Numero Settembre 2008 del 09.10.2008 - Provincia di San Michele ...
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32<br />
Primo piano<br />
Imme<strong>di</strong>ato<br />
Risveglio<br />
Commissione <strong>Provincia</strong>le Giustizia,<br />
Pace e Integrazione <strong>del</strong> Creato<br />
<strong>di</strong> fr. Gianni Mastromarino<br />
«La forma <strong>di</strong> vita dei frati minori e <strong>del</strong>le sorelle<br />
povere è “osservare il <strong>San</strong>to Vangelo vivendo<br />
in obbe<strong>di</strong>enza, senza nulla <strong>di</strong> proprio e<br />
in castità” (Regola non bollata1,2,FF 75; Regola<br />
<strong>di</strong> <strong>San</strong>ta Chiara 1,2,FF 2750). Qui trova fondamento<br />
l’esistenza secondo l’illuminazione<br />
<strong>del</strong>lo Spirito <strong>del</strong> Signore ricevuta da Francesco<br />
e da Chiara.<br />
I valori <strong>di</strong> GPIC, valori evangelici, vi sono<br />
compresi, poiché sono imprescin<strong>di</strong>bili forme<br />
<strong>di</strong> attuazione <strong>del</strong> Vangelo. L’intero ministero <strong>di</strong><br />
Gesù, d’altronde, può essere racchiuso, come<br />
in una sorta <strong>di</strong> inclusione, tra la parola <strong>di</strong> Isaia<br />
61, letta da Gesù nella sinagoga <strong>di</strong> Nazareth<br />
(Lc 4), il proclama <strong>del</strong>la giustizia, che presenta<br />
il Messia come colui che realizza il regno <strong>di</strong><br />
Dio me<strong>di</strong>ante la liberazione degli oppressi e la<br />
proclamazione <strong>del</strong>la salvezza, e la parola <strong>del</strong>la<br />
pace da lui augurata e donata ai suoi dopo la<br />
risurrezione» (Gv 20,19ss).<br />
(dal supplemento 08 al manuale “Strumenti <strong>di</strong> Pace”).<br />
Dunque l’impegno <strong>del</strong> cristiano, <strong>del</strong> francescano,<br />
nell’opera <strong>del</strong>la giustizia, <strong>del</strong>la pace e<br />
<strong>del</strong>l’integrità <strong>del</strong> creato, fa si che possa <strong>di</strong>venire<br />
visibile e concreta l’azione <strong>del</strong>lo Spirito <strong>San</strong>to<br />
come conseguenza <strong>del</strong>la vita <strong>di</strong> Cristo e dei suoi<br />
apostoli. D’altronde oggi il mondo richiede che<br />
quest’opera sia più determinata e che miri ad<br />
autenticare la attuale cristianità, che sembra<br />
aver perso il suo <strong>di</strong>namismo. Un tempo, il nostro,<br />
animato da emblematiche contrad<strong>di</strong>zioni.<br />
Una realtà protesa a globalizzarsi, ma che provoca<br />
numerose e assurde <strong>di</strong>fferenze, che invece<br />
<strong>di</strong> unire l’uomo nella <strong>di</strong>mensione <strong>di</strong> “Fratello<br />
Universale” crea sempre più <strong>di</strong>stanze tra ricchi<br />
e poveri. Una umanità guidata dalla politica <strong>del</strong><br />
mercato e <strong>del</strong> consumo che tende ad approfittare<br />
in maniera esagerata e scorretta <strong>del</strong>le risorse<br />
umane e <strong>del</strong>la Natura.<br />
Come già abbiamo riba<strong>di</strong>to nel recente passato:<br />
IL CRISTIANO HA IL DOVERE DI ESSERE<br />
IMPEGNATO PER LA GIUSTIZIA, LA PACE E DI<br />
LAVORARE PER L’INTEGRITÀ DEL CREATO.<br />
L’impegno e il lavoro infatti, sono gli elementi<br />
attraverso i quali poter cambiare <strong>di</strong>rezione. Il<br />
primo sta nella conoscenza, nell’interesse, nella<br />
formazione e nell’informazione; il secondo<br />
sta nell’attuazione, nelle scelte <strong>di</strong> vita quoti<strong>di</strong>ana,<br />
nell’annuncio, e nella con<strong>di</strong>visione. Così,<br />
ognuno nel proprio contesto.<br />
L’in<strong>di</strong>fferenza è un grave peccato; bisogna<br />
educare. Da qualche tempo nella confessione<br />
chiedo ai penitenti <strong>di</strong> esaminare il proprio atteggiamento<br />
nei confronti dei poveri e <strong>del</strong>la natura,<br />
<strong>del</strong>l’ambiente; tutti denunciano la propria<br />
superficialità e l’incapacità <strong>di</strong> essere costanti<br />
nell’empatia e nel rispetto e si giustificano <strong>di</strong>cendo<br />
che la società abitua all’egoismo.<br />
Forse non ci siamo ancora resi conto che<br />
l’andazzo <strong>di</strong>pende da noi, ciascuno è implicato.<br />
Tutti dobbiamo essere educan<strong>di</strong> ed educatori.<br />
È semplice <strong>del</strong>egare, ma è <strong>di</strong>fficile aprirsi e<br />
collaborare. Penso che a volte ci si auto releghi,<br />
vigono idee: “io non so” oppure “cos’è tutto<br />
questo?” o “non siamo abituati”, “ho altro a cui<br />
pensare”…<br />
Credo che l’imminente esigenza che <strong>San</strong><br />
Francesco attende dai suoi figli <strong>di</strong> oggi, frati e<br />
laici, sia un “IMMEDIATO RISVEGLIO”. Siamo<br />
ancora imbavagliati dalla futilità. Ci aspettiamo<br />
l’eclatante e trascuriamo le cose piccole,<br />
Sappiamo sentire, ma non ascoltare, osservare<br />
il meglio, ma non imitarlo, restare attoniti<br />
<strong>di</strong> fronte al male, ma non affrontarlo col bene<br />
scaltro.<br />
Come settore <strong>di</strong> GPIC <strong>del</strong>la provincia <strong>di</strong><br />
Puglia-Molise, nel triennio in corso abbiamo<br />
l’obiettivo <strong>del</strong>la sensibilizzazione e alla formazione<br />
riguardo le tematiche più generiche, che<br />
si va concretizzando in vari appuntamenti, soprattutto<br />
nell’ambito <strong>del</strong>la comunità dei frati.<br />
Di recente abbiamo consegnato ad ogni con-<br />
testo locale un questionario ecologico rivolto<br />
a ciascuna fraternità e ad ogni singolo frate;<br />
l’obbiettivo e che rispondendo ai quesiti, insieme<br />
e in<strong>di</strong>vidualmente, si maturi nelle scelte<br />
e si cresca nella coerenza. La Chiesa, l’Or<strong>di</strong>ne<br />
in questi ultimi anni risultano insistenti<br />
nell’evidenziare che bisogna <strong>di</strong>venire autentici<br />
ripartendo dal Vangelo. Ogni documento,<br />
ogni occasione <strong>di</strong> incontro è un pretesto<br />
per richiamare all’autenticità che si realizza<br />
vivendo come uomini giusti, nella pace, solidali<br />
al creato. I vescovi italiani da tre anni ci<br />
propongono il messaggio <strong>del</strong>la “Giornata per<br />
la salvaguar<strong>di</strong>a <strong>del</strong> Creato” che si è celebrata<br />
il 1 <strong>Settembre</strong>. Non possiamo trascurare tali<br />
esortazioni, come anche non dobbiamo <strong>di</strong>menticare<br />
<strong>di</strong> celebrare lo Spirito <strong>di</strong> Assisi (27<br />
Ottobre) che intensifica la forza <strong>del</strong> <strong>di</strong>giuno e<br />
<strong>del</strong>la preghiera interreligiosa.<br />
An<strong>di</strong>amo avanti, acquisendo la capacità<br />
<strong>di</strong> esser deboli ma <strong>di</strong> rafforzare,<br />
<strong>di</strong> saper subire ma<br />
<strong>di</strong> <strong>di</strong>fendere, <strong>di</strong> essere<br />
timi<strong>di</strong> ma <strong>di</strong> incoraggiare,<br />
<strong>di</strong><br />
esser poveri<br />
ma <strong>di</strong> arricchire.