VICENDE CARNICHE

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AMORI COMPLICATI Dopo gli spaventi, le sofferenze e gli orrori della guerra, Don Luigi non era più quello di prima. Non gli riusciva più di fare una predica discreta, si inpapinava e incespicava nelle parole più difficili. A quel tempo era usanza che il prete, durante la messa grande della domenica, leggesse i nomi di coloro che avevano intenzione di unirsi in matrimonio. Una domenica doveva pubblicare in chiesa l’unione di una ragazza del paese con un meridionale. Il nome di questo giovane non era poi tanto difficile, era però diverso dai soliti nomi Carnici, cosi non c’era verso che riuscisse a pronunciarlo; “Si pubblica per la prima volta il matrimonio che intendono contrarre: La signorina Tale de Tali con Mar…..Mau…Man…”.,niente da fare, dalla sua bocca non usciva il cognome di quel “ Italianotto”. Allora ,persa la pazienza, guardando la ragazza che era nei primi banchi della Chiesa, con aria un po’ indispettita le dice: “Cara bambina, non potevi sposare uno delle nostre parti, meglio ancora se fosse del paese e non imbrogliarti con quel soggetto li che non si riesce nemmeno a nominarlo?.” Sempre a proposito di matrimoni ,una volta,si era presentata dal buon prete una ragazza che,era rimasta sbadatamente incinta e voleva mettersi in regola con la chiesa. A quel tempo potevano sposarsi di giorno solo le donne più caste, quelle furbe o quelle sterili; quelle poverette che rimanevano fregate, dovevano maritarsi prima dell’alba o andare fuori paese dove c’era un altro Signore, a parte che non fossero riuscite a orbare il prete con qualche carta da cento. Don Luigi aveva chiesto alla ragazza se sarebbe stata contenta di sposarsi alle undici di domenica sull’altare maggiore. La giovane si vergognava e aveva paura dei pettegolezzi :”Chissà cosa diranno le solite malelingue?,grideranno allo scandalo:” 58
Il buon prete, senza fare una piega, aveva replicato.”Dicano quello che vogliono, io ti conosco e ti capisco, tutto il resto è solo ipocrisia.” 59
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VICENDE CARNICHE di Cesare Nagostin
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La scusa per riposare viene dalla s
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