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MenteCorpo - Riza

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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abb. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Lo/Mi | F. E 12,50 | PTE CONT. E 8,50 | CH CT Cfh 13.20<br />

Novembre 2012 | N° 66 | Anno 6 | PERIODICO MENSILE | Euro 5,50<br />

RIZA Mentecorpo + Il miracoloso sale marino € 13,90 / Mentecorpo + Curarsi con l’omeopatia € 15,40<br />

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<strong>MenteCorpo</strong><br />

<strong>MenteCorpo</strong><br />

Scritta dagli esperti di <strong>Riza</strong> per farti vivere bene<br />

GUARIRE ARTROSI, REUMATISMI E OSTEOPOROSI<br />

Via infiammazioni<br />

e dolori articolari<br />

I rimedi naturali effi caci<br />

per curarli senza farmaci<br />

SCHIENA BLOCCATA<br />

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QUANDO I DISTURBI SONO CRONICI<br />

10 piccole cose per rigenerare subito<br />

le cartilagini e ritrovare l’elasticità<br />

STOP AL MAL<br />

DI SCHIENA<br />

SCIOGLI<br />

I BLOCCHI<br />

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CARTILAGINI<br />

PROTEGGI LE<br />

ARTICOLAZIONI<br />

GLI INTEGRATORI SU MISURA PER TUTTI I PROBLEMI OSTEOARTICOLARI


RIZA<br />

<strong>MenteCorpo</strong><br />

a cura dell’Istituto <strong>Riza</strong> di Medicina Psicosomatica<br />

Direttore responsabile: Raffaele Morelli.<br />

Condirettori: Vittorio Caprioglio, Daniela Marafante.<br />

Direttore generale: Liliana Tieger.<br />

Redazione: Marco Missiroli.<br />

Grafi ca e impaginazione: Simone Acetti.<br />

Comitato scientifi co: Piero Parietti, Maria Ceriani,<br />

Alfonso Rogora, Romeo Compostella,<br />

Maurizio Cusani, Pietro Fornari, Paolo Marzorati,<br />

Paola de Vera d’Aragona, Maria Grazia Tumminello,<br />

Katia Vignoli.<br />

Hanno collaborato<br />

Testi: Barbara Fornari, Maria Grazia Tumminello,<br />

Mariachiara Marazzina, Marilena Zanardi,<br />

Ilaria Squaiella.<br />

Copertina: Fotolia.<br />

Immagini: Fotolia, 123rf.<br />

(L’editore ha svolto tutte le ricerche necessarie per reperire i<br />

titolari di diritti di alcune immagini presenti nella rivista; non<br />

essendo stato possibile rintracciarli, resta a disposizione degli<br />

aventi diritto per eventuali regolari spettanze).<br />

Direttore marketing e diffusione: Riccardo Gentile.<br />

Pubblicità: Elisabetta Alborghetti, Doris Tieger.<br />

Responsabile Amministrativo: Danila Pezzali.<br />

Segreteria: Luana Lombardi.<br />

Segreteria di Direzione: Daniela Tosarello.<br />

Uffi cio abbonamenti: Sara Dognini, Valeria Malacrida.<br />

Corsi dell’istituto riza<br />

Responsabile: Patrizia Peri.<br />

Segreteria: Pierangela Scapuzzi, Alessandra Montagna.<br />

Redazione, amministrazione, servizio abbonamenti e<br />

pubblicità: via L. Anelli 1,<br />

20122 Milano, tel. 02/5845961 (8 lineea r.a.)<br />

fax 02/58318162.<br />

Stampato in Italia da: Mondadori Printing S.p.A.<br />

Distribuzione per l’Italia e per l’estero:<br />

SO.DI.P .“Angelo Patuzzi” S.p.A., via Bettola 18,<br />

20092 Cinisello Balsamo (MI).<br />

Una copia: euro 5,50. Arretrati: euro 11,00.<br />

Abbonamento annuale (12 numeri): euro 43,00.<br />

Paesi europei: euro 109,00. Altri paesi: euro 145,00.<br />

Oceania: euro 187,00.<br />

Versamenti da effettuare sul C.C.P. n. 25847203,<br />

intestato a Edizioni <strong>Riza</strong> S.p.A., via L. Anelli 1,<br />

20122 Milano.<br />

Autorizzazione del Tribunale di Milano n. 196<br />

del 26-3-’07. ISSN 1971-8888.<br />

www.riza.it<br />

e-mail: info@riza.it<br />

riza@riza.it (corsi Istituto <strong>Riza</strong>)<br />

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L’Editore garantisce la massima riservatezza dei dati forniti<br />

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L. Anelli, 1 - 20122 Milano. Le informazioni custodite nell’archivio<br />

elettronico <strong>Riza</strong> verranno utilizzate al solo scopo di<br />

inviare agli abbonati vantaggiose proposte commerciali (art.<br />

13, d.lgs 196/2003 tutela dati personali).<br />

Associato a: A.N.E.S.<br />

ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA<br />

PERIODICA SPECIALIZZATA<br />

CONFINDUSTRIA<br />

Questo numero è stato chiuso 25|09|2012<br />

19<br />

33<br />

51<br />

Sommario<br />

3<br />

8<br />

14<br />

48<br />

L’editoriale di Raffaele Morelli<br />

Le lettere del mese<br />

Per Rossana è ora di dire: «Basta!»<br />

Le news<br />

Quando le ossa vanno in fumo<br />

Le curiosità<br />

Nelle api c’è la terapia più antica<br />

La medicina uffi ciale<br />

COSA C'È ALLA BASE DEL MAL DI OSSA<br />

■ Dentro l’architettura perfetta del corpo pag. 20<br />

■ È la struttura più complessa e fragile pag. 22<br />

■ Così rischiamo blocchi e fratture pag. 24<br />

■ Sanno curare solo i sintomi pag. 28<br />

■ L’età conta sempre di meno pag. 30<br />

La lettura psicosomatica<br />

LE CAUSE DEI DISTURBI OSTEOARTICOLARI<br />

■ Un ponte mobile tra noi e la libertà pag. 34<br />

■ Fanno “correre” tutti i nostri istinti pag. 36<br />

■ Nella grande forza creativa c’è l’antidoto pag. 38<br />

■ L’inverno interiore va nel profondo pag. 40<br />

■ Tende a stringere troppo i denti pag. 42<br />

I Sì e i No<br />

DIECI COSE DA FARE PER STARE BENE<br />

■ Sì - Diventa il vero complice di te pag. 52<br />

■ No - Basta con i pesi sulle spalle pag. 56<br />

63<br />

75<br />

87<br />

Gli incontri<br />

con Raffaele Morelli<br />

Ogni giovedì al Centro <strong>Riza</strong><br />

di Medicina Naturale<br />

(via L. Anelli 4, Milano)<br />

alle ore 17.00 Raffaele Morelli<br />

conduce gruppi su autostima<br />

e consapevolezza.<br />

Solo su prenotazione<br />

Info: tel. 02-5820793<br />

Cure e tecniche psicosomatiche<br />

PRENDITI CURA DI OSSA E GIUNTURE<br />

■ Cancella «dovere» dal tuo vocabolario pag. 64<br />

■ La tua fantasia è il miglior massaggio pag. 66<br />

■ Il movimento libero si impara dai bimbi pag. 68<br />

■ Mal di schiena? Così aiuti la cura pag. 70<br />

■ I colori dell’anima sciolgono il dolore pag. 72<br />

I rimedi verdi<br />

LA GUIDA VERDE PER BLOCCHI E DOLORE<br />

■ Boswellia e alfa-alfa: la cura è a 360 gradi pag. 76<br />

■ Il pronto soccorso “verde” quotidiano pag. 80<br />

■ Così il cervello rigenera le ossa pag. 82<br />

■ Ci mettono a posto dal collo ai piedi pag. 84<br />

Prevenzione alimentare<br />

LA DIETA-SCUDO PER LO SCHELETRO<br />

■ I cibi che vincono il dolore pag. 88<br />

■ Alla scoperta del mix perfetto pag. 90<br />

■ Cipolla e cereali guidano la cura pag. 92<br />

Ecco perché l’obesità “nervosa” incide il<br />

doppio rispetto al sovrappeso sulla salute<br />

delle ossa: scopriamo all’interno perché<br />

(qui un’opera di Botero)<br />

Il modo di guardare noi stessi si rifl ette<br />

sulla dimensione osteoarticolare: vediamo<br />

perché nei Sì e No di questo mese<br />

(qui un’opera di Schiele)<br />

numero 66 Novembre 2012<br />

sommario<br />

5


La via<br />

della scienza<br />

DISTURBI OSTEOARTICOLARI: UNA PRIMA ANALISI<br />

Dentro l’architettura<br />

perfetta del corpo<br />

La struttura muscolo-scheletrica rischia sempre di più. Ecco perché<br />

Quali<br />

Q<br />

uali sono i veri rischi quando ci troviamo di fronte ai<br />

distrubi osteoarticolari? Spesso tendiamo a sottovalu-<br />

Qsbagliate<br />

tarli, altre volte li affrontiamo con terapie incomplete e<br />

sbagliate che, paradossalmente, li radicano nel nostro organismo.<br />

Sebbene la nostra struttura organica dipenda dalle nostre 206<br />

ossa, la maggior parte di noi non se ne prende cura come dovrebbe:<br />

negli ultimi 10 anni le patologie che riguardano la dimensione<br />

osteoarticolare sono cresciute del 23%, con altrettanti casi<br />

non diagnosticati uffi cialmente. Spesso, anzi, ci rendiamo conto<br />

di avere uno scheletro e delle articolazioni solo nel momento<br />

in cui si presentano dei problemi, come un mal di schiena o<br />

qualche doloretto alle gambe. Di solito si tratta di mali paspasseggeri che denotano un po’ di stanchezza e guariscono<br />

presto. Altre volte si tratta di patologie più serie, che devono<br />

essere affrontate con decisione perché potrebbero insediarsi<br />

e limitare i nostri movimenti quotidiani in modo<br />

signifi cativo: artrosi, osteoporosi, artriti e reumatismi<br />

possono essere “di passaggio”, oppure cronicizzarsi in<br />

profondità. Ecco come li “vede” e li affronta la scienza<br />

“uffi ciale”.<br />

Due casi su cinque di persone che soffrono di patologie<br />

riguardanti ossa e articolazioni non vengono diagnosticati.<br />

Di questi, il 10% tende a cronicizzarsi:<br />

osteoporosi e artrosi sono le affezioni più in espansione<br />

PIÙ DI<br />

200 OSSA<br />

Nell’antichità il colchico veniva<br />

chiamato “la pozione delle ossa”<br />

per gli effetti che si supponeva<br />

avesse sui dolori osteoarticolari<br />

Un disturbo mitico<br />

I REUMATISMI DI PROMETEO<br />

Il primo reumatologo della storia potrebbe<br />

essere considerato l’eroe mitologico<br />

Prometeo: si narra infatti che quando l’aquila<br />

inviata da Zeus gli divorava il fegato,<br />

dal sangue che perdeva nascesse un fi ore,<br />

il colchico. Tale fi ore fu impiegato durante<br />

tutta l’antichità come farmaco, in particolare<br />

contro i dolori articolari.<br />

A partire dall’Ottocento il colchico è stato<br />

defi nitivamente consacrato come farmaco<br />

antireumatico, con il nome commerciale<br />

di “colchicina”.<br />

Del resto le malattie reumatiche erano<br />

conosciute già dagli antichi: il faraone<br />

Ramsete II soffriva di disturbi articolari,<br />

e veniva curato con la radice di salice,<br />

mentre il greco Ippocrate fu il primo a<br />

individuare il reumatismo articolare e a<br />

effettuare una classifi cazione dell’artrosi.<br />

Le domande più frequenti<br />

LE RISPOSTE DELLA SCIENZA<br />

Perché i dolori ossei aumentano quando<br />

cambia il tempo?<br />

La causa principale è da ricercare nell’attività di alcuni<br />

barorecettori (recettori organici della pressione<br />

arteriosa) presenti nella parete dei grossi vasi sanguigni.<br />

Quando i barorecettori rilevano un cambiamento,<br />

indotto dalle mutate condizioni atmosferiche, inviano<br />

segnali al sistema nervoso centrale che regola<br />

la pressione sanguigna di conseguenza. Se questi recettori<br />

si trovano in prossimità di articolazioni colpite<br />

da una malattia reumatica o fratture, la reattività alle<br />

variazioni della pressione atmosferica esterna si somma<br />

agli effetti dell’infiammazione e provoca dolore.<br />

È vero che le ossa invecchiano?<br />

Come tutti i tessuti del nostro corpo anche le ossa<br />

invecchiano. Con il passare degli anni si perde massa<br />

ossea più di quanto se ne riesca a formare. Ciò<br />

interessa soprattutto le donne in menopausa. Questa<br />

mancanza di equilibrio è uno dei meccanismi che<br />

favorisce lo sviluppo dell’osteoporosi e aumenta il rischio<br />

di fratture.<br />

È vero che l’attività fisica protegge le ossa?<br />

L’esercizio fisico sotto carico favorisce lo sviluppo osseo<br />

nei giovani (soprattutto con attività ad alto impatto,<br />

come l’allenamento con i pesi) e può rallentare la<br />

perdita ossea nei soggetti anziani, anche con attività<br />

a basso impatto come il camminare o il nuoto, che<br />

possono avere effetti benefici in generale sulla salute<br />

e sulle capacità funzionali.<br />

Soffro di dolori alle ossa. Di cosa si tratta?<br />

Fortunatamente una notevolissima percentuale di<br />

casi di “dolori alle ossa” sono invece il frutto di cattive<br />

abitudini quali l’eccessiva sedentarietà oppure il<br />

perseverare in posture scorrette, soprattutto durante<br />

prolungati periodi di tempo trascorsi alla scrivania o<br />

a causa dello svolgimento di lavori dai movimenti ripetitivi.<br />

In alcuni casi i dolori ossei possono essere provocati<br />

dall’artrosi, una patologia degenerativa che interessa<br />

inizialmente la cartilagine delle articolazioni per poi<br />

coinvolgere progressivamente anche l’osso. Una diagnosi<br />

tempestiva è fondamentale per evitare una degenerazione<br />

dell’affezione e una terapia effi cace.<br />

20 numero 66 Novembre 2012 21


38<br />

La lettura<br />

psicosomatica<br />

L’OSTEOPOROSI RIVELA LA PAURA DI ESSERE AUTONOMI<br />

Nella grande forza<br />

creativa c’è l’antidoto<br />

Per proteggere ossa e articolazioni dobbiamo avere il coraggio<br />

di viverci fino in fondo. La “vera” mobilità nasce solo da qui<br />

osso è un tessuto che si ricrea costantemente, di<br />

norma si ricostruisce tanta massa ossea quanta<br />

L’osso<br />

se ne perde, ma sono fattori come l’invecchiamento<br />

o la menopausa che rendono lo scheletro<br />

più poroso e vulnerabile alle fratture. L’osteoporosi<br />

non è però un fenomeno parafi siologico<br />

che riguarda soltanto le persone di età<br />

avanzata, colpisce anche i giovani. Quella<br />

giovanile idiopatica (IJO) è una malattia<br />

cronica che determina una progressiva demi-<br />

neralizzazione ossea che causa dolore al dorso<br />

e agli arti, diffi coltà nella deambulazione,<br />

esposizione alle fratture multiple. L’età di<br />

insorgenza di questa malattia è signifi cativa,<br />

consideriamo infatti che la pubertà<br />

sancisce la completa ossifi cazione, essa<br />

esprime dunque un confl itto tra il crescere<br />

e il rimanere bambini, tra il diventare autonomi<br />

e il bisogno di ricevere sostegno. La<br />

fragilità ossea indica in questo caso una forte<br />

immaturità, una personalità che esita a entrare<br />

in un mondo fatto di scelte che tracciano<br />

un’identità (ad esempio l’indirizzo scolastico),<br />

che allontanano dai genitori ed espongono a una maggiore<br />

solitudine. Non è un caso che elaborato il nodo della crescita<br />

la malattia si risolva spontaneamente dopo la pubertà.<br />

La vera protezione contro<br />

l’osteoporosi è una<br />

maggiore conoscenza delle<br />

nostre potenzialità<br />

(da mettere in pratica!)<br />

Artrite reumatoide: potenzialità sacrifi cate<br />

UN’ENERGIA RIVOLTA CONTRO SE STESSI<br />

È<br />

una patologia cronica di origine<br />

autoimmune, che determina una<br />

generale infi ammazione articolare; col<br />

tempo il dolore aggrava la rigidità e le<br />

articolazioni si deformano. Da un punto<br />

di vista simbolico i sintomi tradiscono<br />

una depressione latente: la rigidità<br />

mattutina indica la diffi coltà a iniziare<br />

una giornata all’insegna della fatica e<br />

della resistenza interiore. Le ottime potenzialità,<br />

la forte energia di cui sono<br />

dotati questi soggetti a forza di venire<br />

compresse implodono rivolgendosi<br />

contro se stessi.<br />

Sono le articolazioni delle mani a deformarsi maggiormente a causa<br />

dell’artrite reumatoide, simbolo di una crescente “arrendevolezza” sul<br />

fronte dell’espressività libera (qui un dipinto di Maurits Escher)Escher)<br />

Il rischio è alto con la menopausa<br />

LA DIMENSIONE FEMMINILE SI SENTE ATTACCATA<br />

I<br />

l rischio massimo di osteoporosi<br />

si ha con la menopausa<br />

precoce, chirurgica o spontanea.<br />

Perdere il ciclo mestruale a 40<br />

anni, talvolta prima, è per una<br />

donna un trauma che innesca<br />

una reazione depressiva. Non<br />

si tratta solo di rinunciare alla<br />

maternità, è la femminilità stessa<br />

a essere intaccata: con essa<br />

vengono a mancare anche quelle<br />

dimensioni di eros e di sensualità<br />

che rendono più “elasti- “elasti-<br />

co” l’animo e il corpo. Le ossa<br />

che diventano fragili in un’ottica<br />

psicosomatica indicano l’inizio<br />

di un parabola involutiva, il ritiro<br />

e la rinuncia ad avanzare in<br />

una crescita che viene percepita<br />

come progressiva perdita e rarefazione<br />

di consistenza, peso,<br />

valore. Invece che un momento<br />

di passaggio, la menopausa che<br />

favorisce l’osteoporosi è vista<br />

come una forte regressione, quasi<br />

una prigione.<br />

numero 66 Novembre 2012<br />

RIZA<br />

RIZA<br />

In edicola<br />

il nuovo numero<br />

di RIZA SCIENZE<br />

L’ARTE<br />

DI STARE BENE<br />

CON SE STESSI<br />

Le risposte di Raffaele Morelli<br />

che ci aiutano a risolvere<br />

i disagi della vita<br />

Un percorso per arrivare alla parte<br />

più profonda di se stessi. Tre tappe<br />

per scoprire che l’unica cosa che<br />

conta siamo noi e che iniziamo a<br />

stare male quando “recitiamo” un<br />

solo personaggio, quando è tutto<br />

sotto controllo, quando crediamo che<br />

la nostra vita sia negli obiettivi da<br />

raggiungere, quando la nostra esistenza<br />

è un concentrato di abitudini…<br />

Ogni volta che non accettiamo la rabbia,<br />

che evitiamo il disagio, che respingiamo<br />

l’insicurezza soffochiamo gli aspetti<br />

vitali e apriamo le porte al dolore.<br />

Diamo una svolta alla nostra esistenza<br />

con l’aiuto degli esercizi e delle tecniche<br />

che ci permetteranno<br />

di accogliere e manifestare tutte<br />

le emozioni che ci abitano.<br />

In tutte le edicole<br />

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Cure e tecniche<br />

psicosomatiche<br />

70<br />

ECCO L’ESERCIZIO CHE SBLOCCA LE VERTEBRE<br />

Mal di schiena?<br />

Così aiuti la cura<br />

In caso di “colpo della strega” o di blocchi lombari, ecco una<br />

pratica che ci rieduca alla dolcezza psicofi sica dei movimenti<br />

Di Barbara Fornari<br />

Q<br />

Quando uando si ha a che fare con il classico<br />

“colpo della strega” o con un bloc-<br />

Qpiù<br />

co improvviso, dove la sensazione di<br />

più comune riscontro è quella di “bruciore”,<br />

inizialmente la terapia migliore è costituita<br />

dall’applicazione di ghiaccio e da ri-<br />

poso assoluto.<br />

Questo provvedimento che può sembrare<br />

scontato, in realtà non viene sempre rispet-<br />

tato, soprattutto quando a doverlo mettere in<br />

pratica sono quelle persone che vivono l’immobilità<br />

in modo negativo, perché simbolica-<br />

mente ritrovano in essa una passività da cui<br />

sentono il bisogno di fuggire.<br />

D’altro canto, la lombalgia acuta, letta nella<br />

sua conseguenza principale, cioè l’arresto del<br />

movimento, sembra paradossalmente com-<br />

pensare una vita troppo attiva, sempre “in<br />

tensione”, dove gli spazi e i tempi da dedicare<br />

a se stessi sono sempre inesistenti.<br />

Durante il riposo “obbligato” è possibile<br />

invece ritrovare quelle parti di sé troppo<br />

a lungo represse, quali la dipendenza e la<br />

passività, attraverso un esercizio che leghi la<br />

parte fi sica dolorante e quella mentale che la<br />

rispecchia, sbloccandole tutte e due.<br />

Sentirsi chiusi in un “recinto” emotivo predispone<br />

la schiena a una serie di attacchi e fragilità<br />

interminabili: per liberare la zona lombare<br />

dobbiamo uscire dalle etichette quotidiane!<br />

1<br />

La colonna vertebrale rievoca qualcosa di “rigido”, una struttura che<br />

sostiene e consente di stare eretti, anche se in realtà, soprattutto nella<br />

zona lombare, ha in sé notevoli possibilità elastiche e di movimento.<br />

Da un punto di vista simbolico ritroviamo quindi una compresenza di<br />

opposti: rigidità-elasticità; attività-passività. La rigidità dell’osso richiama<br />

la “norma”, la “legge”, la morale; mentre l’elasticità ci fa pensare alla<br />

possibilità di adattamento e di cambiamento. Le malattie che interessano<br />

la colonna vertebrale rivelerebbero il desiderio più o meno inconscio del<br />

soggetto di deviare da una rigida linea di condotta interiore e di “piegarsi”<br />

ai cambiamenti, che avverte come vitali, senza “spezzarsi”.<br />

2<br />

3<br />

NELLA SCHIENA C’È IL SIMBOLO DEL CAMBIAMENTO<br />

Pochi movimenti fluidi per recuperare l’elasticità<br />

Una volta superata la fase acuta del dolore lombare, è possibile (e consigliabile) eseguire alcuni<br />

esercizi che, oltre ad agire come antidolorifi ci, favoriscono il recupero graduale dei movimenti<br />

compromesse del bacino. Prendi un tappetino e sdraiati a terra supino.<br />

MANI LUNGO I FIANCHI E RESPIRO PROFONDO: COMINCIA COSÌ<br />

Piega le ginocchia, tieni le mani lungo i fi anchi e i piedi aderenti al pavimento, irrigidisci i muscoli<br />

dell’addome e delle natiche e, contemporaneamente, spingi la schiena verso il pavimento. Rimani in<br />

questa posizione per 6 secondi, quindi espira tornando nella posizione di partenza. Rilassati per 12<br />

secondi, per poi ripetere il tutto 5 volte.<br />

GINOCCHIA AL PETTO, LENTAMENTE: LO STRETCHING PIÙ DOLCE<br />

Parti dalla posizione precedente, inclinando un po’ il bacino. Durante una profonda inspirazione,<br />

afferra un ginocchio con tutte e due le mani e spingilo verso il petto, premendo con forza<br />

ragionevole. Resta in questa posizione, contando fi no a cinque. Espira e riporta la gamba alla<br />

posizione iniziale. Ripeti con l’altra gamba.<br />

ALLUNGAMENTO DELLE GAMBE PER RITROVARE L’ASSETTO NATURALE<br />

Sempre dalla stessa posizione di partenza, porta il ginocchio sinistro al petto senza l’aiuto delle braccia,<br />

espira e allunga la gamba verso il soffi tto. Ritorna alla posizione iniziale e ripeti l’esercizio con la gamba<br />

destra, alternando le gambe per cinque volte.<br />

numero 66 Novembre 2012<br />

Egon Schiele (qui un autoritratto)<br />

esprimeva nell’elasticità dei corpi<br />

una vitalità pronta a esplodere


I rimedi<br />

“verdi”<br />

L’OMEOPATIA: IL BENESSERE PASSA DALLA PSICHE<br />

Il pronto soccorso<br />

“verde” quotidiano<br />

I rimedi omeopatici sono gli alleati più completi per i sintomi dei<br />

Negli ultimi 15 anni è aumentato<br />

del 12% il numero di persone<br />

che affronta i disturbi muscoloscheletrici<br />

con l’omeopatia<br />

disturbi osteoarticolari. La nostra guida<br />

Di Marilena Zanardi<br />

Anche nche l’omeopatia è ricca di rimedi<br />

adatti a ogni tipo di problema del<br />

sistema muscolo-scheletrico, e se le<br />

patologie vere e proprie richiedono un’accurata<br />

anamnesi da parte del medico ome-<br />

opata per individuare il rimedio di fondo,<br />

possiamo contare su un’ampia gamma di<br />

rimedi di pronto soccorso, da scegliere in<br />

base sia alla genesi del problema che alla<br />

sintomatologia (oltre a un effi cace protocol-<br />

lo preventivo per osteoporosi e osteopenia).<br />

Anche in questo tipo di problematiche tutti i<br />

rimedi omeopatici possono essere utilizzati in<br />

sinergia con le piante medicinali, per amplifi -<br />

carne gli effetti terapeutici e accelerare i tempi di<br />

risoluzione dei disturbi.<br />

Tra le soluzioni proposte scegliamo Apis mellifi ca<br />

contro i dolori acuti che compaiono improvvisamente in<br />

qualsiasi momento della giornata; Rhus toxicodendron è la<br />

risposta a infi ammazioni specifi che alle articolazioni e ai<br />

tendini (anche croniche), mentre Calcarea carbonica è lo<br />

scudo più completo per rinforzare e favorire la rigenera-<br />

zione dei tessuti muscolo-scheletrici (oltre a proteggere in<br />

modo preventivo dai disturbi osteoarticolari).<br />

Prevenzione e cura dell’osteoporosi<br />

ECCO I TRE “CALCAREA” CHE RINFORZANO IL “TERRENO”<br />

Il protocollo omeopatico dell’osteoporosi prevede una terapia di terreno da<br />

effettuare con tre rimedi: Calcarea carbonica 30 CH, Calcarea phosphorica 30<br />

CH, Calcarea fl uorica 30 CH, per un periodo di tre/sei mesi.<br />

La terapia di terreno si effettua nel seguente modo: scegliete un giorno della<br />

settimana e un’ora comoda - ad esempio il lunedì alle 12 - e assumete 5 granuli<br />

di una delle tre calcaree. La settimana seguente, - sempre lo stesso giorno e<br />

la stessa ora (approssimativamente), assumete 5 granuli della seconda calcarea,<br />

la settimana seguente 5 granuli della terza calcarea, poi ricominciate il giro.<br />

Pronto soccorso omeopatico<br />

COME INTERVENIRE CONTRO DOLORI E SINTOMI VARI<br />

Arnica<br />

In tutti i casi di trauma, di qualsiasi origine (compresi gli interventi dentistici).<br />

Modo d’uso: Arnica 30 CH monodose: una sola dose.<br />

Bryonia<br />

Ha azione antinfi ammatoria in tutti i casi di dolore muscolare e articolare, acuto o cronico, che si amplifi ca<br />

al minimo movimento e si attenua con il calore, in particolar modo quando sono coinvolte le articolazioni<br />

della zona dorsale e addominale. Disturbi ad esordio lento e insidioso che tendono a cronicizzare.<br />

Modo d’uso: Brionia 7 CH, 3 granuli per tre o quattro volte al giorno negli attacchi acuti; 5 granuli la mattina a digiuno nei<br />

disturbi cronici, per due mesi consecutivi.<br />

Apis mellifi ca<br />

Dolori acuti e pungenti come spilli, accompagnati da gonfi ore, calore e arrossamento della parte dolente che induce<br />

a desiderare di raffreddarla col ghiaccio. Agisce molto rapidamente, ma richiede assunzioni ravvicinate per<br />

stabilizzare l’effetto.<br />

Modo d’uso: Apis mellifi ca 5 CH, tre granuli ogni mezz’ora, fi no all’attenuazione dei sintomi.<br />

Rhododendron<br />

Rhododendron<br />

Fitte di tipo nevritico che vagano come lampi per il corpo. Anche in questo caso il dolore si presenta<br />

dopo un periodo di immobilità, ma scompare subito muovendosi. Sintomo specifi co: dolore intollerabiintollerabile prima di un temporale, che si attenua una volta scoppiato.<br />

Modo d’uso: Rhododendron 5 CH, 5 granuli due volte al giorno.<br />

Rhus toxicodendron<br />

Il dolore colpisce prevalentemente legamenti, tendini e articolazioni e si acutizza stando fermi a lungo,<br />

seduti o sdraiati, col freddo e con l’umidità. Si acutizza ai primi movimenti per migliorare man mano che<br />

i muscoli si scaldano, ma ricompare se vengono sforzati troppo.<br />

Modo d’uso: Rhus toxicodendron 7 CH: 3 granuli tre volte al giorno.<br />

80 numero 66 Novembre 2012<br />

Arnica<br />

Nei cicli di<br />

prevenzione è<br />

fondamentale<br />

seguire con<br />

attenzione<br />

orari e<br />

modalità di<br />

assunzione<br />

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