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numero 4 - Piccole Serve del Sacro Cuore per gli Ammalati Poveri

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10<br />

“Aspettami quando infuria<br />

la tormenta”<br />

Da tempo il poeta soldato è<br />

lontano da casa. I suoi non<br />

hanno più notizie, a casa non<br />

arrivano più lettere, <strong>per</strong>fi no sua<br />

madre e suo fi <strong>gli</strong>o lo credono<br />

morto e non lo aspettano più.<br />

E<strong>gli</strong> le scrive tra una marcia e<br />

un assalto. Ogni giorno vede<br />

cadere al suo fi anco qualche<br />

suo amico. Pensare di soprav-<br />

“… aveva accluso su un fo<strong>gli</strong>o a parte una poesia:<br />

vivere in quell’inferno e di ri-<br />

Aspettami, e io tornerò”.<br />

tornare è una pazzia. Eppure<br />

sente che ce la farà, tornerà, ad<br />

onta di tutti i compianti su di lui dei suoi<br />

compaesani, “stretti attorno al fuoco”, “ad<br />

onta di tutte le morti” che ha sotto <strong>gli</strong> occhi,<br />

purché sappia che lei lo aspetta. E la prega<br />

di non stancarsi di aspettarlo, di non arrendersi<br />

come <strong>gli</strong> altri. Per tutta la vita, loro due<br />

soltanto conosceranno il segreto <strong>per</strong> cui si è<br />

salvato: la sua attesa.<br />

Aspettami e io tornerò,/ ma aspettami<br />

con tutte le tue forze./ Aspettami quando le<br />

gialle piogge/ ti ispirano tristezza,/ aspettami<br />

quando infuria la tormenta,/ aspettami<br />

quando più non si aspettano <strong>gli</strong> altri./<br />

Aspettami quando da luoghi lontani/ non<br />

giungeranno mie lettere,/ aspettami quando<br />

ne avranno abbastanza/ tutti quelli che<br />

aspettano con te./<br />

Credano pure mio fi <strong>gli</strong>o e mia madre/ che<br />

io non sono più./ Gli amici si stanchino di<br />

aspettare/ e, stretti attorno al fuoco,/ bevano<br />

vino amaro/ in memoria <strong>del</strong>l’anima mia./<br />

Non t’affrettare a bere insieme con loro./<br />

Aspettami e io tornerò/ ad onta di tutte<br />

le morti./ Chi non aspettò non può capire/<br />

come tu mi abbia salvato/ in mezzo al fuoco<br />

con la tua attesa./ Solo noi due conosceremo/<br />

come io sia sopravvissuto:/ tu hai saputo<br />

aspettare semplicemente/ come nessun<br />

altro.<br />

(A. M. Ripellino, Poesia russa <strong>del</strong> novecento<br />

Feltrinelli, pp. 412-413).<br />

L’attesa è una voce che chiama<br />

La situazione in cui fu composta questa poesia<br />

era certamente <strong>del</strong> tutto diversa da quella<br />

in cui suo padre la fece sua e la spedì alla<br />

mo<strong>gli</strong>e, ma <strong>gli</strong>ela inviò ugualmente <strong>per</strong> il<br />

sentimento intenso che descrive: l’attesa, il<br />

bisogno di sentirsi atteso. Un’emozione tra<br />

le più comuni e ricche di risonanze interne.<br />

Tutti sappiamo che cosa signifi chi attendere<br />

ed essere attesi. Come pure che cosa vuol<br />

dire attendere invano una <strong>per</strong>sona cara che<br />

non viene. Essere attesi è una <strong>del</strong>le sensazioni<br />

più dense e più dolci <strong>del</strong>la vita: crea<br />

uno stato d’animo attonito, sospeso, come<br />

la sensazione di un vuoto, di un’assenza che<br />

sta <strong>per</strong> essere colmata.<br />

Essere attesi è sentirsi chiamare, è vivere<br />

nei pensieri e nel cuore di un altro che da<br />

lontano ci guarda e ci segue, un po’ pensati,<br />

un po’ amati, un po’ desiderati, un po’ protetti<br />

dall’augurio e dalla s<strong>per</strong>anza che non ci<br />

succeda nulla e possiamo giungere incolumi<br />

all’abbraccio. Si è lontani e vicini, ancora<br />

assenti e già insieme. L’attesa di una <strong>per</strong>sona<br />

è qualcosa di più <strong>del</strong> suo semplice pensarla.<br />

È la certezza che giungerà, un anticipo<br />

<strong>del</strong>l’incontro vero, qui, con me. È solo questione<br />

di tempo. L’attesa è una luce accesa<br />

sul davanzale di una casa amica, mentre tutto<br />

intorno è notte.<br />

Certamente pensava a tutto questo il suo<br />

sensibilissimo padre quando richiamò dal<br />

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