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"Il Diogene Moderno" Ottobre - Novembre 2009 ... - Scalea .it

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TRA CONTINUITÀ E SVOLTA<br />

di GIOVANNI CELICO<br />

<strong>Il</strong> prossimo 28/29 marzo 2010 si voterà in Calabria<br />

per rinnovare l’assemblea regionale e alcuni consigli<br />

comunali, giunti alla naturale scadenza del mandato.<br />

Per quanto riguarda l’appuntamento regionale<br />

con le urne, correlato alla “indicazione” del<br />

nuovo presidente della giunta, per la elezione del<br />

consiglio, più volte abbiamo, sommessamente,<br />

espressa, su questo foglio, e la ribadiamo anche<br />

oggi, la speranza che i calabresi, non dimenticando<br />

i cinque anni trascorsi, avvertano forte la spinta,<br />

e la traducano in scelte concrete, ad un rinnovamento<br />

della classe dirigente di vertice di questa<br />

martoriata terra, almeno per poter sognare se non<br />

sperare in una ripresa materiale e morale del cammino<br />

comun<strong>it</strong>ario. Scopell<strong>it</strong>i, Callipo o Loiero: la<br />

scelta, molto probabilmente, dovrà avvenire tra<br />

questi tre concorrenti alla presidenza, oltre che<br />

con la “preferenza” per il possibile consigliere prescelto.<br />

Per ciò che concerne le amministrazioni locali,<br />

sull’alto Tirreno cosentino sono a scadenza, e<br />

perciò la parola passerà agli elettori, quella di <strong>Scalea</strong><br />

e di Tortora: si tratta di quindicimila residenti, o<br />

poco più, che rappresentano, e lo saranno, nell’insieme<br />

e separatamente un test importante per i riflessi<br />

che i risultati avranno sugli assetti della zona<br />

e non solo. Infatti, l’appuntamento “scaleota” si caratterizza,<br />

soprattutto, per la concom<strong>it</strong>ante candidatura<br />

del sindaco uscente, Mario Russo, che ha<br />

dimostrato, per i dieci anni passati al vertice del<br />

palazzo di c<strong>it</strong>tà e per la rielezione forte, terza volta,<br />

quest’anno, in consiglio provinciale, di avere<br />

tutti i numeri e chances buone per giocare, con<br />

probabil<strong>it</strong>à di successo, l’anno prossimo la “carta”<br />

regionale nelle fila del PDL. Sarebbe, la eventuale<br />

elezione di Mario Russo, al di là delle appartenenze,<br />

un buon viatico per il comprensorio tutto che,<br />

così, potrebbe avere e per la prima volta, dal<br />

1970, un punto di riferimento sicuro e un pol<strong>it</strong>ico<br />

sperimentato a Palazzo Campanella. Naturalmente,<br />

molte cose dovranno ancora maturare sotto il cielo<br />

di Torre Talao: la maggioranza che attualmente<br />

amministra il popoloso comune tirrenico dovrà, ad<br />

esempio, sciogliere ogni riserva sul nominativo e<br />

quindi sulla persona che, in caso di v<strong>it</strong>toria, dovrà<br />

e potrà “sost<strong>it</strong>uire” Mario Russo sulla sedia di primo<br />

c<strong>it</strong>tadino e non è un dilemma da poco. Si tratterà<br />

di scegliere, a monte e dalla stessa maggioranza<br />

uscente, sperando di intercettare il favore poi degli<br />

elettori, tra una “svolta” radicale nella indicazioin<br />

terza...<br />

Specchio retrovisore<br />

I COMMERCIANTI di SCALEA<br />

dal 1900 al 1960<br />

Protagonisti dello sviluppo<br />

economico della nostra C<strong>it</strong>tà<br />

di ERCOLE SERRA<br />

in quattordicesima...<br />

XIII - n° 6<br />

A pochi mesi dalle elezioni amministrative del 2010<br />

si fa un gran parlare sul nome del nuovo sindaco di<br />

<strong>Scalea</strong>, che dovrà prendere il posto di Mario Russo.<br />

Tutti si preoccupano e chiedono, quasi con<br />

esasperazione ed in modo assillante, a noi che facciamo<br />

informazione, il nome del probabile futuro<br />

primo c<strong>it</strong>tadino. Sarebbe, invece, più opportuno<br />

chiedersi “cosa” fare per <strong>Scalea</strong>.<br />

Noi scaleoti dovremmo ispirarci e prendere a modello<br />

una c<strong>it</strong>tà ideale per curare i mali di <strong>Scalea</strong>, ormai,<br />

ripiegata su se stessa.<br />

Spesso abbiamo scr<strong>it</strong>to di una <strong>Scalea</strong> fer<strong>it</strong>a brutalmente<br />

dai palazzinari e dalla cementificazione selvaggia<br />

del secolo scorso, fine ’69, che aveva poco<br />

salvato di quella ridente c<strong>it</strong>tadina piena di verdi<br />

colline e ubertose pianure, con le coste, le scogliere<br />

e le grotte da sogno. Quanti hanno gest<strong>it</strong>o il<br />

I BENEFICI DELLA<br />

NAVE DEI VELENI<br />

di GIAN ENRICO ZAMPROTTA<br />

Fiumi di inchiostro sono stati versati sulle pagine di<br />

numerosi periodici; decine di ore di trasmissioni televisive<br />

sono state effettuate da tutte le em<strong>it</strong>tenti;<br />

decine di migliaia, forse centinaia di migliaia, se non<br />

milioni di euro (43.000 al giorno solo per la nave<br />

oceano) sono stati spesi o persi per mancati intro<strong>it</strong>i;<br />

un danno di immagine in parte irreversibile è stato<br />

provocato alla Calabria; questo il risultato di una<br />

campagna, inutilmente allarmistica, lanciata per la<br />

presenza in fondo al mare, al largo di Cetraro, di<br />

una nave carica di scorie radioattive. Va precisato<br />

che il rel<strong>it</strong>to si trova a una profond<strong>it</strong>à superiore ai<br />

400 metri e ad oltre 20 miglia nautiche al largo della<br />

costa e tale distanza, tradotta in chilometri, è pari<br />

a circa 40, una distanza notevole, se consideriamo<br />

poi che, il lim<strong>it</strong>e delle acque terr<strong>it</strong>oriali sulle<br />

quali insiste la responsabil<strong>it</strong>à dello Stato, è fissato in<br />

12 miglia nautiche, tale rel<strong>it</strong>to si trova anche al di<br />

fuori dell’area di competenza <strong>it</strong>aliana.<br />

Queste premesse sono utili per inquadrare un problema<br />

che si è rivelato non esistere. Un problema<br />

www.scalea.<strong>it</strong><br />

www.calnews.<strong>it</strong><br />

diogenemoderno@yahoo.<strong>it</strong><br />

ottobre-novembre <strong>2009</strong><br />

Aspettando le amministrative del 2010<br />

PRIMA DEL NOME DEL FUTURO SINDACO BISOGNERÀ<br />

TROVARE UNA CITTÀ/MODELLO CUI ISPIRARSI<br />

di NANDO MANCO<br />

governo c<strong>it</strong>tadino, in questo lungo<br />

arco di tempo, non sono riusc<strong>it</strong>i<br />

a far rispettare e conservare<br />

i valori storici e arch<strong>it</strong>ettonici di<br />

un agglomerato, quello che s’inerpica<br />

sul colle più alto di <strong>Scalea</strong>,<br />

spesso dimenticato, poco<br />

valorizzato e disprezzato dagli<br />

stessi c<strong>it</strong>tadini ma, fortunatamente,<br />

apprezzato da tanti stranieri<br />

che hanno invest<strong>it</strong>o fior di<br />

quattrini in quelle pietre antiche<br />

e magiche, che tanto fascino di<br />

storia emanano.<br />

A tale propos<strong>it</strong>o, come sta avvenendo<br />

in tante c<strong>it</strong>tà storiche, Roma<br />

su tutte, perché non cercare<br />

soluzioni presso l’ICR (Ist<strong>it</strong>uto superiore<br />

per la conservazione e il<br />

restauro) per sistemare e restaurare palazzi, monumenti,<br />

tele ed affreschi di pregevolissima fattura<br />

e valore, come quelli che giacciono in pessimo stato<br />

e pericolo di crollo nel cielo a volta di una delle<br />

sale nobili del Palazzo dei Principi? Questi restauri,<br />

promossi dai c<strong>it</strong>tadini in periodi di magra<br />

economica come quello che stiamo vivendo, con<br />

tagli alla cultura, sono una vera e propria manna<br />

dal cielo. Nella nostra cap<strong>it</strong>ale si stanno salvando<br />

molti capolavori (come avvenuto di recente con<br />

una particolare scultura del ‘500, la statua parlante<br />

del facchino, l’unica fra le statue parlanti che ha<br />

funzioni di fontana che si trova in via Lata, di fianco<br />

al collegio romano) grazie all’utilizzo di migliaia<br />

di euro raccolti da sponsor privati, su iniziativa dell’Associazione<br />

Ab<strong>it</strong>anti del centro storico: potrebin<br />

seconda...<br />

AMERICANI A LEZIONE<br />

DI CUCINA CALABRESE<br />

di SARA SILVESTRI<br />

in quarta...<br />

in sesta...<br />

La posta di Nando Manco: diogenemoderno@yahoo.<strong>it</strong><br />

LA “PRIMAVERA” È VICINA... E TUTTO SI RISVEGLIA!<br />

✍ Un lettore si chiede come mai tante associazioni sorgono in prossim<strong>it</strong>à di elezioni comunali?<br />

✍ Un altro, cerca l’unione per essere tutti più forti.<br />

✍ Un terzo parla a propos<strong>it</strong>o di “nave dei veleni”, di leggenda sfatata e di requiescam in pacem.<br />

✍ E poi ancora, una signora ci scrive una lunghissima lettera convinta di non vederla mai<br />

pubblicata alludendo alla nostra posizione “filogovernativa”.<br />

✍ Infine, la giovane e sensibile Simona ricorda con struggente nostalgia i suoi “angeli del cielo”.<br />

(ed altro...) nelle lettere...


2 ❏ Primo Piano ottobre-novembre <strong>2009</strong><br />

be essere una idea anche per <strong>Scalea</strong>, dove, oltre a<br />

probabili sponsor ist<strong>it</strong>uzionali e privati, si potrebbe<br />

coinvolgere tutta la c<strong>it</strong>tadinanza e, perché no, i<br />

proprietari di seconde case affezionati e innamorati<br />

del nostro “dolce paese” e del suo inestimabile<br />

patrimonio storico.<br />

Ma i problemi urgenti e irrisolti di <strong>Scalea</strong> sono gravi<br />

e molteplici. Occorre, innanz<strong>it</strong>utto, portare a<br />

termine le opere pubbliche in giacenza, lasciate a<br />

metà del guado, e le altre progettate, programmate<br />

e mai iniziate. Già dall’estate prossima, risanate<br />

le casse comunali e garant<strong>it</strong>o un certo ordine negli<br />

uffici, occorrerà migliorare, quantomeno, la vivibil<strong>it</strong>à<br />

della c<strong>it</strong>tadina e del terr<strong>it</strong>orio. Si dovrà stilare il<br />

tanto invocato regolamento comunale per la tutela<br />

e la salvaguardia di <strong>Scalea</strong>, punto cardine indispensabile<br />

da mettere in cima al programma elettorale<br />

di ogni compagine che, in caso di conquista<br />

del Palazzo, dovrà immediatamente essere sottoscr<strong>it</strong>to<br />

dall’intera maggioranza e dal capo del governo<br />

c<strong>it</strong>tadino e, conseguentemente, fatto osservare<br />

con scrupolo e fermezza.<br />

Quanto affermato, non fa parte del mondo dei sogni:<br />

i cinquantenni di oggi ben ricordano e ben<br />

sanno che, fino a qualche tempo fa, ci si stava<br />

muovendo in questa direzione, ma poi, inspiegabilmente,<br />

tutto è stato lasciato cadere!<br />

Spostiamoci ora, con la mente, ai grandi problemi<br />

ambientali ed ecologici che ci colpiscono a distanza<br />

ravvicinata. A brevissimo termine incomberà<br />

nuovamente sulla nostra <strong>Scalea</strong> il problema della<br />

spazzatura, in quanto la “famosa” terza buca è ormai<br />

stracolma di rifiuti di ogni genere (già in estate<br />

abbiamo sent<strong>it</strong>o i primi campanelli d’allarme avvertendo<br />

forte il puzzo nauseante e malsano che<br />

portava il venticello di levante all’interno delle nostre<br />

case). Ora più che mai, bisognerà trovare una<br />

soluzione plausibile e defin<strong>it</strong>iva e non un palliativo,<br />

come è stato fatto fino ad ora, per mettere fine allo<br />

spinoso e grave problema.<br />

Sempre nel campo delle opere pubbliche, bisognerà<br />

trovare soluzioni al mancato utilizzo della<br />

aviosuperficie che sempre più appare abbandonata<br />

a se stessa: un’area enorme, sacrificata, che<br />

diventa, giorno dopo giorno, sempre più spettrale.<br />

Anche l’utopistico porto di Torre Talao appare<br />

sempre più un miraggio. Più volte abbiamo scr<strong>it</strong>to<br />

e sostenuto che le fortune turistiche e di lavoro di<br />

<strong>Scalea</strong> e dell’intero terr<strong>it</strong>orio passano attraverso<br />

porto ed aeroporto.<br />

Nella mappa delle nuove marine pubblicate dal<br />

Corriere della Sera, il 1° ottobre <strong>2009</strong>, tra i lavori in<br />

dir<strong>it</strong>tura d’arrivo, appena part<strong>it</strong>i o da iniziare, con<br />

Roccella Ionica, Trapani, Reggio Calabria, Diamante<br />

ed altri 20 porti menzionati, non figura quello di<br />

<strong>Scalea</strong>. A tale propos<strong>it</strong>o, riportiamo alcuni passaggi<br />

della “Signora dei Porti”, Beatrice Cozzi Parodi,<br />

imprend<strong>it</strong>rice nel settore dei porti turistici, t<strong>it</strong>olare<br />

del Gruppo Cozzi Parodi:<br />

«Dividerei il ciclo di v<strong>it</strong>a del porto in tre fasi; prima<br />

c’è la parte delle autorizzazioni, poi quella della<br />

costruzione e per ultima quella della gestione. Con<br />

un porto crei veri e propri “paesi” che hanno bisogno<br />

di tanti servizi e verde». «In Francia -continua<br />

Beatrice Parodi- sono molto forti anche nella realizzazione<br />

delle infrastrutture e nei collegamenti.<br />

Ammiro e cerco di capire come hanno fatto a realizzare<br />

tanti porti, tante “stazioni di mare”». «Le<br />

strutture a terra sono fondamentali -afferma la “Signora<br />

dei Porti”- perchè alimentano la v<strong>it</strong>a tra gli<br />

utenti. Un albergo, una spa, ristoranti, bar, scuole<br />

di vela e diving (tuffi e immersioni). Strutture date<br />

in gestione, ma la cui qual<strong>it</strong>à deve essere vagliata<br />

...dalla prima<br />

Aspettando le amministrative del 2010 di NANDO MANCO<br />

da noi. La creazione di infrastrutture è fondamentale<br />

per il rilancio del Sud, anche per incentivare<br />

un turismo nautico europeo. Bisogna fare più posti<br />

barca. Negli ultimi tempi è cresciuta la richiesta di<br />

ormeggi, e per questo dobbiamo creare altri porti».<br />

«Tra le opere in programma -afferma l’esperta<br />

imprend<strong>it</strong>rice- mer<strong>it</strong>a una nota a parte la struttura<br />

di Civ<strong>it</strong>avecchia che nasce dal recupero di un’area<br />

di valore storico. È un’opera molto impegnativa sia<br />

per le dimensioni sia per il contesto. Non si può<br />

più pensare a una struttura che non rispetti alcune<br />

indicazioni ambientali. Inoltre, bisogna migliorare i<br />

porti con collegamenti con la spiaggia ed il centro<br />

storico. Come avvenuto per il porto di Ventimiglia<br />

dove siamo usc<strong>it</strong>i dalla certificazione ambientale<br />

con una valutazione migliorativa che mi rende orgogliosa».<br />

«Un bel risultato -conclude Beatrice Cozzi<br />

Parodi- se si pensa che fino a qualche anno fa i<br />

porti erano visti come grandi colate di cemento in<br />

mare».<br />

Di spalla al suddetto articolo, Andrea Ripa di Meana,<br />

amministratore delegato di Italia Navigando afferma:<br />

«Per la realizzazione di nuovi porti, non a<br />

caso scegliamo il Centro Sud, che ha grandi potenzial<strong>it</strong>à<br />

inespresse, stando ben attenti a non costruire<br />

cattedrali nel deserto che non rendono e<br />

rovinano un’intera zona».<br />

Per <strong>Scalea</strong>, al momento, non possiamo parlare di<br />

cantiere aperto ma per non usare la parola chiuso,<br />

di cantiere in attesa di tempi migliori.<br />

La nostra c<strong>it</strong>tà che già da un pezzo ha avuto un’impennata<br />

commerciale straordinaria, che ha sbaragliato<br />

tutte le local<strong>it</strong>à viciniore, a costo di dare fondo<br />

a tutte le sue risorse economiche, dovrebbe<br />

fare in modo di migliorare l’aspetto urbano lungo<br />

le vie più frequentate.<br />

La discussa isola pedonale, che dopo le resistenze<br />

iniziali di alcuni residenti e commercianti, ha fatto<br />

ricredere anche i più scettici detrattori, sta<br />

avendo i mer<strong>it</strong>ati apprezzamenti, non solo da parte<br />

dei turisti ma anche da parte dei residenti e dei<br />

vis<strong>it</strong>atori che ne apprezzano la vivibil<strong>it</strong>à e la tranquill<strong>it</strong>à<br />

frequentando e passeggiando con assidu<strong>it</strong>à<br />

il percorso di pedonalizzazione adottato, da oltre<br />

un anno, nella storica piazza Caloprese. Questa soluzione,<br />

come più volte predicato, andrebbe,<br />

però, allungata verso via Michele Bianchi (zona ex<br />

muretti) ed aiutata, per decongestionare il traffico<br />

a motore, con le previste bretelle di via Carrettieri<br />

e di via B.V. del Carmelo che, tra l’altro, versa in una<br />

condizione di decadimento totale, disastroso ed<br />

allarmante. Occorrerebbe anche liberare l’area<br />

che si trova ai piedi dei tre principali palazzi storici<br />

della c<strong>it</strong>tà.<br />

Nel Centro storico va inoltre migliorata e sistemata<br />

la stradina “accorciatoia” pedonale che taglia da<br />

via V. Emanuele e sbuca di fronte all’altra scalinata<br />

iniziata nell’inverno scorso (doveva essere consegnata<br />

per l’inizio dell’estate <strong>2009</strong>) ma non ancora<br />

ultimata a causa della lunga e inspiegabile sospensione<br />

dei lavori. Un ultimo tassello, per completare<br />

questa importante opera che facil<strong>it</strong>erebbe la passeggiata<br />

a piedi per <strong>Scalea</strong> Vecchia, è rappresentata<br />

dalla scalinata e dal relativo giardino pensile che<br />

dovrebbe arrivare nel cuore di piazza Cimalonga,<br />

prevista e progettata più volte ma, purtroppo sepolta,<br />

da qualche stagione, nel dimenticatoio.<br />

Inoltre, quelle scalinate lasciate ancora grezzamente<br />

in cemento sbriciolato, vanno pavimentate, come<br />

è stato fatto circa 20 anni fa, con la pietra grigia<br />

di Grisolia. Mentre nelle due piazze più<br />

importanti di <strong>Scalea</strong> vecchia (De Palma e Cimalonga)<br />

l’orrendo, volgare ed ingombrante muro di<br />

protezione andrebbe demol<strong>it</strong>o e sost<strong>it</strong>u<strong>it</strong>o con<br />

consistenti ringhiere-balaustra in ferro zincato e<br />

plexiglass in modo da creare un piacevolissimo effetto<br />

trasparenza.<br />

Riguardo alla viabil<strong>it</strong>à non si possono ignorare ancora<br />

le più volte invocate rotatorie salva-v<strong>it</strong>a, specie<br />

quelle all’incrocio delle “4 strade”, di corso Med<strong>it</strong>erraneo,<br />

degli ex semafori e di via Fiumarello, di<br />

fronte all’entrata prato dello stadio c<strong>it</strong>tadino. Prendiamo<br />

esempio da quanto si è fatto nella osp<strong>it</strong>ale<br />

e civilissima Teggiano, c<strong>it</strong>tadina cilentana, cap<strong>it</strong>ale<br />

di antich<strong>it</strong>à e collezioni che dal 29 ottobre al 2 novembre<br />

<strong>2009</strong> ha osp<strong>it</strong>ato la bellissima manifestazione,<br />

giunta alla XII edizione, che ha avuto luogo<br />

nel meraviglioso castello Macchiaroli (madrina delle<br />

cinque giornate è stata la fascinosa, spigliata e<br />

bravissima Miriam Leone, miss Italia 2008 e attuale<br />

conduttrice di “Mattina in famiglia”). A Teggiano,<br />

dicevamo, si attraversano tanti incroci, tutti dotati<br />

di graziose e non invasive rotatorie abbell<strong>it</strong>e, alla<br />

base con ciottolame bianco di fiume, mentre nella<br />

parte centrale da un curatissimo prato verde.<br />

Degli inutilizzati, umidicci e quasi impraticabili sottopassi<br />

di via Lido, diventati un covo per ragazzacci,<br />

abbiamo già scr<strong>it</strong>to più volte ed ampiamente<br />

sul <strong>Diogene</strong>, come pure abbiamo parlato spesso<br />

del fatiscente stabile del mercato coperto, trasformato<br />

in un “mausoleo” obsoleto e inguardabile,<br />

e della inutilizzata ed ingombrante struttura in<br />

cemento armato, un tempo pista di pattinaggio.<br />

Più volte ci siamo occupati anche dei fabbricati<br />

fuori luogo e fuori ogni norma estetica che impediscono<br />

di far diventare isola verde l’area che si<br />

trova ai piedi di Torre Talao (a propos<strong>it</strong>o, sarebbe<br />

opportuno recuperare, con un adeguato ed azzeccato<br />

progetto, la parte diroccata adiacente la<br />

torre, ab<strong>it</strong>ata dal musicista Armentano che potrebbe<br />

essere utilizzata per molteplici attiv<strong>it</strong>à culturali)<br />

e di tante altre brutture che albergano in pieno<br />

centro. Senza spendere cifre esagerate e con tanta<br />

buona volontà, lavoro, passione e amore verso<br />

la c<strong>it</strong>tà, si potrebbe dare inizio a questa nuova fase<br />

di recupero, abbellimento e ammodernamento<br />

che porterebbe <strong>Scalea</strong> a gareggiare con altre local<strong>it</strong>à<br />

turistiche, rinomate e apprezzate.<br />

Infine, dovremmo puntare l’attenzione sul lungomare,<br />

dai giardini pubblici all’Ajnella, ancorato allo<br />

squallore dei lavori realizzati 40 anni fa, eccezion<br />

fatta per alcuni interventi in muratura (marciapiedi<br />

e “panche” in cemento) effettuati dall’amministrazione<br />

Z<strong>it</strong>o (1980-1990) e per la pavimentazione<br />

dell’area piccola della villetta, s<strong>it</strong>uata nella parte<br />

nord della c<strong>it</strong>tà, completata dall’amministrazione<br />

Pezzotti. Mentre, nel primo anno di mandato dell’amministrazione<br />

Russo si tentò di sistemare l’area<br />

che si trova nella parte terminale del lungomare,<br />

sopra il canale e, nel secondo, si decise di installare<br />

delle telecamere per cercare di scoraggiare balordi<br />

e malintenzionati, nemici del patrimonio comunale.<br />

Una volta bonificata e sistemata la spaziosa areaparcheggio<br />

(nella foto) che si trova di fianco al ristorante<br />

“Vigrì”, con un progetto ambizioso ed appropriato,<br />

si potrebbe dare il via a lavori di grande<br />

riqualificazione.<br />

Gli uffici comunali, infine, oggi, per certi aspetti,<br />

abbandonati a se stessi, vanno riorganizzati e riqualificati<br />

con le giuste motivazioni, come si usa<br />

nelle migliori aziende, incominciando dall’ufficio di<br />

Polizia Municipale per finire a quello Tecnico, dove<br />

spesso si decidono le sorti urbanistiche della C<strong>it</strong>tà.<br />

Certo, per l’amministrazione che vincerà le elezioni<br />

del 2010 non sarà facile raddrizzare questo T<strong>it</strong>anic,<br />

ma provarci, anche a piccoli passi (purtroppo<br />

la bacchetta magica non esiste), è obbligatorio e<br />

v<strong>it</strong>ale per il futuro di <strong>Scalea</strong> e dell’intero comprensorio.<br />

Se non si imboccherà questa direzione con<br />

onestà e amore verso la c<strong>it</strong>tà, sarà meglio non cimentarsi<br />

affatto nell’esperienza amministrativa. ❑


ottobre-novembre <strong>2009</strong> Primo Piano ❏ 3<br />

...dalla prima<br />

TRA CONTINUITÀ E SVOLTA<br />

di GIOVANNI CELICO<br />

ne del capolista o una<br />

“continu<strong>it</strong>à” che faccia,<br />

dai pronostici e conseguentemente<br />

dalle urne,<br />

emergere un “primus inter<br />

pares” che leghi ai<br />

dieci anni trascorsi e possa<br />

interpretare la futura<br />

azione amministrativa nel<br />

solco della “tradizione”.<br />

Intanto, ai bordi, “scaldano<br />

i muscoli” i personaggi<br />

di sempre, mentre altri<br />

Mario Russo raggruppamenti stanno<br />

valutando e preparando<br />

candidature e alleanze che non tarderanno a “farsi<br />

avanti”: a bocce ferme, all’inizio del prossimo anno,<br />

sarà più agevole orientarsi.<br />

A Tortora, notizie in parte confermate, potrebbero<br />

essere in corsa: il sindaco uscente Pino Silvestri,<br />

che però dovrà “chiarire” le posizioni di Michele<br />

Cozza e Angela Altamura, assessori uscenti, l’ex sindaco<br />

Pasquale Lamboglia, Biagio Benvenuto, Raffaele<br />

Papa e altre liste che potrebbero scaturire da<br />

“movimenti” che, in questi ultimi anni, si sono formati<br />

sulla sponda sinistra del Noce. Si è, insomma,<br />

ancora di fronte ad un quadro segnato solo da poche,<br />

anche se forti, pennellate e lo stesso, per assestarsi,<br />

avrà bisogno ancora di interventi, ripensamenti,<br />

rifin<strong>it</strong>ure, ecc., che potranno e dovranno<br />

completarlo anche nei minimi particolari. Una riflessione,<br />

comunque e con tutte le cautele, si può<br />

avanzare in rapporto alla Calabria: in altre regioni,<br />

dove “la qual<strong>it</strong>à della v<strong>it</strong>a”, per servizi ed economia,<br />

è su valori decisamente pos<strong>it</strong>ivi, non mancano<br />

“fermenti pol<strong>it</strong>ici” interessanti di “nov<strong>it</strong>à” che, invece,<br />

in questa “terra nostra”, amara, non si intravedono<br />

neppure in questa circostanza. Callipo, ad<br />

esempio, che poteva rappresentare un “nuovo che<br />

avanza”, con la sponsorizzazione di IDV, che di fatto<br />

ne ha, in pratica, condizionato se non caratterizzato<br />

il percorso, ha “perso” smalto, se non credibil<strong>it</strong>à,<br />

presso vasti strati di elettori. Al contrario,<br />

in Emilia, per fare una c<strong>it</strong>azione concreta, l’ex sindaco<br />

di Parma ed attuale presidente del consiglio<br />

comunale della c<strong>it</strong>tadina, Elvio Ubaldi, stimato e<br />

amato amministratore, in sol<strong>it</strong>aria e sostenuto da<br />

amici, senza coperture o tutori, ha lanciato, sabato<br />

24 ottobre, un progetto pol<strong>it</strong>ico, che, mettendo<br />

in gioco per primo se stesso, dovrebbe e potrebbe<br />

favorire la nasc<strong>it</strong>a di un vero e proprio<br />

part<strong>it</strong>o moderato, che si chiamerà “Italia Migliore”!<br />

Non sappiamo quali fortune arrideranno a questa<br />

che, per adesso, è solo una proposta (facciamo gli<br />

auguri migliori), ma che è pur sempre un tentativo,<br />

originale, per rompere dal basso gli schemi rigidi<br />

nei quali è ormai incartata la pol<strong>it</strong>ica <strong>it</strong>aliana: è possibile,<br />

anche nel “profondo sud”, seguire questo<br />

esempio, se non autonomamente, magari “confederando”<br />

una qualche innovativa energia della negletta<br />

Calabria con quella che è stata or ora articolata<br />

nella ricca Emilia? Bisogna sperarci…<br />

contro…ogni speranza! ❑<br />

NON SI PUÒ SPEGNERE IL SOGNO DI SCALEA<br />

COME META DI TURISMO INTERNAZIONALE!<br />

di IVAN DE LUCA<br />

Le mie riflessioni sulla nostra adorata c<strong>it</strong>tadina iniziano<br />

con un ricordo dei primi anni ‘80. Furono anni<br />

che hanno indelebilmente marchiato <strong>Scalea</strong>, nel<br />

bene e nel male, e che furono caratterizzati da un<br />

profondo isterismo legato alla nascente economia<br />

del mattone e alle innumerevoli licenze edilizie<br />

concesse in base allo scambio di voti e di favori.<br />

Per dare voce a quel periodo mi piace parafrasare<br />

la famosa canzone di Tony Tammaro (il “Re Pop”<br />

dei Tamarri meridionali): “<strong>Scalea</strong>, <strong>Scalea</strong>, come mi<br />

arricrea” … Sì, <strong>Scalea</strong> in effetti nel passato è stata<br />

la barzelletta che ha allietato le serate di molti!<br />

All’epoca la nostra c<strong>it</strong>tà subì l’invasione del popolo<br />

della periferia napoletana che in estate frequentava<br />

le nostre acque. Si trattava di un turismo sicuramente<br />

poco sostenibile, sia per l’assenza di<br />

programmazione e per l’inesperienza dei pol<strong>it</strong>ici<br />

locali, sia per la mancanza di cap<strong>it</strong>ale umano adatto<br />

a gestire una folla indiscriminata di vacanzieri,<br />

molto esigenti nel loro caotico mordi e fuggi. Strade<br />

non asfaltate, mancanza di acqua, le case pagate<br />

con cambiali a favore di pseudo società semplici<br />

“pericolanti”, le quali, per scontare in fretta i<br />

t<strong>it</strong>oli ricevuti, svendevano gli immobili anche a otto<br />

milioni delle vecchie lire. Tipico di quei tempi era la<br />

vend<strong>it</strong>a di sigarette in empori improvvisati nei<br />

“quartini” con giardino, all’interno di quei parchi<br />

privati da cinquecento un<strong>it</strong>à ab<strong>it</strong>ative, inaccessibili<br />

per molti. M<strong>it</strong>ico è il ricordo dell’apertura di un ristorante-bar<br />

denominato “Cumm’ cazz’ coci’” (che<br />

fantasia!), in local<strong>it</strong>à Pantano, se non erro.<br />

Che tempi! Certamente è stato uno scorcio del Meridione<br />

<strong>it</strong>aliano, quando ancora la spesa pubblica<br />

non era controllata e sembrava di vivere meglio<br />

con due mesi di vacanze continue… <strong>Il</strong> mio escursus<br />

storico prosegue con un flash sugli anni ‘90, un<br />

po’ più tranquilli del decennio precedente, in cui<br />

a <strong>Scalea</strong> ha iniziato a formarsi un tessuto economico<br />

più solido: il pressappochismo ha lasciato spazio<br />

ad un migliore sistema di organizzazione sociale,<br />

e la maggiore conoscenza del terr<strong>it</strong>orio ha<br />

preso lentamente il sopravvento. <strong>Scalea</strong> è così divenuta<br />

una c<strong>it</strong>tà più consapevole delle proprie peculiar<strong>it</strong>à<br />

e potenzial<strong>it</strong>à. E veniamo al presente, contraddistinto<br />

da elementi ancora contrastanti. Da<br />

qualche tempo si sente parlare anche in inglese tra<br />

le vie di <strong>Scalea</strong>. Ciò accade sol<strong>it</strong>amente fuori stagione,<br />

magari durante la raccolta dei funghi e delle<br />

castagne in montagna, nei periodi r<strong>it</strong>enuti insignificanti<br />

dai vacanzieri <strong>it</strong>aliani. Molti di questi<br />

c<strong>it</strong>tadini esteri si sono innamorati della nostra c<strong>it</strong>tà<br />

al punto di aver acquistato casa: un direttore d’orchestra<br />

moscov<strong>it</strong>a, uno scr<strong>it</strong>tore finlandese, tanto<br />

per c<strong>it</strong>arne qualcuno, i quali trovano la loro ispirazione<br />

nella nostra natura, a volte arida ma a volte<br />

anche fantastica per le sue illim<strong>it</strong>ate risorse. Qualche<br />

anno fa, anche un famoso docente americano<br />

del sistema di organizzazione aziendale nel campo<br />

san<strong>it</strong>ario ha deciso di ristrutturare un immobile a<br />

<strong>Scalea</strong>, dove, scappando dalle metropoli statun<strong>it</strong>ensi,<br />

si rifugia nel mese di gennaio in Old Town per<br />

assaporare di prima mattina l’odore di un semplicissimo<br />

sugo al pomodoro della vicina che magari,<br />

nel frattempo, canticchia una canzone popolare<br />

calabrese. Queste presenze estemporanee non<br />

possono fare altro che piacere e farci sentire orgogliosi<br />

della nostra c<strong>it</strong>tà che, finalmente, sta cambiando<br />

e lentamente internazionalizzandosi, quasi<br />

ad adombrare e sommergere i brutti ricordi del<br />

passato. A volte, però, gli incubi riemergono alla vista<br />

dei bidoni della spazzatura volutamente lasciati<br />

aperti dal personale di servizio, con l’ausilio di<br />

manici di scopa, cassette di plastica e di legno per<br />

la frutta, etc., che non rappresentano certo un<br />

buon esempio di abbellimento e di vivere civile.<br />

Che giustificazione diamo a questo idiota modo di<br />

gestire la cosa pubblica? E che dire del gestore del<br />

lido balneare che lascia incustod<strong>it</strong>i i suoi artefatti<br />

sul suolo pubblico, senza che nessuna autor<strong>it</strong>à ne<br />

intimi la rimozione? La pol<strong>it</strong>ica locale non deve dimenticare<br />

che il nostro terr<strong>it</strong>orio, seppur selvaggiamente<br />

dilapidato, ha da gestire quasi trentamila immobili<br />

che sono, comunque, una risorsa da non<br />

sottovalutare. Altre local<strong>it</strong>à calabresi, quali Tropea,<br />

Capo Vaticano, Pizzo Calabro, registrano invece un<br />

turismo diverso, legato alla mezza settimana passata<br />

negli hotel, che certamente porta intro<strong>it</strong>i, ma<br />

che, a differenza di quanto avviene a <strong>Scalea</strong>, non<br />

fa vivere fino in fondo e con continu<strong>it</strong>à nel tempo,<br />

gli usi, i costumi, gli aromi e i colori stupendi del<br />

terr<strong>it</strong>orio. I c<strong>it</strong>tadini stranieri che risiedono a <strong>Scalea</strong><br />

vogliono studiare l’<strong>it</strong>aliano, cucinare cibi <strong>it</strong>aliani,<br />

guidare auto <strong>it</strong>aliane… Alcune realtà immobiliari,<br />

specie quelle s<strong>it</strong>e alla Petrosa, ai confini con San<br />

Nicola Arcella e in local<strong>it</strong>à Pantano, sono però fatiscenti<br />

e pericolose per l’incolum<strong>it</strong>à delle persone.<br />

<strong>Il</strong> ruolo della pol<strong>it</strong>ica è perciò quello di pressare i<br />

proprietari e gli amministratori condominiali, anche<br />

con coraggiose ordinanze di sgombero, affinché<br />

mettano mano al portafoglio per realizzare le necessarie<br />

e urgenti opere di manutenzione straordinaria.<br />

Non si può spegnere il sogno di <strong>Scalea</strong> come<br />

meta internazionale turistica, per colpa di una pol<strong>it</strong>ica<br />

miope e ded<strong>it</strong>a, a volte, alla sola cura degli interessi<br />

personali e particolari… ❑


4 ❏ Primo Piano ottobre-novembre <strong>2009</strong><br />

I BENEFICI DELLA NAVE DEI VELENI<br />

di GIAN ENRICO ZAMPROTTA<br />

originato dalle rivelazioni di un pent<strong>it</strong>o della criminal<strong>it</strong>à<br />

organizzata, tale Francesco Fonti, alimentato<br />

dagli illuminati pareri di ambientalisti ed esperti, che<br />

hanno profuso a iosa il loro sapere creando allarmismo,<br />

organizzando manifestazioni, ergendosi a<br />

difensori della salute pubblica, in defin<strong>it</strong>iva creando<br />

un effettivo danno a popolazioni di pescatori, a<br />

operatori turistici e a tutto l’indotto legato alle attiv<strong>it</strong>à<br />

connesse al mare. La realtà ci rivela che la famosa<br />

nave dei veleni ipotizzata essere la “Cunski” è<br />

un piroscafo-passeggeri, il “Catania”, affondato nel<br />

corso della prima guerra mondiale da un sommergibile<br />

tedesco, al r<strong>it</strong>orno da una crociera dopo che i<br />

marinai teutonici avevano provveduto a far evacuare<br />

equipaggio e passeggeri. A questo punto, se i risvolti<br />

della vicenda non fossero drammatici, verrebbe<br />

da sorridere ripensando ai dotti pareri espressi<br />

sulle pagine dei giornali e nelle trasmissioni televisive,<br />

da esperti tuttologi, competenti di mafia, camorra,<br />

ecologia, medicina, nucleare e quant’altro<br />

connesso o anche remotamente collegabile alla vicenda.<br />

Gli effetti, però, hanno provocato un’ondata<br />

di eventi economicamente deleteri: la popolazione<br />

non consuma più pesce proveniente<br />

dall’area e le famiglie dei pescatori ne ricevono un<br />

danno incalcolabile; i turisti disdicono prenotazioni<br />

e gli operatori del settore ne ricevono un danno<br />

notevole; frequentatori della zona r<strong>it</strong>ornano a casa<br />

con la promessa di non r<strong>it</strong>ornare in questa pericolosissima<br />

zona (quasi fosse Hiroshima) con tutte le<br />

conseguenze possibili ed immaginabili per la nostra<br />

Calabria. Una domanda sorge: «A chi giova aver<br />

NAVE DEI VELENI:<br />

«E ORA CHI CI RIPAGHERÀ DEI DANNI SUBITI?»<br />

<strong>Il</strong> vice presidente del Consiglio provinciale di Cosenza,<br />

Mario Russo (Pdl), interviene sulla vicenda della<br />

Nave dei veleni: «E ora chi ci ripagherà dei danni sub<strong>it</strong>i.<br />

Sarà la Regione Calabria forse?».<br />

<strong>Il</strong> consigliere provinciale Mario Russo del Pdl dà una<br />

stoccata, dopo le recenti notizie pos<strong>it</strong>ive sul contenuto<br />

della nave Catania affondata al largo di Cetraro<br />

durante il primo confl<strong>it</strong>to mondiale. Un grande<br />

equivoco che ora bisogna chiarire adeguatamente.<br />

«C’è da chiedersi -aggiunge il consigliere provinciale<br />

Mario Russo- perché il centrosinistra ha susc<strong>it</strong>ato<br />

clamore, ha ag<strong>it</strong>ato le piazze, ha addossato responsabil<strong>it</strong>à<br />

prima ancora che si conoscesse il contenuto<br />

della nave. C’è da chiedersi perché il centrosinistra<br />

continua ad ag<strong>it</strong>are fantasmi, anche alla<br />

luce delle ultime notizie, sollevando ancora dubbi e<br />

ipotizzando, chissà perché, imbrogli o depistaggi.<br />

Non se ne può più. Se tutti avessero tenuto una<br />

condotta più seria, pensando anche ai risultati negativi<br />

che tale inutile vicenda avrebbe raggiunto,<br />

avremmo incassato meno danni per il turismo».<br />

«Non c’è dubbio -afferma con forza Russo- che a<br />

questo punto bisogna chiedere le “ragionevoli” di-<br />

Punti vend<strong>it</strong>a:<br />

SCALEA - Via Lauro, 240/264b<br />

Fabrizio 328.7514238<br />

Matteo 328.1284855<br />

di MATTEO CAVA<br />

...dalla prima<br />

provocato una psicosi collettiva in danno di una zona<br />

che già ha gravi problemi congen<strong>it</strong>i senza bisogno<br />

di aggiungerne altri?». Le risposte potrebbero<br />

essere molteplici e vanno dalla pol<strong>it</strong>ica alla malav<strong>it</strong>a,<br />

alle lobby di affari e via discorrendo; non sta a<br />

noi sindacare ma a chi sarà preposto alle indagini<br />

conclusive della vicenda. Ci piace, però, trovare in<br />

questa storia anche un risvolto foriero di benefici.<br />

In primo luogo, essere più tranquilli rispetto alle effettive<br />

condizioni del nostro mare, seguendo la certezza<br />

che il rel<strong>it</strong>to non è e non può essere in alcun<br />

modo inquinante: era un piroscafo ed andava a vapore,<br />

quindi non si corre nemmeno il rischio che la<br />

corrosione possa aprire serbatoi con conseguente<br />

riversamento in mare di idrocarburi: funzionava a<br />

carbone! In secondo luogo la presenza sul fondale<br />

del rel<strong>it</strong>to ha svolto la funzione di creare un hab<strong>it</strong>at<br />

ideale per numerose specie <strong>it</strong>tiche e di ciò i pescatori<br />

ne hanno profonda conoscenza, tanto è vero<br />

che in numerosi s<strong>it</strong>i si è sol<strong>it</strong>i affondare carcasse di<br />

auto per creare artificialmente la medesima s<strong>it</strong>uazione<br />

di “nido” per i pesci. Infine, la forzata sosta<br />

dei pescatori e la tranquill<strong>it</strong>à di cui hanno potuto<br />

beneficiare le varie specie <strong>it</strong>tiche, potrebbe aver<br />

consent<strong>it</strong>o un ripopolamento dell’area con eventuali<br />

benefici futuri per gli operatori del settore.<br />

Quindi, per la serie: «Non tutti i mali vengono per<br />

nuocere», a ben guardare, anche la “famigerata”<br />

nave dei veleni ha apportato qualche beneficio. In<br />

ogni caso non bisogna abbassare la guardia e proteggere<br />

questa terra che tanto ha da dare e non ha<br />

bisogno di soffrire ulteriormente. ❑<br />

missioni dell’assessore regionale Greco. La Regione<br />

potrà e dovrà risolvere la questione investendo denaro<br />

nell’alto Tirreno cosentino e favorendo tutte le<br />

strutture che operano con il turismo. Sarà un modo<br />

per ripagare i c<strong>it</strong>tadini di tanta inutile pubblic<strong>it</strong>à negativa.<br />

Ci sarà bisogno di migliorare i servizi per poter<br />

offrire ai futuri turisti e ai villeggianti un senso di<br />

normal<strong>it</strong>à. Bisognerà investire in pubblic<strong>it</strong>à perché<br />

l’ondata mediatica negativa della notizia non ne troverà<br />

mai una uguale e contraria in senso pos<strong>it</strong>ivo. Bisognerà<br />

investire in depurazione, nel mon<strong>it</strong>oraggio<br />

dei corsi d’acqua. È questo che vogliamo». <strong>Il</strong> tamtam<br />

generato ha fatto colare a picco un’intera regione.<br />

Nessuno si è mai chiesto se davvero ci fossero<br />

gli elementi per giustificare tutto il movimento<br />

generato. «Personalmente -prosegue Russo- non ho<br />

mai voluto “manifestare” perché ho sempre e solo<br />

r<strong>it</strong>enuto giusto che fosse necessario “sapere la ver<strong>it</strong>à”<br />

prima di scendere in piazza o di ag<strong>it</strong>are fantasmi<br />

ben visibili in tutta l’Europa. Sono stato con i<br />

colleghi a Roma perché r<strong>it</strong>enevo giusto che il Governo<br />

avviasse, come ha fatto, una iniziativa concreta<br />

per conoscere la ver<strong>it</strong>à sul contenuto della nave.<br />

I pescatori sono stati costretti a disfarsi del pesce. <strong>Il</strong><br />

turismo ha già registrato cancellazioni per la prossima<br />

estate. <strong>Il</strong> terrorismo eco-psicologico ora deve<br />

terminare. C’è bisogno di azioni concrete per intervenire,<br />

in silenzio, laddove ci sono problemi ambientali<br />

per il bene del nostro mare, per il bene dell’industria<br />

del turismo così distrutta anche dalla<br />

stessa classe dirigente regionale che pur di dare addosso<br />

al Governo nazionale ha affondato un intero<br />

terr<strong>it</strong>orio che ha considerato solo terreno di battaglia<br />

pol<strong>it</strong>ica, e verso il quale forse non prova alcun<br />

interesse». «<strong>Il</strong> lieto fine di questa storia - conclude<br />

Russo - è stato frettolosamente rivelato in poche righe,<br />

tra le notizie brevi dei giornali. E c’è ancora chi<br />

continua ad ag<strong>it</strong>are i fantasmi della radioattiv<strong>it</strong>à. Siamo<br />

preoccupati. Nella nostra Regione si deve e si<br />

può cambiare». ❑<br />

L’Intervista del giorno<br />

UNA VENTATA DI CALABRIA<br />

ANCHE AL COMUNE DI BUSANO<br />

di SARA SILVESTRI<br />

La nuova amministrazione di<br />

Busano (To), nella persona<br />

del vicesindaco Alessandro<br />

Luongo, quale assessore agli<br />

eventi e manifestazioni, ha<br />

debuttato a settembre con<br />

una festa patronale totalmente<br />

rinnovata e riv<strong>it</strong>alizzata. Sono<br />

stati i fuochi d’artificio, per<br />

la prima volta a Busano, a suggellare<br />

il ricco carnet di eventi<br />

organizzati dal Comune.<br />

Assessore, pare che il tocco calabrese sia stato<br />

molto apprezzato dalla c<strong>it</strong>tadina piemontese, ci<br />

racconta come è andata?<br />

«In tanti, tra piccoli e grandi, hanno affollato il luna<br />

park allest<strong>it</strong>o presso gli impianti sportivi. Altro appuntamento<br />

per i golosi di tutte le età è stata la degustazione<br />

gratu<strong>it</strong>a di gelato. Una quarantina di chili<br />

offerti dal comune, è stato molto pos<strong>it</strong>ivo anche<br />

il pomeriggio di giochi per bambini. Ben 42, inoltre,<br />

i banchi che hanno trovato posto nel mercatino “Di<br />

tutto un po’”. Abbiamo così valorizzato anche il<br />

centro storico -continua Luongo- raccogliendo la<br />

soddisfazione dei vari esercizi commerciali».<br />

E per le festiv<strong>it</strong>à natalizie? “Bolle qualcosa in<br />

pentola”?<br />

«Certamente! Conclusa la festa patronale, ho sub<strong>it</strong>o<br />

organizzato una serie di eventi che si concluderanno<br />

poco prima di Natale».<br />

«Si comincia il prossimo 29 novembre con una sfilata<br />

di moda che vedrà in passerella più di trenta<br />

modelle con vest<strong>it</strong>i di prima qual<strong>it</strong>à. <strong>Il</strong> 13 dicembre,<br />

invece, -aggiunge il vicesindaco- si ripeterà l’esperienza<br />

del mercatino. Sarà un mercatino di Natale,<br />

però, con oltre 70 banchi: di antiquariato, di prodotti<br />

gastronomici tipici della zona, di hobbisti e di<br />

prodotti natalizi. L’atmosfera sarà tipicamente natalizia<br />

con illuminazioni a tema e addobbi a festa.<br />

<strong>Il</strong> 20 dicembre invece si concluderanno gli eventi<br />

del <strong>2009</strong> con “Babbo Natale in piazza”».<br />

«Una vera nov<strong>it</strong>à per Busano -ci spiega Luongo- infatti<br />

ci sarà Babbo Natale che in Piazza regalerà un<br />

gioco ad ogni bambino che interverrà alla manifestazione<br />

e agli adulti verrà offerto un the caldo e il<br />

vin brulè tipica bevanda piemontese».<br />

«Una serie di eventi che daranno visibil<strong>it</strong>à e nuovo<br />

lustro all’intera comun<strong>it</strong>à busanese considerato<br />

che negli anni precedenti poco o niente è stato<br />

fatto per ciò che concerne le manifastazioni».<br />

«Molti sono conc<strong>it</strong>tadini che quotidianamente incontro<br />

e che si congratulano con me e con tutta<br />

l’amministrazione per la svolta che abbiamo dato<br />

all’indomani del 6 e 7 giugno per ciò che concerne<br />

l’organizzazione di eventi e manifestazioni facendo<br />

prendere atto a molti che la nostra comun<strong>it</strong>à<br />

in questo settore ha enormi potenzial<strong>it</strong>à e<br />

risorse. Sono convinto - prosegue Luongo- che un<br />

piccolo paese ha bisogno di momenti di svago e di<br />

aggregazioni per crescere, avere visibil<strong>it</strong>à e, soprattutto,<br />

perché è giusto che i c<strong>it</strong>tadini in questi<br />

momenti possano incontrarsi, confrontarsi e comunicare<br />

tra loro».<br />

Gli assessorati ai lavori pubblici e alla cultura sono<br />

molto impegnativi, come mai ha scelto di occuparsi<br />

anche di quello agli eventi e manifestazioni?<br />

«L’ho fatto, avvicinando i festeggiamenti al paese,<br />

con l’intenzione di valorizzare soprattutto il centro<br />

storico dato che Busano ha tanti angoli meravigliosi<br />

e pieni di storia. Anche perchè -conclude Alessandro<br />

Luongo- siamo un’amministrazione comunale<br />

che consente ai nostri c<strong>it</strong>tadini di essere<br />

protagonisti, con le loro idee e le loro risorse, nel<br />

mondo del lavoro e delle professioni così come<br />

nel mondo delle ist<strong>it</strong>uzioni, del volontariato e della<br />

cultura»<br />

Alessandro Luongo, nipote del collega e direttore<br />

Nando Manco, noto avvocato con studio legale a<br />

Busano, dalla primavera <strong>2009</strong> ricopre la carica di vicesindaco<br />

in questo osp<strong>it</strong>ale centro piemontese<br />

zeppo di fabbriche e lavoro. ❑<br />

Associati anche tu per<br />

dare lunga v<strong>it</strong>a al <strong>Diogene</strong><br />

diogenemoderno@yahoo.<strong>it</strong>


ottobre-novembre <strong>2009</strong> Primo Piano ❏ 5<br />

L'angolo ottuso di Luca Grisolia<br />

LA FRATELLANZA<br />

Marcello Veneziani sostiene: «Secondo il racconto<br />

biblico la storia degli uomini scaturisce da un assassinio,<br />

dalla trasgressione, dalla colpevole rottura<br />

del legame di sangue. Caino uccide il fratello<br />

Abele. «Che hai fatto?» - dice il Signore nel libro<br />

della Genesi - «la voce di sangue di tuo fratello grida<br />

a me dal suolo. Ora sii maledetto. Ramingo e<br />

fuggiasco sarai sulla terra». Anche Romolo e Remo<br />

sono legati da un vincolo di sangue. Sono, secondo<br />

il racconto m<strong>it</strong>ico, fratelli gemelli e dalla loro<br />

drammatica contesa nascerà la c<strong>it</strong>tà di Roma. C’è<br />

dunque uno stretto rapporto fra il legame della fratellanza<br />

e la cost<strong>it</strong>uzione della società umana. Ma<br />

è soltanto il grandioso processo della Rivoluzione<br />

Francese a esplic<strong>it</strong>are la valenza pol<strong>it</strong>ica della “fratern<strong>it</strong>é”,<br />

che vuol essere lo specchio di una società<br />

non più organizzata gerarchicamente, ma di<br />

c<strong>it</strong>tadini, di uomini liberi ed uguali. Nella “fratern<strong>it</strong>é”<br />

si dissolvono i contorni dell’individualismo.<br />

Si spengono l’interesse privato e quello di classe.<br />

Gli uomini della Rivoluzione sono fratelli, ma solo<br />

nel proprio gruppo, nella cornice di un “noi” che,<br />

mettendo in comune i princìpi di filosofia sociale,<br />

discrimina tutti gli altri e ne esige l’eliminazione».<br />

Da questi pensieri nasce la riflessione di oggi, individualismo<br />

o pluralismo?<br />

Sarebbe bello, per esempio, se prima delle prossime<br />

elezioni si potessero fare delle primarie sui<br />

generis. Con un sondaggio si potrebbe fare una<br />

scrematura dei vari candidati a sindaco, ev<strong>it</strong>ando<br />

così spreco di energie e spaccature interne che<br />

non portano a niente se non alla creazione di nuovi<br />

gruppi di inesperti alla mercé dei pescecani della<br />

pol<strong>it</strong>ica. Si potrebbe chiedere al popolo se è il caso<br />

di dare un’altra possibil<strong>it</strong>à a coloro che si sono<br />

già presentati tante volte, oppure a chi ha già collaborato<br />

alla guida dell’amministrazione attuale.<br />

Un’altra domanda potrebbe essere: quali sono gli<br />

argomenti principali che un programma di part<strong>it</strong>o<br />

dovrebbe contenere? Quali sono le prior<strong>it</strong>à per la<br />

collettiv<strong>it</strong>à (ambiente, giustizia, san<strong>it</strong>à, istruzione)?<br />

Insomma, chiedere ai c<strong>it</strong>tadini chi si deve presentare<br />

e che cosa dovrà fare, anche solo per sentire<br />

il polso della gente in mer<strong>it</strong>o alle prossime elezioni<br />

comunali. Non pensate che è una perd<strong>it</strong>a di tempo,<br />

la presunzione e l’esaltazione sono i peggior difetti<br />

di un pol<strong>it</strong>ico! Naturalmente, chi non si è mai presentato<br />

può scendere in campo senza indugi. ❑<br />

*Contatto*<br />

Cercaci su www.scalea.<strong>it</strong><br />

> Manda un sms al 328 6888279. Veloce, il tempo<br />

di un pensiero e la veloc<strong>it</strong>à di un short message.<br />

> Scrivi una mail: diogenemoderno@yahoo.<strong>it</strong><br />

Hai un’idea, un commento, un annuncio, una denuncia,<br />

una segnalazione da inviarci? Vuoi dare il<br />

tuo contributo al <strong>Diogene</strong> e alla nostra comun<strong>it</strong>à?<br />

Scrivi con fiducia al <strong>Diogene</strong>, il giornale nato per te.<br />

> Fotografa la C<strong>it</strong>tà<br />

Con la dig<strong>it</strong>ale tutto è più semplice. Ogni persona<br />

che gira per le nostre strade, i posti più impensati,<br />

può essere un fotoreporter, fermare una immagine,<br />

una scena, un luogo o scattare una foto curiosa.<br />

Inviaci le tue foto, i tuoi commenti, i tuoi approfondimenti<br />

e saremo ben lieti di pubblicarli.<br />

> <strong>Diogene</strong> è un punto di contatto tra la comun<strong>it</strong>à<br />

dei lettori che si forma nel tempo e il giornale attraverso<br />

cui interagisce con la società in cui vive.<br />

> <strong>Diogene</strong> è un giornale pensato per la gente e<br />

aperto a tutti. Alle cr<strong>it</strong>iche, ai contributi di tutti<br />

quelli che sentono di esprimere il proprio pensiero<br />

e che hanno qualcosa da dire o da ridire.<br />

> Per noi del <strong>Diogene</strong>, chiunque può essere<br />

corrispondente, reporter mandando un pezzo,<br />

delle foto, insieme a tante preziose idee e un numero<br />

telefonico per essere ricontattato.<br />

Grazie a tutti i soci, ai lettori che credono e partecipano<br />

al progetto DIOGENE.<br />

La gaffe<br />

L’ANTICALABRESE<br />

Bufera su Vend<strong>it</strong>ti. Anche i free press della cap<strong>it</strong>ale<br />

si scagliano contro il cantautore romano per le frasi<br />

pronunciate durante un concerto tenuto a Marsala:<br />

perché mai Dio avrebbe creato la Calabria? È<br />

balzata come un fulmine a ciel sereno, a più di un<br />

anno di distanza, la notizia proveniente da Youtube<br />

in cui Antonello Vend<strong>it</strong>ti, in un live tenuto in Sicilia,<br />

attacca duramente l’antica regione bruzia.<br />

Quel concerto a Marsala “postato” su Youtube scatena<br />

l’ira funesta dei calabresi, e non solo. Nel concerto<br />

incriminato, il cantautore, prima di presentare<br />

“Stella”, una sua canzone, inizia a chiacchierare<br />

con il pubblico di “geopol<strong>it</strong>ica”. Ad un certo punto<br />

ringhia: «Perché Dio ha fatto la Calabria?... Perché,<br />

perché…». Le risate, pochissime, lasciano<br />

spazio (almeno così si deduce dalla clip) al silenzio<br />

del pubblico. L’artista romano non si ferma, anzi,<br />

continua a ringhiare e affonda: «Io spero che si faccia<br />

il ponte, almeno la Calabria esisterà. Qualcuno<br />

deve fare qualcosa per la Calabria…». Mormorio<br />

tra gli appassionati del musicista che, per avvalorare<br />

la tesi appena espressa sul palco, racconta un<br />

aneddoto: «Ho conosciuto un ragazzo calabrese<br />

che prendeva il traghetto per la Sicilia, dove trovava<br />

una ragione: la cultura. In Calabria non c’è veramente<br />

niente, ma niente che sia niente». Boom! <strong>Il</strong><br />

caso è serv<strong>it</strong>o e la polemica con il passare delle ore<br />

si allarga come un blob. Anzi come una catena di<br />

Sant’Antonio. Perché dal mondo reale le reazioni,<br />

soprattutto pol<strong>it</strong>iche, non si fanno attendere. <strong>Il</strong> sindaco<br />

di Reggio Calabria: «Come calabresi siamo indignati<br />

e offesi - Stigmatizza Peppe Scopell<strong>it</strong>i che<br />

poi rincara la dose - Vend<strong>it</strong>ti spesso è venuto nella<br />

nostra regione riscuotendo consenso, successo,<br />

applausi e fiumi di danaro». Insulti arrivano al cantautore<br />

di “Grazie Roma” anche dal social network.<br />

Ma Vend<strong>it</strong>ti non ci sta e cerca di chiarire il reale<br />

senso di quelle parole. «Ho dedicato “Stella”, una<br />

canzone preghiera, alla Calabria, terra che amo<br />

moltissimo ma che è, sotto molti profili, disagiata<br />

per molti problemi che ne pregiudicano il futuro<br />

sereno che invece mer<strong>it</strong>ano tutti i calabresi, soprattutto<br />

i giovani». Dopo le frasi superficialmente<br />

pronunciate, non pensiamo che ci sia difesa per<br />

Vend<strong>it</strong>ti. Ha detto parole sconclusionate e fuori<br />

luogo: una regione non si aiuta così; così facendo<br />

si rovina del tutto. Da sempre, i cosiddetti cantautori<br />

impegnati hanno fatto solo danni. Questi cantanti<br />

farebbero meglio a lim<strong>it</strong>arsi solo a fare il proprio<br />

mestiere. Se parliamo di san<strong>it</strong>à, viabil<strong>it</strong>à,<br />

ambiente, lavoro e n’drangheta possiamo capire lo<br />

sfogo, ma il tasto cultura è una vera eresia. Basta<br />

riallacciarci a grandi nomi che vanno dal Campanella,<br />

a Corrado Alvaro, P<strong>it</strong>agora e ai nostri Caloprese,<br />

Metastasio, D<strong>it</strong>o, Pepe, fino alla lunga lista<br />

dei più recenti scr<strong>it</strong>tori e poeti che tanto lustro<br />

stanno dando alla nostra Calabria. Infine una nota<br />

per i grandi pol<strong>it</strong>ici calabresi che partono dal quadrunviro<br />

Michele Bianchi e continuano con statisti<br />

di grande spessore come Guarasci, Mancini, Misasi,<br />

Antoniozzi, Principe, senza contare giovani rampanti<br />

pol<strong>it</strong>ici come il già c<strong>it</strong>ato sindaco di Reggio<br />

Calabria Giuseppe Scopell<strong>it</strong>i che tanto sta facendo<br />

per la sua c<strong>it</strong>tà e tanto potrà fare, una volta eletto,<br />

come governatore regionale. ❑<br />

Pol<strong>it</strong>ica che cambia<br />

Intervista a Flavia Perina<br />

direttirice del Secolo d’Italia, deputata Pdl<br />

VOGLIO LA DESTRA DEI DIRITTI<br />

In quattro anni di direzione,<br />

Flavia Perina (nella<br />

foto) ha trasformato l’ex<br />

organo del Msi in un vascello<br />

corsaro, finiano,<br />

che naviga pericolosamente<br />

nell’oceano della<br />

destra berlusconiana e<br />

che spara palle incatenate<br />

contro la stessa<br />

maggioranza di centrodestra.<br />

Lei, ex dirigente<br />

del Fronte della Gioventù<br />

anni Settanta,<br />

spiega a V<strong>it</strong>torio Zincone,<br />

su Magazine, perché le sue sono semplicemente<br />

“posizioni d’avanguardia”.<br />

Finiani e Pd un<strong>it</strong>i nella lotta. Perina, le vostre sono<br />

provocazioni o fate sul serio?<br />

«Le nostre sono accelerazioni».<br />

Si accelera per arrivare prima da qualche parte.<br />

«La meta è una destra dei dir<strong>it</strong>ti. Repubblicana».<br />

<strong>Il</strong> voto amministrativo agli immigrati…<br />

«Un immigrato che vive da anni in Italia e paga le<br />

tasse, perché non dovrebbe eleggere i propri rappresentanti?».<br />

Lei è favorevole alle ronde?<br />

«No. Sul “Secolo” abbiamo t<strong>it</strong>olato “Le ronde? Vi<br />

prego d<strong>it</strong>eci che non è vero”».<br />

La legge sulle unioni di fatto?<br />

«Sono favorevole. Lo Stato dovrebbe garantire dir<strong>it</strong>ti<br />

e doveri alle coppie che esistono… di fatto».<br />

Testamento biologico?<br />

«Sul “fine v<strong>it</strong>a” la pol<strong>it</strong>ica dovrebbe fare un passo<br />

indietro. Se ne parli nei com<strong>it</strong>ati etici degli ospedali,<br />

caso per caso. Di sicuro, come ha fatto Fini,<br />

sarà il Parlamento a decidere e non il Vaticano. Lo<br />

dico da cattolica».<br />

In Afghanistan: via le truppe o più truppe?<br />

«In Afghanistan serve un cambio di strategia. Presto».<br />

Scusi, ma lei in che cosa si distingue dalle posizioni<br />

di una parlamentare del Pd?<br />

«Dai piddini mi divide il percorso personale e la<br />

prospettiva per il futuro. <strong>Il</strong> problema è l’imperscrutabil<strong>it</strong>à<br />

delle posizioni del Pd. Lei lo ha cap<strong>it</strong>o che<br />

cosa vuole il Pd? <strong>Il</strong> nostro mondo su questi argomenti<br />

è più avanti della sinistra».<br />

<strong>Il</strong> nostro mondo? Intende i finiani?<br />

«Intendo l’area modernizzatrice del Pdl».<br />

A propos<strong>it</strong>o. Lei ha defin<strong>it</strong>o il Pdl un “part<strong>it</strong>o becero”.<br />

«Un part<strong>it</strong>o che dice di riconoscersi nel gesto di<br />

Daniela Santanchè quando è andata a strappare il<br />

velo alle donne che festeggiavano la fine del Ramadan,<br />

che cosa è?».<br />

Fabrizio Cicch<strong>it</strong>to quando è usc<strong>it</strong>a la condanna<br />

della Fininvest sul caso Mondadori ha minacciato<br />

cortei di protesta. Gasparri si è scagliato contro<br />

la Consulta dopo la decisione sul lodo Alfano.<br />

«Quelli di cui parla lei sono i sol<strong>it</strong>i 7 o 8 che parlano<br />

in tv. Molti nel Pdl fanno a gara a chi si propone<br />

meglio come scudo per il premier».<br />

Gasparri ha detto: «Con queste posizioni su testamento<br />

biologico e laic<strong>it</strong>à difficilmente Fini potrà<br />

diventare leader del Pdl».<br />

«Si sbaglia. Fini e la destra <strong>it</strong>aliana hanno la strada<br />

spianata dagli strappi di Cameron, Sarkozy e<br />

Merkel».<br />

<strong>Il</strong> Secolo. La Russa ha detto: «È un giornale praticamente<br />

invisibile».<br />

«Lui vorrebbe un bollettino, legato all’attiv<strong>it</strong>à della<br />

componente di An del part<strong>it</strong>o. Roba tipo la “Padania”».<br />


6 ❏ Nella Nostra C<strong>it</strong>tà ottobre-novembre <strong>2009</strong><br />

AMERICANI A LEZIONE<br />

DI CUCINA CALABRESE<br />

La Cooking Vacation, letteralmente “mani in pasta”<br />

nasce dalla semplice scoperta delle peculiar<strong>it</strong>à gastronomiche<br />

locali e dalla voglia di imparare la vera<br />

cucina tradizionale dall’esperienza di un vero<br />

chef. È questo il filo conduttore che caratterizza il<br />

prodotto proposto dal tour operator americano<br />

Cooking-Vacations, leader nel settore delle “Vacanze<br />

di Cucina” in Italia. Da quest’anno l’offerta del<br />

colosso made in USA include anche la Calabria e<br />

nello specifico un soggiorno con i Corsi di Cucina<br />

nella la Riviera dei Cedri. L’incontro con la Calabria<br />

è stato possibile grazie al lavoro svolto dal giovane<br />

Tour Operator calabrese Off Season Travel & Tourism,<br />

con sede a Tortora, specializzato nell’offerta di<br />

proposte di viaggio “fuori stagione”. “Da tempo siamo<br />

in contatto con Cooking Vacations” dice Annunziata<br />

Bruno, direttore e responsabile Incoming<br />

Estero di Off Season e, aggiunge “per loro abbiamo<br />

strutturato una proposta di viaggio di cucina sulla<br />

base delle loro esigenze e naturalmente ben consapevoli<br />

delle risorse del terr<strong>it</strong>orio in cui ci troviamo.<br />

Lezioni di cucina, vis<strong>it</strong>e guidate e una particolare<br />

attenzione al coinvolgimento della clientela<br />

nella cultura del posto”. <strong>Il</strong> gruppo ha soggiornato<br />

presso una struttura alberghiera della zona ed ha<br />

vis<strong>it</strong>ato Diamante, il museo del Peperoncino, ha assist<strong>it</strong>o<br />

alla lavorazione del Cedro e degustato prodotti<br />

a base di peperoncino. “Senza fiato li ha lasciati<br />

la vis<strong>it</strong>a a Maratea”. L’offerta non poteva<br />

essere completa senza uno chef che fosse in grado<br />

di coniugare la cucina tipica calabrese con la<br />

fantasia e l’entusiasmo per la stessa. “La scelta è caduta<br />

sullo chef Vincenzo Grisolia, in arte Vigrì, il<br />

quale si è confrontato con l’entusiasmo e la curios<strong>it</strong>à<br />

delle clienti che si sono cimentate nella preparazione<br />

di fusilli, gnocchi e spezzatino alla orsomarsese”.<br />

«Siamo soddisfatti di questo primo tour<br />

-ha concluso Annunziata Bruno- e per il futuro abbiamo<br />

già pronti nuovi <strong>it</strong>inerari e ricette da proporre<br />

ai nostri clienti». SARA SILVESTRI<br />

GLI AMERICANI A SCALEA APPREZZANO CON GIOIA LA NOSTRA CUCINA<br />

di NUNZIA BRUNO<br />

<strong>Il</strong> ristorante Vigrì di <strong>Scalea</strong> è stato scelto dal tour<br />

operator “Off season - Travel & Tourism”, specializzato<br />

nell’offerta di proposte-viaggio “fuori stagione”,<br />

come location dove impartire vere lezioni ad<br />

un gruppo di turisti americani. La cucina, ottima<br />

“scusa” per allungare la stagione estiva, ancora una<br />

volta, affidata alle sapienti mani dello chef scaleota<br />

Enzo Grisolia, è assurta ad incontrastata protagonista<br />

in grado di saper unire e diventare lingua<br />

universale per tutti. La due giorni prevedeva due lezioni<br />

di cucina: la prima dedicata alla pasta fatta in<br />

casa, con fusilli al ferretto e “raschatielli scaleoti”,<br />

entrambi preparati con farina, acqua e sale, e gnocchi<br />

a base di farina, uova, noce moscata, acqua e<br />

sale cond<strong>it</strong>i con ragù e salsa di pachino al basilico.<br />

Una dimostrazione di come vanno preparate le alici<br />

marinate, che ben si sposano con le bruschette<br />

al pomodoro, basilico e origano. <strong>Il</strong> tutto annaffiato<br />

con vinello rosso e bianco locale. Per chiudere,<br />

non poteva mancare una eccezionale e richiestissi-<br />

Più di 40 anni fa,<br />

da una famiglia<br />

per tradizione di<br />

panificatori (i meno<br />

giovani ricordano<br />

con affetto<br />

e nostalgia il forno<br />

a legna di “Cumpà<br />

Lorenz(i) ‘u pan<strong>it</strong>tier(i)”,<br />

un ometto<br />

coi baffetti bianchi,<br />

simpaticissimo<br />

ed originale nel<br />

parlare e nel modo<br />

di vestire, ed il profumo di pane appena sfornato<br />

che si poteva sentire in via Oberdan e nelle<br />

sue “vinelle”), nasceva a <strong>Scalea</strong> la prima pizzeria a<br />

pizza tonda “Da Oscar”. Una pizza squis<strong>it</strong>a ed unica,<br />

cotta a legna su delle particolari teglie in metallo<br />

che, prima di adagiarci la pagnottella della pizza,<br />

venivano leggermente cosparse alla base di un<br />

buonissimo olio extra vergine di olive “scaleote”. <strong>Il</strong><br />

profumo inebriante delle pizze, portato dal venticello,<br />

verso tardo pomeriggio si diffondeva dall’inizio<br />

di via Fiume Lao (alle spalle di piazza Caloprese),<br />

dove era ubicata la pizzeria, per un raggio di<br />

almeno 500 metri. “Oscar”, per gli scaleoti, era una<br />

tappa obbligata ed un r<strong>it</strong>rovo al quale nessuno poteva<br />

sottrarsi (l’attiv<strong>it</strong>à, già da qualche anno, con il<br />

rammarico degli scaleoti, ha chiuso i suoi battenti).<br />

<strong>Il</strong> sapore di quella pizza, indescrivibile ed unico, resta,<br />

per noi ragazzi dell’epoca, insuperabile ed insuperato.<br />

Ecco perché pensiamo con convinzione<br />

che <strong>Scalea</strong> è anche la c<strong>it</strong>tà della pizza. Non è perciò<br />

un caso che da un po’ di anni, nella nostra c<strong>it</strong>tà<br />

si svolge un importante campionato della pizza,<br />

che ad ogni edizione attira gente da tutte le parti<br />

d’Italia e che, più volte, ha susc<strong>it</strong>ato l’interesse di<br />

famose trasmissioni televisive come “La v<strong>it</strong>a in diretta”.<br />

Da due anni a questa parte, al campionato di<br />

Pizza Piccante si è aggiunto anche quello dei Pizzaioli<br />

d’Italia. A fine settembre, con una entusiasmante<br />

ed interessante due giorni, si è tenuto il<br />

Campionato Nazionale Pizzaioli d’Italia, organizzato<br />

perfettamente, dall’impeccabile e bravo Elvis<br />

Santarom<strong>it</strong>a. Ad aggiudicarsi la palma di miglior pizzaiolo<br />

è stato il giovane Antonio Russo, reduce dal<br />

campionato mondiale disputatosi al Palacotonella<br />

di Salsomaggiore Terme. Con 1478 punti, il vallefior<strong>it</strong>ese<br />

Russo ha sbaragliato la concorrenza di 78 agguerr<strong>it</strong>i<br />

concorrenti presentando la sua “Calabria”,<br />

un sagomato e colorato omaggio alla terra che brucia<br />

ed ai prodotti tipici delle sue cinque province.<br />

Lo stocco, le patate trifolate e le olive per Reggio<br />

Calabria; la cipolla rossa, il tonno e la n’duia in<br />

SCALEA CITTÀ DELLA PIZZA<br />

ma crostata al cedro e fiumi di liquori al cedro,<br />

limoncello, mirto, menta e finocchietto.<br />

La lunga ed entusiasmante giornata è<br />

stata anticipata da una interessante escursione<br />

al mercato ortofrutticolo settimanale<br />

di <strong>Scalea</strong>, dove l’allegro gruppo statun<strong>it</strong>ense<br />

è rimasto letteralmente affascinato e<br />

ipnotizzato dalle caratteristiche bancarelle<br />

multicolore zeppe di primizie e delizie di<br />

ogni tipo ricavate dalla generosa terra calabrese.<br />

La vis<strong>it</strong>a guidata dall’esperto maestro<br />

Enzo, lungo i banchi del mercatino<br />

settimanale, è stata utile per far vedere e<br />

toccare con mano, agli osp<strong>it</strong>i americani, i<br />

prodotti che, poi, sarebbero stati acquistati,<br />

preparati e cucinati da loro stessi, dopo<br />

una breve dimostrazione ad opera dello staff<br />

del “Vigrì”. La seconda giornata all’insegna della cultura<br />

culinaria calabrese prevedeva una lezione sulla<br />

confettura di peperoncino da servire con formaggi<br />

nostrani freschi, come antipasto. Spezzatino<br />

di maiale (collo, coscia e pancetta) con peperoni<br />

essiccati al sole, abbruschulat(i), e contorno di<br />

broccoletti ripassati in padella con aglio e peperoncino<br />

piccante. Infine un regale pan di Spagna alla<br />

frutta autunnale ed una lunga lista di liquori fatti<br />

in casa hanno chiuso la bellissima e allegra manifestazione<br />

culinaria. Ricordiamo che le lezioni di cucina<br />

hanno avuto una parte teorica ed una pratica<br />

che hanno visto impegnati gli stessi corsisti. Dopo le<br />

riprese filmate, le foto, le interviste, la consegna degli<br />

attestati di partecipazione rilasciati dall’Accademia<br />

del Peperoncino da parte del patron Enzo Grisolia<br />

ai 13 partecipanti al corso ed i saluti di r<strong>it</strong>o, un<br />

presto arrivederci all’anno prossimo. ❑<br />

omaggio a Vibo Valentia; le salsicce, gli insaccati e i<br />

famosi “frijarielli (cime di broccoletti di rape) per<br />

Catanzaro; il pecorino in scaglie e la sardella salata<br />

a testimoniare la tradizione agro<strong>it</strong>tica crotonese; gli<br />

immancabili porcini e le patate a rondella della Sila<br />

cosentina. E poi, fiore all’occhiello della scultura, la<br />

riproduzione del lago di Cec<strong>it</strong>a e dell’Aspromonte<br />

con crema di formaggi azzurra e legnetti di rosmarino.<br />

La manifestazione si è chiusa con il “Gran Gala<br />

della Pizza”, con musica dal vivo e pizza a volontà<br />

per tutti gli inv<strong>it</strong>ati.<br />

A metà ottobre, nei magnifici e spaziosi saloni dell’hotel<br />

Santa Caterina, si è svolta la tre giorni dedicata<br />

alla Pizza Piccante, campionato giunto alla decima<br />

edizione. Le special<strong>it</strong>à presentate alla competizione<br />

sono state quelle della pizza tonda piccante, della<br />

pizza tonda classica piccante giuria di qual<strong>it</strong>à, della<br />

pizza in teglia piccante, della pizza in pala piccante<br />

e della pizza senza glutine piccante (anche nella<br />

versione non piccante). Sono, inoltre, stati assegnati:<br />

il premio miglior pizzaiolo giuria tecnica; il premio<br />

Free style singolo ed il Premio menu. Nella mattinata<br />

del secondo giorno, nella sala congressi del Santa<br />

Caterina, ha avuto luogo una lunga ed interessante<br />

conferenza stampa, alla quale hanno partecipato<br />

osp<strong>it</strong>i illustri della gastronomia. L’esperto Enzo Monaco,<br />

presidente dell’“Accademia Italiana del peperoncino”<br />

e del “Peperoncino Festival”, si è soffermato<br />

a lungo sui danni provocati dall’eccesso di sale<br />

e sui benefici effetti dell’ottimo e salutare peperoncino,<br />

insapor<strong>it</strong>ore che rende le pietanze estremamente<br />

più gustose. <strong>Il</strong> sindaco Mario Russo ha portato<br />

i saluti della c<strong>it</strong>tà di <strong>Scalea</strong>. In serata, il gala ad<br />

inv<strong>it</strong>o, con spettacoli dal vivo e l’ottima e succulenta<br />

cena, sapientemente preparata dallo chef Dino.<br />

La terza ed ultima giornata ha visto la proclamazione<br />

e la premiazione dei vinc<strong>it</strong>ori tra pizze a volontà<br />

e fiumi di birra per i tantissimi intervenuti alla grande<br />

abbuffata aperta a tutta la c<strong>it</strong>tadinanza. <strong>Il</strong> vinc<strong>it</strong>ore<br />

del 10° CampionatoNazionale<br />

di Pizza<br />

Piccante per la<br />

pizza classica<br />

tonda è stato<br />

Massimo Bruni,<br />

per quella in<br />

teglia Suresh<br />

Rajasingha, per<br />

la tecnica è<br />

stato premiato<br />

Luigi Stampera<br />

e per la qual<strong>it</strong>à<br />

Francesco Pintozzi.<br />


ottobre-novembre <strong>2009</strong> Nella Nostra C<strong>it</strong>tà ❏ 7<br />

VIENE DALLA MOLDAVIA<br />

MISS GIARRETTIERA PICCANTE “No al sale. Sì al peperoncino”. Con questo slogan<br />

l’Accademia dà una mano alle campagne di informazione<br />

che puntano quest’anno alla riduzione del<br />

sale nei nostri piatti. L’organizzazione mondiale della<br />

san<strong>it</strong>à raccomanda di non consumarne più di 5<br />

grammi al giorno, in pratica un cucchiaino di caffè,<br />

ma pochissimi lo fanno. Gli <strong>it</strong>aliani amano i cibi sapor<strong>it</strong>i<br />

e di sale ne consumano da tre a cinque volte<br />

di più. Con gravi conseguenze sulla salute. L’abbondanza<br />

di sale, infatti, fa aumentare la pressione arteriosa<br />

che è la prima causa di malattie cardiovascolari.<br />

Malanno che causa ogni anno 240mila<br />

morti, il 40% di tutti i decessi. «Ridurla si può - sottolinea<br />

il prof. Bruno Amantea, presidente del nostro<br />

com<strong>it</strong>ato medico scientifico - cominciando dalla<br />

diminuzione del sale nei pasti di ogni giorno.<br />

Sost<strong>it</strong>uendolo col peperoncino che è grande insapor<strong>it</strong>ore<br />

ed ha effetti benefici sulla salute proprio<br />

grazie alla capsicina, il principio attivo responsabile<br />

del sapore piccante». E proprio il prof. Amantea ha<br />

organizzato anche un convegno medico con lo<br />

stesso t<strong>it</strong>olo: “No al sale. Sì al peperoncino”. Un<br />

appuntamento con medici, specialisti e grandi chef<br />

Victoria Tilu (nella foto con il patron Enzo Monaco),<br />

moldava di nasc<strong>it</strong>a e residente da tre anni a<br />

Fano, ha conquistato a Viareggio la corona di peperoncini<br />

e il t<strong>it</strong>olo di “Miss Giarrettiera Piccante”.<br />

La corona di peperoncini le è stata trasmessa dalla<br />

vinc<strong>it</strong>rice dell’edizione 2008, mentre la giarrettiera<br />

piccante gliel’ha fatta indossare Enzo Monaco, presidente<br />

dell’Accademia Italiana del Peperoncino.<br />

La manifestazione, abbinata ai festeggiamenti del<br />

Carnevale di Viareggio, è stata organizzata dal delegato<br />

accademico Onorato Spagnoli nell’amb<strong>it</strong>o<br />

del concorso nazionale “Miss Carnevali d’Italia<br />

<strong>2009</strong>”. Una scelta che si è rivelata vincente, visti il<br />

successo e, soprattutto, la partecipazione record<br />

con 33 ragazze in gara, provenienti da tutta Italia e<br />

tutte bellissime.<br />

Victoria Tuli, raggiante ed emozionata, ha dichiarato<br />

di essere entusiasta del t<strong>it</strong>olo conquistato, che<br />

non si aspettava perché: «tutte le partecipanti erano<br />

straordinariamente belle ed elegantissime con i<br />

loro ab<strong>it</strong>i da sera».<br />

La vinc<strong>it</strong>rice è stata osp<strong>it</strong>e e ha sfilato, con grande<br />

successo, alle cinque giornate dell’ultimo Peperoncino<br />

Festival di Diamante. ❑<br />

*Nozze*<br />

La redazione del<br />

<strong>Diogene</strong> porge gli<br />

auguri più affettuosi<br />

ai neo sposi Adriano<br />

Serra che presta<br />

servizio presso la<br />

Polizia Municipale<br />

del Comune con<br />

mansioni di istruttore<br />

direttivo (Tenente)<br />

e ad Angela Papa,<br />

insegnante di<br />

lingue presso il Liceo<br />

Linguistico di<br />

Praia a Mare che<br />

hanno coronato il loro sogno d’amore nella<br />

monumentale chiesa di San Giovanni Battista<br />

nel suggestivo centro storico di Orsomarso. Gli<br />

sposi, dopo la cerimonia religiosa, hanno salutato<br />

parenti ed amici in un noto albergo c<strong>it</strong>tadino,<br />

in local<strong>it</strong>à “La Bruca”. Al nostro fraterno<br />

amico e collaboratore, nonché socio Gennaro<br />

Serra e alla gentile consorte signora Giuseppina<br />

Timpano vanno i più sent<strong>it</strong>i e sinceri auguri<br />

del direttore e della redazione. ❑<br />

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NO AL SALE, SÌ AL PEPERONCINO<br />

che ha avuto luogo mercoledì 9 settembre <strong>2009</strong> al<br />

“Peperoncino Festival” di Diamante. Ripetuto poi,<br />

nei mesi successivi, in molte nostre “delegazioni”<br />

sparse in tutt’Italia. All’interessante appuntamento<br />

sono stati presenti importanti cardiologi ed è stato<br />

possibile effettuare un controllo gratu<strong>it</strong>o della pressione<br />

arteriosa; inoltre sono stati dati consigli su come<br />

tenere sotto controllo i valori. Ma soprattutto<br />

sono stati gli chef a consigliare ai presenti splendide<br />

ricette senza sale e con tanto peperoncino. Hanno<br />

dato il loro contributo la Società <strong>it</strong>aliana dell’iper-<br />

Per le<br />

vostre lettere<br />

diogenemoderno@yahoo.<strong>it</strong><br />

tensione arteriosa, la Croce Rossa Italiana, la Federfarma<br />

e la Federazione degli Ordini dei farmacisti,<br />

impegnati per tutto il <strong>2009</strong> in una capillare informazione:<br />

“Sale e ipertensione arteriosa, due killer silenziosi.<br />

Informatevi, vivrete a lungo”. È opportuno<br />

sottolineare che il 55% del sale che consumiamo<br />

si trova già nei prodotti alimentari trasformati e che,<br />

per ridurre la pressione arteriosa, ci vuole anche un<br />

po’ di palestra, qualche pedalata in bicicletta e salutari<br />

e lunghe camminate a passo svelto. ❑<br />

INAUGURATA LA SEDE<br />

DELLA CROCE ROSSA<br />

È stata inaugurata sabato 14 novembre, la sede<br />

della Croce Rossa Italiana di <strong>Scalea</strong>.<br />

La manifestazione si è svolta nella Sala polifunzionale<br />

del Comune di <strong>Scalea</strong>, in via Plinio il Vecchio.<br />

<strong>Il</strong> sindaco, Mario Russo, ha rotto sub<strong>it</strong>o il ghiaccio<br />

con un cordiale e illustrativo saluto ai presenti.<br />

Sono poi, intervenuti: Maria Rosaria Nicoletti, Commissario<br />

della Croce Rossa Italiana di Cosenza; Francesco<br />

Berardi, commissario regionale dei Volontari<br />

del soccorso; Carmela Mele, Commissario provinciale<br />

dei Volontari del soccorso.<br />

La nuova sede della Croce Rossa di <strong>Scalea</strong> è in Viale<br />

Primo Maggio (vicino alla pasticceria “Daniela”.<br />

Un piccolo passo in avanti per un comune importante<br />

e grande come <strong>Scalea</strong> che, nel <strong>2009</strong> paga<br />

ancora gravissimi errori e negligenze del passato.<br />

Tutti conoscono la storia dell’ospedale di <strong>Scalea</strong> e<br />

dei servizi san<strong>it</strong>ari persi. Ma in mancanza di niente,<br />

accontentiamoci del poco, nella speranza che<br />

qualcosa di importante, da qui a qualche anno si<br />

concretizzi. ❑<br />

SECONDO 110 E LODE PER IL NOSTRO DARIO<br />

<strong>Il</strong> 21 ottobre <strong>2009</strong>, Dario<br />

Picardi si è brillantemente<br />

laureato all'Univers<strong>it</strong>à<br />

della Calabria,<br />

discutendo la tesi in<br />

"Corporate Finance" sviluppata<br />

durante il periodo<br />

di placement a<br />

Madrid presso una società<br />

di Finmeccanica.<br />

Ancora auguri per questo<br />

secondo 110 e lode<br />

a Dario, figlio dei nostri carissimi e fraterni amici,<br />

nonché collaboratori Amedeo Picardi e Maria<br />

Stella Tenuta. ❑


8 ❏ Nella Nostra C<strong>it</strong>tà ottobre-novembre <strong>2009</strong><br />

Anche se è stato fatto<br />

molto per la ricerca e<br />

che, numeri alla mano,<br />

si guarisce molto di più<br />

rispetto a qualche anno<br />

fa (in propos<strong>it</strong>o,<br />

<strong>Scalea</strong>, a fine ottobre,<br />

ha detto addio a tre<br />

persone), ancora tanto<br />

si dovrà fare, partendo<br />

dalla prevenzione,<br />

per sconfiggere il<br />

male più terribile e minaccioso<br />

degli ultimi<br />

decenni.<br />

Sabato 24 ottobre<br />

<strong>2009</strong>, a causa di questo inesorabile male, ci ha lasciato<br />

tra ricordi e rimpianti il carissimo amico Mario<br />

Forestieri, socio e prezioso collaboratore del<br />

nostro giornale. Giusto un anno fa, il figlio Giuseppe<br />

al quale mi lega un rapporto affettuoso di<br />

profonda stima, nonché di salda frequentazione,<br />

mi confidò la notizia che l’amato gen<strong>it</strong>ore stava<br />

male. Da tante cose capii che la s<strong>it</strong>uazione che si<br />

prospettava, per il povero e sfortunato Mario, non<br />

era delle migliori. In questo triste anno, più volte,<br />

con l’amico di sempre, come al sol<strong>it</strong>o, affabile e<br />

sorridente, ci siamo visti e incontrati scambiando<br />

parole ed opinioni come accadeva da una v<strong>it</strong>a. Anche<br />

dopo la grave malattia, Mario ha conservato la<br />

sua grandissima dign<strong>it</strong>à e la sua integr<strong>it</strong>à, non facendo<br />

mai trasparire abbattimenti e cedimenti. Era<br />

la persona di sempre: ottimista e pos<strong>it</strong>iva. Quante<br />

volte abbiamo segu<strong>it</strong>o da casa sua, insieme a Giu-<br />

GRANDE SPESSORE UMANO<br />

seppe, le part<strong>it</strong>e della Juve, di cui era grande tifoso.<br />

Parlavamo di dign<strong>it</strong>à e grande attaccamento alla<br />

v<strong>it</strong>a e alle cose belle, infatti poche ore prima del<br />

tragico epilogo, Mario aveva segu<strong>it</strong>o in Tv la part<strong>it</strong>a<br />

della sua squadra del cuore ed il giorno prima, come<br />

antica ab<strong>it</strong>udine, era andato a caccia. Da lì a<br />

poco, però, tutto è precip<strong>it</strong>ato.<br />

Come non ricordare un giovanissimo Mario, da poco<br />

ventenne, proveniente da Castrovillari dove studiava<br />

e dove aveva giocato, presente ad un provino<br />

con la Talao calcio (l’altra squadra della c<strong>it</strong>tà<br />

che all’epoca si contendeva il derby con l’U.S. e<br />

che spaccava il tifo scaleota in due) allenata dall’indimenticato<br />

Peppino Cardillo. Da poco con la<br />

famiglia, che ab<strong>it</strong>ava nella vicina Santa Domenica<br />

Talao, si era trasfer<strong>it</strong>o a <strong>Scalea</strong>, in via Campanella.<br />

Mario, da sempre, è stata una persona fattiva e<br />

pratica e, già prima di prendere il posto come insegnante<br />

di educazione artistica, si fece conoscere<br />

ed apprezzare impartendo lezioni a quei ragazzi<br />

che in estate dovevano riparare materie<br />

legate al disegno. Sub<strong>it</strong>o dopo, vinse il concorso<br />

alle Scuole Medie dedicandosi per anni, anima e<br />

corpo all’insegnamento, dal quale per sopraggiunti<br />

lim<strong>it</strong>i di età, da poco era andato in pensione.<br />

Cacciatore appassionato, segretario Liberacaccia -<br />

<strong>Scalea</strong>, spesso sul nostro giornale aveva scr<strong>it</strong>to, oltre<br />

a pezzi culturali ed artistici, interessanti articoli<br />

che chiarivano in modo esaustivo certi concetti su<br />

uno sport nobile e vecchio come il mondo, però<br />

mutilato nei suoi principi. «… La maggior parte dei<br />

cacciatori è rispettosa delle leggi vigenti sulla caccia<br />

e solo il 10-12% si può considerare bracconiere,<br />

e questi dovrebbero essere pun<strong>it</strong>i severamen-<br />

ANCHE I CANI HANNO PUDORE<br />

di GIAN ENRICO ZAMPROTTA<br />

Chi, concedendosi una passeggiata, non è stato<br />

obbligato a fare lo slalom sui marciapiedi per ev<strong>it</strong>are<br />

di lordare le scarpe a causa delle deiezioni canine?<br />

Parimenti, penso che ognuno di noi abbia<br />

avuto modo di osservare irreprensibili “proprietari”<br />

di cani che, talvolta con sussiego, li accompagnano<br />

nella mattutina, serale ed in alcuni casi anche<br />

notturna passeggiatina, dedicata non tanto al bisogno<br />

di moto dell’amico a quattro zampe, quanto<br />

alla necess<strong>it</strong>à di svuotare vescica ed intestino. Se ci<br />

si ferma a parlare con questi grandi amici dei cani,<br />

orgogliosamente ti dicono che il loro animale è<br />

educatissimo, in casa non sporca, ha la forza di attendere<br />

che lo si porti fuori. Poi proseguono nella<br />

loro passeggiata igienico-evacuativa. La bestiola è<br />

al guinzaglio e quando non ce la fa più, tira, spasima<br />

e ovunque si trovi, anche in condizioni invereconde,<br />

depos<strong>it</strong>a il suo carico di escrementi mentre<br />

il cinofilo di turno guarda il cielo, finge di osservare<br />

un manifesto o un albero, ogni tanto da uno strattone<br />

ed il cane viene trascinato con il deretano<br />

che raschia il marciapiede, uno sguardo implorante<br />

e l’ultimo escremento a mezzapasta. La passeggiata<br />

continua, sul marciapiede rimane come ultima<br />

traccia una serie di cilindretti maleodoranti in attesa<br />

di essere calpestati da eventuali distratti malcap<strong>it</strong>ati<br />

che sfodereranno un ricco repertorio di imprecazioni<br />

all’indirizzo di questi dichiarati,<br />

sedicenti, “amanti degli animali”. La natura, però, è<br />

ben diversa. Sicuramente, sarà successo a tutti noi<br />

di vedere un cane “libero” correre per i prati e anche<br />

di notare che in caso di necess<strong>it</strong>à fisiologiche,<br />

le espleta, cercando poi, di ricoprire i loro prodotti,<br />

scavando con le zampe posteriori il terreno.<br />

Questo comportamento è dettato da due fattori: il<br />

primo ha lo scopo di cercare, in qualche modo, di<br />

cancellare le tracce del proprio passaggio ev<strong>it</strong>ando<br />

così di dover “discutere” con un eventuale altro<br />

animale marcatore del terr<strong>it</strong>orio; il secondo è una<br />

forma di pudore che l’animale ha verso gli “altri” ed<br />

ha il fine di ev<strong>it</strong>are di essere considerato poco educato<br />

e di conseguenza disistimato dai suoi simili.<br />

Considerando, poi, che in queste specie, l’olfatto è<br />

un fattore importantissimo per la loro v<strong>it</strong>a, gli odori<br />

sgradevoli, come infastidiscono noi umani, nel loro<br />

caso possono, addir<strong>it</strong>tura, provocare depistaggi<br />

e non far raggiungere loro eventuali mete che si<br />

erano prefissati. Ma queste disquisizioni sulle ab<strong>it</strong>udini<br />

canine non rappresentano il tema di questo<br />

scr<strong>it</strong>to il cui vero scopo è quello di sanzionare se<br />

possibile gli ”amici degli animali”. Persone che si arrogano<br />

il dir<strong>it</strong>to di auto definirsi cinofili che durante<br />

la “passeggiatina”, magari, tengono in una mano<br />

sacchetto e palettina che, regolarmente non usano.<br />

Persone che inveiscono quando si parla di cattura<br />

dei randagi; che si costernano quando sentono<br />

parlare di abbandono di animali; persone che<br />

chiamando i loro “amici” dicono ”vieni da mamma”<br />

oppure “vieni da papà”; persone che al supermercato<br />

spendono cifre in alimenti specifici; persone<br />

che magari hanno in tasca la tessera della Protezione<br />

Animali: Persone che in defin<strong>it</strong>iva sottopongono<br />

i cani ad incredibile torture, obbligandoli per numerose<br />

ore al chiuso, che si inorgogliscono quando<br />

il cane va a prendere il guinzaglio e scodinzolando<br />

fa loro capire che ha necess<strong>it</strong>à di uscire.<br />

Persone che non farebbero mai un bisogno fisiologico<br />

in un luogo pubblico in nome del pudore e<br />

della buona educazione. Persone che mi piacerebbe<br />

vedere costrette a non potersi recare in una toilette<br />

per diverse ore e poi, legate ad un laccio di<br />

cuoio, trascinate per strada, per notare se poi anche<br />

loro non farebbero atti tali da costringere altri<br />

passanti a praticare lo slalom fra maleodoranti cilindri<br />

variamente colorati. I cani randagi non lasciano<br />

ricordini sulle strade o nei parchi, quando hanno<br />

necess<strong>it</strong>à si recano in luoghi appartati, perchè<br />

anche i cani hanno pudore. I benpensanti “umani”,<br />

molto meno e soprattutto millantano una sensibil<strong>it</strong>à,<br />

verso gli animali, che in realtà non hanno. ❑<br />

te. La caccia è uno sport popolare che si tramanda<br />

di padre in figlio ed il cacciatore è forse la persona<br />

più vicina e sensibile alla natura. La sua presenza è<br />

addir<strong>it</strong>tura necessaria per mantenere un migliore<br />

equilibrio tra la specie. Andare a caccia poi non è<br />

nient’altro che uno sport dove si combinano l’abil<strong>it</strong>à<br />

dell’uomo, del cane e del selvatico. A caccia<br />

come a pesca, il selvatico ha le sue chances. Ma<br />

non bisogna mai dimenticare che ci sono delle leggi<br />

da rispettare, il tutto sempre nell’accordo tra flora<br />

e fauna. Che dire poi dei cani da caccia, nati<br />

proprio per andare in aperta campagna tra rovi e<br />

boschi, alla ricerca del selvatico e che, alla fine di<br />

un buon lavoro aspettano la giusta ricompensa?.<br />

La ricompensa per il cane da caccia è la carezza<br />

del padrone, in un momento di grande poesia. Se<br />

al cane da caccia si toglie questa possibil<strong>it</strong>à è come<br />

togliergli la v<strong>it</strong>a, perché queste peculiar<strong>it</strong>à sono<br />

contenute nel suo DNA».<br />

Abbiamo riportato alcuni passaggi dell’articolo datato<br />

maggio 2002, del compianto Mario, per mettere<br />

in evidenza la sua grande sensibil<strong>it</strong>à ed il suo<br />

pensiero su un argomento non facile, e da molti<br />

osteggiato, come la caccia.<br />

Altra sua grande passione era l’arte. Aveva allest<strong>it</strong>o<br />

e presentato al pubblico, ottenendo apprezzamenti<br />

e riconoscimenti mer<strong>it</strong>atissimi, tante mostre<br />

di p<strong>it</strong>tura, spesso insieme alla moglie R<strong>it</strong>a che divideva<br />

la stessa passione. Negli anni novanta, con la<br />

sua estrosa e brava consorte aveva inaugurato una<br />

splendida galleria permanente in via Ponte int<strong>it</strong>olata<br />

al principe Spinelli.<br />

La sua terza grande passione era, sicuramente, la<br />

pol<strong>it</strong>ica, di cui Giuseppe, attuale assessore al Comune,<br />

ha ered<strong>it</strong>ato molte sfaccettature e insegnamenti.<br />

Uomo di destra sin da ragazzo, nel 1985, in<br />

pieno periodo di strapotere Dc si presentò alle<br />

elezioni Provinciali tra le fila del Msi, ottenendo un<br />

lusinghiero risultato.<br />

Sempre leale e misurato, rispettato e stimato dagli<br />

stessi avversari, condusse una campagna elettorale<br />

soft, senza attacchi e polemiche, imperniata solo<br />

sugli intramontabili ideali ed i futuri programmi.<br />

Legatissimo alla famiglia, prodigo di consigli, con la<br />

sua proverbiale pacatezza, i suoi modi ed il suo affetto,<br />

ha sempre amorevolmente segu<strong>it</strong>o con l’inseparabile<br />

moglie R<strong>it</strong>a, i figli Giuseppe ed Angelo<br />

che erano il suo vanto, anche se come tutti i grandi<br />

uomini semplici ed umili, non lo faceva mai trasparire.<br />

In questi pochi anni di pensione, ha continuato a<br />

dipingere con l’impegno e l’amore di sempre e<br />

quando possibile, con la scusa della caccia, a stare<br />

a contatto con la natura e con il suo affezionato<br />

e fedelissimo cane. (N.M.)<br />

NECROLOGI<br />

A fine ottobre, è venuto a mancare all’affetto<br />

dei suoi cari, dopo lunga malattia, Francesco Pignataro,<br />

suocero del nostro amico e socio Francesco<br />

Russo, ultimo presidente di An dopo la nasc<strong>it</strong>a<br />

del Pdl. A Francesco, alla moglie Adriana e<br />

alla famiglia tutta vanno le più sent<strong>it</strong>e condoglianze<br />

del direttore e della redazione del <strong>Diogene</strong>.<br />

A chiusura di giornale apprendiamo con<br />

dispiacere, la dipart<strong>it</strong>a dell’anziana e amata nonna<br />

materna sign.ra Maria Franco. Condoglianze<br />

estese anche alla sign.ra Adelina Di Vanna, mamma<br />

di Francesco. ❑<br />

**********<br />

Le condoglianze più sent<strong>it</strong>e vanno al nostro caro<br />

amico e sempre disponibile socio Carmelo Chemi<br />

che nell’ultima decade di ottobre ha perso il<br />

suo amato gen<strong>it</strong>ore Ferruccio, già consigliere comunale<br />

dell’allora Dc, dal 1964 al 1970. ❑<br />

**********<br />

Giorno 9 ottobre, presso l'ospedale di Potenza,<br />

è venuta a mancare all'affetto dei suoi cari, la signora<br />

Elena Camin<strong>it</strong>i, adorata mamma del nostro<br />

carissimo e affettuoso socio e collaboratore Pino<br />

Sangiovanni. <strong>Il</strong> direttore del <strong>Diogene</strong> e la redazione<br />

si associano al dolore del nostro Pino, del mar<strong>it</strong>o<br />

Anselmo e di tutta la famiglia Sangiovanni. ❑<br />

16/11/<strong>2009</strong>


ottobre-novembre <strong>2009</strong> Parola ai Lettori ❏ 9<br />

UN CITTADINO CHE PAGA LE TASSE<br />

Gentile Direttore, volevo sottoporre alla Sua attenzione<br />

un problema che affligge <strong>Scalea</strong>, visto che<br />

Lei si è sempre dimostrato sensibile ai problemi<br />

della nostra c<strong>it</strong>tadina: quello dei veicoli dismessi<br />

abbandonati sul suolo pubblico.<br />

Nel parcheggio tra via Martiri 16 Marzo ed Alcide<br />

de Gasperi, vicino al “Mercatissimo”, ci sono diversi<br />

veicoli abbandonati, per la precisione tre di cui<br />

uno senza targa.<br />

Ed ancora, mezzi arruggin<strong>it</strong>i con le ruote sgonfie,<br />

sono lì in giacenza da tempo. Evidentemente, i<br />

proprietari credono che ormai <strong>Scalea</strong> sia una discarica<br />

a cielo aperto. Così facendo, hanno pensato<br />

bene di risparmiare 100 euro per la rottamazione...<br />

Questi automezzi sparsi, in pieno centro,<br />

danno un’orrenda immagine di squallida periferia,<br />

oltretutto fungono da bersaglio per i vandali che,<br />

ahimè, a <strong>Scalea</strong> trovano terreno fertile (peccato<br />

che la foto sia stata scattata quando l’auto bianca<br />

era ancora “intera”).<br />

Mah. <strong>Scalea</strong> ormai non ha più dign<strong>it</strong>à...<br />

Saluti e buon lavoro.<br />

Un c<strong>it</strong>tadino che paga le tasse<br />

(specie per la demolizione)<br />

La prossima volta si firmi con il nome e cognome,<br />

altrimenti rischia di mettersi, in qualche modo, alla<br />

stregua dei vandali e dei proprietari di queste carcasse<br />

abbandonate che ha immortalato.<br />

Le assicuriamo che per così poco non rischia la galera,<br />

anzi sarà apprezzato per il servizio reso.<br />

Più volte, con il nostro giornale abbiamo segnalato<br />

le vie in questione, via Gramsci compresa: l’allucinante<br />

parcheggio in blocchi di cemento con il fondo<br />

non b<strong>it</strong>umato (il Comune di <strong>Scalea</strong> paga ai proprietari<br />

dell’area, per il f<strong>it</strong>to, una bella somma di<br />

denaro annuo) le aree incolte ed il parcheggiogiardino<br />

comunale rimasto incompiuto, i marciapiedi<br />

(ora finalmente resi in qualche modo passabili).<br />

Dulcis in fundo, ora la zona è stata trasformata<br />

in cim<strong>it</strong>ero delle automobili. I sordi sono avvisati…<br />

a mezzo immagini! ❑<br />

C’ERA UNA VOLTA<br />

UN PICCOLO NAVIGLIO<br />

“C’era una volta un piccolo naviglio che non sapeva<br />

non sapeva navigar”.<br />

Era una canzoncina di tanti anni fa che solo un ottantenne<br />

come me, riesce a ricordare.<br />

E il piccolo naviglio r<strong>it</strong>orna sui giornali dopo una infamante<br />

serie di fantasticherie: eccolo di nuovo in<br />

primo piano. È carico di fusti con scorie velenose e<br />

contiene esplosivo che da un momento all’altro potrebbe<br />

esplodere e così via. Poi, finalmente, la leggenda<br />

è sfatata: è una comunissima carcassa di nave<br />

da carico, affondata chissà quando… E finalmente<br />

requiescant in pacem il rel<strong>it</strong>to, i bagnanti, i timorosi.<br />

E certi giornalisti? Beh… inventeranno qualcosa d’altro.<br />

Chiedo scusa alla redazione del <strong>Diogene</strong> ed ai suoi<br />

lettori: la nave è vecchia ed arruggin<strong>it</strong>a, come pure<br />

chi vi scrive:<br />

Cordiali saluti<br />

DIEGO DE MITA (cugino del più noto Ciriaco)<br />

Ufficiale Superiore di Marina<br />

La canzoncina da lei simpaticamente e teneramente<br />

c<strong>it</strong>ata, la ricorderanno anche i trentenni di oggi. Negli<br />

anni ’80, alcune bambole a batteria, contenevano<br />

il mini disco del “Piccolo naviglio”; mia figlia, se non<br />

ricordo male, ne possedeva una. Tornando alla nave<br />

dei veleni, noi del <strong>Diogene</strong>, come linea ed<strong>it</strong>oriale, ci<br />

siamo ripromessi che fino a quando non si fosse fatta<br />

luce, non avremmo scr<strong>it</strong>to un rigo in propos<strong>it</strong>o.<br />

Ora, dopo che tanti nostri colleghi e pol<strong>it</strong>ici hanno<br />

cavalcato la notizia in lungo ed in largo a fianco dei<br />

sol<strong>it</strong>i “ambientalisti”, no-global e perd<strong>it</strong>empo affini,<br />

finti giornalisti provvisti di telecamere, nell’intento di<br />

riempire indegnamente pagine vuote, saranno rimasti<br />

delusi e senza parole e, d’ora in avanti, dovranno<br />

trovarsi altri passatempi aspettando altre trovate e<br />

invenzioni. ❑<br />

ROSSO ANTICO: SOLITI VIZI<br />

Mi ha fortemente deluso un ed<strong>it</strong>oriale apparso<br />

qualche tempo fa su Magazine del Corriere della<br />

Sera, a firma di Aldo Grasso che riportava alcune<br />

frasi sarcastiche e cattive, di alcuni colleghi, su Piero<br />

Sansonetti, accusato di amare troppo certi salotti.<br />

Sul suo giornale, “l’altro”, viene accusato di dare<br />

spazio a voci “fasciste”, «di chiedere interventi sul<br />

tema a un cantautore fascista, a Valerio Morucci (la<br />

cui posizione è nota dalla sua apparizione a Casa<br />

Pound) e a Mino Renzaglia». Viene accusato di essere<br />

un “trad<strong>it</strong>ore” e lui se ne lamenta: «Io, personalmente,<br />

sono ab<strong>it</strong>uato da tempo a questa accusa.<br />

Mi fa sempre sobbalzare, perché riporta il<br />

ricordo a tempi antichi, ma non mi indigna più. Nelle<br />

ultime settimane me la sono sent<strong>it</strong>a ripetere tante<br />

volte, anche da giornali amici, come <strong>Il</strong> Manifesto».<br />

Quale la grande colpa di Sansonetti? Aver<br />

difeso le veline? Cercare nuove aperture? No: aver<br />

partecipato alla puntata speciale di Porta a Porta<br />

del 15 settembre <strong>2009</strong>, quella dedicata alla consegna<br />

dei primi alloggi alle popolazioni dell’Abruzzo<br />

colp<strong>it</strong>e dal terremoto e che aveva come osp<strong>it</strong>e<br />

principale il presidente del consiglio Silvio Berlusconi.<br />

In pieno stile Bertinotti, accecato dalla van<strong>it</strong>à di<br />

apparire. «In principio fu Bertinotti, re dei salotti,<br />

ora Sansonetti, con il suo carisma di perdente di sinistra<br />

ma sensibile ai riflettori, diventa una pedina<br />

funzionale al preteso pluralismo informativo delle<br />

reti Rai». In un ed<strong>it</strong>oriale del Tg4, Emilio Fede ha lodato<br />

«la sua coerenza ideologica ma mai aggressiva».Questa<br />

coerenza ideologica poco aggressiva<br />

viene interpretata da altri come «pochezza (non<br />

solo dialettica)»; da altri ancora (Riccardo Bocca)<br />

come fiera della van<strong>it</strong>à. Sansonetti pur di apparire,<br />

è stato osp<strong>it</strong>e persino di Gigi Marzullo. «Mi accorgo<br />

che seduto nel salottino bambagiato di Raiuno c’è<br />

lui, il compagno Piero, il direttore Sansonetti, in<br />

giacchetta panna a raccontare le sue origini borghesi,<br />

i suoi lodevoli studi dai preti, i suoi trascorsi<br />

da boy scout, con Marzullo che domandava sovrano:<br />

“Ma è lei che ha cambiato il giornalismo, o il<br />

giornalismo che ha cambiato lei?”. La risposta non<br />

conta». Essere Piero Sansonetti. Ah non c’è più la sinistra<br />

di una volta. Anche se non sono di sinistra,<br />

Sansonetti mi piace. Non mi piace, invece, una certa<br />

sinistra bigotta, falsa e invidiosa. Ma cosa deve fare<br />

il povero Piero, rinchiudersi in una campana di<br />

vetro e rinnegare le sue origini ed i suoi studi. Tutto<br />

veramente assurdo e irreale. Quando poi, quella sinistra<br />

radicale, fuori dal Parlamento <strong>it</strong>aliano e da<br />

quello europeo si conta, dovrebbe fare autocr<strong>it</strong>ica<br />

e piangersi addosso per il suo modo retrogrado,<br />

“antico” e a volte ridicolo di ragionare ed accusare.<br />

<strong>Il</strong> direttore Piero Sansonetti, accusato ingiustamente<br />

di essere in pieno stile Bertinotti, ricordiamolo<br />

non fa il pol<strong>it</strong>ico ma il giornalista ed è liberissimo e<br />

fa benissimo a frequentare certi salotti della Rai che,<br />

tanti suoi colleghi giornalisti e, non solo, della sinistra<br />

vorrebbero presenziare.<br />

ARMANDO PIGNATARO<br />

Dieci, cento, mille Sansonetti, alla faccia di quella<br />

sinistra che lui stesso spesso difende con stile,<br />

obiettiv<strong>it</strong>à e senza esagerazioni. Ma forse questi<br />

colleghi giornalisti rossi fanno parte della schiera<br />

degli ultimi moicani! ❑<br />

LA “PRIMAVERA” È VICINA<br />

In questo periodo, direi preelettorale, a <strong>Scalea</strong><br />

stanno sorgendo varie associazioni, com<strong>it</strong>ati e<br />

gruppi che, a prima vista, offrono un segnale di voler<br />

concorrere alla cresc<strong>it</strong>a culturale, sociale ed<br />

economica della c<strong>it</strong>tà. Questa impressione non fa<br />

una grinza, ma siccome ci troviamo a circa cinque<br />

mesi dalle elezioni per il rinnovo del nostro Consiglio<br />

comunale, mi sorge questo plausibile interrogativo:<br />

come mai questi enti non-prof<strong>it</strong> e gruppi<br />

sorgono in questo particolare momento pol<strong>it</strong>ico e<br />

non sono nati, invece, molto tempo prima? È pur<br />

vero che non è mai troppo tardi, ma tali neo associazioni<br />

e com<strong>it</strong>ati, certamente avrebbero potuto<br />

partecipare molto tempo prima a tante battaglie<br />

del passato e del presente per difendere la nostra<br />

storia secolare ed il nostro patrimonio culturale,<br />

nonché a proporre soluzioni per la cresc<strong>it</strong>a economica<br />

e sociale della nostra millenaria c<strong>it</strong>tà. Invece,<br />

mi sembra che, spesso, si sia assist<strong>it</strong>o a tanta<br />

supponenza ed indolenza di fronte a fatti negativi<br />

ed a scelte deleterie clamorose, nonché alla mancanza<br />

di qualsiasi interesse e partecipazione allorquando<br />

pochi c<strong>it</strong>tadini ed alcune Associazioni pol<strong>it</strong>iche<br />

e non pol<strong>it</strong>iche svolgevano e svolgono, con<br />

lotte democratiche, il loro ruolo statutario nell’amb<strong>it</strong>o<br />

c<strong>it</strong>tadino in favore di <strong>Scalea</strong>. Però la “speranza<br />

è l’ultima a morire”, per cui forse, questa volta,<br />

si possano svegliare tante giovani coscienze, fino<br />

adesso sop<strong>it</strong>e, le quali al di là di qualche eventuale<br />

effimero obiettivo elettoralistico, potranno rimanere,<br />

nel futuro, sempre sveglie e vigili, altrimenti si<br />

potrà tornare soltanto nell’oblio e nello sconforto<br />

a vantaggio delle anacronistiche mental<strong>it</strong>à che non<br />

amano il progresso e l’innovazione e soprattutto<br />

non amano la nostra <strong>Scalea</strong>. Sì, soltanto con l’amore<br />

smisurato verso <strong>Scalea</strong> e con i fatti concreti<br />

si potrà conseguire un futuro roseo e più prosperoso<br />

per le nostre giovani generazioni. Per concludere<br />

queste considerazioni propos<strong>it</strong>ive (che non si<br />

riferiscono certamente a fatti, ad enti ed a persone),<br />

vorrei esternare questa mia modesta esortazione<br />

scaleota: “abbasciam(i) ‘i ricchi(e)” perché<br />

l’eventuale corsa al “potere” pol<strong>it</strong>ico è sempre preceduta<br />

da sacrifici, professional<strong>it</strong>à, esperienza,<br />

correttezza, umiltà e senso del dovere nell’interesse<br />

della collettiv<strong>it</strong>à. Questi teorici aforismi non<br />

guastano: “per i velle<strong>it</strong>ari, non c’è posto”; per le<br />

“anime morte” e “le foglie ingiall<strong>it</strong>e” la festa è fin<strong>it</strong>a:<br />

“la primavera è vicina”…!<br />

IL PUNGIGLIONE<br />

<strong>Il</strong> motivo di sempre, si ripete. Senza intravedere<br />

contropart<strong>it</strong>e all’orizzonte, nessuno fa niente per<br />

niente. Fesso chi abbocca e dà consenso a questi<br />

falsi e ciarlatani che campano sulla buona fede degli<br />

onesti e dei creduloni. ❑<br />

ACCONCIATURE<br />

U O M O<br />

Piazza A. Siciliano- San Nicola Arcella (Cs)<br />

Per appuntamenti: 0985.040661


10 ❏ Parola ai Lettori ottobre-novembre <strong>2009</strong><br />

CONVINZIONE PREVENUTA E SPROPOSITATA<br />

Signor Sindaco, già cinque anni fa ricordo che insie- in assenza di un progetto di complanare, si potrebme<br />

all’aeroporto e ad altre amen<strong>it</strong>à mai realizzate o be risolvere dirottando il traffico gravoso - specie<br />

solo parzialmente, che è anche peggio, a <strong>Scalea</strong> si quello di quest’anno quadruplicato per la chiusura<br />

vagheggiava di un porto turistico ai piedi e intorno altalenante di Lauria a causa dei lavori della famige-<br />

alla Torre Talao - che è appena il caso di ricordare rata autostrada Sa-Rc - già al bivio di San Nicola Ar-<br />

essere monumento caratteristico della c<strong>it</strong>tadina - cella che sappiamo tutti, residenti e pochi altri for-<br />

un’orrenda bruttura che l’allora foglio il “Cuore” r<strong>it</strong>unati, essere la salvezza per baipassare corso<br />

portava in prima pagina quale denuncia e protesta Med<strong>it</strong>erraneo relativamente al solo mese di agosto.<br />

per quella ridicola circolar<strong>it</strong>à. A distanza di anni e <strong>Il</strong> trans<strong>it</strong>o dunque potrebbe risolversi a monte che<br />

quando si sperava che quel progetto fosse stato con le opportune segnaletiche porterebbe oltre<br />

seppell<strong>it</strong>o nel più profondo cassetto dell’archivio Grisolia Lido. Oltretutto è un percorso veramente<br />

comunale, Ella e la Sua Amministrazione ripropon- suggestivo, tutto nella verde campagna fra file di uligono<br />

quel famigerato papocchio con l’intento di vi con la vista dell’amena ed antica Santa Domenica<br />

approvarlo in breve tempo, come apprendo dal vo- Talao, da rinfrancare il cuore di noi provenienti da<br />

lantino che allego e dalla denuncia del giornale lo- megalopoli tutte smog e cemento. <strong>Il</strong> secondo quecale<br />

“<strong>Il</strong> Quotidiano”. Signor Sindaco, al di là del cos<strong>it</strong>o riguarda l’emergenza rifiuti che raggiunge il cullore<br />

pol<strong>it</strong>ico, r<strong>it</strong>engo che quando si amministri la mine sempre nello stesso mese di agosto. Si sa, spe-<br />

propria c<strong>it</strong>tà lo si debba fare con la mente ma anche cie a ridosso del ferragosto, la popolazione di<br />

con il cuore, rispettandone la sua storia, i suoi mo- <strong>Scalea</strong>, stimabile intorno ai diecimila ab<strong>it</strong>anti, va manumenti<br />

e naturalmente i propri conc<strong>it</strong>tadini! Sono no a mano ad ingrossare fino ad arrivare anche ai<br />

ormai cinque anni che ho comprato casa in questa trentamila. Siamo tutti veramente contenti che la c<strong>it</strong>-<br />

bella c<strong>it</strong>tadina convinta da mio figlio che qui ha pastadina, che oramai sento un po’ anche mia, sia basato<br />

dalla nonna i mesi dopo la scuola e prima delciata dal turismo, ma ergo un turismo che alberga<br />

la nostra vacanza agostana a Capo Vaticano, vacan- nella spazzatura? Lei dirà: «ma <strong>Scalea</strong> è una c<strong>it</strong>tadiza<br />

che è durata ben venticinque anni a contatto na pul<strong>it</strong>a!» Ben lo sappiamo ed apprezziamo noi che<br />

dell’azzurro mare degli anni ’80-‘90 e con una natu- ci viviamo spesso anche fuori dall’agosto. Purtroppo<br />

ra ancora incontaminata. Noi tutti di famiglia, amma- Lei e la Sua Giunta in tutti questi anni non avete saliati<br />

da questa terra, ne percepiamo gli odori e i saputo o voluto risolvere anche questo grave problepori<br />

dei buoni cibi. Vedere il mirto, la zagara ma. Mi giunge oltretutto voce che si paventa una<br />

selvatica, il gelsomino, l’origano e potremmo conti- grave emergenza per esaurimento della discarica<br />

nuare all’infin<strong>it</strong>o, per noi che viviamo nelle fredde c<strong>it</strong>tadina aperta anche alle esigenze dei paesi limi-<br />

c<strong>it</strong>tà ci sembra sempre un evento miracoloso. Controfi. Si informino come operano le c<strong>it</strong>tadine baldividiamo<br />

le tradizioni, le passioni della Sua terra neari delle coste del nord. Prendiamone una a caso:<br />

fosse altro perché mio nonno paterno ci ricordava la bella friulana Lignano Sabbiadoro. Quale esplo-<br />

di tanto in tanto che suo nonno era calabrese… sione di verde di fiori innestati in rigogliose aiuole!<br />

Sento qui dunque le radici anche se tracce di quel Qui da noi le poche striminz<strong>it</strong>e aiuole sono state ri-<br />

trisavolo non le ho ma mi impegnerò a cercarle. Mi pul<strong>it</strong>e, ud<strong>it</strong>e ud<strong>it</strong>e, intorno al ferragosto causando<br />

scusi il divagare ma nonostante quanto detto non ancor più panico tra le auto in trans<strong>it</strong>o sulla famige-<br />

credo che io possa amare questa terra più di Lei che rata statale. Ma perché non si avviano e si esauri-<br />

in questa ci è nato e cresciuto, no non è proprio scono queste poche e striminz<strong>it</strong>e migliorie fuori dal-<br />

possibile che la ami più di Lei… Ed allora non si lal’alta stagione? R<strong>it</strong>ornando a Lignano, i vigili di quella<br />

sci influenzare da chi non ama questa c<strong>it</strong>tà, abban- amena c<strong>it</strong>tadina sono costantemente attenti alla cirdoni<br />

questo progetto, onori gli ultimi mesi del suo colazione e alle richieste dei numerosi turisti, sem-<br />

mandato archiviandolo nuovamente. Tuttavia sono pre sorridenti, dai modi cortesi, mai arroganti o ves-<br />

convinta che lo sviluppo della Calabria, che deve satori anche se ci sono da fare multe. Insomma si<br />

ancora decollare, sarà necessariamente improntato vede che i soldi che i turisti portano in quella, come<br />

alla costruzione anche di porti turistici che con le lo- in tante altre local<strong>it</strong>à di villeggiatura, vengono spesi<br />

ro infrastrutture creeranno posti di lavoro ma anche per l’accoglimento degli stessi con ricadute pos<strong>it</strong>ive.<br />

di porti di grande carenaggio per le navi da crocie- Ma Sindaco, Lei che gira il mondo sa meglio di me!<br />

ra. Perché in Calabria no? Forse che la terra dei Gre- Raccolgo sovente lamentele da parte di coloro che<br />

ci e poi dei Normanni e dei Borboni, la terra che per vengono per la prima volta in questa c<strong>it</strong>tadina con il<br />

lunghi anni dopo la discussa Un<strong>it</strong>à d’Italia, si è resa fermo propos<strong>it</strong>o di non mettervi più piede e que-<br />

orfana dei suoi migliori figli sacrificati alle fredde resto, creda, mi fa molto male. Dunque siamo rassegioni<br />

del nord Italia, dell’Europa e delle Americhe, gnati ad abbandonare la nostra c<strong>it</strong>tà nelle mani di<br />

ad ingrassare con il loro ingegno e le loro laboriose facinorosi di bassa lega, visto che a loro non fa im-<br />

braccia quelle langhe lontane, non abbia dign<strong>it</strong>à per pressione vivere tra le immondizie che albergano<br />

ricevere i croceristi che avrebbero tanto da vis<strong>it</strong>are? sotto le case dei loro paesi e li leg<strong>it</strong>tima anche qui a<br />

È ora necessario che i poteri pol<strong>it</strong>ici di destra e di si- lasciare dove meglio aggrada loro sacchetti tutti tasnistra,<br />

che fino ad oggi nulla hanno fatto di verasativamente non improntati alla raccolta differenziamente<br />

mer<strong>it</strong>evole per questa regione meravigliosa ta che gli scaleoti sono da anni ab<strong>it</strong>uati ad effettua-<br />

se non deturparla, martirizzarla con clientelismi e re? <strong>Scalea</strong> a ferragosto è dunque terra di nessuno?<br />

mal vessazioni, dilaniandosi l’un l’altro a scap<strong>it</strong>o del Ebbene sì, siamo tutti in pieno coprifuoco! Non<br />

progresso, debbano unirsi al meglio per il bene del- usciamo di casa e consumiamo le scorte del nostro<br />

la loro terra! Sono a conoscenza di un bellissimo frigo o guadagniamo le vie del Pollino per r<strong>it</strong>rovare<br />

progetto di un porto alla periferia sud del Comune in quei luoghi ameni la perduta seren<strong>it</strong>à. Ma dove<br />

in local<strong>it</strong>à Varchera degno, quello sì, di approvazio- sono i vigili di <strong>Scalea</strong>? Forse fanno come noi? O hanne.<br />

Un porto lì dove lo spazio è talmente ampio che no paura di affrontare il traffico? Non se ne vedono<br />

permetterebbe serie infrastrutture di completamen- al mega supermercato davanti al quale puntualmento<br />

e di arredo quali parcheggi per le auto dei d<strong>it</strong>e accadono incidenti di ogni genere e qualche malportisti,<br />

eventuale costruzione di residence e, percap<strong>it</strong>ato ci rimette anche la v<strong>it</strong>a. Non v’è l’ombra di<br />

ché no, di un grande albergo. L’ampiezza della zona un vigile in via Fiume Lao dove le auto sostano sel-<br />

in oggetto e il drenaggio del fiume Lao renderebbevaggiamente davanti a negozi e alla farmacia e, se ci<br />

ro le cose più semplici permettendo lo sviluppo del- sono, mostrano di essere degli emer<strong>it</strong>i inetti, inadatla<br />

c<strong>it</strong>tadina al confine del suo terr<strong>it</strong>orio con Santa ti a svolgere il ruolo assegnato loro, facce inebet<strong>it</strong>e,<br />

Maria del Cedro. <strong>Il</strong> “famigerato” progetto, se realiz- anzi annoiate, messi a quel posto forse per caso o<br />

zato, soffocherebbe ancor più la già tanto trafficata per clientelismo. D’altra parte cosa ci possono fare<br />

<strong>Scalea</strong>, invece la costruzione, lontana dal centro se gli indisciplinati automobilisti e motociclisti si infi-<br />

storico, libererebbe le spiagge - in specie quella lano controsenso in Via Faro con pericolo di v<strong>it</strong>a per<br />

della tanto amata Ainella antistante proprio la Torre quelli che invece si comportano correttamente? Ma,<br />

Talao - dagli odiosi Caterpillar che fanno su e giù dal si sa, ab<strong>it</strong>uati al doppio senso, alcuni spericolati re-<br />

mare a sollevare e abbassare imbarcazioni con nubi sidenti mal volentieri allungano la loro discesa dalla<br />

maleodoranti di cherosene e rumori assordanti di Petrosa per via Panoramica, ergo anche Lei Signor<br />

cingoli che investono i poveri villeggianti. Non creda Sindaco pecca e c’è mancato poco che non s’am-<br />

Signor Sindaco che nel corso degli ancor pochi anmazzava a bordo della sua moto contro la mia auto<br />

ni trascorsi a <strong>Scalea</strong> non abbia apprezzato il suo qualche settimana fa… Vuole fare cassa? Metta un<br />

operato. So con quanta passione ha lavorato e la- vigile alla discesa di quella via e vedrà… Terzo ed ulvora<br />

per il bene della c<strong>it</strong>tà che domina dall’alto deltimo ques<strong>it</strong>o: perché anche quest’anno, soprattutto<br />

la sua dimora. Solo mi chiedo come mai in tutti que- nel mese di agosto, il mare è sporco? Ma questi desti<br />

anni non è riusc<strong>it</strong>o a risolvere alcuni gravosi puratori della Riviera dei Cedri funzionano o no? E<br />

problemi che affliggono <strong>Scalea</strong>? Mi riferisco in primo mi chiedo perché ci si accorge del problema a sta-<br />

luogo al problema della viabil<strong>it</strong>à nel mese di agosto. gione balneare iniziata? Sarebbe opportuno inizia-<br />

Si ricorda che qualche anno fa La incrociai al bar “La re già da ora a lavorare per risolverlo defin<strong>it</strong>ivamen-<br />

Plaja” in corso Med<strong>it</strong>erraneo e nel salutarLa Le chiete. So che Le sto rubando tempo prezioso ma lo<br />

si: “come mai Signor Sindaco si mortifica la c<strong>it</strong>tà ed sfogo è doveroso. Le auguro ogni bene e auguro a<br />

il turista diretto oltre <strong>Scalea</strong> e Santa Maria del Cedro noi tutti che il suo successore, al di là del colore po-<br />

a trans<strong>it</strong>are con code interminabili sotto il sole dalla l<strong>it</strong>ico, che francamente non mi interessa più da anni,<br />

statale che a <strong>Scalea</strong> prende il nome di corso Medi- riesca a risolvere quello che a Lei e alla Sua Giunta<br />

terraneo?” Lei rispose che non rientrava nelle sue non è riusc<strong>it</strong>o in questi dieci anni del Suo mandato,<br />

competenze e bla, bla, bla… <strong>Il</strong> problema per ora ed nonostante la sua proverbiale abnegazione, lontano<br />

dai camici bianchi, tra i quali le consiglio di r<strong>it</strong>ornare<br />

visto che una professione ce l’ha. Ma per car<strong>it</strong>à non<br />

tocchiamo il tasto della san<strong>it</strong>à in questa regione…!<br />

Eh! la pol<strong>it</strong>ica si sa diventa poi una malattia e quando<br />

ci si è dentro ti avvolge e ti sconvolge e non puoi<br />

più farne a meno…<br />

La saluto cordialmente. GIUSEPPINA MONACO<br />

Gentile Direttore,<br />

invio anche al giornale da Lei diretto le mie personali<br />

osservazioni sulla cattiva gestione dell’attuale<br />

Sindaco della c<strong>it</strong>tà di <strong>Scalea</strong> e della sua<br />

Giunta. Le anticipo che la lettera è già stata pubblicata<br />

dal quotidiano “<strong>Il</strong> Giornale”. So per certo<br />

che Ella non oserebbe mai pubblicarla vista la<br />

chiara posizione del suo foglio...<br />

La saluto cordialmente ma non troppo. (G.M.)<br />

Non so quanti numeri del <strong>Diogene</strong> Lei ha sfogliato<br />

in 13 anni di ininterrotte pubblicazioni; dalle Sue<br />

avventate convinzioni, si desume, pochissimi. Innanz<strong>it</strong>utto,<br />

Lei dovrebbe sapere che un giornale vive<br />

di momenti e s<strong>it</strong>uazioni. Se <strong>Scalea</strong> ci segue con<br />

tanta passione dal 1996, anno della rifondazione<br />

ed<strong>it</strong>oriale, vuol dire che la strada da noi imboccata,<br />

imperniata sulla credibil<strong>it</strong>à e la trasparenza, è<br />

quella giusta. Cara Signora, una cosa è certa, noi<br />

mettiamo sempre la faccia e non ci tiriamo indietro<br />

davanti a niente e a nessuno. Come persona di cultura,<br />

con lo sguardo attento verso il giornalismo,<br />

dovrebbe sapere che non sempre bisogna vedere<br />

le cose più nere di quelle che sono realmente.<br />

Quindi, ogni tanto, placare i toni, quanto meno,<br />

dovrebbe far riflettere. Noi pubblichiamo, spazio<br />

permettendo, tutto ciò che ci perviene. <strong>Il</strong> nostro è<br />

un giornale scr<strong>it</strong>to in buona parte dai lettori ed<br />

aperto a tutti. A noi, più che i nomi dei pol<strong>it</strong>ici, interessano<br />

le sorti di <strong>Scalea</strong>. La inv<strong>it</strong>iamo, pertanto,<br />

in Redazione per farLe vedere tutte le nostre pubblicazioni.<br />

Solo dopo, messi da parte preconcetti<br />

gratu<strong>it</strong>i e sommari, potrà con onestà e obiettiv<strong>it</strong>à<br />

esprimere giudizi sul <strong>Diogene</strong>. Le ricordiamo che il<br />

nostro giornale vive solo grazie a comuni c<strong>it</strong>tadini<br />

<strong>it</strong>aliani ed esteri che sostengono con forza questa<br />

voce libera, non legata a nessun carrozzone pol<strong>it</strong>ico<br />

e che, pur facendo informazione e cultura, in<br />

tredici anni di usc<strong>it</strong>e costanti e puntuali, non ha<br />

preso e avuto un soldo, come altri giornali, da Provincia,<br />

Regione e Governo centrale, alla faccia della<br />

chiara e allusiva posizione “filogovernativa” alla<br />

quale Lei, maliziosamente e senza documentarsi, fa<br />

riferimento. Per le risposte che riguardano sindaco,<br />

maggioranza ed alcuni settori comunali, deleghiamo<br />

i diretti interessati. ❑<br />

Ristorante Pizzeria<br />

<strong>Il</strong> Metastasio<br />

special<strong>it</strong>à<br />

di mare<br />

Via Rimoli<br />

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Centro storico<br />

<strong>Scalea</strong><br />

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<strong>Il</strong> Metastasio, in vista della stagione invernale,<br />

propone alla gentilissima clientela, oltre al pesce<br />

freschissimo (martedì e venerdì) l'eccellente e buonissima<br />

chianina macellata fresca e certificata,<br />

carni speciali come il bisonte ed il manzo argentino<br />

e, nov<strong>it</strong>à assoluta, l'introvabile baccalà affumicato<br />

insieme a tante altre prelibatezze esclusive,<br />

che ricordano gusti antichi ed esaltano meravigliosamente<br />

e vertiginosamente il palato.


ottobre-novembre <strong>2009</strong>9 Parola ai Lettori ❏ 11<br />

TUTTO IL MONDO È PAESE<br />

Preg.mo sig. Manco<br />

desidero ringraziare tram<strong>it</strong>e il suo giornale, il sig.<br />

Gian Enrico Zamprotta, che cosi cortesemente ha<br />

sottolineato lo spiacevole episodio cap<strong>it</strong>ato a me<br />

e mia figlia, questa estate a <strong>Scalea</strong>, mentre cercavamo<br />

un po’ di seren<strong>it</strong>à in un anfratto della “grotta<br />

della pecora”. Vede, noi amiamo <strong>Scalea</strong>, dove abbiamo<br />

un piccolo appartamento dal 1982: li tanti<br />

momenti belli, di seren<strong>it</strong>à e care amicizie come<br />

con la famiglia Zamprotta. Questo per noi è un anno<br />

particolarmente triste. All’improvviso, il 2 febbraio<br />

è morto mio mar<strong>it</strong>o Aldo, padre e mar<strong>it</strong>o<br />

amatissimo, lui come i nostri figli amava molto <strong>Scalea</strong><br />

dove è stato poco prima di morire, stranamente<br />

da solo. Siamo comunque tornati per l’estate,<br />

con la fatica di riprovare, attraverso il dolore degli<br />

amici, il trauma di una morte così inaspettata, che<br />

ci ha privato di quel sole che era il sorriso e l’animo<br />

del mio coniuge. Quando siamo arrivate sulla<br />

porta di casa, abbiamo trovato appeso un cuore,<br />

rimasto lì, per noi ad attenderci ed esprimerci il<br />

suo amore per sempre, da dicembre a fine luglio,<br />

su un portoncino di una scala… e nessuno ha<br />

asportato o dileggiato quel simbolo. Questa è la<br />

<strong>Scalea</strong> che abbiamo amato e amiamo! Questo piccolo<br />

appartamento era, e contavamo fosse, per la<br />

vecchiaia, il nostro BUEN RETIRO. E allora voglio ringraziare<br />

tutti quei cari ragazzi, ora adulti, che sono<br />

cresciuti con i miei figli e un po’ anche con noi: Donato,<br />

Maiko, Daniel, Michele, i ragazzi dei Kalamu,<br />

Cosimo, Salvatore l’avvocato, caro Ciccio…<br />

E tanti altri che abbiamo sent<strong>it</strong>o vicini, come Santina…<br />

E poi … ancora, lontano, domani, ovunque, il<br />

mare, il sole, le bianche facciate stanche, cariche<br />

di quella bella antica storia che ci ha sempre affascinato.<br />

Grazie, grazie ancora a Lei, agli amici.<br />

Noi continueremo a tornare, perché in ognuno di<br />

loro rivedremo i momenti belli vissuti con Aldo.<br />

MARIA ROSA DOMINICI BORTOLOTTI<br />

Ammiriamo e siamo dalla parte di persone come<br />

Lei e della Sua famiglia che, nonostante l’improvvisa<br />

scomparsa dell’amato Aldo, avvenuta per uno<br />

strano scherzo del destino proprio nella dimora<br />

delle vacanze qui a <strong>Scalea</strong> e, nonostante l’ignobile<br />

gesto che con Sua figlia ha subìto nell’ultima estate,<br />

ad opera di scalmanati (come riportato dettagliatamente<br />

nell’ultimo numero del <strong>Diogene</strong>), continuerete<br />

ad onorarci con la vostra grad<strong>it</strong>issima<br />

presenza. Spesso abbiamo pubblicato spiacevoli e<br />

incivili atti delinquenziali o di altro genere, come<br />

quelli sopra accennati che, però, hanno avuto es<strong>it</strong>o<br />

diverso in quanto le v<strong>it</strong>time hanno deciso di<br />

vender casa e cambiare aria. Ognuno è libero di<br />

reagire come meglio crede, però è anche sbagliato<br />

gettare la spugna alla prima disavventura. ❑<br />

L’avv. ANNA MANCO RISPONDE<br />

matrimonialista e specializzata<br />

in dir<strong>it</strong>to di famiglia<br />

Mi sono separata consensualmente dieci mesi fa,<br />

ma non sono soddisfatta degli accordi presi con<br />

mio mar<strong>it</strong>o. Posso chiedere la modifica, anche se<br />

è passato poco tempo?<br />

Dopo la separazione dei coniugi può cap<strong>it</strong>are che<br />

gli accordi firmati lascino insoddisfatti. Nasce così la<br />

necess<strong>it</strong>à di capire cosa fare. Ebbene, se le condizioni<br />

stabil<strong>it</strong>e insieme al coniuge sono cambiate o<br />

se si scopre che il partner abbia nascosto qualcosa<br />

di importante all’altro, la nostra legislazione ha previsto<br />

la possibil<strong>it</strong>à di modificare gli accordi raggiunti<br />

in sede di separazione consensuale: se ci sono<br />

validi motivi, si può chiedere al Tribunale la modifica<br />

oppure la revoca del provvedimento (e dei suoi<br />

contenuti di carattere personale o patrimoniale)<br />

che ha accolto la richiesta di separazione. <strong>Il</strong> fatto<br />

che ci sia stato un precedente accordo, a fondamento<br />

dell’omologa della separazione, comporta,<br />

quindi, che la modifica possa essere richiesta se la<br />

s<strong>it</strong>uazione sia cambiata rispetto al tempo della separazione.<br />

Sono, quindi necessarie delle circostanze<br />

nuove oppure non emerse anche se antecedenti.<br />

Ad esempio, se l’ex prima non lavorava ed<br />

ora abbia un ottimo lavoro oppure se lei abbia visto<br />

crollare il suo redd<strong>it</strong>o, può chiedere di essere<br />

esentato dal versare l’assegno o chiedere di ridurne<br />

la misura. Per ottenere la modifica degli accordi<br />

di separazione, si potrà depos<strong>it</strong>are un ricorso in Tribunale<br />

ai sensi e per gli effetti dell’art. 710 c.p.c. A<br />

questo punto dovrà, quindi, rivolgersi ad un avvocato<br />

che inizierà con il ricorso un procedimento civile<br />

con l’obiettivo di dimostrare che la s<strong>it</strong>uazione<br />

economica si è modificata a suo svantaggio. ❑<br />

TUTTI GLI ANGELI DEL CIELO<br />

Ultimi giorni di sole, ultime giornate di vacanza per<br />

turisti last minute; ultime giornate di lavoro per noi<br />

“stagionali” che aspettiamo con trepidazione l’arrivo<br />

del caldo dell’estate, e poi non vediamo l’ora<br />

che vadan via! Riaccendo il pc dopo quasi quattro<br />

mesi e la mia pagina di face book è ferma là, a quel<br />

tremendo e maledetto giorno 28 giugno: “Mario<br />

non c’è più”. È strano guardarsi intorno e rendersi<br />

conto che tutto va avanti e si trasforma, senza dar<br />

peso a ciò che accade… Ombrelloni messi via, costumi<br />

riappesi negli armadi per far spazio a maglioncini,<br />

foglie cadute, giornate più brevi. Dò uno<br />

sguardo stord<strong>it</strong>o agli eventi, alle foto; una bimba in<br />

costume mi sorride; d’un tratto un pensiero fa capolino<br />

fra gli altri, forse più forte, forse solo più nostalgico<br />

degli altri. Ai bambini si insegna ad aver<br />

paura del dottore, del lupo cattivo, del buio, del<br />

mostro Meo. Racconto solo adesso e con un pizzico<br />

di vergogna che io da bambina avevo paura dei<br />

ladri! Ma non di quelli in cerca di monili preziosi ma<br />

ladri “speciali” che avrebbero portato via i miei gen<strong>it</strong>ori…<br />

Allora, come solo una bimba può fare, mi<br />

rifugiavo sotto le coperte. <strong>Il</strong> profumo di pul<strong>it</strong>o mi<br />

faceva sentire al sicuro e allora piangendo pregavo<br />

che la fata buona li tenesse lì con me sempre e li<br />

proteggesse da ogni male! Poi si diventa grandi e le<br />

piccole paure diventano fobie! I ragni, i serpenti, i<br />

temporali, l’acqua. Credo che alla base di tutte ce<br />

ne sia una, la più grande… Con quella neanche la<br />

ragione ha la meglio: “la morte”. Qualcuno la descrive<br />

come una vecchia signora con la falce, altri<br />

come un vento gelido e silenzioso altri ancora come<br />

la punizione del cielo! Io?! Non credo d’essermene<br />

fatta ancora un’idea… Per ora la sento solo<br />

come una grande ingiustizia! <strong>Il</strong> non aver tempo per<br />

le parole per gli abbracci, per le scuse ti fa sentire<br />

inerme forse solo perché davanti ad una cosa così<br />

lo si è!!! Così quando perdiamo un amico, un amore,<br />

un familiare o un semplice conoscente, quasi<br />

guidati da una forza superiore, credenti o no, fissiamo<br />

il cielo e speriamo che possano sentire i nostri<br />

pensieri e che ovunque si trovino siano felici. È<br />

stato un anno interminabile… È difficile trovar pace<br />

quando sono ragazzi come me a lasciare un<br />

percorso appena iniziato; ragazzi con cui ho condiviso,<br />

parlato, riso o anche solo nominato… È difficile<br />

sempre, ma quando ti svegliano all’alba e tu<br />

tramort<strong>it</strong>a dal sonno ti rendi conto che non puoi<br />

far niente, beh, lo è ancora di più! Ciò che vorrei<br />

più di ogni altra cosa è che da queste lacrime amare<br />

imparassimo tutti qualcosa. Magari che la v<strong>it</strong>a è<br />

uno splendido dono, magari solo ad essere più responsabili,<br />

magari a dire sempre ciò che pensiamo,<br />

magari a ridere solo di più, magari… E poi che ci<br />

prendessimo tutti un minuto per guardare il cielo e<br />

vederle brillare tutte le “NOSTRE STELLE”!!!<br />

Ricordando Mario, Chiara, Mimmo, Francesco, Cristian,<br />

Michele, Daniele e tutti gli “angeli del cielo”.<br />

SIMONA MALTESE<br />

Ricordi e riflessioni che tutti dovrebbero fare per<br />

apprezzare di più la v<strong>it</strong>a. In particolar modo, lo dovrebbero<br />

fare quei giovani che sentono il mondo<br />

loro, come è giusto che accada a quella età. Quel<br />

mondo bello e crudele che a volte, se non lo pren-<br />

di dal verso giusto, però, ti può tradire giocandoti<br />

brutti e irreparabili scherzi. Ma quando si è giovane,<br />

giustamente, non si pensa mai a cosa di brutto<br />

potrebbe accaderti. A volte si spreca del tempo<br />

oziando nell’inutil<strong>it</strong>à, non si apprezzano le cose<br />

più semplici che, poi, sono quelle più belle. Ma<br />

tutto ciò, inutile fare ragionamenti a posteriori, fa<br />

parte della gioventù che dà e che prende e che<br />

non potrebbe chiamarsi diversamente. ❑<br />

UNIRSI PER ESSERE PIÙ FORTI<br />

Caro Direttore,<br />

in mer<strong>it</strong>o alla lettera della Signora Angelina Oliva<br />

pubblicata sull’ultimo numero del <strong>Diogene</strong>, al suo<br />

interrogativo. «Ma i veri pazzi chi sono realmente?».<br />

Vorrei rispondere che, a mio avviso, coloro che<br />

vengono defin<strong>it</strong>i pazzi sono i veri savi. Sono coloro<br />

i quali hanno sempre lottato e lottano, con dign<strong>it</strong>à<br />

e con metodi democratici, per difendere il<br />

proprio luogo natio dall’assalto di quanti hanno<br />

tentato e tentano di distruggerne la storia, la civiltà<br />

ed il patrimonio culturale. Per i “potenti” di turno è<br />

facile definire pazzo chiunque contrasta i loro<br />

obiettivi e le loro scelte spesso dannosi alla collettiv<strong>it</strong>à.<br />

La rievocazione sul <strong>Diogene</strong>, da parte della Signora<br />

Oliva, di un manifesto affisso negli anni ’70 e<br />

contenente l’ipotetica definizione: “G.S. è pazzo”,<br />

potrebbe apparire alquanto inopportuna e lesiva<br />

anche della privacy, se l’intento dell’autrice della<br />

lettera pubblicata non fosse quello di evidenziare<br />

le tante battaglie che G.S. (artista p<strong>it</strong>tore più volte<br />

premiato in campo nazionale ed internazionale) ha<br />

portato avanti con onore per difendere la sua <strong>Scalea</strong><br />

fra tante incomprensioni e persecuzioni. Vorrei<br />

ricordare alla gentile Signora Oliva che a <strong>Scalea</strong> esiste<br />

già un’Associazione culturale: il Centro Studi<br />

“Attilio Pepe” (di cui, so bene, che Lei è stata direttrice),<br />

la quale benissimo può riprendere le tante<br />

battaglie del passato per difendere il patrimonio<br />

culturale, ambientale ed etnico della nostra c<strong>it</strong>tà;<br />

basta organizzarsi, essere un<strong>it</strong>i e, quindi, essere più<br />

forti. Con l’occasione Le porgo cordiali saluti, ringraziandola<br />

per la sua squis<strong>it</strong>a osp<strong>it</strong>al<strong>it</strong>à.<br />

(E.A.V.F.S.)<br />

<strong>Scalea</strong>, come del resto molti piccoli centri, anche se<br />

apparentemente ha tantissime associazioni, nei fatti<br />

ed in concreto produce più fumo che arrosto. Troppi<br />

personalismi, troppi secondi fini, troppa invidia,<br />

troppa gelosia, troppa malafede, ma anche troppo<br />

poco spir<strong>it</strong>o associativo, contribuiscono a fare in<br />

modo che tante associazioni, alla fine, si mantengano<br />

su una o due persone, con in bella mostra il nome<br />

della pseudo associazione che alla fine non porta<br />

giovamento alla cresc<strong>it</strong>a sociale e civile della<br />

comun<strong>it</strong>à. A propos<strong>it</strong>o del riferimento al nostro collaboratore<br />

e socio della prima ora Gennaro Serra<br />

che, in tempi difficili e non sospetti, con coraggio e<br />

convinzione, si mise contro certi potenti dell’epoca<br />

nella speranza di salvare <strong>Scalea</strong>, ci duole affermare,<br />

a distanza di circa 40 anni, che Gennaro, purtroppo,<br />

aveva ragione. I pazzi erano quelli che hanno<br />

sfregiato <strong>Scalea</strong> irreparabilmente. ❑


12 ❏ Arte & Attual<strong>it</strong>à ottobre-novembre <strong>2009</strong><br />

CON LA MUSICA NON<br />

SI PERDE L’ANIMA!<br />

Via Lauro, 179-181 - 87029 SCALEA (Cs)<br />

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MUSICA NEI LICEI... “IL NULLA” PROSPETTATO!<br />

di PIETRO BLUMETTI<br />

di LUCIANO POSTERARO<br />

<strong>Il</strong> rapporto di un artista con il mondo è sempre tragico,<br />

se l’artista è tale davvero. Gli artisti in genere,<br />

come anche gli scr<strong>it</strong>tori, si dividono in due categorie:<br />

quelli che lo sono e quelli che non lo sono. Ma<br />

il mondo usa guardare con irrisione al tragico che<br />

è in loro. In realtà lo spinoso rapporto dell’artista<br />

con l’essere, proprio quando meno riesce a incidere<br />

sull’esistente, meglio ne rappresenta le contraddizioni.<br />

L’arte non tollera la mediocr<strong>it</strong>à e non<br />

concede i suoi lauri e le sue invest<strong>it</strong>ure se non agli<br />

eletti, ai folgorati dalla grazia divina. Anche per<br />

questi, però, quante tribolazioni! Di quante spine<br />

si trapungono le loro corone! Mozart e Beethoven<br />

non avevano conosciuto che stenti e miseria, e Donizetti<br />

e Schumann erano stati travolti dalla follia.<br />

Si, era poi venuta per loro, come per altri sommi<br />

egualmente infelici, la gloria, la postuma consacrazione<br />

riparatrice, ma a quale duro prezzo l’avevano<br />

pagata! Anche se oggigiorno gli eventi pol<strong>it</strong>ici e<br />

culturali della nostra collettiv<strong>it</strong>à lo trascinano nel<br />

mezzo di questi “rumori” discordanti, l’artista (mediocre<br />

che possa apparire) crea al suo animo una<br />

sol<strong>it</strong>udine impenetrabile, all’interno della quale<br />

nessuna voce umana ha più successo. È pur vero<br />

che l’uomo può perdere la musica se perde l’anima,<br />

ma non perderà mai l’anima se conserverà la<br />

musica. ❑<br />

PAGINE E MUSICA:<br />

BOSSA NOVA, JAZZ,<br />

HAMMOND EVOLUTION<br />

Le recenti disposizioni normative in mer<strong>it</strong>o alla imminente<br />

creazione del nuovo Liceo musicale, così<br />

come previste nel recente relativo Schema di Regolamento,<br />

non possono non provocare in noi (e<br />

certamente anche in tutti i musicisti e gli amanti<br />

della musica del nostro paese) un senso di profonda<br />

delusione. Anche il Parere che il CNPI ha espresso<br />

recentemente, sorvola sulle sostanziali carenze<br />

del Regolamento in mer<strong>it</strong>o ad alcuni fondamentali<br />

aspetti relativi all’attivazione del Liceo musicale; risulta,<br />

in sostanza, troppo morbido e generico; sicuramente<br />

ci si aspettava molto di più! Con questo<br />

APPELLO intendiamo dunque rispondere ad<br />

una giusta sollec<strong>it</strong>azione del CNPI, fornendo il nostro<br />

contributo e facendolo partecipe delle nostre<br />

idee e delle nostre proposte, frutto di lunghi anni<br />

di esperienza diretta in qual<strong>it</strong>à di musicisti e docenti.<br />

Sono particolarmente urgenti due questioni<br />

da affrontare: I Corsi ad indirizzo musicale nella<br />

scuola media; I Licei musicali. R<strong>it</strong>eniamo infatti che<br />

lo scopo e la funzione del “Liceo ad indirizzo musicale”<br />

sia: realizzare finalmente nel nostro paese<br />

un completo, organico e consequenziale corso di<br />

Studi musicali, nel quale lo studio di uno strumento<br />

musicale sia presente obbligatoriamente in tutta<br />

la scuola dell’obbligo: elementari, medie e licei<br />

(naturalmente, obbligatorio solo in “giusta” percentuale).<br />

Da un decennio, ogni anno decine di<br />

migliaia di ragazzi che hanno cominciato ad amare<br />

il “loro” strumento musicale studiandolo nei corsi<br />

ad indirizzo musicale della scuola media, sono poi<br />

costretti ad interrompere tale studio. In virtù di ciò<br />

r<strong>it</strong>eniamo sia necessario che, una parte dei nostri<br />

ragazzi, possa continuare tale studi musicali in<br />

qualsiasi liceo scelga per il suo futuro; anche per<br />

non precludersi defin<strong>it</strong>ivamente una eventuale<br />

prosecuzione dei suddetti Studi musicali nei Conservatori<br />

(ist<strong>it</strong>uti di rango esclusivamente univers<strong>it</strong>ario).<br />

Ma nel suddetto Schema di Regolamento<br />

per i Licei, si prevede invece che il “Liceo musicale”<br />

“sarà attivabile al massimo in sole 40 “sezioni”<br />

sparse in tutta Italia; (mentre 40 sezioni di “liceo<br />

musicale” sarebbero forse sufficienti... per la sola<br />

regione del Lazio. Ammesso che si attivino anche<br />

“tutte” le predette 40 sezioni, questo significherà<br />

avere una o, al massimo, due “sezioni musicali” per<br />

ogni Regione (sarà come aver disperso le classi di<br />

un unico conservatorio in tutta Italia!) Ci sembra<br />

inoltre oggettivamente grave che nel suddetto<br />

Schema di Regolamento non si prospetti alcun<br />

consolidamento dell’indirizzo musicale nella<br />

scuola media (ancora completamente facoltativo).<br />

Oltre a questo, appare quantomeno curioso il fatto<br />

che si accenni solamente all’eventuale utilizzo<br />

dei docenti di strumento della scuola media per<br />

l’insegnamento di strumento nelle sezioni dei licei<br />

musicali. Si tratta di una grave “dimenticanza”, in<br />

quanto sono migliaia i docenti in Strumento, già<br />

accuratamente selezionati dall’amministrazione (di<br />

ruolo od inser<strong>it</strong>i nelle graduatorie per la specifica<br />

classe di strumento -A077-) e che, in virtù di questo,<br />

hanno pieno t<strong>it</strong>olo ad essere inser<strong>it</strong>i nelle graduatorie<br />

del relativo strumento della scuola secondaria<br />

(in quanto dello stesso amb<strong>it</strong>o e del<br />

medesimo comparto scolastico). Si tratta di questioni<br />

di fondamentale importanza, strettamente<br />

concatenate tra loro e tese a trasformare veramente<br />

e radicalmente il precario e lacunoso sistema<br />

dell’istruzione musicale. Ma se si darà segu<strong>it</strong>o<br />

al “piccolo progetto” delle eventuali 40 sezioni<br />

disperse in tutto il Paese si tradirà completamente<br />

il senso della legge 508/99 DI RIFORMA DEI CON-<br />

SERVATORI! Una legge che sembrava mostrare come,<br />

anche nel nostro paese, si fosse finalmente<br />

compresa l’importanza di far studiare anche la musica<br />

ai nostri ragazzi, non per avviarli alla professione<br />

musicale (a questo dovrà pensare il Conservatorio<br />

- “l’Univers<strong>it</strong>à” degli Studi musicali) ma per<br />

contribuire alla loro completa formazione di persone<br />

e divenire c<strong>it</strong>tadini migliori, degni di un paese<br />

civile. ❑<br />

IL VINO DEGLI AMANTI…<br />

PER GLI AMANTI DEL VINO<br />

di ROSELLINA ARTURI<br />

Cosenza - Nell’amb<strong>it</strong>o del programma della 29esima<br />

edizione de “<strong>Il</strong> Donnici, la sagra e non solo”<br />

presso la libreria Mondadori di Cosenza in piazza XI<br />

settembre sì è tenuto un incontro letterario su “<strong>Il</strong> vi-<br />

<strong>Il</strong> geniale Pasquale Lanzillotti, t<strong>it</strong>olare della libreria<br />

“Victoria” di Praia a Mare, ha avuto la bellissima<br />

idea di organizzare, ad ingresso libero, per le ultime<br />

tre domeniche di novembre, serate a tema con<br />

musica dal vivo, letture e degustazione vini. Nel<br />

primo affollatissimo appuntamento di domenica<br />

15 novembre <strong>2009</strong>, si sono esib<strong>it</strong>i per la Bossa Nova:<br />

la bravissima ed affascinante Tiziana Grezzi (voce)<br />

accompagnata magistralmente da Umberto Napol<strong>it</strong>ano<br />

(piano), Sasà Calabrese (contrabbasso) e<br />

Leon Pantarei (percussioni).<br />

Ha raccontato: Walter Brunelli. A fine serata, stuzzichini<br />

e degustazione di “Berbicaro V<strong>it</strong>i e Vini” per<br />

tutti gli intervenuti. ❑<br />

PER UNA CITTÀ PULITA<br />

NON OCCORRONO ACROBAZIE!<br />

DIFFERENZIA I TUOI RIFIUTI NEGLI<br />

APPOSITI CONTENITORI<br />

Patronato Ital<br />

Centro Servizi Ital Caf Uil<br />

Unione Italiana<br />

Mezzadri e Coltivatori Diretti<br />

Associazione<br />

Olivicole e Pratiche Agricole<br />

Da sempre...<br />

al servizio dei c<strong>it</strong>tadini e degli agricoltori<br />

<strong>Scalea</strong> - Via Rendano, 29/31<br />

Tel. e Fax 0985 90060 - Cell. 347 8661619<br />

no degli amanti… per gli amanti del vino”. R<strong>it</strong>a Fiordalisi,<br />

funzionario della Biblioteca Nazionale di Cosenza,<br />

ha preso spunto dalla poesia di Baudelaire,<br />

il poeta trasgressivo stuzzicato dal nettare dionisiaco,<br />

per discettare sul tema e inv<strong>it</strong>are i presenti alla<br />

mostra bibliografica allest<strong>it</strong>a nella sala museale in<br />

piazzetta Toscano nel centro storico. L’incontro,<br />

moderato dalla giornalista Barbara Marchio, ha avuto<br />

come oratore principale il professore Leopoldo<br />

Conforti il cui excursus è stato segu<strong>it</strong>issimo dai molti<br />

presenti, soprattutto quando ha parlato di eonos<br />

(vino) presente nelle popolazioni pregreche come<br />

vero e proprio culto del vino non ancora legato al<br />

senso religioso. Con le colonie greche, che assorbirono<br />

le civiltà degli Enotri, si ebbero gli enodotti,<br />

veri e propri acquedotti che facevano sgorgare a<br />

valle il nettare rosso. Le parabole del professore<br />

Conforti sono state intervallate dalle poesie dell’attrice<br />

Francesca Marchese e dal cantastorie Enzo<br />

Ruffolo. L’assessore alle Attiv<strong>it</strong>à Economiche e Produttive<br />

Maria Rosa Vuono, pienamente soddisfatta<br />

per l’es<strong>it</strong>o dell’incontro, ha inv<strong>it</strong>ato i numerosi presenti<br />

a vis<strong>it</strong>are la mostra di tele realizzate per l’occasione<br />

sul nettare degli Dei da circa 30 artisti locali<br />

ed esposte in piazza XI settembre. ❑


ottobre-novembre <strong>2009</strong>9 Società ❏ 13<br />

Psicologia: Ansia, attacchi di panico e agorafobia<br />

Ansia, attacchi di panico e agorafobia sono sintomi<br />

oggi molto frequenti tra giovani e giovanissimi.<br />

Intendo riportare brevemente un caso clinico per<br />

sottolineare che (in assenza di eventi traumatici) vi<br />

è quasi sempre una significativa correlazione tra<br />

questo tipo di disturbi e il rapporto gen<strong>it</strong>ori-figli,<br />

sin dall’ infanzia.<br />

Mirco ha 27 anni, è primogen<strong>it</strong>o, ha una sorella di<br />

24 anni che lavora ed è fidanzata, entrambi vivono<br />

nella casa dei gen<strong>it</strong>ori. Mirco ha interrotto gli studi<br />

dopo aver frequentato la facoltà di ingegneria per 2<br />

anni (scelta condizionata dal padre); attualmente<br />

lavora come rappresentante.<br />

Due anni fa si verifica il primo attacco di panico, ma<br />

Mirco si rivolge allo psicologo solo un anno dopo<br />

quando sopraggiunge l’agorafobia.<br />

La sua infanzia è trascorsa in un clima APPARENTE-<br />

MENTE sereno: ha avuto tanti amici, tanti giochi come<br />

tutti i bambini, ha sempre vissuto la scuola con<br />

seren<strong>it</strong>à insieme con insegnanti e compagni, nessun<br />

evento traumatico, malattie, lutti o separazioni particolari.<br />

Nessun elemento poteva, dunque, indurre i<br />

gen<strong>it</strong>ori a presagire il disturbo di Mirco. Da bambino,<br />

però, era cagionevole di salute e quindi sempre oggetto<br />

di attenzioni particolari; non ha mai vissuto<br />

periodi lontano da casa, nessuna separazione neppure<br />

temporanea, non gli è stato concesso neppure<br />

di partecipare alle g<strong>it</strong>e scolastiche. Durante l’adolescenza,<br />

le sue richieste di indipendenza,<br />

identiche a quelle di tutti i ragazzi della sua età,<br />

hanno avuto sempre risposta negativa da parte dei<br />

gen<strong>it</strong>ori che si mostravano persino risent<strong>it</strong>i quando<br />

le attiv<strong>it</strong>à di Mirco erano dirette fuori dai confini della<br />

famiglia. I suoi hobby: suonare e scrivere, erano<br />

svolti di nascosto. I gen<strong>it</strong>ori di Mirco non lo punivano<br />

mai esplic<strong>it</strong>amente, ma usavano spesso i cosiddetti<br />

“ricatti morali” per ottenere che si adattasse alla<br />

loro volontà.<br />

La madre, 53 anni, maestra elementare lo aveva<br />

iscr<strong>it</strong>to alla sua stessa scuola per poterlo controllare<br />

almeno durante la ricreazione e le attiv<strong>it</strong>à svolte all’aperto.<br />

Madre molto apprensiva, lo metteva continuamente<br />

in guardia contro i pericoli e lui condivideva<br />

la sua stessa ansia. A casa gli proibiva qualsiasi<br />

attiv<strong>it</strong>à tipicamente divertente per i bimbi: divertirsi<br />

correndo, giocare scalzo, bagnarsi ecc..; tutto ciò<br />

rendeva Mirco insicuro e dipendente. La mancanza<br />

d’autonomia è dunque, un elemento caratteristico<br />

della v<strong>it</strong>a di Mirco. La madre, inoltre, è ossessionata<br />

dal “m<strong>it</strong>o” della famiglia, per lei la famiglia è veramente<br />

tutto ed è terrorizzata dalle separazioni es-<br />

UN CASO CLINICO<br />

sendo rimasta orfana di entrambi i gen<strong>it</strong>ori quando<br />

era ancora bambina.<br />

<strong>Il</strong> padre ha 61 anni, imprend<strong>it</strong>ore. Persona severa,<br />

autor<strong>it</strong>ario ed impulsivo; era stato molto dipendente<br />

dai suoi gen<strong>it</strong>ori ormai morti e da sua sorella maggiore<br />

ancora in v<strong>it</strong>a. Un anno fa gli è stata diagnosticata<br />

una grave malattia e per 2 mesi la famiglia ha<br />

avuto il terrore di perderlo, ma si è trattato di un falso<br />

allarme. Nonostante ciò, Mirco non percepisce<br />

più il padre come autor<strong>it</strong>ario e onnipotente, ma debole<br />

più di tanti altri e soprattutto bisognoso; comincia<br />

l’agorafobia: Mirco non è più in grado di recarsi<br />

in un qualsiasi posto senza la vicinanza del<br />

padre; non solo è bloccato dalla paura che si possa<br />

ripetere l’attacco di panico, ma vive ogni piccola iniziativa<br />

presa come un tradimento nei confronti del<br />

padre “debole” e della madre in quanto persona<br />

che ha vissuto esclusivamente per i figli. Dunque per<br />

Mirco ogni tentativo verso l’autonomia rappresenta<br />

un tradimento. Nonostante i suoi 27 anni egli non<br />

riesce ad individuarsi, confessa di sentirsi un bimbo<br />

di 7 anni e non un uomo di 27 in quanto il trattamento<br />

che continua a ricevere dai gen<strong>it</strong>ori, in particolare<br />

dalla madre, è lo stesso che riceveva da bambino:<br />

cure, protezione, ostacoli al desiderio di<br />

inserirsi nel mondo esterno.<br />

Valutazione: <strong>Il</strong> tipo di educazione eccessivamente<br />

rigido nelle regole e pieno di decisioni autor<strong>it</strong>arie<br />

adottato dai gen<strong>it</strong>ori ha ostacolato sin dall’infanzia<br />

lo sviluppo di una volontà autonoma. <strong>Il</strong> senso di colpa<br />

che è stato ed è ancora oggi un elemento dominante<br />

dei legami di questa famiglia ha reso Mirco incapace<br />

di qualsiasi passo verso la propria<br />

indipendenza. Inizialmente le sedute di psicoterapia<br />

di Mirco sembravano prive di senso, ma dopo<br />

due mesi egli comincia a raccontare la sua infanzia<br />

ed adolescenza soffermandosi in particolari che prima<br />

gli sembravano insignificanti e soprattutto non<br />

responsabili del suo sintomo. Durante l’analisi supportiva<br />

cominciano ad emergere alcune sensazioni<br />

di fastidio che si trasformano in sentimenti negativi:<br />

emozioni di rabbia, inadeguatezza, incapac<strong>it</strong>à. Dopo<br />

sei mesi Mirco ha piena consapevolezza della<br />

sua storia, della sua personal<strong>it</strong>à, delle cause del suo<br />

disturbo. Inizia così l’elaborazione dei sentimenti e<br />

delle emozioni negative. Mirco non saltava una seduta,<br />

era determinato ad affrontare tutto il dolore.<br />

Durante l’analisi Mirco ha scoperto così che alla base<br />

del rifiuto di uscire c’era la difficoltà a separarsi<br />

dai gen<strong>it</strong>ori sia per MANCANZA DI AUTONOMIA sia<br />

per forte SENSO DI COLPA. Nel giro di un anno individuò<br />

la sua strada e giunse a completa guarigione.<br />

Per chiarimenti o consulenze gratu<strong>it</strong>e:<br />

DOTT.SSA GIUSEPPINA PROVENZANO<br />

cell. 338/2391983.<br />

PROBLEMI ESISTENZIALI<br />

adolescenti: generazione senza no<br />

Nel numero scorso questo giornale ha pubblicato<br />

un articolo a firma dello scrivente dal t<strong>it</strong>olo “Mini pirati<br />

in azione”, in questo il collegamento all’articolo<br />

precedente è dettato dalla necess<strong>it</strong>à di comprendere<br />

le cause di un certo comportamento.<br />

Navigando in internet mi è cap<strong>it</strong>ato di leggere la recensione<br />

del nuovo libro dello psichiatra e psicologo<br />

Paolo Crepet “Sfamiglia” (ed<strong>it</strong>o per i tipi della<br />

ed<strong>it</strong>rice Einaudi) e parecchie domande che mi ponevo<br />

hanno trovato una risposta e un riscontro logico<br />

a s<strong>it</strong>uazioni estreme di bullismo e atteggiamenti<br />

caratteriali dei giovani di oggi. In famiglia,<br />

vuoi per malinteso senso di liberal<strong>it</strong>à, vuoi per mancanza<br />

di tempo da dedicare ai figli, non si dicono<br />

più “No”. Le richieste, a volte assurde, ricevono<br />

nella maggior parte dei casi risposte affermative,<br />

anzi, i gen<strong>it</strong>ori in alcuni casi affrontano disagi pur di<br />

esaudire i desideri di questi poveri figli bistrattati e<br />

mal segu<strong>it</strong>i. Si può fare del male anche per troppo<br />

“amore”. In primo luogo l’autore consiglia di non<br />

ev<strong>it</strong>are di l<strong>it</strong>igare con i ragazzi, anzi inv<strong>it</strong>a a contraddirli<br />

nelle loro fantasie: lo scopo è quello di ridurre<br />

il senso di onnipotenza che li pervade, quella<br />

sensazione che li spinge a fare di tutto e di più in<br />

quanto a loro tutto è permesso. <strong>Il</strong> permissivismo<br />

che impera nelle famiglie è forse la causa principale<br />

della s<strong>it</strong>uazione, a questo propos<strong>it</strong>o mi piace riportare<br />

testualmente un passo che mi ha particolarmente<br />

colp<strong>it</strong>o relativo alla domanda, cosa vuoi<br />

fare da grande?: «...<strong>Il</strong> giovanotto ha stancamente<br />

raggiunto un diploma un paio d’anni prima, poi, più<br />

nulla. Attiv<strong>it</strong>à principali: ascoltare musica, uscire<br />

con la fidanzata, incontrarsi con gli amici anch’essi<br />

nullafacenti... Poi, dice tranquillo: “<strong>Il</strong> Pensionato.<br />

Voglio fare il pensionato”... Forse non ha tutti i torti.<br />

In fin dei conti, è stato pensionato per i suoi primi<br />

vent’anni; perchè mai dovrebbe cambiare condizione<br />

proprio adesso, rinunciare a godere di un<br />

dir<strong>it</strong>to acquis<strong>it</strong>o? Non è per caso cresciuto nell’ozio<br />

e nel permissivismo, imbevuto delle tutele più<br />

indecenti? Non è forse vero che gli è stato fatto capire<br />

che la tranquill<strong>it</strong>à economica non è un trampolino<br />

di lancio, ma un comodo giaciglio dove impigrirsi<br />

come e quando vuole? Che cosa<br />

pretendono quei gen<strong>it</strong>ori, dopo che per vent’anni<br />

hanno scelto l’educazione invertebrata del non dire<br />

nulla, del non contrariare mai il figlio, del non<br />

contrastarlo. Sfidarlo punirlo, provocarlo insomma?<br />

E adesso tocca guardarlo nella sua rassegnata quiete,<br />

incapace di pensare che la responsabil<strong>it</strong>à di un<br />

progetto di v<strong>it</strong>a non è un anatema biblico, ma la<br />

declinazione della libertà...?» Non è vero però, che<br />

siano incapaci di pensare, il permessivismo di cui<br />

hanno goduto fa loro credere che qualunque cosa<br />

facciano o pensino di fare, sia fattibile, perchè, tanto<br />

poi, ci sarà qualcuno che metterà le cose a posto<br />

e si potrà r<strong>it</strong>ornare a fare ciò che si vuole. Allora<br />

vale picchiare (e filmare l’evento) il compagno<br />

diversamente abile, vale distruggere gli arredi di<br />

un’aula scolastica, vale dileggiare i docenti portandoli<br />

all’esasperazione, vale compiere atti sessuali<br />

con la compagnuccia compiacente, filmarli e poi<br />

usarli come arma di ricatto, vale malmenare l’anziano<br />

per strada, il diverso, l’extracomun<strong>it</strong>ario, vale<br />

tutto, tanto alla fine ci pensa papà. La v<strong>it</strong>a, però,<br />

non è questa, presto si troveranno ad affrontare i<br />

veri problemi. Forse sfileranno per chiedere lavoro<br />

e sicurezza alle autor<strong>it</strong>à, oppure si troveranno ad<br />

affrontare pesanti problemi di sopravvivenza, di<br />

mantenimento, di figli, di legge, in sintesi di v<strong>it</strong>a<br />

quotidiana. I gen<strong>it</strong>ori non sono eterni e “lo scudo”<br />

con il tempo si logora, non protegge più, si r<strong>it</strong>rovano<br />

inermi di fronte ad un mondo che fagoc<strong>it</strong>a tutti<br />

coloro che non hanno una difesa, una forza, dettata<br />

dalle difficoltà superate. Alla luce di queste s<strong>it</strong>uazioni<br />

trovano giustificazione i micro criminali per<br />

noia, gli atti di bullismo fatti per avere qualcosa da<br />

raccontare. La mancanza di “NO” provoca effetti<br />

devastanti, forma dei disabili sociali che sono peggio<br />

dei disabili fisici, forma mental<strong>it</strong>à distorte che<br />

saranno alla base della società futura, forma il malessere<br />

del futuro. Ecco la risposta ai mini pirati dello<br />

scorso numero, onnipotenti stolti senza guida. In<br />

chiusura mi piace ricordare un’altra realtà: su questa<br />

nostra terra ogni tre secondi un bimbo con tanti<br />

“NO” muore di fame: 1-2-3..., 1-2-3..., 1-2-3...;<br />

c’è da pensare.<br />

(G.E.Z.)


14 ❏ Storia e Cultura ottobre-novembre <strong>2009</strong><br />

Specchio retrovisore<br />

I COMMERCIANTI di SCALEA DAL 1900 al 1960<br />

Protagonisti dello sviluppo economico della nostra C<strong>it</strong>tà<br />

di ERCOLE SERRA<br />

<strong>Il</strong> commercio, in quest’ultimi anni, ha subìto una<br />

trasformazione sconvolgente sotto l’aspetto della<br />

distribuzione dei prodotti che, invero, si sviluppa<br />

ormai nei grossi punti di vend<strong>it</strong>a (supermercati ed<br />

ipermercati). Questo fenomeno mi induce ad<br />

esternare alcune considerazioni e ricordi rifer<strong>it</strong>i al<br />

secolo scorso. Ovviamente mi soffermo su <strong>Scalea</strong>,<br />

la quale, nel comprensorio dell’alto Tirreno cosentino,<br />

ha sempre avuto un ruolo importante nell’attiv<strong>it</strong>à<br />

commerciale. Nel secolo XIX nella nostra c<strong>it</strong>tà<br />

erano prevalenti i settori dell’agricoltura, della pesca,<br />

dell’allevamento e dell’artigianato; il commercio<br />

vi si svolgeva nelle botteghe (putije), in prevalenza<br />

per la vend<strong>it</strong>a al dettaglio di mercanzie che<br />

arrivavano maggiormente dalla Campania ed, in minore<br />

quant<strong>it</strong>à, dalla Sicilia. È chiaro che anche i<br />

prodotti e le derrate locali sviluppavano operazioni<br />

commerciali fra produttori e vend<strong>it</strong>ori al dettaglio<br />

del posto. Nel primo quarantennio del ‘900, a<br />

<strong>Scalea</strong> il commercio era più fiorente rispetto ad altri<br />

centri del comprensorio, perché avvantaggiato<br />

anche dall’esistenza di un approdo naturale mar<strong>it</strong>timo<br />

nell’insenatura della piccola penisola di Torre<br />

Talao, ove facevano scalo i bastimenti ed altre<br />

grosse imbarcazioni per il trasporto di variegate<br />

merci. Nel porto di <strong>Scalea</strong>, con gli stessi mezzi, arrivavano<br />

commercianti dalla costiera amalf<strong>it</strong>ana, da<br />

quella sorrentina e dall’hinterland napoletano per<br />

vendere, inizialmente in forma ambulante, merci<br />

che non si producevano nel nostro terr<strong>it</strong>orio. Successivamente<br />

il commercio, anche grazie al trasporto<br />

per ferrovia (dopo la costruzione della strada<br />

ferrata e delle stazioni negli anni venti), ebbe<br />

un crescente sviluppo, per cui tutti quei commercianti<br />

ambulanti provenienti dalla Campania e, meno<br />

frequentemente, anche dalla Sicilia, iniziarono<br />

la loro l’attiv<strong>it</strong>à commerciale in sede fissa, aprendo<br />

negozi nel centro storico di <strong>Scalea</strong> ove si sistemarono<br />

defin<strong>it</strong>ivamente (fenomeno che avvenne anche<br />

in altri centri della provincia). Spuntarono, allora,<br />

in piazza De Palma, i negozi delle d<strong>it</strong>te A.<br />

Cacace e S. Didona, (poi d<strong>it</strong>ta P. Stabil<strong>it</strong>o). In via<br />

Gregorio Caloprese (poi via Cesare de Bonis) fu<br />

aperta la bottega gest<strong>it</strong>a della d<strong>it</strong>ta N. Pacifico. Nei<br />

pressi di “Cimalonga” esisteva il primo negozio di<br />

Andrea De V<strong>it</strong>o (detto ‘u marf<strong>it</strong>ano perché era originario<br />

di Strani, vicino ad Amalfi) che sposò Rosa<br />

Imparato, sorella di Antonio e Luigi Imparato<br />

(un’altra famiglia proveniente dall’hinterland napoletano),<br />

i quali avevano aperto un proprio punto<br />

di vend<strong>it</strong>a rispettivamente in Via V<strong>it</strong>torio Emanuele<br />

III ed in Piazza De Palma. La d<strong>it</strong>ta Andrea De V<strong>it</strong>o incrementò<br />

la sua attiv<strong>it</strong>à commerciale, aprendo altri<br />

due punti vend<strong>it</strong>a: uno in Via V<strong>it</strong>torio Emanuele III<br />

(piazza mercato vecchio), gest<strong>it</strong>o dalla moglie Rosa<br />

Imparato, e l’altro in Piazza Caloprese con la costruzione<br />

di nuovi capannoni ove si svolgeva anche<br />

il commercio all’ingrosso, con la collaborazione dei<br />

figli Vincenzo, Erminio e Nicola. Negli anni venti l’azienda<br />

si divise perché Nicola De V<strong>it</strong>o morì durante<br />

il confl<strong>it</strong>to mondiale 1915/18 ed Erminio aprì<br />

una propria bottega nei pressi dello scalo ferroviario<br />

di <strong>Scalea</strong>, mentre Vincenzo continuò a gestire<br />

l’azienda originaria paterna che ancora esiste e che<br />

è stata gest<strong>it</strong>a, nel corso degli anni, dai coeredi d<strong>it</strong>ta<br />

G. ed E. De V<strong>it</strong>o che l’incrementarono anche con<br />

la vend<strong>it</strong>a di materiale edile (attuale negozio nella<br />

“Fischija”). Nel 1948, nella vecchia bottega di Rosa<br />

Imparato fu aperto un punto vend<strong>it</strong>a di alimentari<br />

e generi diversi dal nipote Andrea Serra, di cui il<br />

12 novembre di quest’anno ricorre il trentennale<br />

della morte. Questa azienda (gest<strong>it</strong>a dai figli e rispettivi<br />

coniugi) ha cessato l’attiv<strong>it</strong>à nel 2007 dopo<br />

sessant’anni. La d<strong>it</strong>ta A. Serra, all’inizio degli anni<br />

trenta, aveva già avviato un’attiv<strong>it</strong>à commerciale all’ingrosso<br />

ed al dettaglio (ancora esistente) nello<br />

scalo ferroviario di Verbicaro (attuale Marcellina)<br />

che forniva merce di vari generi a tutti i dettaglianti<br />

dei paesi dell’Alto Tirreno cosentino (cfr <strong>Diogene</strong><br />

Moderno n. 7- <strong>Novembre</strong> 1999, pag. 6). Altri commercianti<br />

campani di stabilirono a <strong>Scalea</strong>, come la<br />

d<strong>it</strong>ta Gambardella nel settore dell’abbigliamento e<br />

stoffe con il punto vend<strong>it</strong>a in Piazza Caloprese ancora<br />

esistente e, nella stessa piazza, le d<strong>it</strong>te C.<br />

Scoppetta, A. D’Acunti con i loro negozi di stoffe<br />

e merceria, nonché la d<strong>it</strong>ta Paolillo con il negozio<br />

in via M. Bianchi. Anni prima, si stabilì a <strong>Scalea</strong>, a<br />

largo “Marina”, la d<strong>it</strong>ta M. Corcione, sempre nel<br />

settore stoffe ed abbigliamento, mentre uno dei<br />

suoi figli, d<strong>it</strong>ta P. Corcione, aprì successivamente un<br />

negozio in via V<strong>it</strong>torio Emanuele III. Un esercizio fu<br />

aperto dalla d<strong>it</strong>ta A. Corcione per la vend<strong>it</strong>a al<br />

dettaglio di generi diversi. Un grosso negozio fu attivato<br />

in Piazza Caloprese dalla d<strong>it</strong>ta Ciriaco Scoppetta<br />

prima della seconda guerra mondiale, per la<br />

vend<strong>it</strong>a di stoffe e prodotti vari che, dopo la scomparsa<br />

del t<strong>it</strong>olare, diventò d<strong>it</strong>ta “Scoppetta & Calvano”.<br />

Nello stesso posto, esisteva la D<strong>it</strong>ta E. Pezzotti,<br />

un noto commerciante all’ingrosso ed al<br />

dettaglio di generi alimentari e prodotti vari, con<br />

vasti magazzini ove si fornivano tanti dettaglianti<br />

della zona. Alla sua prematura morte, l’attiv<strong>it</strong>à dell’azienda<br />

continuò con il figlio Peppino ed il genero<br />

A. De V<strong>it</strong>o e successivamente con la d<strong>it</strong>ta A. Calvano.<br />

Tanti altri operatori economici hanno<br />

eserc<strong>it</strong>ato, ed alcuni eserc<strong>it</strong>ano ancora nella nostra<br />

c<strong>it</strong>tà il commercio al dettaglio in vari settori merceologici<br />

e nella prestazione di servizi vari. Nel<br />

campo degli alimentari ne c<strong>it</strong>o alcuni, così come mi<br />

sovvengono in mente: le d<strong>it</strong>te C. Galiano, O. Posteraro,<br />

F. De Paola, E. Conte, Francesco Serra, C.<br />

Stabil<strong>it</strong>o, C. Galiano, R. Laregina; il commercio ambulante<br />

di generi alimentari N. Fornaio; le macellerie<br />

delle d<strong>it</strong>te C. e L. Gonnella, G. Ferraro, G. Galiano<br />

C. Barbarello, Lanuara; i bar delle d<strong>it</strong>te G. e M.<br />

Cardillo, V. Ianniello, B. Didona; la prima pasticceria<br />

della d<strong>it</strong>ta A. De Angelis e la prima pizzeria della<br />

d<strong>it</strong>ta O. Scarfone; i fruttivendoli delle d<strong>it</strong>te M. Senatore,<br />

N. Bencardino e N. Bove. In altri settori mi<br />

sovvengono, le cartolibrerie delle d<strong>it</strong>te G. Serra e<br />

M. Le Rose; l’emporio della d<strong>it</strong>ta G. Didona; la tipografia<br />

del giornalista Mario Manco; l’edicole “La<br />

Specola” di M. Manco, quella di G. Aloe e di F. Bernardo;la<br />

prima gioielleria della d<strong>it</strong>ta F. Z<strong>it</strong>o e, poi,<br />

quella della d<strong>it</strong>ta A. Oliva; gli oleifici -ì trapp<strong>it</strong>(i)delle<br />

d<strong>it</strong>te P. Luongo e B. Didona; le pompe di benzina<br />

delle d<strong>it</strong>te A. Luongo e A. Barbarello e la stazione<br />

di servizio “Agip”; i ristoranti “Barbarello”,<br />

“Genova” e “Sassone” (a’ lanterna); i lidi “Ajnella“,<br />

“La Casetta”, “Vaccaro” e “Olgarino”; i mulini di N.<br />

Pacifico e “Sadiam”; i panifici delle d<strong>it</strong>te E. De V<strong>it</strong>o,<br />

M. Conte, V. Laino ed i vapoforni delle d<strong>it</strong>te De V<strong>it</strong>o<br />

Rosina, G. De V<strong>it</strong>o e B. Didona; i tabacchini di G.<br />

Serra fu G. con il coniuge Angiolina De V<strong>it</strong>o, O.<br />

Spagnolo e M. Risoli; le farmacie “Bergamo”; le botteghe<br />

di chincaglierie-cretaglie delle d<strong>it</strong>te C. Crudo,<br />

O. Manco, e V. Laino; la vend<strong>it</strong>a di mobili delle<br />

d<strong>it</strong>te G. Spinelli, M. Luongo, V. Ciaccio e P. Forgione<br />

che aprì la prima pescheria del paese; gli alberghi<br />

“Barbarello”, “Genova”, “Santa Marta” e “Santa<br />

Caterina”; la torrefazione del caffè della d<strong>it</strong>ta V. Didona;<br />

il negozio di abbigliamento E. Cantisani e la<br />

merceria Q. Barletta. Qualora mi fossero sfugg<strong>it</strong>e altre<br />

attiv<strong>it</strong>à, se segnalate saranno pubblicate prossimamente.<br />

Come è evidente, tutte queste aziende,<br />

in gran parte cessate da tempo e sempre gest<strong>it</strong>e a<br />

livello familiare, certamente nel loro insieme hanno<br />

contribu<strong>it</strong>o alla cresc<strong>it</strong>a economica del nostro terr<strong>it</strong>orio.<br />

All’epoca la clientela nelle “putjie” trovava<br />

soprattutto un rapporto umano e fiduciario che<br />

oggi raramente si riscontra nelle attuali megastrutture<br />

commerciali dove il “protagonista” è “il carrello<br />

della spesa” che fa da compagno ai clienti vaganti<br />

fra gli espos<strong>it</strong>ori delle merci fino alle casse,<br />

spesso affollate. È ovvio che tantissime piccole e<br />

medie aziende individuali al dettaglio hanno dovuto<br />

cessare la loro attiv<strong>it</strong>à, comprese quelle che<br />

eserc<strong>it</strong>avano il commercio all’ingrosso, ormai in via<br />

di estinzione. R<strong>it</strong>engo che anche i rappresentati di<br />

commercio stiano perdendo il loro ruolo di intermediari<br />

perché i contratti di compravend<strong>it</strong>a ora<br />

vengono stipulati direttamente con le moderne e<br />

veloci reti di comunicazione telematica. Oggi in<br />

tanti piccoli e medi centri urbani continuano a sorgere<br />

i mega supermercati, tant’è che il rapporto<br />

ab<strong>it</strong>anti/punti-vend<strong>it</strong>a, a mio giudizio, è stato sforato<br />

da tempo, come pure la microeconomia delle<br />

storiche “putije” che sviluppava ricchezza e benessere,<br />

creando lavoro. ❑<br />

DIAMANTE NON SI FERMA<br />

Dopo il Peperoncino Festival, è toccato all’Operazione<br />

Muralespanso <strong>2009</strong>, promossa dall’Assessore<br />

alla Cultura Battista Maulicino, dare spazio all’arte,<br />

nelle tre forme della musica, della poesia e<br />

della p<strong>it</strong>tura, con la realizzazione di una ventina di<br />

murales che consentono alla rinomata c<strong>it</strong>tadina tirrenica<br />

di mantenere il primo posto fra i paesi “dipinti”<br />

d’Italia. La direzione artistica della manifestazione<br />

è stata affidata per le rispettive competenze<br />

ai p<strong>it</strong>tori Gabriele Marino e Luciano Russo V<strong>it</strong>ale ed<br />

alla poetessa Antonietta Dell’Arte e, per la costola<br />

“i spurt”, a Francesco Cirillo; il tutto con la consulenza<br />

del noto cr<strong>it</strong>ico d’arte Aurelio De Rose. Gli<br />

artisti inv<strong>it</strong>ati a dipingere sono stati: Giorgio Crisafi,<br />

Gennaro Caiazzo, Gabriele Castaldo, Francesca Di<br />

Martino, Antonio Fomez, Paola Cioncolini, Mario<br />

Lanzione. I poeti, che hanno firmato altri muri del<br />

centro storico e di nuove zone del capoluogo e<br />

della frazione di Cirella, sono stati: Leopoldo Attolico,<br />

Davide Borinsztajn, Maria Teresa Ciammaruconi,<br />

Antonietta Dell’Arte, Mariella De Santis, Franco<br />

Dionesalvi, Luigi Fontanella, Giovanni Grimaldi, Aldino<br />

Leoni, Nina Maroccolo, Giulia Niccolai, Guido<br />

Oldani, Plinio Perilli, V<strong>it</strong>o Riviello, Ottavio Rossani e<br />

Antonio Spagnuolo. Durante la serata di presentazione<br />

di Muralespanso <strong>2009</strong>, in Piazzetta San Biagio,<br />

si è esib<strong>it</strong>o il soprano Antonella Biondo, accompagnata<br />

al pianoforte dal maestro Romeo<br />

Lombardi, mentre nella serata conclusiva dal t<strong>it</strong>olo<br />

“Arcobaleno in versi”, svoltasi presso l’hotel Cristina,<br />

la lettura delle poesie degli artisti presenti, affidata<br />

a Sonia Benedetto, è stata alternata alle esibizioni<br />

del Gruppo dell’incanto - Ambasciatori di<br />

poesia, di Alessandria, composto da Aldino Leoni<br />

(cantore) Mario Martinengo (musicista) e degli artisti<br />

locali, il tenore Francesco Bevilacqua e il musicista<br />

Salvatore Sangiovanni.<br />

(M.P.)


ottobre-novembre <strong>2009</strong> Storia e Cultura ❏ 15<br />

LA “SCUOLA DI TORTORA” AL TEMPO DEGLI ENOTRI<br />

di BIAGIO MOLITERNI<br />

<strong>Il</strong> passaggio dalla preistoria alla storia è segnato dall’invenzione<br />

della scr<strong>it</strong>tura, grazie alla quale la civiltà<br />

umana poté progredire enormemente. Senza la<br />

scr<strong>it</strong>tura, infatti, le conoscenze della comun<strong>it</strong>à erano<br />

affidate unicamente alla memoria dei più anziani<br />

che, proprio per questo motivo, ricoprivano un<br />

ruolo preminente in quelle società primordiali. Con<br />

la scr<strong>it</strong>tura, invece, il sapere divenne patrimonio comune<br />

e facilmente trasmissibile alle generazioni future,<br />

in modo da lim<strong>it</strong>are il rischio che le esperienze<br />

acquis<strong>it</strong>e andassero perdute con la morte dei<br />

protagonisti. Naturalmente, non vi è una data unica<br />

alla quale far risalire l’inizio della storia, perché i caratteri<br />

alfabetici sono stati introdotti in momenti diversi<br />

nei vari luoghi della terra. E se i Sumèri li conoscevano<br />

già cinquemila anni addietro, vi sono<br />

tuttora alcune tribù amazzoniche che continuano a<br />

utilizzare la sola lingua parlata e a vivere la loro fase<br />

preistorica. Per quanto riguarda la nostra penisola,<br />

l’inizio dell’epoca storica è databile al periodo<br />

compreso tra l’VIII e il VII secolo a.C., quando i Greci<br />

o Elleni sbarcarono sulle coste ioniche dell’Italia<br />

meridionale e insediarono le loro colonie nella Magna<br />

Grecia. Essi portarono con sé i segni alfabetici<br />

(che avevano appreso dai Fenici) per annotare i<br />

propri atti di commercio, pratica che lentamente<br />

finì per essere adottata da tutti i popoli <strong>it</strong>alici. Scrive<br />

in propos<strong>it</strong>o Pietro Giovanni Guzzo: “Gli etruschi<br />

riprenderanno dai greci il sistema di scr<strong>it</strong>tura e gli<br />

stessi romani adatteranno quei simboli alla propria<br />

lingua. Non fosse altro che per questo, varrebbe<br />

senz’altro la pena di studiare le antiche vicende<br />

dell’Italia meridionale”. Le prime genti <strong>it</strong>aliche con<br />

le quali i Greci entrarono in contatto furono, tuttavia,<br />

gli Enotri, una popolazione di pastori e di agricoltori<br />

insediatasi, nel corso del secondo millennio<br />

a.C., a sud della linea ideale che congiunge Paestum<br />

a Taranto. La mancanza di una forte strutturazione<br />

economica e sociale fu alla base della scarsa<br />

resistenza che gli Enotri opposero ai nuovi arrivati,<br />

ai quali lasciarono il pieno controllo delle coste ioniche<br />

e dai quali furono sospinti verso le zone più<br />

interne, al di là di una serie di “santuari” che i Greci<br />

avevano costru<strong>it</strong>o per delim<strong>it</strong>are i propri confini.<br />

Con il passare del tempo e con l’affievolirsi dei contrasti,<br />

però, i rapporti tra i due popoli cessarono di<br />

essere confl<strong>it</strong>tuali e proprio i “santuari di confine”<br />

diventarono luoghi privilegiati di incontro, non solo<br />

per la preghiera, ma anche per i commerci e per l’elaborazione<br />

di nuovi linguaggi. S’intensificarono così<br />

gli scambi interculturali che permisero agli Enotri<br />

di acquisire una maggiore “autocoscienza” e la volontà<br />

di non subire passivamente gli eventi. Perciò,<br />

quando nel corso del VI secolo a.C. i Greci cominciarono<br />

ad interessarsi sistematicamente della costa<br />

tirrenica, gli Enotri li costrinsero a stipulare una serie<br />

di “trattati”, con i quali ev<strong>it</strong>arono un ruolo di pura<br />

subaltern<strong>it</strong>à e si assicurarono i benefici di cui gli<br />

Elleni erano portatori. Conosciamo due esempi di<br />

accordi tra Greci ed Enotri. <strong>Il</strong> primo è il contratto<br />

con il quale i Focesi acquistarono dagli indigeni il<br />

terr<strong>it</strong>orio presso l’attuale Ascea, dove insediarono<br />

la colonia di Elea. L’altro è il trattato di amicizia tra<br />

la più importante colonia della Magna Grecia, Sibari,<br />

e il popolo dei Serdàioi, oggi identificato con gli<br />

Enotri del Golfo di Policastro e, in particolare, con<br />

quelli stanziati lungo la Valle del Noce: a Serra C<strong>it</strong>tà<br />

di Rivello, nell’interno, e sul Palècastro di Tortora e<br />

a Capo la Timpa di Maratea, presso la foce. Va da sé<br />

che la stipula di un accordo scr<strong>it</strong>to presuppone la<br />

capac<strong>it</strong>à di leggerlo da parte di entrambi i con-<br />

FRESCHI<br />

DI<br />

STAMPA<br />

Nicolò Amman<strong>it</strong>i<br />

Che la festa cominci<br />

(Einaudi - € 18,00)<br />

<strong>Il</strong>defonso Falcones<br />

La mano di Fatima<br />

(Longanesi - € 22,00)<br />

traenti: ciò cost<strong>it</strong>uisce un chiaro indizio che anche<br />

gli Enotri si erano dotati di un sistema alfabetico.<br />

Una prima conferma di ciò si è avuta già nel corso<br />

dell’800, grazie alla scoperta di diciassette lettere<br />

incise su un vaso recuperato a Castelluccio e poi<br />

“emigrato” a Berlino. Ma a consentire di annoverare<br />

a pieno t<strong>it</strong>olo l’enotrio tra le lingue <strong>it</strong>aliche è stato<br />

il r<strong>it</strong>rovamento di quella che è la più lunga iscrizione<br />

di età arcaica finora rinvenuta in Italia<br />

meridionale. Risale agli anni a cavallo tra il VI e il V<br />

secolo a.C. ed è incisa su un blocco calcareo che fu<br />

recuperato nel giugno del 1991 dall’equipe guidata<br />

dall’archeologo Gioacchino Francesco La Torre<br />

presso l’insediamento del Palècastro di Tortora, in<br />

local<strong>it</strong>à San Brancato, ai margini dell’ampia spianata<br />

del Pianogrande. <strong>Il</strong> cippo, oggi custod<strong>it</strong>o nel Museo<br />

Nazionale di Reggio Calabria, ha la forma di un parallelepipedo<br />

che misura 67 centimetri di altezza,<br />

37 di larghezza e 21 di profond<strong>it</strong>à, ma che originariamente<br />

doveva essere alto circa il doppio e pesare<br />

intorno ai tre quintali. Ciò che resta, in pessimo<br />

stato di conservazione, è la parte superiore, come<br />

confermano le due righe presenti sulla somm<strong>it</strong>à<br />

che, probabilmente, erano una sorta di t<strong>it</strong>olo riassuntivo.<br />

La scr<strong>it</strong>tura è di tipo “bustrofedico”, vale a<br />

dire a zig-zag, e quindi procede a righe alterne,<br />

dall’alto verso il basso e viceversa, senza che vi sia<br />

alcuno spazio tra le varie parole. La lingua, tuttora<br />

sconosciuta, è paleo<strong>it</strong>alica, ma le lettere sono quelle<br />

dell’alfabeto acheo antico in uso a Sibari, con in<br />

più uno strano segno a forma di “mezza farfalla stilizzata”<br />

mutuato probabilmente dagli alfabeti sudpiceni.<br />

Ciò significa che la comun<strong>it</strong>à del Palècastro<br />

era aperta ai contatti con altre genti, soprattutto<br />

greche, dalle quali era influenzata culturalmente,<br />

pur continuando a mantenere una propria specific<strong>it</strong>à<br />

e autonomia. <strong>Il</strong> fatto che l’epigrafe sia incisa su<br />

tre delle quattro facce laterali potrebbe indurre a<br />

credere che la parte non scr<strong>it</strong>ta fosse addossata a<br />

una parete, ma è più probabile che, com’era in uso<br />

all’epoca, il cippo fosse collocato al centro di uno<br />

spazio pubblico sufficientemente ampio per consentire<br />

di girargli intorno per leggerlo. Tutto lascia<br />

credere che si trattasse di un’area sacra, probabilmente<br />

di un santuario, come sembrano confermare<br />

il carattere prescr<strong>it</strong>tivo del testo e la presenza di un<br />

derivato aggettivale del teonimo “Giove”, riferimenti<br />

individuati da Paolo Poccetti e Maria Letizia Lazzarini,<br />

i due filologi che per primi hanno studiato il<br />

testo. La loro ipotesi è condivisa da Gabriele Costa,<br />

secondo cui, stando così le cose, si potrebbe parlare<br />

addir<strong>it</strong>tura di una vera e propria “scuola di Tortora”,<br />

inser<strong>it</strong>a in una rete di scuole santuariali di<br />

scr<strong>it</strong>tura, ciascuna delle quali era capace di elaborare<br />

varianti alfabetiche locali, ma tutte in contatto<br />

non episodico tra di loro e in grado di scambiarsi<br />

informazioni e personale specializzato. Dobbiamo<br />

perciò essere grati a La Torre e a Poccetti che, fatte<br />

le deb<strong>it</strong>e proporzioni, possiamo accostare a Napoleone<br />

e a Gian Francesco Champollion, i cui nomi<br />

sono associati alla scoperta e alla traduzione<br />

della famosa “stele di Rosetta”, che permise di decifrare<br />

la lingua degli antichi Egizi. La storia ci ha tramandato<br />

anche il nome della persona che trovò<br />

materialmente quel reperto, un certo cap<strong>it</strong>ano<br />

Bouchard: è perciò doveroso ricordare anche i tortoresi<br />

Mario Maceri e Santo Caputo, i quali rivendicano<br />

con forza di essere stati i primi a scorgere il<br />

cippo di San Brancato tra le pietre di un muro a<br />

secco e ad averne segnalato la presenza agli archeologi.<br />

❑<br />

Alberto Bevilacqua<br />

L'amore stregone<br />

(Mondadori - € 18,50)<br />

Aldo Cazzullo<br />

L'Italia de noantri<br />

(Mondadori - € 18,00)<br />

Dan Brown<br />

<strong>Il</strong> simbolo perduto<br />

(Mondadori - € 24,00)<br />

Bruno Vespa<br />

Donne di cuori<br />

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Patrick Dennis<br />

Zia mame<br />

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Gioacchino Criaco<br />

Zefira<br />

(Rubettino - € 14,00)<br />

LA MODERNA - C.so Med<strong>it</strong>erraneo, 136 - <strong>Scalea</strong> - Tel. 0985.21239<br />

SCRIPTA - Via Michele Bianchi, 43 - <strong>Scalea</strong> - Tel. 0985.272148<br />

BASILE - Piazza XI Febbraio - Diamante - Tel. 346.7300201<br />

A TU PER TU CON…<br />

Francesco Bevilacqua<br />

Calabria. Viaggi e paesaggi<br />

di EGIDIO LORITO<br />

Chi lo conosce si è ab<strong>it</strong>uato, negli anni, ad ammirare<br />

la Calabria tram<strong>it</strong>e le sue spettacolari fotografie,<br />

ricordi fotografici del suo costante peregrinare in<br />

lungo ed in largo, tra mari e monti, nella penisola<br />

calabrese. Ma questa volta pare che Francesco Bevilacqua<br />

si sia proprio superato, rest<strong>it</strong>uendoci un<br />

volume -anzi un superbo tomo con l’aria di antico<br />

volume di biblioteca- che già dalla presentazione<br />

lascia i lettori affascinati. “Nel pieno fiorire del<br />

Grand Tour, il fenomeno culturale che portò centinaia<br />

di uomini e donne a vis<strong>it</strong>are anche l’Italia tra il<br />

Settecento e l’Ottocento, erano in molti a mettere<br />

in guardia chiunque dall’oltrepassare Napoli o tutto<br />

al più Paestum per scendere nell’estremo Sud,<br />

giudicato troppo barbaro e selvaggio, privo di efficienti<br />

vie di comunicazione e di comodi alloggi e<br />

infestato dai briganti. Paradossalmente, questa fama<br />

sinistra -attribu<strong>it</strong>a soprattutto alla Calabria- produsse<br />

il dispiegarsi di una originale forma del Grand<br />

Tour, tanto che un manipolo di temerari, infischiandosene<br />

di ogni avvertimento, varcò la soglia ideale<br />

da macchina del tempo che divideva l’Italia civilizzata<br />

da quella arcaica e sciamò verso Sud, dando<br />

v<strong>it</strong>a ad una variante avventurosa del fenomeno. I<br />

diari di viaggio di costoro acquisirono così di interesse,<br />

ricchi com’erano di annotazioni colme di<br />

commozione per le condizioni miserevoli della v<strong>it</strong>a<br />

della gente, di indignazione per l’insipienza degli<br />

amministratori, di ansia per i disagi del percorso e<br />

per i pericoli del cammino, di stupore per la grandiosa<br />

bellezza del paesaggio calabro”. E così che<br />

nasce questo libro: proprio dall’intuizione dell’original<strong>it</strong>à<br />

del Grand Tour in Calabria da parte di un<br />

moderno viaggiatore, Francesco Bevilacqua, che in<br />

28 anni di peregrinazioni pedestri, ha esplorato i<br />

recessi più riposti e segreti della regione, trovando<br />

nel contempo -nei vecchi diari dei grandtouristinattese<br />

conferme alle proprie sensazioni. Dal confronto-incontro<br />

delle due esperienze, ecco dipanarsi<br />

-dunque- il saggio introduttivo che parla del<br />

viaggio e del viaggiare, del rapporto tra letteratura<br />

e paesaggio, della specific<strong>it</strong>à del Grand Tour in Calabria,<br />

della relazione tra i narratori calabresi e il<br />

paesaggio, del genius loci, della percezione dei<br />

luoghi, della metamorfosi del paesaggio calabro e<br />

dell’attual<strong>it</strong>à del Grand Tour. Segue l’antologia, nella<br />

quale sono suddivisi -in 14 cap<strong>it</strong>oli- il primo dedicato<br />

ai giudizi sul paesaggio calabro in generalegli<br />

altri raggruppati per un<strong>it</strong>à di paesaggio, dai singoli<br />

massicci montuosi agli specifici tratti di costa.<br />

Ogni cap<strong>it</strong>olo è correlato dalle foto dell’autore (in<br />

tutto 250) che r<strong>it</strong>raggono i luoghi c<strong>it</strong>ati nei brani<br />

così com’è possibile vederli oggi. Chiude il volume<br />

una nota bio-bibliografica sugli autori in antologia:<br />

l’effetto che ne scaturisce è quello di un viaggio descr<strong>it</strong>to<br />

a più voci, come se gli autori avessero potuto<br />

realizzare una moderna macchina fotografica; o<br />

come se il fotografo avesse in qualche modo calcato<br />

le loro orme. In 314 spettacolari pagine, presentate<br />

su carta “Tintoretto stucco gesso da 120<br />

grammi”, Francesco Bevilacqua -che vive e lavora in<br />

Calabria dove svolge la professione di avvocato civilista<br />

ed amministrativista- da quasi trent’anni è attivo<br />

nel volontariato ambientalista con Italia Nostra,<br />

il W.W.F., il Club Alpino Italiano e il Fondo per l’Ambiente<br />

Italiano, promotore in prima persona di<br />

azioni a tutela e denuncia in favore delle bellezze<br />

naturali della Calabria. È impegnato fattivamente<br />

per far conoscere la natura e il paesaggio di una<br />

delle più belle regioni del Med<strong>it</strong>erraneo, il tutto<br />

tradotto in scr<strong>it</strong>ti e fotografie per Airone, Bell’Italia,<br />

Alp, Oasis, Panorama, Rivista del Cai, Trekking, Ulisse,<br />

Quark, Dove, Gente Viaggi, Calabria, Paese Sera,<br />

Gazzetta del Sud ed in 14 libri dedicati ai parchi,<br />

alle bellezze naturali, ai paesaggi della Calabria e -<br />

più in generale- al rapporto tra uomo e natura. Uno<br />

scrigno di segreti per gli occhi ed il cuore… ❑


16 ❏ Sport ottobre-novembre <strong>2009</strong><br />

Campionato di Eccellenza<br />

SCALEA IN CRISI DI GIOCO E RISULTATI<br />

Praia fanalino di coda in odore di retrocessione<br />

di SARA SILVESTRI<br />

Continua il momento no dello <strong>Scalea</strong> che si allontana<br />

sempre più dalla zona alta di classifica e che,<br />

di conseguenza, dice sempre più addio ad ambizioni<br />

di promozione in D. Eppure la rosa allest<strong>it</strong>a<br />

dal presidente Rov<strong>it</strong>o, almeno sulla carta, è di eccellente<br />

levatura tecnica. Forte in difesa con l’esperto<br />

Mar<strong>it</strong>ato tra i pali (sicuramente tra i portieri<br />

più completi del campionato) ed i centrali Ferraro<br />

ed Aldo Longo, crescono e prendono corpo comprensibili<br />

problemi a centrocampo e sulle fasce<br />

esterne. <strong>Il</strong> moto perpetuo Corapi non sempre rende<br />

come dovrebbe, non trovando dialogo sul lato<br />

di competenza e non garantendo i rifornimenti<br />

adeguati agli avanti biancostellati, spesso isolati o<br />

troppo risucchiati dalle falle che si formano in mezzo<br />

al campo. L’esperto Perrelli, che con il gioiellino<br />

Novello dovrebbe dare personal<strong>it</strong>à forza ed estro<br />

al pacchetto intermedio tra difesa e attacco, al<br />

momento non girano e rendono quanto effettivamente<br />

dovrebbero; in particolar modo, l’ultimo arrivato<br />

Novello, giocatore di gran classe e stile proveniente<br />

dal Cosenza, spesso si spegne dando<br />

l’impressione di camminare in campo. Eppure è tra<br />

i giocatori più quotati ed attesi del campionato di<br />

Eccellenza con i suoi piedi dorati che sanno mettere<br />

la palla ovunque (vere sciabolate) come solo<br />

i grandi campioni sanno fare, però, a tratti diventa<br />

abulico ed assente nella manovra d’attacco ed in<br />

fase di contenimento. Sicuramente va rivisto e valorizzato<br />

anche nella posizione assegnatagli in<br />

campo, i numeri parlano in suo favore ma al momento,<br />

purtroppo, non gira al meglio (contro il Soverato,<br />

in casa, ha sprecato un inv<strong>it</strong>o a nozze spedendo<br />

la sfera a porta vuota sulla traversa e, poco<br />

dopo, sprecando un calcio di rigore battuto mollemente<br />

tra le braccia del portiere senza la minima<br />

convinzione e determinazione). Speriamo, al più<br />

presto, che la mezza punta Novello, per il bene<br />

suo e della squadra, trovi lo smalto necessario utile<br />

a riportare lo <strong>Scalea</strong> nell’olimpo della classifica.<br />

Infine, gli attaccanti Fabio Longo ed il nero Faye,<br />

possiamo affermarlo senza ombra di dubbio, rappresentano<br />

la coppia di attaccanti più assort<strong>it</strong>a e<br />

temibile di tutto il campionato, ai due spesso si ac-<br />

compagna, nelle azioni d’attacco, il c<strong>it</strong>ato Novello<br />

che diventa terza punta dello schieramento avanzato<br />

biancostellato che dovrebbe fare sfracelli.<br />

Per concludere e passare alla parte più delicata e<br />

defic<strong>it</strong>aria, non possiamo nascondere le forti perpless<strong>it</strong>à<br />

emerse a livello tecnico e tattico, insieme<br />

ad una chiara mancanza di gioco arioso e fluido<br />

della squadra, che evidenzia chiari lim<strong>it</strong>i anche negli<br />

schemi adottati dal tecnico Germano (in odore<br />

di esonero) prelevato dai campionati minori e catapultato<br />

in un campionato difficile e insidioso come<br />

quello di Eccellenza, che arriva fino ed oltre lo<br />

stretto di Reggio Calabria. Al di là della valenza e<br />

della esperienza, Germano indubbiamente conosce<br />

poco le squadre del torneo e con esse il campionato<br />

che mai come quest’anno è molto livellato<br />

e di qual<strong>it</strong>à. Un handicap, questo, da non<br />

sottovalutare e da tenere in grande considerazione<br />

se si vuole, al più presto, uscire fuori da questo<br />

empasse.<br />

Una piccola nota va fatta anche per il Praia, fanalino<br />

di coda del torneo, che dopo tanti campionati<br />

esaltanti e grandi ed attesi derby con gli “odiati”<br />

cugini scaleoti, non trovando a breve un cambio di<br />

tendenza risolutore e brusco, rischia una retrocessione<br />

certa. ❑<br />

LA TALAO RESPIRA<br />

ARIA DI VETTA MENTRE<br />

L’ASKALOS REGISTRA<br />

UNA PREOCCUPANTE<br />

FLESSIONE!<br />

La Talao <strong>Scalea</strong>, in sordina e senza grandi pazzie e<br />

stravolgimenti, sta conducendo un ottimo cammino<br />

nel campionato di Seconda Categoria, che la<br />

vede sempre più protagonista. Un lavoro certosino,<br />

però, nello stesso tempo svolto con la competenza<br />

giusta, sta pagando al giusto prezzo i sacrifici<br />

di una dirigenza seria, appassionata, vol<strong>it</strong>iva ma<br />

sempre equilibrata e con i piedi ben piantati in terra.<br />

Nessuno può sapere dove sarà capace di arrivare<br />

la Talao nella primavera del 2010, anche se il<br />

ruolino di marcia, dall’inizio di stagione, è costante<br />

e di conseguenza lascia presagire un ottimo piazzamento<br />

nel rush finale. La società, anche se fa gli<br />

scongiuri, è conscia delle proprie potenzial<strong>it</strong>à e<br />

delle mire che guardano in alto in classifica. La storia<br />

della formichina, d’altro canto è sempre di moda.<br />

La proprietà societaria, a piccoli passi, con l’umiltà<br />

giusta e la serietà, ha la consapevolezza che<br />

si sta costruendo qualcosa di veramente importante<br />

e che nessuno obiettivo è precluso. Quindi, al<br />

momento, possiamo dire solo brava e complimenti<br />

Talao, continua così!<br />

La stessa cosa, purtroppo, non si può dire, in questo<br />

preciso momento per la deludente “corazzata”<br />

Askalos che sta vivendo un periodo di crisi inspiegabile<br />

e inaspettata. La compagine arancione, pur<br />

annoverando tra le sue fila calciatori esperti e tecnicamente<br />

validi come Saverio Minervini, Daniele<br />

Serra, Roberto Bono, Alessandro Tarallo, Giuseppe<br />

Lentini ed Alessandro Spagnolo, tutti ex U.S. <strong>Scalea</strong>,<br />

continua ad annaspare nuotando nelle acque<br />

profonde e torbide della classifica, che la vede<br />

sempre più distanziata ed in r<strong>it</strong>ardo dai cugini della<br />

Talao e di altre compagini che stazionano nei<br />

piani alti del torneo. <strong>Il</strong> tempo e gli uomini per risanare<br />

la crepa ci sono tutti, però, bisognerà trovare<br />

i giusti e plausibili rimedi. Siamo sicuri che a breve<br />

l’Askalos r<strong>it</strong>ornerà protagonista recuperando risultati<br />

e posizioni in classifica. ❑

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