R. Fabbris, La lettura della Bibbia nell'età moderna e contemporanea
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• Thomas Hobbes (1588-1679): il Leviathan, trattato di filosofia eticopolitica<br />
razionale; diritti e doveri dei sudditi; intende fondare l'autorità<br />
assoluta del sovrano; la sacra Scrittura coincide con la ragione; la <strong>Bibbia</strong><br />
come codice di leggi (legge naturale)<br />
• John Locke (1632-1704):conosce l'ebraico; utilizza il NT fonte di norme<br />
etiche (tradizione umanistica)<br />
• John Toland (1670-1722): propugna una <strong>lettura</strong> razionale <strong>della</strong> <strong>Bibbia</strong>, “il<br />
cristianesimo senza misteri”<br />
Galileo propone la sua interpretazione <strong>della</strong> <strong>Bibbia</strong> nelle quattro lettere dette<br />
“copernicane”:<br />
• una all'amico Benedetto Castelli nel 1613<br />
• due a mons. Pietro Dini, referendario apostolico a Roma, nel 1615<br />
• una lettera-trattato, dedicata a Cristina di Lorena, Granduchessa di Toscana,<br />
madre di Cosimo II, nel 1615.<br />
In queste lettere, diffuse manoscritte, Galileo espone la sua interpretazione <strong>della</strong> Scrittura in<br />
rapporto con la teoria eliocentrica copernicana. Nella lettera-trattato a Madama Cristina,<br />
anticipata per il suo contenuto essenziale nella lettera a B. Castelli, Galileo, sulla base <strong>della</strong><br />
tradizione che risale ad Agostino, espone la sua ermeneutica biblica. In primo luogo egli afferma<br />
che le dimostrazioni scientifiche non possono essere fondate sulla sacra Scrittura. Infatti lo scopo<br />
<strong>della</strong> sacra Scrittura non è di far conoscere le verità scientifiche, ma quelle <strong>della</strong> fede necessarie<br />
per la salvezza eterna. Inoltre, anche se egli ritiene fermamente che <strong>Bibbia</strong> e natura non possono<br />
contraddirsi perché hanno Dio come unico autore, tuttavia in materia scientifica la <strong>Bibbia</strong> dice<br />
pochissime cose e per lo più si adatta al modo di parlare comune e popolare. Perciò il sistema<br />
copernicano non può essere condannato in base alla Scrittura. D'altra parte, aggiunge Galileo alla<br />
fine, il testo di Giosuè 10,12-13, «fermati, o sole», può essere interpretato altrettanto bene nel<br />
sistema copernicano.<br />
È interessante rilevare che la formulazione galileiana <strong>della</strong> “verità” biblica sarà ripresa nella<br />
costituzione conciliare Dei Verbum del Vaticano II nel contesto del rapporto tra ispirazione e<br />
verità <strong>della</strong> sacra Scrittura: “I libri <strong>della</strong> Scrittura insegnano fermamente, fedelmente e senza<br />
errore la verità che Dio per la nostra salvezza - nostrae salutis causā - volle fosse consegnata nelle<br />
sacre Lettere” (DV 11). <strong>La</strong> convergenza si spiega con il fatto che ambedue i testi quello di Galileo<br />
e del Vaticano II rimandano alla tradizione di Agostino e di Tommaso d'Aquino.<br />
<strong>La</strong> “censura” del Santo Uffizio e la conseguente “ammonizione” notificata da Roberto Bellarmino<br />
a Galileo nel 1616 e poi la sua condanna del 1633, bloccano per due secoli la <strong>lettura</strong> <strong>della</strong> <strong>Bibbia</strong><br />
proposta dal Galilei e in parte condivisa da alcuni esegeti e teologi del suo tempo. Si deve<br />
attendere per l'ambiente italiano Ludovico Antonio Muratori (1672-1750) per avere una presa di<br />
posizione chiara sul rapporto tra <strong>Bibbia</strong> e scienza. Nella sua opera De ingeniorum moderatione in<br />
religionis negotio del 1714 A. Muratori afferma che lo scopo delle sacre Lettere non è quello di<br />
informare sulle cose profane, ma di inculcare l'amore di Dio e del prossimo. Inoltre<br />
l'interpretazione <strong>della</strong> <strong>Bibbia</strong> non è vincolata ad un sistema filosofico o scientifico che può<br />
arrivare solo a conclusioni probabili. Egli dice che si deve «impedire che alcuni in tal genere di<br />
questioni introducano facilmente o addirittura vi costringano l'autorità <strong>della</strong> Scrittura».<br />
Questa impostazione equilibrata del Muratori è un antitodo contro quelle tensioni che in alcuni<br />
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