94 PARTE SECONDA C ria, e riservata ai tempi fortunatissimi, ed ancora molto più per- Q chè COI mezzo della stampa si ,fanno liberamente manifesti a tutti gli uomini i pensieri e i <strong>di</strong>visamenti dei saggi, che mirano a <strong>di</strong>riggere (sic) i loro sforzi al conseguimento del bene, ed a scana sare qualunque inciampo in cui darebbero per mancanza <strong>di</strong> riflessione, o d!istruzione. Il, primo dei buoni effetti della libertà della -stampa, come quello, che tende solo <strong>alla</strong> sod<strong>di</strong>sfazione <strong>di</strong> un bisogno particolare, non è da noi preso in mira. Egli è solo per ottenere il secondo che intrapren<strong>di</strong>amo a scrivere questo giornale (in altro carattere) che ci è piaciuto d'intitolare L'Amico della Costituzione. Noi non siamo forse i savi chiamati d<strong>alla</strong> forza della loro mente ad istruire il popolo, ed a regolarlo, ma ci pare <strong>di</strong> avere < delle concezioni buone, ed utili, e vogliamo manifestarle per farne fare giu<strong>di</strong>zio al pubblico. Al rie<strong>di</strong>ficarsi del gran tempio <strong>di</strong> Gerosolima per comando <strong>di</strong> un gran dominatore della terra, ogni buon Israelita portb la sua piccola pietra. Buoni napoletani, vogliamo anche noi cooperare <strong>alla</strong> rigenerazione della nostra patria con
dovendosi - come egli <strong>di</strong>ce - obbe<strong>di</strong>re e non ricercare le ragioni delle cose D (numero 1). Cerca quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> nori aprire a<strong>di</strong>to alle <strong>di</strong>- scussioni, le quali sono permesse solo per argomenti morali e civili che presentino <strong>di</strong>versi aspetti, secondo 1' interesse <strong>di</strong> chi li considera. A tale scopo il giornale, accordata il 22 la libertà <strong>di</strong> stampa senza la censura preventiva, invita il pubblico a manifestare le proprie osservazioni sugli atti del Governo, sull'indole del perio- <strong>di</strong>co, affermando che la <strong>di</strong>scussione e la circolazione delle idee de- vono essere libere, che tutti devono cooperare al fine <strong>di</strong> favorire l'evoluzione del popolo, e le idee <strong>di</strong> tutti sono necessarie allo sco- primento delle verità. Se lo scopo della libera <strong>di</strong>scussione - ag- giunge - è quel che è sommamente buonoj questo scopo non cessa, nè è ristretto da tutto qccello che è ardentemente cattivo (n. 17). Al fine <strong>di</strong> impe<strong>di</strong>re che il popolo si forini una idea falsa della sollevazione <strong>di</strong> Palermo (14 luglio 1820), in segtiito ai due articoli inesatti s tampa ti dal Giornale Costituzionale delle Due Sicilie, pu b- blica testualmente la relazione ufficiale <strong>di</strong> Maselli e la lettera dello stesso, il quale, affidata ogni responsabilità <strong>alla</strong> Giunta (11, fugge da Palermo il 17, inseguito e vilipeso dal popolo; dà la relazione <strong>di</strong> Flbrestano Pepe per la nomina <strong>di</strong> una nuova Giunta provvisoria, e finalmente quella <strong>di</strong> P. Colletta che metta la città in istato <strong>di</strong> asse<strong>di</strong>o e, imposta la contribuzione <strong>di</strong> 90.000 once per le spese <strong>di</strong> guerra, la riduce <strong>alla</strong> quiete. Molti numeri sono a<strong>di</strong>biti <strong>alla</strong> pubblicazione dei decreti riguar- danti la libertà <strong>di</strong> stampa e le istruzioni per la elezione dei deputati al Parlamento nazionale, arricchite <strong>di</strong> tavole sinottiche e <strong>di</strong> pensieri <strong>di</strong> vari scrittori sul futuro numerb dei rappresentanti del popolo. <strong>di</strong> regio giu<strong>di</strong>ce. Obbligato nel 1822 dal governo assoluto restaurato a <strong>di</strong>mettersi, ritornò nel paese natale e <strong>di</strong> 1A si trasferi a '~rani, ove. continuò la carriera libera <strong>di</strong> avvocato. Nell'epoca costituzionale, della quale mi interesso, gi& godeva fama <strong>di</strong> letterato per aver pubblicato a <strong>Napoli</strong> i Ritraftì poefici, I'Audromaca, 1'~~ologia Illa trage<strong>di</strong>a <strong>di</strong> V. Averi, e gli I<strong>di</strong>llii morali. Le agi- . tazioni patriottiche lo travolsero e <strong>di</strong>venne compilatore dall'Amico della Costituzione, scrivendo anche polemiche in seguito aspre sul Censore e sulla Minerva napolefana. Passato qualche anno, dopo la restaurazione, implorò perdono a , Fer<strong>di</strong>nando, per mezzo del Principe <strong>di</strong> Canosa; avendolo ottenuto, e sposato una Capece-Minutolo, dania <strong>di</strong> Corte, fu nominato Cavaliere <strong>di</strong> Francesco I e Procuratore generale della corte criminale. Morl a <strong>Napoli</strong> onorato. e benvoluto dai Borboni. (1) La Giunta formata dal Principe <strong>di</strong> Villafranca, da Gaetano Buonanno, dal padre Palermo Beatino, dal marchese Raddusa, dal colonnello Requetens e da Giuseppe Tortorici. i \ ' <strong>Biblioteca</strong> <strong>Nazionale</strong> <strong>di</strong> <strong>Napoli</strong> . www.bnnonline.it STAMPA PERIODICA DURANTE LA RIVOLUZIONE DEL 1820-21 97 Per le notizie' estere riporta tradotti i vari giti<strong>di</strong>zi dati dai giornali francesi, inglesi, spagnuoli sulla rivoluzione <strong>di</strong> <strong>Napoli</strong>, rispondendo <strong>di</strong>gnitosamente risentito alle calunniose insinuazioni del Journal des. débats e dell'Osservatore Austriaco che affermano essere quella: opera parziale dei Aazzaroni, dei carbonari e dei murattiani, sostenendo esso, al contrario, la partecipazione <strong>di</strong> tutto il popolo <strong>di</strong> ogni classe e ceto <strong>alla</strong> rivoluzione del 1820. Desiderata d<strong>alla</strong> classe pensante, fu richiesta ed ottenuta da chi al pensiero univa volontà e coraggio. Il solo volgo, sostiene Forleo, rimasto in <strong>di</strong>verse attitu<strong>di</strong>ni, confacenti alle <strong>di</strong>verse circostanze morali e civili <strong>di</strong> ciascun in<strong>di</strong>viduo, 6 ancora attonito spettatore <strong>di</strong> un oggetto ignoto, del quale non comprende nè l'essenza nè l'attributo. Il popolino sospende ogni giu<strong>di</strong>zio e si riserva <strong>di</strong> pronunziarlo sugli effetti sensibili del!a mutazione, perchè il post hoc ergo propter hoc è l'argomento favorito, anzi l'unico argomento del volgo. Questa classe bruta, ma numerosa e quin<strong>di</strong> rispettabile, si pub falcilmente riunire <strong>alla</strong> migliore purchè questa sappia parlarle il linguaggio efficace del fatto, facendole gustare i vantaggi del nuovo sistema, fondati essenzialmente sull'abbassamento del prezzo del sale e del tributo <strong>di</strong>retto. Il Forleo appunto questo scopo si propone, comprendendo che alcuna misura <strong>di</strong> sicurezza esterna ed interna non gioverà tanto a rendere tranquilli quanto la comunione col popolo che nazionalizza completamente la Costituzione. Va1 meno un esercito formidabile che un intero popolo, il quale, contento <strong>di</strong> sè e del suo stato, guarderebbe con orrore ogni straniera violenza e ogni nuova mutazione (n. 52). A favorire maggiormente la causa del popolo il quale, trascinato dal pregiu<strong>di</strong>zio e dall'ignoranza, potrebbe <strong>di</strong>fendere, sobillato dai nemici della Costituzione, gli ultimi asili del privilegio, consiglia spezzare a I' infame ampolla <strong>di</strong> Pandora B, ossia quel sistema <strong>di</strong> finanze che opprime la plebe, e intralcia la manifestazione <strong>di</strong> quella moderata libertà che è il bisogno più imperioso della generazione. Le finanze sono il primo e più sacro oggetto dei popoli liberi, imperocchh la proprietà è il vincolo più forte delle umane associazioni (n. 52). Cercando <strong>di</strong> prevenire i danni futuri, il giornale enumera con franchezza tutto cib che deve evitarsi e sperzre, confortato d<strong>alla</strong> aspirazione e dal desiderio <strong>di</strong> concorrere <strong>alla</strong> pubblica utilità; condanna quin<strong>di</strong> il sorgere <strong>di</strong> fazioni, sintomi frequenti e letali delle rivoluzioni, che turbano e <strong>di</strong>struggono l'opera iniziata felicemente, e che nascondono sotto ampollosi manifesti una cupi<strong>di</strong>gia insaziabile e un baldanzoso <strong>di</strong>spotismo. E. TALIENTO - Stampa perio<strong>di</strong>ca napoletana del 1799 e 1820-21. 7
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