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LA GRANDEZZA MOMENTO LINEARE L'operatore momento ...

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3/5 <strong>LA</strong> <strong>GRANDEZZA</strong> <strong>MOMENTO</strong> <strong>LINEARE</strong> 10/11 2<br />

Appare quindi naturale<br />

associare l’operatore vettoriale ˆp = −i ℏ ∇, che diremo sinteticamente operatore <strong>momento</strong> lineare,<br />

alla grandezza fisica p <strong>momento</strong> lineare della particella<br />

nel senso che le sue autofunzioni 〈x|k〉 corrispondono a stati impropri di <strong>momento</strong> lineare definito<br />

e i suoi autovalori p = ℏk sono i corrispondenti valori del <strong>momento</strong> lineare.<br />

Poiché le onde piane 〈x|k〉 non sono normalizzabili in senso proprio,<br />

esse non corrispondono in realtà a stati fisici della particella;<br />

tuttavia, scegliendo opportunamente il coefficiente 〈k|ψ0〉 che compare nella (3),<br />

si possono costruire stati fisici ψ t (x)<br />

che approssimano quanto si vuole gli stati impropri 〈x|k〉 exp(−iωt)<br />

e che si avvicinano quanto si vuole ad avere un <strong>momento</strong> lineare perfettamente definito.<br />

Il <strong>momento</strong> lineare ridotto<br />

Possiamo introdurre anche la grandezza fisica k banalmente definita da<br />

k = p<br />

ℏ ,<br />

che diremo <strong>momento</strong> lineare ridotto ed è ovviamente descritta dall’operatore<br />

ˆk = −i ∇.<br />

Le sue autofunzioni (1) sono normalizzate secondo gli autovalori di ˆ k, cioè secondo la relazione (2).<br />

La rappresentazione p o del <strong>momento</strong> lineare<br />

Abbiamo già considerato la rappresentazione k definita dalla base ortonormale (1)<br />

delle autofunzioni dell’operatore ˆ k = −i∇ normalizzate secondo la relazione (2).<br />

È utile considerare anche la rappresentazione definita dalla base<br />

(5) vp(x) = 〈x|p〉 =<br />

<br />

1 i<br />

exp<br />

3/2 (2πℏ) ℏ p·x<br />

<br />

delle autofunzioni dell’operatore <strong>momento</strong> lineare ˆp = −iℏ∇<br />

normalizzate secondo gli autovalori di ˆp, cioè secondo la relazione<br />

(6) 〈p ′ |p〉 = δ (3) (p − p ′ ).<br />

Ovviamente, per la relazione p = ℏ k tra gli autovalori di ˆp = −iℏ∇ e di ˆ k = −i∇,<br />

1<br />

a parte il fattore di normalizzazione , esse coincidono con le autofunzioni vk(x).<br />

3/2 ℏ<br />

Designeremo la rappresentazione definita dalla base (5)<br />

come rappresentazione p o del <strong>momento</strong> lineare.<br />

Poiché molte scritture si semplificano<br />

usando gli autovalori k di ˆ k invece degli autovalori p di ˆp<br />

e la normalizzazione (2) invece della normalizzazione (6)<br />

useremo spesso, come abbiamo già fatto, la rappresentazione k invece della rappresentazione p.

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