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Fendt 209 P - Profpessina.altervista.org

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BANCO DI PROVA<br />

TRATTORI<br />

<strong>Fendt</strong> <strong>209</strong> P: alla ricerca<br />

della massima versatilità<br />

Una via di mezzo, per ottimizzare, tra il trattore potente<br />

e quello agile. La proposta di <strong>Fendt</strong>, con una novità<br />

assoluta per il segmento di appartenenza:<br />

l’asse anteriore sospeso e autolivellante.<br />

U<br />

Domenico Pessina, Davide Facchinetti - Istituto di Ingegneria Agraria, Università di Milano<br />

È possibile conciliare alte<br />

prestazioni con una dotazione<br />

completa e ingombri ridotti?<br />

<strong>Fendt</strong> ci ha pensato e, con in<br />

testa un diktat ben preciso,<br />

rispondente sostanzialmente al<br />

concetto di versatilità, ha<br />

“sfornato” un trattore, il <strong>209</strong> P,<br />

48 Macchine Agricole maggio 2006<br />

che ben si adatta per operare sia<br />

nelle colture specialistiche (per<br />

il quale è stato esplicitamente<br />

progettato), sia in pieno campo.<br />

Il <strong>Fendt</strong> <strong>209</strong> P appartiene alla<br />

quarta generazione di trattori<br />

specialistici prodotti dalla casa<br />

tedesca, ed insieme ai “fratelli”<br />

della stessa famiglia ha già<br />

riscosso un notevole successo<br />

commerciale: a soli 20 mesi<br />

dall’inizio della sua<br />

commercializzazione erano già<br />

stati venduti oltre 3000<br />

esemplari. In un settore come<br />

quello della frutti-viticoltura,<br />

dove è in atto una<br />

specializzazione sempre più<br />

spinta, il monte ore richiesto ai<br />

trattori è in costante aumento,<br />

così come è in altrettanto<br />

continua crescita la richiesta di<br />

potenza, sia sotto forma<br />

idraulica che meccanica, anche<br />

per soddisfare l’esigenza di<br />

dover sempre più spesso<br />

eseguire due<br />

o tre operazioni in combinata.<br />

Con la gamma alla quale<br />

appartiene il <strong>209</strong> P, lanciata nel<br />

2005, <strong>Fendt</strong> introduce<br />

un’ulteriore innovazione assoluta<br />

per questo segmento: l’asse<br />

anteriore sospeso ed<br />

autolivellante, che accanto


ad indubbi vantaggi circa il<br />

comfort di guida, permette<br />

significativi aumenti della<br />

produttività del lavoro. Ma è<br />

meglio andare con ordine…<br />

Motore<br />

Il <strong>Fendt</strong> <strong>209</strong> P è uno<br />

specializzato con ambizioni da<br />

“grande”: monta un propulsore<br />

Deutz da 4300 cm 3 di cilindrata,<br />

che eroga ben 95 CV (70 kW) di<br />

Fig. 1<br />

potenza massima e appartiene<br />

ad una nuova generazione di<br />

motori, equipaggiati con pompe<br />

di iniezione Bosch (che lavorano<br />

fino a 1000 bar di pressione),<br />

dotati di testate con inserzione<br />

degli iniettori meno inclinata<br />

(solo 10°) e cilindrata<br />

maggiorata rispetto alla serie<br />

precedente, e ovviamente il<br />

turbocompressore (fig. 1).<br />

Risultato: 15% di coppia in più e<br />

riduzione media dei consumi del<br />

5%, rispetto alla serie<br />

precedente. Tutti i motori della<br />

serie sono predisposti per<br />

l’alimentazione a biodiesel<br />

(metilestere dell’olio di colza).<br />

La nota affidabilità dei motori<br />

Deutz è anche garantita<br />

dall’utilizzo di pompe di iniezione<br />

senza necessità di manutenzione,<br />

perché lubrificate direttamente<br />

tramite il circuito principale<br />

dell’olio motore.<br />

Oltre alla (ormai usuale) riserva<br />

di potenza (in questo caso di 4<br />

CV, tra il regime nominale di<br />

2300 giri/min e quello di potenza<br />

massima, a 2100 giri/min), il<br />

motore Deutz montato sul <strong>Fendt</strong><br />

<strong>209</strong> P garantisce un’erogazione<br />

della potenza pressochè costante<br />

per un ampio intervallo del<br />

regime (tra 2300 e 1750<br />

giri/min), una notevole riserva di<br />

coppia (24%) e un consumo<br />

specifico minimo decisamente<br />

basso per motori di pari<br />

cilindrata e potenza, pari a 210 g<br />

di gasolio per ogni kWh di<br />

energia fornita. Grazie<br />

all’insonorizzazione del coperchio<br />

valvole, della distribuzione e dei<br />

condotti di distribuzione, la<br />

rumorosità è molto contenuta.<br />

Cambio<br />

Sono disponibili diverse<br />

combinazioni, fino a 21+21<br />

marce totalmente sincronizzate<br />

(anche in retromarcia, grazie<br />

all’inversore), per una gamma di<br />

velocità tra 1,4 e 40 km/h. Oltre<br />

ad una progressione logica e ben<br />

raccordata, il cambio montato<br />

sul <strong>209</strong> P è confortevole nel<br />

trasporto, permettendo di<br />

passare da 5 a 40 km/h agendo<br />

sulla sola leva principale.<br />

A richiesta, sono ovviamente a<br />

disposizione anche le marce<br />

superridotte (definite dalla<br />

<strong>Fendt</strong> “superrampanti”, perché<br />

adatte a lavori gravosi su elevate<br />

pendenze).<br />

Impianto idraulico<br />

e sollevatore<br />

Particolare attenzione è stata<br />

data all’impianto idraulico, che<br />

riveste un ruolo sempre più<br />

importante sui trattori<br />

specialistici: sono montate due<br />

pompe di tipo load-sensing, per<br />

una portata massima di<br />

47+27=74 l/min, a 200 bar di<br />

pressione.<br />

Per mezzo di una consolle<br />

intuitiva, è possibile gestire<br />

elettronicamente fino a 6<br />

distributori a doppio effetto, con<br />

posizione flottante (fig. 2); due<br />

distributori sono gestiti tramite<br />

una leva a croce e gli altri<br />

quattro con una serie di leve<br />

semplici, con una regolazione<br />

fine della portata da 0 a 40 l/min.<br />

Per favorire la massima<br />

versatilità di montaggio delle<br />

operatrici, sono disponibili<br />

numerosi combinazioni di prese<br />

idrauliche, collocate<br />

strategicamente in posizione<br />

posteriore, anteriore e ventrale,<br />

innestabili sotto pressione, con<br />

coperchio e vaschetta di<br />

recupero dell’olio idraulico<br />

(fig. 3).<br />

Una “chicca” presente sul <strong>Fendt</strong><br />

<strong>209</strong> P (e sugli altri modelli della<br />

gamma) è il compensatore di<br />

Chi lo usa dice che...<br />

I fratelli Paolo e Giuliano Albertini<br />

conducono la loro azienda agricola<br />

ad Alpo di Villafranca (VR),<br />

dove realizzano produzioni sia frutticole<br />

(caki), sia cerealicole e foraggiere. Trovano<br />

quindi nel <strong>Fendt</strong> <strong>209</strong> P una macchina<br />

ottimale in termini di versatilità, in grado<br />

di adattarsi bene all’accoppiamento con<br />

numerose operatrici.<br />

Paolo Albertini ha partecipato alla prova<br />

in campo e spiega: “Tra le numerose<br />

operazioni che svolgo, ho trovato il <strong>209</strong> P<br />

ottimo anche per il traino di un rullo<br />

compattatore da ben 2500 kg, nonché per il<br />

trasporto su strada, anche di rimorchi di<br />

una certa dimensione”. Continua: “In pieno<br />

campo, la macchina si è dimostrata<br />

tranquillamente in grado di soddisfare le<br />

richieste di potenza di un erpice a denti<br />

verticali da 3 m di larghezza utile, seppur<br />

abbia un po’ sofferto in termini di stabilità,<br />

per via delle suedimensioni compatte, da<br />

trattore specialistico.”<br />

Riprende: “La sospensione anteriore mi<br />

piace, perché riesce ad assicurare un<br />

comfort decisamente elevato; infatti posso<br />

andare un po’ più veloce senza problemi,<br />

aumentando così la produttività del mio<br />

lavoro. Tra l’altro, la sospensione si può<br />

bloccare: io lo faccio sempre quando<br />

utilizzo il caricatore frontale. In manovra,<br />

ho notato con piacere che l’inversore è<br />

molto rapido nell’attivarsi e il sistema di<br />

blocco e sblocco dei pedali del freno è<br />

semplice, ma molto efficace. Avevo qualche<br />

timore per la manutenzione su una<br />

macchina così compatta, ma mi sono<br />

dovuto ricredere, perché le soluzioni trovate<br />

sono decisamente intelligenti e<br />

l’accessibilità dei vari componenti è<br />

decisamente agevole.”<br />

Naturalmente, la macchina perfetta non è<br />

stata ancora inventata (e probabilmente<br />

non lo sarà mai…). “Lo sterzo ha una<br />

demoltiplicazione forse un po’ troppo<br />

accentuata: le manovre possono essere sì<br />

millimetriche, ma si pecca un po’ in<br />

velocità di esecuzione, quando invece ciò<br />

sarebbe molto utile”. Conclude: “Nonostante<br />

sia una macchina nel complesso molto<br />

confortevole, la leva delle gamme del<br />

cambio avrebbe potuto essere meglio<br />

collocata: specie nella posizione intermedia<br />

(quella che io uso maggiormente in<br />

campo) intralcia un po’ i movimenti.”<br />

maggio 2006 Macchine Agricole<br />

49


BANCO DI PROVA<br />

TRATTORI<br />

Fig. 2<br />

oscillazioni dell’operatrice<br />

collegata all’attacco a tre punti:<br />

si tratta di un ammortizzatore<br />

attivo nel trasporto degli<br />

attrezzi, che riduce<br />

sensibilmente il beccheggio,<br />

aumentando il comfort di<br />

conduzione. Un radiatore per<br />

l’olio idraulico generosamente<br />

dimensionato permette di<br />

50 Macchine Agricole maggio 2006<br />

lavorare in sicurezza anche<br />

richiedendo continuativamente<br />

all’impianto il massimo delle<br />

prestazioni.<br />

I circuiti degli impianti idraulici<br />

ausiliari e quello del cambio sono<br />

separati, per non inquinare l’olio<br />

della trasmissione con quello<br />

residuo presente nei diversi<br />

attrezzi che vengono collegati di<br />

Fig. 3 Fig. 4<br />

volta in volta; utilizzando oli<br />

specifici, separati per ciascun<br />

impianto, è infatti possibile<br />

allungare ulteriormente gli<br />

intervalli di sostituzione, oltre a<br />

permettere l’utilizzo, per<br />

l’impianto idraulico, di olio<br />

biologico al 100%.<br />

Grazie alla disposizione delle<br />

prese idrauliche, oltre alla<br />

classica possibilità di<br />

collegamento posteriore e<br />

frontale delle operatrici, i<br />

<strong>Fendt</strong> della serie 200 offrono<br />

anche la possibilità di<br />

montaggio centrale (con uno<br />

spazio libero di ben 45 cm, fig.<br />

4), utilissima per lavorazioni<br />

combinate: oltre ad un<br />

risparmio di tempo (e quindi di<br />

denaro), è diminuito il numero<br />

di passaggi in campo o nel<br />

filare, e quindi il<br />

compattamento del terreno,<br />

con molteplici vantaggi<br />

operativi e ambientali. A tale<br />

scopo, è disponibile a richiesta<br />

una specifica piastra per il<br />

montaggio delle attrezzature.<br />

Un accessorio sempre più utile<br />

in moltissime occasioni è il<br />

caricatore frontale, dotato di<br />

diversi attrezzi terminali;<br />

ovviamente, per la serie 200<br />

<strong>Fendt</strong> offre come optional (non<br />

presente sul modello in prova)<br />

un caricatore frontale che<br />

solleva carichi fino a 3,25 m di<br />

altezza, garantendo comunque<br />

un’eccellente visibilità, anche<br />

verso l’alto, grazie ad un’ampia<br />

botola vetrata ricavata nel tetto<br />

della cabina.<br />

Valvola anticaduta (per<br />

mantenere costante la velocità<br />

di abbassamento) e valvola<br />

antishock (per limitare i picchi<br />

di pressione) sono le dotazioni<br />

di sicurezza, unitamente ad<br />

un’ulteriore valvola per<br />

l’immediato bloccaggio dei<br />

bracci, in caso di improvvisa<br />

perdita di pressione (es. per la<br />

rottura di una tubazione).<br />

Un’unica leva a croce comanda<br />

le diverse funzioni, di<br />

sollevamento/abbassamento del<br />

caricatore e di scarico/richiamo<br />

della pala. Una caratteristica<br />

estremamente utile del<br />

sollevatore posteriore è quella<br />

di poter attivare la funzione<br />

oscillante: una piastra con<br />

tiranti e due cilindri idraulici<br />

permettono agli attrezzi<br />

collegati all’attacco a tre punti<br />

di adattarsi al meglio al profilo<br />

del terreno, con continuità.<br />

Inoltre, i bracci inferiori<br />

possono essere traslati<br />

lateralmente, per un lavoro<br />

preciso tra i filari, senza<br />

danneggiare le piante, con<br />

innegabili vantaggi nell’utilizzo<br />

di frese, aratri, coltivatori.


Presa di potenza<br />

Posteriormente sono disponibili,<br />

di serie o come optional, tutte le<br />

combinazioni (540 e 1000<br />

giri/min, ECO e sincronizzata),<br />

mentre anteriormente si può<br />

montare la classica pdp a 1000<br />

giri/min e a richiesta anche a<br />

540 giri/min, una possibilità che<br />

è raro trovare su trattori di<br />

questa categoria.<br />

La pdp è dotata di innesti<br />

elettroidraulici, con comandi a<br />

pulsante adiacenti a quelli del<br />

sollevatore, in modo che<br />

l’operatore possa eseguire in<br />

capezzagna tutte le manovre<br />

senza dover spostare la mano<br />

dalla consolle.<br />

Differenziale,<br />

doppia trazione<br />

e impianto<br />

di frenatura<br />

Il bloccaggio del differenziale<br />

(fino al 100%) è a inserimento e<br />

disinserimento immediato,<br />

anche sotto carico, sia<br />

sull’anteriore che sul posteriore.<br />

Sulle versioni P è inoltre<br />

presente di serie sull’asse<br />

anteriore il differenziale<br />

automatico Locomatik.<br />

È possibile anche una sua<br />

gestione “intelligente”: se attivo,<br />

il bloccaggio del differenziale si<br />

disinserisce in modo automatico<br />

se l’angolo di sterzata supera<br />

18°, la velocità va oltre 15 km/h<br />

e se si azionano i freni. Se le<br />

condizioni di funzionamento<br />

rientrano entro i limiti citati, il<br />

blocco ritorna attivo. Il nuovo<br />

sistema frenante, basato su<br />

elementi a lamelle in bagno<br />

d’olio, si avvale anche<br />

dell’innesto della trazione<br />

anteriore in fase di frenata, per<br />

un’azione “integrale” molto<br />

efficace anche con traini gravosi.<br />

Fig. 5<br />

Fig. 6<br />

Asse anteriore<br />

L’angolo massimo di sterzata è di<br />

58°, che si rivela utile per<br />

manovre agevoli a fine filare:<br />

rispetto alla versione precedente<br />

il raggio di sterzata è stato<br />

ridotto del 16%.<br />

Su questo componente, <strong>Fendt</strong><br />

propone il nuovo punto di<br />

riferimento nella gamma di<br />

trattori specializzati, per quanto<br />

riguarda la sicurezza ed il<br />

comfort di marcia, con un<br />

notevole incremento della<br />

produttività: l’asse<br />

ammortizzato autolivellante<br />

(fig. 5).<br />

Grazie ad un’escursione angolare<br />

verticale di ± 10°, le irregolarità<br />

del terreno vengono trasmesse ai<br />

cilindri idraulici (con corsa di 40<br />

mm); le variazioni di pressione<br />

nei loro circuiti attivano i tre<br />

ammortizzatori precaricati ad<br />

azoto, che provvedono ad<br />

assorbire le sollecitazioni<br />

(fig. 6). In pratica, sono<br />

selezionabili tre modalità:<br />

1. sospensione attiva ed<br />

autolivellante, con<br />

stabilizzazione: l’asse anteriore si<br />

posiziona a metà della corsa e un<br />

sensore controlla costantemente<br />

la posizione dell’avantreno. Se<br />

cambia il carico incidente, la<br />

corrispondente variazione della<br />

pressione idraulica del sistema<br />

corregge sia la posizione che la<br />

“durezza” dell’ammortizzatore;<br />

2. bloccaggio con oscillazione e<br />

stabilizzatore: l’avantreno si<br />

abbassa completamente, ed è<br />

attivo il solo collegamento tra i<br />

due cilindri idraulici, che<br />

consente all’asse di oscillare<br />

maggio 2006 Macchine Agricole<br />

51


BANCO DI PROVA<br />

TRATTORI<br />

lateralmente, con un effetto<br />

stabilizzante ottenuto grazie alla<br />

presenza di una strozzatura sul<br />

circuito;<br />

3. alzata al fine corsa<br />

superiore: si tratta di una<br />

funzione che può essere<br />

particolarmente utile, ad esempio<br />

per l’aggancio di attrezzature<br />

frontali.<br />

La stabilizzazione laterale è<br />

assicurata da un’apposita barra,<br />

mentre il sistema autolivellante<br />

consente un’ottima funzionalità<br />

di potatrici, cimatrici e<br />

defogliatori, e dove comunque sia<br />

necessaria una stabilità elevata<br />

nella marcia su terreni<br />

accidentati o declivi. Il blocco del<br />

sistema autolivellante è molto<br />

utile ad es. nell’utilizzo del<br />

caricatore frontale.<br />

La cabina<br />

Nonostante le dimensioni<br />

compatte, la cabina si distingue<br />

in generale per le oculate scelte<br />

ergonomiche, lo spazio<br />

disponibile e il comfort (fig. 7).<br />

La salita e la discesa sono<br />

decisamente agevoli: grazie<br />

all’arretramento dei montanti<br />

52 Macchine Agricole maggio 2006<br />

Fig. 7<br />

centrali, lo spazio di accesso ha<br />

una larghezza di 710 mm nella<br />

parte mediana, mentre le<br />

portiere si aprono fino a 60°;<br />

l’unico scalino presente è ben<br />

posizionato e dimensionato<br />

(fig. 8) e il tunnel centrale è<br />

completamente libero,<br />

garantendo un’elevata mobilità e<br />

visibilità all’operatore. Un’ampia<br />

botola vetrata permette<br />

un’ottima visibilità anche verso<br />

l’alto. Tutti i comandi principali<br />

per le lavorazioni, l’impianto<br />

idraulico, le prese di potenza,<br />

ecc. sono collocati nella parte<br />

Fig. 8<br />

destra del posto di guida.<br />

Per contenere la rumorosità, la<br />

cabina è isolata dal corpo trattore<br />

tramite silent-block; anche i<br />

comandi e i collegamenti verso<br />

l’esterno sono adeguatamente<br />

Fig. 9<br />

disaccoppiati. Il volante (a<br />

richiesta anche nella versione<br />

piatta) è regolabile in altezza,<br />

mentre il sedile ha una<br />

sospensione pneumatica.<br />

La nuova strumentazione, di tipo<br />

misto analogico-digitale, è<br />

posizionata centralmente nel<br />

cruscotto, ed offre in modo chiaro<br />

ed immediato tutte le indicazioni<br />

che servono. Immediatamente a<br />

destra del volante è collocato il<br />

comando dell’acceleratore a mano<br />

e il pannello per la gestione della<br />

trazione intelligente e il<br />

bloccaggio dei differenziali<br />

(fig. 9). L’impianto di<br />

climatizzazione è stato potenziato:<br />

rispetto alle versioni precedenti, il<br />

condizionatore è stato maggiorato<br />

del 20% (a richiesta con filtro a<br />

carboni attivi, ideale per i


trattamenti fitosanitari), mentre<br />

il riscaldamento è realizzato con<br />

un impianto completamente<br />

indipendente, per un’efficacia<br />

immediata.<br />

LA PROVA<br />

Un <strong>Fendt</strong> <strong>209</strong> P, della massa di<br />

3260 kg (1480 kg<br />

sull’anteriore e 1780 kg sul<br />

posteriore) è stato provato in<br />

campo e in trasporto<br />

nel mese di Marzo 2006 presso<br />

l’azienda agricola dei fratelli<br />

Albertini, sita ad Alpo di<br />

Villafranca (VR). La macchina,<br />

equipaggiata con pneumatici<br />

anteriori 340/65 R 18 gonfiati a 1,4<br />

bar e 480/65 R 28 a 1,5 bar dietro,<br />

è stata accoppiata a:<br />

– un rimorchio a due assi,<br />

parzialmente caricato con<br />

Fig. 12<br />

rotoballe di fieno<br />

(massa complessiva<br />

2370 kg), per un<br />

trasporto su strada<br />

asfaltata (fig. 10);<br />

– una trinciatrice, da<br />

1,96 m di larghezza di<br />

lavoro, massa di 700 kg,<br />

azionata dalla pdp posteriore a<br />

1000 giri/min, per sminuzzare dei<br />

residui di potatura (e l’erba<br />

presente) in una frutteto di caki<br />

con larghezza interfilare di 6 m,<br />

operando a 4 km/h circa, con il<br />

motore del trattore regolato a<br />

1600 giri/min (fig. 11).<br />

3,48 m 3,51 m<br />

Fig. 10<br />

Fig. 11<br />

Primariamente, è stato verificato<br />

il raggio minimo di sterzata del<br />

trattore (fig. 12), che è risultato<br />

praticamente identico nei due<br />

sensi, e particolarmente<br />

contenuto (3,48 m a destra e<br />

LA CONVENIENZA<br />

SECONDO FENDT<br />

Un corretto calcolo dei costi<br />

di un trattore deve tenere<br />

adeguatamente in<br />

considerazione non solo la<br />

spesa per l’acquisto (e quindi<br />

l’onere per l’ammortamento),<br />

ma soprattutto i costi di<br />

esercizio e di gestione, specie<br />

quelli variabili, come<br />

l’intensità di utilizzo, la<br />

produttività della macchina, la<br />

manutenzione,<br />

i consumi di combustibile e<br />

lubrificante.<br />

<strong>Fendt</strong> ha verificato che proprio<br />

questi ultimi comportano oltre<br />

il 40% della spesa<br />

complessiva sostenuta per la<br />

gestione di un trattore. Grazie<br />

alla motorizzazione Deutz, i<br />

modelli della serie 200 (tra cui<br />

il <strong>209</strong> P) evidenziano un<br />

consumo specifico<br />

decisamente competitivo in<br />

ogni condizione di<br />

funzionamento (con un valore<br />

minimo di soli 210 g/kWh) e<br />

intervalli per la sostituzione<br />

dell’olio motore (500 ore) e<br />

dell’olio del cambio (2000 ore)<br />

decisamente lunghi.<br />

L’elevata “tenuta” del valore<br />

dell’usato è un ulteriore<br />

fattore da valutare<br />

attentamente all’atto di<br />

acquisto di un trattore:<br />

in questo campo <strong>Fendt</strong> (lo<br />

testimoniano le quotazioni del<br />

suo usato) ha pochi rivali. In<br />

pratica, <strong>Fendt</strong> sottolinea che<br />

l’iniziale maggior sforzo<br />

economico sostenuto per<br />

l’acquisto di una sua<br />

macchina “rientra”<br />

progressivamente per ogni<br />

ora in più di lavoro effettuato.<br />

maggio 2006 Macchine Agricole<br />

53


BANCO DI PROVA<br />

TRATTORI<br />

Tab. 1 Rumorosità all’orecchio del conducente, a macchina immobile e in lavoro, a diversi regimi motore.<br />

Regime motore, Rumorosità orecchio Rumorosità ambientale, Rumorosità ambientale,<br />

giri/min conducente, dB(A) a 7,5 m - trasporto, dB(A) a 7,5 m - trinciatura, dB(A)<br />

1600 74,5 (dx) 81,0 (dx) 83,0-84,0(*) (dx)<br />

73,0 (sx) 82,0 (sx) 86,0-90,0(*) (sx)<br />

2450 80,0 (dx) 86,0 (dx) – – –<br />

80,5 (sx) 88,0 (sx) – – –<br />

(*) = picchi dovuti al funzionamento della trinciatrice.<br />

Massa 2,37 t<br />

Fig. 13<br />

Fig. 14<br />

Fig. 15<br />

Massa 2,37 t<br />

54 Macchine Agricole maggio 2006<br />

Accelerazione media, m/s 2<br />

Velocità<br />

Decelerazione media, m/s 2<br />

0 km/h<br />

0,9<br />

0,7<br />

20 km/h 30 km/h 40 km/h<br />

Tempo, s 0 5 10 15 20<br />

Distanza<br />

Vibrazioni in trasporto sporto 1,39 m/s2 m/s2<br />

3,0<br />

3,8<br />

1,6 m<br />

(10 km/h)<br />

Tempo, s 0 0,5 1,0 1,5 2,0 2,5 3,0<br />

0,6<br />

2,9<br />

4,2 m<br />

(20 km/h)<br />

Z = 0,98 m/s2<br />

Y = 0,49 m/s 2<br />

X = 0,51 m/s 2<br />

10,7 m<br />

(30 km/h)<br />

3,51 m a sinistra), tale da<br />

permettere manovre veloci e in<br />

numero ridotto anche in spazi<br />

angusti.<br />

La cabina del <strong>209</strong> P risulta in<br />

grado di abbattere efficacemente<br />

la rumorosità (tab. 1): su<br />

macchine compatte si tratta di<br />

una vera e propria sfida, perché<br />

il motore è praticamente “dentro<br />

l’abitacolo”. Al massimo regime,<br />

da fermo, è stato registrato un<br />

livello massimo di 80,5 dB(A),<br />

un valore estremamente<br />

lusinghiero per una macchina di<br />

questa categoria. Per regimi<br />

inferiori, ipotizzabili ad es. per<br />

lavori con la pdp ECO, la<br />

riduzione è sensibile e il valore<br />

globale scende a livelli di<br />

assoluta eccellenza.<br />

La differenza è ben percepibile<br />

se si considerano i livelli<br />

ambientali (a 7,5 m di distanza<br />

dalla sagoma della macchina).<br />

In trasporto, sono stati accertati<br />

le prestazioni in ripresa e in<br />

frenata e il livello vibrazionale.<br />

Pur con un cambio tradizionale,<br />

la macchina ha evidenziato doti<br />

di ripresa più che accettabili,<br />

impiegando poco più di 6 s per<br />

passare da 0 a 20 km/h, quasi 13<br />

s da fermo a 30 km/h e poco<br />

meno di 20 s da 0 a 40 km/h: i<br />

valori di accelerazione media<br />

sono stati rispettivamente di<br />

0,89, 0,66 e 0,56 m/s 2 (fig.13).<br />

Ha sicuramente contribuito alla<br />

brillante performance la<br />

possibilità di passare da 5 a 40<br />

km/h azionando un’unica leva del<br />

cambio (quella principale), a<br />

tutto vantaggio della rapidità di<br />

manovra.<br />

Il <strong>Fendt</strong> <strong>209</strong> P ha mostrato un<br />

impianto frenante molto potente:<br />

con un rimorchio non<br />

eccessivamente pesante (come<br />

quello accoppiato in prova), il


Livello vibrazioni asse vert. m/s 2<br />

2,0<br />

1,8<br />

1,6<br />

1,4<br />

1,2<br />

1,0<br />

0,8<br />

0,6<br />

0,4<br />

0,2<br />

Fig. 16<br />

Sospeso Non sospeso<br />

conducente ha avuto la necessità<br />

di modulare attentamente la<br />

pressione sul pedale dei freni,<br />

perché le ruote tendevano<br />

abbastanza facilmente al<br />

bloccaggio; in assenza di<br />

strisciamenti, e con pressioni sul<br />

pedale di molto inferiori a 600 N<br />

(il massimo previsto dal Codice<br />

della Strada), la macchina è in<br />

grado di fermarsi in poco più di<br />

un metro e mezzo a 10 km/h, in<br />

circa 4 m a 20 e in meno di 11 m<br />

Confronto asse anteriore<br />

con/senza sospensione anteriore<br />

0,0<br />

0 5 10 15 20<br />

Velocità, km/h<br />

25<br />

a 30 km/h, in tempi variabili tra 1<br />

e 1,5 s. Le decelerazioni sono di<br />

tutto rispetto, attestandosi tra 3<br />

e 4 m/s 2 circa (fig. 14).<br />

Alla velocità di circa 20 km/h, il<br />

livello vibrazionale globale<br />

registrato è stato di 1,39 m/s 2 , un<br />

valore superiore, anche se non di<br />

moltissimo, a quello stabilito<br />

come limite dalla normativa<br />

dedicata (fig. 15).<br />

Pesa molto sul risultato il valore<br />

relativamente elevato nell’asse<br />

Fig. 18<br />

Fig. 17<br />

verticale. Peraltro, la<br />

sospensione anteriore provvede<br />

a migliorare in modo significativo<br />

la situazione, come testimoniato<br />

da prove indipendenti realizzate<br />

per questa macchina su una<br />

specifica pista di prova dal noto<br />

Istituto tedesco DLG su un<br />

modello della serie 200<br />

equipaggiato con una trinciatrice<br />

portata (fig. 16).<br />

La produttività della macchina in<br />

prova è stata valutata con una<br />

trinciatrice portata della<br />

Dragone, collegata alla pdp<br />

posteriore a 1000 giri/min, ma<br />

con il motore regolato al regime<br />

di 1600 giri/min, ad una velocità<br />

effettiva di 4 km/h circa. Il lavoro<br />

ha previsto la trinciatura<br />

dell’erba presente nell’interfilare<br />

(dell’altezza media di 15 cm<br />

circa) e di residui della potatura<br />

di una coltivazione di caki, con il<br />

legno a terra di lunghezza<br />

variabile tra 5 e 35 cm, un<br />

diametro tra 0,5 e 3 cm circa ed<br />

maggio 2006 Macchine Agricole<br />

55


BANCO DI PROVA<br />

TRATTORI<br />

Fig. 19<br />

Vibrazioni con trinciasarmenti 1,12 m/s2 1,12 m/s2 un’umidità media del 39,9% (fig.<br />

17). Su un appezzamento della<br />

lunghezza di 93 m e con 3<br />

passate per ogni interfilare, la<br />

macchina ha lavorato con una<br />

produttività di 0,81 ha/h teorici,<br />

che si riducono a 0,69 ha/h<br />

effettivi, considerando anche i<br />

necessari tempi di svolta. Su una<br />

superficie effettivamente lavorata<br />

pari a 0,52 ha, il consumo globale<br />

di gasolio è stato di 11,8 l, pari ad<br />

un consumo orario di 15,7 l/h.<br />

Considerando che la capacità del<br />

serbatoio è di 60 l, per una<br />

lavorazione (continuativa) di<br />

questo tipo, due pieni giornalieri,<br />

uno mattutino e uno alla pausa<br />

pranzo, sono d’obbligo (fig. 18).<br />

Nel lavoro di trinciatura, la<br />

rumorosità risulta<br />

significativamente incrementata,<br />

da 1 a 4 dB(A), (tab. 1)<br />

dall’azione del rotore<br />

dell’operatrice, a causa<br />

dell’impatto degli <strong>org</strong>ani lavoranti<br />

con i residui legnosi di diametro<br />

più elevato. Il livello vibrazionale<br />

globale registrato durante la<br />

trinciatura è stato di 1,12 m/s 2 ,<br />

un valore leggermente inferiore a<br />

quello riscontrato in trasporto; in<br />

questo caso, i tre assi di<br />

rilevazione hanno evidenziato<br />

livelli pressoché paritetici (fig.<br />

56 Macchine Agricole maggio 2006<br />

Z = 0,55 m/s2<br />

Y = 0,40 m/s2<br />

X = 0,57 m/s2<br />

19). Per le sue caratteristiche, il<br />

<strong>Fendt</strong> <strong>209</strong> P risulta quindi essere<br />

una macchina “border-line”, cioè<br />

adatta sia per lavori in<br />

coltivazioni specialistiche a sesto<br />

largo (frutteti), sia per attività di<br />

pieno campo; le dotazioni<br />

particolarmente complete e una<br />

potenza motore più che<br />

sufficiente per impegni gravosi e<br />

continuativi rendono questo<br />

trattore molto versatile, adatto<br />

anche ad impieghi pesanti della<br />

pdp. Tuttavia, la sua struttura<br />

compatta, e di conseguenza la<br />

massa non eccessiva, che si rivela<br />

indubbiamente un pregio per<br />

l’agilità di manovra in spazi<br />

ristretti e la riduzione del<br />

compattamento del terreno,<br />

rende la macchina sensibile alle<br />

variazioni del peso aderente sui<br />

due assi anteriore e posteriore,<br />

specie quando si collegano<br />

attrezzi portati di una certa<br />

importanza (es. erpici a denti<br />

rotanti). In questo caso, è<br />

opportuna un’applicazione<br />

oculata delle zavorre, per cercare<br />

di stabilizzare l’insieme trattoreoperatrice<br />

e sfruttare al meglio le<br />

capacità trattive del mezzo. ■<br />

<strong>Fendt</strong> Italiana srl<br />

Segnare 705 cartolina servizio informazioni<br />

LE IMPRESSIONI D’USO<br />

ECCELLENTE!<br />

U Motore: la potenza non manca mai e gli attrezzi collegati alla<br />

pdp lavorano senza problemi in qualsiasi condizione, anche la<br />

più gravosa. Il propulsore Deutz si rivela oltremodo risparmioso,<br />

con un valore di consumo specifico minimo in linea con quelli di<br />

modelli ben più potenti e, sulla carta, efficienti.<br />

U<br />

U<br />

U<br />

U<br />

U<br />

U<br />

U<br />

Inversore: per un mezzo che fa dell’agilità uno dei suoi<br />

maggiori pregi, il cambio di direzione deve essere immediato e<br />

senza incertezze. E sul <strong>Fendt</strong> <strong>209</strong> P questo particolare è<br />

veramente ok.<br />

Prese idrauliche: i progettisti le hanno pensate tutte, per offrire<br />

la più ampia possibilità di montaggio di attrezzature ad<br />

azionamento idraulico; la dotazione e la collocazione delle prese<br />

sono veramente superbe. Ottima la portata di olio, specie<br />

combinando i flussi provenienti dalle due pompe installate.<br />

Sospensione anteriore: per una macchina di questa categoria<br />

attualmente si tratta di una “chicca”: non bisogna però sedersi<br />

sugli allori, ma migliorarne continuamente le prestazioni, con<br />

l’obiettivo di avvicinarsi a livelli di comfort assoluti.<br />

Manutenzione: su macchine simili, lo spazio è veramente<br />

ridotto, sotto il cofano c’è “di tutto”, e metterci le mani talvolta<br />

è da paura. Non è così per questo <strong>Fendt</strong>: tutto ha un posto, tutto<br />

è al suo posto. Una consolazione per i meccanici…<br />

SI PUO’ MIGLIORARE…<br />

Abitabilità: d’accordo, dopotutto si tratta di un trattore<br />

specialistico e, si sa, la cabina in questi casi ha forzatamente<br />

dimensioni ridotte. Però, su un “frutteto largo” come il <strong>209</strong> P, si<br />

potrebbe forse pensare ad un abitacolo ad hoc, “allargato” di<br />

quei 15-20 cm che si rivelerebbero molto utili. In determinate<br />

posizioni, le leve del cambio intralciano i movimenti.<br />

Capacità serbatoio gasolio: “l’impossibile già lo facciamo, per i<br />

miracoli ci stiamo attrezzando”, recita il proverbio: ma 60 l di<br />

capienza del serbatoio consentono mezza giornata di lavoro<br />

(pesante) e niente più... Con i materiali plastici disponibili oggi<br />

si possono predisporre serbatoi che vanno a sfruttare anche il<br />

minimo spazio libero sulla macchina, alla ricerca della massima<br />

autonomia di funzionamento.<br />

Demoltiplicazione dello sterzo: per un mezzo che deve fare<br />

dell’agilità uno dei suoi pregi (forse quello principale), lo sterzo<br />

sembra eccessivamente demoltiplicato: le manovre possono<br />

essere molto precise, ma soffrono un po’ in termini di<br />

speditezza dell’esecuzione.

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