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n. 19 Febbraio 2013 - a&s Italy Magazine - Ethos Media Group

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TECH CORNER<br />

Il varco motorizzato ritratto è largo 90 cm per consentire un passaggio agevole anche<br />

a persone diversamente abili. Foto: Courtesy Gunnebo.<br />

Varco motorizzato maggiorato per conformità alla norma disabili.<br />

Foto: Courtesy Saima Sicurezza.<br />

sono da preferire ai pomelli mentre i pulsanti di uscita e<br />

di emergenza devono essere di forma appropriata. Oltre<br />

all’ergonomia, a fare la differenza è anche la posizione:<br />

gli esperti consigliano di fi ssare i vari dispositivi (lettore<br />

di badge, maniglie, pulsanti ecc.) a portata di mano e a<br />

90-100 centimetri dal pavimento.<br />

48 FEBBRAIO <strong>2013</strong><br />

GESTIONE<br />

DIFFERENZIATA<br />

I moderni sistemi elettronici di controllo accessi, oltre a<br />

semplifi care le operazioni di riconoscimento grazie alla<br />

tecnologia RFId e a gestire il transito attraverso i varchi<br />

speciali, possono offrire molto di più alle persone che<br />

hanno ridotte capacità di interazione con l’ambiente di<br />

lavoro. A livello hardware, ad esempio, alcuni semplici<br />

accorgimenti possono venire incontro alle esigenze di<br />

persone che hanno menomazioni oculari o auricolari. A<br />

volte basta davvero poco: una lampada spia più grande<br />

del solito, una segnalazione acustica multitonalità, corpo<br />

e contrasto adeguati nel comporre i caratteri di un<br />

messaggio...Decisamente molto può fare anche il software<br />

gestendo in modo differenziato gli accessi dell’utente<br />

nella cui scheda anagrafi ca risulta “spuntato” lo<br />

status di portatore di handicap. Si può così, ad esempio,<br />

impedire ai disabili di transitare attraverso i varchi<br />

normali (per prevenire danni) così come, al contrario, si<br />

può concedere solo a loro l’accesso a locali esclusivi<br />

(toilette e WC riservati) e all’uso di mezzi tecnici speciali<br />

(piattaforme elevatrici, servoscale ecc.). E ancora:<br />

si può accordare più tempo al transito o adeguarne la<br />

procedura (per agevolare il passaggio attraverso il varco<br />

ed evitare la generazione di allarmi per time out), si può<br />

richiamare l’attenzione del personale di sorveglianza<br />

(per tenere sott’occhio la situazione e prestare soccorso<br />

in caso di necessità). Se è vero che in Italia, come<br />

nei paesi d’Oltralpe, la sensibilità verso il diversamente<br />

abile cresce ogni giorno di più, non si può ignorare tuttavia<br />

il muro che alzano diverse medie e grandi aziende<br />

di casa nostra quando i fornitori propongono un controllo<br />

accessi “inclusivo”. Basta dare un’occhiata alle aree<br />

di ricevimento e agli ingressi dei dipendenti. Non sono<br />

poche le imprese che spendono fi or di quattrini per arredare<br />

reception da sogno e installare varchi hi-tech ma<br />

che “dimenticano” di integrare gli impianti con soluzioni<br />

rivolte a portatori di handicap e anziani. Spesso queste<br />

omissioni vengono giustifi cate con l’assenza di invalidi a<br />

libro paga, la carenza di spazio, l’estetica, la sicurezza,<br />

il budget ridotto... Il disabile? Che sarà mai! Se una persona<br />

ha bisogno di essere accompagnata siamo qui noi.<br />

E pensare che nulla è più irritante (e umiliante) per un<br />

portatore di handicap del dover chiedere aiuto agli altri<br />

quando sarebbe bastato poco per evitarlo.

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