13.06.2013 Views

L'amo e la lenza - Spinning online

L'amo e la lenza - Spinning online

L'amo e la lenza - Spinning online

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Cominciai ad analizzarmi con spirito critico e come<br />

prima cosa giunsi a due conclusioni: non potevo fare un<br />

mestiere pesante e non ero nemmeno tagliato per<br />

starmene seduto a fare sempre <strong>la</strong> stessa cosa.<br />

Un'occhiata alle mie pagelle di scuo<strong>la</strong> era sufficiente a<br />

indicare che l’unica cosa che mi riusciva con naturalezza<br />

era lo scrivere. Mi ricordo che al ginnasio, quando c'era il<br />

tema d'italiano in c<strong>la</strong>sse, facevo il mio nei primi venti<br />

minuti e poi ne scrivevo altri tre o quattro sottobanco<br />

per i miei amici più cari. E ogni volta riuscivo a mutare a<br />

mio piacimento lo stile in modo che gli insegnanti non<br />

potessero minimamente notare che <strong>la</strong> fonte era sempre<br />

<strong>la</strong> stessa. La banda, riconoscente, si incaricava poi di<br />

farmi arrivare soluzioni e traduzioni quando si era alle<br />

prese con problemi di matematica o compiti di greco.<br />

Col <strong>la</strong>tino, bene o male me <strong>la</strong> cavavo. Non che ne<br />

conoscessi le regole, ma con un po' di sforzo riuscivo a<br />

intuire il senso del brano scritto in <strong>la</strong>tino. Una volta fatto<br />

ciò non c'erano più problemi. Mettevo giù una libera<br />

traduzione in un disinvolto italiano e l’insegnante non<br />

poteva fare altro che accettar<strong>la</strong>, pur sapendo che era una<br />

canagliata, come del resto dimostravano i miei infelici<br />

tentativi di tradurre l’italiano in <strong>la</strong>tino.<br />

Si faceva un giornalino sco<strong>la</strong>stico, come in tutti i licei di<br />

questo mondo, e lo scrivevo quasi tutto io.<br />

Naturalmente ero molto retorico, ma bisogna tenere<br />

conto che a quel tempo lo erano anche tutti gli<br />

insegnanti. O quasi tutti, dato che provenivano dal<strong>la</strong><br />

vecchia scuo<strong>la</strong> del regime farcita appunto di tante<br />

balordaggini.<br />

Tutti mi dicevano: farai il giornalista, è il tuo mestiere. E<br />

così finii per crederci e mi iscrissi al<strong>la</strong> facoltà di<br />

giornalismo dell’università di Urbino.<br />

36

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!