fimiani p., fiume f., 1974. - Francescofiume.Altervista.Org
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P. FIMIANI (*) . F. FIUME (**)<br />
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Zr*oUo ao<br />
Annali dell' Istituto Sperimentale<br />
per l'Olivicoltura<br />
Volumc II - Coscnza t974<br />
OSSERVAZIONI SULLA PRESENZA DI ENTOMOFAGI<br />
DEL DACUS OLEAE GMEL. IN BIOTOPI OLIVICOLI<br />
DELLA CALABRIA<br />
PREMESSA<br />
Nell'ambito degli attuali orientamenti nel campo della difesa<br />
fitosanitaria, tendenti attraverso la
80<br />
La mancanza di notizie riguardanti la Calabria e la possibilità<br />
di una collaborazione tra l'Istituto di Entomologia Agraria dell'Università<br />
di Napoli, in Portici e I'Istituto Sperimentale pcr I'Olivicoltura<br />
del Ministero deil'Agricoltura e delle Foreste, in Cosenza (*)<br />
ci ha spinto ad effettuare delle osservazioni orientative sul Dacus<br />
oleoe Grnel. in quaiche area olivicola rappresentativa cleller Calabria,<br />
allo scopo di rilevare la presenza di entomoparassiti utili, I'er-entuale<br />
ruolo favorevole srtolto dal complesso simbiontico che gravita itrtortro<br />
al fitofago ed il rapporto con le condizioni climatiche. anchc in vista<br />
di una possibile introduzione, inoculativa o massalc, di entorttofagi.<br />
pualche Calcidoideo entomoparassita del Dactts è stato segnaiato<br />
in Calabria (FiB'. l) all'inizio del secolo nelle località di Nicastro<br />
e Catanzaro dal SrrvpsrRl 11,21,22 e nelle aree olir-icole di Catanzaro,<br />
Strongoli e Gizzeria dal ]' .cnrBrrr (1.c.), ma 1a ,scarsissima rilevanza<br />
non ha fatto registrare né la specie né la locaìità di rinvenimento.<br />
Viceversa, a Portici (Campania), Grottaglie e Risceglie (Puglia) e<br />
Bevagna (Umbria) , nello stesso periodo, risultarono variamente efficaci,<br />
in alcuni casi fino al 5o-65 o,/o, i quattro noti Calcidoidei<br />
(Eurytom,a noartellii Dom., Dinarm,ws dacicida \fasi, Ewpelmus urozonus<br />
Dalrl;r. e Pnigalio mediterraneas Ferr. e Del.).<br />
Alcuni anni piiì tardi (r9ro), nel corso di diversi lanci di parassiti<br />
esotici, Srrvrsrnr liberava in Calabria, 1)resso Strongoli, due<br />
femmine di Ewpelmus ed un csemplare di Orntt'rus inviatogli da<br />
Louxseunv 2a dall'Africa dcl Sud. Successir-amente, quando l'attenzione<br />
fu dedicata alle specie dt O|>itts, lhnrnrrr 26,2? liberala<br />
nel r9r4, presso Corigliano Calabro, rr2 csemplari di Opiws cottcll,tr<br />
e 4r di Opius africanus \tar. oríentoleis e. qualche anno dopo, :IrvESTRI<br />
ancora, distribuiva Opius cou.color, il z6 novembre r9r7 irr<br />
numero di 5o esemplari a Sambiase e roo a Nicastro, in ltrovir.rci.r<br />
di Catanzaro. È del 19z3 invece un ultimo tentativo del Srrr-rsrHr<br />
di diffusione di parassiti esotici in Italia continentale con utt lancio<br />
abbondante, notevole per quei tempi, di 65.ooo esemplari, liberati<br />
nelle province di Salerno e Reggio Calabria 27, mentre in quella<br />
insulare (Sicilia) veniva effettuato ancora un lancio, neÌ r9:q r:.<br />
presso Caltanisetta.<br />
(*) Si ringraziano i rispettivi Llircttori. Prof. lì. THr.rtnr.rt-<br />
Pro[. P. Ftontxo, per aver avviato " seguito questi studì c Per qli rrtili<br />
scambi di idee.
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A ritir"i mrtrorologici<br />
I locrlil. cit.t.<br />
cALA 1: T.OOO.OOO<br />
Fis. r - Calabria: ubicazione d,elle località. cita.te.
82<br />
Nuovo interesse verso il controllo naturale del Dacus oleae si<br />
ebbe negli anni trenta, dopo il rinvenimento dell'O1ius concol,or<br />
in Sicilia la. Il parassita era da considerarsi già presente nell'isola,<br />
in una forma siculus owero in quella tipica, oppure si era ambientato<br />
più recentemente in un clima estremamente favorevole, in seguito<br />
all'introduzione casuale a mezzo di materiale africano o alle<br />
distribuzioni del SrrvBSTRr t?.<br />
Successivamente I'Opius rinvenuto in Sicilia, soprattutto nell'area<br />
di Castelvetrano e Marsala 15, fu adoperato per i successivi<br />
lanci di SrrvBsrnr in Continente e distribuito, negli anni tra il rg33<br />
ed il 1935 nelle zone di Brindisi (Puglia), Pisciotta (Campania),<br />
Gioia Tauro (Calabria) senza che l'autore ne rilevasse una immediata<br />
acclimatazione. Lo stesso SnvBsrnr, nel 1938, riporterà comunque<br />
un rinvenimento di Opius in Calabria del rg35 26.<br />
Local,ità -- Andamento climat,ico - Mod,al,ità d,i raccol,ta<br />
Le osservazioni sono state effettuate nelle annate rg73 e rg74<br />
sui due versanti della regione, il tirrenico e 1o ionico.<br />
Le aziende (Fig. t) del litorale tirrenico, seguite nel 1974, sono<br />
situate in Nocera Terinese, nella provincia di Catanzaro, a qualche<br />
centinaio di metri di altitudine ed a 3-4 chilometri dal mare.<br />
Le aziende del versante ionico sono situate in Rossano, nelia<br />
provincia di Cosenza, a livello del mare ed a circa 3 chilometri da<br />
esso. Queste ultime si sono aggiunte ad altre azíende più distanti dal<br />
mare (a circa una r.'entina di chilometri) , sui 2So m di altitudine,<br />
site in Cassano Ionio (Cosenza), seguite nel 1973.<br />
Gli oliveti sono impiantati su terreni di medio impasto tendenti<br />
all'argilloso ; le varietà. coltivate sono ( Coratina ) e ( Carolea<br />
> sul versante tirrenico, < Dolce di Rossano ) e ( Grossa di Cassano<br />
D sul t'ersante ionico. Alcuni campi, sottoposti a cure colturali,<br />
hanno subito lavorazioni del terreno, concimazioni, trattamenti antiparassitari<br />
vari e, periodicamente, potature più o meno energiche ;<br />
altri, invece, nel periodo considerato o anche negli anni precedenti,<br />
sono stati tenuti quasi incolti e non hanno ricevuto interventi antiparassitari.<br />
Per l'andamento delle condizioni climatiche nelle aree dei due<br />
versanti considerati ci si è valsi delle temperature minime e massime<br />
giornaliere del rg73 e t974 rilevate, alla stessa altitudine delle<br />
azjende sotto controllo, leggermente più a Nord, cioè a Fiume Freddo
Bruzio (m zzo s.l.m.) sul versante tirrenico e pirì a Sud, cioè a Ciro<br />
Marina (m 5 s.l.m.) sulla costa ionica.<br />
Sul versante tirrenico (Fig. z) si è registrata una temperatura<br />
senza forti escursioni ; su quello ionico, relativamente più caldo del-<br />
I'altro, Ie temperature massime hanno dato valori più o meno uniformi<br />
nelle varie zone, mentre le differenze nelle escursioni diurne,<br />
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Fig. z - Temperature registrate per rl biotopo tirrenico (A) ed ionico (B).<br />
forti nella località citata, hanno fatto rilevare temperature minime<br />
estremamente variabili.<br />
Essendo questo saggio solo orientativo, si è fatto ricorso al più<br />
pratico metodo degli sfarfallamenti (immissioni di campioni di olive<br />
in appositi contenitori aereati ed esame della entomofauna utile
84<br />
ottenuta da esse)<br />
, per mettere in evidenza f intensità e I'evolversi<br />
dell'attività dacica ed il complesso degli entomofagi correlati.<br />
I campionamenti sono stati effettuati o su piante sempre diverse<br />
di tutta la zona olivicola o sempre sulle stesse piante.<br />
Ad un primo anno (1973) con osservazioni non periodiche, anche<br />
se estese a numerose zone, e di awicinamento alla problematica<br />
fi.tosanitaria dellc aree olivicole caiabresi, ha fatto seguito un anno<br />
(tgZ$ nel quale si sono seguiti con regolarità alcuni degli oliveti<br />
descritti in precedenza dove si sono raccolti i campioni ad intervalli<br />
quasi settimanali ; nel periodo agosto-dicembre 1974, sono<br />
stati prelevati, a caso, dalla pianta dei campioni di oiive, su rami<br />
di diversa esposizione ed a differente altezza della chioma, cui si<br />
sono aggiunte tutte le olive cascolate naturalmente, raccolte mediante<br />
teloni di rete sistemati sotto le piante.<br />
Le drupe, in numero relativamente costante (3oo-4oo) se prelevate<br />
dalia chiclma, ovvero in numero estremamente variabile se<br />
raccolte dal terreno, venivano successjvamente disposte in scatole<br />
di plastica di cm 27 xrg x9, aereate mediante una reticella al coperchio,<br />
tenute in laboratorio a temperatura ambiente. In seguito,<br />
trascorso urÌ congruo intervallo di tempo per consentire lo sfarfallamento<br />
degli adulti della X{osca e dei suoi entomofagi, si procedeva<br />
alla raccolta degli esemplari e alla loro determinazione.<br />
Per le cvv. ( Carolea l e < Coratina l, del versante tirrenico si<br />
sono effettuati, solo sulla pianta, dei campionamenti randomizzati<br />
in tutto l'oliveto ; per la sola < Coratina u si sono tenuti sotto controllo<br />
tre gruppi di tre piante ciascuna.<br />
Per le cvv. ( Dolce di Rossano ) e ( Grossa di Cassano > si sorto<br />
eseguiti dei campionamenti a caso in tutto il campo, a Rossano e<br />
Cassano. Nella prima zona le aziende si sono seguite per due anni,<br />
tenendo distinta un'area trattata da un'altra senza interr-enti fitoiatrici.<br />
And a.mento del,l' attiaità d, aci ca<br />
RISULTATI<br />
Sui versante tirrenico 1'attività dacica sulla cr'. < Carolea r>,<br />
mostratasi più recettiva, è stata abbastanza pronunciata (Fig. 3, A)<br />
mostrando infestazioni più precoci e rapporti tra insetti sfarfallati<br />
e drupe superiori all'Bo o/o a fine settembre, con una ripresa a fine
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Fig. S - Sfarlallamenti da olive de11a cr'.
86<br />
ottobre. L'attività. degli entomofagi (Fig. 3, B) scarsa in ottobre,<br />
si è leggermente incrementata in novembre.<br />
L'altra cultivar considerata, la < Coratina > (Fig. 3), si è mostrata<br />
meno sensibile e I'attività del Dacws, piuttosto scarsa agli inizi di<br />
settembre, non ha superato in complesso il z5 o/o circa alla fine del<br />
mese, per poi declinare nuovamente ; in questa cultivar, nonostante<br />
la sua minore recettività rispetto alla < Carolea >, gli entomofagi, favoriti<br />
forse anche dall'assenza di trattamenti, hanno svolto una discreta<br />
attività., incrementatasi in maniera abbastanza consistente ai<br />
principi di novembre.<br />
Da altri campionamenti relativi alla cv. < Coratina r, effettuati<br />
a scadenza regolare dalla chioma di gruppi costanti di tre piante<br />
(Tabelle I, II e III) si sono rilevati sfarfallamenti variabili dal r5 )'o<br />
al 4oo/o circa a fi.ne settembre, bruscamente ridottisi a circa l'r-+iL<br />
nelle epoche successive. puesto abbassamento evidenzia la ridotta<br />
attività biologica della }Iosca in quel periodo.<br />
La raccolta aggiuntiva del materiale cascolato, tenuto separato,<br />
ha consentito di evidenziare una certa differenza negli sfarfallamenti<br />
degli entomofagi ; infatti nelle piante che hanno dato Opius \a<br />
quasi totalita la si è ottenuta dalle drupe raccolte nei teloni. L'andamento<br />
degli sfarfallamenti da carnpioni di olive delle 9 piante<br />
(A-I) è rappresentato nella figura 4 in scala logaritmica per rendere<br />
più visibile il livello degli entomofagi.<br />
SuI versante ionico, nell'azienda situata in Rossano, nel campcr<br />
non trattato con fitofarmaci (FiS. S, A) gli sfarfallamenti di Dqctts<br />
si sono portati a livelli più elevati rispetto a quello trattato (F ig. 5 , B) ,<br />
con dei picchi in ottobre. Dopo la metà di novembre gli sfarfallamenti<br />
sono diminuiti, tranne una punta ancora, rilevata dopo la<br />
fine del 1973. Qualche Calcidoideo, del genere Eurytoma, è sfarfallato<br />
dal materiale dei primi di ottobre.<br />
NeI campo trattato con antiparassitari (FiS. S, B) gli sfarfallamenti<br />
delle due annate sono stati minori, rispetto all'altro campo,<br />
pur rispecchiando I'andamento che ha mostrato la punta di fine<br />
novembre ed una leggerissima ripresa in pieno inverno. In entrambi<br />
i campi i primi sfarfallamenti si sono registrati da materiale raccolto<br />
a metà settembre, con un lieve anticipo, nel 1973, nella zona<br />
trattata.<br />
In un altro campo non trattato (FiS. S, C) , sempre situato in<br />
Rossano, si è effettuata la distinzione tra raccolta sulla pianta e<br />
materiale cascolato. Quest'ultimo ha mostrato, rispetto al materiale
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5 - Andamenti percentuali degli sfarlallamenti di Dacus oleae Grnel. dzr, olive<br />
delle cvr'. < Dolce di Rossano r e u Grossa di Cassano > di diversi campi del<br />
versante ionico della Calabria.<br />
9I
92<br />
campionato sulla pianta, delle differenze negli sfarfallamenti di Dacws<br />
; anche qualche esemplare di entomofa go (Ewpeltnws ed Opiws) si è<br />
ottenuto soltanto dalle drupe cadute dalla pianta e raccolte nei teloni.<br />
Infine, in due campi distinti tra loro (Fig S, D),localizzatiin<br />
Cassano Ionio (Cosenza), seguiti nel 1973, annata di relativa assenza<br />
di entomofagi, gli sfarfallamenti di Dacus hanno avuto inizio<br />
da drupe raccolte a fine settembre e hanno dato luogo ad un andamento<br />
pressocché analogo, anche se in uno dei campJ sotto osservazione<br />
si è raggiunto un livello quantitativo più elevato.<br />
TABELLA I\-<br />
Composizione numerica e rapporto sessi di mascolinità degli entornofagi<br />
s{arfallati<br />
Piante<br />
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Pi,ante A-I<br />
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da drupe cascolate 4 3r r r r 14 z8<br />
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da drupc sulla pianta q<br />
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Attre pi.ante 12 25 2 r I<br />
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Rapporto sessi o,2r r,4o<br />
Gli entornolagi<br />
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o,52<br />
Per quanto concerne gii entomofagi, nel biotopo ionico 1o sfarîallamento<br />
è stato irrilevante a differenza di quello tirrenico dove<br />
gli entomoparassiti risultano presenti in discreta quantità.<br />
Sulla" costa tirrenica, mentre i Calcidoidei sono stati sempre rappresentati,<br />
l'attività de17'Opius è risultata più concentrata in certe<br />
epoche e su determinati gruppi di piante. I Calcidoidei sono costituiti<br />
(Tabella IV) per oltre il 9oo,/" da Pnigal,io,'in particoiare si è
potuto caicolare, su 236 esemplari ottenuti complessivamente, il<br />
%,64% di Pnigal,io meditercaneus, il 5,o9o/o di Ewpelmws wrozonws<br />
e l't,z7o/o di Ewrytoma martellii.<br />
Con riferimento al rapporto sessi, il Pnigal,io era costituito per<br />
oltre l'Bolo da femmine; anche l'Ofíws ha dato una predominanza<br />
di femmine con circa 11 650/".<br />
Riguardo alla provenienza dei campioni, mentre i Calcidoidei<br />
si sono ottenuti indifferentemente sia dalle d.rupe prelevate sulle<br />
piante che da quelle cascolate, I'Opius è prevalentemente sfarfallato<br />
da quelle raccolte al suolo.<br />
CONCLUSIONI<br />
Pur essendo rappresentato al completo, il complesso degli entomofagi<br />
correlati al Dacu,s non sembra a\/er apportato, nelle aree<br />
esaminate, un contributo cor-rsistente per un effìcace controilo naturale<br />
del dittero. La loro atti\.ità, prolungatasi anche in novembre,<br />
mostra tuttavia che i fattori ciin-ratici della zona aD'DaioÌlo relativamente<br />
favorevoii.<br />
Tra i Calcidoidei I'attivita di gran lunga maggiore, protrattasi<br />
anche in inverno, è stata esplicata dal Pnigalio rnediteryanews Ferr.<br />
et Del., in armonia con quanto riievato talvolta in Carnpania ?,<br />
Puglia 13J1?,18, Sardegna 12,2e, mentre in altre zone, compresa la Campania<br />
stessa 20, sono prevalenti I'Ewpel,mus e I'Ewrytotna.<br />
È stata confermata l'acclimatazione dell'Opiws concol,or SzpL,<br />
dopo la segnalazione del 1935.<br />
Questa ulteriore conferma della presenza di entomofagi anche<br />
in Calabria, pur se di significato non economicamente apprezzabile,<br />
fornisce tuttavia una testimonianza della loro validità" quali elementi<br />
stabilj di un ecosistema complesso come quello dell'oliveto ;<br />
pertanto iI contributo di questi entomofagi andrebbe considerato<br />
in ogni programma di interventi integrati.<br />
RIASSUNTO<br />
La mancanza di dati relativi al controllo naturale del Dactt,s oleae Grnel.<br />
neila regione calabra e 1a opportunità di rilevarli, in vista di un irnpicgo<br />
appropriato degli antiparassitari nell'ambito della < lotta integrata rr o di<br />
un maggiore sfruttamento de1 ruolo favorevole degli entomofagi, ha dato<br />
l'avvio a questo lavoro orientativo.<br />
93
94<br />
Sono state svolte, ad intervalli regolari, negli anni rg73 e 1974 delle<br />
osservazioni in diverse aziende della Calabria, sia nei litorale tirrenico<br />
(sulle cultivar < Coratina > e r Carolea rr) che in quello ionico (sulle cultivar<br />
< I)olce di Rossano r e < Grossa di Cassano r), nel periodo agosto-dicembre<br />
e oltre, per mettere in evidenza l'evolversi deIl'attività dacica e del com-<br />
plesso parassitario relativo. Si è rilevata 1a presenza del Braconide Opius<br />
concolov Szpl. insieme ai noti Calcidoidei, rappresentati nella quasi totalità<br />
da Pnigalio med'itervoneus Ferr. e Del. Nelle zone considerate la loro atti-<br />
vità è stata nel complesso relativamente limitata, mentre le infestazioni di<br />
ì'losca hanno mostrato una certa variabilitÈr (ro-8o%), in relazione anche<br />
alla diversa suscettibilità delle cultivar.<br />
nÉsurtÉ<br />
L'absence d'éléments relatifs au contròle naturel du Dacus oleae Gmel.<br />
dans la région calabraise et la opportunité de les relever, en vue d'un emploi<br />
approprié des antiparasites dans le domaine de la < lutte integrée ,r ou d'un<br />
plus grand épuisement du róle favorable des entomophages, a donné le<br />
départ ìL ce travail d'orientation.<br />
L'on a déployé par intervalles réguliers, dans les années 1973 et t974<br />
des observations dans plusieurs exploitations agricoles de la Calabre, soit<br />
dans le littoral Tyrrhénien (sur les cultivars < Coratina > et ), dans la période aoùt-decembre et davantage, pour mettre en<br />
évidence Ì'évoluer de i'activité de la Mouche de I'Olivier et de l'ensemble<br />
parasitaire relatif. L'on a relevé la présence du Braconide Opius concolor<br />
SzpI. avec les connus Chalcidoidea, représentés presque exclusivement par<br />
Pnigalio med,iterraneus Ferr. et Del. Dans 1es zones considérées leur activité<br />
a été dans I'ensemble relativement limitée, tandis que les infestations de<br />
Mouche de l'Olivier ont montré une certaine variabilité (to-8oo/o) par rap-<br />
port mème à la difiérente susceptibilité des cultivars.<br />
SUMMARY<br />
Some data were collected in 1973 and rg74 about the natural control<br />
of Olive Fly (Dacus oteae GmeI.) in the olive groves of Calabria, for a more<br />
correct use of pesticides following the concept of
.95<br />
the considered places their activity was generally low, while Olive Fly<br />
infestations sholr.ed a high variabilitv (ro-8oo/o) related too to the difie-<br />
rent cultivar susceptibilitv.<br />
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