali e poster<br />

news<br />

89° <strong>Congresso</strong> Nazionale <strong>SOI</strong> - Milano 25-28 novembre 2009<br />

Semeiotica Oftalmica è il tema della Relazione Ufficiale 2009<br />

Entro il 15 maggio la presentazione dei lavori<br />

9


10<br />

<strong>SOI</strong> incontra il Ministro della Salute<br />

news<br />

Roma, 7 aprile 2009 – <strong>SOI</strong> ha chiesto al Ministro della Salute un approfondimento per<br />

proporre soluzioni volte a risolvere alcune criticità riguardanti l’oftalmologia, oggi in<br />

ulteriore fase di accelerazione.<br />

L’incontro è avvenuto il 25 marzo 2009 presso la sede del Ministero.<br />

Matteo Piovella, segretario <strong>SOI</strong>, ha illustrato il ruolo unico ed ineguagliato della chirurgia<br />

oculistica a sostegno del modello organizzativo ambulatoriale e l’inconsistenza<br />

di motivazioni per la ghettizzazione di 500.000 interventi annui nei cosiddetti “ambulatori<br />

protetti”, come previsto dai LEA in discussione alla Conferenza Stato Regioni.<br />

Il Ministero ha dato palese riscontro al fatto che la proposta per la modifica della regolamentazione<br />

vigente sia stata inficiata da un approfondimento inadeguato. Inoltre tale<br />

nuova indicazione risulta incompatibile con il progetto, fortemente sostenuto dal<br />

Ministro, circa l’opportunità di una progressiva de-ospedalizzazione, in armonia con la<br />

sicurezza e la tutela della salute del paziente.<br />

Per quanto riguarda la Nota 78 vi è stata convergenza sull’inopportunità di continuare<br />

un percorso che allo stato attuale appare privo di qualunque vantaggio per il controllo<br />

della spesa sanitaria ed allo stesso tempo è estremamente penalizzante per tutti i<br />

cittadini colpiti da una malattia subdola ed insidiosa, giustamente qualificata come<br />

malattia sociale.<br />

Naturalmente vi è stato un ampio approfondimento circa l’utilizzo dei farmaci off label<br />

nella terapia intravitreale in riferimento all’impatto economico, alle difficoltà di accesso<br />

terapeutico e alla tutela dei medici oculisti che si assumono un’ulteriore responsabilità<br />

a beneficio dei pazienti.<br />

Adeguato spazio è stato dedicato alla problematica della possibile nuova figura sanitaria<br />

dell’optometrista. <strong>SOI</strong> ha ribadito la necessità di un’adeguata formazione universitaria<br />

contro il pericolo di poter ricorrere a qualsiasi tipo di sanatoria per equipollenza.<br />

L’Associazione ha auspicato, infine, che possa essere presa in considerazione<br />

il solo ampliamento del ruolo dell’ortottista al fine di evitare inutili doppioni professionali.<br />

Da ultimo è stata considerata l’opportunità di poter prevedere, per le protesi di ultima<br />

generazione (lenti intraoculari), la compartecipazione della spesa sanitaria da parte<br />

del paziente, modello già consolidato in alcune regioni nell’ambito odontoiatrico.<br />

Sono state trovate convergenze importanti di cui si dovrebbero poter valutare i risultati<br />

prima dell’estate. <strong>SOI</strong> ha rinnovato la propria disponibilità ad offrire il proprio supporto<br />

tecnico al Ministero della Salute.


AVASTIN: sempre off label per le iniezioni intravitreali<br />

Roma, 6 aprile 2009 – Per la cura di tutte le forme di maculopatia essudativa e per il glaucoma<br />

neovascolare, Avastin è il farmaco più utilizzato, in Italia e nel mondo.<br />

Si tratta sempre di un uso off label del medicinale, ovvero di un utilizzo al di fuori delle indicazioni<br />

terapeutiche autorizzate.<br />

Come noto, Avastin è usato in oftalmologia anche nel trattamento di diverse maculopatie essudative<br />

correlate a patologie sistemiche - come ad esempio il diabete – e a patologie oculari –<br />

come ad esempio la miopia e le occlusioni venose retiniche. Il termine maculopatia essudativa<br />

viene ampiamente utilizzato in letteratura (PubMed: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/sites/entrez )<br />

per comprendere tutte quelle forme di maculopatia correlabili a neovascolarizzazione coroideale.<br />

La Tabella 1 riporta le condizioni cliniche in cui è stata descritta la comparsa di neovascolarizzazione<br />

coroideale.<br />

La Tabella 2 elenca i sinonimi di maculopatia essudativa di più frequente riscontro.<br />

news<br />

Avastin è anche rimborsabile nelle strutture del SSN (ai sensi della L. 649/96)<br />

tranne che per la Maculopatia Essudativa legata all’età<br />

É bene sottolineare che l’impiego off-label di Avastin è sotto la diretta responsabilità del medico<br />

specialista che è garante della prescrizione effettuata.<br />

In merito all’uso dei medicinali off label intravitreali, il socio <strong>SOI</strong> che ha sottoscritto la polizza RC<br />

professionale di 1° rischio <strong>SOI</strong>, usufruisce della copertura assicurativa a patto che venga firmato<br />

dal paziente il consenso informato redatto da <strong>SOI</strong> e siano rispettate le linee guida per l’iniezione<br />

intravitreali (IVT). Queste linee guida, redatte dal Comitato tecnico Scientifico <strong>SOI</strong>, individuano<br />

e definiscono le procedure di sicurezza per ridurre il rischio di complicanze possibili nell’intervento<br />

chirurgico.<br />

Inoltre, <strong>SOI</strong>, ha individuato nella farmacia Fiorentini di Brescia, una farmacia in grado di fornire<br />

siringhe sterili monouso preriempite con Avastin 1.0 e Avastin 2.0 sigillate e con scadenza<br />

a 2 mesi.<br />

Si ricorda, infine, che in base alla determinazione AIFA (pubblicata sulla GU del 16 marzo 2009),<br />

Avastin, come medicinale a carico del SSN ai sensi della l. 648/96, è anche rimborsabile nelle<br />

strutture pubbliche del sistema sanitario italiano, solo per il trattamento delle maculopatie<br />

essudative non legate all’età, per quelle collegate all’età già in trattamento con bevacizumab e<br />

per il glaucoma neovascolare.<br />

É una determinazione specifica per la rimborsabilità del farmaco e non per le indicazioni<br />

clinico-terapeutiche.<br />

11


12<br />

Tabella 1 - Condizioni in cui può comparire neovascolarizzazione coroideale<br />

Amartoma dell’epitelio pigmentato retinico extrapapillare<br />

Coloboma della retina<br />

Coloboma della testa del nervo ottico<br />

Coloboma retinocoroideale<br />

Coroideremia<br />

Coroidite serpiginosa o geografica<br />

Coroidopatia puntata<br />

Corpo estraneo intraoculare metallico<br />

Criotraumatismo retinico<br />

Degenerazione maculare senile<br />

Diabete mellito<br />

Distacco di retina cronico<br />

Drenaggio di fluido sottoretinico<br />

Drusen<br />

Emangioma coroideale<br />

Endocardite batterica<br />

Endoftalmite endogena da Candida<br />

Fondo flavimaculato<br />

Foro maculare<br />

Fotocoagulazione<br />

Fototraumatismo da microscopio operatorio<br />

Glioma ottico<br />

Glomerulonefrite membranoproliferativa di tipo II<br />

Idiopatica<br />

Tabella 2 - Sinonimi di maculopatia essudativa di più frequente riscontro<br />

Maculopatia umida<br />

Maculopatia neovascolare<br />

Neovascolarizzazione coroideale<br />

Neovascolarizzazione sottoretinica<br />

news<br />

Malattia di Best<br />

Melanoma maligno<br />

Miopia<br />

Neovascolarizzazione dell’ora serrata<br />

Neuropatia ottica ischemica anteriore<br />

Nevo coroideale<br />

Non perfusione coroideale<br />

Occlusioni venose retiniche<br />

Osteoma coroideale<br />

Retinite pigmentosa<br />

Retinocoroidite da toxoplasma<br />

Retinocoroidopatia tipo “birdshot”<br />

Retinopatia radiazionale<br />

Rottura coroideale<br />

Rubella<br />

Sarcoidosi<br />

Sindrome “morning glory”<br />

Sindrome “multiple evanescent white-dot” (MEWDS)<br />

Sindrome della istoplasmosi oculare presunta<br />

Sindrome di Vogt-Koyanagi-Harada<br />

Strie angioidi<br />

Tilted disc<br />

Tubercolosi


Linee guida<br />

Iniezione di Farmaci per via Intravitreale (IVT)<br />

Approvato dalla Società Oftalmologica Italiana - Marzo 2007<br />

L’iniezione intravitreale di farmaci è un atto chirurgico<br />

maggiore poiché prevede la perforazione del bulbo oculare<br />

e può essere accompagnata da importanti complicanze<br />

sia a carico degli elementi anatomici interni<br />

al bulbo oculare (cristallino, corpo ciliare, vitreo, retina)<br />

sia a carico di tutto il bulbo oculare (infezioni).<br />

Per queste ragioni, questa procedura chirurgica deve<br />

essere eseguita in una sala operatoria completamente<br />

attrezzata per la chirurgia oftalmica e con assistenza<br />

anestesiologica.<br />

Dando per scontata la adeguata preparazione di tutto<br />

il personale di sala operatoria, è necessario seguire<br />

rigide procedure nella preparazione del paziente, nella<br />

esecuzione della chirurgia e nei controlli postoperatori.<br />

Prima della chirurgia<br />

Il paziente deve essere sottoposto ad accertamenti prechirurgici<br />

comprensivi delle indagini sistemiche di<br />

routine (ECG, esami ematochimici), della compilazione<br />

della cartella clinica oftalmica con le opportune<br />

indagini strumentali specializzate (FAG, ICG, HRT,<br />

OCT), segnalazione di eventuali condizioni di ipersensibilità<br />

alle sostanze necessarie alla preparazione<br />

del paziente ed erogazione delle informazioni necessarie<br />

al rilascio dell’atto di consenso al trattamento (vedi<br />

Linee Guida per l’Informazione ed il Consenso in Oftalmologia).<br />

Il giorno dell’intervento<br />

1. rilascio dell’atto di consenso debitamente compilato<br />

2. verifica che il paziente abbia assunto l’eventuale terapia<br />

sistemica con cui è abitualmente in trattamento<br />

3. verifica che l’occhio da sottoporre a trattamento<br />

non abbia in corso eventuali processi infiammatori<br />

od infettivi<br />

4. somministrazione dei colliri midriatici ed anestetici<br />

adatti alle caratteristiche sistemiche e locali del<br />

paziente fino all’ottenimento di una adeguata midriasi<br />

e di una adeguata anestesia<br />

5. terminata la somministrazione dei colliri, disinfezione<br />

della cute perioculare e palpebrale con soluzione<br />

news<br />

di iodopovidone 10% lasciata agire per almeno 3<br />

minuti<br />

6. accesso alla sala operatoria in condizioni di minimo<br />

rischio di contaminazione dell’ambiente chirurgico<br />

da parte del paziente (cappellino, sovrascarpe<br />

e vestaglia monouso)<br />

7. preparazione del paziente sul lettino operatorio<br />

con accesso venoso, monitoraggio cardiocircolatorio<br />

ed assistenza anestesiologica<br />

8. se necessario, preparazione del farmaco da iniettare<br />

in siringa sterile monouso in condizioni di<br />

massima sterilità<br />

9. preparazione dell’occhio da trattare mediante accurata<br />

disinfezione della cute perioculare e palpebrale<br />

con soluzione di iodopovidone 10% ed instillazione<br />

di soluzione di iodopovidone 5%<br />

10. apposizione di telo monouso sterile con accesso adesivo<br />

al bulbo oculare<br />

11. apposizione di blefarostato<br />

12. collocazione del microscopio operatorio<br />

13. nuova instillazione di soluzione di iodopovidone<br />

5%<br />

14. marcatura del punto di iniezione<br />

15. se necessario, esecuzione preventiva di paracentesi<br />

corneale con bisturi monouso<br />

16. esecuzione dell’iniezione intravitreale<br />

17. tamponamento del punto di iniezione con asciughino<br />

monouso imbevuto di soluzione di iodopovidone 5%<br />

18. instillazione di soluzione di iodopovidone 5%<br />

19. medicazione del paziente con collirio antibioticosteroideo<br />

e bendaggio dell’occhio<br />

20. trasporto del paziente in sala degenza<br />

21. visita del paziente prima della dimissione e medicazione<br />

con pomata antibiotica-steroidea e bendaggio<br />

Il giorno dopo l’intervento<br />

Il giorno successivo all’intervento il paziente giungerà<br />

alla visita di controllo con ancora l’occhio bendato e<br />

verrà sottoposto a visita oculistica completa di misurazione<br />

della pressione intraoculare e di esame del fondo<br />

oculare. Sarà prescritta terapia (collirio antibioticosteroideo<br />

+ eventuale terapia ipotonizzante) e rinviato<br />

allo specialista curante per una visita di controllo entro<br />

7 giorni salvo complicazioni.<br />

13


14<br />

Chirurgia ambulatoriale<br />

<strong>SOI</strong> vuole scongiurare il pericolo di un ritorno al passato<br />

Roma, 12 marzo 2009. È in corso l’aggiornamento dei<br />

LEA (Livelli Essenziali di Assistenza). L’adeguamento previsto<br />

stabilisce che la chirurgia ambulatoriale sia effettuata<br />

solo in strutture protette (Ospedali e Case di Cura<br />

Convenzionate).<br />

Ricordiamo che la chirurgia ambulatoriale della cataratta<br />

è un’attività standardizzata da 30 anni in tutto il mondo<br />

ed è applicata con sicurezza ogni anno in Italia su<br />

500,000 cittadini. Ad oggi non esistono report di eventi<br />

avversi per la chirurgia della cataratta riferibili ad utilizzo<br />

di ambulatori non protetti.<br />

Con la Commissione Ministeriale del 4 Agosto 2000, cui<br />

<strong>SOI</strong> ha attivamente partecipato, si sono definite le linee<br />

Chirurgia ambulatoriale: il punto <strong>SOI</strong><br />

news<br />

Roma, 26 marzo 2009 – La chirurgia ambulatoriale della cataratta, ormai universalmente effettuata<br />

in tutto il mondo in strutture non protette, ha comportato una riduzione di spesa a carico<br />

del SSN per singolo intervento di circa il 50% (nella Regione Sicilia nel 2001, quando l’intervento<br />

si effettuava esclusivamente negli ospedali o casa di cura, l’intervento costava euro 1.680,00,<br />

oggi costa euro 900,00).<br />

Gran parte delle regioni italiane tra le quali Sicilia, Toscana, Lazio hanno ormai passato i drg chirurgici<br />

oculistici a livello ambulatoriale.<br />

La Commissione Ministeriale sulla chirurgia ambulatoriale oculistica, istituita con decreto ministeriale<br />

04/08/2000, e successivamente i vari pronunciamenti dell’Istituto Superiore di Sanità, evidenziano,<br />

in accordo con la letteratura mondiale, che non esiste alcuna differenza statisticamente<br />

significativa fra l’incidenza di complicanze subite in ambulatorio protetto rispetto all’ambulatorio<br />

non protetto.<br />

<strong>SOI</strong> ha inviato all’On. Ministro Sacconi e all’On. Ministro Fitto il 9 Marzo 2009 una nota prot. n° 058/S/2009<br />

che ribadisce con forza i punti precedenti, PER IMPEDIRE CHE SI VERIFICHI UNA SITUAZIONE SUR-<br />

REALE CHE RIPORTI INDIETRO DI 30 ANNI L’OCULISTICA ITALIANA.<br />

Ritornare ad effettuare l’intervento di cataratta esclusivamente in ambulatori protetti comporterebbe<br />

inoltre un immediato allungamento delle liste d’attesa, nonché la chiusura di decine di ambulatori<br />

chirurgici già operanti da anni sul territorio nazionale, con perdita di centinaia di posti<br />

di lavoro. Non ultimo, una simile ipotesi risulterebbe contraria al diritto di libera scelta da parte<br />

dell’utente.<br />

guida per la chirurgia della cataratta che da allora rappresentano<br />

il punto di riferimento degli oculisti italiani.<br />

<strong>SOI</strong> promuove quotidianamente la tutela e la difesa della<br />

salute e del benessere visivo del cittadino. <strong>SOI</strong> ha predisposto<br />

un sistema di certificazione ISO 9000 (CER-<br />

<strong>SOI</strong>) che garantisce il percorso clinico dei pazienti e ha<br />

messo a punto specifici consensi informati continuamente<br />

aggiornati dal Comitato Tecnico Scientifico <strong>SOI</strong>.<br />

<strong>SOI</strong> si sta attivando a livello istituzionale presso i Ministeri<br />

di competenza, affinché si scongiuri il pericolo, più<br />

che sospetto, di un ritorno al passato di 30 anni.<br />

È in gioco il ruolo riconosciuto di leadership che da oltre<br />

10 anni l’oculistica Italiana ricopre in tutto il mondo.


Avastin: un vademecum per l’uso off label<br />

Rimborsare Avastin è possibile ma solo nelle strutture pubbliche<br />

Roma, 25 marzo 2009 – La determinazione AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco) del 4 marzo 2009, pubblicata<br />

sulla GU del 16 marzo 2009, dà precise indicazioni per la rimborsabilità di Avastin, esclusivamente nelle strutture<br />

pubbliche del sistema sanitario italiano, come medicinale a carico del SSN ai sensi della legge 648/96.<br />

Come noto Avastin è un farmaco off label, il più utilizzato in assoluto, per la cura di tutte le forme di<br />

maculopatia essudativa e per il glaucoma neovascolare, sotto la responsabilità del medico.<br />

Il socio <strong>SOI</strong> che ha sottoscritto la polizza RC professionale di 1° rischio <strong>SOI</strong>, usufruisce della copertura<br />

assicurativa, nell’ambito dell’utilizzo dei medicinali off label iniettati per via intravitreale, purché venga<br />

firmato dal paziente il consenso informato e siano scrupolosamente rispettate le linee guida per l’iniezione<br />

intravitreali (IVT). Redatte dal Comitato tecnico Scientifico <strong>SOI</strong>, queste linee guida hanno l’obiettivo<br />

di definire delle rigide procedure di sicurezza per ridurre il rischio di complicanze possibili nell’intervento chirurgico.<br />

<strong>SOI</strong>, inoltre, considerando che uno dei fattori di rischio di endoftalmite nelle iniziazioni intravitreali è rappresentato<br />

dalla preparazione della siringa per l’iniezione, ha individuato nella Farmacia Fiorentini di Brescia, un farmacia<br />

in grado di fornire in tutta Italia siringhe sterili monouso preriempite con Avastin 0.1 ml o con Avastin 0.2<br />

ml, sigillate con apposito impacchettamento, in trasporto refrigerato e con una scadenza a 2 mesi.<br />

DETERMINAZIONE 4 marzo 2009<br />

Modifica della determinazione 23 maggio 2007, relativa all'inserimento<br />

del medicinale «Bevacizumab (Avastin (r))» nell'elenco<br />

dei medicinali erogabili a totale carico del Servizio sanitario nazionale.<br />

(GU n. 62 del 16-3-2009)<br />

IL DIRETTORE GENERALE<br />

Vista la determinazione 23 maggio 2007 pubblicata nella Gazzetta<br />

Ufficiale - serie generale - n. 122 del 28 maggio 2007, concernente<br />

l'inserimento del medicinale «bevacizumab (Avastin<br />

(r))» nell'elenco dei medicinali erogabili a totale carico del<br />

Servizio sanitario nazionale ai sensi dell'art. 1, comma 4, del decreto<br />

legge 21 ottobre 1996, n. 536, convertito dalla legge 23<br />

dicembre 1996, n. 648, nel trattamento delle maculopatie essudative<br />

e del glaucoma neovascolare;<br />

Atteso che alle specialita' medicinali Lucentis (r) e Macugen<br />

(r), gia' utilizzate in classe C per il «trattamento della degenerazione<br />

maculare neovascolare (essudativa) correlata all'eta' (AMD)»,<br />

con determinazioni del 4 dicembre 2008, pubblicate in Gazzetta<br />

Ufficiale il 18 dicembre 2008, e' stata attribuita la classe<br />

di rimborsabilità«H»;<br />

Considerato che in base alla norma il farmaco non possa piu'<br />

essere inserito nella lista per le indicazioni per le quali esistono<br />

farmaci approvati e che vada quindi regolarizzata la posizione<br />

del «bevacizumab (Avastin (r))» rispetto ai due nuovi farmaci<br />

rimborsati per tale indicazione;<br />

Agenzia Italiana del Farmaco<br />

Ritenuto pertanto di dover provvedere alla modifica della determinazione<br />

23 maggio 2007 sopra citata;<br />

Tenuto conto della decisione assunta dalla Commissione consultiva<br />

tecnico-scientifica (CTS) nella riunione del 10 e 11 febbraio<br />

2009 - Stralcio verbale n. 65;<br />

Determina:<br />

Art. 1. Il medicinale «bevacizumab (Avastin (r))», già inserito nell'elenco<br />

dei medicinali erogabili a totale carico del Servizio<br />

sanitario nazionale ai sensi dell'art. 1, comma 4, del decretolegge<br />

21 ottobre 1996, n. 536, convertito dalla legge 23 dicembre<br />

1996, n. 648, per il trattamento delle maculopatie essudative<br />

e del glaucoma neovascolare, e' ora erogabile per la seguente<br />

indicazione terapeutica:<br />

• trattamento delle maculopatie essudative non correlate all'età;<br />

• rattamento delle maculopatie essudative correlate all'età già<br />

in trattamento con bevacizumab;<br />

• trattamento del glaucoma neovascolare;<br />

nel rispetto delle condizioni per esso indicate nell'allegato 1<br />

che fa parte integrante della presente determinazione e che<br />

sostituisce l'allegato 1 alla determinazione 23 maggio 2007.<br />

La presente determinazione ha effetto dal giorno successivo<br />

alla sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica<br />

italiana.<br />

Roma, 4 marzo 2009<br />

news<br />

Il direttore generale: Rasi<br />

17


Glaucoma: AIFA ha avviato la revisione della nota 78<br />

news<br />

Un risultato dovuto anche alla recente campagna di<br />

sensibilizzazione promossa da Per Vedere Fatti Vedere Onlus<br />

in collaborazione con <strong>SOI</strong><br />

Roma, 24 marzo 2009 – L’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha deciso di procedere al riesame<br />

della Nota 78 relativa al glaucoma.<br />

In una informativa stampa dell’Agenzia, il direttore generale Guido Rasi, conferma che al fine<br />

di “semplificare, in tempi brevi, le procedure di accesso alle nuove opportunità terapeutiche disponibili<br />

per quelle patologie a sviluppo progressivo, come il glaucoma, in grado di incidere gravemente<br />

sulla qualità di vita dei malati”, ha affidato prioritariamente alla Commissione tecnicoscientifica<br />

l’analisi dell’iter di accesso per il rimborso dei farmaci antiglaucoma.<br />

“È un risultato significativo che premia l’impegno costante e continuo di <strong>SOI</strong> a difesa della salute<br />

del cittadino. La nostra Associazione, sin dall’inizio, si è battuta perché l’applicazione della<br />

Nota 78, garantisse equità di accesso ai farmaci disponibili sul mercato. Non ultimo, il sostegno<br />

dato alla campagna di sensibilizzazione promossa in collaborazione con Per Vedere Fatti Vedere<br />

onlus, contro l’abolizione di un assurdo iter burocratico a cui, loro malgrado, sono sottoposti<br />

i pazienti per ottenere il rimborso dal SSN sui farmaci antiglaucomatosi” – dichiara Matteo Piovella,<br />

segretario <strong>SOI</strong>.<br />

La campagna a favore degli 800.000 pazienti colpiti dal glaucoma, costretti a presentare una volta<br />

l’anno e per tutta la vita, il piano terapeutico prescritto dal proprio medico oculista per ottenere<br />

la copertura del SSN dei farmaci “arresta glaucoma”, è stata lanciata il 12 marzo scorso, in<br />

occasione della Giornata Mondiale del Glaucoma.<br />

In pochi giorni migliaia di fax e e-mail di protesta, inviati da ogni parte di Italia da pazienti, familiari<br />

e oculisti, hanno letteralmente sommerso l’AIFA e il Ministero della Salute, per chiedere l’abolizione<br />

dell’attuale prassi (Nota 78).<br />

La campagna “ Aboliamo il piano terapeutico per i farmaci contro il glaucoma!” sarà sospesa per<br />

45 giorni.<br />

“Si tratta di un periodo ragionevole di approfondimento per consentire ad AIFA di completare il<br />

processo di semplificazione annunciato per la Nota 78. Se così non dovesse essere, Per Vedere<br />

Fatti Vedere onlus e <strong>SOI</strong> riprenderanno l’azione di protesta” - conclude Matteo Piovella.<br />

19


20<br />

AVASTIN: rimborsabile dal SSN<br />

news<br />

Per le iniziezioni intravitreali, Avastin è il farmaco off label più utilizzato<br />

Roma, 23 marzo 2009 - L’AIFA, dopo la positiva esperienza degli ultimi anni grazie all’azione di <strong>SOI</strong>,<br />

riconferma Avastin come farmaco a carico del Servizio Sanitario Nazionale (e quindi erogabile<br />

nelle strutture proprie del SSN).<br />

Come pubblicato nella GU del 16 marzo 2009, Avastin è risarcito dal SSN per la cura delle seguenti<br />

patologie:<br />

• trattamento delle maculopatie essudative non correlate all’età<br />

• trattamento delle maculopatie essudative correlate all’età già in trattamento con bevacizumab<br />

• glaucoma neovascolare.<br />

Come noto, la determinazione di AIFA ha valore economico e non clinico, ovvero definisce esclusivamente<br />

la rimborsabilità o meno di Avastin solo nelle strutture del SSN.<br />

È invece possibile utilizzare Avastin, al di fuori delle strutture del SSN, per la cura di tutte<br />

le forme di maculopatia essudativa e per il glaucoma neovascolare, sotto la responsabilità del<br />

medico.<br />

La rimborsabilità o meno del prodotto non è vincolante per la scelta clinica del farmaco. Avastin, infatti,<br />

pur essendo un farmaco off-label, è il farmaco più utilizzato nel trattamento con iniezione intravitreale.<br />

Rimane invariata da parte delle farmacie l’erogazione di Avastin che, si ricorda, non è sottoposto alla<br />

stesura del modello di accesso alla terapia invece previsto per Lucentis e Macugen.<br />

Nella tabella di seguito riportata sono sintetizzate le caratteristiche di indicazione clinica e di rimborsabilità<br />

di Avastin, Lucentis e Macugen.<br />

PATOLOGIA ON LABEL OFF LABEL RIMBORSABILE SSN NON RIMBORSABILE SSN<br />

Maculopatia Essudativa<br />

Non Correlata a Età<br />

Avastin<br />

Lucentis<br />

Macugen<br />

Avastin Lucentis<br />

Macugen<br />

Maculopatia Essudativa<br />

Correlata a Età<br />

Lucentis<br />

Macugen<br />

Avastin Lucentis<br />

Macugen<br />

Avastin<br />

Maculopatia Essudativa Avastin Avastin Lucentis<br />

Correlata a Età<br />

già trattata con Avastin Macugen<br />

Glaucoma Neovascolare Avastin<br />

Lucentis<br />

Macugen<br />

Avastin Lucentis<br />

Macugen<br />

Ad esempio, se si ritiene di dover utilizzare Lucentis nel glaucoma neovascolare si sceglie un prodotto<br />

che sarà a totale carico del paziente ed il cui uso avviene sotto la diretta responsabilità del medico<br />

in quanto off-label. Se invece si sceglie Avastin l’uso sarà sempre sotto la diretta responsabilità del<br />

medico in quanto off-label ma il prodotto sarà a totale carico del SSN. Allo stesso modo se si decide<br />

di utilizzare Macugen nella degenerazione maculare senile essudativa, si sceglie un prodotto che<br />

è indicato per questa patologia e totalmente a carico del SSN. Se invece si preferisce usare Avastin<br />

questo sarà totalmente a carico del paziente e sotto la diretta responsabilità del medico.<br />

A tutti i soci <strong>SOI</strong> si rammenta che il Sistema Assicurativo dell’Associazione garantisce la copertura per<br />

l’utilizzo off-label dei farmaci, consentendo di poter scegliere, in scienza e coscienza, tra i farmaci disponibili<br />

sul mercato.


22<br />

Sandro Vergani<br />

nominato Consigliere <strong>SOI</strong><br />

A seguito delle dimissioni di Claudio Carbonara, il<br />

Consiglio Direttivo <strong>SOI</strong> al fine di garantire sicurezza,<br />

stabilità e continuità alla Società, ha nominato<br />

Sandro Vergani consigliere <strong>SOI</strong>.<br />

Oculista manager della Lombardia, è stato eletto<br />

per due mandati consecutivi, sindaco di Capiago<br />

Intimiano, comune della provincia di Como.<br />

Politico di lungo corso ha collaborato con la regione<br />

Lombardia come presidente del costituendo<br />

Parco Regionale della Brughiera che, coinvolge 22<br />

comuni tra le province di Como e Milano.<br />

Ha inoltre operato intensamente con la regione<br />

Lombardia per il miglioramento del sistema sanitario<br />

regionale.<br />

Vanta perciò un’approfondita conoscenza del<br />

mondo amministrativo pubblico sia di quello sanitario.<br />

Assegnato<br />

il Premio Mario Gelsomino<br />

È stata assegnato a Sonia De Francesco, il premio<br />

Mario Gelsomino 2009 per la migliore comunicazione<br />

presentata in occasione dell’88° <strong>Congresso</strong><br />

<strong>SOI</strong>. Il premio sarà conferito in occasione del <strong>7°</strong><br />

<strong>Congresso</strong> <strong>SOI</strong> sabato 23 maggio p.v. - Sala<br />

Cavalieri.<br />

L’autrice esprime vivo ringraziamento al<br />

Segretario <strong>SOI</strong> Matteo Piovella e all’intero<br />

Consiglio Direttivo:<br />

“Sono profondamente lusingata, vi ringrazio tantissimo,<br />

non me l'aspettavo! È un premio che arriva<br />

all'improvviso a sostenere un lungo lavoro fatto<br />

di passione e sacrificio ma nello stesso tempo<br />

costante e silenzioso... Grazie infinitamente”.<br />

in breve<br />

Audizione <strong>SOI</strong><br />

alla Regione Lombardia<br />

Si è svolta di recente l’audizione di <strong>SOI</strong> presso la III<br />

Commissione Sanità del Consiglio Regionale<br />

Lombardo. Oggetto dell’incontro la richiesta della<br />

Società Oftalmologica Italiana di poter riferire un<br />

chiarimento in merito alla nota informativa diffusa<br />

da AIFA e relativa agli eventi avversi accaduti in<br />

Canada a seguito dell’utilizzo di AVASTIN per iniezione<br />

intravitreale.<br />

“Sin dal 2007, <strong>SOI</strong> ha elaborato un protocollo di<br />

sicurezza per ovviare alla possibile contaminazione<br />

dovuta al frazionamento delle fiale di AVASTIN.<br />

Sono delle linee guida a beneficio di quanti utilizzano<br />

il medicinale OFF LABEL” ha dichiarato<br />

Matteo Piovella, segretario <strong>SOI</strong>. “In Italia, la farmacia<br />

Fiorentini di Brescia ha messo a punto una<br />

procedura di preparazione e sterilizzazione delle<br />

fiale, regolarmente autorizzata e certificata dagli<br />

organismi competenti” continua il segretario.<br />

Il colloquio è inoltre stata l’occasione per approfondire<br />

in generale le problematiche riguardanti l'utilizzo<br />

dei farmaci antiVEGF a disposizione, rimborsati<br />

dal SSN. <strong>SOI</strong> ha proposto di modificare il DRG<br />

per la terapia intravitreale portandolo a 300 euro.<br />

L’Associazione ha, infine, ribadito la totale disponibilità<br />

per una proficua collaborazione con la Re -<br />

gione Lombardia sulle tematiche dell'oftalmologia.<br />

Patrocinio <strong>SOI</strong><br />

• <strong>Congresso</strong> “Refr@ctive.on-line 2009” pressso il<br />

Centro Congressi Humanitas a Milano dal 17 al<br />

19 settembre 2009.<br />

• 2° Meeting <strong>Internazionale</strong> AIERV “Novità nel campo<br />

di abilitazione/riabilitazione visiva e oftalmologica<br />

pediatrica” a Roma dal 24 al 25 aprile 2009.


<strong>SOI</strong><br />

S ubspecialty d ays<br />

6° <strong>Congresso</strong> <strong>Internazionale</strong> – Napoli 2008<br />

Articoli<br />

25


<strong>SOI</strong> Subspecialty dayS<br />

26<br />

Terapia delle<br />

cheratiti interstiziali<br />

La terapia delle cheratiti interstiziali ha, naturalmente,<br />

come prima tappa il corretto inquadramento diagnostico,<br />

reso in queste forme più complesso per quadri clinici<br />

oculari sostanzialmente sovrapponibili dal punto di<br />

vista morfologico e quindi con la necessità di arrivare<br />

alla diagnosi con l’anamnesi, gli esami sierologici e<br />

l’aiuto di specialisti di altre branche, primi fra tutti gli<br />

infettivologi. Nella maggior parte dei casi le forme<br />

interstiziali non sono altro che manifestazioni di tipo<br />

immunologico e quindi per molte forme la terapia locale<br />

si basa sull’utilizzo dei corticosteroidi locali<br />

Cheratite interstiziale luetica<br />

È stata la prima forma interstiziale ad essere descritta e<br />

per essa è stata coniato il termine interstiziale, fa parte<br />

della classica triade, per la forma congenita di<br />

Hutchinson (1858) costituita oltre che dalla forma corneale<br />

anche da sordità e alterazioni dentarie.<br />

Prima della introduzione della penicillina la forma corneale<br />

rappresentava lo 0.5% del totale dei problemi<br />

oculari riferibili alla sifilide, il 3% delle cause di cecità<br />

e il 15% delle indicazioni al trapianto.<br />

Con il 1940 c’è stato un crollo di queste percentuali per<br />

l’introduzione della penicillina nella pratica clinica che<br />

ha consentito una efficace lotta al batterio, altro<br />

momento fondamentale, che ha cambiato la prognosi di<br />

queste manifestazioni è l’introduzione, nel 1950, degli<br />

steroidi nella pratica clinica che ha consentito di risolvere<br />

le manifestazioni corneali.<br />

La cheratite interstiziale comincia a manifestarsi con<br />

l’infiltrazione di linfociti dalla periferia al centro sia<br />

nella parte superficiale che in quella profonda (keratitis<br />

profunda).<br />

Nelle forme congenite, nelle fasi di riacutizzazione<br />

delle forme corneali la penicillina per via sistemica<br />

riduce la flogosi corneale, mentre invece il trattamento<br />

con antibiotici locali non porta ad alcun risultato.<br />

L’uso di corticosteroidi locali, Desametasone soprattut-<br />

Dott. Claudio Traversi<br />

Dipartimento di Scienze Oftalmologiche<br />

Università degli Studi di Siena<br />

to, consente di ridurre le opacità corneali e di interferire<br />

provocando una riduzione sulla neovascolarizzazione,<br />

la posologia e la durata del trattamento devono essere<br />

modulati sulla risposta clinica. Senza l’uso di corticosteroidi<br />

la flogosi può rimanere lieve o evolvere verso<br />

una cheratouveite con edema corneale con infiltrati<br />

stromali, o verso forme ancora più severe caratterizzate<br />

da infiltrati diffusi da neovascolarizzazione, da sfiancamento<br />

stromale con quadri che simulano un cheratocono<br />

o un cheratoglobo. Nel 5-15% dei casi, soprattutto non<br />

trattati si ha la tendenza ad avere delle recidive spesso<br />

monolaterali che si possono complicare con episcleriti o<br />

scleriti, talvolta, dopo il trattamento delle forme stromali<br />

si può avere la comparsa di uveiti posteriori<br />

Agli steroidi sono da associare cicloplegici - midriatici,<br />

mentre non hanno alcuna indicazioni ed utilità gli steroidi<br />

per via generale a meno che non si associ alla<br />

forma corneale e avviene piuttosto frequentemente<br />

anche le manifestazioni corio retiniche che possono esitare<br />

in atrofia ottica.<br />

Riguardo i dosaggi della penicillina da utilizzare cambiano<br />

a seconda dell’età del paziente e delle manifestazioni<br />

cliniche (Tabella 1).<br />

Nelle madri affette da lue la penicillina somministrata<br />

durante la gravidanza può prevenire la comparsa, nei<br />

figli, di cheratite interstiziale, talvolta con la terapia<br />

Tabella 1. Cheratiti interstiziale sifilitica


con penicillina si assiste alla reazione di Herxheimer che<br />

è una risposta di ipersensibilità che compare poche ore<br />

dopo l’inizio della terapia con l’antibiotico ed è caratterizzata<br />

da un peggioramento della sintomatologia, l’uso<br />

di corticosteroidi per via generale può contribuire a<br />

interrompere la sintomatologia generale.<br />

Se permangono opacità che interferiscono con il visus, la<br />

cheratoplastica diventa l’unica soluzione che permette<br />

di ripristinare un buon visus, la presenza di neovascolarizzazione<br />

esporrà questi pazienti a maggiori rischi di<br />

rigetto.<br />

Cheratite interstiziale da tubercolosi<br />

È anch’essa con l’avvento degli antibiotici diventata una<br />

forma rara che, negli ultimi anni si è ripresentata per i<br />

flussi migratori dai paesi del terzo mondo che hanno<br />

coinvolto anche l’Italia portando alla ricomparsa delle<br />

infezioni da TBC e per la possibilità di manifestazioni<br />

in pazienti immunodepressi.<br />

La terapia locale si basa sull’utilizzo di steroidi, desametasone<br />

ad esempio, perché anche in questo caso il<br />

meccanismo patogenetico più verosimile è rappresentato<br />

da quello immunitario.<br />

La terapia generale è quella classica da tubercolosi con<br />

farmaci come Isoniazide, Rifampicina, Pirazinamide,<br />

Streptomicina ed Etambutolo. Tutti questi farmaci presentano<br />

una serie di effetti collaterali che possono essere<br />

molto invalidanti anche perché spesso irreversibili.<br />

La streptomicina è ototossica e per questo si tende a evitare<br />

l’uso al di sopra dei 55 aa, di solito compare sordità<br />

se il trattamento al dosaggio di g al giorno è prolungato<br />

per 60 giorni, particolarmente a rischio sono i<br />

pazienti con insufficienza renale in cui il farmaco si può<br />

accumulare con più facilità a carico del sistema vestibolare,<br />

l’Etambutolo può provocare atrofia ottica ad esempio,<br />

i dosaggi e i tempi di somministrazione devono<br />

essere non prolungate comunque prevedere dei controlli<br />

frequenti delle condizioni dei vari organi possibili<br />

bersagli per evitare dei danni irreversibili.<br />

In letteratura è riportato un caso di cheratite interstiziale<br />

da tubercolosi in un giovane di 21 anni, che veniva<br />

trattato con retinoidi aromatici e acitreina per una<br />

psoriasi in cui si è osservato un miglioramento del quadro<br />

corneale.<br />

Cheratite interstiziale da mycobatterium<br />

leprae<br />

Anche in questo caso il meccanismo immunitario è<br />

quello ritenuto la causa della cheratite, in alcuni casi il<br />

batterio è stato isolato direttamente nel tessuto cornea-<br />

Tabella 2. Cheratite interstiziale - Malattia di Lyme<br />

le, a livello dell’epitelio, l’uso di steroidi locali in associazione<br />

a midriatici e cicloplegici di conseguenza è la<br />

terapia principale che non può prescindere dalla terapia<br />

generale specifica.<br />

Purtroppo il coinvolgimento corneale non è solo a livello<br />

dello stroma ma anche a livello della componente<br />

innervativa, con la comparsa di forme neurotrofiche, che<br />

si caratterizzano da una ipoestesia ad una anestesia completa.<br />

L’Organizzazione Mondiale della Sanità consiglia in<br />

questi casi di utilizzare una terapia con più farmaci,<br />

dapsone, clofamizina e rifampicina.<br />

Cheratite interstiziale nella malattia di<br />

Lyme<br />

Anche in questo caso la manifestazione corneale si presenta<br />

con caratteristiche cliniche aspecifiche e con una<br />

origine verosimilmente di tipo autoimmunitario.<br />

Nelle rare complicazioni oculari corneali è quindi indicato<br />

il trattamento con corticosteroidi locali per prevenire<br />

la progressione della flogosi, della vascolarizzazione<br />

e della cicatrice associandoli a midriatici e cicloplegici.<br />

Se sono presenti manifestazioni generali naturalmente<br />

alla terapia locale deve essere associata una terapia con<br />

ceftriazone e tetracicline (Tabella 2).<br />

Cheratite interstiziale da oncocercosi<br />

La patogenesi della manifestazione corneale è legata al<br />

processo di reazione immunitaria che porta alla distruzione<br />

della micro filaria e alla liberazione di antigeni<br />

verso i quali l’organismo produce una reazione immunitaria<br />

che coinvolge più interleuchine e cha a livello della<br />

cornea porta alla formazione di opacità.<br />

Anche in questo caso la patogenesi è di tipo immunita-<br />

27


28<br />

Tabella 3. Cheratiti interstiziale nella si. di Cogan Tabella 4. Pigmentazione e depositi corneali<br />

rio e impone una terapia con corticosteroidi locali associati<br />

a cicloplegici e midriatici.<br />

Se nonostante la terapia permangono delle opacità invalidanti<br />

o comunque tali da interferire con la funzione<br />

visiva, la cheratoplastica rappresenta la soluzione.<br />

Per quanto riguarda la terapie sistemica per il parassita si<br />

basa sull’impiego per tempi lunghi di ivermectin per os.<br />

Cheratite interstiziale da microsporidium<br />

L’associazione frequente con una infezione da HIV naturalmente<br />

impone come primo approccio la malattia di<br />

base, i casi descritti in letteratura sono sporadici e in<br />

alcuni è stata provata la cheratoplastica come approccio<br />

fin dall’inizio in altri una terapia con agenti antiprotozoari<br />

quali l’itroconazolo.<br />

Cheratite interstiziale da leishmania<br />

La forma corneale interstiziale può rappresentare la<br />

complicazione della forma ulcerativa superficiale che<br />

talcolta vira verso la forma, più temibile, forma necrotizzante.<br />

La Leishmania può essere isolata direttamente<br />

dalla localizzazione corneale questo impone, anche per<br />

le forme corneali il trattamento per via sistemica con<br />

stibogluconato, sali di antimonio, usati anche localmente<br />

in associazione ai corticosteroidi. In alternativa, per<br />

via generale può essere utilizzata amfotericina B, chatoconazolo<br />

o paromicina.<br />

Cheratite interstiziale nella sindrome di<br />

Cogan<br />

Per quanto riguarda le manifestazioni corneali il trattamento<br />

si basa sull’utilizzo di steroidi localmente e di<br />

atropina come midriatico e cicloplegico, se vi sono delle<br />

controindicazioni come ad esempio un ipertono si può<br />

utilizzare la ciclosporina come collirio che ha dato dei<br />

buoni risultati, la cheratite interstiziale si può accompagnare<br />

a delle ulcerazioni, per melting di tipo autoimmune,<br />

la creazione di una soluzione di continuo sull’epitelio<br />

espone la cornea a delle complicazioni di tipo<br />

settico e quindi una copertura con antibiotici locali si<br />

rende necessaria.<br />

Più complesso è il trattamento per via sistemica condizionato<br />

ad entità delle complicazioni, se sono presenti<br />

manifestazioni a carico del sistema audio vestibolare è<br />

indispensabile utilizzare steroidi per via generale, prednisone<br />

0.5-2 mg \Kg die, dopo 2 settimane con questi<br />

Figura 1 e 2. Depositi corneali da ribafutina, localizzati a livello dello stroma che risparmiano l’endotelio, evidenziato con microscopia confocale (800x)


dosaggi si riduce progressivamente di 5-10 mg ogni 2<br />

settimane in base alla risposta clinica.<br />

Generalmente il trattamento deve essere prolungato per<br />

4-6 mesi, la consulenza dell’otorino e gli esami specialistici,<br />

ad esempio quello audiometrico consentono di<br />

modulare in modo ottimale la terapia.<br />

Altri farmaci sono stati proposti con risposte non sempre<br />

positive, tra questi la ciclofosfamide, l’azatioprina,<br />

il metotrexate (25\mg settimana), la mercaptopurina e<br />

il clorambucil (Tabella 3), questi farmaci immunodepressori<br />

trovano la loro indicazione nel momento in cui<br />

si associ una vasculite generalizzata, il loro uso non può<br />

prescindere da un accurato monitoraggio della crasi<br />

ematica.<br />

L’esiguità dei casi riportati in letteratura non consente<br />

di stilare protocolli di terapia<br />

Più recentemente sono stati propostigli inibitori del<br />

TNFα (tumor necrosis factor α)<br />

Cheratiti interstiziali da farmaci<br />

Le terapie sistemiche con numerosi farmaci sono state ritenute<br />

responsabili di provocare dei depositi a livello dello<br />

stroma con opacità più o meno rilevanti e quindi talvolta,<br />

se centrali capaci di interferire con il visus, nella maggior<br />

parte dei casi però non vi è alcuna interferenza con il visus<br />

e la sospensione del farmaco porta alla regressione dei<br />

depositi (Tabella 4). L’entità dei depositi e la sede può<br />

essere determinata con la microscopia confocale coma ad<br />

esempio per la rifabutina (Figure 1 e 2).<br />

Bibliografia<br />

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1155, 2006<br />

2. Whitcup M.M., Smith J.A.: Non syphilitic interstitial keratitis,<br />

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ocular, and systemic disease. Rehum. Dis. Clin. N.<br />

Am.,855-875,2007<br />

29


<strong>SOI</strong> Subspecialty dayS<br />

30<br />

Come e perché effettuare<br />

un prelievo di cornea Dott.ssa Gabriella Parente<br />

Strategie diagnostico-terapeutiche<br />

per il tra tamento<br />

delle cheratiti microbiche<br />

Introduzione<br />

Le cheratiti microbiche sono causate dalla penetrazione e proliferazione<br />

di microrganismi (batteri, funghi e parassiti) nella cornea con<br />

conseguente reazione infiammatoria destruente all’interno del tessuto<br />

corneale. Le infezioni microbiche si verificano raramente in<br />

assenza di fattori predisponenti 1,2 . Il principale di questi è rappresentato<br />

dall’uso di lenti a contatto 3 (Figura 1), soprattutto l’uso<br />

prolungato notturno4, ma possono essere causate anche da traumi,<br />

o manifestarsi come complicanza di patologie che compromettano<br />

l’integrità della superficie oculare (per esempio nelle cheratopatie<br />

da herpes, da esposizione, nelle cheratopatie tossiche da abuso di<br />

anestetici locali, nella cheratopatia bollosa, etc.).<br />

In presenza di un’infezione suppurativa corneale non esistono segni<br />

clinici distintivi che consentano di determinare con certezza l’agente<br />

causale. Ne risulta che la diagnosi debba essere completata<br />

dal rilievo anamnestico dei principali fattori di rischio e dai risultati<br />

delle procedure diagnostiche atte ad individuare l’agente<br />

microbico causale. Possono fare eccezione a questa regola infiltrati<br />

corneali multipli o infiltrati marginali in assenza di un difetto epiteliale<br />

sovrastante, causati di solito da una reazione immunologica<br />

sterile determinata dalla presenza di antigeni batterici. Tali reazioni<br />

si verificano solitamente nei portatori di lenti a contatto o in<br />

caso di colonizzazione batterica dei margini palpebrali (blefariti<br />

marginali) 5,6 (Figura 2).<br />

In tutti i casi in cui vi è un sospetto di cheratite microbica, l’ap-<br />

Figura 1. Cheratite batterica in portatore di lenti a contatto. Agente microbico<br />

causale Pseudomonas Aeruginosa<br />

Dott. Luigi Fontana<br />

Dott. Giorgio Tassinari<br />

Unità operativa di Oculistica, Ospedale Maggiore, Bologna<br />

proccio più corretto da seguire consiste nell’eseguire un esame diagnostico<br />

colturale e quindi iniziare una terapia antibiotica topica<br />

ad ampio spettro 7 .<br />

Questo capitolo descrive un algoritmo diagnostico-terapeutico di<br />

facile applicazione che riassume le attuali strategie diagnostico<br />

terapeutiche utili a consentire un efficace trattamento della maggior<br />

parte dei casi di cheratite microbica.<br />

Esami preliminari<br />

- Registrazione dell’aspetto clinico<br />

- Scraping (prelievo) corneale<br />

È molto utile sin dall’inizio registrare nella cartella del paziente i<br />

seguenti parametri che descrivono la gravità del processo patologico<br />

(Figura 3):<br />

1) dimensioni della lesione, si misura sia l’estensione del difetto<br />

epiteliale che dell’infiltrato stromale. Solitamente vengono<br />

registrati in millimetri la massima lunghezza e larghezza su<br />

due assi ortogonali, con l’indicazione del loro orientamento.<br />

2) massimo assottigliamento corneale, può essere espresso come<br />

percentuale rispetto allo spessore corneale normale, insieme<br />

all’indicazione della localizzazione del punto di massimo assottigliamento<br />

della lesione.<br />

3) altezza dell’ipopion in millimetri.<br />

4) estensione del deposito di fibrina e presenza di cellule in camera<br />

anteriore.<br />

Figura 2. Infiltrato stromale paralimbare sterile in portatore di lenti a contatto.<br />

È evidente la dilatazione dei vasi limbari.


Figura 3. Rappresentazione schematica della registrazione dei principali indici di<br />

severità nelle cheratiti microbiche.<br />

Ogni volta che vi sia il sospetto di una cheratite microbica, uno<br />

scraping corneale, oltre a servire allo scopo diagnostico, incoraggia<br />

la guarigione dell’ulcera rimuovendo il materiale necrotico presente,<br />

favorendo la penetrazione degli antibiotici e riducendo la carica<br />

batterica per asportazione meccanica. Gli indici di severità della<br />

malattia andrebbero registrati preferibilmente dopo l’esecuzione<br />

dello scraping per non correre rischi di ingenerare confusione nei<br />

susseguenti rilievi della progressione della malattia.<br />

Nelle cheratiti batteriche non sono riportati casi di endoftalmite in<br />

assenza di perforazione corneale; l’ipopion associato alle ulcere batteriche<br />

con membrana di Descemet integra è generalmente sterile<br />

e pertanto prelievi di acqueo e di vitreo non sono indicati per il<br />

rischio di introdurre dei germi all’interno dell’occhio.<br />

L’esame obiettivo dovrebbe anche includere una valutazione completa<br />

della superficie oculare con particolare attenzione a fattori<br />

quali la funzione palpebrale, il film lacrimale e la sensibilità corneale.<br />

Esecuzione del prelievo<br />

Il prelievo va eseguito dall’oculista alla lampada a fessura, consentendo<br />

di visualizzare ad elevato ingrandimento i diversi elementi<br />

che caratterizzano il processo patologico (difetto epiteliale, infiltrato<br />

stromale, area ulcerativa) e di prelevare dall’ulcera sufficienti<br />

quantità di materiale per la coltura. Le indagini microbiologiche<br />

oculari sono spesso limitate dal fatto che la quantità di materiale<br />

ottenibile è quantitativamente scarsa; per questa ragione è molto<br />

importante inoculare direttamente i campioni prelevati nel terreno<br />

di coltura prescelto per evitare dispersioni e contaminazioni.<br />

Nell’esecuzione del prelievo microbiologico occorre essere meticolosi<br />

e attenti in ogni passo della procedura ed obbedire a tutte le<br />

norme di sterilità per evitare che microrganismi estranei contaminino<br />

il reperto (lavarsi le mani, usare guanti sterili e lavare e sterilizzare<br />

l’attrezzatura impiegata). È opportuno ricordare che il materiale<br />

prelevato può essere infettivo e perfino pericoloso, per cui è<br />

necessario osservare le comuni norme di precauzione per evitare dispersioni<br />

microbiche nell’ambiente e trasmissioni ad altri pazienti<br />

(pulizia della lampada a fessura e corretto smaltimento dei materiali<br />

contaminati).<br />

I colliri antibiotici limitano il numero di microrganismi disponibi-<br />

li per la coltura, per cui, qualora la terapia antibiotica si già stata<br />

intrapresa, è bene se possibile sospendere l’antibiotico almeno uno<br />

o due giorni prima del prelievo. Anche gli anestetici locali hanno<br />

azione batteriostatica e riducono il numero di microrganismi reperibili,<br />

per tale ragione si consiglia l’uso di poche gocce di ossibuprocaina<br />

cloridrato 0.4% per il suo minimo effetto inibente sulla<br />

proliferazione batterica.<br />

Tamponicini sterili di cotone (cotton fioc) sono impiegati per raccogliere<br />

materiale (secrezioni) accumulato ai fornici congiuntivali o<br />

sui bordi palpebrali. Per la raccolta di materiale proveniente dall’ulcera<br />

corneale è consigliato utilizzare invece una spatola sottile<br />

sterile (esempio: spatola di platino di Kimura) o in alternativa un<br />

ago 22G sterile con la punta ripiegata ad uncino.<br />

Congiuntiva. La congiuntiva palpebrale inferiore è il sito usuale<br />

per il prelievo di campioni congiuntivali. Si rovescia la palpebra<br />

inferiore tirandola in basso e lontana dal bulbo. Si fa rotolare delicatamente<br />

il cotton fioc sterile inumidito con soluzione fisiologica<br />

sterile lungo l’intera congiuntiva della palpebra inferiore, è opportuno<br />

farlo passare più volte, per assorbire più materiale possibile,<br />

evitando di lesionare la congiuntiva e toccare ciglia e margini palpebrali<br />

del paziente. Si inocula subito il materiale su un terreno di<br />

coltura liquido o solido, generalmente su piastra agar. Il materiale<br />

viene strisciato nella metà superiore della piastra; se viene effettuato<br />

un prelievo da entrambi gli occhi, il materiale proveniente dalla<br />

congiuntiva destra è indicato da un disegno a zig-zag o elicoidale<br />

verticale, il prelievo dalla congiuntiva sinistra è simboleggiato da<br />

un disegno a zig-zag orizzontale.<br />

Cornea. Per un prelievo corneale si instilla una goccia di anestetico<br />

in entrambi gli occhi e si spiega al paziente in cosa consiste la<br />

procedura. Alla lampada a fessura, dopo aver fornito al paziente un<br />

adeguato punto da fissare, si focalizza sull’ulcera e si pone la spatola<br />

(o ago) temporalmente e tangenzialmente alla lesione. Si utilizza<br />

il margine della spatola per asportare tutti i tessuti necrotici ed<br />

i detriti che ricoprono il margine e la base dell’ulcera. Questo materiale,<br />

lassamente adeso, formato da polimorfonucleati e tessuto in<br />

degradazione (Figura 4), generalmente contiene una scarsa quantità<br />

di batteri, ma per la sua abbondanza può venire disteso su un<br />

vetrino porta-oggetti per l’esame batterioscopico con colorazione di<br />

Gram e Gimsa. È importante prima di eseguire il prelievo vero e<br />

proprio per l’esame colturale eliminare il materiale necrotico e<br />

purulento che ricopre l’ulcera e cercare di individuare la transizione<br />

tra il tessuto visibilmente interessato e lo stroma normale che<br />

più probabilmente conterrà germi attivi.<br />

Per il prelievo da inoculare nel terreno di coltura si raschia delicatamente<br />

prima il bordo sporgente dell’ulcera e quindi il fondo<br />

(Figura 4). Dal margine e dal fondo devono provenire più campioni,<br />

ciascuno da inoculare separatamente nel mezzo di coltura, sterilizzando<br />

la spatola dopo ogni prelievo. Esistono diversi pattern di<br />

inoculazione. La modalità standard di inoculazione consiste nel<br />

seminare il prelievo in forma di colonne di 5-6 linee curvilinee,<br />

dove ciascuna colonna rappresenta un diverso campione. (Figura 5).<br />

Segue a pag. 36<br />

31


34<br />

Figura 4. A sinistra cheratite microbica batterica con accumulo di muco e materiale necrotico sul fondo dell’ulcera. A destra cheratite microbica batterica dopo asportazione<br />

del materiale necrotico. Esecuzione di un prelievo dal fondo dell’ulcera con spatola per prelevare materiale in corrispondenza dell’area di infiltrazione stromale.<br />

Durante il prelievo la spatola va sempre manovrata dall’alto in<br />

basso ed allontanandola dall’occhio, al fine di evitare traumatismi<br />

o perforazioni nel caso che il paziente si muovesse. Bisogna cercare<br />

di provocare il minor trauma possibile, specie nell’eseguire dei<br />

raschiamenti corneali perché una cornea infetta è indebolita è può<br />

essere incline a perforarsi con pressioni eccessive. È consigliabile<br />

ridurre il numero di campioni da ulcere corneali gravi estesamente<br />

assottigliate con pericolo di perforazione.<br />

A causa del ridotto quantitativo di prelievo è preferibile non utilizzare<br />

mezzi di trasporto ma inoculare il prelievo direttamente nel<br />

mezzo di coltura. Dopo il prelievo le piastre agar e gli eventuali terreni<br />

liquidi, vanno posti in incubatore a 35-3<strong>7°</strong>C o a temperatura<br />

ambiente (mai in frigorifero) fino all’arrivo in laboratorio.<br />

Nelle infezioni da lenti a contatto, se disponibili si devono inviare<br />

al laboratorio di microbiologia le lenti a contatto assieme al contenitore<br />

ed il flacone di soluzione per la pulizia delle lenti. Le lenti a<br />

contatto possono essere appoggiate su una piastra agar per favorire<br />

la crescita microbica.<br />

Palpebre. Nei casi in cui si sospetti che l’infezione corneale origini<br />

dal margine palpebrale è utile eseguire un prelievo anche dai<br />

margini palpebrali. Prima di effettuare una coltura bisogna pulire<br />

i margini palpebrali asportando tutte le croste e i detriti eventualmente<br />

presenti, con un cotton fioc sterile inumidito con soluzione<br />

salina. Si allontana la palpebra dal bulbo e si passa con l’applicatore<br />

lungo il margine palpebrale.<br />

Il tampone viene rotolato sul margine palpebrale 2-3 volte in modo<br />

che assorba più materiale possibile e quindi strisciato immediatamente<br />

su di una piastra di agar.<br />

Per convenzione il prelievo dalla palpebra viene posto nella parte<br />

inferiore della piastra, quello di origine congiuntivale in quella<br />

superiore. Si può disegnare una “D” per identificare il materiale<br />

proveniente dal margine palpebrale destro e una “S” per indicare il<br />

materiale proveniente dalla palpebra sinistra. Anche campioni provenienti<br />

dal sacco lacrimale o dalle ghiandole di Meibomio possono<br />

venire posti sulle piastre di coltura come descritto per i prelievi<br />

effettuati dalle palpebre.<br />

Figura 5. Schematizzazione di un pattern di inoculazione di un terreno solido. Le colonne da A a C rappresentano campioni successivi prelevati da una ulcera corneale.<br />

Le righe da 1 a 5 rappresentano successive applicazioni dello stesso materiale. Il materiale va depositato sulla superficie della piastra, evitando che l’applicatore scavi<br />

nel mezzo di coltura e ne rompa la superficie.


Semina e trasporto del prelievo<br />

Dopo aver eseguito il prelievo è bene inoculare subito il materiale<br />

in un mezzo solido. Inoculare d’abitudine sia in agar sangue che in<br />

agar-cioccolato così come in ogni altro mezzo di coltura indicato.<br />

Si rotola l’applicatore (spatola o cotton fioc) sulla superficie della<br />

piastra, evitando di rompere la superficie del terreno ed inoculare<br />

profondamente. Per evitare l’affollamento delle proliferazioni e<br />

quindi le difficoltà interpretative è bene usare una piastra di agar<br />

per ogni occhio in caso di infezioni bilaterali. Quando le piastre non<br />

sono disponibili, si può usare un terreno di trasporto. Il mezzo di<br />

trasporto più comunemente utilizzato è una provetta di vetro con<br />

tappo a vite contenente un brodo di coltura (tioglicollato, triptosio).<br />

In questo caso si toglie il tappo, si pone la punta dell’applicatore<br />

nella provetta di brodo fino a immergerla nel terreno, quindi<br />

si richiude chiude il tappo strettamente. Esistono kit per il trasporto<br />

di prelievi per colture preparati commercialmente (Amies,<br />

Stuard o altri). Sono facilmente disponibili e consistono di un cotton<br />

fioc sterile confezionato con un contenitore cilindrico contenente<br />

il terreno di trasporto che evita il disseccamento e deterioramento<br />

del campione (Figura 6). Si usa il cotton fioc per il prelievo<br />

che viene poi fatto scivolare indietro nel contenitore in modo che<br />

la sua estremità arrivi a livello del terreno contenuto sul fondo della<br />

provetta costituito da una colonnina di agar gel o da un mezzo<br />

liquido, che consente il mantenimento di organismi aerobi o anaerobi<br />

facoltativi. Il tampone viene inserito sterilmente in una colonna<br />

di agar gel oppure si spreme la fiala sul fondo della provetta<br />

rompendo il sigillo e permettendo al mezzo liquido di circondare<br />

la punta dell’applicatore. Si richiude il contenitore e si invia al laboratorio.<br />

Qualsiasi terreno utilizzato (piastre o terreni liquidi) deve essere<br />

conservato a temperatura ambiente fino all’invio in laboratorio e in<br />

nessun caso refrigerato.<br />

È bene etichettare il campione con il nome del paziente e del medico<br />

che ha effettuato il prelievo, data ed ora del prelievo, occhio<br />

destro o sinistro, farmaci antibiotici usati e se sono stati interrotti 8 .<br />

Interpretazione degli esami microbiologici<br />

Gli studi di laboratorio fanno perno su due esami principali: esame<br />

batterioscopico ed esame microbiologico.<br />

Mentre gli studi batterioscopici consentono l’identificazione di bat-<br />

teri, funghi e protozoi per visualizzazione diretta mediante colorazioni<br />

specifiche, le tecniche di coltura microbiologica sono utilizzate<br />

per la crescita e l’isolamento di batteri e funghi. Gli studi colturali<br />

sono quelli più comunemente eseguiti e consistono nella<br />

semina su terreni di coltura di materiale proveniente dall’occhio<br />

interessato dall’infezione. Dopo il prelievo, prima della semina in<br />

un terreno solido, il materiale può essere posto per alcuni giorni in<br />

un terreno liquido di trasporto liquido (brodo) per favorire la prolifera<br />

microbica. Una piccola quantità di liquido viene stesa su piastre<br />

che vengono riposte in incubatori a 35-3<strong>7°</strong>C. Dopo alcuni<br />

giorni le piastre vengono controllate per verificare la proliferazione<br />

batterica. La formazione di colonie multiple o confluenti lungo le<br />

linee di inoculazione su una piastra di agar indicano con molta probabilità<br />

l’isolamento di un agente patogeno, soprattutto se i<br />

microrganismi isolati presentano le stesse caratteristiche dei germi<br />

osservati in batterioscopia. Qualsiasi sviluppo al di fuori delle striature<br />

è considerato una contaminazione. Le caratteristiche di sviluppo<br />

sono specifiche per ciascun microrganismo. Quando vengono<br />

utilizzati dei mezzi liquidi le contaminazioni non possono essere<br />

distinte dai patogeni. Per questo la crescita di batteri in un<br />

brodo, in assenza di una conferma di crescita su un mezzo solido o<br />

di una microscopia positiva, deve essere interpretato con cautela.<br />

Dopo lo sviluppo e l’isolamento di ciascun microrganismo, vengono<br />

descritte le caratteristiche di ciascun patogeno e studiata la sensibilità<br />

dei microrganismi a specifici antibiotici per ricercare eventuali<br />

antibiotico-resistenze (antibiogramma). È importante considerare<br />

che i dischi di diffusione per testare la sensibilità all’antibiotico<br />

contengono l’antibiotico in una concentrazione simile alla<br />

concentrazione plasmatica considerata terapeutica per l’antibiotico<br />

in esame, che risulta spesso molto inferiore alla concentrazione che<br />

l’antibiotico raggiunge durante un trattamento topico intensivo 9 .<br />

Occorrono da 48 a 72 ore prima che i risultati della coltura siano<br />

pronti, tuttavia i risultati preliminari possono essere disponibili<br />

entro 24 ore o prima se è stato eseguito un vetrino per la batterioscopia.<br />

Terreni di coltura<br />

Il kit per lo scraping corneale a disposizione nell’ambulatorio<br />

di pronto soccorso, dovrebbe prevedere al minimo un vetrino<br />

per la batterioscopia e una piastra di agar sangue o un brodo<br />

Figura 6. Terreni di coltura solidi piastre agar e agar sangue (sinistra), terreni di coltura liquidi tioglicollato (centro), mezzo di trasporto con terreno di Amies (destra).<br />

35


36<br />

Tabella 1. Nella tabella sono indicati alcuni dei microrganismi coinvolti nei casi di cheratiti microbiche indolenti o progressive. Di fianco sono indicate la le tecniche<br />

istologiche di scelta e i mezzi di coltura più idonei. I microbatteri e gli anaerobi sono gli agenti più frequentemente coinvolti in caso di cheratiti microbiche progressive,<br />

sebbene suscettibili di una terapia iniziale con ofloxacina.<br />

per la coltura. Questi strumenti sono generalmente sufficienti,<br />

essendo la maggior parte dei microrganismi isolati nelle cheratiti<br />

microbiche che si sviluppano nei paesi a clima temperato di<br />

tipo aerobio.<br />

La maggior parte di questi germi e la gran parte dei funghi possono<br />

essere coltivati con successo su piastre di agar sangue 9 .<br />

Tuttavia esistono una varietà di terreni solidi e liquidi o di vetrini,<br />

idonei ad identificare altri patogeni meno comuni 10 , ma il<br />

loro utilizzo di routine in assenza di un sospetto clinico (anamnesi<br />

e aspetto clinico) specifico di infezione da funghi 11 o da<br />

acantameba 12 è probabilmente inutile, specie se il materiale prelevabile<br />

per l’inoculazione è limitato come nelle ulcere piccole o<br />

in quelle con imminente perforazione.<br />

Le piastre di agar sono il mezzo solido più usato per la coltura,<br />

l’isolamento e l’identificazione dei microrganismi.<br />

La piastra più comunemente usata è quella di agar sangue, che è<br />

un mezzo polivalente che permette la crescita di moltissimi<br />

microrganismi. Batteri quali Neisseria ed Haemophilus non crescono<br />

bene su agar sangue, per cui si utilizza una piastra agar<br />

cioccolato (un agar polipeptone arricchito con emoglobina).<br />

Altri mezzi di coltura come l’agar Sabourad (isolamento di funghi)<br />

e l’agar Thayer Martin (identificazione di Gonococco e<br />

Neissaria) dovrebbero venire richiesti a seconda della presentazione<br />

del caso (Tabella 1).<br />

Fino al momento dell’utilizzo le piastre vanno conservate in frigorifero<br />

e portate a temperatura ambiente solo prima dell’inoculazione.<br />

Il brodo tioglicollato, un mezzo liquido, è utile come<br />

mezzo di trasporto, oltre a consentire lo sviluppo di anaerobi<br />

facoltativi. Altri mezzi di trasporto quali quello di Amies,<br />

Stuart, Cary-Blair, Transgrow, usati per mantenere vitali i batte-<br />

ri finché il campione non viene inseminato su piastra in laboratorio.<br />

Il laboratorio di riferimento fornirà le proprie preferenze sui<br />

mezzi di trasporto e di crescita con indicazioni specifiche.<br />

Bibliografia<br />

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affecting the outcome of suppurative keratitis. Br J Ophthalmol<br />

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11. Rosa RH, Miller D, Alfonso EC. The changing spectrum of funga<br />

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12. Bacon AS, Dart JKG. Acanthamoeba keratitis: the value of early diagnosis.<br />

Ophthalmology 1993; 100: 1238-43.


<strong>SOI</strong> Subspecialty dayS<br />

Guida pratica alla diagnosi<br />

di Ectasia e pseudo-ectasia<br />

1. Introduzione<br />

Le patologie ectasiche sono fra le malattie più frequentemente<br />

diagnosticate fra i candidati alla chirurgia refrattiva<br />

e a volte è proprio difficile fare la diagnosi differenziale fra<br />

l’ectasia e la pseudo-ectasia. Con questo manuale cercheremmo<br />

di stabilire delle basi pratiche per condurvi a una<br />

corretta diagnosi dell’ectasia con la strumentazione<br />

Pentacam, anche nei casi borderline.<br />

Iniziamo ad analizzare quali sono le caratteristiche di una<br />

cornea normale e poi vedremmo come si discostano i parametri<br />

nei casi patologici o sospetti.<br />

2. La Cornea Normale<br />

La cornea fisiologica, considerata normale, presenta il punto<br />

più sottile localizzato centralmente, è più spessa nasalmente<br />

e superiormente con un appiattimento nel settore nasale.<br />

Il gradiente di curvatura di una cornea normale è prevedibile:<br />

più sottile al centro della cornea con un progressivo<br />

aumento della pachimetria verso il limbus.<br />

Figura 1.<br />

Dott. Paolo Vinciguerra<br />

Dott. Torres Munoz<br />

Istituto Clinico Humanitas, University of Milano<br />

- Curvatura corneale in mappa tangenziale di 41.7D<br />

- Punto più sottile di 570µ, centrale<br />

- Valori d’elevazione anteriori e posteriori normali<br />

Il Pentacam ha un valido strumento diagnostico, il grafico<br />

di gradiente di curvatura, che mostra come dovrebbe essere<br />

la variazione dello spessore di una cornea normale (disegnata<br />

con una linea tratteggiata) con +/- 2 la SD (disegnate<br />

con le linee tratteggiate sopra e sotto). Una cornea normale<br />

dovrebbe avere un gradiente di curvatura con un andamento<br />

parallelo e compreso fra queste linee.<br />

Nel caso clinico sottoesposto notate come l’andamento del<br />

gradiente pachimetrico della cornea in studio (linea rossa) è<br />

patologico perche mostra una perdita di tessuto verso la<br />

periferia rispetto a quello che dovrebbe essere un gradiente<br />

pachimetrico normale per lo spessore di questa cornea (linea<br />

tratteggiata).<br />

3. Ectasia: chiave per la diagnosi<br />

Innanzitutto dobbiamo chiederci: quali sono i parametri<br />

- Curvatura corneale in mappa<br />

tangenziale di 41.7D<br />

- Punto più sottile di<br />

570μ, centrale<br />

- Valori d’elevazione anteriori e<br />

posteriori normali<br />

37


38<br />

Figura 2.<br />

che ci portano fuori strada nella diagnosi dell’ectasia?<br />

Sicuramente fare la diagnosi di questa patologia basandoci<br />

su un solo parametro come la curvatura in mappa assiale (per<br />

esempio curvatura >48D), o lo spessore in mappa pachimetrica<br />

(per esempio


Figura 3.<br />

B. Analisi dei punti più elevati della faccia<br />

anteriore e posteriore<br />

Lo studio delle mappe d’elevazione anteriore e posteriore ci<br />

porta a considerare fattori di rischio dei patologia ectasica i<br />

seguenti punti:<br />

- Coincidenza fra il punto più elevato anteriore e posteriore<br />

- Posizione eccentrica del punto più elevato, sia anteriore che<br />

posteriore<br />

- Valori d’elevazione anteriore > 12-15 µ *<br />

- Valori d’elevazione posteriore > 20 µ* (* Valori Pentacam)<br />

Vediamo questo interessante caso clinico di un paziente affetto<br />

da ectasia post-lasik: potrebbe essere diagnosticato erronea-<br />

Figura 4.<br />

mente per un caso di decentramento se<br />

analizziamo solo le mappe tangenziali<br />

e refrattive, ma la valutazione di tutti<br />

i parametri interfacciati e la chiave<br />

della corretta diagnosi; notiamo che i<br />

punti più elevati anteriore e posteriore<br />

coincidono e allo stesso tempo sono<br />

posizionati a lo stesso livello del punto<br />

più sottile e più curvo (effetto Red on<br />

Red), se si trattasi di un caso di decentramento<br />

il punto più curvo non coinciderebbe<br />

con il punto più elevato<br />

della faccia posteriore ne con il punto<br />

più sottile.<br />

Vediamo un altro esempio molto<br />

didattico per fare diagnosi differenziale<br />

con il paziente precedente. In questa<br />

mappa Pentacam mostriamo un’ablazione<br />

refrattiva la quale non presenta<br />

ectasia. Notiamo che il punto più sottile (RED)<br />

non coincide con il punto più curvo ma con il punto più piatto<br />

(BLU), come ci si dovrebbe aspettare in un’ablazione miopica.<br />

Allo stesso tempo il punto più piatto e sottile corrisponde<br />

con un punto di minor elevazione in mappa altimetrica<br />

anteriore (rappresentato con colori freddi, BLU). Questo pattern<br />

lo abbiamo chiamato “effetto RED on BLU” e, nella maggior<br />

parte dei casi, esclude la diagnosi di ectasia.<br />

C. Eccentricità del punto più sottile<br />

Un altro fattore interessante d’analizzare e la posizione del<br />

punto più sottile che normalmente è decentrato in cornee ectasiche<br />

(KC, Pellucid) e si presenta in posizione centrale in cornee<br />

sottoposte alla chirurgia refrattiva,<br />

per esempio ectasia post–lasik (ovviamente,<br />

sempre che il trattamento si<br />

stato correttamente centrato)<br />

D. Patterns delle Mappe<br />

Per ultimo un altro fattore molto<br />

importante d’analizzare è la morfologia<br />

di distribuzione dei diversi parametri:<br />

curvatura, spessore ed elevazione.<br />

Possiamo considerare a rischio di<br />

patologia ectasica i seguenti patterns:<br />

Curvatura: distribuzione eccentrica e<br />

asimmetrica, con una cornea curva<br />

(>48D) circondata di una area di<br />

appiattimento relativo<br />

Pachimetria: distribuzione asimmetrica<br />

o ad isola eccentrica con valori<br />

inferiori alla norma<br />

39


40<br />

Figura 5.<br />

Figura 6.<br />

Elevazione: distribuzione ad isola<br />

eccentrica abbinato a valori superiori<br />

alla norma<br />

Notiamo in questo esempio di questo<br />

paziente affetto da cheratocono come le<br />

mappe Pentacam presentano le morfologie<br />

che abbiamo sopraelencato.<br />

6. Conclusioni e punti di<br />

rilievo<br />

Noi consideriamo che lo strumento più<br />

sicuro e sensibile per la diagnosi dell’ectasia<br />

e analizzare insieme e interfacciare<br />

i parametri ottenuti con ogni singola<br />

mappa.<br />

Possiamo definire una cornea ectasica o<br />

ad elevato rischio di ectasia quando<br />

presenta l’aspetto che abbiamo denominato<br />

effetto “RED on RED”:<br />

- le aree di maggior curvatura (RED)<br />

sovrapposte al punto più sottile (RED)<br />

- oppure le aree di maggior curvatura<br />

(RED) sovrapposte ai punti più elevati<br />

in altimetria anteriore e posteriore(RED)<br />

Allo stesso modo, possiamo escludere<br />

con buona probabilità l’ectasia quando<br />

la cornea analizzata presenta una morfologia<br />

all’esame Pentacam che abbiamo<br />

denominato effetto “RED on<br />

BLUE”, vale a dire<br />

- Le aree sospette, di maggior curvature<br />

(RED) si sovrappongono alle aree<br />

con le aree di minor elevazione in<br />

mappa altimetrica (BLUE)<br />

- Le aree sospette, di maggior curvature<br />

(RED) non si sovrappongono al<br />

punto di minor spessore


È nata Oftagen<br />

Dal 1946 Farmigea si prende cura della salute e del benessere degli<br />

occhi con prodotti di alta qualità, frutto di una ricerca continua e di tecnologie<br />

allʼavanguardia. Le competenze maturate e lʼimpegno costante<br />

hanno portato lʼazienda a diventare un modello di riferimento nel<br />

campo dei preparati oftalmici, essendo in grado di gestire tutte le fasi<br />

del processo di realizzazione: dalla ricerca alla produzione, dallʼinformazione<br />

alla classe medica alla distribuzione.<br />

È da questa esperienza che origina Oftagen, una nuova realtà nel settore<br />

dellʼoftalmologia che vuole valorizzare le competenze e lʼesperienza<br />

di Farmigea nel campo del glaucoma e della superficie oculare.<br />

Un settore, quello del glaucoma, che sta andando incontro a trasformazione<br />

per la crescente esigenza di prodotti che per la cronicità di<br />

questo tipo di terapia riducano lʼimpatto sulla superficie oculare,<br />

migliorandone la tollerabilità e riducendone la tossicità sullʼepitelio.<br />

In tale ambito vuole operare Oftagen, che propone prodotti di consolidata<br />

efficacia specifici per il trattamento del glaucoma, mantenendo<br />

gli elevati standard di sicurezza e qualità che contraddistinguono da<br />

sempre Farmigea. In questo contesto nasce Oftagen, in un momento<br />

in cui il farmaco generico è fatto oggetto di crescente attenzione da<br />

parte dei pazienti e dei governi in termini economici, ma anche della<br />

comunità scientifica, che è più attenta che in passato a valutare lʼeffettiva<br />

equivalenza di tali prodotti in termini di efficacia e sicurezza.<br />

In Oftagen, inoltre, Farmigea consolida lʼattenzione alla salute della<br />

superficie oculare offrendo preparati oftalmici senza conservante, che<br />

impiegano tecnologiche avanzate ed affiancando i farmaci per il glaucoma<br />

e in un prossimo futuro altri prodotti pensati per il benessere e<br />

la terapia della superficie oculare.<br />

Con Oftagen il Gruppo Farmigea “raddoppia” il suo impegno in oftalmologia,<br />

con lʼobiettivo di migliorare ancora lʼofferta dei propri prodotti<br />

e la qualità di vita dei pazienti.


<strong>7°</strong> <strong>Congresso</strong> <strong>Internazionale</strong> <strong>SOI</strong><br />

GIOVEDÌ 21 MAGGIO<br />

09.30-13.15 Salone Cavalieri<br />

R o m a - 20/ 2 3 M aggio 2009<br />

Sessione 6 - Simposio <strong>SOI</strong> Italo-Brasiliano<br />

Symposium based on Brazilian and Italian Scientific Cooperation<br />

Traduzione simultanea italiano/inglese/portoghese<br />

Simultaneous translation Italian/English/Portuguese<br />

Chairmen: C. Balacco Gabrieli (Italy), M.A. Padilha (Rio de Janeiro, Brasil)<br />

Moderators: A. Crema (Rio de Janeiro, Brasil), M. Piovella (Italy)<br />

09.30 Italian/Brazilian scientific cooperation: why and how<br />

M. Motta, President of the SBO<br />

09.35 Introduction to the Symposium<br />

C. Balacco Gabrieli (Italy)<br />

09.40 Artisan and Artiflex for correction of high ametropias<br />

J.R. Rehder (São Paulo, Brasil)<br />

09.51 PRL implantation for myopia correction<br />

D. Dementiev (Italy/Russian)<br />

09.59 The role of cornea surface in refractive surgery<br />

P. Troiano (Italy)<br />

10.07 Refractive Lens Exchange: personal considerations<br />

M.Â. Padilha (Rio de Janeiro, Brasil)<br />

10.18 Shallow Anterior Chamber as Indications for Refractive Lens Exchange<br />

M. Piovella (Italy)<br />

10.26 Presbyopia treatment with radiofrequency: personal experience and results<br />

J.R. Rehder (São Paulo, Brasil)<br />

10.37 Corneal Cross Linking: 2 years follow-up<br />

P. Vinciguerra (Italy)<br />

10.45 Refractive Surgery and Orthokeratology<br />

R. Dossi (Italy)<br />

10.53 Discussion<br />

Panelists: U. Merlin (Italy), G. Perone (Italy), G. Tassinari (Italy), V. De Molfetta (Italy)<br />

11.10 Quality results with refractive lens implant<br />

M. Piovella (Italy)<br />

11.18 Multifocal IOLs : why bad results?<br />

A. Crema (Rio de Janeiro, Brasil)<br />

11.29 <strong>SOI</strong> Award “A life spent serving Ophthalmology” 2009<br />

G. Benanti<br />

11.37 Mix and Match<br />

S. Rossi (Italy)<br />

11.45 Surgical Management of Congenital Cataract<br />

A. Rapisarda (Italy)<br />

11.53 Phacoemulsification in special situations<br />

M.Â. Padilha (Rio de Janeiro, Brasil)<br />

12.04 Microincisions Technique in Cataract Surgery<br />

G. Lofoco (Italy)<br />

45


12.12 Capsular morphological modifications with Trypan Blue<br />

L.C. Porte (Rio de Janeiro, Brasil)<br />

12.23 Management of subluxated lenses<br />

A. Crema (Rio de Janeiro, Brasil)<br />

12.34 Important aspects of retinal evaluation at the pre and pos cataract surgery<br />

M. Motta (Rio de Janeiro, Brasil)<br />

12.45 Management of anterior segment surgery complications: retinal surgery<br />

T. Rossi (Italy)<br />

12.53 Discussion<br />

Panelists: G. Beltrame (Italy), A. Caporossi (Italy), G. Caramello (Italy), V. Picardo (Italy)<br />

13.15 End of the Session<br />

VENERDÌ 22 MAGGIO<br />

08.00-13.00 Salone Cavalieri<br />

Sessione 12 – 14 th Annual Joint Meeting of <strong>SOI</strong>, OSN & AICCER<br />

<strong>7°</strong> <strong>Congresso</strong> <strong>Internazionale</strong> <strong>SOI</strong><br />

Roma 20/23 Maggio 2009<br />

Live Surgery from the Ophthalmic Department “Ospedale Britannico” of the San Giovanni Addolorata Hospital, in Rome<br />

Traduzione simultanea italiano/inglese - Simultaneous translation Italian/English<br />

Chairman: C.M. Villani<br />

Live Surgery Program Directors: M. Piovella, G. Tassinari<br />

Vitreoretinal Surgery Consultants: N. De Casa, S. Rizzo<br />

Part One<br />

Auditorium Chairpersons: F.I. Camesasca, A. Mocellin, G. Panzardi<br />

Surgical Theatre Chairperson: M.A. Pileri, M. Schiavone<br />

08.00 Live cataract surgery<br />

Surgeons: A. Marino (Alcon), S. Rizzuto (B&L), R. Colabelli Gisoldi (Alcon)<br />

08.40 Current Concepts in the Diagnosis and Treatment of CME<br />

K. Warren<br />

08.46 Comparison of the NSAIDs for CME Prevention Based on OCT Measurements<br />

R.Toyos<br />

08.52 How to Increase Your OR Efficiency in a Large Cataract Practice<br />

D.A. Katsev<br />

08.58 Live cataract surgery in complex cases<br />

Surgeons: P. F. Fiorini (Optikon), M. Piovella (Amo)<br />

09.25 Optimizing Outcomes in Refractive Cataract Surgery Through New Phacoemulsification Technology<br />

Y.R. Chu<br />

09.31 Every Pupil Should be Viewed as an Intraoperative Floppy Iris Syndrome (IFIS)<br />

I.H. Fine<br />

09.37 Live cataract surgery in complex cases<br />

Auditorium Chairpersons: C. Balacco Gabrieli, H.I. Fine, R.L. Lindstrom, F.I. Camesasca<br />

Surgeons: A. Bartolino (Acrysof ReSTOR IQ +3D), A. Scialdone (Acrysof ToRIC)<br />

10.04 Introducing Benedetto Strampelli Medal Lecture 2009<br />

R.L. Lindstrom<br />

47


10.07 Benedetto Strampelli Medal Lecture 2009<br />

The Pursuit of Implants to Correct Presbyopia<br />

R.F. Steinert<br />

10.27 Live surgery in complex cases<br />

Auditorium Chairpersons: G. Caramello, C. Carbonara, R. Dossi<br />

Surgeons: G. Orefice (Zeiss), L. Cappuccini (SIFI), M. Sbordone (AMO)<br />

11.00 Comparison of Vision with Accommodating IOLs<br />

G. Beiko<br />

11.06 Comparing the 4.0 and 3.0 Add ReStor Lenses in Clinical Practice<br />

S.F. Brint<br />

11.12 IOLs: Lighting, Aging and Circadian Physiology<br />

M. Mainster<br />

11.18 Live surgery in complex cases<br />

Auditorium Chairpersons: C. Balacco Gabrieli, M. Stirpe, R.L. Lindstrom, F.I. Camesasca<br />

Surgeons: S. Solarino (Optikon), L. Zeppa (OII), F. Fiormonte (Hoya CIO)<br />

11.57 Introducing Gianbattista Bietti Medal Lecture 2009<br />

M. Stirpe<br />

12.00 Gianbattista Bietti Medal Lecture 2009<br />

Optic Nerve Anomalies and Retinal Detachment<br />

S. Chang<br />

12.14 <strong>SOI</strong> “Outstanding Humanitarian Service Award 2009”<br />

12.16 Live surgery in complex cases<br />

Surgeons: G. Grieco (Zeiss), A. Bedei (Hoya), P. Caruso (AMO)<br />

13.00 End of the Session<br />

14.00-18.00 Salone Cavalieri<br />

Sessione 13 – 14th Annual Joint Meeting of <strong>SOI</strong>, OSN & AICCER<br />

Live Surgery from the Ophthalmic Department “Ospedale Britannico” of the San Giovanni Addolorata Hospital, in Rome<br />

Traduzione simultanea italiano/inglese - Simultaneous translation Italian/English<br />

Chairman: C.M. Villani<br />

Live Surgery Program Directors: M. Piovella, G. Tassinari<br />

Vitreoretinal Surgery Consultants: N. De Casa, S. Rizzo<br />

Part Two<br />

Auditorium Chairpersons: A. Caporossi, L. Mastropasqua, P. Vinciguerra<br />

Surgical Theatre Chairpersons: M.A. Pileri, M. Schiavone<br />

<strong>7°</strong> <strong>Congresso</strong> <strong>Internazionale</strong> <strong>SOI</strong><br />

Roma 20/23 Maggio 2009<br />

14.00 Cataract surgery in complex cases<br />

Surgeons: G. Gigante (AMO), C. Carlevale (Optikon Physiol), R. Bellucci (B&L Crystalens HD500)<br />

14.40 Achieving Excellent and Predictable Outcomes with the Crystalens HD500 Accommodating Intraocular<br />

Lens Implant<br />

J.A. Davies<br />

14.46 Comparison of Crystalens HD to Other Presbyopia-Correcting IOL and Pseudophakic Monovision<br />

J.E. Stahl<br />

14.52 Update on the Crystalens HD<br />

R.L. Lindstrom<br />

49


14.58 Cataract surgery in complex cases<br />

Surgeons: S. Rossi (B&L Crystalens HD500), M. Ortolani (AMO), M. Rossi (Zeiss)<br />

15.38 Crystalens HD: personal experience<br />

E. Ligabue<br />

15.44 Miss the Target? Options for Refractive Surprises with the Crystalens HD Implant<br />

J.A. Davies<br />

15.50 Making Crystalens work for you and your Patients - Two successful Approaches<br />

J. Mc Donald<br />

15.56 Choosing the Right Lens for the Right Patient: Incorporating Presbyopia Correcting IOLs Into Your Profile<br />

Y. Ralph Chu<br />

16.02 Dealing with the Unhappy Premium IOL Recipient<br />

J.D. Horn<br />

16.08 How to Manage the Refractive Error Post Multifocal Lens Implantation<br />

D.A. Katsev<br />

16.14 Optimizing IOL Optic Material Performance<br />

M. Mainster<br />

16.20 Early Clinical Results with the Alcon ReStor 3-0<br />

J.D. Horn<br />

16.26 Implants: Refractive Surgery and Patients’ Profile – Which are the Surgeon’s Options<br />

E. Leite<br />

16.32 Refractive Corneal Surgery in Presbiopia<br />

K. Ditzen<br />

16.38 Comparative Study: Artisan vs. Artiflex for the Correction of Myopia<br />

C.J. Budo<br />

16.44 State of the Art in Phakic IOLs: The Alcon Acrysof AC Phakic<br />

M.C. Knorz<br />

16.50 Irisfixated Phakic IOLs in Children<br />

C.J. Budo<br />

16.56 The Future Phakic IOL: Which are Today Waive Guidelines to Patients’ Profile<br />

E. Leite<br />

17.02 Femtosecond Laser Surgery: Flaps, Transplants and Intrastromal Corrections<br />

M.C. Knorz<br />

17.08 Comparison of Intraoperative Subtraction Pachymetry and Postoperative OCT of Mechanical and<br />

Femtosecond LASIK Flaps<br />

E.E. Manche<br />

17.14 Customizing Femtosecond Laser Flaps with Intralase IFS for Optimal Visual and Biomechanical Outcomes<br />

J.E. Stahl<br />

17.20 Improving Accuracy and Reducing Enhancements with the Wavelight EyeQ Laser<br />

S.F. Brint<br />

17.26 Fine Tuning Enhancement After Corneal Refractive Surgery<br />

K. Ditzen<br />

17.32 Wavefront-guided PRK Following Previous LASIK, PRK and RK<br />

E.E. Manche<br />

17.38 Discussion<br />

18.00 End of Session<br />

<strong>7°</strong> <strong>Congresso</strong> <strong>Internazionale</strong> <strong>SOI</strong><br />

Roma 20/23 Maggio 2009<br />

51


SABATO 23 MAGGIO<br />

08.00-13.00 Salone Cavalieri<br />

Sessione 17 – 14 th Annual Joint Meeting of <strong>SOI</strong>, OSN & AICCER<br />

Live Surgery from the Ophthalmic Department “Ospedale Britannico” of the San Giovanni Addolorata Hospital, in Rome<br />

Traduzione simultanea italiano/inglese - Simultaneous translation Italian/English<br />

Chairman: C.M. Villani<br />

Live Surgery Program Directors: M. Piovella, G. Tassinari<br />

Vitreoretinal Surgery Consultants: N. De Casa, S. Rizzo<br />

<strong>7°</strong> <strong>Congresso</strong> <strong>Internazionale</strong> <strong>SOI</strong><br />

Roma 20/23 Maggio 2009<br />

08.00<br />

Part Three<br />

Auditorium Chairpersons: C. Bianchi, F. Dossi, D.J. Rhee, M. Schiavone<br />

Surgical Theatre Chairperson: V. Picardo, M.A. Pileri<br />

Live Cataract and Amniotic Membrane Surgery<br />

Surgeons: S. Scalia (Alcon), K.R. Kenyon (Amniotic Membrane), P. Gatta (AMO)<br />

08.42 Review of Aqueous Outflow Basic Science – What You Need to Know About Drugs in the Pipeline<br />

D.J. Rhee<br />

08.48 Corneal Thickness: Why it Matters<br />

B. Flowers<br />

08.54 Microincision Trabeculectomy<br />

H. Fukasaku<br />

09.00 Live glaucoma surgery in complex cases<br />

Surgeons: L. Zeppa (Ahmed Valve), S. Zuccarini (Express Optonol)<br />

09.30 Cataract Surgery in the Glaucoma Patient<br />

R.L. Lindstrom<br />

09.36 Canaloplasty: 24 Month Follow-Up Data<br />

B. Flowers<br />

09.42 Evidence-Based View of New Surgical Procedures: Trabectome. Canaloplasty<br />

D.J. Rhee<br />

09.48 Live glaucoma surgery in complex cases<br />

Auditorium Chairpersons: M. Borgioli, F. D’Arrigo, R. Dossi<br />

Surgeons: A. Rapisarda (Gold Shunt), G. Caramello (Canaloplasty), M. Marullo (SIFI)<br />

10.35 Principle and Pearls of Anterior Vitrectomy for Complicated Cataract Surgery<br />

K. Warren<br />

10.41 Simple Solutions for Complex Problems in Cataract Surgery<br />

I.H. Fine<br />

10.46 Mario Gelsomino Award 2009<br />

S. De Francesco<br />

10.50 Live cataract surgery in complex cases<br />

Surgeons: M.A. Pileri (Optikon Physiol), S. Rizzo (Cataract and Macular Pucker - Alcon Acrysof IQ),<br />

M. Piovella (OII)<br />

11.35 Intense Pulse Light for Dry Eye Syndrome 5 Year Data<br />

R. Toyos<br />

11.41 Amnion Membrane Extract (AME) for Treatment of Persistent Corneal Epithelial Defects<br />

K.R. Kenyon<br />

11.47 Live surgery in complex cases<br />

Surgeons: S. Morselli (Hoya CIO iMix Y-60H), A. Montericcio (Scleral Fixation IOL), M. Prantera (SIFI)<br />

12.27 Topical Cyclosporine Management of Dry Eye in Laser Vision Correction<br />

K.R. Kenyon<br />

12.33 Fork Tip in Cataract Phaco Surgery<br />

H. Fukasaku<br />

12.39 Live surgery in complex cases<br />

Surgeons: G. Lofoco (B&L Akreos MI 60), G.C. Spinelli (Zeiss), G. Rubiolini (OII)<br />

13.20 End of the Session<br />

53


54<br />

CONGRESSI 2009<br />

<strong>7°</strong> <strong>Congresso</strong> <strong>Internazionale</strong> <strong>SOI</strong><br />

20-23 Maggio - ROMA sospensione dal 1 Maggio al 31 Maggio<br />

89° <strong>Congresso</strong> Nazionale <strong>SOI</strong><br />

25-28 Novembre 2009 - MILANO sospensione dal 1 Novembre al 31 Dicembre<br />

CONGRESSI 2010<br />

calendario congressi <strong>SOI</strong><br />

e periodi di sospensione<br />

congressuale<br />

Gli aggiornamenti sono disponibili sul sito <strong>SOI</strong><br />

www.soiweb.com<br />

8° <strong>Congresso</strong> <strong>Internazionale</strong> <strong>SOI</strong><br />

19-22 Maggio - ROMA sospensione dal 1 Maggio al 31 Maggio<br />

90° <strong>Congresso</strong> Nazionale <strong>SOI</strong><br />

24-27 Novembre - MILANO sospensione dal 1 Novembre al 31 Dicembre<br />

PERIODO DI SOSPENSIONE CONGRESSUALE<br />

I congressi Internazionali organizzati in Italia durante il periodo di fermo congressuale (1 maggio/31 maggio e 1 novembre/31<br />

dicembre) devono contare solo su sponsorizzazioni internazionali (non richiedere supporto finanziario ad aziende<br />

italiane).<br />

Il Ministero della Salute qualifica i congressi come internazionali solo se almeno il 20% dei partecipanti (esclusi i relatori)<br />

è straniero.


56<br />

Théa comunica che sarà disponibile da<br />

maggio un nuovo trattamento per la<br />

secchezza oculare: SICCAFLUD<br />

mono.<br />

SICCAFLUD mono affianca<br />

Siccafluid, che è oggi il trattamento<br />

standard della secchezza oculare, ed il<br />

solo trattamento rimborsato dal SSN<br />

per questa patologia.<br />

SICCAFLUD mono è la risposta di<br />

Théa per conciliare l’efficacia del trattamento<br />

ed il comfort di utilizzo.<br />

Il punto di partenza è stata la formula<br />

di Siccafluid, di cui è stato conservato<br />

il Carbomer 974 p, dalla indubbia efficacia:<br />

ad esso è stato aggiunto un<br />

secondo principio attivo, il PVA<br />

all’1,5%, con spiccata azione lubrificante.<br />

I carbomeri sono polimeri ottenuti per<br />

sintesi di acidi acrilici, sono molecole<br />

idrofile di peso molecolare elevato, gli<br />

atomi, a causa di forze elettrostatiche si<br />

dispongono a formare una matrice tridimensionale<br />

capace di contenere grandi<br />

quantità di acqua.<br />

Il Carbopol 974 p di SICCAFLUD<br />

mono è un carbomero di seconda<br />

generazione sintetizzato in presenza<br />

di solvente etilacetato con viscosità di<br />

THÉA INFORMA<br />

29400 – 39400 (millipascal/secondo).<br />

In SICCAFLUD mono la concentrazione<br />

del Carbopol 974 p è allo 0,25%.<br />

Il PVA è un derivato vinilico molto utilizzato<br />

(polimerizzazione di monomeri<br />

di alcol vinilico) con eccellenti proprietà<br />

emulsificanti, di adesione, idratanti.<br />

Il PVA presente in SICCAFLUD<br />

mono rende il prodotto estremamente<br />

confortante per la superficie oculare<br />

conferendogli la fluidità ideale.<br />

In SICCAFLUD mono ritroviamo<br />

quindi la massima efficacia (Carbopol<br />

974 p) associata al confort (PVA), con<br />

la possibilità di:<br />

■ ridurre la posologia<br />

■ ottenere una miscelazione ottimale<br />

con il liquido lacrimale<br />

■ ottenere una uniforme distribuzione<br />

sulla superficie oculare<br />

■ raggiungere un’elevata stabilizzazione<br />

del film lacrimale.<br />

L’efficacia di SICCAFLUD mono è<br />

quella che i pazienti apprezzano tutti i<br />

giorni con Siccafluid, migliorata da<br />

caratteristiche lubrificanti ed idratanti.<br />

L’efficacia di SICCAFLUD mono per<br />

la sua persistenza rende possibile una<br />

posologia ridotta: sono sufficienti da<br />

una a tre instillazioni al giorno in funzione<br />

del grado dei disturbi.<br />

SICCAFLUD mono è in monodose,<br />

pertanto senza conservanti: questo<br />

garantisce l’assenza di stati irritativi ed<br />

allergie che talvolta si verificano con<br />

l’uso di prodotti contenenti conservanti<br />

ed è compatibile con l’utilizzo delle<br />

lenti a contatto.<br />

Théa è ancora una volta attenta alle esigenze<br />

di medico e paziente e ritiene<br />

fondamentale l’utilizzo di prodotti<br />

senza conservanti nelle terapie croniche,<br />

considerata la salute della superficie<br />

oculare ed i danni alle strutture<br />

oculari provocati dai conservanti.<br />

SICCAFLUD mono è indicato in<br />

tutti i casi di discomfort correlato a<br />

secchezza oculare, bruciore, irritazione,<br />

dolore puntorio, sensazione di<br />

corpo estraneo dovuti a fattori patologici,<br />

fattori ambientali, abitudini<br />

di vita e fattori di stress per la superficie<br />

oculare.


come iscriversi a <strong>SOI</strong><br />

ISCRIZIONE 2009<br />

SOCIO Benemerito Sostenitore Euro 700,00<br />

SOCIO Ordinario (entro il 31 gennaio dell’anno in corso)* Euro 500,00<br />

SPECIALIZZANDI/MEDICI FREQUENTATORI Euro 200,00<br />

OFTALMOLOGI STRANIERI (con residenza e attività professionale all’estero) Euro 200,00<br />

* Dopo il 31 gennaio è usufruibile solo la quota di Socio Benemerito Sostenitore a 700 euro.<br />

I nuovi iscritti e chi non ha rinnovato la quota <strong>SOI</strong> da 2 anni pagheranno 500 euro.<br />

Nella quota di Socio Benemerito Sostenitore sono comprese le seguenti agevolazioni:<br />

• la polizza infortuni (limitata alla partecipazione ai due congressi annuali)<br />

• la polizza che in materia di circolazione stradale offre un contributo per i corsi di aggiornamento per il riacquisto dei punti patente<br />

• l’apposita tutela legale per i casi di incidente della circolazione stradale<br />

A tutti i Congressi <strong>SOI</strong> il ritiro del badge e della borsa potrà essere effettuato al desk dedicato ai Soci Benemeriti Sostenitori.<br />

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perché conviene<br />

essere socio <strong>SOI</strong><br />

Perché con una quota ragionevole<br />

si ottengono tutti i seguenti vantaggi:<br />

Un'estensione sul massimale di 2.080.000 euro della propria polizza di responsabilità<br />

professionale.<br />

Polizza di tutela legale<br />

Sistema di tutela professionale del medico oftalmologo<br />

Il volume annuale della Relazione ufficiale e i Quaderni di Oftalmologia annuali<br />

L'abbonamento annuale all'European Journal of Ophthalmology<br />

Il "Notiziario <strong>SOI</strong>" - sei numeri annuali<br />

L'ingresso gratuito ai Congressi <strong>SOI</strong><br />

La possibilità di aderire alla convenzione assicurativa di RC professionale 1° rischio <strong>SOI</strong><br />

La possibilità di garantirsi con una copertura postuma<br />

La possibilità di aderire al Fondo Sanitario Integrativo <strong>SOI</strong><br />

La possibilità di ottenere la CERTIFICAZIONE DI QUALITÀ "CER<strong>SOI</strong>"- norma ISO 9001:2000<br />

La possibilità di aderire ASOC - Autocertificazione Studi Oculistici in Community<br />

Sconti<br />

Convenzioni


Euro180,00<br />

La presbiopia è un fenomeno che coinvolge principalmente la visione per vicino e si associa alla senescenza di molteplici strutture<br />

oculari (dal greco « πρεσβυς » vecchio e « ωψ » occhio). La manifestazione clinica consiste nel progressivo allontanamento del<br />

punto prossimo e viene comunemente corretta con l’addizione di lenti sferiche positive alla refrazione per lontano. Se defi niamo il<br />

meccanismo accomodativo come un aggiustamento dinamico del potere diottrico oculare necessario a mettere a fuoco oggetti<br />

vicini, possiamo dedurre, in generale, che attraverso il graduale indebolimento di tale capacità si evidenziano negli anni i fastidiosi<br />

disturbi della presbiopia (Donders, 1864; Duane, 1912). Va considerato, inoltre, che mentre la maggior parte delle attività biologiche<br />

umane sembrerebbe esaurirsi, secondo alcuni calcoli, tra i 120 e i 130 anni (Weale, 1982), l’unica funzione completamente abolita<br />

molto prima di questo termine nonché delle aspettative attuali di vita è proprio l’accomodazione. Le ripercussioni pratiche e<br />

psicologiche sono non solo evidenti ma investono gli aspetti più comuni della vita quotidiana di un’ampia fascia di popolazione.<br />

Fabiano Group srl - Reg. S. Giovanni, 40 - 14053 Canelli (AT) - Tel. 0141 8278236 - Fax 0141 8278300<br />

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