Senago in cronaca - Senago Informazioni

Vita cittadina
La crisi economica entra nelle nostre case:
aumenta il ricorso alla cassa integrazione
Molte le aziende in crisi nel nostro territorio nord-ovest Milano
di Alida Zoccolan
Anche in Lombardia gli effetti della crisi
economica stanno incidendo sempre più
pesantemente nella vita delle persone.
Aumenta il numero delle famiglie in grave diffi -
coltà a causa della perdita del posto di lavoro o
dal ricorso alla cassa integrazione. I settori più
colpiti sono il meccanico, seguito dal tessile, ma
viene segnalato anche un forte aumento di richieste
di cassa integrazione per il chimico e per
l’artigianato.
L’ultimo bollettino sulla crisi nella nostra regione
elaborato dal Dipartimento politiche contrattuali
della Cgil Lombardia, indica a novembre quasi
45.000 i posti di lavoro persi da gennaio ad oggi,
con un incremento del 25% rispetto allo stesso
periodo del 2008 quando già la crisi faceva sentire
pesantemente i suoi effetti. E si ritiene che il
peggio possa verifi carsi nei prossimi sei mesi del
nuovo anno, dato confermato anche dal Presidente
di Confi ndustria lombarda.
I dati INPS elaborati dalla CGIL-Lombardia confermano
inoltre un sempre più elevato ricorso
alla cassa integrazione ordinaria e straordinaria
che è cresciuta, rispetto agli stessi mesi del
2008, del 508% (quella ordinaria del 772% e
quella straordinaria del 256%).
Preoccupanti sono anche i dati del rapporto
semestrale gennaio-giugno 2009 che analizza i
fl ussi del mercato del lavoro della Lombardia:
- 894.446 sono stati gli avviamenti di cui ben il
73% è avvenuto utilizzando forme contrattuali
precarie (tempo determinato, somministrazione,
lavoro a progetto)
- 914.162 sono state le cessazioni. Di queste
il 43% riguarda impieghi a tempo determinato,
il 25% a tempo indeterminato. Ma il dato più
drammatico è che ben il 60% delle cessazioni
riguarda giovani sotto i 40 anni. Vale a dire che
si va a toccare il “cuore” della società.
Anche nel nostro territorio molte sono le aziende
in crisi.
In primo luogo la Metalli Preziosi e la Lares
Cozzi, due aziende in diffi coltà più che altro per
incapacità imprenditoriale e cattiva gestione fi -
nanziaria. La Metalli Preziosi, specializzata nella
produzione di metalli per circuiti elettrici e affi ni,
è una storica azienda di Paderno Dugnano, che
ha iniziato la sua attività oltre cento anni fa. La
Lares Cozzi, impresa di circuiti stampati, invece è
stata fondata nel 1949. Nel 2006 è stata salvata
dal fallimento proprio dalla Metalli Preziosi. Da
più di un anno i 250 dipendenti sono in lotta per
difendere il loro posto di lavoro. Molte iniziative
a sostegno di questi lavoratori, per mesi senza
stipendio, sono nate nel nostro territorio. Ricordiamo
a Senago l’incontro con Moni Ovadia ad
aprile e la serata di solidarietà in Villa Borromeo
il 30 ottobre.
Sempre a Paderno è in crisi la meccanica Amisco
con richiesta di cassa integrazione da novembre
per 100 lavoratori su 130.
In presidio permanente è la Ercole Marelli Power
di Sesto San Giovanni con 24 dipendenti.
Nel comparto della chimica cosmetica si segnala
l’Interfi la di Limbiate (gruppo Intercos), con 250
dipendenti in cassa integrazione, 50 dei quali a
rischio licenziamento.
Chiude i battenti la Cartostrong di Monza,
186 dipendenti del settore poligrafi co.
E infi ne molto grave per le modalità con cui sta
avvenendo vi è la crisi di Eutelia-Agile azienda di
telecomunicazioni con sedi in tutta Italia (2000
dipendenti) e che nel nostro territorio vede
coinvolto lo stabilimento di Pregnana Milanese
(430 lavoratori). Tutti tecnici ad alta qualifi cazione.
La crisi non è industriale, dicono i lavoratori
e i sindacati: “Infatti la situazione di crisi è l’esito
di una complicata vicenda di scatole cinesi,
che dovrebbe portare alla dismissione di quello
che fu il settore IT (Information Technology) di
Eutelia. Quest’ultima, posseduta dalla famiglia
Landi, cedette quattro mesi fa il settore IT ad
Agile Srl (controllata al 100% dalla stessa Eutelia),
mediante una controversa cessione di ramo
d’azienda. Contestualmente Agile fu assorbita
dal gruppo Omega Spa e fu sospesa l’erogazione
dello stipendio ai lavoratori” Per i sindacati si
sta assistendo ad un tentativo truffaldino di costituzione
di una bad company con la missione
di liquidare attività e lavoratori, nonostante ci sia
un numero signifi cativo di commesse quindi di
lavoro assicurato.
Questi i punti più caldi della crisi nel nostro territorio
ed è, purtroppo, facile immaginare le conseguenze
a catena che comporterà la perdita
del posto di lavoro per centinaia di lavoratori e
per le loro famiglie.
Una situazione sociale diffi cile che anche i nostri
Enti Locali, i nostri amministratori, saranno chiamati
ad affrontare nei prossimi mesi.
I lavoratori della Lares con la bandiera della
solidarietà realizzata in collaborazione con i
lavoratori della Metalli Preziosi e distribuita ed
esposta in tutto il territorio.
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Dicembre 2009 5