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n° 44

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Come ci vedono<br />

Cronaca<br />

in Inghilterra<br />

dal di dentro delle<br />

vicende italiane<br />

nell’era Berlusconi<br />

di Luca Peretti<br />

In Italia la stampa<br />

straniera, specie anglosassone,<br />

ha una<br />

forte aura di rispettabilità.<br />

Quello che<br />

dicono il Guardian,<br />

l’Economist, la BBC e via dicendo<br />

viene citato e ri-citato,<br />

soprattutto quando ci fa<br />

comodo. Un atteggiamento<br />

che sicuramente rispecchia<br />

un pò una certa esterofilia<br />

diffusa, ma che indubbiamente<br />

rende merito ad una<br />

scuola giornalistica probabilmente<br />

migliore della nostra,<br />

e sicuramente più libera<br />

di dire cose che talvolta<br />

nel nostro paese i grandi<br />

quotidiani non dicono. Al<br />

contrario, in Gran Bretagna,<br />

per dire, non si sente quasi<br />

mai citare La Repubblica e Il<br />

Corriere, un po’ perché nella<br />

perfida Albione c’è l’atteggiamento<br />

opposto (una discreta<br />

anti-esterofilia) e un<br />

po’ perché non è che l’Italia<br />

sia proprio in testa agli interessi<br />

degli inglesi (o anche<br />

degli americani).<br />

I media inglesi, di destra o<br />

sinistra che siano, con Berlusconi<br />

non sono mai andati<br />

troppo d’accordo. Il Nostro<br />

incarna infatti un’anomalia<br />

tutta nostra, difficilmente<br />

comprensibile in paesi dove<br />

l’idea di centrodestra è qualcosa<br />

di presentabile: sicuramente<br />

è la parte avversa, se<br />

sei a sinistra, ma di certo<br />

non questa roba confusa e<br />

becera che è Berlusconi con<br />

la sua accozzaglia di alleati.<br />

Il fatto poi che possegga<br />

televisioni e una fetta di<br />

giornali e affini è ancora più<br />

incomprensibile. Attacchi e<br />

critiche all’operato del premier<br />

italiano e sulla sua persona<br />

sono da sempre presenti<br />

sui giornali inglesi, con<br />

grande gioia nostra – tanto<br />

che talvolta diventa quasi<br />

pigrizia starsi ad inventarsi<br />

una critica costruttiva, basta<br />

copia-incollare quanto<br />

dicono loro.<br />

Non sempre, a dire il vero,<br />

i giornali inglesi disegnano<br />

scenari precisi ed attendibili.<br />

Hanno per esempio una<br />

discreta capacità nel valutare<br />

molto di quello che succede<br />

in Italia come fascista<br />

o comunista, riutilizzando<br />

talvolta vecchi cliché . Due<br />

piccoli esempi riguardano il<br />

primo congresso del Pdl: sia<br />

Guardian che Independent<br />

si lanciarono in lamenti sul<br />

fatto che in il primo partito<br />

italiano incorporasse ex fascisti,<br />

una cosa inammissibile<br />

e che ha a che fare con il<br />

fatto che in Italia non ci siamo<br />

confrontati con il passato<br />

fascista, mentre in Germania<br />

certo che si – cosi’<br />

sosteneva il Guardian, dove<br />

probabilmente non han-<br />

no mai sentito parlare dell’Ndp.<br />

L’Independent invece<br />

si spinse ad affermare che<br />

in Italia i fascisti duri e puri<br />

sono come il BNP, rumorosi<br />

ma incapaci di vincere – infatti<br />

il BNP ha preso “solo”<br />

il 6% alle ultime europee,<br />

mandando ben due rappre-<br />

sentanti in Parlamento.<br />

Insomma, due piccoli<br />

esempi per capire come non<br />

sempre la stampa inglese sia<br />

impeccabile nei nostri confronti.<br />

Ma non sono tanto<br />

supposti errori di valutazione,<br />

quanto una incapacità di<br />

comprendere le anomalie e<br />

stranezze italiane. In questo<br />

caso, si capisce, non è tanto<br />

colpa loro, ma soprattutto<br />

nostra, che le anomalie e<br />

le assurdità le produciamo.<br />

Eppure l’impressione è che<br />

l’ultima sia stata accolta sì<br />

con sconcerto, ma anche<br />

con una certa convinzione<br />

che, banalizzando, ormai<br />

quell’uomo lì è così buzzurro<br />

che può’ fare questo<br />

vignetta di Vauro. Dal Manifesto<br />

e altro. L’ultima anomalia è<br />

chiaramente il Noemigate<br />

(o vari nomi che si possono<br />

dare alla vicenda), un caso<br />

che sarebbe stato sufficiente<br />

a far cadere il governo<br />

da queste parti (e negli ultimi<br />

tempi è bastato molto<br />

meno per far scoppiare un<br />

casino storico nell’esecutivo<br />

di Gordon Brown). Anche<br />

su questo argomento, non<br />

è mancata una buona dose<br />

di confusione, specie nella<br />

strana traduzione che il Times<br />

fornì delle parole della<br />

madre di Noemi. Con le vicende<br />

italiane alla BBC hanno<br />

avuto un buon da fare<br />

ultimamente, consultando<br />

anche i corrispondenti dei<br />

giornali italiani presenti a<br />

Londra per cercare di capire<br />

cosa succedeva in Italia.<br />

Ma, a parte i media, co-<br />

me segue il pubblico medio<br />

informato queste vicende?<br />

Berlusconi, ormai da anni,<br />

viene soprattutto considerato<br />

un buffone, con tutto<br />

ciò che comporta una qualifica<br />

del genere: un uomo<br />

ridicolo, ma anche un gran<br />

giocherellone. Eppure c’è<br />

poco da ridere, e l’episodio<br />

Noemi è solo l’ultimo di<br />

una serie che ha catapultato<br />

Berlusconi agli “onori” delle<br />

cronache internazionali (mr.<br />

Obama mr. Obama gridato<br />

a squarciagola, l’attesa della<br />

Merkel a Strasburgo e via<br />

dicendo). Chi non ride per<br />

niente sono di sicuro i componenti<br />

della vasta comunità<br />

di italiani all’estero che si<br />

trovano a spiegare, provarci<br />

almeno, quello che succede<br />

in quello strano paese dall’altra<br />

parte del mediterraneo.<br />

Le parole difficilmente<br />

si trovano, soprattutto perché<br />

spesso chi abita qua se<br />

ne è andato dall’Italia per<br />

ragioni di lavoro o di studio:<br />

difficilmente si trova<br />

qualcuno pronto a difendere<br />

un sistema dove appunto<br />

sempre meno si può studiare<br />

seriamente o trovare un<br />

lavoro decente e che quindi<br />

porta ad emigrare.<br />

Insomma, lo si è detto<br />

mille volte, ma è davvero<br />

difficile avere una credibilità<br />

internazionale quando<br />

al Governo c’è uno come<br />

Berlusconi, ed in un paese<br />

come la Gran Bretagna lo<br />

hanno ben chiaro.<br />

Informazione<br />

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