"Il Diogene Moderno" Ottobre - Novembre 2009 ... - Scalea .it
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TRA CONTINUITÀ E SVOLTA<br />
di GIOVANNI CELICO<br />
<strong>Il</strong> prossimo 28/29 marzo 2010 si voterà in Calabria<br />
per rinnovare l’assemblea regionale e alcuni consigli<br />
comunali, giunti alla naturale scadenza del mandato.<br />
Per quanto riguarda l’appuntamento regionale<br />
con le urne, correlato alla “indicazione” del<br />
nuovo presidente della giunta, per la elezione del<br />
consiglio, più volte abbiamo, sommessamente,<br />
espressa, su questo foglio, e la ribadiamo anche<br />
oggi, la speranza che i calabresi, non dimenticando<br />
i cinque anni trascorsi, avvertano forte la spinta,<br />
e la traducano in scelte concrete, ad un rinnovamento<br />
della classe dirigente di vertice di questa<br />
martoriata terra, almeno per poter sognare se non<br />
sperare in una ripresa materiale e morale del cammino<br />
comun<strong>it</strong>ario. Scopell<strong>it</strong>i, Callipo o Loiero: la<br />
scelta, molto probabilmente, dovrà avvenire tra<br />
questi tre concorrenti alla presidenza, oltre che<br />
con la “preferenza” per il possibile consigliere prescelto.<br />
Per ciò che concerne le amministrazioni locali,<br />
sull’alto Tirreno cosentino sono a scadenza, e<br />
perciò la parola passerà agli elettori, quella di <strong>Scalea</strong><br />
e di Tortora: si tratta di quindicimila residenti, o<br />
poco più, che rappresentano, e lo saranno, nell’insieme<br />
e separatamente un test importante per i riflessi<br />
che i risultati avranno sugli assetti della zona<br />
e non solo. Infatti, l’appuntamento “scaleota” si caratterizza,<br />
soprattutto, per la concom<strong>it</strong>ante candidatura<br />
del sindaco uscente, Mario Russo, che ha<br />
dimostrato, per i dieci anni passati al vertice del<br />
palazzo di c<strong>it</strong>tà e per la rielezione forte, terza volta,<br />
quest’anno, in consiglio provinciale, di avere<br />
tutti i numeri e chances buone per giocare, con<br />
probabil<strong>it</strong>à di successo, l’anno prossimo la “carta”<br />
regionale nelle fila del PDL. Sarebbe, la eventuale<br />
elezione di Mario Russo, al di là delle appartenenze,<br />
un buon viatico per il comprensorio tutto che,<br />
così, potrebbe avere e per la prima volta, dal<br />
1970, un punto di riferimento sicuro e un pol<strong>it</strong>ico<br />
sperimentato a Palazzo Campanella. Naturalmente,<br />
molte cose dovranno ancora maturare sotto il cielo<br />
di Torre Talao: la maggioranza che attualmente<br />
amministra il popoloso comune tirrenico dovrà, ad<br />
esempio, sciogliere ogni riserva sul nominativo e<br />
quindi sulla persona che, in caso di v<strong>it</strong>toria, dovrà<br />
e potrà “sost<strong>it</strong>uire” Mario Russo sulla sedia di primo<br />
c<strong>it</strong>tadino e non è un dilemma da poco. Si tratterà<br />
di scegliere, a monte e dalla stessa maggioranza<br />
uscente, sperando di intercettare il favore poi degli<br />
elettori, tra una “svolta” radicale nella indicazioin<br />
terza...<br />
Specchio retrovisore<br />
I COMMERCIANTI di SCALEA<br />
dal 1900 al 1960<br />
Protagonisti dello sviluppo<br />
economico della nostra C<strong>it</strong>tà<br />
di ERCOLE SERRA<br />
in quattordicesima...<br />
XIII - n° 6<br />
A pochi mesi dalle elezioni amministrative del 2010<br />
si fa un gran parlare sul nome del nuovo sindaco di<br />
<strong>Scalea</strong>, che dovrà prendere il posto di Mario Russo.<br />
Tutti si preoccupano e chiedono, quasi con<br />
esasperazione ed in modo assillante, a noi che facciamo<br />
informazione, il nome del probabile futuro<br />
primo c<strong>it</strong>tadino. Sarebbe, invece, più opportuno<br />
chiedersi “cosa” fare per <strong>Scalea</strong>.<br />
Noi scaleoti dovremmo ispirarci e prendere a modello<br />
una c<strong>it</strong>tà ideale per curare i mali di <strong>Scalea</strong>, ormai,<br />
ripiegata su se stessa.<br />
Spesso abbiamo scr<strong>it</strong>to di una <strong>Scalea</strong> fer<strong>it</strong>a brutalmente<br />
dai palazzinari e dalla cementificazione selvaggia<br />
del secolo scorso, fine ’69, che aveva poco<br />
salvato di quella ridente c<strong>it</strong>tadina piena di verdi<br />
colline e ubertose pianure, con le coste, le scogliere<br />
e le grotte da sogno. Quanti hanno gest<strong>it</strong>o il<br />
I BENEFICI DELLA<br />
NAVE DEI VELENI<br />
di GIAN ENRICO ZAMPROTTA<br />
Fiumi di inchiostro sono stati versati sulle pagine di<br />
numerosi periodici; decine di ore di trasmissioni televisive<br />
sono state effettuate da tutte le em<strong>it</strong>tenti;<br />
decine di migliaia, forse centinaia di migliaia, se non<br />
milioni di euro (43.000 al giorno solo per la nave<br />
oceano) sono stati spesi o persi per mancati intro<strong>it</strong>i;<br />
un danno di immagine in parte irreversibile è stato<br />
provocato alla Calabria; questo il risultato di una<br />
campagna, inutilmente allarmistica, lanciata per la<br />
presenza in fondo al mare, al largo di Cetraro, di<br />
una nave carica di scorie radioattive. Va precisato<br />
che il rel<strong>it</strong>to si trova a una profond<strong>it</strong>à superiore ai<br />
400 metri e ad oltre 20 miglia nautiche al largo della<br />
costa e tale distanza, tradotta in chilometri, è pari<br />
a circa 40, una distanza notevole, se consideriamo<br />
poi che, il lim<strong>it</strong>e delle acque terr<strong>it</strong>oriali sulle<br />
quali insiste la responsabil<strong>it</strong>à dello Stato, è fissato in<br />
12 miglia nautiche, tale rel<strong>it</strong>to si trova anche al di<br />
fuori dell’area di competenza <strong>it</strong>aliana.<br />
Queste premesse sono utili per inquadrare un problema<br />
che si è rivelato non esistere. Un problema<br />
www.scalea.<strong>it</strong><br />
www.calnews.<strong>it</strong><br />
diogenemoderno@yahoo.<strong>it</strong><br />
ottobre-novembre <strong>2009</strong><br />
Aspettando le amministrative del 2010<br />
PRIMA DEL NOME DEL FUTURO SINDACO BISOGNERÀ<br />
TROVARE UNA CITTÀ/MODELLO CUI ISPIRARSI<br />
di NANDO MANCO<br />
governo c<strong>it</strong>tadino, in questo lungo<br />
arco di tempo, non sono riusc<strong>it</strong>i<br />
a far rispettare e conservare<br />
i valori storici e arch<strong>it</strong>ettonici di<br />
un agglomerato, quello che s’inerpica<br />
sul colle più alto di <strong>Scalea</strong>,<br />
spesso dimenticato, poco<br />
valorizzato e disprezzato dagli<br />
stessi c<strong>it</strong>tadini ma, fortunatamente,<br />
apprezzato da tanti stranieri<br />
che hanno invest<strong>it</strong>o fior di<br />
quattrini in quelle pietre antiche<br />
e magiche, che tanto fascino di<br />
storia emanano.<br />
A tale propos<strong>it</strong>o, come sta avvenendo<br />
in tante c<strong>it</strong>tà storiche, Roma<br />
su tutte, perché non cercare<br />
soluzioni presso l’ICR (Ist<strong>it</strong>uto superiore<br />
per la conservazione e il<br />
restauro) per sistemare e restaurare palazzi, monumenti,<br />
tele ed affreschi di pregevolissima fattura<br />
e valore, come quelli che giacciono in pessimo stato<br />
e pericolo di crollo nel cielo a volta di una delle<br />
sale nobili del Palazzo dei Principi? Questi restauri,<br />
promossi dai c<strong>it</strong>tadini in periodi di magra<br />
economica come quello che stiamo vivendo, con<br />
tagli alla cultura, sono una vera e propria manna<br />
dal cielo. Nella nostra cap<strong>it</strong>ale si stanno salvando<br />
molti capolavori (come avvenuto di recente con<br />
una particolare scultura del ‘500, la statua parlante<br />
del facchino, l’unica fra le statue parlanti che ha<br />
funzioni di fontana che si trova in via Lata, di fianco<br />
al collegio romano) grazie all’utilizzo di migliaia<br />
di euro raccolti da sponsor privati, su iniziativa dell’Associazione<br />
Ab<strong>it</strong>anti del centro storico: potrebin<br />
seconda...<br />
AMERICANI A LEZIONE<br />
DI CUCINA CALABRESE<br />
di SARA SILVESTRI<br />
in quarta...<br />
in sesta...<br />
La posta di Nando Manco: diogenemoderno@yahoo.<strong>it</strong><br />
LA “PRIMAVERA” È VICINA... E TUTTO SI RISVEGLIA!<br />
✍ Un lettore si chiede come mai tante associazioni sorgono in prossim<strong>it</strong>à di elezioni comunali?<br />
✍ Un altro, cerca l’unione per essere tutti più forti.<br />
✍ Un terzo parla a propos<strong>it</strong>o di “nave dei veleni”, di leggenda sfatata e di requiescam in pacem.<br />
✍ E poi ancora, una signora ci scrive una lunghissima lettera convinta di non vederla mai<br />
pubblicata alludendo alla nostra posizione “filogovernativa”.<br />
✍ Infine, la giovane e sensibile Simona ricorda con struggente nostalgia i suoi “angeli del cielo”.<br />
(ed altro...) nelle lettere...
2 ❏ Primo Piano ottobre-novembre <strong>2009</strong><br />
be essere una idea anche per <strong>Scalea</strong>, dove, oltre a<br />
probabili sponsor ist<strong>it</strong>uzionali e privati, si potrebbe<br />
coinvolgere tutta la c<strong>it</strong>tadinanza e, perché no, i<br />
proprietari di seconde case affezionati e innamorati<br />
del nostro “dolce paese” e del suo inestimabile<br />
patrimonio storico.<br />
Ma i problemi urgenti e irrisolti di <strong>Scalea</strong> sono gravi<br />
e molteplici. Occorre, innanz<strong>it</strong>utto, portare a<br />
termine le opere pubbliche in giacenza, lasciate a<br />
metà del guado, e le altre progettate, programmate<br />
e mai iniziate. Già dall’estate prossima, risanate<br />
le casse comunali e garant<strong>it</strong>o un certo ordine negli<br />
uffici, occorrerà migliorare, quantomeno, la vivibil<strong>it</strong>à<br />
della c<strong>it</strong>tadina e del terr<strong>it</strong>orio. Si dovrà stilare il<br />
tanto invocato regolamento comunale per la tutela<br />
e la salvaguardia di <strong>Scalea</strong>, punto cardine indispensabile<br />
da mettere in cima al programma elettorale<br />
di ogni compagine che, in caso di conquista<br />
del Palazzo, dovrà immediatamente essere sottoscr<strong>it</strong>to<br />
dall’intera maggioranza e dal capo del governo<br />
c<strong>it</strong>tadino e, conseguentemente, fatto osservare<br />
con scrupolo e fermezza.<br />
Quanto affermato, non fa parte del mondo dei sogni:<br />
i cinquantenni di oggi ben ricordano e ben<br />
sanno che, fino a qualche tempo fa, ci si stava<br />
muovendo in questa direzione, ma poi, inspiegabilmente,<br />
tutto è stato lasciato cadere!<br />
Spostiamoci ora, con la mente, ai grandi problemi<br />
ambientali ed ecologici che ci colpiscono a distanza<br />
ravvicinata. A brevissimo termine incomberà<br />
nuovamente sulla nostra <strong>Scalea</strong> il problema della<br />
spazzatura, in quanto la “famosa” terza buca è ormai<br />
stracolma di rifiuti di ogni genere (già in estate<br />
abbiamo sent<strong>it</strong>o i primi campanelli d’allarme avvertendo<br />
forte il puzzo nauseante e malsano che<br />
portava il venticello di levante all’interno delle nostre<br />
case). Ora più che mai, bisognerà trovare una<br />
soluzione plausibile e defin<strong>it</strong>iva e non un palliativo,<br />
come è stato fatto fino ad ora, per mettere fine allo<br />
spinoso e grave problema.<br />
Sempre nel campo delle opere pubbliche, bisognerà<br />
trovare soluzioni al mancato utilizzo della<br />
aviosuperficie che sempre più appare abbandonata<br />
a se stessa: un’area enorme, sacrificata, che<br />
diventa, giorno dopo giorno, sempre più spettrale.<br />
Anche l’utopistico porto di Torre Talao appare<br />
sempre più un miraggio. Più volte abbiamo scr<strong>it</strong>to<br />
e sostenuto che le fortune turistiche e di lavoro di<br />
<strong>Scalea</strong> e dell’intero terr<strong>it</strong>orio passano attraverso<br />
porto ed aeroporto.<br />
Nella mappa delle nuove marine pubblicate dal<br />
Corriere della Sera, il 1° ottobre <strong>2009</strong>, tra i lavori in<br />
dir<strong>it</strong>tura d’arrivo, appena part<strong>it</strong>i o da iniziare, con<br />
Roccella Ionica, Trapani, Reggio Calabria, Diamante<br />
ed altri 20 porti menzionati, non figura quello di<br />
<strong>Scalea</strong>. A tale propos<strong>it</strong>o, riportiamo alcuni passaggi<br />
della “Signora dei Porti”, Beatrice Cozzi Parodi,<br />
imprend<strong>it</strong>rice nel settore dei porti turistici, t<strong>it</strong>olare<br />
del Gruppo Cozzi Parodi:<br />
«Dividerei il ciclo di v<strong>it</strong>a del porto in tre fasi; prima<br />
c’è la parte delle autorizzazioni, poi quella della<br />
costruzione e per ultima quella della gestione. Con<br />
un porto crei veri e propri “paesi” che hanno bisogno<br />
di tanti servizi e verde». «In Francia -continua<br />
Beatrice Parodi- sono molto forti anche nella realizzazione<br />
delle infrastrutture e nei collegamenti.<br />
Ammiro e cerco di capire come hanno fatto a realizzare<br />
tanti porti, tante “stazioni di mare”». «Le<br />
strutture a terra sono fondamentali -afferma la “Signora<br />
dei Porti”- perchè alimentano la v<strong>it</strong>a tra gli<br />
utenti. Un albergo, una spa, ristoranti, bar, scuole<br />
di vela e diving (tuffi e immersioni). Strutture date<br />
in gestione, ma la cui qual<strong>it</strong>à deve essere vagliata<br />
...dalla prima<br />
Aspettando le amministrative del 2010 di NANDO MANCO<br />
da noi. La creazione di infrastrutture è fondamentale<br />
per il rilancio del Sud, anche per incentivare<br />
un turismo nautico europeo. Bisogna fare più posti<br />
barca. Negli ultimi tempi è cresciuta la richiesta di<br />
ormeggi, e per questo dobbiamo creare altri porti».<br />
«Tra le opere in programma -afferma l’esperta<br />
imprend<strong>it</strong>rice- mer<strong>it</strong>a una nota a parte la struttura<br />
di Civ<strong>it</strong>avecchia che nasce dal recupero di un’area<br />
di valore storico. È un’opera molto impegnativa sia<br />
per le dimensioni sia per il contesto. Non si può<br />
più pensare a una struttura che non rispetti alcune<br />
indicazioni ambientali. Inoltre, bisogna migliorare i<br />
porti con collegamenti con la spiaggia ed il centro<br />
storico. Come avvenuto per il porto di Ventimiglia<br />
dove siamo usc<strong>it</strong>i dalla certificazione ambientale<br />
con una valutazione migliorativa che mi rende orgogliosa».<br />
«Un bel risultato -conclude Beatrice Cozzi<br />
Parodi- se si pensa che fino a qualche anno fa i<br />
porti erano visti come grandi colate di cemento in<br />
mare».<br />
Di spalla al suddetto articolo, Andrea Ripa di Meana,<br />
amministratore delegato di Italia Navigando afferma:<br />
«Per la realizzazione di nuovi porti, non a<br />
caso scegliamo il Centro Sud, che ha grandi potenzial<strong>it</strong>à<br />
inespresse, stando ben attenti a non costruire<br />
cattedrali nel deserto che non rendono e<br />
rovinano un’intera zona».<br />
Per <strong>Scalea</strong>, al momento, non possiamo parlare di<br />
cantiere aperto ma per non usare la parola chiuso,<br />
di cantiere in attesa di tempi migliori.<br />
La nostra c<strong>it</strong>tà che già da un pezzo ha avuto un’impennata<br />
commerciale straordinaria, che ha sbaragliato<br />
tutte le local<strong>it</strong>à viciniore, a costo di dare fondo<br />
a tutte le sue risorse economiche, dovrebbe<br />
fare in modo di migliorare l’aspetto urbano lungo<br />
le vie più frequentate.<br />
La discussa isola pedonale, che dopo le resistenze<br />
iniziali di alcuni residenti e commercianti, ha fatto<br />
ricredere anche i più scettici detrattori, sta<br />
avendo i mer<strong>it</strong>ati apprezzamenti, non solo da parte<br />
dei turisti ma anche da parte dei residenti e dei<br />
vis<strong>it</strong>atori che ne apprezzano la vivibil<strong>it</strong>à e la tranquill<strong>it</strong>à<br />
frequentando e passeggiando con assidu<strong>it</strong>à<br />
il percorso di pedonalizzazione adottato, da oltre<br />
un anno, nella storica piazza Caloprese. Questa soluzione,<br />
come più volte predicato, andrebbe,<br />
però, allungata verso via Michele Bianchi (zona ex<br />
muretti) ed aiutata, per decongestionare il traffico<br />
a motore, con le previste bretelle di via Carrettieri<br />
e di via B.V. del Carmelo che, tra l’altro, versa in una<br />
condizione di decadimento totale, disastroso ed<br />
allarmante. Occorrerebbe anche liberare l’area<br />
che si trova ai piedi dei tre principali palazzi storici<br />
della c<strong>it</strong>tà.<br />
Nel Centro storico va inoltre migliorata e sistemata<br />
la stradina “accorciatoia” pedonale che taglia da<br />
via V. Emanuele e sbuca di fronte all’altra scalinata<br />
iniziata nell’inverno scorso (doveva essere consegnata<br />
per l’inizio dell’estate <strong>2009</strong>) ma non ancora<br />
ultimata a causa della lunga e inspiegabile sospensione<br />
dei lavori. Un ultimo tassello, per completare<br />
questa importante opera che facil<strong>it</strong>erebbe la passeggiata<br />
a piedi per <strong>Scalea</strong> Vecchia, è rappresentata<br />
dalla scalinata e dal relativo giardino pensile che<br />
dovrebbe arrivare nel cuore di piazza Cimalonga,<br />
prevista e progettata più volte ma, purtroppo sepolta,<br />
da qualche stagione, nel dimenticatoio.<br />
Inoltre, quelle scalinate lasciate ancora grezzamente<br />
in cemento sbriciolato, vanno pavimentate, come<br />
è stato fatto circa 20 anni fa, con la pietra grigia<br />
di Grisolia. Mentre nelle due piazze più<br />
importanti di <strong>Scalea</strong> vecchia (De Palma e Cimalonga)<br />
l’orrendo, volgare ed ingombrante muro di<br />
protezione andrebbe demol<strong>it</strong>o e sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o con<br />
consistenti ringhiere-balaustra in ferro zincato e<br />
plexiglass in modo da creare un piacevolissimo effetto<br />
trasparenza.<br />
Riguardo alla viabil<strong>it</strong>à non si possono ignorare ancora<br />
le più volte invocate rotatorie salva-v<strong>it</strong>a, specie<br />
quelle all’incrocio delle “4 strade”, di corso Med<strong>it</strong>erraneo,<br />
degli ex semafori e di via Fiumarello, di<br />
fronte all’entrata prato dello stadio c<strong>it</strong>tadino. Prendiamo<br />
esempio da quanto si è fatto nella osp<strong>it</strong>ale<br />
e civilissima Teggiano, c<strong>it</strong>tadina cilentana, cap<strong>it</strong>ale<br />
di antich<strong>it</strong>à e collezioni che dal 29 ottobre al 2 novembre<br />
<strong>2009</strong> ha osp<strong>it</strong>ato la bellissima manifestazione,<br />
giunta alla XII edizione, che ha avuto luogo<br />
nel meraviglioso castello Macchiaroli (madrina delle<br />
cinque giornate è stata la fascinosa, spigliata e<br />
bravissima Miriam Leone, miss Italia 2008 e attuale<br />
conduttrice di “Mattina in famiglia”). A Teggiano,<br />
dicevamo, si attraversano tanti incroci, tutti dotati<br />
di graziose e non invasive rotatorie abbell<strong>it</strong>e, alla<br />
base con ciottolame bianco di fiume, mentre nella<br />
parte centrale da un curatissimo prato verde.<br />
Degli inutilizzati, umidicci e quasi impraticabili sottopassi<br />
di via Lido, diventati un covo per ragazzacci,<br />
abbiamo già scr<strong>it</strong>to più volte ed ampiamente<br />
sul <strong>Diogene</strong>, come pure abbiamo parlato spesso<br />
del fatiscente stabile del mercato coperto, trasformato<br />
in un “mausoleo” obsoleto e inguardabile,<br />
e della inutilizzata ed ingombrante struttura in<br />
cemento armato, un tempo pista di pattinaggio.<br />
Più volte ci siamo occupati anche dei fabbricati<br />
fuori luogo e fuori ogni norma estetica che impediscono<br />
di far diventare isola verde l’area che si<br />
trova ai piedi di Torre Talao (a propos<strong>it</strong>o, sarebbe<br />
opportuno recuperare, con un adeguato ed azzeccato<br />
progetto, la parte diroccata adiacente la<br />
torre, ab<strong>it</strong>ata dal musicista Armentano che potrebbe<br />
essere utilizzata per molteplici attiv<strong>it</strong>à culturali)<br />
e di tante altre brutture che albergano in pieno<br />
centro. Senza spendere cifre esagerate e con tanta<br />
buona volontà, lavoro, passione e amore verso<br />
la c<strong>it</strong>tà, si potrebbe dare inizio a questa nuova fase<br />
di recupero, abbellimento e ammodernamento<br />
che porterebbe <strong>Scalea</strong> a gareggiare con altre local<strong>it</strong>à<br />
turistiche, rinomate e apprezzate.<br />
Infine, dovremmo puntare l’attenzione sul lungomare,<br />
dai giardini pubblici all’Ajnella, ancorato allo<br />
squallore dei lavori realizzati 40 anni fa, eccezion<br />
fatta per alcuni interventi in muratura (marciapiedi<br />
e “panche” in cemento) effettuati dall’amministrazione<br />
Z<strong>it</strong>o (1980-1990) e per la pavimentazione<br />
dell’area piccola della villetta, s<strong>it</strong>uata nella parte<br />
nord della c<strong>it</strong>tà, completata dall’amministrazione<br />
Pezzotti. Mentre, nel primo anno di mandato dell’amministrazione<br />
Russo si tentò di sistemare l’area<br />
che si trova nella parte terminale del lungomare,<br />
sopra il canale e, nel secondo, si decise di installare<br />
delle telecamere per cercare di scoraggiare balordi<br />
e malintenzionati, nemici del patrimonio comunale.<br />
Una volta bonificata e sistemata la spaziosa areaparcheggio<br />
(nella foto) che si trova di fianco al ristorante<br />
“Vigrì”, con un progetto ambizioso ed appropriato,<br />
si potrebbe dare il via a lavori di grande<br />
riqualificazione.<br />
Gli uffici comunali, infine, oggi, per certi aspetti,<br />
abbandonati a se stessi, vanno riorganizzati e riqualificati<br />
con le giuste motivazioni, come si usa<br />
nelle migliori aziende, incominciando dall’ufficio di<br />
Polizia Municipale per finire a quello Tecnico, dove<br />
spesso si decidono le sorti urbanistiche della C<strong>it</strong>tà.<br />
Certo, per l’amministrazione che vincerà le elezioni<br />
del 2010 non sarà facile raddrizzare questo T<strong>it</strong>anic,<br />
ma provarci, anche a piccoli passi (purtroppo<br />
la bacchetta magica non esiste), è obbligatorio e<br />
v<strong>it</strong>ale per il futuro di <strong>Scalea</strong> e dell’intero comprensorio.<br />
Se non si imboccherà questa direzione con<br />
onestà e amore verso la c<strong>it</strong>tà, sarà meglio non cimentarsi<br />
affatto nell’esperienza amministrativa. ❑
ottobre-novembre <strong>2009</strong> Primo Piano ❏ 3<br />
...dalla prima<br />
TRA CONTINUITÀ E SVOLTA<br />
di GIOVANNI CELICO<br />
ne del capolista o una<br />
“continu<strong>it</strong>à” che faccia,<br />
dai pronostici e conseguentemente<br />
dalle urne,<br />
emergere un “primus inter<br />
pares” che leghi ai<br />
dieci anni trascorsi e possa<br />
interpretare la futura<br />
azione amministrativa nel<br />
solco della “tradizione”.<br />
Intanto, ai bordi, “scaldano<br />
i muscoli” i personaggi<br />
di sempre, mentre altri<br />
Mario Russo raggruppamenti stanno<br />
valutando e preparando<br />
candidature e alleanze che non tarderanno a “farsi<br />
avanti”: a bocce ferme, all’inizio del prossimo anno,<br />
sarà più agevole orientarsi.<br />
A Tortora, notizie in parte confermate, potrebbero<br />
essere in corsa: il sindaco uscente Pino Silvestri,<br />
che però dovrà “chiarire” le posizioni di Michele<br />
Cozza e Angela Altamura, assessori uscenti, l’ex sindaco<br />
Pasquale Lamboglia, Biagio Benvenuto, Raffaele<br />
Papa e altre liste che potrebbero scaturire da<br />
“movimenti” che, in questi ultimi anni, si sono formati<br />
sulla sponda sinistra del Noce. Si è, insomma,<br />
ancora di fronte ad un quadro segnato solo da poche,<br />
anche se forti, pennellate e lo stesso, per assestarsi,<br />
avrà bisogno ancora di interventi, ripensamenti,<br />
rifin<strong>it</strong>ure, ecc., che potranno e dovranno<br />
completarlo anche nei minimi particolari. Una riflessione,<br />
comunque e con tutte le cautele, si può<br />
avanzare in rapporto alla Calabria: in altre regioni,<br />
dove “la qual<strong>it</strong>à della v<strong>it</strong>a”, per servizi ed economia,<br />
è su valori decisamente pos<strong>it</strong>ivi, non mancano<br />
“fermenti pol<strong>it</strong>ici” interessanti di “nov<strong>it</strong>à” che, invece,<br />
in questa “terra nostra”, amara, non si intravedono<br />
neppure in questa circostanza. Callipo, ad<br />
esempio, che poteva rappresentare un “nuovo che<br />
avanza”, con la sponsorizzazione di IDV, che di fatto<br />
ne ha, in pratica, condizionato se non caratterizzato<br />
il percorso, ha “perso” smalto, se non credibil<strong>it</strong>à,<br />
presso vasti strati di elettori. Al contrario,<br />
in Emilia, per fare una c<strong>it</strong>azione concreta, l’ex sindaco<br />
di Parma ed attuale presidente del consiglio<br />
comunale della c<strong>it</strong>tadina, Elvio Ubaldi, stimato e<br />
amato amministratore, in sol<strong>it</strong>aria e sostenuto da<br />
amici, senza coperture o tutori, ha lanciato, sabato<br />
24 ottobre, un progetto pol<strong>it</strong>ico, che, mettendo<br />
in gioco per primo se stesso, dovrebbe e potrebbe<br />
favorire la nasc<strong>it</strong>a di un vero e proprio<br />
part<strong>it</strong>o moderato, che si chiamerà “Italia Migliore”!<br />
Non sappiamo quali fortune arrideranno a questa<br />
che, per adesso, è solo una proposta (facciamo gli<br />
auguri migliori), ma che è pur sempre un tentativo,<br />
originale, per rompere dal basso gli schemi rigidi<br />
nei quali è ormai incartata la pol<strong>it</strong>ica <strong>it</strong>aliana: è possibile,<br />
anche nel “profondo sud”, seguire questo<br />
esempio, se non autonomamente, magari “confederando”<br />
una qualche innovativa energia della negletta<br />
Calabria con quella che è stata or ora articolata<br />
nella ricca Emilia? Bisogna sperarci…<br />
contro…ogni speranza! ❑<br />
NON SI PUÒ SPEGNERE IL SOGNO DI SCALEA<br />
COME META DI TURISMO INTERNAZIONALE!<br />
di IVAN DE LUCA<br />
Le mie riflessioni sulla nostra adorata c<strong>it</strong>tadina iniziano<br />
con un ricordo dei primi anni ‘80. Furono anni<br />
che hanno indelebilmente marchiato <strong>Scalea</strong>, nel<br />
bene e nel male, e che furono caratterizzati da un<br />
profondo isterismo legato alla nascente economia<br />
del mattone e alle innumerevoli licenze edilizie<br />
concesse in base allo scambio di voti e di favori.<br />
Per dare voce a quel periodo mi piace parafrasare<br />
la famosa canzone di Tony Tammaro (il “Re Pop”<br />
dei Tamarri meridionali): “<strong>Scalea</strong>, <strong>Scalea</strong>, come mi<br />
arricrea” … Sì, <strong>Scalea</strong> in effetti nel passato è stata<br />
la barzelletta che ha allietato le serate di molti!<br />
All’epoca la nostra c<strong>it</strong>tà subì l’invasione del popolo<br />
della periferia napoletana che in estate frequentava<br />
le nostre acque. Si trattava di un turismo sicuramente<br />
poco sostenibile, sia per l’assenza di<br />
programmazione e per l’inesperienza dei pol<strong>it</strong>ici<br />
locali, sia per la mancanza di cap<strong>it</strong>ale umano adatto<br />
a gestire una folla indiscriminata di vacanzieri,<br />
molto esigenti nel loro caotico mordi e fuggi. Strade<br />
non asfaltate, mancanza di acqua, le case pagate<br />
con cambiali a favore di pseudo società semplici<br />
“pericolanti”, le quali, per scontare in fretta i<br />
t<strong>it</strong>oli ricevuti, svendevano gli immobili anche a otto<br />
milioni delle vecchie lire. Tipico di quei tempi era la<br />
vend<strong>it</strong>a di sigarette in empori improvvisati nei<br />
“quartini” con giardino, all’interno di quei parchi<br />
privati da cinquecento un<strong>it</strong>à ab<strong>it</strong>ative, inaccessibili<br />
per molti. M<strong>it</strong>ico è il ricordo dell’apertura di un ristorante-bar<br />
denominato “Cumm’ cazz’ coci’” (che<br />
fantasia!), in local<strong>it</strong>à Pantano, se non erro.<br />
Che tempi! Certamente è stato uno scorcio del Meridione<br />
<strong>it</strong>aliano, quando ancora la spesa pubblica<br />
non era controllata e sembrava di vivere meglio<br />
con due mesi di vacanze continue… <strong>Il</strong> mio escursus<br />
storico prosegue con un flash sugli anni ‘90, un<br />
po’ più tranquilli del decennio precedente, in cui<br />
a <strong>Scalea</strong> ha iniziato a formarsi un tessuto economico<br />
più solido: il pressappochismo ha lasciato spazio<br />
ad un migliore sistema di organizzazione sociale,<br />
e la maggiore conoscenza del terr<strong>it</strong>orio ha<br />
preso lentamente il sopravvento. <strong>Scalea</strong> è così divenuta<br />
una c<strong>it</strong>tà più consapevole delle proprie peculiar<strong>it</strong>à<br />
e potenzial<strong>it</strong>à. E veniamo al presente, contraddistinto<br />
da elementi ancora contrastanti. Da<br />
qualche tempo si sente parlare anche in inglese tra<br />
le vie di <strong>Scalea</strong>. Ciò accade sol<strong>it</strong>amente fuori stagione,<br />
magari durante la raccolta dei funghi e delle<br />
castagne in montagna, nei periodi r<strong>it</strong>enuti insignificanti<br />
dai vacanzieri <strong>it</strong>aliani. Molti di questi<br />
c<strong>it</strong>tadini esteri si sono innamorati della nostra c<strong>it</strong>tà<br />
al punto di aver acquistato casa: un direttore d’orchestra<br />
moscov<strong>it</strong>a, uno scr<strong>it</strong>tore finlandese, tanto<br />
per c<strong>it</strong>arne qualcuno, i quali trovano la loro ispirazione<br />
nella nostra natura, a volte arida ma a volte<br />
anche fantastica per le sue illim<strong>it</strong>ate risorse. Qualche<br />
anno fa, anche un famoso docente americano<br />
del sistema di organizzazione aziendale nel campo<br />
san<strong>it</strong>ario ha deciso di ristrutturare un immobile a<br />
<strong>Scalea</strong>, dove, scappando dalle metropoli statun<strong>it</strong>ensi,<br />
si rifugia nel mese di gennaio in Old Town per<br />
assaporare di prima mattina l’odore di un semplicissimo<br />
sugo al pomodoro della vicina che magari,<br />
nel frattempo, canticchia una canzone popolare<br />
calabrese. Queste presenze estemporanee non<br />
possono fare altro che piacere e farci sentire orgogliosi<br />
della nostra c<strong>it</strong>tà che, finalmente, sta cambiando<br />
e lentamente internazionalizzandosi, quasi<br />
ad adombrare e sommergere i brutti ricordi del<br />
passato. A volte, però, gli incubi riemergono alla vista<br />
dei bidoni della spazzatura volutamente lasciati<br />
aperti dal personale di servizio, con l’ausilio di<br />
manici di scopa, cassette di plastica e di legno per<br />
la frutta, etc., che non rappresentano certo un<br />
buon esempio di abbellimento e di vivere civile.<br />
Che giustificazione diamo a questo idiota modo di<br />
gestire la cosa pubblica? E che dire del gestore del<br />
lido balneare che lascia incustod<strong>it</strong>i i suoi artefatti<br />
sul suolo pubblico, senza che nessuna autor<strong>it</strong>à ne<br />
intimi la rimozione? La pol<strong>it</strong>ica locale non deve dimenticare<br />
che il nostro terr<strong>it</strong>orio, seppur selvaggiamente<br />
dilapidato, ha da gestire quasi trentamila immobili<br />
che sono, comunque, una risorsa da non<br />
sottovalutare. Altre local<strong>it</strong>à calabresi, quali Tropea,<br />
Capo Vaticano, Pizzo Calabro, registrano invece un<br />
turismo diverso, legato alla mezza settimana passata<br />
negli hotel, che certamente porta intro<strong>it</strong>i, ma<br />
che, a differenza di quanto avviene a <strong>Scalea</strong>, non<br />
fa vivere fino in fondo e con continu<strong>it</strong>à nel tempo,<br />
gli usi, i costumi, gli aromi e i colori stupendi del<br />
terr<strong>it</strong>orio. I c<strong>it</strong>tadini stranieri che risiedono a <strong>Scalea</strong><br />
vogliono studiare l’<strong>it</strong>aliano, cucinare cibi <strong>it</strong>aliani,<br />
guidare auto <strong>it</strong>aliane… Alcune realtà immobiliari,<br />
specie quelle s<strong>it</strong>e alla Petrosa, ai confini con San<br />
Nicola Arcella e in local<strong>it</strong>à Pantano, sono però fatiscenti<br />
e pericolose per l’incolum<strong>it</strong>à delle persone.<br />
<strong>Il</strong> ruolo della pol<strong>it</strong>ica è perciò quello di pressare i<br />
proprietari e gli amministratori condominiali, anche<br />
con coraggiose ordinanze di sgombero, affinché<br />
mettano mano al portafoglio per realizzare le necessarie<br />
e urgenti opere di manutenzione straordinaria.<br />
Non si può spegnere il sogno di <strong>Scalea</strong> come<br />
meta internazionale turistica, per colpa di una pol<strong>it</strong>ica<br />
miope e ded<strong>it</strong>a, a volte, alla sola cura degli interessi<br />
personali e particolari… ❑
4 ❏ Primo Piano ottobre-novembre <strong>2009</strong><br />
I BENEFICI DELLA NAVE DEI VELENI<br />
di GIAN ENRICO ZAMPROTTA<br />
originato dalle rivelazioni di un pent<strong>it</strong>o della criminal<strong>it</strong>à<br />
organizzata, tale Francesco Fonti, alimentato<br />
dagli illuminati pareri di ambientalisti ed esperti, che<br />
hanno profuso a iosa il loro sapere creando allarmismo,<br />
organizzando manifestazioni, ergendosi a<br />
difensori della salute pubblica, in defin<strong>it</strong>iva creando<br />
un effettivo danno a popolazioni di pescatori, a<br />
operatori turistici e a tutto l’indotto legato alle attiv<strong>it</strong>à<br />
connesse al mare. La realtà ci rivela che la famosa<br />
nave dei veleni ipotizzata essere la “Cunski” è<br />
un piroscafo-passeggeri, il “Catania”, affondato nel<br />
corso della prima guerra mondiale da un sommergibile<br />
tedesco, al r<strong>it</strong>orno da una crociera dopo che i<br />
marinai teutonici avevano provveduto a far evacuare<br />
equipaggio e passeggeri. A questo punto, se i risvolti<br />
della vicenda non fossero drammatici, verrebbe<br />
da sorridere ripensando ai dotti pareri espressi<br />
sulle pagine dei giornali e nelle trasmissioni televisive,<br />
da esperti tuttologi, competenti di mafia, camorra,<br />
ecologia, medicina, nucleare e quant’altro<br />
connesso o anche remotamente collegabile alla vicenda.<br />
Gli effetti, però, hanno provocato un’ondata<br />
di eventi economicamente deleteri: la popolazione<br />
non consuma più pesce proveniente<br />
dall’area e le famiglie dei pescatori ne ricevono un<br />
danno incalcolabile; i turisti disdicono prenotazioni<br />
e gli operatori del settore ne ricevono un danno<br />
notevole; frequentatori della zona r<strong>it</strong>ornano a casa<br />
con la promessa di non r<strong>it</strong>ornare in questa pericolosissima<br />
zona (quasi fosse Hiroshima) con tutte le<br />
conseguenze possibili ed immaginabili per la nostra<br />
Calabria. Una domanda sorge: «A chi giova aver<br />
NAVE DEI VELENI:<br />
«E ORA CHI CI RIPAGHERÀ DEI DANNI SUBITI?»<br />
<strong>Il</strong> vice presidente del Consiglio provinciale di Cosenza,<br />
Mario Russo (Pdl), interviene sulla vicenda della<br />
Nave dei veleni: «E ora chi ci ripagherà dei danni sub<strong>it</strong>i.<br />
Sarà la Regione Calabria forse?».<br />
<strong>Il</strong> consigliere provinciale Mario Russo del Pdl dà una<br />
stoccata, dopo le recenti notizie pos<strong>it</strong>ive sul contenuto<br />
della nave Catania affondata al largo di Cetraro<br />
durante il primo confl<strong>it</strong>to mondiale. Un grande<br />
equivoco che ora bisogna chiarire adeguatamente.<br />
«C’è da chiedersi -aggiunge il consigliere provinciale<br />
Mario Russo- perché il centrosinistra ha susc<strong>it</strong>ato<br />
clamore, ha ag<strong>it</strong>ato le piazze, ha addossato responsabil<strong>it</strong>à<br />
prima ancora che si conoscesse il contenuto<br />
della nave. C’è da chiedersi perché il centrosinistra<br />
continua ad ag<strong>it</strong>are fantasmi, anche alla<br />
luce delle ultime notizie, sollevando ancora dubbi e<br />
ipotizzando, chissà perché, imbrogli o depistaggi.<br />
Non se ne può più. Se tutti avessero tenuto una<br />
condotta più seria, pensando anche ai risultati negativi<br />
che tale inutile vicenda avrebbe raggiunto,<br />
avremmo incassato meno danni per il turismo».<br />
«Non c’è dubbio -afferma con forza Russo- che a<br />
questo punto bisogna chiedere le “ragionevoli” di-<br />
Punti vend<strong>it</strong>a:<br />
SCALEA - Via Lauro, 240/264b<br />
Fabrizio 328.7514238<br />
Matteo 328.1284855<br />
di MATTEO CAVA<br />
...dalla prima<br />
provocato una psicosi collettiva in danno di una zona<br />
che già ha gravi problemi congen<strong>it</strong>i senza bisogno<br />
di aggiungerne altri?». Le risposte potrebbero<br />
essere molteplici e vanno dalla pol<strong>it</strong>ica alla malav<strong>it</strong>a,<br />
alle lobby di affari e via discorrendo; non sta a<br />
noi sindacare ma a chi sarà preposto alle indagini<br />
conclusive della vicenda. Ci piace, però, trovare in<br />
questa storia anche un risvolto foriero di benefici.<br />
In primo luogo, essere più tranquilli rispetto alle effettive<br />
condizioni del nostro mare, seguendo la certezza<br />
che il rel<strong>it</strong>to non è e non può essere in alcun<br />
modo inquinante: era un piroscafo ed andava a vapore,<br />
quindi non si corre nemmeno il rischio che la<br />
corrosione possa aprire serbatoi con conseguente<br />
riversamento in mare di idrocarburi: funzionava a<br />
carbone! In secondo luogo la presenza sul fondale<br />
del rel<strong>it</strong>to ha svolto la funzione di creare un hab<strong>it</strong>at<br />
ideale per numerose specie <strong>it</strong>tiche e di ciò i pescatori<br />
ne hanno profonda conoscenza, tanto è vero<br />
che in numerosi s<strong>it</strong>i si è sol<strong>it</strong>i affondare carcasse di<br />
auto per creare artificialmente la medesima s<strong>it</strong>uazione<br />
di “nido” per i pesci. Infine, la forzata sosta<br />
dei pescatori e la tranquill<strong>it</strong>à di cui hanno potuto<br />
beneficiare le varie specie <strong>it</strong>tiche, potrebbe aver<br />
consent<strong>it</strong>o un ripopolamento dell’area con eventuali<br />
benefici futuri per gli operatori del settore.<br />
Quindi, per la serie: «Non tutti i mali vengono per<br />
nuocere», a ben guardare, anche la “famigerata”<br />
nave dei veleni ha apportato qualche beneficio. In<br />
ogni caso non bisogna abbassare la guardia e proteggere<br />
questa terra che tanto ha da dare e non ha<br />
bisogno di soffrire ulteriormente. ❑<br />
missioni dell’assessore regionale Greco. La Regione<br />
potrà e dovrà risolvere la questione investendo denaro<br />
nell’alto Tirreno cosentino e favorendo tutte le<br />
strutture che operano con il turismo. Sarà un modo<br />
per ripagare i c<strong>it</strong>tadini di tanta inutile pubblic<strong>it</strong>à negativa.<br />
Ci sarà bisogno di migliorare i servizi per poter<br />
offrire ai futuri turisti e ai villeggianti un senso di<br />
normal<strong>it</strong>à. Bisognerà investire in pubblic<strong>it</strong>à perché<br />
l’ondata mediatica negativa della notizia non ne troverà<br />
mai una uguale e contraria in senso pos<strong>it</strong>ivo. Bisognerà<br />
investire in depurazione, nel mon<strong>it</strong>oraggio<br />
dei corsi d’acqua. È questo che vogliamo». <strong>Il</strong> tamtam<br />
generato ha fatto colare a picco un’intera regione.<br />
Nessuno si è mai chiesto se davvero ci fossero<br />
gli elementi per giustificare tutto il movimento<br />
generato. «Personalmente -prosegue Russo- non ho<br />
mai voluto “manifestare” perché ho sempre e solo<br />
r<strong>it</strong>enuto giusto che fosse necessario “sapere la ver<strong>it</strong>à”<br />
prima di scendere in piazza o di ag<strong>it</strong>are fantasmi<br />
ben visibili in tutta l’Europa. Sono stato con i<br />
colleghi a Roma perché r<strong>it</strong>enevo giusto che il Governo<br />
avviasse, come ha fatto, una iniziativa concreta<br />
per conoscere la ver<strong>it</strong>à sul contenuto della nave.<br />
I pescatori sono stati costretti a disfarsi del pesce. <strong>Il</strong><br />
turismo ha già registrato cancellazioni per la prossima<br />
estate. <strong>Il</strong> terrorismo eco-psicologico ora deve<br />
terminare. C’è bisogno di azioni concrete per intervenire,<br />
in silenzio, laddove ci sono problemi ambientali<br />
per il bene del nostro mare, per il bene dell’industria<br />
del turismo così distrutta anche dalla<br />
stessa classe dirigente regionale che pur di dare addosso<br />
al Governo nazionale ha affondato un intero<br />
terr<strong>it</strong>orio che ha considerato solo terreno di battaglia<br />
pol<strong>it</strong>ica, e verso il quale forse non prova alcun<br />
interesse». «<strong>Il</strong> lieto fine di questa storia - conclude<br />
Russo - è stato frettolosamente rivelato in poche righe,<br />
tra le notizie brevi dei giornali. E c’è ancora chi<br />
continua ad ag<strong>it</strong>are i fantasmi della radioattiv<strong>it</strong>à. Siamo<br />
preoccupati. Nella nostra Regione si deve e si<br />
può cambiare». ❑<br />
L’Intervista del giorno<br />
UNA VENTATA DI CALABRIA<br />
ANCHE AL COMUNE DI BUSANO<br />
di SARA SILVESTRI<br />
La nuova amministrazione di<br />
Busano (To), nella persona<br />
del vicesindaco Alessandro<br />
Luongo, quale assessore agli<br />
eventi e manifestazioni, ha<br />
debuttato a settembre con<br />
una festa patronale totalmente<br />
rinnovata e riv<strong>it</strong>alizzata. Sono<br />
stati i fuochi d’artificio, per<br />
la prima volta a Busano, a suggellare<br />
il ricco carnet di eventi<br />
organizzati dal Comune.<br />
Assessore, pare che il tocco calabrese sia stato<br />
molto apprezzato dalla c<strong>it</strong>tadina piemontese, ci<br />
racconta come è andata?<br />
«In tanti, tra piccoli e grandi, hanno affollato il luna<br />
park allest<strong>it</strong>o presso gli impianti sportivi. Altro appuntamento<br />
per i golosi di tutte le età è stata la degustazione<br />
gratu<strong>it</strong>a di gelato. Una quarantina di chili<br />
offerti dal comune, è stato molto pos<strong>it</strong>ivo anche<br />
il pomeriggio di giochi per bambini. Ben 42, inoltre,<br />
i banchi che hanno trovato posto nel mercatino “Di<br />
tutto un po’”. Abbiamo così valorizzato anche il<br />
centro storico -continua Luongo- raccogliendo la<br />
soddisfazione dei vari esercizi commerciali».<br />
E per le festiv<strong>it</strong>à natalizie? “Bolle qualcosa in<br />
pentola”?<br />
«Certamente! Conclusa la festa patronale, ho sub<strong>it</strong>o<br />
organizzato una serie di eventi che si concluderanno<br />
poco prima di Natale».<br />
«Si comincia il prossimo 29 novembre con una sfilata<br />
di moda che vedrà in passerella più di trenta<br />
modelle con vest<strong>it</strong>i di prima qual<strong>it</strong>à. <strong>Il</strong> 13 dicembre,<br />
invece, -aggiunge il vicesindaco- si ripeterà l’esperienza<br />
del mercatino. Sarà un mercatino di Natale,<br />
però, con oltre 70 banchi: di antiquariato, di prodotti<br />
gastronomici tipici della zona, di hobbisti e di<br />
prodotti natalizi. L’atmosfera sarà tipicamente natalizia<br />
con illuminazioni a tema e addobbi a festa.<br />
<strong>Il</strong> 20 dicembre invece si concluderanno gli eventi<br />
del <strong>2009</strong> con “Babbo Natale in piazza”».<br />
«Una vera nov<strong>it</strong>à per Busano -ci spiega Luongo- infatti<br />
ci sarà Babbo Natale che in Piazza regalerà un<br />
gioco ad ogni bambino che interverrà alla manifestazione<br />
e agli adulti verrà offerto un the caldo e il<br />
vin brulè tipica bevanda piemontese».<br />
«Una serie di eventi che daranno visibil<strong>it</strong>à e nuovo<br />
lustro all’intera comun<strong>it</strong>à busanese considerato<br />
che negli anni precedenti poco o niente è stato<br />
fatto per ciò che concerne le manifastazioni».<br />
«Molti sono conc<strong>it</strong>tadini che quotidianamente incontro<br />
e che si congratulano con me e con tutta<br />
l’amministrazione per la svolta che abbiamo dato<br />
all’indomani del 6 e 7 giugno per ciò che concerne<br />
l’organizzazione di eventi e manifestazioni facendo<br />
prendere atto a molti che la nostra comun<strong>it</strong>à<br />
in questo settore ha enormi potenzial<strong>it</strong>à e<br />
risorse. Sono convinto - prosegue Luongo- che un<br />
piccolo paese ha bisogno di momenti di svago e di<br />
aggregazioni per crescere, avere visibil<strong>it</strong>à e, soprattutto,<br />
perché è giusto che i c<strong>it</strong>tadini in questi<br />
momenti possano incontrarsi, confrontarsi e comunicare<br />
tra loro».<br />
Gli assessorati ai lavori pubblici e alla cultura sono<br />
molto impegnativi, come mai ha scelto di occuparsi<br />
anche di quello agli eventi e manifestazioni?<br />
«L’ho fatto, avvicinando i festeggiamenti al paese,<br />
con l’intenzione di valorizzare soprattutto il centro<br />
storico dato che Busano ha tanti angoli meravigliosi<br />
e pieni di storia. Anche perchè -conclude Alessandro<br />
Luongo- siamo un’amministrazione comunale<br />
che consente ai nostri c<strong>it</strong>tadini di essere<br />
protagonisti, con le loro idee e le loro risorse, nel<br />
mondo del lavoro e delle professioni così come<br />
nel mondo delle ist<strong>it</strong>uzioni, del volontariato e della<br />
cultura»<br />
Alessandro Luongo, nipote del collega e direttore<br />
Nando Manco, noto avvocato con studio legale a<br />
Busano, dalla primavera <strong>2009</strong> ricopre la carica di vicesindaco<br />
in questo osp<strong>it</strong>ale centro piemontese<br />
zeppo di fabbriche e lavoro. ❑<br />
Associati anche tu per<br />
dare lunga v<strong>it</strong>a al <strong>Diogene</strong><br />
diogenemoderno@yahoo.<strong>it</strong>
ottobre-novembre <strong>2009</strong> Primo Piano ❏ 5<br />
L'angolo ottuso di Luca Grisolia<br />
LA FRATELLANZA<br />
Marcello Veneziani sostiene: «Secondo il racconto<br />
biblico la storia degli uomini scaturisce da un assassinio,<br />
dalla trasgressione, dalla colpevole rottura<br />
del legame di sangue. Caino uccide il fratello<br />
Abele. «Che hai fatto?» - dice il Signore nel libro<br />
della Genesi - «la voce di sangue di tuo fratello grida<br />
a me dal suolo. Ora sii maledetto. Ramingo e<br />
fuggiasco sarai sulla terra». Anche Romolo e Remo<br />
sono legati da un vincolo di sangue. Sono, secondo<br />
il racconto m<strong>it</strong>ico, fratelli gemelli e dalla loro<br />
drammatica contesa nascerà la c<strong>it</strong>tà di Roma. C’è<br />
dunque uno stretto rapporto fra il legame della fratellanza<br />
e la cost<strong>it</strong>uzione della società umana. Ma<br />
è soltanto il grandioso processo della Rivoluzione<br />
Francese a esplic<strong>it</strong>are la valenza pol<strong>it</strong>ica della “fratern<strong>it</strong>é”,<br />
che vuol essere lo specchio di una società<br />
non più organizzata gerarchicamente, ma di<br />
c<strong>it</strong>tadini, di uomini liberi ed uguali. Nella “fratern<strong>it</strong>é”<br />
si dissolvono i contorni dell’individualismo.<br />
Si spengono l’interesse privato e quello di classe.<br />
Gli uomini della Rivoluzione sono fratelli, ma solo<br />
nel proprio gruppo, nella cornice di un “noi” che,<br />
mettendo in comune i princìpi di filosofia sociale,<br />
discrimina tutti gli altri e ne esige l’eliminazione».<br />
Da questi pensieri nasce la riflessione di oggi, individualismo<br />
o pluralismo?<br />
Sarebbe bello, per esempio, se prima delle prossime<br />
elezioni si potessero fare delle primarie sui<br />
generis. Con un sondaggio si potrebbe fare una<br />
scrematura dei vari candidati a sindaco, ev<strong>it</strong>ando<br />
così spreco di energie e spaccature interne che<br />
non portano a niente se non alla creazione di nuovi<br />
gruppi di inesperti alla mercé dei pescecani della<br />
pol<strong>it</strong>ica. Si potrebbe chiedere al popolo se è il caso<br />
di dare un’altra possibil<strong>it</strong>à a coloro che si sono<br />
già presentati tante volte, oppure a chi ha già collaborato<br />
alla guida dell’amministrazione attuale.<br />
Un’altra domanda potrebbe essere: quali sono gli<br />
argomenti principali che un programma di part<strong>it</strong>o<br />
dovrebbe contenere? Quali sono le prior<strong>it</strong>à per la<br />
collettiv<strong>it</strong>à (ambiente, giustizia, san<strong>it</strong>à, istruzione)?<br />
Insomma, chiedere ai c<strong>it</strong>tadini chi si deve presentare<br />
e che cosa dovrà fare, anche solo per sentire<br />
il polso della gente in mer<strong>it</strong>o alle prossime elezioni<br />
comunali. Non pensate che è una perd<strong>it</strong>a di tempo,<br />
la presunzione e l’esaltazione sono i peggior difetti<br />
di un pol<strong>it</strong>ico! Naturalmente, chi non si è mai presentato<br />
può scendere in campo senza indugi. ❑<br />
*Contatto*<br />
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Con la dig<strong>it</strong>ale tutto è più semplice. Ogni persona<br />
che gira per le nostre strade, i posti più impensati,<br />
può essere un fotoreporter, fermare una immagine,<br />
una scena, un luogo o scattare una foto curiosa.<br />
Inviaci le tue foto, i tuoi commenti, i tuoi approfondimenti<br />
e saremo ben lieti di pubblicarli.<br />
> <strong>Diogene</strong> è un punto di contatto tra la comun<strong>it</strong>à<br />
dei lettori che si forma nel tempo e il giornale attraverso<br />
cui interagisce con la società in cui vive.<br />
> <strong>Diogene</strong> è un giornale pensato per la gente e<br />
aperto a tutti. Alle cr<strong>it</strong>iche, ai contributi di tutti<br />
quelli che sentono di esprimere il proprio pensiero<br />
e che hanno qualcosa da dire o da ridire.<br />
> Per noi del <strong>Diogene</strong>, chiunque può essere<br />
corrispondente, reporter mandando un pezzo,<br />
delle foto, insieme a tante preziose idee e un numero<br />
telefonico per essere ricontattato.<br />
Grazie a tutti i soci, ai lettori che credono e partecipano<br />
al progetto DIOGENE.<br />
La gaffe<br />
L’ANTICALABRESE<br />
Bufera su Vend<strong>it</strong>ti. Anche i free press della cap<strong>it</strong>ale<br />
si scagliano contro il cantautore romano per le frasi<br />
pronunciate durante un concerto tenuto a Marsala:<br />
perché mai Dio avrebbe creato la Calabria? È<br />
balzata come un fulmine a ciel sereno, a più di un<br />
anno di distanza, la notizia proveniente da Youtube<br />
in cui Antonello Vend<strong>it</strong>ti, in un live tenuto in Sicilia,<br />
attacca duramente l’antica regione bruzia.<br />
Quel concerto a Marsala “postato” su Youtube scatena<br />
l’ira funesta dei calabresi, e non solo. Nel concerto<br />
incriminato, il cantautore, prima di presentare<br />
“Stella”, una sua canzone, inizia a chiacchierare<br />
con il pubblico di “geopol<strong>it</strong>ica”. Ad un certo punto<br />
ringhia: «Perché Dio ha fatto la Calabria?... Perché,<br />
perché…». Le risate, pochissime, lasciano<br />
spazio (almeno così si deduce dalla clip) al silenzio<br />
del pubblico. L’artista romano non si ferma, anzi,<br />
continua a ringhiare e affonda: «Io spero che si faccia<br />
il ponte, almeno la Calabria esisterà. Qualcuno<br />
deve fare qualcosa per la Calabria…». Mormorio<br />
tra gli appassionati del musicista che, per avvalorare<br />
la tesi appena espressa sul palco, racconta un<br />
aneddoto: «Ho conosciuto un ragazzo calabrese<br />
che prendeva il traghetto per la Sicilia, dove trovava<br />
una ragione: la cultura. In Calabria non c’è veramente<br />
niente, ma niente che sia niente». Boom! <strong>Il</strong><br />
caso è serv<strong>it</strong>o e la polemica con il passare delle ore<br />
si allarga come un blob. Anzi come una catena di<br />
Sant’Antonio. Perché dal mondo reale le reazioni,<br />
soprattutto pol<strong>it</strong>iche, non si fanno attendere. <strong>Il</strong> sindaco<br />
di Reggio Calabria: «Come calabresi siamo indignati<br />
e offesi - Stigmatizza Peppe Scopell<strong>it</strong>i che<br />
poi rincara la dose - Vend<strong>it</strong>ti spesso è venuto nella<br />
nostra regione riscuotendo consenso, successo,<br />
applausi e fiumi di danaro». Insulti arrivano al cantautore<br />
di “Grazie Roma” anche dal social network.<br />
Ma Vend<strong>it</strong>ti non ci sta e cerca di chiarire il reale<br />
senso di quelle parole. «Ho dedicato “Stella”, una<br />
canzone preghiera, alla Calabria, terra che amo<br />
moltissimo ma che è, sotto molti profili, disagiata<br />
per molti problemi che ne pregiudicano il futuro<br />
sereno che invece mer<strong>it</strong>ano tutti i calabresi, soprattutto<br />
i giovani». Dopo le frasi superficialmente<br />
pronunciate, non pensiamo che ci sia difesa per<br />
Vend<strong>it</strong>ti. Ha detto parole sconclusionate e fuori<br />
luogo: una regione non si aiuta così; così facendo<br />
si rovina del tutto. Da sempre, i cosiddetti cantautori<br />
impegnati hanno fatto solo danni. Questi cantanti<br />
farebbero meglio a lim<strong>it</strong>arsi solo a fare il proprio<br />
mestiere. Se parliamo di san<strong>it</strong>à, viabil<strong>it</strong>à,<br />
ambiente, lavoro e n’drangheta possiamo capire lo<br />
sfogo, ma il tasto cultura è una vera eresia. Basta<br />
riallacciarci a grandi nomi che vanno dal Campanella,<br />
a Corrado Alvaro, P<strong>it</strong>agora e ai nostri Caloprese,<br />
Metastasio, D<strong>it</strong>o, Pepe, fino alla lunga lista<br />
dei più recenti scr<strong>it</strong>tori e poeti che tanto lustro<br />
stanno dando alla nostra Calabria. Infine una nota<br />
per i grandi pol<strong>it</strong>ici calabresi che partono dal quadrunviro<br />
Michele Bianchi e continuano con statisti<br />
di grande spessore come Guarasci, Mancini, Misasi,<br />
Antoniozzi, Principe, senza contare giovani rampanti<br />
pol<strong>it</strong>ici come il già c<strong>it</strong>ato sindaco di Reggio<br />
Calabria Giuseppe Scopell<strong>it</strong>i che tanto sta facendo<br />
per la sua c<strong>it</strong>tà e tanto potrà fare, una volta eletto,<br />
come governatore regionale. ❑<br />
Pol<strong>it</strong>ica che cambia<br />
Intervista a Flavia Perina<br />
direttirice del Secolo d’Italia, deputata Pdl<br />
VOGLIO LA DESTRA DEI DIRITTI<br />
In quattro anni di direzione,<br />
Flavia Perina (nella<br />
foto) ha trasformato l’ex<br />
organo del Msi in un vascello<br />
corsaro, finiano,<br />
che naviga pericolosamente<br />
nell’oceano della<br />
destra berlusconiana e<br />
che spara palle incatenate<br />
contro la stessa<br />
maggioranza di centrodestra.<br />
Lei, ex dirigente<br />
del Fronte della Gioventù<br />
anni Settanta,<br />
spiega a V<strong>it</strong>torio Zincone,<br />
su Magazine, perché le sue sono semplicemente<br />
“posizioni d’avanguardia”.<br />
Finiani e Pd un<strong>it</strong>i nella lotta. Perina, le vostre sono<br />
provocazioni o fate sul serio?<br />
«Le nostre sono accelerazioni».<br />
Si accelera per arrivare prima da qualche parte.<br />
«La meta è una destra dei dir<strong>it</strong>ti. Repubblicana».<br />
<strong>Il</strong> voto amministrativo agli immigrati…<br />
«Un immigrato che vive da anni in Italia e paga le<br />
tasse, perché non dovrebbe eleggere i propri rappresentanti?».<br />
Lei è favorevole alle ronde?<br />
«No. Sul “Secolo” abbiamo t<strong>it</strong>olato “Le ronde? Vi<br />
prego d<strong>it</strong>eci che non è vero”».<br />
La legge sulle unioni di fatto?<br />
«Sono favorevole. Lo Stato dovrebbe garantire dir<strong>it</strong>ti<br />
e doveri alle coppie che esistono… di fatto».<br />
Testamento biologico?<br />
«Sul “fine v<strong>it</strong>a” la pol<strong>it</strong>ica dovrebbe fare un passo<br />
indietro. Se ne parli nei com<strong>it</strong>ati etici degli ospedali,<br />
caso per caso. Di sicuro, come ha fatto Fini,<br />
sarà il Parlamento a decidere e non il Vaticano. Lo<br />
dico da cattolica».<br />
In Afghanistan: via le truppe o più truppe?<br />
«In Afghanistan serve un cambio di strategia. Presto».<br />
Scusi, ma lei in che cosa si distingue dalle posizioni<br />
di una parlamentare del Pd?<br />
«Dai piddini mi divide il percorso personale e la<br />
prospettiva per il futuro. <strong>Il</strong> problema è l’imperscrutabil<strong>it</strong>à<br />
delle posizioni del Pd. Lei lo ha cap<strong>it</strong>o che<br />
cosa vuole il Pd? <strong>Il</strong> nostro mondo su questi argomenti<br />
è più avanti della sinistra».<br />
<strong>Il</strong> nostro mondo? Intende i finiani?<br />
«Intendo l’area modernizzatrice del Pdl».<br />
A propos<strong>it</strong>o. Lei ha defin<strong>it</strong>o il Pdl un “part<strong>it</strong>o becero”.<br />
«Un part<strong>it</strong>o che dice di riconoscersi nel gesto di<br />
Daniela Santanchè quando è andata a strappare il<br />
velo alle donne che festeggiavano la fine del Ramadan,<br />
che cosa è?».<br />
Fabrizio Cicch<strong>it</strong>to quando è usc<strong>it</strong>a la condanna<br />
della Fininvest sul caso Mondadori ha minacciato<br />
cortei di protesta. Gasparri si è scagliato contro<br />
la Consulta dopo la decisione sul lodo Alfano.<br />
«Quelli di cui parla lei sono i sol<strong>it</strong>i 7 o 8 che parlano<br />
in tv. Molti nel Pdl fanno a gara a chi si propone<br />
meglio come scudo per il premier».<br />
Gasparri ha detto: «Con queste posizioni su testamento<br />
biologico e laic<strong>it</strong>à difficilmente Fini potrà<br />
diventare leader del Pdl».<br />
«Si sbaglia. Fini e la destra <strong>it</strong>aliana hanno la strada<br />
spianata dagli strappi di Cameron, Sarkozy e<br />
Merkel».<br />
<strong>Il</strong> Secolo. La Russa ha detto: «È un giornale praticamente<br />
invisibile».<br />
«Lui vorrebbe un bollettino, legato all’attiv<strong>it</strong>à della<br />
componente di An del part<strong>it</strong>o. Roba tipo la “Padania”».<br />
❑
6 ❏ Nella Nostra C<strong>it</strong>tà ottobre-novembre <strong>2009</strong><br />
AMERICANI A LEZIONE<br />
DI CUCINA CALABRESE<br />
La Cooking Vacation, letteralmente “mani in pasta”<br />
nasce dalla semplice scoperta delle peculiar<strong>it</strong>à gastronomiche<br />
locali e dalla voglia di imparare la vera<br />
cucina tradizionale dall’esperienza di un vero<br />
chef. È questo il filo conduttore che caratterizza il<br />
prodotto proposto dal tour operator americano<br />
Cooking-Vacations, leader nel settore delle “Vacanze<br />
di Cucina” in Italia. Da quest’anno l’offerta del<br />
colosso made in USA include anche la Calabria e<br />
nello specifico un soggiorno con i Corsi di Cucina<br />
nella la Riviera dei Cedri. L’incontro con la Calabria<br />
è stato possibile grazie al lavoro svolto dal giovane<br />
Tour Operator calabrese Off Season Travel & Tourism,<br />
con sede a Tortora, specializzato nell’offerta di<br />
proposte di viaggio “fuori stagione”. “Da tempo siamo<br />
in contatto con Cooking Vacations” dice Annunziata<br />
Bruno, direttore e responsabile Incoming<br />
Estero di Off Season e, aggiunge “per loro abbiamo<br />
strutturato una proposta di viaggio di cucina sulla<br />
base delle loro esigenze e naturalmente ben consapevoli<br />
delle risorse del terr<strong>it</strong>orio in cui ci troviamo.<br />
Lezioni di cucina, vis<strong>it</strong>e guidate e una particolare<br />
attenzione al coinvolgimento della clientela<br />
nella cultura del posto”. <strong>Il</strong> gruppo ha soggiornato<br />
presso una struttura alberghiera della zona ed ha<br />
vis<strong>it</strong>ato Diamante, il museo del Peperoncino, ha assist<strong>it</strong>o<br />
alla lavorazione del Cedro e degustato prodotti<br />
a base di peperoncino. “Senza fiato li ha lasciati<br />
la vis<strong>it</strong>a a Maratea”. L’offerta non poteva<br />
essere completa senza uno chef che fosse in grado<br />
di coniugare la cucina tipica calabrese con la<br />
fantasia e l’entusiasmo per la stessa. “La scelta è caduta<br />
sullo chef Vincenzo Grisolia, in arte Vigrì, il<br />
quale si è confrontato con l’entusiasmo e la curios<strong>it</strong>à<br />
delle clienti che si sono cimentate nella preparazione<br />
di fusilli, gnocchi e spezzatino alla orsomarsese”.<br />
«Siamo soddisfatti di questo primo tour<br />
-ha concluso Annunziata Bruno- e per il futuro abbiamo<br />
già pronti nuovi <strong>it</strong>inerari e ricette da proporre<br />
ai nostri clienti». SARA SILVESTRI<br />
GLI AMERICANI A SCALEA APPREZZANO CON GIOIA LA NOSTRA CUCINA<br />
di NUNZIA BRUNO<br />
<strong>Il</strong> ristorante Vigrì di <strong>Scalea</strong> è stato scelto dal tour<br />
operator “Off season - Travel & Tourism”, specializzato<br />
nell’offerta di proposte-viaggio “fuori stagione”,<br />
come location dove impartire vere lezioni ad<br />
un gruppo di turisti americani. La cucina, ottima<br />
“scusa” per allungare la stagione estiva, ancora una<br />
volta, affidata alle sapienti mani dello chef scaleota<br />
Enzo Grisolia, è assurta ad incontrastata protagonista<br />
in grado di saper unire e diventare lingua<br />
universale per tutti. La due giorni prevedeva due lezioni<br />
di cucina: la prima dedicata alla pasta fatta in<br />
casa, con fusilli al ferretto e “raschatielli scaleoti”,<br />
entrambi preparati con farina, acqua e sale, e gnocchi<br />
a base di farina, uova, noce moscata, acqua e<br />
sale cond<strong>it</strong>i con ragù e salsa di pachino al basilico.<br />
Una dimostrazione di come vanno preparate le alici<br />
marinate, che ben si sposano con le bruschette<br />
al pomodoro, basilico e origano. <strong>Il</strong> tutto annaffiato<br />
con vinello rosso e bianco locale. Per chiudere,<br />
non poteva mancare una eccezionale e richiestissi-<br />
Più di 40 anni fa,<br />
da una famiglia<br />
per tradizione di<br />
panificatori (i meno<br />
giovani ricordano<br />
con affetto<br />
e nostalgia il forno<br />
a legna di “Cumpà<br />
Lorenz(i) ‘u pan<strong>it</strong>tier(i)”,<br />
un ometto<br />
coi baffetti bianchi,<br />
simpaticissimo<br />
ed originale nel<br />
parlare e nel modo<br />
di vestire, ed il profumo di pane appena sfornato<br />
che si poteva sentire in via Oberdan e nelle<br />
sue “vinelle”), nasceva a <strong>Scalea</strong> la prima pizzeria a<br />
pizza tonda “Da Oscar”. Una pizza squis<strong>it</strong>a ed unica,<br />
cotta a legna su delle particolari teglie in metallo<br />
che, prima di adagiarci la pagnottella della pizza,<br />
venivano leggermente cosparse alla base di un<br />
buonissimo olio extra vergine di olive “scaleote”. <strong>Il</strong><br />
profumo inebriante delle pizze, portato dal venticello,<br />
verso tardo pomeriggio si diffondeva dall’inizio<br />
di via Fiume Lao (alle spalle di piazza Caloprese),<br />
dove era ubicata la pizzeria, per un raggio di<br />
almeno 500 metri. “Oscar”, per gli scaleoti, era una<br />
tappa obbligata ed un r<strong>it</strong>rovo al quale nessuno poteva<br />
sottrarsi (l’attiv<strong>it</strong>à, già da qualche anno, con il<br />
rammarico degli scaleoti, ha chiuso i suoi battenti).<br />
<strong>Il</strong> sapore di quella pizza, indescrivibile ed unico, resta,<br />
per noi ragazzi dell’epoca, insuperabile ed insuperato.<br />
Ecco perché pensiamo con convinzione<br />
che <strong>Scalea</strong> è anche la c<strong>it</strong>tà della pizza. Non è perciò<br />
un caso che da un po’ di anni, nella nostra c<strong>it</strong>tà<br />
si svolge un importante campionato della pizza,<br />
che ad ogni edizione attira gente da tutte le parti<br />
d’Italia e che, più volte, ha susc<strong>it</strong>ato l’interesse di<br />
famose trasmissioni televisive come “La v<strong>it</strong>a in diretta”.<br />
Da due anni a questa parte, al campionato di<br />
Pizza Piccante si è aggiunto anche quello dei Pizzaioli<br />
d’Italia. A fine settembre, con una entusiasmante<br />
ed interessante due giorni, si è tenuto il<br />
Campionato Nazionale Pizzaioli d’Italia, organizzato<br />
perfettamente, dall’impeccabile e bravo Elvis<br />
Santarom<strong>it</strong>a. Ad aggiudicarsi la palma di miglior pizzaiolo<br />
è stato il giovane Antonio Russo, reduce dal<br />
campionato mondiale disputatosi al Palacotonella<br />
di Salsomaggiore Terme. Con 1478 punti, il vallefior<strong>it</strong>ese<br />
Russo ha sbaragliato la concorrenza di 78 agguerr<strong>it</strong>i<br />
concorrenti presentando la sua “Calabria”,<br />
un sagomato e colorato omaggio alla terra che brucia<br />
ed ai prodotti tipici delle sue cinque province.<br />
Lo stocco, le patate trifolate e le olive per Reggio<br />
Calabria; la cipolla rossa, il tonno e la n’duia in<br />
SCALEA CITTÀ DELLA PIZZA<br />
ma crostata al cedro e fiumi di liquori al cedro,<br />
limoncello, mirto, menta e finocchietto.<br />
La lunga ed entusiasmante giornata è<br />
stata anticipata da una interessante escursione<br />
al mercato ortofrutticolo settimanale<br />
di <strong>Scalea</strong>, dove l’allegro gruppo statun<strong>it</strong>ense<br />
è rimasto letteralmente affascinato e<br />
ipnotizzato dalle caratteristiche bancarelle<br />
multicolore zeppe di primizie e delizie di<br />
ogni tipo ricavate dalla generosa terra calabrese.<br />
La vis<strong>it</strong>a guidata dall’esperto maestro<br />
Enzo, lungo i banchi del mercatino<br />
settimanale, è stata utile per far vedere e<br />
toccare con mano, agli osp<strong>it</strong>i americani, i<br />
prodotti che, poi, sarebbero stati acquistati,<br />
preparati e cucinati da loro stessi, dopo<br />
una breve dimostrazione ad opera dello staff<br />
del “Vigrì”. La seconda giornata all’insegna della cultura<br />
culinaria calabrese prevedeva una lezione sulla<br />
confettura di peperoncino da servire con formaggi<br />
nostrani freschi, come antipasto. Spezzatino<br />
di maiale (collo, coscia e pancetta) con peperoni<br />
essiccati al sole, abbruschulat(i), e contorno di<br />
broccoletti ripassati in padella con aglio e peperoncino<br />
piccante. Infine un regale pan di Spagna alla<br />
frutta autunnale ed una lunga lista di liquori fatti<br />
in casa hanno chiuso la bellissima e allegra manifestazione<br />
culinaria. Ricordiamo che le lezioni di cucina<br />
hanno avuto una parte teorica ed una pratica<br />
che hanno visto impegnati gli stessi corsisti. Dopo le<br />
riprese filmate, le foto, le interviste, la consegna degli<br />
attestati di partecipazione rilasciati dall’Accademia<br />
del Peperoncino da parte del patron Enzo Grisolia<br />
ai 13 partecipanti al corso ed i saluti di r<strong>it</strong>o, un<br />
presto arrivederci all’anno prossimo. ❑<br />
omaggio a Vibo Valentia; le salsicce, gli insaccati e i<br />
famosi “frijarielli (cime di broccoletti di rape) per<br />
Catanzaro; il pecorino in scaglie e la sardella salata<br />
a testimoniare la tradizione agro<strong>it</strong>tica crotonese; gli<br />
immancabili porcini e le patate a rondella della Sila<br />
cosentina. E poi, fiore all’occhiello della scultura, la<br />
riproduzione del lago di Cec<strong>it</strong>a e dell’Aspromonte<br />
con crema di formaggi azzurra e legnetti di rosmarino.<br />
La manifestazione si è chiusa con il “Gran Gala<br />
della Pizza”, con musica dal vivo e pizza a volontà<br />
per tutti gli inv<strong>it</strong>ati.<br />
A metà ottobre, nei magnifici e spaziosi saloni dell’hotel<br />
Santa Caterina, si è svolta la tre giorni dedicata<br />
alla Pizza Piccante, campionato giunto alla decima<br />
edizione. Le special<strong>it</strong>à presentate alla competizione<br />
sono state quelle della pizza tonda piccante, della<br />
pizza tonda classica piccante giuria di qual<strong>it</strong>à, della<br />
pizza in teglia piccante, della pizza in pala piccante<br />
e della pizza senza glutine piccante (anche nella<br />
versione non piccante). Sono, inoltre, stati assegnati:<br />
il premio miglior pizzaiolo giuria tecnica; il premio<br />
Free style singolo ed il Premio menu. Nella mattinata<br />
del secondo giorno, nella sala congressi del Santa<br />
Caterina, ha avuto luogo una lunga ed interessante<br />
conferenza stampa, alla quale hanno partecipato<br />
osp<strong>it</strong>i illustri della gastronomia. L’esperto Enzo Monaco,<br />
presidente dell’“Accademia Italiana del peperoncino”<br />
e del “Peperoncino Festival”, si è soffermato<br />
a lungo sui danni provocati dall’eccesso di sale<br />
e sui benefici effetti dell’ottimo e salutare peperoncino,<br />
insapor<strong>it</strong>ore che rende le pietanze estremamente<br />
più gustose. <strong>Il</strong> sindaco Mario Russo ha portato<br />
i saluti della c<strong>it</strong>tà di <strong>Scalea</strong>. In serata, il gala ad<br />
inv<strong>it</strong>o, con spettacoli dal vivo e l’ottima e succulenta<br />
cena, sapientemente preparata dallo chef Dino.<br />
La terza ed ultima giornata ha visto la proclamazione<br />
e la premiazione dei vinc<strong>it</strong>ori tra pizze a volontà<br />
e fiumi di birra per i tantissimi intervenuti alla grande<br />
abbuffata aperta a tutta la c<strong>it</strong>tadinanza. <strong>Il</strong> vinc<strong>it</strong>ore<br />
del 10° CampionatoNazionale<br />
di Pizza<br />
Piccante per la<br />
pizza classica<br />
tonda è stato<br />
Massimo Bruni,<br />
per quella in<br />
teglia Suresh<br />
Rajasingha, per<br />
la tecnica è<br />
stato premiato<br />
Luigi Stampera<br />
e per la qual<strong>it</strong>à<br />
Francesco Pintozzi.<br />
❑
ottobre-novembre <strong>2009</strong> Nella Nostra C<strong>it</strong>tà ❏ 7<br />
VIENE DALLA MOLDAVIA<br />
MISS GIARRETTIERA PICCANTE “No al sale. Sì al peperoncino”. Con questo slogan<br />
l’Accademia dà una mano alle campagne di informazione<br />
che puntano quest’anno alla riduzione del<br />
sale nei nostri piatti. L’organizzazione mondiale della<br />
san<strong>it</strong>à raccomanda di non consumarne più di 5<br />
grammi al giorno, in pratica un cucchiaino di caffè,<br />
ma pochissimi lo fanno. Gli <strong>it</strong>aliani amano i cibi sapor<strong>it</strong>i<br />
e di sale ne consumano da tre a cinque volte<br />
di più. Con gravi conseguenze sulla salute. L’abbondanza<br />
di sale, infatti, fa aumentare la pressione arteriosa<br />
che è la prima causa di malattie cardiovascolari.<br />
Malanno che causa ogni anno 240mila<br />
morti, il 40% di tutti i decessi. «Ridurla si può - sottolinea<br />
il prof. Bruno Amantea, presidente del nostro<br />
com<strong>it</strong>ato medico scientifico - cominciando dalla<br />
diminuzione del sale nei pasti di ogni giorno.<br />
Sost<strong>it</strong>uendolo col peperoncino che è grande insapor<strong>it</strong>ore<br />
ed ha effetti benefici sulla salute proprio<br />
grazie alla capsicina, il principio attivo responsabile<br />
del sapore piccante». E proprio il prof. Amantea ha<br />
organizzato anche un convegno medico con lo<br />
stesso t<strong>it</strong>olo: “No al sale. Sì al peperoncino”. Un<br />
appuntamento con medici, specialisti e grandi chef<br />
Victoria Tilu (nella foto con il patron Enzo Monaco),<br />
moldava di nasc<strong>it</strong>a e residente da tre anni a<br />
Fano, ha conquistato a Viareggio la corona di peperoncini<br />
e il t<strong>it</strong>olo di “Miss Giarrettiera Piccante”.<br />
La corona di peperoncini le è stata trasmessa dalla<br />
vinc<strong>it</strong>rice dell’edizione 2008, mentre la giarrettiera<br />
piccante gliel’ha fatta indossare Enzo Monaco, presidente<br />
dell’Accademia Italiana del Peperoncino.<br />
La manifestazione, abbinata ai festeggiamenti del<br />
Carnevale di Viareggio, è stata organizzata dal delegato<br />
accademico Onorato Spagnoli nell’amb<strong>it</strong>o<br />
del concorso nazionale “Miss Carnevali d’Italia<br />
<strong>2009</strong>”. Una scelta che si è rivelata vincente, visti il<br />
successo e, soprattutto, la partecipazione record<br />
con 33 ragazze in gara, provenienti da tutta Italia e<br />
tutte bellissime.<br />
Victoria Tuli, raggiante ed emozionata, ha dichiarato<br />
di essere entusiasta del t<strong>it</strong>olo conquistato, che<br />
non si aspettava perché: «tutte le partecipanti erano<br />
straordinariamente belle ed elegantissime con i<br />
loro ab<strong>it</strong>i da sera».<br />
La vinc<strong>it</strong>rice è stata osp<strong>it</strong>e e ha sfilato, con grande<br />
successo, alle cinque giornate dell’ultimo Peperoncino<br />
Festival di Diamante. ❑<br />
*Nozze*<br />
La redazione del<br />
<strong>Diogene</strong> porge gli<br />
auguri più affettuosi<br />
ai neo sposi Adriano<br />
Serra che presta<br />
servizio presso la<br />
Polizia Municipale<br />
del Comune con<br />
mansioni di istruttore<br />
direttivo (Tenente)<br />
e ad Angela Papa,<br />
insegnante di<br />
lingue presso il Liceo<br />
Linguistico di<br />
Praia a Mare che<br />
hanno coronato il loro sogno d’amore nella<br />
monumentale chiesa di San Giovanni Battista<br />
nel suggestivo centro storico di Orsomarso. Gli<br />
sposi, dopo la cerimonia religiosa, hanno salutato<br />
parenti ed amici in un noto albergo c<strong>it</strong>tadino,<br />
in local<strong>it</strong>à “La Bruca”. Al nostro fraterno<br />
amico e collaboratore, nonché socio Gennaro<br />
Serra e alla gentile consorte signora Giuseppina<br />
Timpano vanno i più sent<strong>it</strong>i e sinceri auguri<br />
del direttore e della redazione. ❑<br />
◆ Impresa artigiana<br />
◆ Persona<br />
◆ Fabbricato<br />
◆ Commercio<br />
Sconto del 50%<br />
ASSICURAZIONI<br />
Marcellina<br />
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NO AL SALE, SÌ AL PEPERONCINO<br />
che ha avuto luogo mercoledì 9 settembre <strong>2009</strong> al<br />
“Peperoncino Festival” di Diamante. Ripetuto poi,<br />
nei mesi successivi, in molte nostre “delegazioni”<br />
sparse in tutt’Italia. All’interessante appuntamento<br />
sono stati presenti importanti cardiologi ed è stato<br />
possibile effettuare un controllo gratu<strong>it</strong>o della pressione<br />
arteriosa; inoltre sono stati dati consigli su come<br />
tenere sotto controllo i valori. Ma soprattutto<br />
sono stati gli chef a consigliare ai presenti splendide<br />
ricette senza sale e con tanto peperoncino. Hanno<br />
dato il loro contributo la Società <strong>it</strong>aliana dell’iper-<br />
Per le<br />
vostre lettere<br />
diogenemoderno@yahoo.<strong>it</strong><br />
tensione arteriosa, la Croce Rossa Italiana, la Federfarma<br />
e la Federazione degli Ordini dei farmacisti,<br />
impegnati per tutto il <strong>2009</strong> in una capillare informazione:<br />
“Sale e ipertensione arteriosa, due killer silenziosi.<br />
Informatevi, vivrete a lungo”. È opportuno<br />
sottolineare che il 55% del sale che consumiamo<br />
si trova già nei prodotti alimentari trasformati e che,<br />
per ridurre la pressione arteriosa, ci vuole anche un<br />
po’ di palestra, qualche pedalata in bicicletta e salutari<br />
e lunghe camminate a passo svelto. ❑<br />
INAUGURATA LA SEDE<br />
DELLA CROCE ROSSA<br />
È stata inaugurata sabato 14 novembre, la sede<br />
della Croce Rossa Italiana di <strong>Scalea</strong>.<br />
La manifestazione si è svolta nella Sala polifunzionale<br />
del Comune di <strong>Scalea</strong>, in via Plinio il Vecchio.<br />
<strong>Il</strong> sindaco, Mario Russo, ha rotto sub<strong>it</strong>o il ghiaccio<br />
con un cordiale e illustrativo saluto ai presenti.<br />
Sono poi, intervenuti: Maria Rosaria Nicoletti, Commissario<br />
della Croce Rossa Italiana di Cosenza; Francesco<br />
Berardi, commissario regionale dei Volontari<br />
del soccorso; Carmela Mele, Commissario provinciale<br />
dei Volontari del soccorso.<br />
La nuova sede della Croce Rossa di <strong>Scalea</strong> è in Viale<br />
Primo Maggio (vicino alla pasticceria “Daniela”.<br />
Un piccolo passo in avanti per un comune importante<br />
e grande come <strong>Scalea</strong> che, nel <strong>2009</strong> paga<br />
ancora gravissimi errori e negligenze del passato.<br />
Tutti conoscono la storia dell’ospedale di <strong>Scalea</strong> e<br />
dei servizi san<strong>it</strong>ari persi. Ma in mancanza di niente,<br />
accontentiamoci del poco, nella speranza che<br />
qualcosa di importante, da qui a qualche anno si<br />
concretizzi. ❑<br />
SECONDO 110 E LODE PER IL NOSTRO DARIO<br />
<strong>Il</strong> 21 ottobre <strong>2009</strong>, Dario<br />
Picardi si è brillantemente<br />
laureato all'Univers<strong>it</strong>à<br />
della Calabria,<br />
discutendo la tesi in<br />
"Corporate Finance" sviluppata<br />
durante il periodo<br />
di placement a<br />
Madrid presso una società<br />
di Finmeccanica.<br />
Ancora auguri per questo<br />
secondo 110 e lode<br />
a Dario, figlio dei nostri carissimi e fraterni amici,<br />
nonché collaboratori Amedeo Picardi e Maria<br />
Stella Tenuta. ❑
8 ❏ Nella Nostra C<strong>it</strong>tà ottobre-novembre <strong>2009</strong><br />
Anche se è stato fatto<br />
molto per la ricerca e<br />
che, numeri alla mano,<br />
si guarisce molto di più<br />
rispetto a qualche anno<br />
fa (in propos<strong>it</strong>o,<br />
<strong>Scalea</strong>, a fine ottobre,<br />
ha detto addio a tre<br />
persone), ancora tanto<br />
si dovrà fare, partendo<br />
dalla prevenzione,<br />
per sconfiggere il<br />
male più terribile e minaccioso<br />
degli ultimi<br />
decenni.<br />
Sabato 24 ottobre<br />
<strong>2009</strong>, a causa di questo inesorabile male, ci ha lasciato<br />
tra ricordi e rimpianti il carissimo amico Mario<br />
Forestieri, socio e prezioso collaboratore del<br />
nostro giornale. Giusto un anno fa, il figlio Giuseppe<br />
al quale mi lega un rapporto affettuoso di<br />
profonda stima, nonché di salda frequentazione,<br />
mi confidò la notizia che l’amato gen<strong>it</strong>ore stava<br />
male. Da tante cose capii che la s<strong>it</strong>uazione che si<br />
prospettava, per il povero e sfortunato Mario, non<br />
era delle migliori. In questo triste anno, più volte,<br />
con l’amico di sempre, come al sol<strong>it</strong>o, affabile e<br />
sorridente, ci siamo visti e incontrati scambiando<br />
parole ed opinioni come accadeva da una v<strong>it</strong>a. Anche<br />
dopo la grave malattia, Mario ha conservato la<br />
sua grandissima dign<strong>it</strong>à e la sua integr<strong>it</strong>à, non facendo<br />
mai trasparire abbattimenti e cedimenti. Era<br />
la persona di sempre: ottimista e pos<strong>it</strong>iva. Quante<br />
volte abbiamo segu<strong>it</strong>o da casa sua, insieme a Giu-<br />
GRANDE SPESSORE UMANO<br />
seppe, le part<strong>it</strong>e della Juve, di cui era grande tifoso.<br />
Parlavamo di dign<strong>it</strong>à e grande attaccamento alla<br />
v<strong>it</strong>a e alle cose belle, infatti poche ore prima del<br />
tragico epilogo, Mario aveva segu<strong>it</strong>o in Tv la part<strong>it</strong>a<br />
della sua squadra del cuore ed il giorno prima, come<br />
antica ab<strong>it</strong>udine, era andato a caccia. Da lì a<br />
poco, però, tutto è precip<strong>it</strong>ato.<br />
Come non ricordare un giovanissimo Mario, da poco<br />
ventenne, proveniente da Castrovillari dove studiava<br />
e dove aveva giocato, presente ad un provino<br />
con la Talao calcio (l’altra squadra della c<strong>it</strong>tà<br />
che all’epoca si contendeva il derby con l’U.S. e<br />
che spaccava il tifo scaleota in due) allenata dall’indimenticato<br />
Peppino Cardillo. Da poco con la<br />
famiglia, che ab<strong>it</strong>ava nella vicina Santa Domenica<br />
Talao, si era trasfer<strong>it</strong>o a <strong>Scalea</strong>, in via Campanella.<br />
Mario, da sempre, è stata una persona fattiva e<br />
pratica e, già prima di prendere il posto come insegnante<br />
di educazione artistica, si fece conoscere<br />
ed apprezzare impartendo lezioni a quei ragazzi<br />
che in estate dovevano riparare materie<br />
legate al disegno. Sub<strong>it</strong>o dopo, vinse il concorso<br />
alle Scuole Medie dedicandosi per anni, anima e<br />
corpo all’insegnamento, dal quale per sopraggiunti<br />
lim<strong>it</strong>i di età, da poco era andato in pensione.<br />
Cacciatore appassionato, segretario Liberacaccia -<br />
<strong>Scalea</strong>, spesso sul nostro giornale aveva scr<strong>it</strong>to, oltre<br />
a pezzi culturali ed artistici, interessanti articoli<br />
che chiarivano in modo esaustivo certi concetti su<br />
uno sport nobile e vecchio come il mondo, però<br />
mutilato nei suoi principi. «… La maggior parte dei<br />
cacciatori è rispettosa delle leggi vigenti sulla caccia<br />
e solo il 10-12% si può considerare bracconiere,<br />
e questi dovrebbero essere pun<strong>it</strong>i severamen-<br />
ANCHE I CANI HANNO PUDORE<br />
di GIAN ENRICO ZAMPROTTA<br />
Chi, concedendosi una passeggiata, non è stato<br />
obbligato a fare lo slalom sui marciapiedi per ev<strong>it</strong>are<br />
di lordare le scarpe a causa delle deiezioni canine?<br />
Parimenti, penso che ognuno di noi abbia<br />
avuto modo di osservare irreprensibili “proprietari”<br />
di cani che, talvolta con sussiego, li accompagnano<br />
nella mattutina, serale ed in alcuni casi anche<br />
notturna passeggiatina, dedicata non tanto al bisogno<br />
di moto dell’amico a quattro zampe, quanto<br />
alla necess<strong>it</strong>à di svuotare vescica ed intestino. Se ci<br />
si ferma a parlare con questi grandi amici dei cani,<br />
orgogliosamente ti dicono che il loro animale è<br />
educatissimo, in casa non sporca, ha la forza di attendere<br />
che lo si porti fuori. Poi proseguono nella<br />
loro passeggiata igienico-evacuativa. La bestiola è<br />
al guinzaglio e quando non ce la fa più, tira, spasima<br />
e ovunque si trovi, anche in condizioni invereconde,<br />
depos<strong>it</strong>a il suo carico di escrementi mentre<br />
il cinofilo di turno guarda il cielo, finge di osservare<br />
un manifesto o un albero, ogni tanto da uno strattone<br />
ed il cane viene trascinato con il deretano<br />
che raschia il marciapiede, uno sguardo implorante<br />
e l’ultimo escremento a mezzapasta. La passeggiata<br />
continua, sul marciapiede rimane come ultima<br />
traccia una serie di cilindretti maleodoranti in attesa<br />
di essere calpestati da eventuali distratti malcap<strong>it</strong>ati<br />
che sfodereranno un ricco repertorio di imprecazioni<br />
all’indirizzo di questi dichiarati,<br />
sedicenti, “amanti degli animali”. La natura, però, è<br />
ben diversa. Sicuramente, sarà successo a tutti noi<br />
di vedere un cane “libero” correre per i prati e anche<br />
di notare che in caso di necess<strong>it</strong>à fisiologiche,<br />
le espleta, cercando poi, di ricoprire i loro prodotti,<br />
scavando con le zampe posteriori il terreno.<br />
Questo comportamento è dettato da due fattori: il<br />
primo ha lo scopo di cercare, in qualche modo, di<br />
cancellare le tracce del proprio passaggio ev<strong>it</strong>ando<br />
così di dover “discutere” con un eventuale altro<br />
animale marcatore del terr<strong>it</strong>orio; il secondo è una<br />
forma di pudore che l’animale ha verso gli “altri” ed<br />
ha il fine di ev<strong>it</strong>are di essere considerato poco educato<br />
e di conseguenza disistimato dai suoi simili.<br />
Considerando, poi, che in queste specie, l’olfatto è<br />
un fattore importantissimo per la loro v<strong>it</strong>a, gli odori<br />
sgradevoli, come infastidiscono noi umani, nel loro<br />
caso possono, addir<strong>it</strong>tura, provocare depistaggi<br />
e non far raggiungere loro eventuali mete che si<br />
erano prefissati. Ma queste disquisizioni sulle ab<strong>it</strong>udini<br />
canine non rappresentano il tema di questo<br />
scr<strong>it</strong>to il cui vero scopo è quello di sanzionare se<br />
possibile gli ”amici degli animali”. Persone che si arrogano<br />
il dir<strong>it</strong>to di auto definirsi cinofili che durante<br />
la “passeggiatina”, magari, tengono in una mano<br />
sacchetto e palettina che, regolarmente non usano.<br />
Persone che inveiscono quando si parla di cattura<br />
dei randagi; che si costernano quando sentono<br />
parlare di abbandono di animali; persone che<br />
chiamando i loro “amici” dicono ”vieni da mamma”<br />
oppure “vieni da papà”; persone che al supermercato<br />
spendono cifre in alimenti specifici; persone<br />
che magari hanno in tasca la tessera della Protezione<br />
Animali: Persone che in defin<strong>it</strong>iva sottopongono<br />
i cani ad incredibile torture, obbligandoli per numerose<br />
ore al chiuso, che si inorgogliscono quando<br />
il cane va a prendere il guinzaglio e scodinzolando<br />
fa loro capire che ha necess<strong>it</strong>à di uscire.<br />
Persone che non farebbero mai un bisogno fisiologico<br />
in un luogo pubblico in nome del pudore e<br />
della buona educazione. Persone che mi piacerebbe<br />
vedere costrette a non potersi recare in una toilette<br />
per diverse ore e poi, legate ad un laccio di<br />
cuoio, trascinate per strada, per notare se poi anche<br />
loro non farebbero atti tali da costringere altri<br />
passanti a praticare lo slalom fra maleodoranti cilindri<br />
variamente colorati. I cani randagi non lasciano<br />
ricordini sulle strade o nei parchi, quando hanno<br />
necess<strong>it</strong>à si recano in luoghi appartati, perchè<br />
anche i cani hanno pudore. I benpensanti “umani”,<br />
molto meno e soprattutto millantano una sensibil<strong>it</strong>à,<br />
verso gli animali, che in realtà non hanno. ❑<br />
te. La caccia è uno sport popolare che si tramanda<br />
di padre in figlio ed il cacciatore è forse la persona<br />
più vicina e sensibile alla natura. La sua presenza è<br />
addir<strong>it</strong>tura necessaria per mantenere un migliore<br />
equilibrio tra la specie. Andare a caccia poi non è<br />
nient’altro che uno sport dove si combinano l’abil<strong>it</strong>à<br />
dell’uomo, del cane e del selvatico. A caccia<br />
come a pesca, il selvatico ha le sue chances. Ma<br />
non bisogna mai dimenticare che ci sono delle leggi<br />
da rispettare, il tutto sempre nell’accordo tra flora<br />
e fauna. Che dire poi dei cani da caccia, nati<br />
proprio per andare in aperta campagna tra rovi e<br />
boschi, alla ricerca del selvatico e che, alla fine di<br />
un buon lavoro aspettano la giusta ricompensa?.<br />
La ricompensa per il cane da caccia è la carezza<br />
del padrone, in un momento di grande poesia. Se<br />
al cane da caccia si toglie questa possibil<strong>it</strong>à è come<br />
togliergli la v<strong>it</strong>a, perché queste peculiar<strong>it</strong>à sono<br />
contenute nel suo DNA».<br />
Abbiamo riportato alcuni passaggi dell’articolo datato<br />
maggio 2002, del compianto Mario, per mettere<br />
in evidenza la sua grande sensibil<strong>it</strong>à ed il suo<br />
pensiero su un argomento non facile, e da molti<br />
osteggiato, come la caccia.<br />
Altra sua grande passione era l’arte. Aveva allest<strong>it</strong>o<br />
e presentato al pubblico, ottenendo apprezzamenti<br />
e riconoscimenti mer<strong>it</strong>atissimi, tante mostre<br />
di p<strong>it</strong>tura, spesso insieme alla moglie R<strong>it</strong>a che divideva<br />
la stessa passione. Negli anni novanta, con la<br />
sua estrosa e brava consorte aveva inaugurato una<br />
splendida galleria permanente in via Ponte int<strong>it</strong>olata<br />
al principe Spinelli.<br />
La sua terza grande passione era, sicuramente, la<br />
pol<strong>it</strong>ica, di cui Giuseppe, attuale assessore al Comune,<br />
ha ered<strong>it</strong>ato molte sfaccettature e insegnamenti.<br />
Uomo di destra sin da ragazzo, nel 1985, in<br />
pieno periodo di strapotere Dc si presentò alle<br />
elezioni Provinciali tra le fila del Msi, ottenendo un<br />
lusinghiero risultato.<br />
Sempre leale e misurato, rispettato e stimato dagli<br />
stessi avversari, condusse una campagna elettorale<br />
soft, senza attacchi e polemiche, imperniata solo<br />
sugli intramontabili ideali ed i futuri programmi.<br />
Legatissimo alla famiglia, prodigo di consigli, con la<br />
sua proverbiale pacatezza, i suoi modi ed il suo affetto,<br />
ha sempre amorevolmente segu<strong>it</strong>o con l’inseparabile<br />
moglie R<strong>it</strong>a, i figli Giuseppe ed Angelo<br />
che erano il suo vanto, anche se come tutti i grandi<br />
uomini semplici ed umili, non lo faceva mai trasparire.<br />
In questi pochi anni di pensione, ha continuato a<br />
dipingere con l’impegno e l’amore di sempre e<br />
quando possibile, con la scusa della caccia, a stare<br />
a contatto con la natura e con il suo affezionato<br />
e fedelissimo cane. (N.M.)<br />
NECROLOGI<br />
A fine ottobre, è venuto a mancare all’affetto<br />
dei suoi cari, dopo lunga malattia, Francesco Pignataro,<br />
suocero del nostro amico e socio Francesco<br />
Russo, ultimo presidente di An dopo la nasc<strong>it</strong>a<br />
del Pdl. A Francesco, alla moglie Adriana e<br />
alla famiglia tutta vanno le più sent<strong>it</strong>e condoglianze<br />
del direttore e della redazione del <strong>Diogene</strong>.<br />
A chiusura di giornale apprendiamo con<br />
dispiacere, la dipart<strong>it</strong>a dell’anziana e amata nonna<br />
materna sign.ra Maria Franco. Condoglianze<br />
estese anche alla sign.ra Adelina Di Vanna, mamma<br />
di Francesco. ❑<br />
**********<br />
Le condoglianze più sent<strong>it</strong>e vanno al nostro caro<br />
amico e sempre disponibile socio Carmelo Chemi<br />
che nell’ultima decade di ottobre ha perso il<br />
suo amato gen<strong>it</strong>ore Ferruccio, già consigliere comunale<br />
dell’allora Dc, dal 1964 al 1970. ❑<br />
**********<br />
Giorno 9 ottobre, presso l'ospedale di Potenza,<br />
è venuta a mancare all'affetto dei suoi cari, la signora<br />
Elena Camin<strong>it</strong>i, adorata mamma del nostro<br />
carissimo e affettuoso socio e collaboratore Pino<br />
Sangiovanni. <strong>Il</strong> direttore del <strong>Diogene</strong> e la redazione<br />
si associano al dolore del nostro Pino, del mar<strong>it</strong>o<br />
Anselmo e di tutta la famiglia Sangiovanni. ❑<br />
16/11/<strong>2009</strong>
ottobre-novembre <strong>2009</strong> Parola ai Lettori ❏ 9<br />
UN CITTADINO CHE PAGA LE TASSE<br />
Gentile Direttore, volevo sottoporre alla Sua attenzione<br />
un problema che affligge <strong>Scalea</strong>, visto che<br />
Lei si è sempre dimostrato sensibile ai problemi<br />
della nostra c<strong>it</strong>tadina: quello dei veicoli dismessi<br />
abbandonati sul suolo pubblico.<br />
Nel parcheggio tra via Martiri 16 Marzo ed Alcide<br />
de Gasperi, vicino al “Mercatissimo”, ci sono diversi<br />
veicoli abbandonati, per la precisione tre di cui<br />
uno senza targa.<br />
Ed ancora, mezzi arruggin<strong>it</strong>i con le ruote sgonfie,<br />
sono lì in giacenza da tempo. Evidentemente, i<br />
proprietari credono che ormai <strong>Scalea</strong> sia una discarica<br />
a cielo aperto. Così facendo, hanno pensato<br />
bene di risparmiare 100 euro per la rottamazione...<br />
Questi automezzi sparsi, in pieno centro,<br />
danno un’orrenda immagine di squallida periferia,<br />
oltretutto fungono da bersaglio per i vandali che,<br />
ahimè, a <strong>Scalea</strong> trovano terreno fertile (peccato<br />
che la foto sia stata scattata quando l’auto bianca<br />
era ancora “intera”).<br />
Mah. <strong>Scalea</strong> ormai non ha più dign<strong>it</strong>à...<br />
Saluti e buon lavoro.<br />
Un c<strong>it</strong>tadino che paga le tasse<br />
(specie per la demolizione)<br />
La prossima volta si firmi con il nome e cognome,<br />
altrimenti rischia di mettersi, in qualche modo, alla<br />
stregua dei vandali e dei proprietari di queste carcasse<br />
abbandonate che ha immortalato.<br />
Le assicuriamo che per così poco non rischia la galera,<br />
anzi sarà apprezzato per il servizio reso.<br />
Più volte, con il nostro giornale abbiamo segnalato<br />
le vie in questione, via Gramsci compresa: l’allucinante<br />
parcheggio in blocchi di cemento con il fondo<br />
non b<strong>it</strong>umato (il Comune di <strong>Scalea</strong> paga ai proprietari<br />
dell’area, per il f<strong>it</strong>to, una bella somma di<br />
denaro annuo) le aree incolte ed il parcheggiogiardino<br />
comunale rimasto incompiuto, i marciapiedi<br />
(ora finalmente resi in qualche modo passabili).<br />
Dulcis in fundo, ora la zona è stata trasformata<br />
in cim<strong>it</strong>ero delle automobili. I sordi sono avvisati…<br />
a mezzo immagini! ❑<br />
C’ERA UNA VOLTA<br />
UN PICCOLO NAVIGLIO<br />
“C’era una volta un piccolo naviglio che non sapeva<br />
non sapeva navigar”.<br />
Era una canzoncina di tanti anni fa che solo un ottantenne<br />
come me, riesce a ricordare.<br />
E il piccolo naviglio r<strong>it</strong>orna sui giornali dopo una infamante<br />
serie di fantasticherie: eccolo di nuovo in<br />
primo piano. È carico di fusti con scorie velenose e<br />
contiene esplosivo che da un momento all’altro potrebbe<br />
esplodere e così via. Poi, finalmente, la leggenda<br />
è sfatata: è una comunissima carcassa di nave<br />
da carico, affondata chissà quando… E finalmente<br />
requiescant in pacem il rel<strong>it</strong>to, i bagnanti, i timorosi.<br />
E certi giornalisti? Beh… inventeranno qualcosa d’altro.<br />
Chiedo scusa alla redazione del <strong>Diogene</strong> ed ai suoi<br />
lettori: la nave è vecchia ed arruggin<strong>it</strong>a, come pure<br />
chi vi scrive:<br />
Cordiali saluti<br />
DIEGO DE MITA (cugino del più noto Ciriaco)<br />
Ufficiale Superiore di Marina<br />
La canzoncina da lei simpaticamente e teneramente<br />
c<strong>it</strong>ata, la ricorderanno anche i trentenni di oggi. Negli<br />
anni ’80, alcune bambole a batteria, contenevano<br />
il mini disco del “Piccolo naviglio”; mia figlia, se non<br />
ricordo male, ne possedeva una. Tornando alla nave<br />
dei veleni, noi del <strong>Diogene</strong>, come linea ed<strong>it</strong>oriale, ci<br />
siamo ripromessi che fino a quando non si fosse fatta<br />
luce, non avremmo scr<strong>it</strong>to un rigo in propos<strong>it</strong>o.<br />
Ora, dopo che tanti nostri colleghi e pol<strong>it</strong>ici hanno<br />
cavalcato la notizia in lungo ed in largo a fianco dei<br />
sol<strong>it</strong>i “ambientalisti”, no-global e perd<strong>it</strong>empo affini,<br />
finti giornalisti provvisti di telecamere, nell’intento di<br />
riempire indegnamente pagine vuote, saranno rimasti<br />
delusi e senza parole e, d’ora in avanti, dovranno<br />
trovarsi altri passatempi aspettando altre trovate e<br />
invenzioni. ❑<br />
ROSSO ANTICO: SOLITI VIZI<br />
Mi ha fortemente deluso un ed<strong>it</strong>oriale apparso<br />
qualche tempo fa su Magazine del Corriere della<br />
Sera, a firma di Aldo Grasso che riportava alcune<br />
frasi sarcastiche e cattive, di alcuni colleghi, su Piero<br />
Sansonetti, accusato di amare troppo certi salotti.<br />
Sul suo giornale, “l’altro”, viene accusato di dare<br />
spazio a voci “fasciste”, «di chiedere interventi sul<br />
tema a un cantautore fascista, a Valerio Morucci (la<br />
cui posizione è nota dalla sua apparizione a Casa<br />
Pound) e a Mino Renzaglia». Viene accusato di essere<br />
un “trad<strong>it</strong>ore” e lui se ne lamenta: «Io, personalmente,<br />
sono ab<strong>it</strong>uato da tempo a questa accusa.<br />
Mi fa sempre sobbalzare, perché riporta il<br />
ricordo a tempi antichi, ma non mi indigna più. Nelle<br />
ultime settimane me la sono sent<strong>it</strong>a ripetere tante<br />
volte, anche da giornali amici, come <strong>Il</strong> Manifesto».<br />
Quale la grande colpa di Sansonetti? Aver<br />
difeso le veline? Cercare nuove aperture? No: aver<br />
partecipato alla puntata speciale di Porta a Porta<br />
del 15 settembre <strong>2009</strong>, quella dedicata alla consegna<br />
dei primi alloggi alle popolazioni dell’Abruzzo<br />
colp<strong>it</strong>e dal terremoto e che aveva come osp<strong>it</strong>e<br />
principale il presidente del consiglio Silvio Berlusconi.<br />
In pieno stile Bertinotti, accecato dalla van<strong>it</strong>à di<br />
apparire. «In principio fu Bertinotti, re dei salotti,<br />
ora Sansonetti, con il suo carisma di perdente di sinistra<br />
ma sensibile ai riflettori, diventa una pedina<br />
funzionale al preteso pluralismo informativo delle<br />
reti Rai». In un ed<strong>it</strong>oriale del Tg4, Emilio Fede ha lodato<br />
«la sua coerenza ideologica ma mai aggressiva».Questa<br />
coerenza ideologica poco aggressiva<br />
viene interpretata da altri come «pochezza (non<br />
solo dialettica)»; da altri ancora (Riccardo Bocca)<br />
come fiera della van<strong>it</strong>à. Sansonetti pur di apparire,<br />
è stato osp<strong>it</strong>e persino di Gigi Marzullo. «Mi accorgo<br />
che seduto nel salottino bambagiato di Raiuno c’è<br />
lui, il compagno Piero, il direttore Sansonetti, in<br />
giacchetta panna a raccontare le sue origini borghesi,<br />
i suoi lodevoli studi dai preti, i suoi trascorsi<br />
da boy scout, con Marzullo che domandava sovrano:<br />
“Ma è lei che ha cambiato il giornalismo, o il<br />
giornalismo che ha cambiato lei?”. La risposta non<br />
conta». Essere Piero Sansonetti. Ah non c’è più la sinistra<br />
di una volta. Anche se non sono di sinistra,<br />
Sansonetti mi piace. Non mi piace, invece, una certa<br />
sinistra bigotta, falsa e invidiosa. Ma cosa deve fare<br />
il povero Piero, rinchiudersi in una campana di<br />
vetro e rinnegare le sue origini ed i suoi studi. Tutto<br />
veramente assurdo e irreale. Quando poi, quella sinistra<br />
radicale, fuori dal Parlamento <strong>it</strong>aliano e da<br />
quello europeo si conta, dovrebbe fare autocr<strong>it</strong>ica<br />
e piangersi addosso per il suo modo retrogrado,<br />
“antico” e a volte ridicolo di ragionare ed accusare.<br />
<strong>Il</strong> direttore Piero Sansonetti, accusato ingiustamente<br />
di essere in pieno stile Bertinotti, ricordiamolo<br />
non fa il pol<strong>it</strong>ico ma il giornalista ed è liberissimo e<br />
fa benissimo a frequentare certi salotti della Rai che,<br />
tanti suoi colleghi giornalisti e, non solo, della sinistra<br />
vorrebbero presenziare.<br />
ARMANDO PIGNATARO<br />
Dieci, cento, mille Sansonetti, alla faccia di quella<br />
sinistra che lui stesso spesso difende con stile,<br />
obiettiv<strong>it</strong>à e senza esagerazioni. Ma forse questi<br />
colleghi giornalisti rossi fanno parte della schiera<br />
degli ultimi moicani! ❑<br />
LA “PRIMAVERA” È VICINA<br />
In questo periodo, direi preelettorale, a <strong>Scalea</strong><br />
stanno sorgendo varie associazioni, com<strong>it</strong>ati e<br />
gruppi che, a prima vista, offrono un segnale di voler<br />
concorrere alla cresc<strong>it</strong>a culturale, sociale ed<br />
economica della c<strong>it</strong>tà. Questa impressione non fa<br />
una grinza, ma siccome ci troviamo a circa cinque<br />
mesi dalle elezioni per il rinnovo del nostro Consiglio<br />
comunale, mi sorge questo plausibile interrogativo:<br />
come mai questi enti non-prof<strong>it</strong> e gruppi<br />
sorgono in questo particolare momento pol<strong>it</strong>ico e<br />
non sono nati, invece, molto tempo prima? È pur<br />
vero che non è mai troppo tardi, ma tali neo associazioni<br />
e com<strong>it</strong>ati, certamente avrebbero potuto<br />
partecipare molto tempo prima a tante battaglie<br />
del passato e del presente per difendere la nostra<br />
storia secolare ed il nostro patrimonio culturale,<br />
nonché a proporre soluzioni per la cresc<strong>it</strong>a economica<br />
e sociale della nostra millenaria c<strong>it</strong>tà. Invece,<br />
mi sembra che, spesso, si sia assist<strong>it</strong>o a tanta<br />
supponenza ed indolenza di fronte a fatti negativi<br />
ed a scelte deleterie clamorose, nonché alla mancanza<br />
di qualsiasi interesse e partecipazione allorquando<br />
pochi c<strong>it</strong>tadini ed alcune Associazioni pol<strong>it</strong>iche<br />
e non pol<strong>it</strong>iche svolgevano e svolgono, con<br />
lotte democratiche, il loro ruolo statutario nell’amb<strong>it</strong>o<br />
c<strong>it</strong>tadino in favore di <strong>Scalea</strong>. Però la “speranza<br />
è l’ultima a morire”, per cui forse, questa volta,<br />
si possano svegliare tante giovani coscienze, fino<br />
adesso sop<strong>it</strong>e, le quali al di là di qualche eventuale<br />
effimero obiettivo elettoralistico, potranno rimanere,<br />
nel futuro, sempre sveglie e vigili, altrimenti si<br />
potrà tornare soltanto nell’oblio e nello sconforto<br />
a vantaggio delle anacronistiche mental<strong>it</strong>à che non<br />
amano il progresso e l’innovazione e soprattutto<br />
non amano la nostra <strong>Scalea</strong>. Sì, soltanto con l’amore<br />
smisurato verso <strong>Scalea</strong> e con i fatti concreti<br />
si potrà conseguire un futuro roseo e più prosperoso<br />
per le nostre giovani generazioni. Per concludere<br />
queste considerazioni propos<strong>it</strong>ive (che non si<br />
riferiscono certamente a fatti, ad enti ed a persone),<br />
vorrei esternare questa mia modesta esortazione<br />
scaleota: “abbasciam(i) ‘i ricchi(e)” perché<br />
l’eventuale corsa al “potere” pol<strong>it</strong>ico è sempre preceduta<br />
da sacrifici, professional<strong>it</strong>à, esperienza,<br />
correttezza, umiltà e senso del dovere nell’interesse<br />
della collettiv<strong>it</strong>à. Questi teorici aforismi non<br />
guastano: “per i velle<strong>it</strong>ari, non c’è posto”; per le<br />
“anime morte” e “le foglie ingiall<strong>it</strong>e” la festa è fin<strong>it</strong>a:<br />
“la primavera è vicina”…!<br />
IL PUNGIGLIONE<br />
<strong>Il</strong> motivo di sempre, si ripete. Senza intravedere<br />
contropart<strong>it</strong>e all’orizzonte, nessuno fa niente per<br />
niente. Fesso chi abbocca e dà consenso a questi<br />
falsi e ciarlatani che campano sulla buona fede degli<br />
onesti e dei creduloni. ❑<br />
ACCONCIATURE<br />
U O M O<br />
Piazza A. Siciliano- San Nicola Arcella (Cs)<br />
Per appuntamenti: 0985.040661
10 ❏ Parola ai Lettori ottobre-novembre <strong>2009</strong><br />
CONVINZIONE PREVENUTA E SPROPOSITATA<br />
Signor Sindaco, già cinque anni fa ricordo che insie- in assenza di un progetto di complanare, si potrebme<br />
all’aeroporto e ad altre amen<strong>it</strong>à mai realizzate o be risolvere dirottando il traffico gravoso - specie<br />
solo parzialmente, che è anche peggio, a <strong>Scalea</strong> si quello di quest’anno quadruplicato per la chiusura<br />
vagheggiava di un porto turistico ai piedi e intorno altalenante di Lauria a causa dei lavori della famige-<br />
alla Torre Talao - che è appena il caso di ricordare rata autostrada Sa-Rc - già al bivio di San Nicola Ar-<br />
essere monumento caratteristico della c<strong>it</strong>tadina - cella che sappiamo tutti, residenti e pochi altri for-<br />
un’orrenda bruttura che l’allora foglio il “Cuore” r<strong>it</strong>unati, essere la salvezza per baipassare corso<br />
portava in prima pagina quale denuncia e protesta Med<strong>it</strong>erraneo relativamente al solo mese di agosto.<br />
per quella ridicola circolar<strong>it</strong>à. A distanza di anni e <strong>Il</strong> trans<strong>it</strong>o dunque potrebbe risolversi a monte che<br />
quando si sperava che quel progetto fosse stato con le opportune segnaletiche porterebbe oltre<br />
seppell<strong>it</strong>o nel più profondo cassetto dell’archivio Grisolia Lido. Oltretutto è un percorso veramente<br />
comunale, Ella e la Sua Amministrazione ripropon- suggestivo, tutto nella verde campagna fra file di uligono<br />
quel famigerato papocchio con l’intento di vi con la vista dell’amena ed antica Santa Domenica<br />
approvarlo in breve tempo, come apprendo dal vo- Talao, da rinfrancare il cuore di noi provenienti da<br />
lantino che allego e dalla denuncia del giornale lo- megalopoli tutte smog e cemento. <strong>Il</strong> secondo quecale<br />
“<strong>Il</strong> Quotidiano”. Signor Sindaco, al di là del cos<strong>it</strong>o riguarda l’emergenza rifiuti che raggiunge il cullore<br />
pol<strong>it</strong>ico, r<strong>it</strong>engo che quando si amministri la mine sempre nello stesso mese di agosto. Si sa, spe-<br />
propria c<strong>it</strong>tà lo si debba fare con la mente ma anche cie a ridosso del ferragosto, la popolazione di<br />
con il cuore, rispettandone la sua storia, i suoi mo- <strong>Scalea</strong>, stimabile intorno ai diecimila ab<strong>it</strong>anti, va manumenti<br />
e naturalmente i propri conc<strong>it</strong>tadini! Sono no a mano ad ingrossare fino ad arrivare anche ai<br />
ormai cinque anni che ho comprato casa in questa trentamila. Siamo tutti veramente contenti che la c<strong>it</strong>-<br />
bella c<strong>it</strong>tadina convinta da mio figlio che qui ha pastadina, che oramai sento un po’ anche mia, sia basato<br />
dalla nonna i mesi dopo la scuola e prima delciata dal turismo, ma ergo un turismo che alberga<br />
la nostra vacanza agostana a Capo Vaticano, vacan- nella spazzatura? Lei dirà: «ma <strong>Scalea</strong> è una c<strong>it</strong>tadiza<br />
che è durata ben venticinque anni a contatto na pul<strong>it</strong>a!» Ben lo sappiamo ed apprezziamo noi che<br />
dell’azzurro mare degli anni ’80-‘90 e con una natu- ci viviamo spesso anche fuori dall’agosto. Purtroppo<br />
ra ancora incontaminata. Noi tutti di famiglia, amma- Lei e la Sua Giunta in tutti questi anni non avete saliati<br />
da questa terra, ne percepiamo gli odori e i saputo o voluto risolvere anche questo grave problepori<br />
dei buoni cibi. Vedere il mirto, la zagara ma. Mi giunge oltretutto voce che si paventa una<br />
selvatica, il gelsomino, l’origano e potremmo conti- grave emergenza per esaurimento della discarica<br />
nuare all’infin<strong>it</strong>o, per noi che viviamo nelle fredde c<strong>it</strong>tadina aperta anche alle esigenze dei paesi limi-<br />
c<strong>it</strong>tà ci sembra sempre un evento miracoloso. Controfi. Si informino come operano le c<strong>it</strong>tadine baldividiamo<br />
le tradizioni, le passioni della Sua terra neari delle coste del nord. Prendiamone una a caso:<br />
fosse altro perché mio nonno paterno ci ricordava la bella friulana Lignano Sabbiadoro. Quale esplo-<br />
di tanto in tanto che suo nonno era calabrese… sione di verde di fiori innestati in rigogliose aiuole!<br />
Sento qui dunque le radici anche se tracce di quel Qui da noi le poche striminz<strong>it</strong>e aiuole sono state ri-<br />
trisavolo non le ho ma mi impegnerò a cercarle. Mi pul<strong>it</strong>e, ud<strong>it</strong>e ud<strong>it</strong>e, intorno al ferragosto causando<br />
scusi il divagare ma nonostante quanto detto non ancor più panico tra le auto in trans<strong>it</strong>o sulla famige-<br />
credo che io possa amare questa terra più di Lei che rata statale. Ma perché non si avviano e si esauri-<br />
in questa ci è nato e cresciuto, no non è proprio scono queste poche e striminz<strong>it</strong>e migliorie fuori dal-<br />
possibile che la ami più di Lei… Ed allora non si lal’alta stagione? R<strong>it</strong>ornando a Lignano, i vigili di quella<br />
sci influenzare da chi non ama questa c<strong>it</strong>tà, abban- amena c<strong>it</strong>tadina sono costantemente attenti alla cirdoni<br />
questo progetto, onori gli ultimi mesi del suo colazione e alle richieste dei numerosi turisti, sem-<br />
mandato archiviandolo nuovamente. Tuttavia sono pre sorridenti, dai modi cortesi, mai arroganti o ves-<br />
convinta che lo sviluppo della Calabria, che deve satori anche se ci sono da fare multe. Insomma si<br />
ancora decollare, sarà necessariamente improntato vede che i soldi che i turisti portano in quella, come<br />
alla costruzione anche di porti turistici che con le lo- in tante altre local<strong>it</strong>à di villeggiatura, vengono spesi<br />
ro infrastrutture creeranno posti di lavoro ma anche per l’accoglimento degli stessi con ricadute pos<strong>it</strong>ive.<br />
di porti di grande carenaggio per le navi da crocie- Ma Sindaco, Lei che gira il mondo sa meglio di me!<br />
ra. Perché in Calabria no? Forse che la terra dei Gre- Raccolgo sovente lamentele da parte di coloro che<br />
ci e poi dei Normanni e dei Borboni, la terra che per vengono per la prima volta in questa c<strong>it</strong>tadina con il<br />
lunghi anni dopo la discussa Un<strong>it</strong>à d’Italia, si è resa fermo propos<strong>it</strong>o di non mettervi più piede e que-<br />
orfana dei suoi migliori figli sacrificati alle fredde resto, creda, mi fa molto male. Dunque siamo rassegioni<br />
del nord Italia, dell’Europa e delle Americhe, gnati ad abbandonare la nostra c<strong>it</strong>tà nelle mani di<br />
ad ingrassare con il loro ingegno e le loro laboriose facinorosi di bassa lega, visto che a loro non fa im-<br />
braccia quelle langhe lontane, non abbia dign<strong>it</strong>à per pressione vivere tra le immondizie che albergano<br />
ricevere i croceristi che avrebbero tanto da vis<strong>it</strong>are? sotto le case dei loro paesi e li leg<strong>it</strong>tima anche qui a<br />
È ora necessario che i poteri pol<strong>it</strong>ici di destra e di si- lasciare dove meglio aggrada loro sacchetti tutti tasnistra,<br />
che fino ad oggi nulla hanno fatto di verasativamente non improntati alla raccolta differenziamente<br />
mer<strong>it</strong>evole per questa regione meravigliosa ta che gli scaleoti sono da anni ab<strong>it</strong>uati ad effettua-<br />
se non deturparla, martirizzarla con clientelismi e re? <strong>Scalea</strong> a ferragosto è dunque terra di nessuno?<br />
mal vessazioni, dilaniandosi l’un l’altro a scap<strong>it</strong>o del Ebbene sì, siamo tutti in pieno coprifuoco! Non<br />
progresso, debbano unirsi al meglio per il bene del- usciamo di casa e consumiamo le scorte del nostro<br />
la loro terra! Sono a conoscenza di un bellissimo frigo o guadagniamo le vie del Pollino per r<strong>it</strong>rovare<br />
progetto di un porto alla periferia sud del Comune in quei luoghi ameni la perduta seren<strong>it</strong>à. Ma dove<br />
in local<strong>it</strong>à Varchera degno, quello sì, di approvazio- sono i vigili di <strong>Scalea</strong>? Forse fanno come noi? O hanne.<br />
Un porto lì dove lo spazio è talmente ampio che no paura di affrontare il traffico? Non se ne vedono<br />
permetterebbe serie infrastrutture di completamen- al mega supermercato davanti al quale puntualmento<br />
e di arredo quali parcheggi per le auto dei d<strong>it</strong>e accadono incidenti di ogni genere e qualche malportisti,<br />
eventuale costruzione di residence e, percap<strong>it</strong>ato ci rimette anche la v<strong>it</strong>a. Non v’è l’ombra di<br />
ché no, di un grande albergo. L’ampiezza della zona un vigile in via Fiume Lao dove le auto sostano sel-<br />
in oggetto e il drenaggio del fiume Lao renderebbevaggiamente davanti a negozi e alla farmacia e, se ci<br />
ro le cose più semplici permettendo lo sviluppo del- sono, mostrano di essere degli emer<strong>it</strong>i inetti, inadatla<br />
c<strong>it</strong>tadina al confine del suo terr<strong>it</strong>orio con Santa ti a svolgere il ruolo assegnato loro, facce inebet<strong>it</strong>e,<br />
Maria del Cedro. <strong>Il</strong> “famigerato” progetto, se realiz- anzi annoiate, messi a quel posto forse per caso o<br />
zato, soffocherebbe ancor più la già tanto trafficata per clientelismo. D’altra parte cosa ci possono fare<br />
<strong>Scalea</strong>, invece la costruzione, lontana dal centro se gli indisciplinati automobilisti e motociclisti si infi-<br />
storico, libererebbe le spiagge - in specie quella lano controsenso in Via Faro con pericolo di v<strong>it</strong>a per<br />
della tanto amata Ainella antistante proprio la Torre quelli che invece si comportano correttamente? Ma,<br />
Talao - dagli odiosi Caterpillar che fanno su e giù dal si sa, ab<strong>it</strong>uati al doppio senso, alcuni spericolati re-<br />
mare a sollevare e abbassare imbarcazioni con nubi sidenti mal volentieri allungano la loro discesa dalla<br />
maleodoranti di cherosene e rumori assordanti di Petrosa per via Panoramica, ergo anche Lei Signor<br />
cingoli che investono i poveri villeggianti. Non creda Sindaco pecca e c’è mancato poco che non s’am-<br />
Signor Sindaco che nel corso degli ancor pochi anmazzava a bordo della sua moto contro la mia auto<br />
ni trascorsi a <strong>Scalea</strong> non abbia apprezzato il suo qualche settimana fa… Vuole fare cassa? Metta un<br />
operato. So con quanta passione ha lavorato e la- vigile alla discesa di quella via e vedrà… Terzo ed ulvora<br />
per il bene della c<strong>it</strong>tà che domina dall’alto deltimo ques<strong>it</strong>o: perché anche quest’anno, soprattutto<br />
la sua dimora. Solo mi chiedo come mai in tutti que- nel mese di agosto, il mare è sporco? Ma questi desti<br />
anni non è riusc<strong>it</strong>o a risolvere alcuni gravosi puratori della Riviera dei Cedri funzionano o no? E<br />
problemi che affliggono <strong>Scalea</strong>? Mi riferisco in primo mi chiedo perché ci si accorge del problema a sta-<br />
luogo al problema della viabil<strong>it</strong>à nel mese di agosto. gione balneare iniziata? Sarebbe opportuno inizia-<br />
Si ricorda che qualche anno fa La incrociai al bar “La re già da ora a lavorare per risolverlo defin<strong>it</strong>ivamen-<br />
Plaja” in corso Med<strong>it</strong>erraneo e nel salutarLa Le chiete. So che Le sto rubando tempo prezioso ma lo<br />
si: “come mai Signor Sindaco si mortifica la c<strong>it</strong>tà ed sfogo è doveroso. Le auguro ogni bene e auguro a<br />
il turista diretto oltre <strong>Scalea</strong> e Santa Maria del Cedro noi tutti che il suo successore, al di là del colore po-<br />
a trans<strong>it</strong>are con code interminabili sotto il sole dalla l<strong>it</strong>ico, che francamente non mi interessa più da anni,<br />
statale che a <strong>Scalea</strong> prende il nome di corso Medi- riesca a risolvere quello che a Lei e alla Sua Giunta<br />
terraneo?” Lei rispose che non rientrava nelle sue non è riusc<strong>it</strong>o in questi dieci anni del Suo mandato,<br />
competenze e bla, bla, bla… <strong>Il</strong> problema per ora ed nonostante la sua proverbiale abnegazione, lontano<br />
dai camici bianchi, tra i quali le consiglio di r<strong>it</strong>ornare<br />
visto che una professione ce l’ha. Ma per car<strong>it</strong>à non<br />
tocchiamo il tasto della san<strong>it</strong>à in questa regione…!<br />
Eh! la pol<strong>it</strong>ica si sa diventa poi una malattia e quando<br />
ci si è dentro ti avvolge e ti sconvolge e non puoi<br />
più farne a meno…<br />
La saluto cordialmente. GIUSEPPINA MONACO<br />
Gentile Direttore,<br />
invio anche al giornale da Lei diretto le mie personali<br />
osservazioni sulla cattiva gestione dell’attuale<br />
Sindaco della c<strong>it</strong>tà di <strong>Scalea</strong> e della sua<br />
Giunta. Le anticipo che la lettera è già stata pubblicata<br />
dal quotidiano “<strong>Il</strong> Giornale”. So per certo<br />
che Ella non oserebbe mai pubblicarla vista la<br />
chiara posizione del suo foglio...<br />
La saluto cordialmente ma non troppo. (G.M.)<br />
Non so quanti numeri del <strong>Diogene</strong> Lei ha sfogliato<br />
in 13 anni di ininterrotte pubblicazioni; dalle Sue<br />
avventate convinzioni, si desume, pochissimi. Innanz<strong>it</strong>utto,<br />
Lei dovrebbe sapere che un giornale vive<br />
di momenti e s<strong>it</strong>uazioni. Se <strong>Scalea</strong> ci segue con<br />
tanta passione dal 1996, anno della rifondazione<br />
ed<strong>it</strong>oriale, vuol dire che la strada da noi imboccata,<br />
imperniata sulla credibil<strong>it</strong>à e la trasparenza, è<br />
quella giusta. Cara Signora, una cosa è certa, noi<br />
mettiamo sempre la faccia e non ci tiriamo indietro<br />
davanti a niente e a nessuno. Come persona di cultura,<br />
con lo sguardo attento verso il giornalismo,<br />
dovrebbe sapere che non sempre bisogna vedere<br />
le cose più nere di quelle che sono realmente.<br />
Quindi, ogni tanto, placare i toni, quanto meno,<br />
dovrebbe far riflettere. Noi pubblichiamo, spazio<br />
permettendo, tutto ciò che ci perviene. <strong>Il</strong> nostro è<br />
un giornale scr<strong>it</strong>to in buona parte dai lettori ed<br />
aperto a tutti. A noi, più che i nomi dei pol<strong>it</strong>ici, interessano<br />
le sorti di <strong>Scalea</strong>. La inv<strong>it</strong>iamo, pertanto,<br />
in Redazione per farLe vedere tutte le nostre pubblicazioni.<br />
Solo dopo, messi da parte preconcetti<br />
gratu<strong>it</strong>i e sommari, potrà con onestà e obiettiv<strong>it</strong>à<br />
esprimere giudizi sul <strong>Diogene</strong>. Le ricordiamo che il<br />
nostro giornale vive solo grazie a comuni c<strong>it</strong>tadini<br />
<strong>it</strong>aliani ed esteri che sostengono con forza questa<br />
voce libera, non legata a nessun carrozzone pol<strong>it</strong>ico<br />
e che, pur facendo informazione e cultura, in<br />
tredici anni di usc<strong>it</strong>e costanti e puntuali, non ha<br />
preso e avuto un soldo, come altri giornali, da Provincia,<br />
Regione e Governo centrale, alla faccia della<br />
chiara e allusiva posizione “filogovernativa” alla<br />
quale Lei, maliziosamente e senza documentarsi, fa<br />
riferimento. Per le risposte che riguardano sindaco,<br />
maggioranza ed alcuni settori comunali, deleghiamo<br />
i diretti interessati. ❑<br />
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<strong>Il</strong> Metastasio<br />
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propone alla gentilissima clientela, oltre al pesce<br />
freschissimo (martedì e venerdì) l'eccellente e buonissima<br />
chianina macellata fresca e certificata,<br />
carni speciali come il bisonte ed il manzo argentino<br />
e, nov<strong>it</strong>à assoluta, l'introvabile baccalà affumicato<br />
insieme a tante altre prelibatezze esclusive,<br />
che ricordano gusti antichi ed esaltano meravigliosamente<br />
e vertiginosamente il palato.
ottobre-novembre <strong>2009</strong>9 Parola ai Lettori ❏ 11<br />
TUTTO IL MONDO È PAESE<br />
Preg.mo sig. Manco<br />
desidero ringraziare tram<strong>it</strong>e il suo giornale, il sig.<br />
Gian Enrico Zamprotta, che cosi cortesemente ha<br />
sottolineato lo spiacevole episodio cap<strong>it</strong>ato a me<br />
e mia figlia, questa estate a <strong>Scalea</strong>, mentre cercavamo<br />
un po’ di seren<strong>it</strong>à in un anfratto della “grotta<br />
della pecora”. Vede, noi amiamo <strong>Scalea</strong>, dove abbiamo<br />
un piccolo appartamento dal 1982: li tanti<br />
momenti belli, di seren<strong>it</strong>à e care amicizie come<br />
con la famiglia Zamprotta. Questo per noi è un anno<br />
particolarmente triste. All’improvviso, il 2 febbraio<br />
è morto mio mar<strong>it</strong>o Aldo, padre e mar<strong>it</strong>o<br />
amatissimo, lui come i nostri figli amava molto <strong>Scalea</strong><br />
dove è stato poco prima di morire, stranamente<br />
da solo. Siamo comunque tornati per l’estate,<br />
con la fatica di riprovare, attraverso il dolore degli<br />
amici, il trauma di una morte così inaspettata, che<br />
ci ha privato di quel sole che era il sorriso e l’animo<br />
del mio coniuge. Quando siamo arrivate sulla<br />
porta di casa, abbiamo trovato appeso un cuore,<br />
rimasto lì, per noi ad attenderci ed esprimerci il<br />
suo amore per sempre, da dicembre a fine luglio,<br />
su un portoncino di una scala… e nessuno ha<br />
asportato o dileggiato quel simbolo. Questa è la<br />
<strong>Scalea</strong> che abbiamo amato e amiamo! Questo piccolo<br />
appartamento era, e contavamo fosse, per la<br />
vecchiaia, il nostro BUEN RETIRO. E allora voglio ringraziare<br />
tutti quei cari ragazzi, ora adulti, che sono<br />
cresciuti con i miei figli e un po’ anche con noi: Donato,<br />
Maiko, Daniel, Michele, i ragazzi dei Kalamu,<br />
Cosimo, Salvatore l’avvocato, caro Ciccio…<br />
E tanti altri che abbiamo sent<strong>it</strong>o vicini, come Santina…<br />
E poi … ancora, lontano, domani, ovunque, il<br />
mare, il sole, le bianche facciate stanche, cariche<br />
di quella bella antica storia che ci ha sempre affascinato.<br />
Grazie, grazie ancora a Lei, agli amici.<br />
Noi continueremo a tornare, perché in ognuno di<br />
loro rivedremo i momenti belli vissuti con Aldo.<br />
MARIA ROSA DOMINICI BORTOLOTTI<br />
Ammiriamo e siamo dalla parte di persone come<br />
Lei e della Sua famiglia che, nonostante l’improvvisa<br />
scomparsa dell’amato Aldo, avvenuta per uno<br />
strano scherzo del destino proprio nella dimora<br />
delle vacanze qui a <strong>Scalea</strong> e, nonostante l’ignobile<br />
gesto che con Sua figlia ha subìto nell’ultima estate,<br />
ad opera di scalmanati (come riportato dettagliatamente<br />
nell’ultimo numero del <strong>Diogene</strong>), continuerete<br />
ad onorarci con la vostra grad<strong>it</strong>issima<br />
presenza. Spesso abbiamo pubblicato spiacevoli e<br />
incivili atti delinquenziali o di altro genere, come<br />
quelli sopra accennati che, però, hanno avuto es<strong>it</strong>o<br />
diverso in quanto le v<strong>it</strong>time hanno deciso di<br />
vender casa e cambiare aria. Ognuno è libero di<br />
reagire come meglio crede, però è anche sbagliato<br />
gettare la spugna alla prima disavventura. ❑<br />
L’avv. ANNA MANCO RISPONDE<br />
matrimonialista e specializzata<br />
in dir<strong>it</strong>to di famiglia<br />
Mi sono separata consensualmente dieci mesi fa,<br />
ma non sono soddisfatta degli accordi presi con<br />
mio mar<strong>it</strong>o. Posso chiedere la modifica, anche se<br />
è passato poco tempo?<br />
Dopo la separazione dei coniugi può cap<strong>it</strong>are che<br />
gli accordi firmati lascino insoddisfatti. Nasce così la<br />
necess<strong>it</strong>à di capire cosa fare. Ebbene, se le condizioni<br />
stabil<strong>it</strong>e insieme al coniuge sono cambiate o<br />
se si scopre che il partner abbia nascosto qualcosa<br />
di importante all’altro, la nostra legislazione ha previsto<br />
la possibil<strong>it</strong>à di modificare gli accordi raggiunti<br />
in sede di separazione consensuale: se ci sono<br />
validi motivi, si può chiedere al Tribunale la modifica<br />
oppure la revoca del provvedimento (e dei suoi<br />
contenuti di carattere personale o patrimoniale)<br />
che ha accolto la richiesta di separazione. <strong>Il</strong> fatto<br />
che ci sia stato un precedente accordo, a fondamento<br />
dell’omologa della separazione, comporta,<br />
quindi, che la modifica possa essere richiesta se la<br />
s<strong>it</strong>uazione sia cambiata rispetto al tempo della separazione.<br />
Sono, quindi necessarie delle circostanze<br />
nuove oppure non emerse anche se antecedenti.<br />
Ad esempio, se l’ex prima non lavorava ed<br />
ora abbia un ottimo lavoro oppure se lei abbia visto<br />
crollare il suo redd<strong>it</strong>o, può chiedere di essere<br />
esentato dal versare l’assegno o chiedere di ridurne<br />
la misura. Per ottenere la modifica degli accordi<br />
di separazione, si potrà depos<strong>it</strong>are un ricorso in Tribunale<br />
ai sensi e per gli effetti dell’art. 710 c.p.c. A<br />
questo punto dovrà, quindi, rivolgersi ad un avvocato<br />
che inizierà con il ricorso un procedimento civile<br />
con l’obiettivo di dimostrare che la s<strong>it</strong>uazione<br />
economica si è modificata a suo svantaggio. ❑<br />
TUTTI GLI ANGELI DEL CIELO<br />
Ultimi giorni di sole, ultime giornate di vacanza per<br />
turisti last minute; ultime giornate di lavoro per noi<br />
“stagionali” che aspettiamo con trepidazione l’arrivo<br />
del caldo dell’estate, e poi non vediamo l’ora<br />
che vadan via! Riaccendo il pc dopo quasi quattro<br />
mesi e la mia pagina di face book è ferma là, a quel<br />
tremendo e maledetto giorno 28 giugno: “Mario<br />
non c’è più”. È strano guardarsi intorno e rendersi<br />
conto che tutto va avanti e si trasforma, senza dar<br />
peso a ciò che accade… Ombrelloni messi via, costumi<br />
riappesi negli armadi per far spazio a maglioncini,<br />
foglie cadute, giornate più brevi. Dò uno<br />
sguardo stord<strong>it</strong>o agli eventi, alle foto; una bimba in<br />
costume mi sorride; d’un tratto un pensiero fa capolino<br />
fra gli altri, forse più forte, forse solo più nostalgico<br />
degli altri. Ai bambini si insegna ad aver<br />
paura del dottore, del lupo cattivo, del buio, del<br />
mostro Meo. Racconto solo adesso e con un pizzico<br />
di vergogna che io da bambina avevo paura dei<br />
ladri! Ma non di quelli in cerca di monili preziosi ma<br />
ladri “speciali” che avrebbero portato via i miei gen<strong>it</strong>ori…<br />
Allora, come solo una bimba può fare, mi<br />
rifugiavo sotto le coperte. <strong>Il</strong> profumo di pul<strong>it</strong>o mi<br />
faceva sentire al sicuro e allora piangendo pregavo<br />
che la fata buona li tenesse lì con me sempre e li<br />
proteggesse da ogni male! Poi si diventa grandi e le<br />
piccole paure diventano fobie! I ragni, i serpenti, i<br />
temporali, l’acqua. Credo che alla base di tutte ce<br />
ne sia una, la più grande… Con quella neanche la<br />
ragione ha la meglio: “la morte”. Qualcuno la descrive<br />
come una vecchia signora con la falce, altri<br />
come un vento gelido e silenzioso altri ancora come<br />
la punizione del cielo! Io?! Non credo d’essermene<br />
fatta ancora un’idea… Per ora la sento solo<br />
come una grande ingiustizia! <strong>Il</strong> non aver tempo per<br />
le parole per gli abbracci, per le scuse ti fa sentire<br />
inerme forse solo perché davanti ad una cosa così<br />
lo si è!!! Così quando perdiamo un amico, un amore,<br />
un familiare o un semplice conoscente, quasi<br />
guidati da una forza superiore, credenti o no, fissiamo<br />
il cielo e speriamo che possano sentire i nostri<br />
pensieri e che ovunque si trovino siano felici. È<br />
stato un anno interminabile… È difficile trovar pace<br />
quando sono ragazzi come me a lasciare un<br />
percorso appena iniziato; ragazzi con cui ho condiviso,<br />
parlato, riso o anche solo nominato… È difficile<br />
sempre, ma quando ti svegliano all’alba e tu<br />
tramort<strong>it</strong>a dal sonno ti rendi conto che non puoi<br />
far niente, beh, lo è ancora di più! Ciò che vorrei<br />
più di ogni altra cosa è che da queste lacrime amare<br />
imparassimo tutti qualcosa. Magari che la v<strong>it</strong>a è<br />
uno splendido dono, magari solo ad essere più responsabili,<br />
magari a dire sempre ciò che pensiamo,<br />
magari a ridere solo di più, magari… E poi che ci<br />
prendessimo tutti un minuto per guardare il cielo e<br />
vederle brillare tutte le “NOSTRE STELLE”!!!<br />
Ricordando Mario, Chiara, Mimmo, Francesco, Cristian,<br />
Michele, Daniele e tutti gli “angeli del cielo”.<br />
SIMONA MALTESE<br />
Ricordi e riflessioni che tutti dovrebbero fare per<br />
apprezzare di più la v<strong>it</strong>a. In particolar modo, lo dovrebbero<br />
fare quei giovani che sentono il mondo<br />
loro, come è giusto che accada a quella età. Quel<br />
mondo bello e crudele che a volte, se non lo pren-<br />
di dal verso giusto, però, ti può tradire giocandoti<br />
brutti e irreparabili scherzi. Ma quando si è giovane,<br />
giustamente, non si pensa mai a cosa di brutto<br />
potrebbe accaderti. A volte si spreca del tempo<br />
oziando nell’inutil<strong>it</strong>à, non si apprezzano le cose<br />
più semplici che, poi, sono quelle più belle. Ma<br />
tutto ciò, inutile fare ragionamenti a posteriori, fa<br />
parte della gioventù che dà e che prende e che<br />
non potrebbe chiamarsi diversamente. ❑<br />
UNIRSI PER ESSERE PIÙ FORTI<br />
Caro Direttore,<br />
in mer<strong>it</strong>o alla lettera della Signora Angelina Oliva<br />
pubblicata sull’ultimo numero del <strong>Diogene</strong>, al suo<br />
interrogativo. «Ma i veri pazzi chi sono realmente?».<br />
Vorrei rispondere che, a mio avviso, coloro che<br />
vengono defin<strong>it</strong>i pazzi sono i veri savi. Sono coloro<br />
i quali hanno sempre lottato e lottano, con dign<strong>it</strong>à<br />
e con metodi democratici, per difendere il<br />
proprio luogo natio dall’assalto di quanti hanno<br />
tentato e tentano di distruggerne la storia, la civiltà<br />
ed il patrimonio culturale. Per i “potenti” di turno è<br />
facile definire pazzo chiunque contrasta i loro<br />
obiettivi e le loro scelte spesso dannosi alla collettiv<strong>it</strong>à.<br />
La rievocazione sul <strong>Diogene</strong>, da parte della Signora<br />
Oliva, di un manifesto affisso negli anni ’70 e<br />
contenente l’ipotetica definizione: “G.S. è pazzo”,<br />
potrebbe apparire alquanto inopportuna e lesiva<br />
anche della privacy, se l’intento dell’autrice della<br />
lettera pubblicata non fosse quello di evidenziare<br />
le tante battaglie che G.S. (artista p<strong>it</strong>tore più volte<br />
premiato in campo nazionale ed internazionale) ha<br />
portato avanti con onore per difendere la sua <strong>Scalea</strong><br />
fra tante incomprensioni e persecuzioni. Vorrei<br />
ricordare alla gentile Signora Oliva che a <strong>Scalea</strong> esiste<br />
già un’Associazione culturale: il Centro Studi<br />
“Attilio Pepe” (di cui, so bene, che Lei è stata direttrice),<br />
la quale benissimo può riprendere le tante<br />
battaglie del passato per difendere il patrimonio<br />
culturale, ambientale ed etnico della nostra c<strong>it</strong>tà;<br />
basta organizzarsi, essere un<strong>it</strong>i e, quindi, essere più<br />
forti. Con l’occasione Le porgo cordiali saluti, ringraziandola<br />
per la sua squis<strong>it</strong>a osp<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à.<br />
(E.A.V.F.S.)<br />
<strong>Scalea</strong>, come del resto molti piccoli centri, anche se<br />
apparentemente ha tantissime associazioni, nei fatti<br />
ed in concreto produce più fumo che arrosto. Troppi<br />
personalismi, troppi secondi fini, troppa invidia,<br />
troppa gelosia, troppa malafede, ma anche troppo<br />
poco spir<strong>it</strong>o associativo, contribuiscono a fare in<br />
modo che tante associazioni, alla fine, si mantengano<br />
su una o due persone, con in bella mostra il nome<br />
della pseudo associazione che alla fine non porta<br />
giovamento alla cresc<strong>it</strong>a sociale e civile della<br />
comun<strong>it</strong>à. A propos<strong>it</strong>o del riferimento al nostro collaboratore<br />
e socio della prima ora Gennaro Serra<br />
che, in tempi difficili e non sospetti, con coraggio e<br />
convinzione, si mise contro certi potenti dell’epoca<br />
nella speranza di salvare <strong>Scalea</strong>, ci duole affermare,<br />
a distanza di circa 40 anni, che Gennaro, purtroppo,<br />
aveva ragione. I pazzi erano quelli che hanno<br />
sfregiato <strong>Scalea</strong> irreparabilmente. ❑
12 ❏ Arte & Attual<strong>it</strong>à ottobre-novembre <strong>2009</strong><br />
CON LA MUSICA NON<br />
SI PERDE L’ANIMA!<br />
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MUSICA NEI LICEI... “IL NULLA” PROSPETTATO!<br />
di PIETRO BLUMETTI<br />
di LUCIANO POSTERARO<br />
<strong>Il</strong> rapporto di un artista con il mondo è sempre tragico,<br />
se l’artista è tale davvero. Gli artisti in genere,<br />
come anche gli scr<strong>it</strong>tori, si dividono in due categorie:<br />
quelli che lo sono e quelli che non lo sono. Ma<br />
il mondo usa guardare con irrisione al tragico che<br />
è in loro. In realtà lo spinoso rapporto dell’artista<br />
con l’essere, proprio quando meno riesce a incidere<br />
sull’esistente, meglio ne rappresenta le contraddizioni.<br />
L’arte non tollera la mediocr<strong>it</strong>à e non<br />
concede i suoi lauri e le sue invest<strong>it</strong>ure se non agli<br />
eletti, ai folgorati dalla grazia divina. Anche per<br />
questi, però, quante tribolazioni! Di quante spine<br />
si trapungono le loro corone! Mozart e Beethoven<br />
non avevano conosciuto che stenti e miseria, e Donizetti<br />
e Schumann erano stati travolti dalla follia.<br />
Si, era poi venuta per loro, come per altri sommi<br />
egualmente infelici, la gloria, la postuma consacrazione<br />
riparatrice, ma a quale duro prezzo l’avevano<br />
pagata! Anche se oggigiorno gli eventi pol<strong>it</strong>ici e<br />
culturali della nostra collettiv<strong>it</strong>à lo trascinano nel<br />
mezzo di questi “rumori” discordanti, l’artista (mediocre<br />
che possa apparire) crea al suo animo una<br />
sol<strong>it</strong>udine impenetrabile, all’interno della quale<br />
nessuna voce umana ha più successo. È pur vero<br />
che l’uomo può perdere la musica se perde l’anima,<br />
ma non perderà mai l’anima se conserverà la<br />
musica. ❑<br />
PAGINE E MUSICA:<br />
BOSSA NOVA, JAZZ,<br />
HAMMOND EVOLUTION<br />
Le recenti disposizioni normative in mer<strong>it</strong>o alla imminente<br />
creazione del nuovo Liceo musicale, così<br />
come previste nel recente relativo Schema di Regolamento,<br />
non possono non provocare in noi (e<br />
certamente anche in tutti i musicisti e gli amanti<br />
della musica del nostro paese) un senso di profonda<br />
delusione. Anche il Parere che il CNPI ha espresso<br />
recentemente, sorvola sulle sostanziali carenze<br />
del Regolamento in mer<strong>it</strong>o ad alcuni fondamentali<br />
aspetti relativi all’attivazione del Liceo musicale; risulta,<br />
in sostanza, troppo morbido e generico; sicuramente<br />
ci si aspettava molto di più! Con questo<br />
APPELLO intendiamo dunque rispondere ad<br />
una giusta sollec<strong>it</strong>azione del CNPI, fornendo il nostro<br />
contributo e facendolo partecipe delle nostre<br />
idee e delle nostre proposte, frutto di lunghi anni<br />
di esperienza diretta in qual<strong>it</strong>à di musicisti e docenti.<br />
Sono particolarmente urgenti due questioni<br />
da affrontare: I Corsi ad indirizzo musicale nella<br />
scuola media; I Licei musicali. R<strong>it</strong>eniamo infatti che<br />
lo scopo e la funzione del “Liceo ad indirizzo musicale”<br />
sia: realizzare finalmente nel nostro paese<br />
un completo, organico e consequenziale corso di<br />
Studi musicali, nel quale lo studio di uno strumento<br />
musicale sia presente obbligatoriamente in tutta<br />
la scuola dell’obbligo: elementari, medie e licei<br />
(naturalmente, obbligatorio solo in “giusta” percentuale).<br />
Da un decennio, ogni anno decine di<br />
migliaia di ragazzi che hanno cominciato ad amare<br />
il “loro” strumento musicale studiandolo nei corsi<br />
ad indirizzo musicale della scuola media, sono poi<br />
costretti ad interrompere tale studio. In virtù di ciò<br />
r<strong>it</strong>eniamo sia necessario che, una parte dei nostri<br />
ragazzi, possa continuare tale studi musicali in<br />
qualsiasi liceo scelga per il suo futuro; anche per<br />
non precludersi defin<strong>it</strong>ivamente una eventuale<br />
prosecuzione dei suddetti Studi musicali nei Conservatori<br />
(ist<strong>it</strong>uti di rango esclusivamente univers<strong>it</strong>ario).<br />
Ma nel suddetto Schema di Regolamento<br />
per i Licei, si prevede invece che il “Liceo musicale”<br />
“sarà attivabile al massimo in sole 40 “sezioni”<br />
sparse in tutta Italia; (mentre 40 sezioni di “liceo<br />
musicale” sarebbero forse sufficienti... per la sola<br />
regione del Lazio. Ammesso che si attivino anche<br />
“tutte” le predette 40 sezioni, questo significherà<br />
avere una o, al massimo, due “sezioni musicali” per<br />
ogni Regione (sarà come aver disperso le classi di<br />
un unico conservatorio in tutta Italia!) Ci sembra<br />
inoltre oggettivamente grave che nel suddetto<br />
Schema di Regolamento non si prospetti alcun<br />
consolidamento dell’indirizzo musicale nella<br />
scuola media (ancora completamente facoltativo).<br />
Oltre a questo, appare quantomeno curioso il fatto<br />
che si accenni solamente all’eventuale utilizzo<br />
dei docenti di strumento della scuola media per<br />
l’insegnamento di strumento nelle sezioni dei licei<br />
musicali. Si tratta di una grave “dimenticanza”, in<br />
quanto sono migliaia i docenti in Strumento, già<br />
accuratamente selezionati dall’amministrazione (di<br />
ruolo od inser<strong>it</strong>i nelle graduatorie per la specifica<br />
classe di strumento -A077-) e che, in virtù di questo,<br />
hanno pieno t<strong>it</strong>olo ad essere inser<strong>it</strong>i nelle graduatorie<br />
del relativo strumento della scuola secondaria<br />
(in quanto dello stesso amb<strong>it</strong>o e del<br />
medesimo comparto scolastico). Si tratta di questioni<br />
di fondamentale importanza, strettamente<br />
concatenate tra loro e tese a trasformare veramente<br />
e radicalmente il precario e lacunoso sistema<br />
dell’istruzione musicale. Ma se si darà segu<strong>it</strong>o<br />
al “piccolo progetto” delle eventuali 40 sezioni<br />
disperse in tutto il Paese si tradirà completamente<br />
il senso della legge 508/99 DI RIFORMA DEI CON-<br />
SERVATORI! Una legge che sembrava mostrare come,<br />
anche nel nostro paese, si fosse finalmente<br />
compresa l’importanza di far studiare anche la musica<br />
ai nostri ragazzi, non per avviarli alla professione<br />
musicale (a questo dovrà pensare il Conservatorio<br />
- “l’Univers<strong>it</strong>à” degli Studi musicali) ma per<br />
contribuire alla loro completa formazione di persone<br />
e divenire c<strong>it</strong>tadini migliori, degni di un paese<br />
civile. ❑<br />
IL VINO DEGLI AMANTI…<br />
PER GLI AMANTI DEL VINO<br />
di ROSELLINA ARTURI<br />
Cosenza - Nell’amb<strong>it</strong>o del programma della 29esima<br />
edizione de “<strong>Il</strong> Donnici, la sagra e non solo”<br />
presso la libreria Mondadori di Cosenza in piazza XI<br />
settembre sì è tenuto un incontro letterario su “<strong>Il</strong> vi-<br />
<strong>Il</strong> geniale Pasquale Lanzillotti, t<strong>it</strong>olare della libreria<br />
“Victoria” di Praia a Mare, ha avuto la bellissima<br />
idea di organizzare, ad ingresso libero, per le ultime<br />
tre domeniche di novembre, serate a tema con<br />
musica dal vivo, letture e degustazione vini. Nel<br />
primo affollatissimo appuntamento di domenica<br />
15 novembre <strong>2009</strong>, si sono esib<strong>it</strong>i per la Bossa Nova:<br />
la bravissima ed affascinante Tiziana Grezzi (voce)<br />
accompagnata magistralmente da Umberto Napol<strong>it</strong>ano<br />
(piano), Sasà Calabrese (contrabbasso) e<br />
Leon Pantarei (percussioni).<br />
Ha raccontato: Walter Brunelli. A fine serata, stuzzichini<br />
e degustazione di “Berbicaro V<strong>it</strong>i e Vini” per<br />
tutti gli intervenuti. ❑<br />
PER UNA CITTÀ PULITA<br />
NON OCCORRONO ACROBAZIE!<br />
DIFFERENZIA I TUOI RIFIUTI NEGLI<br />
APPOSITI CONTENITORI<br />
Patronato Ital<br />
Centro Servizi Ital Caf Uil<br />
Unione Italiana<br />
Mezzadri e Coltivatori Diretti<br />
Associazione<br />
Olivicole e Pratiche Agricole<br />
Da sempre...<br />
al servizio dei c<strong>it</strong>tadini e degli agricoltori<br />
<strong>Scalea</strong> - Via Rendano, 29/31<br />
Tel. e Fax 0985 90060 - Cell. 347 8661619<br />
no degli amanti… per gli amanti del vino”. R<strong>it</strong>a Fiordalisi,<br />
funzionario della Biblioteca Nazionale di Cosenza,<br />
ha preso spunto dalla poesia di Baudelaire,<br />
il poeta trasgressivo stuzzicato dal nettare dionisiaco,<br />
per discettare sul tema e inv<strong>it</strong>are i presenti alla<br />
mostra bibliografica allest<strong>it</strong>a nella sala museale in<br />
piazzetta Toscano nel centro storico. L’incontro,<br />
moderato dalla giornalista Barbara Marchio, ha avuto<br />
come oratore principale il professore Leopoldo<br />
Conforti il cui excursus è stato segu<strong>it</strong>issimo dai molti<br />
presenti, soprattutto quando ha parlato di eonos<br />
(vino) presente nelle popolazioni pregreche come<br />
vero e proprio culto del vino non ancora legato al<br />
senso religioso. Con le colonie greche, che assorbirono<br />
le civiltà degli Enotri, si ebbero gli enodotti,<br />
veri e propri acquedotti che facevano sgorgare a<br />
valle il nettare rosso. Le parabole del professore<br />
Conforti sono state intervallate dalle poesie dell’attrice<br />
Francesca Marchese e dal cantastorie Enzo<br />
Ruffolo. L’assessore alle Attiv<strong>it</strong>à Economiche e Produttive<br />
Maria Rosa Vuono, pienamente soddisfatta<br />
per l’es<strong>it</strong>o dell’incontro, ha inv<strong>it</strong>ato i numerosi presenti<br />
a vis<strong>it</strong>are la mostra di tele realizzate per l’occasione<br />
sul nettare degli Dei da circa 30 artisti locali<br />
ed esposte in piazza XI settembre. ❑
ottobre-novembre <strong>2009</strong>9 Società ❏ 13<br />
Psicologia: Ansia, attacchi di panico e agorafobia<br />
Ansia, attacchi di panico e agorafobia sono sintomi<br />
oggi molto frequenti tra giovani e giovanissimi.<br />
Intendo riportare brevemente un caso clinico per<br />
sottolineare che (in assenza di eventi traumatici) vi<br />
è quasi sempre una significativa correlazione tra<br />
questo tipo di disturbi e il rapporto gen<strong>it</strong>ori-figli,<br />
sin dall’ infanzia.<br />
Mirco ha 27 anni, è primogen<strong>it</strong>o, ha una sorella di<br />
24 anni che lavora ed è fidanzata, entrambi vivono<br />
nella casa dei gen<strong>it</strong>ori. Mirco ha interrotto gli studi<br />
dopo aver frequentato la facoltà di ingegneria per 2<br />
anni (scelta condizionata dal padre); attualmente<br />
lavora come rappresentante.<br />
Due anni fa si verifica il primo attacco di panico, ma<br />
Mirco si rivolge allo psicologo solo un anno dopo<br />
quando sopraggiunge l’agorafobia.<br />
La sua infanzia è trascorsa in un clima APPARENTE-<br />
MENTE sereno: ha avuto tanti amici, tanti giochi come<br />
tutti i bambini, ha sempre vissuto la scuola con<br />
seren<strong>it</strong>à insieme con insegnanti e compagni, nessun<br />
evento traumatico, malattie, lutti o separazioni particolari.<br />
Nessun elemento poteva, dunque, indurre i<br />
gen<strong>it</strong>ori a presagire il disturbo di Mirco. Da bambino,<br />
però, era cagionevole di salute e quindi sempre oggetto<br />
di attenzioni particolari; non ha mai vissuto<br />
periodi lontano da casa, nessuna separazione neppure<br />
temporanea, non gli è stato concesso neppure<br />
di partecipare alle g<strong>it</strong>e scolastiche. Durante l’adolescenza,<br />
le sue richieste di indipendenza,<br />
identiche a quelle di tutti i ragazzi della sua età,<br />
hanno avuto sempre risposta negativa da parte dei<br />
gen<strong>it</strong>ori che si mostravano persino risent<strong>it</strong>i quando<br />
le attiv<strong>it</strong>à di Mirco erano dirette fuori dai confini della<br />
famiglia. I suoi hobby: suonare e scrivere, erano<br />
svolti di nascosto. I gen<strong>it</strong>ori di Mirco non lo punivano<br />
mai esplic<strong>it</strong>amente, ma usavano spesso i cosiddetti<br />
“ricatti morali” per ottenere che si adattasse alla<br />
loro volontà.<br />
La madre, 53 anni, maestra elementare lo aveva<br />
iscr<strong>it</strong>to alla sua stessa scuola per poterlo controllare<br />
almeno durante la ricreazione e le attiv<strong>it</strong>à svolte all’aperto.<br />
Madre molto apprensiva, lo metteva continuamente<br />
in guardia contro i pericoli e lui condivideva<br />
la sua stessa ansia. A casa gli proibiva qualsiasi<br />
attiv<strong>it</strong>à tipicamente divertente per i bimbi: divertirsi<br />
correndo, giocare scalzo, bagnarsi ecc..; tutto ciò<br />
rendeva Mirco insicuro e dipendente. La mancanza<br />
d’autonomia è dunque, un elemento caratteristico<br />
della v<strong>it</strong>a di Mirco. La madre, inoltre, è ossessionata<br />
dal “m<strong>it</strong>o” della famiglia, per lei la famiglia è veramente<br />
tutto ed è terrorizzata dalle separazioni es-<br />
UN CASO CLINICO<br />
sendo rimasta orfana di entrambi i gen<strong>it</strong>ori quando<br />
era ancora bambina.<br />
<strong>Il</strong> padre ha 61 anni, imprend<strong>it</strong>ore. Persona severa,<br />
autor<strong>it</strong>ario ed impulsivo; era stato molto dipendente<br />
dai suoi gen<strong>it</strong>ori ormai morti e da sua sorella maggiore<br />
ancora in v<strong>it</strong>a. Un anno fa gli è stata diagnosticata<br />
una grave malattia e per 2 mesi la famiglia ha<br />
avuto il terrore di perderlo, ma si è trattato di un falso<br />
allarme. Nonostante ciò, Mirco non percepisce<br />
più il padre come autor<strong>it</strong>ario e onnipotente, ma debole<br />
più di tanti altri e soprattutto bisognoso; comincia<br />
l’agorafobia: Mirco non è più in grado di recarsi<br />
in un qualsiasi posto senza la vicinanza del<br />
padre; non solo è bloccato dalla paura che si possa<br />
ripetere l’attacco di panico, ma vive ogni piccola iniziativa<br />
presa come un tradimento nei confronti del<br />
padre “debole” e della madre in quanto persona<br />
che ha vissuto esclusivamente per i figli. Dunque per<br />
Mirco ogni tentativo verso l’autonomia rappresenta<br />
un tradimento. Nonostante i suoi 27 anni egli non<br />
riesce ad individuarsi, confessa di sentirsi un bimbo<br />
di 7 anni e non un uomo di 27 in quanto il trattamento<br />
che continua a ricevere dai gen<strong>it</strong>ori, in particolare<br />
dalla madre, è lo stesso che riceveva da bambino:<br />
cure, protezione, ostacoli al desiderio di<br />
inserirsi nel mondo esterno.<br />
Valutazione: <strong>Il</strong> tipo di educazione eccessivamente<br />
rigido nelle regole e pieno di decisioni autor<strong>it</strong>arie<br />
adottato dai gen<strong>it</strong>ori ha ostacolato sin dall’infanzia<br />
lo sviluppo di una volontà autonoma. <strong>Il</strong> senso di colpa<br />
che è stato ed è ancora oggi un elemento dominante<br />
dei legami di questa famiglia ha reso Mirco incapace<br />
di qualsiasi passo verso la propria<br />
indipendenza. Inizialmente le sedute di psicoterapia<br />
di Mirco sembravano prive di senso, ma dopo<br />
due mesi egli comincia a raccontare la sua infanzia<br />
ed adolescenza soffermandosi in particolari che prima<br />
gli sembravano insignificanti e soprattutto non<br />
responsabili del suo sintomo. Durante l’analisi supportiva<br />
cominciano ad emergere alcune sensazioni<br />
di fastidio che si trasformano in sentimenti negativi:<br />
emozioni di rabbia, inadeguatezza, incapac<strong>it</strong>à. Dopo<br />
sei mesi Mirco ha piena consapevolezza della<br />
sua storia, della sua personal<strong>it</strong>à, delle cause del suo<br />
disturbo. Inizia così l’elaborazione dei sentimenti e<br />
delle emozioni negative. Mirco non saltava una seduta,<br />
era determinato ad affrontare tutto il dolore.<br />
Durante l’analisi Mirco ha scoperto così che alla base<br />
del rifiuto di uscire c’era la difficoltà a separarsi<br />
dai gen<strong>it</strong>ori sia per MANCANZA DI AUTONOMIA sia<br />
per forte SENSO DI COLPA. Nel giro di un anno individuò<br />
la sua strada e giunse a completa guarigione.<br />
Per chiarimenti o consulenze gratu<strong>it</strong>e:<br />
DOTT.SSA GIUSEPPINA PROVENZANO<br />
cell. 338/2391983.<br />
PROBLEMI ESISTENZIALI<br />
adolescenti: generazione senza no<br />
Nel numero scorso questo giornale ha pubblicato<br />
un articolo a firma dello scrivente dal t<strong>it</strong>olo “Mini pirati<br />
in azione”, in questo il collegamento all’articolo<br />
precedente è dettato dalla necess<strong>it</strong>à di comprendere<br />
le cause di un certo comportamento.<br />
Navigando in internet mi è cap<strong>it</strong>ato di leggere la recensione<br />
del nuovo libro dello psichiatra e psicologo<br />
Paolo Crepet “Sfamiglia” (ed<strong>it</strong>o per i tipi della<br />
ed<strong>it</strong>rice Einaudi) e parecchie domande che mi ponevo<br />
hanno trovato una risposta e un riscontro logico<br />
a s<strong>it</strong>uazioni estreme di bullismo e atteggiamenti<br />
caratteriali dei giovani di oggi. In famiglia,<br />
vuoi per malinteso senso di liberal<strong>it</strong>à, vuoi per mancanza<br />
di tempo da dedicare ai figli, non si dicono<br />
più “No”. Le richieste, a volte assurde, ricevono<br />
nella maggior parte dei casi risposte affermative,<br />
anzi, i gen<strong>it</strong>ori in alcuni casi affrontano disagi pur di<br />
esaudire i desideri di questi poveri figli bistrattati e<br />
mal segu<strong>it</strong>i. Si può fare del male anche per troppo<br />
“amore”. In primo luogo l’autore consiglia di non<br />
ev<strong>it</strong>are di l<strong>it</strong>igare con i ragazzi, anzi inv<strong>it</strong>a a contraddirli<br />
nelle loro fantasie: lo scopo è quello di ridurre<br />
il senso di onnipotenza che li pervade, quella<br />
sensazione che li spinge a fare di tutto e di più in<br />
quanto a loro tutto è permesso. <strong>Il</strong> permissivismo<br />
che impera nelle famiglie è forse la causa principale<br />
della s<strong>it</strong>uazione, a questo propos<strong>it</strong>o mi piace riportare<br />
testualmente un passo che mi ha particolarmente<br />
colp<strong>it</strong>o relativo alla domanda, cosa vuoi<br />
fare da grande?: «...<strong>Il</strong> giovanotto ha stancamente<br />
raggiunto un diploma un paio d’anni prima, poi, più<br />
nulla. Attiv<strong>it</strong>à principali: ascoltare musica, uscire<br />
con la fidanzata, incontrarsi con gli amici anch’essi<br />
nullafacenti... Poi, dice tranquillo: “<strong>Il</strong> Pensionato.<br />
Voglio fare il pensionato”... Forse non ha tutti i torti.<br />
In fin dei conti, è stato pensionato per i suoi primi<br />
vent’anni; perchè mai dovrebbe cambiare condizione<br />
proprio adesso, rinunciare a godere di un<br />
dir<strong>it</strong>to acquis<strong>it</strong>o? Non è per caso cresciuto nell’ozio<br />
e nel permissivismo, imbevuto delle tutele più<br />
indecenti? Non è forse vero che gli è stato fatto capire<br />
che la tranquill<strong>it</strong>à economica non è un trampolino<br />
di lancio, ma un comodo giaciglio dove impigrirsi<br />
come e quando vuole? Che cosa<br />
pretendono quei gen<strong>it</strong>ori, dopo che per vent’anni<br />
hanno scelto l’educazione invertebrata del non dire<br />
nulla, del non contrariare mai il figlio, del non<br />
contrastarlo. Sfidarlo punirlo, provocarlo insomma?<br />
E adesso tocca guardarlo nella sua rassegnata quiete,<br />
incapace di pensare che la responsabil<strong>it</strong>à di un<br />
progetto di v<strong>it</strong>a non è un anatema biblico, ma la<br />
declinazione della libertà...?» Non è vero però, che<br />
siano incapaci di pensare, il permessivismo di cui<br />
hanno goduto fa loro credere che qualunque cosa<br />
facciano o pensino di fare, sia fattibile, perchè, tanto<br />
poi, ci sarà qualcuno che metterà le cose a posto<br />
e si potrà r<strong>it</strong>ornare a fare ciò che si vuole. Allora<br />
vale picchiare (e filmare l’evento) il compagno<br />
diversamente abile, vale distruggere gli arredi di<br />
un’aula scolastica, vale dileggiare i docenti portandoli<br />
all’esasperazione, vale compiere atti sessuali<br />
con la compagnuccia compiacente, filmarli e poi<br />
usarli come arma di ricatto, vale malmenare l’anziano<br />
per strada, il diverso, l’extracomun<strong>it</strong>ario, vale<br />
tutto, tanto alla fine ci pensa papà. La v<strong>it</strong>a, però,<br />
non è questa, presto si troveranno ad affrontare i<br />
veri problemi. Forse sfileranno per chiedere lavoro<br />
e sicurezza alle autor<strong>it</strong>à, oppure si troveranno ad<br />
affrontare pesanti problemi di sopravvivenza, di<br />
mantenimento, di figli, di legge, in sintesi di v<strong>it</strong>a<br />
quotidiana. I gen<strong>it</strong>ori non sono eterni e “lo scudo”<br />
con il tempo si logora, non protegge più, si r<strong>it</strong>rovano<br />
inermi di fronte ad un mondo che fagoc<strong>it</strong>a tutti<br />
coloro che non hanno una difesa, una forza, dettata<br />
dalle difficoltà superate. Alla luce di queste s<strong>it</strong>uazioni<br />
trovano giustificazione i micro criminali per<br />
noia, gli atti di bullismo fatti per avere qualcosa da<br />
raccontare. La mancanza di “NO” provoca effetti<br />
devastanti, forma dei disabili sociali che sono peggio<br />
dei disabili fisici, forma mental<strong>it</strong>à distorte che<br />
saranno alla base della società futura, forma il malessere<br />
del futuro. Ecco la risposta ai mini pirati dello<br />
scorso numero, onnipotenti stolti senza guida. In<br />
chiusura mi piace ricordare un’altra realtà: su questa<br />
nostra terra ogni tre secondi un bimbo con tanti<br />
“NO” muore di fame: 1-2-3..., 1-2-3..., 1-2-3...;<br />
c’è da pensare.<br />
(G.E.Z.)
14 ❏ Storia e Cultura ottobre-novembre <strong>2009</strong><br />
Specchio retrovisore<br />
I COMMERCIANTI di SCALEA DAL 1900 al 1960<br />
Protagonisti dello sviluppo economico della nostra C<strong>it</strong>tà<br />
di ERCOLE SERRA<br />
<strong>Il</strong> commercio, in quest’ultimi anni, ha subìto una<br />
trasformazione sconvolgente sotto l’aspetto della<br />
distribuzione dei prodotti che, invero, si sviluppa<br />
ormai nei grossi punti di vend<strong>it</strong>a (supermercati ed<br />
ipermercati). Questo fenomeno mi induce ad<br />
esternare alcune considerazioni e ricordi rifer<strong>it</strong>i al<br />
secolo scorso. Ovviamente mi soffermo su <strong>Scalea</strong>,<br />
la quale, nel comprensorio dell’alto Tirreno cosentino,<br />
ha sempre avuto un ruolo importante nell’attiv<strong>it</strong>à<br />
commerciale. Nel secolo XIX nella nostra c<strong>it</strong>tà<br />
erano prevalenti i settori dell’agricoltura, della pesca,<br />
dell’allevamento e dell’artigianato; il commercio<br />
vi si svolgeva nelle botteghe (putije), in prevalenza<br />
per la vend<strong>it</strong>a al dettaglio di mercanzie che<br />
arrivavano maggiormente dalla Campania ed, in minore<br />
quant<strong>it</strong>à, dalla Sicilia. È chiaro che anche i<br />
prodotti e le derrate locali sviluppavano operazioni<br />
commerciali fra produttori e vend<strong>it</strong>ori al dettaglio<br />
del posto. Nel primo quarantennio del ‘900, a<br />
<strong>Scalea</strong> il commercio era più fiorente rispetto ad altri<br />
centri del comprensorio, perché avvantaggiato<br />
anche dall’esistenza di un approdo naturale mar<strong>it</strong>timo<br />
nell’insenatura della piccola penisola di Torre<br />
Talao, ove facevano scalo i bastimenti ed altre<br />
grosse imbarcazioni per il trasporto di variegate<br />
merci. Nel porto di <strong>Scalea</strong>, con gli stessi mezzi, arrivavano<br />
commercianti dalla costiera amalf<strong>it</strong>ana, da<br />
quella sorrentina e dall’hinterland napoletano per<br />
vendere, inizialmente in forma ambulante, merci<br />
che non si producevano nel nostro terr<strong>it</strong>orio. Successivamente<br />
il commercio, anche grazie al trasporto<br />
per ferrovia (dopo la costruzione della strada<br />
ferrata e delle stazioni negli anni venti), ebbe<br />
un crescente sviluppo, per cui tutti quei commercianti<br />
ambulanti provenienti dalla Campania e, meno<br />
frequentemente, anche dalla Sicilia, iniziarono<br />
la loro l’attiv<strong>it</strong>à commerciale in sede fissa, aprendo<br />
negozi nel centro storico di <strong>Scalea</strong> ove si sistemarono<br />
defin<strong>it</strong>ivamente (fenomeno che avvenne anche<br />
in altri centri della provincia). Spuntarono, allora,<br />
in piazza De Palma, i negozi delle d<strong>it</strong>te A.<br />
Cacace e S. Didona, (poi d<strong>it</strong>ta P. Stabil<strong>it</strong>o). In via<br />
Gregorio Caloprese (poi via Cesare de Bonis) fu<br />
aperta la bottega gest<strong>it</strong>a della d<strong>it</strong>ta N. Pacifico. Nei<br />
pressi di “Cimalonga” esisteva il primo negozio di<br />
Andrea De V<strong>it</strong>o (detto ‘u marf<strong>it</strong>ano perché era originario<br />
di Strani, vicino ad Amalfi) che sposò Rosa<br />
Imparato, sorella di Antonio e Luigi Imparato<br />
(un’altra famiglia proveniente dall’hinterland napoletano),<br />
i quali avevano aperto un proprio punto<br />
di vend<strong>it</strong>a rispettivamente in Via V<strong>it</strong>torio Emanuele<br />
III ed in Piazza De Palma. La d<strong>it</strong>ta Andrea De V<strong>it</strong>o incrementò<br />
la sua attiv<strong>it</strong>à commerciale, aprendo altri<br />
due punti vend<strong>it</strong>a: uno in Via V<strong>it</strong>torio Emanuele III<br />
(piazza mercato vecchio), gest<strong>it</strong>o dalla moglie Rosa<br />
Imparato, e l’altro in Piazza Caloprese con la costruzione<br />
di nuovi capannoni ove si svolgeva anche<br />
il commercio all’ingrosso, con la collaborazione dei<br />
figli Vincenzo, Erminio e Nicola. Negli anni venti l’azienda<br />
si divise perché Nicola De V<strong>it</strong>o morì durante<br />
il confl<strong>it</strong>to mondiale 1915/18 ed Erminio aprì<br />
una propria bottega nei pressi dello scalo ferroviario<br />
di <strong>Scalea</strong>, mentre Vincenzo continuò a gestire<br />
l’azienda originaria paterna che ancora esiste e che<br />
è stata gest<strong>it</strong>a, nel corso degli anni, dai coeredi d<strong>it</strong>ta<br />
G. ed E. De V<strong>it</strong>o che l’incrementarono anche con<br />
la vend<strong>it</strong>a di materiale edile (attuale negozio nella<br />
“Fischija”). Nel 1948, nella vecchia bottega di Rosa<br />
Imparato fu aperto un punto vend<strong>it</strong>a di alimentari<br />
e generi diversi dal nipote Andrea Serra, di cui il<br />
12 novembre di quest’anno ricorre il trentennale<br />
della morte. Questa azienda (gest<strong>it</strong>a dai figli e rispettivi<br />
coniugi) ha cessato l’attiv<strong>it</strong>à nel 2007 dopo<br />
sessant’anni. La d<strong>it</strong>ta A. Serra, all’inizio degli anni<br />
trenta, aveva già avviato un’attiv<strong>it</strong>à commerciale all’ingrosso<br />
ed al dettaglio (ancora esistente) nello<br />
scalo ferroviario di Verbicaro (attuale Marcellina)<br />
che forniva merce di vari generi a tutti i dettaglianti<br />
dei paesi dell’Alto Tirreno cosentino (cfr <strong>Diogene</strong><br />
Moderno n. 7- <strong>Novembre</strong> 1999, pag. 6). Altri commercianti<br />
campani di stabilirono a <strong>Scalea</strong>, come la<br />
d<strong>it</strong>ta Gambardella nel settore dell’abbigliamento e<br />
stoffe con il punto vend<strong>it</strong>a in Piazza Caloprese ancora<br />
esistente e, nella stessa piazza, le d<strong>it</strong>te C.<br />
Scoppetta, A. D’Acunti con i loro negozi di stoffe<br />
e merceria, nonché la d<strong>it</strong>ta Paolillo con il negozio<br />
in via M. Bianchi. Anni prima, si stabilì a <strong>Scalea</strong>, a<br />
largo “Marina”, la d<strong>it</strong>ta M. Corcione, sempre nel<br />
settore stoffe ed abbigliamento, mentre uno dei<br />
suoi figli, d<strong>it</strong>ta P. Corcione, aprì successivamente un<br />
negozio in via V<strong>it</strong>torio Emanuele III. Un esercizio fu<br />
aperto dalla d<strong>it</strong>ta A. Corcione per la vend<strong>it</strong>a al<br />
dettaglio di generi diversi. Un grosso negozio fu attivato<br />
in Piazza Caloprese dalla d<strong>it</strong>ta Ciriaco Scoppetta<br />
prima della seconda guerra mondiale, per la<br />
vend<strong>it</strong>a di stoffe e prodotti vari che, dopo la scomparsa<br />
del t<strong>it</strong>olare, diventò d<strong>it</strong>ta “Scoppetta & Calvano”.<br />
Nello stesso posto, esisteva la D<strong>it</strong>ta E. Pezzotti,<br />
un noto commerciante all’ingrosso ed al<br />
dettaglio di generi alimentari e prodotti vari, con<br />
vasti magazzini ove si fornivano tanti dettaglianti<br />
della zona. Alla sua prematura morte, l’attiv<strong>it</strong>à dell’azienda<br />
continuò con il figlio Peppino ed il genero<br />
A. De V<strong>it</strong>o e successivamente con la d<strong>it</strong>ta A. Calvano.<br />
Tanti altri operatori economici hanno<br />
eserc<strong>it</strong>ato, ed alcuni eserc<strong>it</strong>ano ancora nella nostra<br />
c<strong>it</strong>tà il commercio al dettaglio in vari settori merceologici<br />
e nella prestazione di servizi vari. Nel<br />
campo degli alimentari ne c<strong>it</strong>o alcuni, così come mi<br />
sovvengono in mente: le d<strong>it</strong>te C. Galiano, O. Posteraro,<br />
F. De Paola, E. Conte, Francesco Serra, C.<br />
Stabil<strong>it</strong>o, C. Galiano, R. Laregina; il commercio ambulante<br />
di generi alimentari N. Fornaio; le macellerie<br />
delle d<strong>it</strong>te C. e L. Gonnella, G. Ferraro, G. Galiano<br />
C. Barbarello, Lanuara; i bar delle d<strong>it</strong>te G. e M.<br />
Cardillo, V. Ianniello, B. Didona; la prima pasticceria<br />
della d<strong>it</strong>ta A. De Angelis e la prima pizzeria della<br />
d<strong>it</strong>ta O. Scarfone; i fruttivendoli delle d<strong>it</strong>te M. Senatore,<br />
N. Bencardino e N. Bove. In altri settori mi<br />
sovvengono, le cartolibrerie delle d<strong>it</strong>te G. Serra e<br />
M. Le Rose; l’emporio della d<strong>it</strong>ta G. Didona; la tipografia<br />
del giornalista Mario Manco; l’edicole “La<br />
Specola” di M. Manco, quella di G. Aloe e di F. Bernardo;la<br />
prima gioielleria della d<strong>it</strong>ta F. Z<strong>it</strong>o e, poi,<br />
quella della d<strong>it</strong>ta A. Oliva; gli oleifici -ì trapp<strong>it</strong>(i)delle<br />
d<strong>it</strong>te P. Luongo e B. Didona; le pompe di benzina<br />
delle d<strong>it</strong>te A. Luongo e A. Barbarello e la stazione<br />
di servizio “Agip”; i ristoranti “Barbarello”,<br />
“Genova” e “Sassone” (a’ lanterna); i lidi “Ajnella“,<br />
“La Casetta”, “Vaccaro” e “Olgarino”; i mulini di N.<br />
Pacifico e “Sadiam”; i panifici delle d<strong>it</strong>te E. De V<strong>it</strong>o,<br />
M. Conte, V. Laino ed i vapoforni delle d<strong>it</strong>te De V<strong>it</strong>o<br />
Rosina, G. De V<strong>it</strong>o e B. Didona; i tabacchini di G.<br />
Serra fu G. con il coniuge Angiolina De V<strong>it</strong>o, O.<br />
Spagnolo e M. Risoli; le farmacie “Bergamo”; le botteghe<br />
di chincaglierie-cretaglie delle d<strong>it</strong>te C. Crudo,<br />
O. Manco, e V. Laino; la vend<strong>it</strong>a di mobili delle<br />
d<strong>it</strong>te G. Spinelli, M. Luongo, V. Ciaccio e P. Forgione<br />
che aprì la prima pescheria del paese; gli alberghi<br />
“Barbarello”, “Genova”, “Santa Marta” e “Santa<br />
Caterina”; la torrefazione del caffè della d<strong>it</strong>ta V. Didona;<br />
il negozio di abbigliamento E. Cantisani e la<br />
merceria Q. Barletta. Qualora mi fossero sfugg<strong>it</strong>e altre<br />
attiv<strong>it</strong>à, se segnalate saranno pubblicate prossimamente.<br />
Come è evidente, tutte queste aziende,<br />
in gran parte cessate da tempo e sempre gest<strong>it</strong>e a<br />
livello familiare, certamente nel loro insieme hanno<br />
contribu<strong>it</strong>o alla cresc<strong>it</strong>a economica del nostro terr<strong>it</strong>orio.<br />
All’epoca la clientela nelle “putjie” trovava<br />
soprattutto un rapporto umano e fiduciario che<br />
oggi raramente si riscontra nelle attuali megastrutture<br />
commerciali dove il “protagonista” è “il carrello<br />
della spesa” che fa da compagno ai clienti vaganti<br />
fra gli espos<strong>it</strong>ori delle merci fino alle casse,<br />
spesso affollate. È ovvio che tantissime piccole e<br />
medie aziende individuali al dettaglio hanno dovuto<br />
cessare la loro attiv<strong>it</strong>à, comprese quelle che<br />
eserc<strong>it</strong>avano il commercio all’ingrosso, ormai in via<br />
di estinzione. R<strong>it</strong>engo che anche i rappresentati di<br />
commercio stiano perdendo il loro ruolo di intermediari<br />
perché i contratti di compravend<strong>it</strong>a ora<br />
vengono stipulati direttamente con le moderne e<br />
veloci reti di comunicazione telematica. Oggi in<br />
tanti piccoli e medi centri urbani continuano a sorgere<br />
i mega supermercati, tant’è che il rapporto<br />
ab<strong>it</strong>anti/punti-vend<strong>it</strong>a, a mio giudizio, è stato sforato<br />
da tempo, come pure la microeconomia delle<br />
storiche “putije” che sviluppava ricchezza e benessere,<br />
creando lavoro. ❑<br />
DIAMANTE NON SI FERMA<br />
Dopo il Peperoncino Festival, è toccato all’Operazione<br />
Muralespanso <strong>2009</strong>, promossa dall’Assessore<br />
alla Cultura Battista Maulicino, dare spazio all’arte,<br />
nelle tre forme della musica, della poesia e<br />
della p<strong>it</strong>tura, con la realizzazione di una ventina di<br />
murales che consentono alla rinomata c<strong>it</strong>tadina tirrenica<br />
di mantenere il primo posto fra i paesi “dipinti”<br />
d’Italia. La direzione artistica della manifestazione<br />
è stata affidata per le rispettive competenze<br />
ai p<strong>it</strong>tori Gabriele Marino e Luciano Russo V<strong>it</strong>ale ed<br />
alla poetessa Antonietta Dell’Arte e, per la costola<br />
“i spurt”, a Francesco Cirillo; il tutto con la consulenza<br />
del noto cr<strong>it</strong>ico d’arte Aurelio De Rose. Gli<br />
artisti inv<strong>it</strong>ati a dipingere sono stati: Giorgio Crisafi,<br />
Gennaro Caiazzo, Gabriele Castaldo, Francesca Di<br />
Martino, Antonio Fomez, Paola Cioncolini, Mario<br />
Lanzione. I poeti, che hanno firmato altri muri del<br />
centro storico e di nuove zone del capoluogo e<br />
della frazione di Cirella, sono stati: Leopoldo Attolico,<br />
Davide Borinsztajn, Maria Teresa Ciammaruconi,<br />
Antonietta Dell’Arte, Mariella De Santis, Franco<br />
Dionesalvi, Luigi Fontanella, Giovanni Grimaldi, Aldino<br />
Leoni, Nina Maroccolo, Giulia Niccolai, Guido<br />
Oldani, Plinio Perilli, V<strong>it</strong>o Riviello, Ottavio Rossani e<br />
Antonio Spagnuolo. Durante la serata di presentazione<br />
di Muralespanso <strong>2009</strong>, in Piazzetta San Biagio,<br />
si è esib<strong>it</strong>o il soprano Antonella Biondo, accompagnata<br />
al pianoforte dal maestro Romeo<br />
Lombardi, mentre nella serata conclusiva dal t<strong>it</strong>olo<br />
“Arcobaleno in versi”, svoltasi presso l’hotel Cristina,<br />
la lettura delle poesie degli artisti presenti, affidata<br />
a Sonia Benedetto, è stata alternata alle esibizioni<br />
del Gruppo dell’incanto - Ambasciatori di<br />
poesia, di Alessandria, composto da Aldino Leoni<br />
(cantore) Mario Martinengo (musicista) e degli artisti<br />
locali, il tenore Francesco Bevilacqua e il musicista<br />
Salvatore Sangiovanni.<br />
(M.P.)
ottobre-novembre <strong>2009</strong> Storia e Cultura ❏ 15<br />
LA “SCUOLA DI TORTORA” AL TEMPO DEGLI ENOTRI<br />
di BIAGIO MOLITERNI<br />
<strong>Il</strong> passaggio dalla preistoria alla storia è segnato dall’invenzione<br />
della scr<strong>it</strong>tura, grazie alla quale la civiltà<br />
umana poté progredire enormemente. Senza la<br />
scr<strong>it</strong>tura, infatti, le conoscenze della comun<strong>it</strong>à erano<br />
affidate unicamente alla memoria dei più anziani<br />
che, proprio per questo motivo, ricoprivano un<br />
ruolo preminente in quelle società primordiali. Con<br />
la scr<strong>it</strong>tura, invece, il sapere divenne patrimonio comune<br />
e facilmente trasmissibile alle generazioni future,<br />
in modo da lim<strong>it</strong>are il rischio che le esperienze<br />
acquis<strong>it</strong>e andassero perdute con la morte dei<br />
protagonisti. Naturalmente, non vi è una data unica<br />
alla quale far risalire l’inizio della storia, perché i caratteri<br />
alfabetici sono stati introdotti in momenti diversi<br />
nei vari luoghi della terra. E se i Sumèri li conoscevano<br />
già cinquemila anni addietro, vi sono<br />
tuttora alcune tribù amazzoniche che continuano a<br />
utilizzare la sola lingua parlata e a vivere la loro fase<br />
preistorica. Per quanto riguarda la nostra penisola,<br />
l’inizio dell’epoca storica è databile al periodo<br />
compreso tra l’VIII e il VII secolo a.C., quando i Greci<br />
o Elleni sbarcarono sulle coste ioniche dell’Italia<br />
meridionale e insediarono le loro colonie nella Magna<br />
Grecia. Essi portarono con sé i segni alfabetici<br />
(che avevano appreso dai Fenici) per annotare i<br />
propri atti di commercio, pratica che lentamente<br />
finì per essere adottata da tutti i popoli <strong>it</strong>alici. Scrive<br />
in propos<strong>it</strong>o Pietro Giovanni Guzzo: “Gli etruschi<br />
riprenderanno dai greci il sistema di scr<strong>it</strong>tura e gli<br />
stessi romani adatteranno quei simboli alla propria<br />
lingua. Non fosse altro che per questo, varrebbe<br />
senz’altro la pena di studiare le antiche vicende<br />
dell’Italia meridionale”. Le prime genti <strong>it</strong>aliche con<br />
le quali i Greci entrarono in contatto furono, tuttavia,<br />
gli Enotri, una popolazione di pastori e di agricoltori<br />
insediatasi, nel corso del secondo millennio<br />
a.C., a sud della linea ideale che congiunge Paestum<br />
a Taranto. La mancanza di una forte strutturazione<br />
economica e sociale fu alla base della scarsa<br />
resistenza che gli Enotri opposero ai nuovi arrivati,<br />
ai quali lasciarono il pieno controllo delle coste ioniche<br />
e dai quali furono sospinti verso le zone più<br />
interne, al di là di una serie di “santuari” che i Greci<br />
avevano costru<strong>it</strong>o per delim<strong>it</strong>are i propri confini.<br />
Con il passare del tempo e con l’affievolirsi dei contrasti,<br />
però, i rapporti tra i due popoli cessarono di<br />
essere confl<strong>it</strong>tuali e proprio i “santuari di confine”<br />
diventarono luoghi privilegiati di incontro, non solo<br />
per la preghiera, ma anche per i commerci e per l’elaborazione<br />
di nuovi linguaggi. S’intensificarono così<br />
gli scambi interculturali che permisero agli Enotri<br />
di acquisire una maggiore “autocoscienza” e la volontà<br />
di non subire passivamente gli eventi. Perciò,<br />
quando nel corso del VI secolo a.C. i Greci cominciarono<br />
ad interessarsi sistematicamente della costa<br />
tirrenica, gli Enotri li costrinsero a stipulare una serie<br />
di “trattati”, con i quali ev<strong>it</strong>arono un ruolo di pura<br />
subaltern<strong>it</strong>à e si assicurarono i benefici di cui gli<br />
Elleni erano portatori. Conosciamo due esempi di<br />
accordi tra Greci ed Enotri. <strong>Il</strong> primo è il contratto<br />
con il quale i Focesi acquistarono dagli indigeni il<br />
terr<strong>it</strong>orio presso l’attuale Ascea, dove insediarono<br />
la colonia di Elea. L’altro è il trattato di amicizia tra<br />
la più importante colonia della Magna Grecia, Sibari,<br />
e il popolo dei Serdàioi, oggi identificato con gli<br />
Enotri del Golfo di Policastro e, in particolare, con<br />
quelli stanziati lungo la Valle del Noce: a Serra C<strong>it</strong>tà<br />
di Rivello, nell’interno, e sul Palècastro di Tortora e<br />
a Capo la Timpa di Maratea, presso la foce. Va da sé<br />
che la stipula di un accordo scr<strong>it</strong>to presuppone la<br />
capac<strong>it</strong>à di leggerlo da parte di entrambi i con-<br />
FRESCHI<br />
DI<br />
STAMPA<br />
Nicolò Amman<strong>it</strong>i<br />
Che la festa cominci<br />
(Einaudi - € 18,00)<br />
<strong>Il</strong>defonso Falcones<br />
La mano di Fatima<br />
(Longanesi - € 22,00)<br />
traenti: ciò cost<strong>it</strong>uisce un chiaro indizio che anche<br />
gli Enotri si erano dotati di un sistema alfabetico.<br />
Una prima conferma di ciò si è avuta già nel corso<br />
dell’800, grazie alla scoperta di diciassette lettere<br />
incise su un vaso recuperato a Castelluccio e poi<br />
“emigrato” a Berlino. Ma a consentire di annoverare<br />
a pieno t<strong>it</strong>olo l’enotrio tra le lingue <strong>it</strong>aliche è stato<br />
il r<strong>it</strong>rovamento di quella che è la più lunga iscrizione<br />
di età arcaica finora rinvenuta in Italia<br />
meridionale. Risale agli anni a cavallo tra il VI e il V<br />
secolo a.C. ed è incisa su un blocco calcareo che fu<br />
recuperato nel giugno del 1991 dall’equipe guidata<br />
dall’archeologo Gioacchino Francesco La Torre<br />
presso l’insediamento del Palècastro di Tortora, in<br />
local<strong>it</strong>à San Brancato, ai margini dell’ampia spianata<br />
del Pianogrande. <strong>Il</strong> cippo, oggi custod<strong>it</strong>o nel Museo<br />
Nazionale di Reggio Calabria, ha la forma di un parallelepipedo<br />
che misura 67 centimetri di altezza,<br />
37 di larghezza e 21 di profond<strong>it</strong>à, ma che originariamente<br />
doveva essere alto circa il doppio e pesare<br />
intorno ai tre quintali. Ciò che resta, in pessimo<br />
stato di conservazione, è la parte superiore, come<br />
confermano le due righe presenti sulla somm<strong>it</strong>à<br />
che, probabilmente, erano una sorta di t<strong>it</strong>olo riassuntivo.<br />
La scr<strong>it</strong>tura è di tipo “bustrofedico”, vale a<br />
dire a zig-zag, e quindi procede a righe alterne,<br />
dall’alto verso il basso e viceversa, senza che vi sia<br />
alcuno spazio tra le varie parole. La lingua, tuttora<br />
sconosciuta, è paleo<strong>it</strong>alica, ma le lettere sono quelle<br />
dell’alfabeto acheo antico in uso a Sibari, con in<br />
più uno strano segno a forma di “mezza farfalla stilizzata”<br />
mutuato probabilmente dagli alfabeti sudpiceni.<br />
Ciò significa che la comun<strong>it</strong>à del Palècastro<br />
era aperta ai contatti con altre genti, soprattutto<br />
greche, dalle quali era influenzata culturalmente,<br />
pur continuando a mantenere una propria specific<strong>it</strong>à<br />
e autonomia. <strong>Il</strong> fatto che l’epigrafe sia incisa su<br />
tre delle quattro facce laterali potrebbe indurre a<br />
credere che la parte non scr<strong>it</strong>ta fosse addossata a<br />
una parete, ma è più probabile che, com’era in uso<br />
all’epoca, il cippo fosse collocato al centro di uno<br />
spazio pubblico sufficientemente ampio per consentire<br />
di girargli intorno per leggerlo. Tutto lascia<br />
credere che si trattasse di un’area sacra, probabilmente<br />
di un santuario, come sembrano confermare<br />
il carattere prescr<strong>it</strong>tivo del testo e la presenza di un<br />
derivato aggettivale del teonimo “Giove”, riferimenti<br />
individuati da Paolo Poccetti e Maria Letizia Lazzarini,<br />
i due filologi che per primi hanno studiato il<br />
testo. La loro ipotesi è condivisa da Gabriele Costa,<br />
secondo cui, stando così le cose, si potrebbe parlare<br />
addir<strong>it</strong>tura di una vera e propria “scuola di Tortora”,<br />
inser<strong>it</strong>a in una rete di scuole santuariali di<br />
scr<strong>it</strong>tura, ciascuna delle quali era capace di elaborare<br />
varianti alfabetiche locali, ma tutte in contatto<br />
non episodico tra di loro e in grado di scambiarsi<br />
informazioni e personale specializzato. Dobbiamo<br />
perciò essere grati a La Torre e a Poccetti che, fatte<br />
le deb<strong>it</strong>e proporzioni, possiamo accostare a Napoleone<br />
e a Gian Francesco Champollion, i cui nomi<br />
sono associati alla scoperta e alla traduzione<br />
della famosa “stele di Rosetta”, che permise di decifrare<br />
la lingua degli antichi Egizi. La storia ci ha tramandato<br />
anche il nome della persona che trovò<br />
materialmente quel reperto, un certo cap<strong>it</strong>ano<br />
Bouchard: è perciò doveroso ricordare anche i tortoresi<br />
Mario Maceri e Santo Caputo, i quali rivendicano<br />
con forza di essere stati i primi a scorgere il<br />
cippo di San Brancato tra le pietre di un muro a<br />
secco e ad averne segnalato la presenza agli archeologi.<br />
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A TU PER TU CON…<br />
Francesco Bevilacqua<br />
Calabria. Viaggi e paesaggi<br />
di EGIDIO LORITO<br />
Chi lo conosce si è ab<strong>it</strong>uato, negli anni, ad ammirare<br />
la Calabria tram<strong>it</strong>e le sue spettacolari fotografie,<br />
ricordi fotografici del suo costante peregrinare in<br />
lungo ed in largo, tra mari e monti, nella penisola<br />
calabrese. Ma questa volta pare che Francesco Bevilacqua<br />
si sia proprio superato, rest<strong>it</strong>uendoci un<br />
volume -anzi un superbo tomo con l’aria di antico<br />
volume di biblioteca- che già dalla presentazione<br />
lascia i lettori affascinati. “Nel pieno fiorire del<br />
Grand Tour, il fenomeno culturale che portò centinaia<br />
di uomini e donne a vis<strong>it</strong>are anche l’Italia tra il<br />
Settecento e l’Ottocento, erano in molti a mettere<br />
in guardia chiunque dall’oltrepassare Napoli o tutto<br />
al più Paestum per scendere nell’estremo Sud,<br />
giudicato troppo barbaro e selvaggio, privo di efficienti<br />
vie di comunicazione e di comodi alloggi e<br />
infestato dai briganti. Paradossalmente, questa fama<br />
sinistra -attribu<strong>it</strong>a soprattutto alla Calabria- produsse<br />
il dispiegarsi di una originale forma del Grand<br />
Tour, tanto che un manipolo di temerari, infischiandosene<br />
di ogni avvertimento, varcò la soglia ideale<br />
da macchina del tempo che divideva l’Italia civilizzata<br />
da quella arcaica e sciamò verso Sud, dando<br />
v<strong>it</strong>a ad una variante avventurosa del fenomeno. I<br />
diari di viaggio di costoro acquisirono così di interesse,<br />
ricchi com’erano di annotazioni colme di<br />
commozione per le condizioni miserevoli della v<strong>it</strong>a<br />
della gente, di indignazione per l’insipienza degli<br />
amministratori, di ansia per i disagi del percorso e<br />
per i pericoli del cammino, di stupore per la grandiosa<br />
bellezza del paesaggio calabro”. E così che<br />
nasce questo libro: proprio dall’intuizione dell’original<strong>it</strong>à<br />
del Grand Tour in Calabria da parte di un<br />
moderno viaggiatore, Francesco Bevilacqua, che in<br />
28 anni di peregrinazioni pedestri, ha esplorato i<br />
recessi più riposti e segreti della regione, trovando<br />
nel contempo -nei vecchi diari dei grandtouristinattese<br />
conferme alle proprie sensazioni. Dal confronto-incontro<br />
delle due esperienze, ecco dipanarsi<br />
-dunque- il saggio introduttivo che parla del<br />
viaggio e del viaggiare, del rapporto tra letteratura<br />
e paesaggio, della specific<strong>it</strong>à del Grand Tour in Calabria,<br />
della relazione tra i narratori calabresi e il<br />
paesaggio, del genius loci, della percezione dei<br />
luoghi, della metamorfosi del paesaggio calabro e<br />
dell’attual<strong>it</strong>à del Grand Tour. Segue l’antologia, nella<br />
quale sono suddivisi -in 14 cap<strong>it</strong>oli- il primo dedicato<br />
ai giudizi sul paesaggio calabro in generalegli<br />
altri raggruppati per un<strong>it</strong>à di paesaggio, dai singoli<br />
massicci montuosi agli specifici tratti di costa.<br />
Ogni cap<strong>it</strong>olo è correlato dalle foto dell’autore (in<br />
tutto 250) che r<strong>it</strong>raggono i luoghi c<strong>it</strong>ati nei brani<br />
così com’è possibile vederli oggi. Chiude il volume<br />
una nota bio-bibliografica sugli autori in antologia:<br />
l’effetto che ne scaturisce è quello di un viaggio descr<strong>it</strong>to<br />
a più voci, come se gli autori avessero potuto<br />
realizzare una moderna macchina fotografica; o<br />
come se il fotografo avesse in qualche modo calcato<br />
le loro orme. In 314 spettacolari pagine, presentate<br />
su carta “Tintoretto stucco gesso da 120<br />
grammi”, Francesco Bevilacqua -che vive e lavora in<br />
Calabria dove svolge la professione di avvocato civilista<br />
ed amministrativista- da quasi trent’anni è attivo<br />
nel volontariato ambientalista con Italia Nostra,<br />
il W.W.F., il Club Alpino Italiano e il Fondo per l’Ambiente<br />
Italiano, promotore in prima persona di<br />
azioni a tutela e denuncia in favore delle bellezze<br />
naturali della Calabria. È impegnato fattivamente<br />
per far conoscere la natura e il paesaggio di una<br />
delle più belle regioni del Med<strong>it</strong>erraneo, il tutto<br />
tradotto in scr<strong>it</strong>ti e fotografie per Airone, Bell’Italia,<br />
Alp, Oasis, Panorama, Rivista del Cai, Trekking, Ulisse,<br />
Quark, Dove, Gente Viaggi, Calabria, Paese Sera,<br />
Gazzetta del Sud ed in 14 libri dedicati ai parchi,<br />
alle bellezze naturali, ai paesaggi della Calabria e -<br />
più in generale- al rapporto tra uomo e natura. Uno<br />
scrigno di segreti per gli occhi ed il cuore… ❑
16 ❏ Sport ottobre-novembre <strong>2009</strong><br />
Campionato di Eccellenza<br />
SCALEA IN CRISI DI GIOCO E RISULTATI<br />
Praia fanalino di coda in odore di retrocessione<br />
di SARA SILVESTRI<br />
Continua il momento no dello <strong>Scalea</strong> che si allontana<br />
sempre più dalla zona alta di classifica e che,<br />
di conseguenza, dice sempre più addio ad ambizioni<br />
di promozione in D. Eppure la rosa allest<strong>it</strong>a<br />
dal presidente Rov<strong>it</strong>o, almeno sulla carta, è di eccellente<br />
levatura tecnica. Forte in difesa con l’esperto<br />
Mar<strong>it</strong>ato tra i pali (sicuramente tra i portieri<br />
più completi del campionato) ed i centrali Ferraro<br />
ed Aldo Longo, crescono e prendono corpo comprensibili<br />
problemi a centrocampo e sulle fasce<br />
esterne. <strong>Il</strong> moto perpetuo Corapi non sempre rende<br />
come dovrebbe, non trovando dialogo sul lato<br />
di competenza e non garantendo i rifornimenti<br />
adeguati agli avanti biancostellati, spesso isolati o<br />
troppo risucchiati dalle falle che si formano in mezzo<br />
al campo. L’esperto Perrelli, che con il gioiellino<br />
Novello dovrebbe dare personal<strong>it</strong>à forza ed estro<br />
al pacchetto intermedio tra difesa e attacco, al<br />
momento non girano e rendono quanto effettivamente<br />
dovrebbero; in particolar modo, l’ultimo arrivato<br />
Novello, giocatore di gran classe e stile proveniente<br />
dal Cosenza, spesso si spegne dando<br />
l’impressione di camminare in campo. Eppure è tra<br />
i giocatori più quotati ed attesi del campionato di<br />
Eccellenza con i suoi piedi dorati che sanno mettere<br />
la palla ovunque (vere sciabolate) come solo<br />
i grandi campioni sanno fare, però, a tratti diventa<br />
abulico ed assente nella manovra d’attacco ed in<br />
fase di contenimento. Sicuramente va rivisto e valorizzato<br />
anche nella posizione assegnatagli in<br />
campo, i numeri parlano in suo favore ma al momento,<br />
purtroppo, non gira al meglio (contro il Soverato,<br />
in casa, ha sprecato un inv<strong>it</strong>o a nozze spedendo<br />
la sfera a porta vuota sulla traversa e, poco<br />
dopo, sprecando un calcio di rigore battuto mollemente<br />
tra le braccia del portiere senza la minima<br />
convinzione e determinazione). Speriamo, al più<br />
presto, che la mezza punta Novello, per il bene<br />
suo e della squadra, trovi lo smalto necessario utile<br />
a riportare lo <strong>Scalea</strong> nell’olimpo della classifica.<br />
Infine, gli attaccanti Fabio Longo ed il nero Faye,<br />
possiamo affermarlo senza ombra di dubbio, rappresentano<br />
la coppia di attaccanti più assort<strong>it</strong>a e<br />
temibile di tutto il campionato, ai due spesso si ac-<br />
compagna, nelle azioni d’attacco, il c<strong>it</strong>ato Novello<br />
che diventa terza punta dello schieramento avanzato<br />
biancostellato che dovrebbe fare sfracelli.<br />
Per concludere e passare alla parte più delicata e<br />
defic<strong>it</strong>aria, non possiamo nascondere le forti perpless<strong>it</strong>à<br />
emerse a livello tecnico e tattico, insieme<br />
ad una chiara mancanza di gioco arioso e fluido<br />
della squadra, che evidenzia chiari lim<strong>it</strong>i anche negli<br />
schemi adottati dal tecnico Germano (in odore<br />
di esonero) prelevato dai campionati minori e catapultato<br />
in un campionato difficile e insidioso come<br />
quello di Eccellenza, che arriva fino ed oltre lo<br />
stretto di Reggio Calabria. Al di là della valenza e<br />
della esperienza, Germano indubbiamente conosce<br />
poco le squadre del torneo e con esse il campionato<br />
che mai come quest’anno è molto livellato<br />
e di qual<strong>it</strong>à. Un handicap, questo, da non<br />
sottovalutare e da tenere in grande considerazione<br />
se si vuole, al più presto, uscire fuori da questo<br />
empasse.<br />
Una piccola nota va fatta anche per il Praia, fanalino<br />
di coda del torneo, che dopo tanti campionati<br />
esaltanti e grandi ed attesi derby con gli “odiati”<br />
cugini scaleoti, non trovando a breve un cambio di<br />
tendenza risolutore e brusco, rischia una retrocessione<br />
certa. ❑<br />
LA TALAO RESPIRA<br />
ARIA DI VETTA MENTRE<br />
L’ASKALOS REGISTRA<br />
UNA PREOCCUPANTE<br />
FLESSIONE!<br />
La Talao <strong>Scalea</strong>, in sordina e senza grandi pazzie e<br />
stravolgimenti, sta conducendo un ottimo cammino<br />
nel campionato di Seconda Categoria, che la<br />
vede sempre più protagonista. Un lavoro certosino,<br />
però, nello stesso tempo svolto con la competenza<br />
giusta, sta pagando al giusto prezzo i sacrifici<br />
di una dirigenza seria, appassionata, vol<strong>it</strong>iva ma<br />
sempre equilibrata e con i piedi ben piantati in terra.<br />
Nessuno può sapere dove sarà capace di arrivare<br />
la Talao nella primavera del 2010, anche se il<br />
ruolino di marcia, dall’inizio di stagione, è costante<br />
e di conseguenza lascia presagire un ottimo piazzamento<br />
nel rush finale. La società, anche se fa gli<br />
scongiuri, è conscia delle proprie potenzial<strong>it</strong>à e<br />
delle mire che guardano in alto in classifica. La storia<br />
della formichina, d’altro canto è sempre di moda.<br />
La proprietà societaria, a piccoli passi, con l’umiltà<br />
giusta e la serietà, ha la consapevolezza che<br />
si sta costruendo qualcosa di veramente importante<br />
e che nessuno obiettivo è precluso. Quindi, al<br />
momento, possiamo dire solo brava e complimenti<br />
Talao, continua così!<br />
La stessa cosa, purtroppo, non si può dire, in questo<br />
preciso momento per la deludente “corazzata”<br />
Askalos che sta vivendo un periodo di crisi inspiegabile<br />
e inaspettata. La compagine arancione, pur<br />
annoverando tra le sue fila calciatori esperti e tecnicamente<br />
validi come Saverio Minervini, Daniele<br />
Serra, Roberto Bono, Alessandro Tarallo, Giuseppe<br />
Lentini ed Alessandro Spagnolo, tutti ex U.S. <strong>Scalea</strong>,<br />
continua ad annaspare nuotando nelle acque<br />
profonde e torbide della classifica, che la vede<br />
sempre più distanziata ed in r<strong>it</strong>ardo dai cugini della<br />
Talao e di altre compagini che stazionano nei<br />
piani alti del torneo. <strong>Il</strong> tempo e gli uomini per risanare<br />
la crepa ci sono tutti, però, bisognerà trovare<br />
i giusti e plausibili rimedi. Siamo sicuri che a breve<br />
l’Askalos r<strong>it</strong>ornerà protagonista recuperando risultati<br />
e posizioni in classifica. ❑