Pegaso spicca il volo - Gulliver
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i viaggi di <strong>Gulliver</strong><br />
<strong>Pegaso</strong> <strong>spicca</strong> <strong>il</strong> <strong>volo</strong><br />
<strong>Gulliver</strong> ha inaugurato <strong>il</strong> primo<br />
centro socio riab<strong>il</strong>itativo diurno<br />
e residenziale per la disab<strong>il</strong>ità<br />
acquisita a Modena<br />
■ LA FLOTTA DI GULLIVER<br />
La società cooperativa<br />
■ LA PAGINA DEL PERSONALE<br />
Intercollettivo<br />
dell’area educativa<br />
■ LAVORARE NEL SOCIALE<br />
L’educatore dell’appoggio<br />
scolastico<br />
■ RIFLETTORI SU<br />
Napolitano a Modena<br />
Dall’Abruzzo<br />
■ TALENT SCOUT<br />
Intervista a Legrottaglie<br />
2009<br />
2
la flotta di <strong>Gulliver</strong> 2<br />
Ivano<br />
editoriale editoriale<br />
Barberini<br />
“...l’impegno,<br />
lo spirito di sacrificio<br />
e <strong>il</strong> disinteresse<br />
personale sono stati<br />
ricompensati<br />
con monete preziose:<br />
l’autostima, la libertà<br />
di intrapresa,<br />
<strong>il</strong> sentirsi<br />
socialmente ut<strong>il</strong>i...<br />
Ed è tutto questo<br />
che dà un senso<br />
pieno alla vita,<br />
la rende degna<br />
di essere vissuta...”<br />
da “Come vola <strong>il</strong> calabrone”<br />
di Ivano Barberini<br />
Legacoop:<br />
la Presidenza Nazionale<br />
annuncia la scomparsa<br />
di Ivano Barberini,<br />
Presidente dell’Alleanza<br />
Cooperativa Internazionale<br />
e Presidente dell’Assemblea<br />
Nazionale dei Delegati<br />
della Legacoop<br />
Roma, 6 maggio 2009 – La Presidenza Nazionale di<br />
Legacoop annuncia con profonda tristezza la notizia<br />
della morte di Ivano Barberini, avvenuta nelle<br />
prime ore di stamattina, e partecipa con aff etto al dolore<br />
della famiglia.<br />
La Presidenza Nazionale di Legacoop ricorda con stima e<br />
gratitudine la fi gura di uno dei più prestigiosi dirigenti del<br />
movimento cooperativo italiano ed internazionale che, nei<br />
numerosi incarichi di responsab<strong>il</strong>ità ricoperti, ha dedicato<br />
la propria vita, con passione, intelligenza e senza risparmio<br />
di energie, a consolidare e sv<strong>il</strong>uppare l’esperienza cooperativa,<br />
a diff onderne i principi ed i valori di solidarietà e di<br />
partecipazione, concorrendo in modo determinante a costruirne<br />
<strong>il</strong> successo ed <strong>il</strong> crescente riconoscimento da parte<br />
delle istituzioni e della società.<br />
La Presidenza Nazionale di Legacoop ricorda, in particolare,<br />
<strong>il</strong> suo impegno per la riorganizzazione delle cooperative<br />
di consumatori, che pose le basi per la loro forte crescita,<br />
l’appassionata difesa dell’unicità del modello cooperativo<br />
in occasione della riforma del diritto societario e, da ultimo,<br />
l’opera infaticab<strong>il</strong>e di raff orzamento delle relazioni istituzionali<br />
del movimento cooperativo internazionale svolta alla<br />
guida dell’Alleanza Cooperativa Internazionale.<br />
Ivano Barberini sarà sempre, per tutti i cooperatori, un<br />
esempio di impegno e di dedizione, uno stimolo ad aff rontare<br />
con forza le sfi de del futuro.<br />
Biografi a di Ivano Barberini<br />
Ivano Barberini, nato a Modena nel 1939, aveva maturato<br />
un’esperienza quarantennale nel movimento cooperativo,<br />
italiano ed europeo, svolgendo vari ruoli, nel campo della<br />
ricerca economica e sociale e della gestione d’impresa. Era<br />
stato, tra l’altro, dirigente della Coop Modena, Presidente di<br />
Coop Italia, sede di Bologna, e Presidente della Coop Em<strong>il</strong>ia<br />
Veneto.<br />
Dal 1978 al 1996 è stato presidente della Coop - Associazione<br />
Nazionale Cooperative di Consumatori; dal 1990 al 1996<br />
Presidente di Eurocoop.<br />
Dal 1996 al 2002, Barberini aveva ricoperto l’incarico di Presidente<br />
della Lega Nazionale delle Cooperative e Mutue.<br />
Dal 2001 era Presidente dell’Alleanza Cooperativa Internazionale,<br />
organizzazione costituita nel 1895 che unisce,<br />
rappresenta e serve <strong>il</strong> movimento cooperativo a livello globale.<br />
Dal 2003 era anche Presidente dell’Istituto di Ricerche Internazionali<br />
Archivio Disarmo, centro di ricerca fondato nel<br />
1982, che studia i problemi del disarmo, della pace e della<br />
sicurezza, a livello nazionale e internazionale.<br />
GIUGNO 09<br />
sommario<br />
■ LA FLOTTA DI GULLIVER<br />
DIARIO DI BORDO:<br />
Facciamo <strong>il</strong> punto 3<br />
Presentazione uffi cio soci 3<br />
Quelli del Ponte<br />
LEVATA L’ANCORA:<br />
3<br />
<strong>Pegaso</strong> <strong>spicca</strong> <strong>il</strong> <strong>volo</strong><br />
A GONFIE VELE:<br />
4<br />
C’era una volta<br />
Feste d’estate 2009 a Carpi: servizi per anziani<br />
5<br />
La società cooperativa 6<br />
La qualità nei servizi educativi 7<br />
■ LAVORARE NEL SOCIALE<br />
L’educatrice di appoggio scolastico 8<br />
L’esperienza di Francesca<br />
8<br />
■ LA PAGINA DEL PERSONALE<br />
Nuovi inquadramenti OSS E RAA 9<br />
■ ATTUALITÀ<br />
1.° Meeting giornata della solidarietà sportiva<br />
■ RIFLETTORI SU...<br />
LETTERA APERTA Non è tempo di essere moderati<br />
Il Presidente della Repubblica<br />
10<br />
Giorgio Napolitano in visita a Modena 11<br />
Terremoto in Abruzzo 12<br />
■ SALUTE E BENESSERE<br />
Come r<strong>il</strong>assare <strong>il</strong> collo e le spalle 13<br />
■ TALENT SCOUT<br />
Intervista a Legrottaglie 14<br />
Joe Taff 14<br />
■ CULTURA E TEMPO LIBERO<br />
Il 18° vampiro 15<br />
Mostre 15<br />
Serate estensi 15<br />
I VIAGGI DI GULLIVER<br />
periodico di informazione<br />
della Cooperativa Sociale <strong>Gulliver</strong><br />
Anno XI n. 2 giugno 2009<br />
Autorizzazione Tribunale Modena<br />
n. 1668 del 21/03/2003<br />
La tiratura di questo numero<br />
è stata di 2000 copie<br />
Chiuso in tipografi a <strong>il</strong> 5/06/2009<br />
Direttore responsab<strong>il</strong>e:<br />
Evaristo Pancaldi<br />
Editore <strong>Gulliver</strong> Soc.Coop.Soc.<br />
Comitato di redazione:<br />
Carlo Gabbi coordinatore<br />
Maria Paola Bernardi<br />
Claudio Centin<br />
Sonia Defend<br />
Vincenzo Malara<br />
Anna Olari<br />
Segreteria di redazione:<br />
Elisa Pedroni<br />
Art director:<br />
Artes Libanori<br />
Tel. 059 2589511aFax 059 2589901<br />
E-ma<strong>il</strong>: gulliver@gulliver.mo.it<br />
Progetto grafi co e impaginazione:<br />
tracce.com
DIARIO DI BORDO<br />
Facciamo <strong>il</strong> punto<br />
Ecco un riassunto dei contenuti dell’Assemblea<br />
del 29 apr<strong>il</strong>e 2009, che si è tenuta presso la<br />
Coopestense “Sala I. Baraldi” in Viale Virg<strong>il</strong>io<br />
(Modena).<br />
L’ordine del giorno prevedeva:<br />
COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE<br />
INFORMAZIONI SUL BUDGET 2009<br />
VARIE ED EVENTUALI<br />
Dopo i rituali per dare inizio all’Assemblea <strong>il</strong><br />
Presidente Massimo Ascari ha lasciato la parola<br />
alla dott.ssa Morena Bedogni che ha <strong>il</strong>lustrato la<br />
metodologia ut<strong>il</strong>izzata per la predisposizione del<br />
budget 2009.<br />
Tale metodologia è innovativa rispetto agli<br />
anni precedenti poiché prevede un intenso<br />
coinvolgimento dei responsab<strong>il</strong>i d’area. La dott.<br />
ssa Bedogni, con l’aus<strong>il</strong>io di proiezioni visive, ha<br />
presentato <strong>il</strong> budget dell’esercizio 2009, analizzando<br />
le voci più r<strong>il</strong>evanti.<br />
Il Presidente ha informato che <strong>il</strong> risultato<br />
dell’esercizio 2008, anche se i dati al momento<br />
dell’Assemblea non erano ancora defi nitivi, sembra<br />
essere in linea a quello dato per informazione<br />
all’Assemblea di dicembre 2008; ha poi concluso<br />
<strong>il</strong> suo intervento dando r<strong>il</strong>ievo ai nuovi strumenti<br />
L’ufficio soci<br />
La sua messa in funzione è scaturita dalla<br />
necessità di creare uno spazio che avviasse<br />
una comunicazione più precisa tra la sede e<br />
i soci e i dipendenti con lo scopo di:<br />
• favorire <strong>il</strong> dialogo e accogliere opinioni e suggerimenti;<br />
• promuovere <strong>il</strong> ruolo di soci nei confronti dei<br />
dipendenti e valorizzarlo per coloro che già lo<br />
sono;<br />
• accrescere <strong>il</strong> numero di soci rispetto al totale<br />
dei dipendenti per favorire la partecipazione e<br />
mantenere i requisiti di “cooperativa”;<br />
• perseguire gli obiettivi della nostra Cooperativa<br />
con vari mezzi fra i quali ricordiamo <strong>il</strong> B<strong>il</strong>ancio<br />
Sociale (presentato per la prima volta, nell’autunno<br />
del 2005) e la redazione e diff usione del<br />
periodico “I viaggi di <strong>Gulliver</strong>”;<br />
• promozione dell’idea di “partecipazione sociale”;<br />
• curare la comunicazione interna alla<br />
cooperativa,avviare e approfondire legami con<br />
altre Cooperative Sociali,approfondire le tematiche<br />
relative alla Cooperazione Sociale insieme<br />
alla Legacoop di Modena;<br />
• partecipare ai lavori della commissione elettorale<br />
in occasione delle elezioni del Consiglio di<br />
Amministrazione.<br />
Occorre anche ricordare che l’uffi cio è in stretto<br />
contatto con l’uffi cio personale, quello amministrativo<br />
e i responsab<strong>il</strong>i aziendali dei servizi proprio per<br />
permettere di seguire la vita sociale della cooperativa<br />
e i soci, dalla loro domanda di ammissione alle<br />
loro dimissioni. In defi nitiva l’Uffi cio Soci può essere<br />
visto come un punto di riferimento per i soci ed i<br />
dipendenti per comunicazioni di vario genere, per<br />
suggerimenti ed articoli per <strong>il</strong> periodico, per chiarire<br />
gestionali di cui si è dotata la cooperativa che<br />
sono in grado di individuare in modo tempestivo<br />
problemi e quindi apportare immediati<br />
correttivi.<br />
Hanno poi preso la parola i soci con le loro<br />
domande riguardanti soprattutto <strong>il</strong> ristorno e i<br />
buoni acquisto: sul primo argomento <strong>il</strong> Presidente<br />
ha detto che i dati del preconsuntivo sembrano<br />
permettere una proposta<br />
di ristorno che dovrà<br />
comunque essere<br />
analizzata dal C.d.A.;<br />
per i buoni acquisto si è<br />
data l’informazione sul<br />
fatto che è stato scelto<br />
di attendere qualche<br />
mese per una verifi ca<br />
contab<strong>il</strong>e/fiscale di<br />
tali buoni alla luce di<br />
modifi che normative.<br />
È stato anche chiesta<br />
informazione sulla<br />
presenza di nuovi<br />
appalti previsti<br />
rispetto al 2008 e <strong>il</strong><br />
Presidente ha risposto<br />
eventuali dubbi ricevendo o<br />
informazioni direttamente o<br />
venendo inviati alle fi gure di<br />
competenza.<br />
Inoltre <strong>il</strong> responsab<strong>il</strong>e dell’Uff ff. .<br />
Soci è disponib<strong>il</strong>e nel muo-<br />
versi nei vari servizi sia per<br />
informazioni sull’essere socio<br />
<strong>Gulliver</strong>, sia per promuovere<br />
altri eventi, per esempio nel<br />
caso dell’elezioni del C.d.A.<br />
coordina la commissione<br />
elettorale che eff ettua incontri<br />
nei vari servizi.<br />
Il responsab<strong>il</strong>e dell’Uffi cio<br />
Soci è attualmente Gabbi<br />
Carlo e l’uffi cio è aperto<br />
dal lunedì al venerdì.<br />
GIUGNO 09<br />
■ A cura di Carlo Gabbi<br />
che sono in corso verifiche per partecipare a<br />
tre importanti attività (ne parleremo in modo<br />
approfondito quando avremo notizie più certe)<br />
e che comunque <strong>il</strong> fatto che si stia mantenendo<br />
<strong>il</strong> portafoglio esistente va letto comunque<br />
positivamente.<br />
I soci presenti sono stati 131 (<strong>il</strong> 20,6% rispetto al<br />
totale dei soci attuali), più 5 invitati e 1 Sindaco<br />
revisore per un totale di 137 persone.<br />
■ A cura di Carlo Gabbi<br />
Il giornale di...<br />
quelli del Ponte<br />
LA FLOTTA DI DI GUL GULLIVER<br />
3
LA FLOTTA DI GULLIVER<br />
4<br />
LEVATA L’ANCORA<br />
<strong>Pegaso</strong> <strong>spicca</strong> <strong>il</strong> <strong>volo</strong><br />
Il 9 marzo scorso ha iniziato l’attività un nuovo<br />
servizio alla persona a Modena. Si chiama<br />
<strong>Pegaso</strong> ed è un Centro Socio riab<strong>il</strong>itativo diurno<br />
e residenziale rivolto ad utenti con disab<strong>il</strong>ità<br />
acquisita. È un servizio diverso da quelli che conosciamo<br />
in primo luogo perché accoglie utenti<br />
con disab<strong>il</strong>ità acquisita e cioè persone che hanno<br />
incontrato la disab<strong>il</strong>ità in età adulta a causa di malattie<br />
o di incidenti; <strong>il</strong> numero di queste persone<br />
negli ultimi anni è cresciuto per ragioni e cause<br />
diverse e ad esse <strong>il</strong> Comune di Modena e l’Azienda<br />
Usl hanno ritenuto opportuno dedicare un<br />
servizio appositamente progettato con l’intento<br />
di fornire una risposta tagliata su misura di questo<br />
bisogno. L’altro aspetto particolare è nella struttura<br />
architettonica che include 3 miniappartamenti<br />
nei quali le persone accolte possono ricevere gli<br />
aiuti che la loro condizione richiede e al tempo<br />
stesso possono condurre una vita abitativa in uno<br />
spazio proprio. Le persone che oggi sono accolte<br />
a <strong>Pegaso</strong>, nel diurno e nel residenziale, sono 12.<br />
Alla Cooperativa <strong>Gulliver</strong> è stata affi data la gestione<br />
del servizio e questo ci appare come un riconoscimento<br />
della competenza del nostro personale, della cura con la quale<br />
gestiamo i servizi alla persona, della capacità di aff rontare compiti nuovi. A<br />
<strong>Pegaso</strong> lavorano 13 Operatori Socio Sanitari, 1 Educatore Professionale con<br />
funzione di coordinamento, 1 Coordinatrice.<br />
Il 7 maggio scorso abbiamo organizzato un pomeriggio in onore di questo<br />
nuovo Servizio mettendo assieme un momento rifl essione e dibattito e poi<br />
un momento di inaugurazione.<br />
Il dibattito ha visto gli interventi di Massimo Ascari, Presidente della <strong>Gulliver</strong>,<br />
GIUGNO 09<br />
■ A cura di Piero Zaghi<br />
di Rodolfo Brianti, Primario all’Ospedale di Correggio,<br />
di Massimo Marcon, dell’Azienda Usl di Modena, di<br />
Chiara Neviani del Comune di Modena, di Giuseppina<br />
Pomp<strong>il</strong>i, Coordinatrice di <strong>Pegaso</strong>, di Francesca Maletti,<br />
Assessore del Comune di Modena. Il dibattito ha<br />
ben evidenziato le ragioni ed <strong>il</strong> percorso che hanno<br />
portato alla realizzazione di questo servizio per molti<br />
aspetti innovativo; un cenno particolare merita poi<br />
un video realizzato all’interno delle mura di <strong>Pegaso</strong><br />
e proiettato nell’occasione.<br />
Poi è stata la volta dell’inaugurazione col rituale<br />
taglio del nastro del Sindaco di Modena Giorgio<br />
Pighi e la benedizione dell’Arcivescovo di Modena<br />
e Nonantola S.E. Benito Cocchi; infi ne un piacevole<br />
rinfresco nei bei locali di <strong>Pegaso</strong> per una volta invasi<br />
da un piccola folla. Una nuova esperienza, un nuovo<br />
viaggio, che sia lungo.
A GONFIE VELE<br />
C’era una volta...<br />
racconti da Casa Serena<br />
vorrei un mondo con solo delle<br />
biciclette perché mio fi glio è “Io<br />
morto in un incidente d’auto e<br />
le macchine mi fanno paura”. Questa<br />
frase toccante mi ha spinto a creare<br />
lo spunto del “Mondo Ideale” come argomento<br />
di alcuni dialoghi di gruppo<br />
(Rot) che conduco settimanalmente<br />
qui a “Casa Serena”. Avevo già usato<br />
questo fi lo conduttore per una rubrica<br />
che curavo su una rivista cattolica ma<br />
mi sono reso conto che era una linea<br />
guida perfetta anche da usare con gli<br />
anziani. Chi meglio di loro, dopo una<br />
vita così lunga vissuta a cavallo tra una<br />
quotidianità fatta di ritmi antichi e la<br />
frenesia di oggi, può darci un’immagine<br />
di un mondo ideale dove vivere?<br />
Chi, se non gli ospiti con cui dialogo<br />
tutti giorni, possono regalarmi immagini<br />
signifi cative e, perché no, anche<br />
dolcemente ingenue di un loro luogo<br />
ideale dove comincerebbero nuovamente<br />
a vivere, come se la loro vita<br />
potesse procedere all’indietro fi no al<br />
suo inizio? E così, giorno dopo giorno<br />
per qualche settimana, ho parlato con<br />
gli anziani della struttura e ho provato<br />
a stimolarli in questa direzione, facendomi<br />
raccontare le cose belle e brutte<br />
della loro vita per poi guidarli ad<br />
esprimermi un’immagine semplice di<br />
come avrebbero voluto o vorrebbero<br />
<strong>il</strong> mondo che li circonda, <strong>il</strong> mondo che<br />
per loro è ancora una realtà di paese,<br />
un mondo in cui tutti ancora si salutano<br />
per strada e conoscono “morte<br />
e miracoli” di ognuno. “Un luogo ideale<br />
dove ci siano solo bambini perché loro<br />
ridono sempre e non conoscono le cose<br />
brutte della vita”. Ne sono uscite immagini<br />
gioiose e toccanti come queste<br />
ma anche tante altre. “Nella mia vita<br />
ideale vorrei vivere in una bella fazenda<br />
di campagna con <strong>il</strong> mio orto e i miei<br />
animali, senza la confusione che si sente<br />
in giro”. “In un mondo dove tutto va bene<br />
vorrei che nessuno patisse la miseria che<br />
ho vissuto io quando ero giovane”. Frasi<br />
legate indissolub<strong>il</strong>mente a sensazioni<br />
di pace e rifi uto della povertà, stati di<br />
vita che molti degli anziani di “Casa<br />
Serena”, ma non solo, hanno cercato<br />
e vissuto lungo <strong>il</strong> corso della loro vita.<br />
“Vorrei una nuova infanzia dove potere<br />
mangiare tutta la cioccolata che<br />
possono avere i bambini oggi. Quando<br />
ero piccola io averne anche solo<br />
un pezzo era un lusso”. Parole come<br />
queste di una anziana di nome Rosa<br />
del nostro Centro diurno sembrano<br />
una battuta ma sono un confronto<br />
Anche quest’anno,<br />
la Cooperativa<strong>Gulliver</strong><br />
partecipa come<br />
sponsor, all’attivita’<br />
promossa dall’Associazione<br />
AMICA onlus<br />
che organizza le “FESTE<br />
D’ESTATE 2009” all’interno<br />
della Case Protette e<br />
Centri Diurni per anziani<br />
sul territorio delle Terre<br />
D’Argine.<br />
Fra le diverse occasioni di<br />
incontro sono state realizzate<br />
Domenica 31 Maggio<br />
la Festa d’Estate alla<br />
Tenente Marchi e Sabato<br />
6 Giugno al Centro Diurno<br />
Borgo Fortino e Comunità<br />
Alloggio.<br />
LE FESTE D’ESTATE sono un<br />
importante ed atteso appuntamento<br />
della tradizione car- pigiana, ogni festa è ispirata ad un tema che<br />
caratterizza la scelta dello spettacolo.<br />
Quest’anno alla Tenente Marchi i protagonisti sono stati i fa<strong>volo</strong>si anni 50’<br />
con orchestra, scuola di ballo acrobatico e sfi lata di moda <strong>il</strong> tutto intitolato<br />
“ HAPPY DAYS “.<br />
GIUGNO 09<br />
■ A cura di Vincenzo Malara<br />
incredib<strong>il</strong>e e<br />
tra <strong>il</strong> mondo<br />
che i nostri<br />
anziani vivevano<br />
un<br />
tempo e<br />
quello di<br />
oggi dove<br />
si ha tutto<br />
e, ancora<br />
una volta,<br />
dimostrano<br />
come<br />
molti nonni<br />
siano<br />
perfettamente<br />
in<br />
grado di “sdopdoppiarsi” tra <strong>il</strong> ieri i e l’oggi. l’ i E poi i ancora oggi. i “N “Nel l mio i mondo d id ideale l vorrei i non<br />
“una vita dove poter pensare solo a smettere mai di ballare e poterlo fare<br />
mia moglie e a coltivare <strong>il</strong> mio orto”, anche quando sono vecchio”. “Quando<br />
“un mondo dove i nonni restino sem- ero giovane non c’erano le cure mediche<br />
pre con i propri fi gli e non vengono di oggi e così non avrei perso mia so-<br />
dimenticati”. Tra le tante altre frasi che rella che aveva un brutto male. In una<br />
mi sono segnato ce ne sono due che vita migliore vorrei che tutti potessero<br />
mi sono rimaste impresse in modo essere curati”. Un “Mondo Ideale” che<br />
particolare, parole che commuovono i racconti degli anziani hanno reso<br />
ma che, di nuovo, dimostrano come i meno utopico ma più vero, fatto di<br />
nostri anziani abbiano nostalgia della desideri veri, concreti, nostalgici, forse<br />
loro gioventù ma guardando con ingenui, ma che fanno sentire la vita<br />
invidia alle possib<strong>il</strong>ità che abbiamo ancora più preziosa.<br />
FESTE D’ESTATE 2009 CARPI - SERVIZI PER ANZIANI<br />
■ A cura di Rita Bonardi<br />
Presso Borgo Fortino e Comunità<br />
Alloggio <strong>il</strong> tema “ C’ERA<br />
UNA VOLTA IL COUNTRY” ha<br />
visto la partecipazione straordinaria<br />
del gruppo musicale<br />
“Colorado Ranch” e spettacolo<br />
di balli country.<br />
In questi splendidi momenti<br />
di incontro non mancano ovviamente<br />
stand gastronomici,<br />
giochi, mostre fotografiche e<br />
mercatini con manufatti realizzati<br />
dagli ospiti, operatori e<br />
<strong>volo</strong>ntari.<br />
Molte sono le forze coinvolte per<br />
la realizzazione di queste giornate<br />
compreso le operatrici e gli operatori<br />
che operano quotidianamente<br />
presso i servizi e che contribuiscono<br />
al successo di questi eventi che<br />
negli ultimi anni hanno visto una<br />
partecipazione molto signifi cativa<br />
della cittadinanza.<br />
Venerdì 3 luglio si terrà la festa del ventennale presso <strong>il</strong> Centro Le Querce<br />
a partire dalle ore 19, appena pronto inoltreremo <strong>il</strong> volantino.<br />
Saluti<br />
Mariarita Napolitano<br />
LA FLOTTA DI GULLIVER<br />
5
LA FLOTTA DI GULLIVER<br />
6<br />
A GONFIE VELE<br />
La società cooperativa<br />
Il modello organizzativo<br />
La legge italiana prevede tre forme in cui un’impresa<br />
può esercitare:<br />
- impresa individuale<br />
- società con fi nalità lucrative<br />
- società con fi nalità mutualistiche (cooperative)<br />
Mentre l’obiettivo fondamentale di un azienda ordinaria<br />
è <strong>il</strong> perseguimento dell’ut<strong>il</strong>e da destinarsi alle<br />
necessità e alle aspettative dei rappresentanti della<br />
maggioranza del capitale, l’obiettivo dell’azienda<br />
cooperativa è <strong>il</strong> rapporto mutualistico con i soc<strong>il</strong>avoratori.<br />
Nelle cooperative, infatti, la destinazione dell’ut<strong>il</strong>e<br />
è sottoposto a notevoli vincoli legali che obbligano<br />
al consolidamento delle strutture che lo creano:<br />
inoltre la decisione sulla destinazione della parte<br />
“libera” dell’ut<strong>il</strong>e, viene presa a maggioranza dai soci<br />
indipendentemente dal capitale versato.<br />
È ovvio e logico che anche per un’impresa cooperativa<br />
<strong>il</strong> reddito è indispensab<strong>il</strong>e: esso deve<br />
remunerare e reintegrare i fattori di produzione<br />
impiegati nel ciclo aziendale e deve sostenere lo<br />
sv<strong>il</strong>uppo, gli investimenti e l’innovazione.<br />
L’etica cooperativa<br />
L’applicazione dei principi organizzativi organizzati<br />
universali, degli strumenti e delle metodologie<br />
nelle imprese cooperative in genere è meno rigida<br />
rispetto alle aziende non cooperative e tende a<br />
valorizzazione dell’impiego delle risorse umane<br />
e alla loro evoluzione e non al loro ut<strong>il</strong>izzo come<br />
semplici “dipendenti” da gestire con <strong>il</strong> massimo<br />
profi tto aziendale.<br />
Il mondo economico della cooperazione è più<br />
diffi c<strong>il</strong>e da interpretare di quello delle aziende che<br />
hanno un unico e ben diretto obiettivo di fondo<br />
da raggiungere: ecco perché richiede l’apporto di<br />
persone professionalizzate ma anche interessate<br />
e coinvolte in valori di natura sociale.<br />
Per stab<strong>il</strong>izzarsi e/o evolvere è indispensab<strong>il</strong>e avere<br />
persone consapevoli delle problematiche che sono<br />
alla base dell’idea di cooperazione e fortemente<br />
radicate nei valori morali che la contraddistinguono.<br />
I principi normativi<br />
La cooperativa è una società (cioè un’impresa<br />
formata da più persone) caratterizzata dallo scopo<br />
mutualistico art. 2511 e 2515 comma 2°, codice<br />
civ<strong>il</strong>e).<br />
Il vantaggio perseguito dai partecipanti ad una<br />
società cooperativa risiede in primo luogo nella<br />
realizzazione di rapporti di scambio a condizioni<br />
più vantaggiose di quelle praticate sul mercato.<br />
La natura di questo rapporto di scambio, vale<br />
anche a caratterizzare i diversi tipi di cooperative<br />
nel modo di operare ed anche nella loro struttura;<br />
si individuano diverse tipologie di cooperative che<br />
sono distinte nelle seguenti otto sezioni, così come<br />
individuate dalla legislazione vigente:<br />
- cooperative ed<strong>il</strong>izie<br />
- cooperative di produzione e lavoro<br />
- cooperative della pesca<br />
- cooperative di trasporto<br />
- cooperative di consumo<br />
- cooperative agricole<br />
- cooperative miste<br />
- cooperative sociali che si distinguono in due<br />
tipologie: quelle che gestiscono servizi sociosanitari<br />
ed educativi e quelle che svolgono attività<br />
diverse fi nalizzate all’inserimento lavorativo<br />
di persone svantaggiate.<br />
Gli otto principi fondanti della cooperazione<br />
L’impresa cooperativa è caratterizzata da alcun i<br />
principi fondanti:<br />
1 UNA TESTA UN VOTO<br />
La cooperativa è l’unica forma imprenditoriale che<br />
non consente la concentrazione in poche mani<br />
della proprietà di una società. Qualunque sia la<br />
quota di capitale posseduta, <strong>il</strong> valore del socio in<br />
assemblea è sempre uguale a uno.<br />
2 LA PARTECIPAZIONE<br />
Solo i soci della cooperativa possono essere eletti<br />
amministratori e solo tra essi può essere eletto <strong>il</strong><br />
presidente.<br />
3 LA NATURA MUTUALISTICA<br />
Il fi ne di una cooperativa non è <strong>il</strong> profi tto, ma<br />
quello di:<br />
- per le Cooperative di consumo, servizi sociali,<br />
di abitazione e agricole, procurare ai soci stessi<br />
beni e servizi a condizioni più vantaggiose. Nelle<br />
cooperative la persona è sempre al centro, in<br />
contrapposizione allo “scopo lucrativo” delle<br />
altre società<br />
- per le Cooperative di lavoro e servizi la tutela del<br />
posto e della sua qualità<br />
4 LA NATURA NON SPECULATIVA<br />
Nel momento dello scioglimento, i soci non possono<br />
dividersi <strong>il</strong> patrimonio della cooperativa, né<br />
possono vendere la società nel suo complesso.<br />
La legge consente che gli ut<strong>il</strong>i non siano tassati<br />
a condizione che siano reinvestiti per lo sv<strong>il</strong>uppo<br />
della cooperativa stessa<br />
5 LA PORTA APERTA<br />
La cooperativa è una struttura aperta. Chiunque<br />
ne condivida i principi mutualistici può chiedere<br />
di farne parte ed essa può accettare tale richiesta<br />
purchè sia in grado di soddisfare <strong>il</strong> bisogno di<br />
lavoro o di servizio.<br />
6 LA SOLIDARIETÀ INTERGENERAZIONALE<br />
La cooperativa tende a conservarsi nel tempo<br />
per le generazioni future, alimentando un circuito<br />
virtuoso di investimento e innovazione ed <strong>il</strong><br />
trasferimento delle competenze e ab<strong>il</strong>ità fra soci<br />
anziani e giovani<br />
7 LA SOLIDARIETÀ INTERCOOPERATIVA<br />
Condividendo gli stessi principi tra le cooperative<br />
si attuano forme di solidarietà sia nello sv<strong>il</strong>uppo<br />
che nel consolidamento sul mercato. Ciò consente<br />
a qualunque impresa di essere parte integrante<br />
di un movimento che vuole aff ermare valori di<br />
effi cienza e di solidarietà<br />
8 LA MUTUALITÀ VERSO L’ESTERNO<br />
Tra le missioni delle cooperative vi è quella di<br />
GIUGNO 09<br />
favorire con contributi diretti e indiretti, la nascita<br />
di nuove cooperative. A questo fi ne tutte le cooperative<br />
destinano <strong>il</strong> 3% dei propri ut<strong>il</strong>i ad un<br />
fondo mutualistico fi nalizzato alla promozione e<br />
allo sv<strong>il</strong>uppo della cooperazione.<br />
La struttura societaria<br />
Come le società di capitale, la cooperativa è dotata<br />
di personalità giuridica e di autonomia patrimoniale<br />
e la responsab<strong>il</strong>ità dei soci può essere limitata al<br />
capitale conferito (art. 2514,c.c.). Inoltre i suoi organi<br />
sono disciplinati direttamente dalla legge e i<br />
principali atti devono essere resi pubblici attraverso<br />
<strong>il</strong> deposito presso <strong>il</strong> Tribunale.<br />
Rappresentano invece elementi caratteristici della<br />
cooperativa in particolare <strong>il</strong> voto per testa e la<br />
scelta degli amministratori che può essere fatta<br />
esclusivamente tra i soci.<br />
Altro elemento caratteristico è <strong>il</strong> principio della<br />
porta aperta, cioè la cooperativa favorisce l’ingresso<br />
nella società di nuovi soggetti portatori degli interessi<br />
mutualistici perseguiti dalla cooperativa.<br />
Gli organi sociali<br />
Le società svolgono le loro funzioni attraverso<br />
organi, cioè persone fi siche cui vengono attribuiti<br />
determinati incarichi. Possono essere sia individuali<br />
che collegiali.<br />
- L’Assemblea dei soci: è l’organo più ampio delle<br />
società (una testa, un voto); decide su modifi cazioni<br />
dell’atto costitutivo o in caso di fusione con<br />
altre società cooperative ( assemblea straordinaria),<br />
approva <strong>il</strong> b<strong>il</strong>ancio, <strong>il</strong> rinnovo delle cariche<br />
o altro previsto dall’art. 2364 c.c. (assemblea<br />
ordinaria).<br />
- Il collegio sindacale: controlla lo svolgimento<br />
dell’attività sociale sotto <strong>il</strong> profi lo della legittimità<br />
giuridica<br />
- Il c.d.a.: ha <strong>il</strong> compito di gestire l’impresa sociale,<br />
determinandone l’indirizzo strategico nei limiti<br />
fi ssato dallo statuto che in particolare defi nisce<br />
l’oggetto sociale. E’ subordinato all’assemblea<br />
che lo elegge e della cui fi ducia deve godere<br />
nel corso di tutto <strong>il</strong> mandato.<br />
- Gli amministratori: devono essere giuridicamente<br />
capaci di agire e non possono esercitare un’attività<br />
concorrente in proprio per conto di terzi.<br />
La nomina è eff ettuata dall’assemblea.<br />
Per un ulteriore approfondimento sui ruoli degli organi<br />
sociali e sui soci e altre fi gure (presidente, soci<br />
<strong>volo</strong>ntari ecc.) vi rimando alla lettura dello statuto<br />
sociale che potrete trovare presso l’uffi cio soci.<br />
COOPERATIVA IMPRESA PRIVATA<br />
Imprenditore<br />
SOCI<br />
■ A cura di Carlo Gabbi<br />
Lavoratori dipendenti
A GONFIE VELE<br />
INTERCOLLETTIVO DELL’AREA EDUCATIVA<br />
“La qualità nei servizi educativi”<br />
S<br />
abato 21/02/09 presso la sala del “Centro<br />
Famiglia di Nazareth” a Modena, si è tenuto<br />
un intercollettivo “formativo” indirizzato al<br />
personale operante nei servizi dell’infanzia gestiti<br />
da <strong>Gulliver</strong> soc. coop. Soc.<br />
Tante e diverse sono state le motivazioni, i ragionamenti<br />
e le emozioni che ci hanno portato a<br />
proporre questo intercollettivo che, a nostro avviso,<br />
si è rivelato un evento intriso di signifi cati.<br />
L’ordine del giorno è stato <strong>il</strong> seguente:<br />
- intervento del Presidente Massimo Ascari sulla<br />
“prospettiva area educativa e politiche aziendali”<br />
- intervento di Alessandra Montorsi e Daniele<br />
Parmeggiani su “sistema 0-6 <strong>Gulliver</strong>”, “la qualità<br />
nei servizi educativi”, “organizzazione dell’area”<br />
- discussione<br />
- documentazione a cura delle coordinatrici Devita,<br />
Player,Rubbiani e Tacconi<br />
- inserimento/ambientazione a cura delle coordinatrici<br />
Gibellini, Grenzi, Rinaldi e Rossi<br />
Era presente anche <strong>il</strong> coordinatore organizzativo<br />
dott.ssa Angela Marchiò e <strong>il</strong> resp.<br />
del personale dott. Gianluca Montaguti.<br />
In primis, tutte le persone che erano presenti,<br />
a vario titolo, avevano come minimo<br />
comune denominatore l’infanzia e, in par-<br />
ticolare, un progetto educativo. In secondo o<br />
luogo, tale progetto volevano perorarlo innsieme,<br />
in quel signifi cativo cammino etico e<br />
comunitario che è la partecipazione.<br />
La partecipazione infatti non caratterizza soltanto<br />
le nostre fi nalità pedagogiche e le nostre prassi,<br />
ma si contraddistingue come un nostro modo di<br />
essere in quanto cooperativa: quindi si declina<br />
come sostanza e fondamento di una identità comune,<br />
che parte dal singolo e trova <strong>il</strong> suo naturale<br />
sbocco gruppo.<br />
Attraverso un momento formativo non abbiamo<br />
voluto lanciare solo un messaggio, ma cercare di<br />
delineare la rotta di un percorso condiviso lungo<br />
e che richiederà tempo, quel tempo che noi<br />
tanto rispettiamo nei bambini e che limitiamo a<br />
noi stessi.<br />
Un percorso che ci vedrà protagonisti e che dovrà<br />
basarsi sulla reciprocità, perché solo così <strong>il</strong> confronto<br />
che avremo ci porterà a raggiungere obbiettivi<br />
concreti, fruib<strong>il</strong>i e allineati coi nostri principi.<br />
La mattinata passata insieme crediamo sia stata<br />
ricca di stimoli, suggestioni e impressioni che<br />
GIUGNO 09<br />
■ A cura di Daniele Parmiggiani<br />
andavano oltre al semplice “stare insieme” professionale:<br />
le chiacchiere davanti all’entrata, <strong>il</strong> buff et,<br />
l’alternanza tra un appunto e uno sbadiglio (non<br />
molti per la verità…) durante gli interventi, la gioia<br />
del ritrovarsi, del rivedersi, del commentare insieme<br />
ogni proposta e ogni aff ermazione che veniva<br />
fatta, sono tutti elementi che pensiamo abbiamo<br />
determinato un vero e proprio piacere dell’esserci.<br />
Piacere nel sentirsi in un luogo in cui altri, come<br />
te, fanno parte di un mondo che eff ettivamente ti<br />
rappresenta, dove tutto è famigliare ma tutto è da<br />
scoprire; un luogo in cui ci si è sentiti realmente<br />
ut<strong>il</strong>i ed emotivamente coinvolti.<br />
Alcuni visi erano curiosi, ponevano interrogativi,<br />
altri forse erano anche diffi denti, volevano capire<br />
come si sarebbe svolta la mattinata. Crediamo<br />
che l’esserci riuniti portando contenuti, proposte<br />
e rifl essioni, soprattutto l’attenzione e l’ascolto che<br />
gratuitamente ci siamo regalati a vicenda, siano<br />
stati la miglior risposta costruita insieme per<br />
contribuire alla riuscita riu di questo momento.<br />
In chiusura ringraziamo ring sentitamente tutti<br />
colora che hanno presenziato all’evento e, in<br />
particolare tutto<br />
<strong>il</strong> personale dei servizi edu-<br />
cativi 0-6, vero protagonista p<br />
della giornata<br />
Il coordinamento coordiname pedagogico-gestionale<br />
<strong>Gulliver</strong><br />
LA FLOTTA DI GULLIVER<br />
7
LAVORARE NEL SOCIALE<br />
8<br />
Le figure professionali<br />
L’educatore dell’appoggio scolastico<br />
assistenziale all’interno della scuola è l’operatore che svolge la propria<br />
attività cercando di formulare e realizzare progetti educativi che siano volti a<br />
L’educatore<br />
promuovere l’autonomia, le potenzialità, <strong>il</strong> recupero e <strong>il</strong> reinserimento sociale<br />
di soggetti con handicap psico-fi sico con situazione di disagio o di devianza.<br />
ATTIVITÀ<br />
L’educatore assistenziale, in collaborazione con docenti curricolari e di sostegno,<br />
deve dare risposta ai bisogni materiali quali la cura della persona e la deambulazione<br />
e ad esigenze immateriali come <strong>il</strong> bisogno di comunicazione, <strong>il</strong> riconoscimento<br />
del proprio corpo, la vicinanza con le altre persone.<br />
In particolare ha come mandato <strong>il</strong> lavoro su 3 macrotemi: autonomia, identità e<br />
relazione. L’intervento dell’educatore è quello sull’autonomia fi sica(mangiare,<br />
camminare, vestirsi, andare in bagno) e sull’autonomia riguardante lo spazio circostante<br />
(esplorazione dell’ambiente). Per l’identità e la relazione l’educatore lavora<br />
sull’ampliamento delle forme di comunicazione, l’inserimento sul piano sociale<br />
in situazioni di gioco o di routine e una prima conoscenza, anche solo intuitiva,<br />
dello spazio, del tempo e dell’ordine delle cose. Si tratta di aree di intervento che<br />
sono già oggetto di azione degli insegnanti che se ne occupano maggiormente in<br />
chiave di apprendimento. L’educatore, invece, priv<strong>il</strong>egia gli aspetti più strettamente<br />
educativi e assistenziali, fondamentali per una eff ettiva integrazione scolastica. Per<br />
meglio svolgere questa attività l’educatore deve assumere conoscenze complete<br />
sull’alunno con handicap in modo da possedere un quadro della sua personalità,<br />
partecipando anche alla costruzione del PDF (Piano Dinamico Funzionale) e del PEI<br />
(Piano Educativo Individualizzato). Deve proporre durante tutto <strong>il</strong> percorso scolasti-<br />
Inizia raccontandomi un po’ la tua storia…<br />
Mi chiamo Francesca Franzon, ho 30 anni e mi sono laureata<br />
in Traduzione presso la S.S.L.M.I.T di Trieste. Sono<br />
approdata alla cooperativa <strong>Gulliver</strong> seguendo i percorsi<br />
spesso strani che la vita ci riserva. Inaspettatamente, ad<br />
un certo punto del mio percorso lavorativo, si è chiusa<br />
una porta e si è aperta quella della realtà cooperativa<br />
e ho avuto la fortuna di incontrare persone che non si<br />
sono limitate a guardare <strong>il</strong> mio percorso formativo, non<br />
strettamente in linea con <strong>il</strong> profi lo che ora ricopro, ma<br />
che hanno avuto la capacità e la voglia di vedere la mia<br />
forte motivazione e interesse nei confronti del lavoro<br />
per <strong>il</strong> quale mi candidavo.<br />
Come hai conosciuto la realtà della Cooperativa<br />
<strong>Gulliver</strong>???<br />
Ho conosciuto la realtà della cooperativa <strong>Gulliver</strong><br />
attraverso un’amica, insegnante di sostegno presso<br />
una scuola di Modena.<br />
Com’è sono stati <strong>il</strong> primo impatto e le tue impressioni<br />
sulla scuola?Come sei stata accolta?<br />
Durante i primi sei mesi ho lavorato come jolly in<br />
diverse scuole di Modena e provincia e, nonostante<br />
siano stati mesi diffi c<strong>il</strong>i e duri, li considero tuttora<br />
un’esperienza indispensab<strong>il</strong>e e preziosa che mi ha<br />
realmente aiutato a capire quanto questo lavoro mi<br />
piaccia e quanto sia realmente quello che desideravo<br />
fare “da grande”. Dopo questo periodo iniziale ho<br />
avuto la fortuna di entrare nella realtà ricca e dinamica<br />
della Scuola Elementare G. Rodari, dove lavoro<br />
tuttora seguendo 3 bimbi disab<strong>il</strong>i inseriti in due<br />
diverse classi. Il mio inserimento in questa nuova<br />
realtà è stato molto positivo e stimolante ed è stato<br />
fac<strong>il</strong>itato dalla presenza di colleghe e di un dirigente<br />
scolastico molto disponib<strong>il</strong>i ed intelligenti, che mi<br />
hanno fatta sentire parte integrante della classe e<br />
della scuola.<br />
Com’è <strong>il</strong> tuo rapporto con colleghi, utenti ed insegnanti?<br />
Il rapporto con i colleghi delle due classi in cui sono<br />
inserita è molto positivo e mi off re la possib<strong>il</strong>ità di un<br />
L’esperienza di Francesca<br />
confronto continuo e aperto sul lavoro svolto con gli<br />
alunni che seguo e ciò mi permette di aff rontare in<br />
modo sereno e produttivo la giornata lavorativa e le<br />
eventuali diffi coltà che si possono incontrare nel nostro<br />
lavoro.<br />
Di cosa ti occupi nel quotidiano?<br />
Le mansioni che svolgo quotidianamente sono sempre<br />
diverse e variano in base alla classe in cui mi trovo a lavorare,<br />
all’attività programmata per la classe, allo situazione<br />
emotiva e fi sica dell’alunno e alle esigenze che in un<br />
determinato momento si rivelano prioritarie rispetto al<br />
programma fatto precedentemente. I compiti che tuttavia<br />
ritengo prioritari nel mio lavoro quotidiano e che<br />
considero elementi imprescindib<strong>il</strong>e per <strong>il</strong> successo del<br />
mio operare sono: l’accoglienza del bambino, l’ascolto<br />
continuo e attento di quello che <strong>il</strong> bimbo vuole e desidera<br />
comunicarci, e ovviamente l’ assistenza alla persona<br />
che è alla base del nostro lavoro, perché riguarda <strong>il</strong><br />
benessere fi sico del bambino.<br />
Sapresti indicarmi i pro e i contro del tuo lavoro?<br />
Il rapporto con i bambini è per me, e penso per ogni<br />
educatore che ami questo lavoro, una costante fonte<br />
di gioia, di sorpresa e di stimolo. I piccoli progressi<br />
che gli alunni compiono quotidianamente, spesso<br />
impercettib<strong>il</strong>i ma non per questo meno importanti,<br />
e la serenità che ciò off re al bimbo, sono sempre<br />
motivo di grande soddisfazione e felicità e sono uno<br />
stimolo prezioso a inventare e pensare modi sempre<br />
nuovi e attenti di stare e crescere insieme a loro.<br />
Oltre a ciò ovviamente anche l’aff etto che i bimbi ci<br />
off rono quotidianamente e spontaneamente è un<br />
importante motore che ci permette di svolgere serenamente<br />
e con entusiasmo <strong>il</strong> nostro lavoro.<br />
Un aspetto negativo è che alle volte ci si può trovare<br />
a lavorare in contesti educativi in cui i concetti “reale<br />
integrazione”,“diritto alla diversità”, “diversità è ricchezza”<br />
e “diritto alla formazione/educazione ald<strong>il</strong>à di ogni<br />
handicap” siano parole vuote o non realmente piene<br />
di un signifi cato programmatico per le persone che<br />
ci circondano e con le quali ci troviamo a lavorare e<br />
GIUGNO 09<br />
■ A cura di Elena fabro<br />
co quanto ritiene ut<strong>il</strong>e, opportuno e vantaggioso per l’alunno. Questo è possib<strong>il</strong>e<br />
anche attraverso <strong>il</strong> Piano di Lavoro, un documento appositamente creato, che viene<br />
allegato al resto della comunicazione scolastica e che rappresenta l’intervento<br />
dell’educatore stesso nel team.<br />
FORMAZIONE<br />
Per la formazione degli operatori è necessario <strong>il</strong> diploma di scuola superiore; oltre a<br />
questo può essere richiesto un corso di formazione professionalizzante come i corsi<br />
in passato organizzati dal CESVIP.<br />
Può essere richiesto anche che l’educatore assistenziale (PEA) sia in possesso di un<br />
diploma magistrale/ socio psico pedagogico o di una laurea che dia diritto all’insegnamento.<br />
Preferenza viene data ai laureati in Scienze dell’Educazione, Scienze<br />
della Formazione e Psicologia. Alcune clausole possono prevedere deroghe per<br />
educatori non in possesso di titoli specifi ci, ma che hanno comprovata esperienza<br />
di anni di lavoro con persone disab<strong>il</strong>i.<br />
CONTESTI OPERATIVI<br />
Gli educatori dell’appoggio scolastico svolgono la loro attività all’interno della scuola<br />
a partire dai nidi fi no ad arrivare alla scuola superiore.<br />
L’attività è inserita quasi sempre all’interno di scuole statali; in alcuni casi è possib<strong>il</strong>e<br />
agire su scuole comunali (come alcune scuole d’infanzia) e, più raramente, in scuole<br />
private convenzionate(a discrezione del committente o in base a particolari contratti<br />
privati). L’ut<strong>il</strong>izzo del personale dell’area educativo- assistenziale avviene sotto<br />
la responsab<strong>il</strong>ità funzionale ed organizzativa del Capo d’Istituto.<br />
ci scopriamo, nostro malgrado, portavoce e “difensori”<br />
di concetti astratti che, senza la forza e la <strong>volo</strong>ntà<br />
reale e concreta di un team non possiamo portare<br />
avanti individualmente e in queste situazioni decadono<br />
i presupposti stessi del nostro operare in modo<br />
profi cuo nell’interesse del bambino disab<strong>il</strong>e.<br />
Un altro aspetto negativo è la retribuzione che, a mio<br />
avviso, non è adeguata alle competenze che ci vengono<br />
richieste e ai compiti che spesso ci vengono<br />
affi dati e credo che un riconoscimento economico<br />
adeguato del nostro operato infl uirebbe positivamente<br />
anche sulla percezione e sulla valorizzazione<br />
che <strong>il</strong> nostro lavoro ha nell’ambiente sociale che ci<br />
circonda, oltre ad essere un importante elemento di<br />
gratifi cazione personale.<br />
Cosa consiglieresti ad un ragazzo che volesse intraprendere<br />
questo lavoro?<br />
A chi volesse intraprendere questo lavoro consiglio<br />
innanzitutto di aver la capacità e la forza di interrogarsi<br />
sinceramente sulle motivazioni e le attitudini<br />
personali che lo spingono a lavorare con bimbi diversamente<br />
ab<strong>il</strong>i, questo nella tutela del proprio benessere<br />
e soprattutto nella tutela del benessere dei<br />
bimbi con i quali lavoriamo. Credo infatti che svolgere<br />
questo lavoro senza la passione e la convinzione<br />
che tale professione esige, abbia inevitab<strong>il</strong>mente<br />
conseguenze negative per l’educatore in primis e<br />
per la crescita serena del bimbo. Una forte motivazione<br />
infatti non è sempre suffi ciente ed è dunque<br />
necessario valutare <strong>il</strong> nostro ruolo a 360 gradi considerando<br />
tutto quello che ci gravita intorno e tutto<br />
ciò che comporta.<br />
Infi ne, cos’è per te la Cooperativa <strong>Gulliver</strong>?<br />
La mia conoscenza rispetto alla cooperativa <strong>Gulliver</strong><br />
è purtroppo tuttora molto limitata ma ritengo che <strong>il</strong><br />
suo operato svolga un ruolo determinante e importantissimo<br />
nel tessuto sociale ed educativo di Modena<br />
e provincia, dimostrando in modo concreto come<br />
la diversità sia una ricchezza per tutti.
CCNL<br />
Nuovi inquadramenti O.S.S. - R.A.A.<br />
Operatore Socio Sanitario in C2<br />
Nel mese di gennaio scorso si è concluso <strong>il</strong><br />
percorso che ha visto la completa applicazione<br />
del CCNL.<br />
Le novità sostanziali sono due: l’eliminazione dei<br />
livelli di inquadramento, sostituiti dalla progressione<br />
orizzontale, e <strong>il</strong> riconoscimento del titolo di<br />
operatore socio sanitario.<br />
Nel nuovo CCNL è specifi cato che l’O.S.S. sia inserito<br />
nella categoria C2 solo se eff ettivamente svolge la<br />
sua attività in servizi socio-sanitari: non è quindi<br />
riconosciuto solo <strong>il</strong> titolo, ma anche <strong>il</strong> contesto<br />
lavorativo che richieda questa professionalità.<br />
Questa defi nizione ha aperto un lungo dibattito<br />
all’interno delle cooperative e, ovviamente, le<br />
posizioni prese sono state diverse.<br />
La futura applicazione delle norme sull’accreditamento<br />
dovrebbe vedere <strong>il</strong> pieno riconoscimento<br />
dell’O.S.S. e non si dovrebbe fare più riferimento<br />
alla fi gura dell’ addetto all’assistenza di base; tuttavia,<br />
non tutte le cooperative presenti sul nostro<br />
territorio regionale intendono perseguire questa<br />
strada, in considerazione soprattutto dei costi previsti<br />
da una decisione del genere e della delicata<br />
situazione economica del nostro paese.<br />
La cooperativa <strong>Gulliver</strong>, dopo una attenta valutazione,<br />
ha preso una chiara posizione in merito a<br />
questo profi lo professionale, stab<strong>il</strong>endo che tutte<br />
le persone con <strong>il</strong> titolo O.S.S saranno inquadrate<br />
nella categoria C2, a prescindere dal servizio in<br />
cui operano.<br />
L’applicazione totale del CCNL prevede un pesante<br />
onere economico per sostenere i costi relativi, ma<br />
rappresenta la scelta specifi ca di voler fortemente<br />
riconoscere <strong>il</strong> ruolo dell’O.S.S. all’interno dei nostri<br />
servizi.<br />
Responsab<strong>il</strong>e della Attività<br />
Assistenziali in D1<br />
A<br />
diff erenza dell’O.S.S. la fi gura del Responsab<strong>il</strong>e<br />
delle Attività Assistenziali non è riconosciuta<br />
in tutto <strong>il</strong> territorio nazionale. La<br />
regione Em<strong>il</strong>ia Romagna, considerando la legge<br />
sull’autorizzazione al funzionamento, la individua<br />
come punto indispensab<strong>il</strong>e nella gestione<br />
dei nuclei sia residenziali/semiresidenziali che<br />
domic<strong>il</strong>iari.<br />
Il profi lo professionale del R.A.A., nel tempo, si è<br />
sempre più specializzato riguardo la gestione degli<br />
aspetti socio-sanitari ed ha acquisito conoscenze<br />
correlate alle più diff use patologie, in considerazione<br />
del cambiamento/aggravamento dell’utenza.<br />
La fi gura del R.A.A è stata soggetto di uno sv<strong>il</strong>uppo<br />
delle competenze in merito alla cura delle relazioni<br />
con gli utenti, con le loro famiglie e con gli enti<br />
pubblici, in merito alla selezione, gestione e va-<br />
1.° Meeting giornata<br />
della solidarietà sportiva<br />
24 MAGGIO 2009<br />
Polisportiva Saliceta San Giuliano. Modena<br />
La giornata della solidarietà sportiva è stata per<br />
gli organizzatori un successo dove lo sport è<br />
stato portavoce del binomio divertimento/<br />
salute: un principio che vale per tutti, ma ancora di<br />
più per chi è portatore di qualche handicap.<br />
Un appuntamento che ha voluto tutti in campo,<br />
senza ghettizzazioni, sollecitando la conoscenza, la<br />
rifl essione, la solidarietà, anche per creare cittadini<br />
migliori.<br />
Alla manifestazione, che ha avuto luogo domenica<br />
24 maggio presso la polisportiva Saliceta San<br />
Giuliano di Modena, hanno aderito tante società<br />
sportive di Reggio Em<strong>il</strong>ia e Modena.<br />
Erano presenti atleti paraolimpici di Pechino 2008<br />
Cec<strong>il</strong>ia Camellini, F<strong>il</strong>ippo Bonacini e Fabio Azzolini,<br />
modenese la prima, reggiani i secondi.<br />
Tante le società partecipanti e soprattutto grande<br />
affl uenza di persone disab<strong>il</strong>i invitate dagli organizzatori<br />
a provare le diverse discipline in programma:<br />
basket, tennis, calcetto , equitazione, tiro con l’arco,<br />
Wheelchair Hockey, tennis da ta<strong>volo</strong>, palla<strong>volo</strong>.<br />
GIUGNO 09<br />
■ A cura di Cinzia Molinari<br />
lutazione del personale, relativamente al proprio<br />
gruppo di lavoro. Il ruolo del R.A.A rappresenta<br />
all’interno del nucleo <strong>il</strong> primo interlocutore e <strong>il</strong><br />
principale promotore dell’ integrazione sociosanitaria.<br />
Nella nostra Cooperativa <strong>il</strong> R.A.A assume una importante<br />
r<strong>il</strong>evanza strategica all’interno dei servizi<br />
che gestiamo: di fatto è la fi gura gestionale centrale<br />
che determina l’organizzazione e di conseguenza<br />
la qualità percepita dai nostri utenti.<br />
Per contratto <strong>il</strong> ruolo di Responsab<strong>il</strong>e delle Attività<br />
Assistenziali è collocato nella categoria C3 (“…<br />
operatore socio-assistenziale addetto all’assistenza<br />
di base o altrimenti defi nito coordinatore…”), ma<br />
anche questa volta la scelta aziendale è andata in<br />
altra direzione.<br />
Si è convenuto che fosse indispensab<strong>il</strong>e riconoscere<br />
a questa fi gura professionale l’importante lavoro di<br />
pianifi cazione strategica che svolge all’interno dei<br />
servizi, con l’obiettivo principale di valorizzare le<br />
risorse umane e la professionalità per ciò che ci è<br />
possib<strong>il</strong>e e consentito dal C.C.N.L., in quest’ ottica<br />
si è quindi scelto di defi nire l’inquadramento del<br />
R.a.a. in D1 e di riconoscere a chi espleta questa<br />
funzione una indennità specifi ca.<br />
LA PAGINA DEL PERSONALE<br />
9<br />
ATTUALITÀ
RIFLETTORI SU<br />
10<br />
LETTERA APERTA<br />
Non è tempo di essere moderati<br />
Sono tempi diffi c<strong>il</strong>i per i lavoratori e le lavoratrici, perché gli stravolgimenti<br />
della sfera economica mondiale hanno mostrato l’enorme frag<strong>il</strong>ità<br />
dell’apparato fi nanziario, la sua distanza dall’economia reale e la sua<br />
tendenza a prestarsi a truff e e ruberie di ogni tipo. Tale tracollo ha infl uenzato<br />
negativamente anche l’economia reale, troppo appoggiata al sistema creditizio,<br />
mandando in crisi sia le famiglie che le imprese. A questo dato si aggiunge<br />
l’insensatezza delle modalità produttive che imperversano dal dopo<br />
guerra, fondate sul consumismo sfrenato, sull’incremento della produzione e<br />
del P<strong>il</strong>, senza vincoli. In questi anni ci si è sempre più liberati di qualsiasi ostacolo<br />
o regola che si frapponesse all’incremento di produzione, causando una<br />
quantità di merce invenduta da gettare o svendere ai paesi poveri, di rifi uti<br />
che non siamo in grado di riciclare e smaltire, di distruzione dell’ambiente e<br />
consumo delle risorse.<br />
Non credo si sia di fronte ad una crisi, come la maggior parte del<br />
mondo politico ed economico spera, credo si tratti di un malessere più profondo:<br />
del crollo di un modo di percepire <strong>il</strong> mondo secondo categorie sociali<br />
ed organizzative, che si è mostrato incapace di dare risposta ai bisogni fondamentali<br />
delle persone, non mi riferisco solo all’accresciuto divario tra paesi poveri<br />
e ricchi del mondo, ma anche ad un progressivo diff ondersi della povertà<br />
all’interno dell’occidente.<br />
L’applicazione della logica del profi tto, della crescita a tutti i costi, ha<br />
portato ad un allargamento del divario tra chi possiede redditi ingenti, nelle<br />
cui mani si accumula una quota maggiore di ricchezza, e chi vive sotto la<br />
soglia di povertà o sta per entrarci, causa reddito da lavoro con potere d’acquisto<br />
sempre più esiguo e perdita dell’occupazione.<br />
Questo momento di depressione sta mettendo in diffi coltà le famiglie<br />
che non hanno più strumenti per aff rontare le spese quotidiane necessarie<br />
(la casa, <strong>il</strong> cibo, le bollette, la salute, ecc…), c’è un’incertezza<br />
ed un senso di precarietà diff uso, alimentato in questi anni<br />
attraverso la deregolamentazione del mondo del lavoro,<br />
mi riferisco alla precarizzazione del lavoro<br />
e dei diritti, al puntare tutto su stimoli alle<br />
imprese, senza un disegno di indirizzo<br />
generale delle produzioni: di cosa c’è<br />
bisogno, di quali quantità di merce,<br />
di come distribuirle, di come ridurre<br />
gli sprechi energetici e la<br />
produzione di rifi uti.<br />
L’altra cosa preoccupante<br />
è la tendenza manifesta<br />
ad intervenire sulle<br />
diffi coltà attaccando i diritti<br />
dei cittadini, dei lavoratori,<br />
reprimendo <strong>il</strong> dissenso, che<br />
ovviamente cresce esponenzialmente,<br />
e scatenando<br />
guerre tra poveri, campagne<br />
contro gli stranieri<br />
o gli immigrati. Tutti i partiti<br />
politici soffi ano sulle braci<br />
della “sicurezza”, quando in realtà<br />
l’unica sicurezza di cui c’è<br />
reale necessità è quella di poter<br />
avere un reddito che permetta alle<br />
persone di vivere in modo dignitoso,<br />
di riprodursi, di alimentarsi, di istruirsi e<br />
di curarsi in caso di necessità.<br />
Per questo penso che non sia più <strong>il</strong><br />
tempo della moderazione. Quando sotto attacco<br />
sono i diritti fondamentali e le libertà dei singoli, non è<br />
possib<strong>il</strong>e mediare su questi, occorre difenderli con tutte le forze, per<br />
non perdere le conquiste ottenute dopo i confl itti mondiali e ben rappresentati<br />
all’interno della nostra Carta Costituzionale. Un esempio per tutti: è dal<br />
GIUGNO 09<br />
1927 che non si parlava di leggi che mettessero in discussione <strong>il</strong> diritto allo<br />
sciopero ed al dissenso, allora fu fatto nel corso del ventennio fascista. Il fascismo,<br />
come tutti i regimi servì per proteggere i priv<strong>il</strong>egi di pochi nei confronti<br />
della libertà della maggioranza dei cittadini, per questo si rende necessario<br />
reprimere le voci di dissenso.<br />
Concludo dicendo che a fronte di questo tracollo presente, bisogna<br />
cominciare a rifondare la società partendo dalle esigenze delle persone, delle<br />
famiglie e dei gruppi sociali che la compongono, cercando di dare risposte ai<br />
bisogni primari e fondamentali, garantendo diritti e dignità dei singoli, producendo<br />
solo ciò di cui c’è bisogno e salvaguardando ambiente. Nel mondo<br />
del lavoro mi viene in mente che è necessario recuperare diritti, partendo dai<br />
contratti precari che non garantiscono la dignità del lavoratore come persona,<br />
ma lo assim<strong>il</strong>a ad una merce; garantendo potere di acquisto a salari e<br />
pensione ed erogazione dei servizi bas<strong>il</strong>ari; garantendo la sicurezza sul lavoro;<br />
eliminando le discriminazioni tra lavoratori stranieri ed italiani; tra uomini e<br />
donne.<br />
È necessario pensare a politiche di indirizzo delle produzioni, creando<br />
occupazioni stab<strong>il</strong>i e ut<strong>il</strong>i, produzioni legate alla tutela dell’ambiente, a<br />
produzioni poco inquinanti, alla messa in sicurezza degli edifi ci e delle strutture<br />
pubbliche, all’ut<strong>il</strong>izzo di risorse locali, alla razionalizzazione dei trasporti,<br />
ecc…<br />
Come Cooperativa Sociale penso si debba porre sempre maggiore<br />
attenzione alle condizioni di lavoro dei soci e dei lavoratori, sapendo che da<br />
un lato vi sono i committenti (enti locali), orientati al risparmio, a chiedere<br />
prestazioni fl essib<strong>il</strong>i e poco rispettose del ruolo degli operatori; dall’altro retribuzioni<br />
basse, che non garantiscono tranqu<strong>il</strong>lità economica ed in alcuni casi<br />
non per tutti i mesi dell’anno. Per compensare queste tendenze strutturali del<br />
nostro settore occorre tenere una intensa relazione tra la base sociale<br />
e gli organi direttivi della Cooperativa, permettendo uno<br />
scambio di informazioni in entrambe le direzioni, per<br />
cercare di dare risposta alle persone che compongono<br />
la nostra numerosa Cooperativa.<br />
Mi viene in mente che tra soci e<br />
lavoratori vi sono anche numerosi<br />
stranieri, che l’attuale governo sta<br />
mettendo sotto grande pressione,<br />
nonostante rappresentino<br />
una grande risorsa per <strong>il</strong> nostro<br />
paese. Si potrebbe cercare<br />
un modo per capire di cosa<br />
abbiano bisogno per avere<br />
maggiori garanzie, poter<br />
lavorare con continuità e<br />
costruirsi una vita dignitosa<br />
in Italia.<br />
Mi viene in mente<br />
che a Modena vi sono sempre<br />
più preoccupanti segnali<br />
di infi ltrazioni di attività mafi<br />
ose soprattutto in ed<strong>il</strong>izia,<br />
sapendo che molti appalti<br />
sono in mano a Cooperative che<br />
operano nell’ed<strong>il</strong>izia, trovare modi<br />
sicuri per evitare che parti delle attività<br />
possano fi nire nelle mani di imprese<br />
collegate alla mafi a, visto che <strong>Gulliver</strong><br />
aderisce anche a Libera.<br />
Insomma è <strong>il</strong> momento di lottare per<br />
mettere tasselli stab<strong>il</strong>i e corretti per creare un’era<br />
post-globalizzata fondata su principi sani, per lasciare ai<br />
nostri fi gli un paese più equo e vivib<strong>il</strong>e.<br />
Ermanno Panciroli
Il Presidente della Repubblica<br />
Giorgio Napolitano in visita a Modena<br />
Mercoledì 18 e Giovedì 19 marzo <strong>il</strong> Presidente<br />
della Repubblica Italiana, On. Giorgio<br />
Napolitano, è stato in visita uffi ciale a<br />
Modena. Nel pomeriggio della prima giornata,<br />
presso la Camera di Commercio, <strong>il</strong> Presidente ha<br />
partecipato ad un incontro alla presenza di una<br />
qualifi cata platea di autorità e operatori economici<br />
della provincia di Modena.<br />
A porgere <strong>il</strong> benvenuto alla massima carica istituzionale<br />
della Repubblica è stato Maurizio Torreggiani,<br />
Presidente dell’Ente camerale, che ha manifestato<br />
<strong>il</strong> sentito ringraziamento della comunità<br />
economica modenese per la disponib<strong>il</strong>ità e la considerazione<br />
dimostrate per la città, in un momento<br />
particolarmente diffi c<strong>il</strong>e come quello attuale.<br />
Torreggiani, inoltre, ha introdotto l’incontro <strong>il</strong>lustrando<br />
brevemente la situazione generale<br />
dell’economia modenese in termini strutturali e<br />
tendenziali.<br />
Sono seguiti gli interventi di due esponenti del<br />
mondo imprenditoriale locale: Vainer Marchesini,<br />
Presidente di WamGroup spa di Cavezzo, ed Ivana<br />
Borghi, Presidente di C.S.C., piccola cooperativa<br />
industriale di San Cesario sul Panaro.<br />
Non sono mancati riferimenti agli interventi dei<br />
due imprenditori modenesi, con una simpatica<br />
gaff e del Presidente, che per la cronaca parlava<br />
a braccio: «Questa è la terra delle multinazionali<br />
tascab<strong>il</strong>i che partono da Cavezza (Piccola gaff e,<br />
voleva dire Cavezzo, ndr) e partecipano al mercato<br />
globale. E’ vero, al di là degli sforzi individuali abbiamo<br />
ancora grossi problemi da risolvere legati al<br />
sistema Paese, delle arretratezze che si trascinano<br />
da anni e che voi stessi avete appena citato. Se sapremo<br />
rimuovere certe zavorre, usciremo più forti<br />
dalla crisi». Un messaggio di ottimismo quindi. Poi<br />
sorrisi e strette di mano. In tanti, forse sono ritornati<br />
a casa con animo più sereno<br />
La visita all’Ente camerale è stata la prima tappa<br />
della ‘due giorni’ modenese del Capo dello Stato,<br />
a sei anni di distanza dall’incontro in Camera di<br />
commercio con l’allora Presidente Carlo Azeglio<br />
Ciampi.<br />
Il 19 marzo <strong>il</strong> Presidente della Repubblica in Piazza<br />
Grande ha deposto una corona davanti alla grande<br />
lapide, collocata al vertice dello scalone del Palazzo<br />
Comunale, che riporta la motivazione solenne<br />
della concessione alla Città di Modena della Medaglia<br />
d’Oro al valor m<strong>il</strong>itare, titolo che riconosce<br />
i meriti acquisiti dai cittadini modenesi nella lotta<br />
di Liberazione.<br />
Dalle mani del sindaco Giorgio Pighi ha ricevuto<br />
l’omaggio della Città di Modena:<br />
una bottiglia di aceto balsamico tradizionale cen-<br />
GIUGNO 09<br />
■ A cura di Carlo Gabbi<br />
tenario, contenuta in una cassetta di legno pregiato<br />
realizzata per l’occasione da artigiani modenesi<br />
ed impreziosita da una lastra d’argento che<br />
riproduce una vista di Piazza Grande patrimonio<br />
dell’umanità, con in evidenza Duomo, Ghirlandina<br />
e Palazzo Comunale. “Ma è da usare o da mettere in<br />
cassaforte?”, ha commentato <strong>il</strong> Presidente con una<br />
battuta. “Certamente da usare signor Presidente”,<br />
ha risposto <strong>il</strong> Sindaco, che ha aggiunto “l’aceto balsamico<br />
rappresenta in natura la perfetta sintesi di<br />
tradizione e rinnovamento; l’auspicio che, anche in<br />
questi momenti di diffi coltà, <strong>il</strong> nostro Paese sappia<br />
mantenersi ancorato ai valori fondamentali, senza<br />
per questo rinunciare ad impegnarsi per crescere<br />
e migliorare”.<br />
Il Presidente della Repubblica si è quindi rivolto ai<br />
presenti, sottolineando “<strong>il</strong> pluralismo come valore<br />
e come ricchezza di questa Città” e rivolgendo<br />
quindi un augurio di buon lavoro a consiglieri ed<br />
assessori.<br />
Il Capo dello Stato ha fatto inoltre visita al Policlinico,<br />
poi ha inaugurato <strong>il</strong> nuovo Pronto Soccorso<br />
con <strong>il</strong> saluto a medici ed infermieri.<br />
Napolitano ha poi raggiunto la Fondazione Biagi<br />
dove ha ricordato <strong>il</strong> giuslavorista ucciso 7 anni fa.<br />
Dopo una passeggiata in centro, la visita presidenziale<br />
si è conclusa a Maranello, presso la Ferrari.<br />
RIFLETTORI SU<br />
11
RIFLETTORI SU<br />
12<br />
Dall’Abruzzo<br />
ÈPasqua, anche in Abruzzo, anche fra le tende<br />
blu. Una Pasqua strana, una risurrezione<br />
ancora nascosta dalla morte, ma la vita si<br />
respira, si percepisce, tra questa gente così forte<br />
e coraggiosa, che già pensa al domani, lasciandosi<br />
alle spalle la distruzione.<br />
Mentre ci avviciniamo a V<strong>il</strong>la S.Angelo (a una ventina<br />
di km da L’Aqu<strong>il</strong>a), da lontano tutto sembra tranqu<strong>il</strong>lo,<br />
si percepisce solo uno strano s<strong>il</strong>enzio, appannato<br />
da una parvenza di normalità. Da lontano<br />
le case sembrano intatte e i pianti non si sentono.<br />
Da lontano nulla è cambiato, nulla è successo. Da<br />
lontano la morte non si vede.<br />
In lontananza puntini blu. Case, puntini blu, campi…<br />
colori diversi, si coglie subito che <strong>il</strong> blu delle<br />
tende è un colore estraneo, un intruso rispetto al<br />
verde e giallo del paesaggio.<br />
Ci avviciniamo al campo base e ai nostri occhi iniziano<br />
a mostrarsi le ferite del sisma, case sventrate,<br />
divieti di accesso, macerie. E ancora tanto, troppo<br />
s<strong>il</strong>enzio. Arriviamo al campo, attendiamo l’assegnazione<br />
delle tende. La gente ci saluta, ci ringrazia,<br />
ci sorride. Una vecchietta cammina curva<br />
su se stessa con un sacchetto in mano. Le porgo<br />
<strong>il</strong> braccio per aiutarla, ci sono tubi e fi li per terra<br />
e si appoggia per non inciampare. Camminiamo<br />
insieme, lentamente, verso la sua tenda. Non mi<br />
parla del terremoto, non mi parla della paura. Mi<br />
racconta di lei, della sua vita, della sua giovinezza,<br />
fi nché arriviamo: “Ecco, questa è casa mia” ha detto<br />
indicandomi una tenda blu, la tenda 14.<br />
L’ho rivista varie volte in quella settimana e ogni<br />
volta ho riascoltato lo stesso racconto, la guerra, <strong>il</strong><br />
marito soldato. È la seconda settimana dopo quella<br />
terrib<strong>il</strong>e notte. Il campo è in continua crescita, in<br />
costruzione, in movimento. Ci sono le tende blu,<br />
quelle verdi dei <strong>volo</strong>ntari, la tensostruttura della<br />
mensa, <strong>il</strong> container-uffi cio comunale, i bagni, le<br />
docce, <strong>il</strong> container lavanderia con le lavatrici e le<br />
asciugatrici, i container magazzini, l’ospedale da<br />
campo… ha già la fi sionomia del v<strong>il</strong>laggio. La vita<br />
riprende a scorrere, giorno e notte.<br />
I <strong>volo</strong>ntari lavorano per rendere <strong>il</strong> campo <strong>il</strong> più<br />
vivib<strong>il</strong>e possib<strong>il</strong>e, perché non sia solo una campo<br />
dove stare, ma un campo dove vivere, dove poter<br />
riprendere le proprie attività.<br />
Si dividono e catalogano i vari aiuti, alimentari e<br />
vestiario, che arrivano da tutta Italia. Si costruiscono<br />
scaff ali, tettoie, stendini, passatoie.<br />
Ogni giorno qui è un’esperienza nuova, ogni incontro<br />
ha una storia da raccontare.<br />
Passato lo shock iniziale e lo stordimento, la gente<br />
inizia a realizzare, inizia la diffi c<strong>il</strong>e fase di elaborazione<br />
di quanto accaduto. Le reazioni sono diverse:<br />
c’è chi si rimbocca le maniche e inizia a off rirsi per<br />
qualche lavoro al campo, per tornare in qualche<br />
modo a una normalità che poi normalità non è,<br />
riprendere le attività che facevano prima. C’è chi<br />
invece è sopraff atto dall’apatia più totale, nessuna<br />
voglia di fare alcunché, nemmeno una passeggiata.<br />
C’è chi pensa al dopo, chi mette insieme idee e<br />
progetti. C’è chi pensa al prima, a quello che non<br />
c’è più, spazzato via in 27 secondi. C’è chi accetta<br />
l’ospitalità di parenti e amici e lascia <strong>il</strong> campo... Tutti<br />
però mantengono la propria dignità, una dignità<br />
che tocca <strong>il</strong> cuore e che ti fa sentire piccolo pic-<br />
IL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE,<br />
NELLA SEDUTA DEL 9 APRILE SCORSO,<br />
HA DELIBERATO DI DEVOLVERE L’IMPORTO<br />
DEL CONTRIBUTO RICAVATO DAL 5X1000<br />
CHE VERRÀ DESTINATO ALLA NOSTRA<br />
COOPERATIVA AD INIZIATIVE DI SOLIDARIETÀ<br />
E DI AIUTO RIVOLTE ALLA POPOLAZIONE<br />
ABRUZZESE COLPITA DAL TERREMOTO<br />
DEL 6 APRILE SCORSO.<br />
colo. Non si vede gente urlare di dolore, piangersi<br />
addosso. E’ un dolore composto, s<strong>il</strong>enzioso.<br />
I bambini sono i più allegri, al momento per loro<br />
è tutto un gioco: sono contenti di stare insieme,<br />
di vivere la vita del campo, di incontrare gente e<br />
ricevere giocattoli e uova di Pasqua. Anche loro<br />
però si portano dentro la paura di quella notte, di<br />
giorno corrono felici, ma di sera hanno paura ad<br />
addormentarsi. Paura di sognare la morte. Paura di<br />
sentire le urla. Me l’hanno raccontata questa paura<br />
ed è terrifi cante: buio, urla, si muove tutto, rumore<br />
di crolli… è <strong>il</strong> terremoto “e <strong>il</strong> terremoto uccide”,<br />
come dice Anto, 7 anni.<br />
Ho detto ad Anto che sarebbero tornati i sogni belli,<br />
non ci credeva. Abbiamo scommesso. La mattina<br />
dopo appena mi ha vista mi è corsa incontro<br />
col sorriso stampato sul volto e gli occhi che sprizzavano<br />
allegria “Hai vinto, hai vinto. Ho fatto un bel<br />
sogno!!!” Era felice di aver perso la scommessa. Le<br />
ho chiesto cosa avesse sognato: “Ho sognato che<br />
giocavo a tombola e vincevo 2 euro!”. Nei giorni seguenti<br />
è venuta ogni mattina a raccontarmi i suoi<br />
sogni. Non erano più brutti, ma nemmeno belli.<br />
Semplicemente non li ricordava più, ma almeno<br />
non ne era più spaventata.<br />
Gli anziani invece... ecco, gli anziani mi hanno davvero<br />
fatto piangere. Persone di 85, 90, 95 anni che<br />
si adattano (per forza di cose) ad una vita che è<br />
dura anche per i più giovani: dormire in tenda,<br />
uscire al mattino (col sole o con la pioggia) e camminare<br />
fi no ai bagni comuni, aspettare in fi la per<br />
la mensa... e soprattutto, non muoversi più nel<br />
proprio ambiente, fra le proprie cose, nella propria<br />
casa. Non fare più quelle cose, sempre le stesse,<br />
sempre uguali, che riempivano la giornata, ma ritrovarsi<br />
a doverla far scorrere ora dopo ora, giorno<br />
dopo giorno, seduti su una sedia davanti alla propria<br />
tenda, che propria nemmeno è.<br />
Ho visto un nonno venire da un altro campo per<br />
visitare la famiglia. Non parla, ha un tubo in gola<br />
e non può parlare, ma <strong>il</strong> suo pianto quando la nipotina<br />
gli è corsa incontro è stato più esplicito di<br />
m<strong>il</strong>le parole! L’ha abbracciata stretta, non la lasciava<br />
più e piangeva a dirotto, ma in s<strong>il</strong>enzio. E questa<br />
bimba (che è vivacissima e non sta mai ferma) è<br />
rimasta ferma tra le braccia del nonno, poi si è scostata<br />
e tenendolo per mano mentre con l’altra gli<br />
asciugava le lacrime gli ha detto: “Tu nonno, tutto a<br />
posto? Noi qui stiamo bene, stai tranqu<strong>il</strong>lo”.<br />
Una signora di 75 anni non si dava più pace per<br />
essere sopravvissuta, mentre nella stanza accanto<br />
<strong>il</strong> fi glio è rimasto ucciso dalle macerie che gli sono<br />
crollate addosso.<br />
Tutti ci chiedono quando potranno tornare a casa<br />
loro. Tutti ci chiedono quanto manca... Chi lo sa<br />
quanto manca? Chi lo sa a così pochi giorni dal sisma<br />
quante case saranno agib<strong>il</strong>i e quante no? Chi<br />
lo sa se questa volta i m<strong>il</strong>ioni di euro che si stanno<br />
riversando nelle casse statali non verranno spartiti<br />
tra chi terremotato non è? Tantissime domande,<br />
nessuna risposta, nessuna certezza.<br />
Guardando <strong>il</strong> paese sembra appena terminata la<br />
II guerra mondiale: case sbriciolate, muri sventrati,<br />
vicoli cancellati, un tetto sopra a un cumulo di macerie<br />
(era una casa a tre piani), la chiesa inaugurata<br />
una settimana prima del sisma è completamente<br />
GIUGNO 09<br />
■ di Rosella Quattrocchi<br />
crollata, è rimasta in piedi solo la facciata col piccolo<br />
campan<strong>il</strong>e. La chiesa principale, in piazza, è<br />
sventrata, un intero angolo caduto... dalla piazza si<br />
vede l’interno, come fosse una grande fessura.<br />
Ogni giorno i vig<strong>il</strong>i del fuoco vanno a prendere<br />
qualcosa dalle case pericolanti, poche cose, le più<br />
preziose. Vanno con la descrizione delle stanze e<br />
dei luoghi dove sono custoditi oggetti e ricordi.<br />
Vanno e tornano col piccolo tesoro, consegnandolo<br />
nelle mani tremanti di chi gioisce perché può<br />
stringere a sé un pezzo della sua vita, un piccolo<br />
frammento ritrovato.<br />
Immagini, volti, parole, colori, espressioni, sguardi,<br />
suoni, sensazioni vivono ora dentro di me, si rimescolano,<br />
si muovono nella mia mente, nel cuore,<br />
nell’anima.<br />
A volte cerco di dar loro un ordine, una sistemazione;<br />
altre volte preferisco lasciare che tutto ciò<br />
che ho vissuto si muova liberamente dando vita<br />
a quelli che ora sono ricordi, ma che spero presto<br />
possano diventare nuove esperienze.<br />
Rosella Quattrocchi, 37 anni, sono assistente sociale<br />
del Comune di Modena (area minori, fra l’altro lavoro<br />
insieme ad alcune educatrici <strong>Gulliver</strong>) e <strong>volo</strong>ntaria del<br />
Gruppo Comunale Volontari di Protezione Civ<strong>il</strong>e.<br />
DOMANI 21/04.09 è un progetto storico, di grande impatto<br />
sociale, perché per la prima volta gli artisti tutti<br />
insieme, con management e case discografi che, hanno<br />
dimostrato che esiste una scena compatta quando<br />
l’urgenza lo richiede, una scena musicale che vive come<br />
tradizione e retaggio, ma anche come presenza vitale<br />
nella società e come proiezione futura.<br />
Dal 15 maggio in vendita in tutti i negozi di dischi a<br />
5 euro DOMANI 21/04.09 è una iniziativa autonoma<br />
nell’ambito della campagna Salviamo l’Arte in Abruzzo,<br />
tutti i proventi discografi ci ed editoriali del disco<br />
saranno devoluti al conto corrente n° 95882221, IBAN:<br />
IT-85-X-07601-03200-00009588221<br />
Codice BIC o SWIFT: BPPIITRRXXX – causale “Domani<br />
21-04-09” per la ricostruzione del Conservatorio “Alfredo<br />
Casella” e del Teatro Stab<strong>il</strong>e dell’Aqu<strong>il</strong>a colpiti<br />
dal sisma.<br />
Mauro Pagani è autore della canzone e produttore<br />
artistico in collaborazione con Lorenzo Jova Cherubini<br />
e Giuliano Sangiorgi dei Negramaro.<br />
www.domani21apr<strong>il</strong>e2009.it
Come r<strong>il</strong>assare <strong>il</strong> collo e le spalle<br />
Tutti abbiamo provato- almeno una volta<br />
nella vita- quel fastidioso senso di tensione e<br />
dolore circoscritto alla zona del collo e delle<br />
spalle, soprattutto se trascorriamo molto tempo<br />
seduti alla scrivania o davanti al monitor del pc.<br />
La zona del collo e delle spalle è infatti una delle<br />
più vulnerab<strong>il</strong>i ed esposte a questi tipi di problemi,<br />
in quanto si accumulano tensioni muscolari ed<br />
irrigidimenti vari, dovuti ad una postura scorretta,<br />
alla vita eccessivamente sedentaria, allo stress. È<br />
quindi importante conoscere ( ed applicare) alcuni<br />
specifi ci esercizi di r<strong>il</strong>assamento.<br />
Gli esercizi giusti<br />
Può rivelarsi ut<strong>il</strong>e ed effi cace, invece che stirare i<br />
muscoli del collo e delle spalle attraverso l’allungamento<br />
(come accade nello streching tradizionale),<br />
cercare di r<strong>il</strong>assarli, avvicinando le due estremità.<br />
Quando la contrattura è già in atto, l’allungamento<br />
dei muscoli può provocare dolore, anche intenso.<br />
Se si avverte che la tensione si concentra su un lato<br />
soltanto del collo, allora bisogna inclinare <strong>il</strong> capo in<br />
quella direzione, cercando di avvicinare <strong>il</strong> più possib<strong>il</strong>e<br />
l’orecchio alla spalla (senza forzare, naturalmente!).<br />
Si può anche accompagnare la testa con<br />
la mano, tirandola dolcemente verso <strong>il</strong> basso. In<br />
questo modo si accentua l’inclinazione, favorendo<br />
lo scioglimento del muscolo contratto. Se invece<br />
la tensione viene avvertita dietro al collo, l’esercizio<br />
da fare è <strong>il</strong> seguente: ci si sdraia supini, alzando <strong>il</strong><br />
mento e inclinando leggermente la testa all’indietro,<br />
senza staccarla dal suolo. Mantenendo questa<br />
posizione per alcuni minuti, si sente che la tensione<br />
piano piano si allenta. Se la tensione riguarda<br />
la parte superiore della schiena, si può provare ad<br />
alleviarla con un semplice esercizio di streching: ci<br />
si mette supini, a gambe piegate, con i piedi a terra,<br />
e ci si abbraccia in modo che le mani tocchino<br />
Ecco alcuni semplici esercizi da fare in qualsiasi momento.<br />
In piedi o seduti davanti al computer<br />
fl ettete lentamente di lato <strong>il</strong> collo,<br />
sostando per qualche secondo<br />
tra una fl essione e l’altra nella posizione<br />
di partenza.<br />
la scapola opposta. Questa posizione va mantenuta<br />
per almeno 40 secondi, appoggiando i gomiti al<br />
petto. Si tratta di un esercizio molto r<strong>il</strong>assante, ed è<br />
un vero toccasana per la schiena!<br />
Le cause delle tensioni<br />
e del dolore<br />
Quando si trascorre molto tempo seduti alla scrivania<br />
sforzandosi di mantenere la schiena dritta,<br />
quando si tiene <strong>il</strong> capo chino a lungo, le tensioni<br />
si accumulano subito nella zona del collo e delle<br />
spalle. Nella delicata zona cervicale tendono inoltre<br />
a concentrarsi anche le tensioni che hanno origine<br />
in altre parti del corpo. Ad esempio, una postura<br />
scorretta a causa dei tacchi troppo alti<br />
sì che la parte posteriore della schiena<br />
ed i glutei si contraggano eccessivacessivamente. Il bacino si sb<strong>il</strong>ancia in avanti,<br />
provocando un’inclinazione anomala omala<br />
del busto rispetto a quella naturale. rale. Il<br />
rischio è un progressivo irrigidimento mento<br />
dei muscoli, che provoca fastidio io ed<br />
anche dolore. Altre cause possono sono<br />
essere una cattiva occlusione mandibolare<br />
o difetti visivi, che portano ano<br />
ad assumere posizioni sb<strong>il</strong>anciate iate<br />
e poco corrette. Anche lo stress ss e<br />
l’ansia possono provocare tensioni oni<br />
e irrigidimenti nella zona del collo llo<br />
e delle spalle. Particolarmente innteressato a questo problema è <strong>il</strong><br />
muscolo trapezio, che si trova ai<br />
lati del collo e va verso la schiena. a.<br />
Spesso si accusa dolore in dire-<br />
zione di questo muscolo, che si<br />
irrigidisce per lo stress e per gli<br />
stati ansiosi. Un massaggio con<br />
f a<br />
In piedi o seduti fl ettete lentamente<br />
di lato <strong>il</strong> collo. Con la mano del lato<br />
verso <strong>il</strong> quale è piegato <strong>il</strong> collo aff errate<br />
<strong>il</strong> polso del braccio opposto e<br />
tiratelo leggermente verso <strong>il</strong> basso in<br />
modo da mettere in tensione i muscoli<br />
del trapezio e della spalla controlaterali.<br />
Mantenete la posizione<br />
per 20-30 secondi e cambiate lato.<br />
GIUGNO 09<br />
In piedi fl ettete lentamente di lato<br />
<strong>il</strong> collo; con la mano del lato verso<br />
<strong>il</strong> quale è piegato <strong>il</strong> capo spingete<br />
leggermente verso <strong>il</strong> basso la testa<br />
in modo da praticare una leggera<br />
tensione. Piegate l’altro braccio a<br />
90 gradi portando la mano dietro la<br />
schiena. Mantenete la posizione per<br />
20-30 secondi e cambiate lato<br />
■ di Cristiana Lenoci<br />
olio caldo e r<strong>il</strong>assante potrebbe essere di valido aiuto<br />
in questo caso. Ricordate che lo stress è <strong>il</strong> nemico<br />
numero uno per <strong>il</strong> nostro corpo e per la mente.<br />
Esercizi di scioglimento<br />
Mentre siete al lavoro o alla scrivania, fate qualche<br />
semplice e veloce esercizio di scioglimento<br />
muscolare. Basta eff ettuare delicatamente una<br />
rotazione della testa, prima in senso orario, poi<br />
anti-orario. Restate poi con la testa inclinate verso<br />
<strong>il</strong> basso, lasciando penzolare le braccia. Sentirete<br />
che anche la testa si r<strong>il</strong>assa, abbandonando <strong>il</strong> suo<br />
carico di pensieri e preoccupazioni. Molto ut<strong>il</strong>i (soprattutto<br />
se ripetute ogni giorno, per qualche minuto)<br />
anche le rotazioni delle spalle, che servono a<br />
sciogliere i muscoli, e migliorare la postura. S<br />
In piedi o seduti con la schiena<br />
eretta fl ettete lentamente <strong>il</strong> collo a<br />
destra, indietro, a sinistra e in avanti<br />
in modo da compiere una circonduzione<br />
completa del capo. Tenete<br />
spalle e collo r<strong>il</strong>assati durante tutto<br />
l’arco del movimento e ripetete in<br />
senso inverso.<br />
SALUTE E BENESSERE<br />
13 1
TALENT SCOUT<br />
14<br />
Vi presento<br />
Nicola Legrottaglie<br />
Amici de” I Viaggi di <strong>Gulliver</strong>“ benritrovati!<br />
Questa volta, ” in esterna”, vi condivido l’intervista<br />
ad un’artista del pallone.<br />
Nicola Legrottaglie, calciatore della Juventus<br />
e della Nazionale Italiana.<br />
Ho incontrato Nicola diverse volte; forse la<br />
più importante o comunque la più degna<br />
di nota è stata la manifestazione a Roma<br />
per la libertà religiosa svoltasi <strong>il</strong> 23 giugno 2007,<br />
e, dove Nicola si è prestato come testimonial della<br />
sopraccitata manifestazione.<br />
Nicola, chi è Legrottaglie oggi?<br />
Sono cresciuto in una famiglia cristiana e i miei<br />
genitori mi hanno sempre appoggiato nei vari<br />
provini. Sono molto soddisfatto di quello che sto<br />
vivendo. Tanti sono stati i sogni realizzati come ad<br />
esempio, vestire la maglia della Nazionale Italiana<br />
e fare addirittura un goal, giocare nella Juventus,<br />
confrontarmi con tanti campioni internazionali.<br />
Attorno al mondo del calcio ruotano interessi<br />
enormi, di vario genere, ed è diffi c<strong>il</strong>e salvaguardare<br />
principi etici e morali sani. Quali diffi coltà<br />
hai incontrato?<br />
Sono cresciuto frequentando la Chiesa Evangelica,<br />
quindi già da piccolo mi veniva inculcato i valori<br />
della verità, e questi mi sono rimasti fi no all’età<br />
adulta. Nonostante questo, ho dovuto provare<br />
sulla mia pelle certe situazioni. Sono stato attratto<br />
dai piaceri del mondo e di tutto quello che mi poteva<br />
off rire: denaro, donne, fama, insomma, avere<br />
più possib<strong>il</strong>ità rispetto a una persona comune. Ti<br />
assicuro che attrae, e io mi sono lasciato prendere<br />
anche se non in maniera eccessiva.<br />
E poi, cos’è successo?<br />
Poi è intervenuto <strong>il</strong> Signore, mandandomi in una<br />
crisi esistenziale, togliendomi tutto, ho avuto pro-<br />
Joe Taff cresce nella Londra dei primi anni 60, stimolato e incoraggiato<br />
dal padre, cantante lirico, all’età di 11 anni studia lirica presso 1”’Opera<br />
School” di Londra.<br />
Ma, a 16 anni si rende conto che la lirica non era <strong>il</strong> suo mezzo di espressione<br />
migliore, quindi, si unisce ad un gruppo “pop” con <strong>il</strong> quale si esibisce<br />
durante manifestazioni e in diversi club in tutta <strong>il</strong> lngh<strong>il</strong>terra. In questo<br />
periodo partecipa a spettacoli presso la “EMI Balley’s” assieme ad artisti<br />
come Elton John, Cliff Richard e David Essex.<br />
Nel frattempo frequenta la “London School of Music” (conseguendo la<br />
Laurea ne11980) e tra i suoi compagni fi gura, l’allora sconosciuto, Gorge<br />
Michael. Partecipa a molti concorsi canori televisivi e viene premiato dalla<br />
EMI come Miglior Interprete delle più famose canzoni di Elvis Presley.<br />
Nel 1983 si trasferisce negli Stati Uniti e in Canada<br />
Nel 1988 arriva in Italia fondando uno studio di registrazione, prima a<br />
Sassuolo (Modena), poi a Torino, e ora a Salvaterra (R.E.). L’INNERVISION<br />
STUDIO. Nonostante <strong>il</strong> grande successo che ha avuto nel 1995 con <strong>il</strong> brano<br />
dance SHOW ME che fu un hit in Italia e Europa, prodotto da Giuseppe<br />
Isgro, primo produttore di NEK,<br />
blemi con me stesso, con la Juventus, con la Nazionale,<br />
insomma: mi ha tirato le orecchie.<br />
I compagni di squadra sapevano della tua<br />
fede?<br />
Ai primi tempi nella Juve, non ho mai palesato<br />
apertamente <strong>il</strong> mio credo anche perché non avevo<br />
preso una posizione decisa nei confronti di Dio,<br />
quindi, la mia testimonianza era molto superfi ciale<br />
e timida. Quando dalla Juventus mi hanno ceduto<br />
momentaneamente al Siena, nel gennaio del<br />
2006, ho incontrato Thomas Guzman, e lui mi ha<br />
chiesto se fossi cristiano. Da quel momento mi<br />
sono sentito diverso, si è mosso qualcosa dentro di<br />
me, ho sentito che <strong>il</strong> Signore l’aveva mandato per<br />
me, infatti abbiamo cominciato a studiare la Bibbia<br />
e pregare insieme. Da lì <strong>il</strong> taglio netto, la presa di<br />
posizione, quindi anche la mia testimonianza ha<br />
preso più incisività anche con i miei compagni di<br />
squadra. Ora, mi sento di dover testimoniare della<br />
mia fede e di quello che ha fatto Dio per me, ma<br />
soprattutto dell’importanza di interessarsi di Dio in<br />
questa vita fi nché si è ancora in tempo.<br />
Cosa vuol dire esser cristiano in un mondo così<br />
farcito di religiosità?<br />
Essere cristiano vuol dire avere un rapporto personale<br />
Dio.<br />
Puoi spiegarti meglio?<br />
Sì! Ancora oggi Dio parla agli uomini mediante la<br />
Bibbia e <strong>il</strong> Suo Spirito, senza bisogno di intermediari<br />
umani.<br />
Dio, nella Bibbia fa una promessa; chiunque che Lo<br />
Il CD: Joe Taff “Diamonds”<br />
GIUGNO 09<br />
cerca con cuore sincero, e non per metterLo alla<br />
prova, LUI, non mancherà di rivelarsi.<br />
Grazie Nicola; e, per ritornare al calcio, tra gli<br />
attaccanti che hai marcato, chi è quello che ti<br />
ha impressionato di più?<br />
Beh, sicuramente Ibrahimovic, ha una forza fi sica<br />
superiore a tutti gli altri, è veramente un osso duro,<br />
in allenamento ancora di più, e io lo posso dire<br />
senza paura di smentita.<br />
Un consiglio per i giovani che aspirano a diventare<br />
calciatori<br />
Um<strong>il</strong>tà! Poi, chiaramente <strong>il</strong> talento se c’è salta fuori<br />
in un modo o in altro.<br />
Un supergrazie a Nicola Legrottaglie!<br />
;-) Claudio Centin.it<br />
insieme con HOLDIN’ ON - Una delle migliori etichette dance – la sua<br />
vocazione rimane comunque lo studio di registrazione.<br />
Di recente gli è stato proposto di reinterpretare alcuni grandi successi degli<br />
anni 80, la passione per quella musica e per gli artisti che hanno segnato<br />
la sua adolescenza, gli fanno accettare la sfi da senza esitazioni.<br />
Per riproporre certi “mostri sacri” serve <strong>il</strong> talento e grande rispetto per gli<br />
arrangiamenti e le interpretazioni originali; caratteristiche che contraddistinguono<br />
Joe Taff .<br />
Così è nato <strong>il</strong> cd “Diamonds”, grazie al producer ed arrangiatore Andrea<br />
Mazzali J, che con grande sensib<strong>il</strong>ità è riuscito a far rinascere alcuni brani,<br />
forse un po’ trascurati in passato, ringiovaniti dal suono delle chitarre acustiche:<br />
pochi musicisti ed arrangiamenti essenziali per ricreare un’atmosfera<br />
calda, intima, sensuale, lasciando risalto alle melodie delle canzoni originali<br />
ed esaltando le doti vocali di Joe Taff .<br />
Alcuni titoli: Karma Chameleon, Africa, People from Ibiza, Love of the<br />
common people, I like Chopin ecc.<br />
Il cd è distribuito e commercializzato da www.moltorec.it 059 359415.
I giochi mai visti<br />
Al Fotomuseo Panini di Modena dal 16 maggio al 27<br />
giugno è visitab<strong>il</strong>e una mostra dedicata alla storia<br />
dei Giochi Olimpici. In esposizione foto, memorab<strong>il</strong>ia<br />
ed oggetti originali appartenuti ad alcuni dei più grandi<br />
atleti olimpionici del mondo.<br />
Dal 16 maggio al 27 giugno <strong>il</strong> Fotomuseo<br />
Panini in via Giardini 160 a Modena ospita<br />
la mostra intitolata “I giochi mai visti”, un<br />
omaggio alla storia dei Giochi Olimpici<br />
dell’epoca moderna. Si tratta di un grande<br />
evento espositivo che ha l’obiettivo di<br />
diff ondere lo spirito olimpico e i valori puri<br />
dello sport, principi come la comunione<br />
e la fratellanza, l’educazione alla tolleranza<br />
attraverso la conoscenza dell’altro,<br />
in memoria delle famose parole di De<br />
Coubertin “Fare sport con e non contro”:<br />
le Olimpiadi sono infatti un evento sportivo<br />
ma anche in grande misura socioculturale,<br />
che mira ad unire tra loro le<br />
diverse culture e le generazioni.<br />
Dal 18<br />
al 28<br />
giugnoo<br />
2009<br />
Comune di Modena<br />
Assessorato allo Sport<br />
Con <strong>il</strong> patrocinio<br />
Presidenza del Consiglio dei Ministri<br />
Dipartimento per le Politiche di Sv<strong>il</strong>uppo<br />
e Competitività del Turismo<br />
Regione Em<strong>il</strong>ia Romagna<br />
Provincia di Modena<br />
Serate Estensi è associata a:<br />
Federazione Italiana Giochi Storici<br />
Associazione Em<strong>il</strong>ia-Romagna<br />
Rievocazioni Storiche<br />
SE_Manifesto generale_2009_DEF02.indd 1 3-06-2009 16:34:20<br />
tracce.com<br />
fototorre.it<br />
GIOVEDÌ 18 GIUGNO<br />
TEATRO COMUNALE LUCIANO PAVAROTTI<br />
inaugurazione mostra<br />
Dalla Corte alla Scena<br />
Costumi delle Collezioni Tirelli<br />
PALAZZO DUCALE-ACCADEMIA MILITARE<br />
presentazione del volume<br />
Laura Martinozzi d’Este<br />
fi lle de France dux Mutinae<br />
a cura di Sonia Cavicchioli<br />
Relatori Elena Fumagalli<br />
e Gianvittorio Signorotto<br />
VENERDÌ 19 GIUGNO<br />
CENTRO COMMERCIALE LA ROTONDA<br />
inaugurazione mostra<br />
Mestieri in Movimento<br />
fi no al 27 giugno<br />
PALAZZINA DEI GIARDINI<br />
inaugurazione mostra<br />
Il 18° vampiro<br />
Lo scorso apr<strong>il</strong>e, alcuni di noi “vecchi” di Coop<br />
<strong>Gulliver</strong>, sono stati invitati alla presentazione<br />
del libro “Il 18° vampiro”, scritto da Claudio<br />
Vergnani. Claudio ha lavorato in <strong>Gulliver</strong> per 18<br />
anni, fino al 2007. Il libro propone, come da titolo,<br />
una storia di vampiri ambientata per la maggior<br />
parte a Modena, e nell’appennino (ma anche a<br />
Venezia e in Romagna). I non morti si annidano<br />
in vecchi casolari abbandonati, in posti spesso<br />
decrepiti e puzzolenti. Di giorno inermi e di notte<br />
ferocissimi. L’interfaccia dei vampiri, sono, ça vait<br />
sans dire, i loro cacciatori, guidati dal protagonista.<br />
Personaggi stralunati, poco apprezzati dalla società<br />
basata sul profitto e sul successo, un’accozzaglia<br />
unita da interessi disparati/disperati che si ritrovano<br />
assoldati da un’affascinante donna, che viene<br />
definita “l’amica”.<br />
GIUGNO 09<br />
L’autore durante la presentazione del libro, ha<br />
dichiarato che nel testo non troveremo <strong>il</strong> bene e<br />
<strong>il</strong> male nettamente separati, ch a volte l’arbitrio<br />
del caso gioca scherzi ad ognuno di noi, che non<br />
ci sono eroi e antieroi perchè l’uno può essere<br />
l’altro in ogni momento, e, sottolineandolo con<br />
un linguaggio sarcastico e a volte sferzante che<br />
siamo in balia del destino. Un destino al quale<br />
siamo tentati di ribellarci.; ma dal quale possiamo<br />
uscire distrutti o trasformati.<br />
La stampa ha salutato questo libro come un<br />
evento eccezionale. Per chi ama questo genere<br />
letterario se ne consiglia la lettura. Per chi è debole<br />
di stomaco, o fac<strong>il</strong>mente impressionab<strong>il</strong>e<br />
meglio di no.<br />
Auguriamo a Claudio una proficua carriera di<br />
scrittore.<br />
Le Mostre<br />
Olivo Barbieri site specific_Modena 08<br />
■ A cura di Carlo Gabbi<br />
Dal 17 maggio al 12 luglio<br />
la Galleria Civica di Modena<br />
ospita una mostra dedicata<br />
all’artista carpigiano<br />
Olivo Barbieri. In esposizione<br />
rielaborazioni fotografi che e<br />
video che riprendono la città<br />
di Modena dall’alto.<br />
Domenica 17 maggio alle<br />
11.30 inaugura alla Galleria<br />
Civica di Modena la mostra<br />
intitolata “OLIVO BARBIERI site specifi<br />
c_MODENA 08”. L’esposizione rimane<br />
visitab<strong>il</strong>e fino a domenica 12 luglio<br />
presso <strong>il</strong> Palazzo Santa Margherita, in<br />
corso Canalgrande 103.<br />
La mostra dell’artista carpigiano Olivo<br />
Barbieri è stata organizzata e prodotta<br />
dalla stessa Galleria Civica di Modena in collaborazione con la Fondazione<br />
Cassa di Risparmio di Modena, è curata da Angela Vettese e promossa<br />
dagli Assessorati alle Politiche Economiche e alla Cultura del Comune di<br />
Modena.<br />
Del pane e dintorni<br />
fi no al 28 giugno<br />
ARCHIVIO DI STATO<br />
giornata di studi<br />
Archivi e spettacoli.<br />
Secoli XVI - XIX<br />
SABATO 20 GIUGNO<br />
PIAZZA GRANDE<br />
Concerto dell’Orchestra Barocca<br />
L’Arte dell’Arco<br />
Musica per i Reali<br />
Fuochi d’Artifi cio<br />
& Musica sull’Acqua<br />
di Georg Friedrich Haendel<br />
DOMENICA 21 GIUGNO<br />
PARCO FERRARI<br />
Partita di Calcio Storico<br />
I calcianti di Modena contro<br />
i calcianti di San Felice sul Panaro<br />
Concerto per Fuochi d’Artifi cio<br />
MERCOLEDÌ 24 GIUGNO<br />
IPPODROMO DELLA GHIRLANDINA<br />
Trofeo Estense<br />
GIOVEDI 25 GIUGNO<br />
GIARDINO DUCALE<br />
Burattini dell’Ocarina Bianca<br />
Banchetto Popolare<br />
Pane al Giardino Ducale<br />
VENERDÌ 26 GIUGNO<br />
PIAZZA GRANDE<br />
La Grande Sfi da<br />
tra i Comuni di Carpi,<br />
Finale Em<strong>il</strong>ia, Modena<br />
e San Felice sul Panaro<br />
SABATO 27 GIUGNO<br />
PIAZZA GRANDE<br />
Gran Ballo Estense<br />
■ A cura di Bernardi Paola<br />
con l’Orchestra Sinfonica<br />
Associazione Mo-Mus<br />
DOMENICA 28 GIUGNO<br />
PIAZZA GRANDE<br />
Omaggio a Luciano Pavarotti<br />
Sfi lata abiti della<br />
Sartoria Teatrale Tirelli<br />
indossati nelle opere interpretate<br />
dal grande tenore modenese<br />
Sfi lata di Alta Moda<br />
Giovanni Cavagna<br />
CULTURA E TEMPO LIBERO<br />
15
GIUGNO 09