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VICENDE CARNICHE

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Quasi tutte le donne avevano dei parenti o conoscenti nelle campagne friulane così,<br />

dopo esserci abbracciate ,si erano disperse a coppie in direzioni diverse.<br />

Mia madre, aveva a Tarcento ,uno zio e diversi cugini, più avanti a Vergnacco si era<br />

sposata e accasata sua sorella Giuditta, sempre a Vergnacco si era sposata sua cugina<br />

Maria e anche a Nimis, dove da ragazza andava alle vendemmie, vantava parecchie<br />

conoscenze.<br />

Aveva chiaro in testa il tragitto da fare per riempiere la sua gerla e quella della sua<br />

compagna.<br />

Di certo ,la distanza da dove erano state scaricate fino alla prima meta ,era<br />

ragguardevole e ci sarebbero volute parecchie ore di cammino.<br />

Le stradine di campagna che percorrevano erano deserte e ,solo qualche contadino che<br />

bruciava le stoppie nel campo, le indirizzava approssimativamente sulla via più breve e<br />

sicura.<br />

Nessuna delle due aveva un orologio ,ma lo stomaco, ad un certo punto, aveva<br />

sentenziato che era ora di metterci dentro qualche cosa.<br />

Si erano così fermate e con la polenta gelata ed il formaggio duro come il gesso ,si<br />

erano alla bene meglio rifocillate.<br />

Quando le campane dei paesini di campagna avevano suonato il mezzogiorno, non<br />

erano neanche a metà strada per Tarcento.<br />

Le donne di montagna erano abituate a portare la gerla carica ,od altri fardelli, per intere<br />

giornate e camminare in pianura con la gerla vuota, era solo un passatempo.<br />

Andavano avanti raccontandosi le loro storie ,senza preoccuparsi dei tanti chilometri<br />

che avrebbero dovuto ancora percorrere.<br />

Avevano attraversato con un po’ di apprensione la statale dopo Buia, dove transitavano<br />

dei camion tedeschi carichi di truppe; nessuno però le aveva importunate.<br />

Erano forse le tre del pomeriggio, quando erano entrate nel cortile della casa dello zio<br />

Luigi a Tarcento.<br />

A quel tempo non esistevano telefoni nelle famiglie e il loro arrivo era stata una grande<br />

e piacevole sorpresa.<br />

Baci e abbracci, le gerle in un angolo della cucina e per festeggiare ,era subito apparso<br />

sul tavolo un fiasco di vino “bacò”, fatto in casa.<br />

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