Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
<strong>LA</strong> <strong>CAGNA</strong> E <strong>IL</strong> <strong>DISERTORE</strong><br />
di Riccardo De Boni, con il contributo di Emiliano Caponi (2012)<br />
Arizona, 1868.<br />
Sandj non resistette alla tentazione di togliersi la polvere<br />
di dosso, dopo la lunga cavalcata.<br />
«Sono due dollari per la stanza e uno per il bagno,<br />
signora.<br />
Anticipati…».<br />
Tucson offriva molto di meglio, ma a lei bastava un<br />
posto fuori mano, nel quale non si notasse troppo la<br />
sua presenza.<br />
Questione non semplice.<br />
Per Sandj, l’ex Cattiva, non era facile passare inosservata.<br />
Il nome delle praterie, quello portato dal vento<br />
e scambiato intorno ai falò notturni dei bivacchi,<br />
non mentiva, se non per difetto: in Arizona era la Cagna, una cagna mezzosangue<br />
di padre yankee, una cagna bastarda.<br />
Dopo aver mollato il Biondo, un pistolero che le aveva risparmiato e salvato la<br />
vita e con il quale aveva stretto una relazione durata pochi mesi, la bella<br />
Sandj si era data a letti diversi, tornando alle origini. Lui c’era rimasto un po‘<br />
male. Una così non si trova una seconda volta. E non si dimentica.<br />
Ora la Cagna proveniva da Phoenix, dove si faceva infilzare nel letto di un<br />
ricco notaio, per conto del quale doveva depositare una grossa somma nella<br />
nuova banca di Casa Grande.<br />
Era pericoloso per una donna muoversi da sola con tanto denaro addosso,<br />
ma lei aveva insistito per farlo da sé.<br />
E alla Cagna era difficile dire di no.<br />
Fu così che perse la strada e si ritrovò più a sud di quanto non dovesse: a<br />
Tuscon, per la precisione, e di fronte a quella stamberga, più precisamente<br />
ancora.<br />
Il giorno dopo si sarebbe persa ancora più a sud, e forse sarebbe finita persino<br />
in Messico.<br />
L’unico elemento un po’ allegro nella sinistra<br />
facciata dell’edificio era costituito dall’insegna<br />
“Bath House” a sfondo rosso: era ciò che<br />
l’aveva attirata.<br />
«Ecco, questo è l’ultimo, signora», annunciò il<br />
padrone della stamberga, che provvedeva da<br />
sé ai rari ospiti.<br />
Poteva accomodarsi, il bagno era pronto.<br />
«Va bene, grazie».<br />
| 1 |
Finalmente poteva rilassarsi. Tutto era andato liscio. Il gonzo di turno era stato<br />
spennato a dovere. I soldi erano davanti a lei, appesi alla sedia più vicina,<br />
nell’imbottitura di una vestaglia nera, dagli eleganti bottoni d’ottone, preparata<br />
con largo anticipo.<br />
E nelle tasche, per ogni evenienza,<br />
un rassicurante asso nella manica,<br />
modello derringer…<br />
Nessuno avrebbe potuto immaginare<br />
che un indumento del genere valesse<br />
tanto. E cioè, ben 30.000 dollari…<br />
La Cagna si massaggiava dolcemente<br />
il seno da troia, soddisfatta<br />
della buona riuscita del suo piano.<br />
La vasca, dalla tipica conformazione<br />
in voga in quei giorni, era orientata verso<br />
la porta che dava accesso alla stanza,<br />
chiusa e serrata dalla stessa Sandj,<br />
tramite un malandato chiavistello.<br />
L’astuta persiana dai capelli color mogano<br />
cominciò a pensare che c’era<br />
qualcosa che non andava nella disposizione<br />
della vasca.<br />
Come se…<br />
Sbang<br />
La porta!<br />
Il chiavistello in pezzi!<br />
Un bisunto soldato sudista sull’uscio!<br />
Il padrone della stamberga!<br />
Con un fucile a baionetta in mano!<br />
L’uomo, dopo un attimo di esitazione, si<br />
precipitò contro la donna a mollo nella<br />
vasca.<br />
Sock<br />
«Uuugh…!».<br />
Sorpresa e sofferenza si confusero nello stesso<br />
grido strozzato.<br />
Sandj la Cagna era stata infilzata allo stomaco<br />
da una vecchia baionetta sudista!<br />
Swish<br />
«Arghh…!», l’uscita è perfino più dolorosa.<br />
Lo pseudo-soldato, portandosi appresso l’arma,<br />
si ritrasse di due o tre passi: sembrava più stordito<br />
della stessa vittima. Non sapeva nemmeno lui<br />
| 2 |
perché uccideva.<br />
L’acqua della vasca si stava tingendo di rosso e lui la osservava come ipnotizzato.<br />
La Cagna capì subito di essersi imbattuta in un folle: uno dei tanti resi ancor<br />
più scemi dalla guerra.<br />
Non poteva sapere dei soldi, stava guardando lei e non la vestaglia.<br />
Sandj era sotto shock, ma si sforzava di ragionare e di recuperare lucidità il<br />
più in fretta possibile.<br />
C’era almeno una possibilità che il fucile fosse scarico, se era stato usato in<br />
quel modo. Era un vecchio modello, ormai superato; una di quelle cose che<br />
aveva portato la Confederazione allo sfacelo; quasi impossibile rifornirlo di<br />
munizioni; forse era appartenuto a un disertore; forse allo stesso scemo assassino<br />
che gli stava di fronte, inebetito, e che aveva sfogato la sua mortale<br />
frustrazione contro di lei.<br />
Si era rilassata troppo, si era fatta sorprendere, e non sembrava nemmeno finita:<br />
l’avrebbe colpita di nuovo, se non avesse reagito.<br />
Come una belva ferita, Sandj allungò il braccio verso la vestaglia…<br />
Pew<br />
Pew<br />
Aveva mirato al cuore.<br />
Tumb<br />
Almeno un colpo doveva essere andato a segno, perché il soldato stramazzò<br />
sul pavimento con un tonfo sordo, definitivamente congedato.<br />
Quel tale non aveva mai combattuto nel momento giusto: pavido quando<br />
c’era da morire per la Confederazione, si era riscoperto soldato con le sue<br />
belle e ignare clienti, a guerra finita da un pezzo.<br />
La Cagna aveva risolto il primo dei suoi problemi, quello più imminente, ma<br />
ne rimaneva un altro, ancora aperto e sanguinante…<br />
Nel vecchio west gli spari di una colt erano normali come lo sarebbero stati gli<br />
squilli di un cellulare un secolo più tardi; figuriamoci dunque quelli di una derringer…<br />
Nessuno si era allarmato all’esterno e nessun altro era presente all’interno<br />
del fatiscente hotel alla periferia di Tucson.<br />
Per un attimo la Cagna ebbe la tentazione di mollare tutto e finire il bagno, di<br />
crepare comoda, nel suo stesso sangue.<br />
Ma lei era la Cagna.<br />
«Uhhh...», si aggrappò con entrambe le mani al bordo della vasca e si tirò su;<br />
il sangue in fin dei conti le faceva senso, specialmente quando era il suo.<br />
Con uno sforzo che la fece gemere, riuscì a mettersi in piedi e a tirarsi fuori<br />
dalla vasca.<br />
Uno specchio le restituì il suo corpo nudo, bello e formoso, ma purtroppo per<br />
lei brutalmente ferito da un colpo di baionetta.<br />
«Maledetto soldato...», si spostò entrambe le mani dallo stomaco e abbassò<br />
gli occhi a guardarsi la ferita.<br />
| 3 |
Sanguinava, ma non troppo, e forse la baionetta non era affondata per intero<br />
nella sua carne.<br />
Forse posso ancora farcela, si avvicinò alla sedia e prese la vestaglia.<br />
Scendo giù con un mazzetto di bigliettoni e convinco qualcuno a portarmi alla<br />
svelta dal primo dottore.<br />
«Uhhh...», infilò il braccio nella manica, lasciando l’altra mano sullo stomaco<br />
a premere sulla ferita.<br />
O forse riesco a montare sul cavallo e ad arrivare da sola da un dottore.<br />
Infilò nella manica anche l'altro braccio, mentre la mano libera, di riflesso, si<br />
occupò di tenere a bada il buco lasciato dalla baionetta.<br />
Seppur gravemente ferita, non voleva regalare neanche un dollaro.<br />
Era la Cagna.<br />
Quindi allacciò un paio di bottoni, lasciando aperta un’abbondante scollatura.<br />
Era la Cagna.<br />
Lo sguardo si spostò involontario sullo specchio e Sandj provò una speciale<br />
eccitazione nell’osservare il procace seno uscire dalla vestaglia, mentre con<br />
la mano si teneva lo stomaco.<br />
Sono troppo bella per morire adesso.<br />
Un rumore alle sue spalle, un’ombra sullo specchio, e la Cagna si voltò per<br />
capire, per vedere meglio.<br />
Sock<br />
«Ahhh!», e invece si era voltata solamente per mettersi nella posa migliore.<br />
Per prendersi il secondo colpo di baionetta.<br />
Molta più rabbia che dolore nel suo urlo. Si era fatta sorprendere ancora.<br />
Il folle soldato, ormai in congedo, aveva avuto un sussulto, l'ultimo, ed era riuscito<br />
a mettersi in piedi andandola a colpire nuovamente, prima di ricadere<br />
morto sul tappetaccio sfilacciato.<br />
«Uhhh...», Sandj si appoggiò con le spalle alla parete e si guardò terrorizzata<br />
il petto: la baionetta l'aveva infilzata in pieno seno, il destro, e sfilandosi dal<br />
vecchio fucile era rimasta lì, quasi a godersi eccitata quelle morbide forme.<br />
D’istinto portò una mano sulla baionetta e la strinse fra le dita con l'intenzione<br />
di strapparsela dal petto, ma le sue gambe divennero d'improvviso quelle di<br />
un fantoccio. O di una bambola.<br />
E scivolò in terra rimanendo con la schiena appoggiata al muro e le gambe<br />
dritte a guardare la finestra.<br />
«Ohhh...», una mano sullo stomaco e l’altra attaccata alla baionetta, mentre il<br />
seno si alzava e abbassava convulsamente: forse la Cagna respirava più velocemente<br />
per illudersi di non farsi raggiungere dalla morte.<br />
Nel frattempo la tasca interna dove erano nascosti i dollari si era rovesciata e<br />
parte del malloppo era finito sul pavimento, accanto a lei, quasi a farle costosa<br />
compagnia.<br />
La Cagna ebbe un sussulto, qualcuno stava salendo le scale.<br />
«Aiuto...», la voce era flebile, le ferite l'avevano resa afona.<br />
«C’è qualcuno qui?», il nuovo giunto sembrava avere buon udito.<br />
| 4 |
«Dio mio…», entrato nella camera, si accucciò davanti a lei.<br />
«Cosa è successo?», lo sguardo passava da Sandj al corpo del soldato.<br />
«Il padrone... uhhh... è... entra… to... e mi ha... colpi... to... ohhh...», la Cagna<br />
oramai aveva la forza solo di gemere delle sue ferite.<br />
«E questi...?», l’altro alludeva ai soldi sparsi accanto a lei.<br />
«Questi... saranno tuoi...», Sandj si staccò la mano dallo stomaco mettendola<br />
sopra quella dell’uomo.<br />
«Se solo mi porte...rai… da un... ohhh... dotto… re...».<br />
La paura di crepare l’aveva all'improvviso resa altruista.<br />
«Stavolta Norman ha trovato pane per i suoi denti… a quanto vedo…<br />
Con te c’è l’imbarazzo della scelta, bella…», e il cliente-puttaniere le svuotò<br />
le tasche e le tastò il tastabile, ovvero tutto quello risparmiato dalla punta della<br />
baionetta.<br />
Fu allora che la Cagna decise di vendicarsi di tanta avidità: sentì che non aveva<br />
più nulla da perdere, quello era un poco di buono, non un onesto farabutto<br />
con cui trattare…<br />
Zack<br />
Con un gesto rabbioso e disperato si tolse la baionetta dal petto e gliela conficcò<br />
nel collo, uccidendolo quasi sul colpo. Solo il tempo di vederlo rantolare<br />
sulle assi del pavimento.<br />
Ora veniva la parte più difficile…<br />
Che fare di sé stessa?<br />
Era ridotta male.<br />
Aveva tanti soldi, ma non le servivano più.<br />
«Jack… Jack…! Dove sei…? Lo sai che questo posto mi fa paura!», una voce<br />
di donna dal pianerottolo.<br />
Perché non ci aveva pensato prima?<br />
Certo, era messa male, ma poteva ancora arrivarci…<br />
Dove c’è un puttaniere, c’è anche – necessariamente – una puttana.<br />
E forse quella era la sua voce…<br />
«Oh, mio dio!», era entrata e aveva visto.<br />
«Aiu… ta… mi…», biascicò Sandj.<br />
«E come?».<br />
La donna appena entrata nella camera, corpulenta, sbottonata, qualche anno<br />
in più della Cagna, non sembrava brillare d’intelligenza.<br />
«Ghhh… mmm… ghhh…», la testa della Cagna, intanto, tra un gemito e<br />
l’altro, si reclinava pesante sul petto; le mani, a palmi in alto, erano poggiate<br />
pigramente sulle cosce.<br />
«Facciamo le cose per bene, okay?<br />
Tu sei morto, Jack. Mi dispiace.<br />
E anche tu, Norman.<br />
Tu, invece, bella, hai ancora bisogno di un dottore.<br />
Ma prima mettiamo in ordine e facciamo la conta…<br />
Cento, duecento, trecento… mille.<br />
| 5 |
Cento, duecento, trecento… duemila.<br />
Cento, duecento, trecento… tremila.<br />
Uno, due, tre… quattromila.<br />
Uno… due… tre… quattro… cinque… sei… sette… otto… nove… dieci mazzetti…<br />
fanno diecimila».<br />
«Ghhh… mmm…».<br />
«Lo so, hai fretta. Scusami, ma devo finire, non farmi perdere il conto, o peggio<br />
per te.<br />
Ventisette… ventotto… ventinove… e…».<br />
Tumb<br />
«Trenta… appunto!<br />
E io che mi vendo per cinque dollari a notte…».<br />
La puttana rimediò una vecchia borsa e ci ficcò dentro i soldi.<br />
Ora erano suoi.<br />
Rubare a chi aveva troppi soldi, senza più il tempo per spenderli, era uno dei<br />
modi d’accesso alla proprietà nel codice incivile del vecchio west.<br />
«Mi hai lasciato pure un cavallo, bella?».<br />
E la guardò senza ricevere nulla in cambio che non fosse già nella borsa.<br />
Sulla porta dell’hotel incontrò un cliente.<br />
«Ehi…! Hai già finito?<br />
Anna, dove vai…?».<br />
La seguì sul retro.<br />
«Ho incassato una taglia, sai?<br />
Ti pago dieci dollari, va bene?».<br />
«Mi dispiace, ho smesso, sceriffo».<br />
«E da quando?».<br />
«Da adesso».<br />
E dopo essersi allacciata un paio di bottoni, spronò il cavallo di Sandj verso<br />
sud, lasciando dietro di sé polvere, sangue e una vita di merda.<br />
Lo sceriffo decise di protestare con il titolare dell’hotel.<br />
«Norman! Dove cazzo sei?!».<br />
Salì le scale e andò a cercarlo.<br />
Lo trovò vestito di grigio.<br />
Accanto a lui, un altro cliente e una nuova puttana.<br />
Molto bella, nonostante la posizione infelice.<br />
La faccia premuta contro le assi del pavimento, gli occhi arrotolati su sé stessi,<br />
la bocca aperta, la lingua sotto il palato.<br />
Sotto di lei, un bagno di sangue.<br />
Chi aveva ammazzato chi?<br />
E Anna?<br />
Si affacciò dalla finestra e urlò a un passante di far venire un dottore.<br />
Le gambe della donna avevano dei sussulti.<br />
La sollevò, trasportandola su un letto.<br />
Il dottore fu lì in pochi minuti.<br />
| 6 |
Ma scosse subito la testa.<br />
Riuscì comunque a farle riprendere conoscenza.<br />
«Sono lo sceriffo Johnson.<br />
Avete poco tempo, purtroppo.<br />
Potete dirmi cosa è avvenuto?».<br />
«Io… io… ero ricca… ricca…<br />
Ma… quella… putta… na… mi ha… mi ha… preso… tutto… tut-to…<br />
Devi… ritro… varla…», la Cagna guardava il soffitto della stanza.<br />
«Che cosa ti ha preso?».<br />
«Tren… ta…».<br />
«Trenta dollari?».<br />
«Tren… ta… mi… la…».<br />
«Mi stai prendendo in giro?».<br />
«No… sto moren… do… infi… lami… il caz-zo… in… fregna… sce… riffo…».<br />
«Vuoi godere fino all’ultimo, eh?!<br />
Come vuoi…<br />
Dottore… devo interrogare a fondo la testimone.<br />
Lei aspetti pure di sotto, grazie».<br />
«Come vuole, sceriffo».<br />
E la fece sua.<br />
La Cagna godeva, ma un’ombra tragica ne oscurava il volto.<br />
«Di’ un po’… è vera la storia dei 30.000 dollari?».<br />
«Sì… è vera… come… sono ve… ra… io…», la voce stirata di Sandy era carica<br />
di un’angoscia mortale.<br />
«Il dottore è rimasto di sotto… posso chiamarlo…».<br />
«No… è tempo… perso… infi…lami… con la tua… baio… netta… sce… riffo…»,<br />
e un sorriso nervoso e trasognato si dipinse sul labbro della Cagna.<br />
«Come vuoi…».<br />
«Sì… così… fottimi…<br />
Ho paura… ho paura… sai…?<br />
Il tuo cazzo… tiene… lonta… na… la… paura… sai…?<br />
Ma… per quanto… tempo…?».<br />
«Io non lo so. Ma adesso basta. Faccio venire su quell’idiota del dottore.<br />
Come ti chiami, bella puttana?».<br />
«Mi… chia… ma… no… la… Ca… gna…».<br />
«Tu!<br />
Ora capisco perché».<br />
E intanto, mentre il dottore ci riprovava, Sandj se la faceva sotto e lo sceriffo<br />
faceva telegrafare alla più vicina città, Anna Frazer galoppava libera verso il<br />
Messico.<br />
| 7 |