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R. Fabbris, La lettura della Bibbia nell'età moderna e contemporanea

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bibliche. Si segnalano in particolare:<br />

−il collegio di Oxford con Roberto Grossatesta;<br />

−il Concilio di Vienne (1311-1312), con un decreto di Clemente V, istituisce l'insegnamento<br />

dell'ebraico, del greco, del caldeo-aramaico e arabo nelle università di Bologna, Parigi, Oxford e<br />

Salamanca e nella corte pontificia di Roma;<br />

−il collegio trilingue (ebraico, greco e latino) a Parigi e Lovanio;<br />

−Leone X istituisce a Roma la cattedra di ebraico e lingue orientali. A Leone X si deve il sostegno<br />

per la pubblicazione <strong>della</strong> Poliglotta di Alcalà.<br />

b. Umanisti e studio delle “Sacre Lettere”<br />

L’iniziatore dello studio <strong>della</strong> <strong>Bibbia</strong> sui testi originali è Gianozzo Manetti<br />

(Firenze 1396), che sarà poi segretario pontificio presso Nicolò V, il fondatore<br />

<strong>della</strong> Biblioteca Vaticana. Egli lascerà una traduzione sul testo originale dei Salmi<br />

con note filologiche.<br />

Nel suo Trattato sugli studi e lettere del 1423/1426 Leonardo Bruni (1370-1444)<br />

dice: «la fede cristiana deve essere fondata sulla conoscenza delle lettere».<br />

Lorenzo Valla, (Roma 1405-1457), approdato alla corte pontificia di Nicolò V, con<br />

l’umanista Tommaso Parentucelli, prepara il In Novum Testamentum ex diversorum<br />

utriusque linguae codicum collatione adnotationes (1449), un confronto tra la<br />

traduzione di Girolamo e il testo greco.<br />

Desiderio Erasmo di Rotterdam nel 1505, nell'ambito del suo progetto di riforma <strong>della</strong> cristianità<br />

sulla base delle “belle lettere”, pubblica a Parigi il manoscritto di Lorenzo Valla, stimolo e<br />

modello per l'edizione critica del Novum Testamentum graece (febbraio 1516, editore Froben di<br />

Basilea dedicata a Leone X); seguiranno altre quattro edizioni: 1919 2, 1922 3, 1927 4 (+Vg), 1936 5.<br />

3. LA RIFORMA PROTESTANTE<br />

a. Nuovi orientamenti ermeneutici<br />

Martin Lutero (1483-1546), in opposizione alla dialettica scolastica e all'autorità tradizionale dei<br />

padri, afferma il principio del sola Scripura, la <strong>Bibbia</strong> è “interprete di se stessa”; il criterio<br />

ermeneutico è la giustificazione per la fede tramite Gesù Cristo: la Scrittura vincola la coscienza<br />

in quanto predica Gesù Cristo salvatore; criterio di canonicità dei libri biblici dell'AT e del NT:<br />

prefazioni alla <strong>Bibbia</strong> tradotta in tedesco (1522); Lutero traduttore <strong>della</strong> <strong>Bibbia</strong> e teologo,<br />

commenta alcuni libri e testi biblici nella sua attività di pubblicista e predicatore.<br />

Lutero Calvino Melantone Zwingli<br />

b. Commentatori - esegeti<br />

I principali esponenti dell’esegesi protestante sono:<br />

Giovanni Calvino (1509-1564), commenta la <strong>Bibbia</strong> secondo i principi ermeneutici <strong>della</strong> Riforma<br />

attento al senso letterale e teologico;<br />

Filippo Melantone (1497-1560), umanista, filologo;<br />

Ulrico Zwingli (1484-1531)), trattati e commenti ai libri biblici (Genesi, Esodo, Isaia); traduzione<br />

4 | P a g i n a

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