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'26 PARTE PRIMA mancano inni e odi patriottici, considerati non come semplici esercitazioni letterarie, ma aventi un fine morale e sociale, quello ci08 di migliorare lo spirito pubblico ed elevarlo moralmente ed intellettualmente. Il Monitore Napolitano non solo pubblica i proclami e le leggi emanate dal Governo e dai piii autorevoli cittadini, le leggi organiche dei particolari burò (sic),' ma vuole che alla plebe siano destinate delle speciali allocuzioni che annullino le continue sobilla- .. zioni dei malevoli, e ne formino (satira fine al nuovo calendario francese) < dall'amico de chi è ommo e patriota (Sergio Fragano), così intitolata:
28 PARTE PRIMA tovati e lodati nel n. 12 del Monitore Napolitano, e scritti in questo tenore: D. Che cosa il Popolo? R. È l'unione di tutti i cittadini che compongono la societ8. D. Quanti popoli vi sono? R. Il popolo è uno, che abbraccia tutti gli uomini della terra, ecc. Insistendo sull'efficacia di queste allocuzioni in vernacolo, la Pimentel propone financo al Governo, nel numero 10 (15 ventoso), una gazzetta in lingua vernacola, con la quale istruire il popolo minuto dei veri fatti e delle vere circostanze politiche del momento. ' a Propongo dunque (ella scrive) che in lingua vernacola per ora, giacchè per ora altra lingua il minuto popolo non intende, sia in ogni settimana fatto un piccolo giornale contenente l'estratto di tutte le nostre notizie, ed anche di quelle estere che sembrino importanti, più l'estratto-delle leggi e operazioni più interessanti del Governo, con a ciascuna le opportune istruzioni e dilucidazioni; che questo foglio sia nei dì festivi letto in tutte le chiese di città e di campagna, che le 6 nostre municipalità tengano ciascuna degli uomini pagati apposta. per leggerlo il dopopranzo nei gruppi del popolo; .. che questo metodo della Centrale sia comune ai Dipartimenti Ella sostiene che a fare il male basta la sola energia naturale, a produrre il bene è necessario che ad essa si unisca la ragione, acquisita con l'educazione, al quale scopo tenderà tale gazzetta che, per mezzo di piacevolezza, insinuerà nell'anima popolare massime di saggezza. Prima della rivoluzione, il popolo rappresentava una parte passiva. Ora, essendo chiamato alla difesa dello Stato e alla vita pubblica, la sua condizione è cangiata. Non illuminato, potrebbe divenire un elemento pericoloso. Il giornale che, dato il tenue prezzo, si diffonde più di ogni altra pubblicazione letteraria, raggiungerà agevolmente lo scopo di allargare le vedute meschine della plebe e di distoglierla dall'utilitarismo materiale, educandone la mente e il cuore. Il suo consiglio fu seguito ed attuato da Michelangelo Ciccone, futuro martire, che pubblicb La Reprubbeca spiegaia co lo santo Evangtlio, giornale vernacolo di cui tratterb in seguito. La Pimentel loda nel #numero 20 del .giornale (27 germile, 16 aprile) in un avviso di quarta pagina: a Nei nostri primi numeri invitammo i buoni patrioti a formar qualche foglio in lingua, napoletana per istruire il popolo. Ci 6 sfuggito dalla mente annunciar poi una prevole gazzetta napoletana che adempie pienamente all'oggetto, in- ' Biblioteca Nazionale di Napoli www.bnnonline.it S'MMPA PERIODICA DURANTE LA RIVOLUZIONE DEL 1799 29 titolata : La Reprubbeca spiegata co lo santo Evangelio, foglio in cui, tra gli scherzi vernacoli, si insinuano le sane massime, e vi si aggiungono talora delle opportune canzonette; si vende da Angelo Trani e da Giuseppe Augiero D. Contemporaneamente al Ciccone il cittadino Gualzetti (autore della popolare riduzione italiana del dramma di Adelaide e Comin- gio) pubblica un foglio napoletano, del quale la Pirnenlel fa men- zione nel n. 31 (secondo trimestre, 6 pratile, 25 maggio):
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