MenteCorpo - Riza
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Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abb. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1, Lo/Mi | F. E 12,50 | PTE CONT. E 8,50 | CH CT Cfh 13.20<br />
Novembre 2012 | N° 66 | Anno 6 | PERIODICO MENSILE | Euro 5,50<br />
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<strong>MenteCorpo</strong><br />
<strong>MenteCorpo</strong><br />
Scritta dagli esperti di <strong>Riza</strong> per farti vivere bene<br />
GUARIRE ARTROSI, REUMATISMI E OSTEOPOROSI<br />
Via infiammazioni<br />
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RIZA<br />
<strong>MenteCorpo</strong><br />
a cura dell’Istituto <strong>Riza</strong> di Medicina Psicosomatica<br />
Direttore responsabile: Raffaele Morelli.<br />
Condirettori: Vittorio Caprioglio, Daniela Marafante.<br />
Direttore generale: Liliana Tieger.<br />
Redazione: Marco Missiroli.<br />
Grafi ca e impaginazione: Simone Acetti.<br />
Comitato scientifi co: Piero Parietti, Maria Ceriani,<br />
Alfonso Rogora, Romeo Compostella,<br />
Maurizio Cusani, Pietro Fornari, Paolo Marzorati,<br />
Paola de Vera d’Aragona, Maria Grazia Tumminello,<br />
Katia Vignoli.<br />
Hanno collaborato<br />
Testi: Barbara Fornari, Maria Grazia Tumminello,<br />
Mariachiara Marazzina, Marilena Zanardi,<br />
Ilaria Squaiella.<br />
Copertina: Fotolia.<br />
Immagini: Fotolia, 123rf.<br />
(L’editore ha svolto tutte le ricerche necessarie per reperire i<br />
titolari di diritti di alcune immagini presenti nella rivista; non<br />
essendo stato possibile rintracciarli, resta a disposizione degli<br />
aventi diritto per eventuali regolari spettanze).<br />
Direttore marketing e diffusione: Riccardo Gentile.<br />
Pubblicità: Elisabetta Alborghetti, Doris Tieger.<br />
Responsabile Amministrativo: Danila Pezzali.<br />
Segreteria: Luana Lombardi.<br />
Segreteria di Direzione: Daniela Tosarello.<br />
Uffi cio abbonamenti: Sara Dognini, Valeria Malacrida.<br />
Corsi dell’istituto riza<br />
Responsabile: Patrizia Peri.<br />
Segreteria: Pierangela Scapuzzi, Alessandra Montagna.<br />
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PERIODICA SPECIALIZZATA<br />
CONFINDUSTRIA<br />
Questo numero è stato chiuso 25|09|2012<br />
19<br />
33<br />
51<br />
Sommario<br />
3<br />
8<br />
14<br />
48<br />
L’editoriale di Raffaele Morelli<br />
Le lettere del mese<br />
Per Rossana è ora di dire: «Basta!»<br />
Le news<br />
Quando le ossa vanno in fumo<br />
Le curiosità<br />
Nelle api c’è la terapia più antica<br />
La medicina uffi ciale<br />
COSA C'È ALLA BASE DEL MAL DI OSSA<br />
■ Dentro l’architettura perfetta del corpo pag. 20<br />
■ È la struttura più complessa e fragile pag. 22<br />
■ Così rischiamo blocchi e fratture pag. 24<br />
■ Sanno curare solo i sintomi pag. 28<br />
■ L’età conta sempre di meno pag. 30<br />
La lettura psicosomatica<br />
LE CAUSE DEI DISTURBI OSTEOARTICOLARI<br />
■ Un ponte mobile tra noi e la libertà pag. 34<br />
■ Fanno “correre” tutti i nostri istinti pag. 36<br />
■ Nella grande forza creativa c’è l’antidoto pag. 38<br />
■ L’inverno interiore va nel profondo pag. 40<br />
■ Tende a stringere troppo i denti pag. 42<br />
I Sì e i No<br />
DIECI COSE DA FARE PER STARE BENE<br />
■ Sì - Diventa il vero complice di te pag. 52<br />
■ No - Basta con i pesi sulle spalle pag. 56<br />
63<br />
75<br />
87<br />
Gli incontri<br />
con Raffaele Morelli<br />
Ogni giovedì al Centro <strong>Riza</strong><br />
di Medicina Naturale<br />
(via L. Anelli 4, Milano)<br />
alle ore 17.00 Raffaele Morelli<br />
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Cure e tecniche psicosomatiche<br />
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■ Cancella «dovere» dal tuo vocabolario pag. 64<br />
■ La tua fantasia è il miglior massaggio pag. 66<br />
■ Il movimento libero si impara dai bimbi pag. 68<br />
■ Mal di schiena? Così aiuti la cura pag. 70<br />
■ I colori dell’anima sciolgono il dolore pag. 72<br />
I rimedi verdi<br />
LA GUIDA VERDE PER BLOCCHI E DOLORE<br />
■ Boswellia e alfa-alfa: la cura è a 360 gradi pag. 76<br />
■ Il pronto soccorso “verde” quotidiano pag. 80<br />
■ Così il cervello rigenera le ossa pag. 82<br />
■ Ci mettono a posto dal collo ai piedi pag. 84<br />
Prevenzione alimentare<br />
LA DIETA-SCUDO PER LO SCHELETRO<br />
■ I cibi che vincono il dolore pag. 88<br />
■ Alla scoperta del mix perfetto pag. 90<br />
■ Cipolla e cereali guidano la cura pag. 92<br />
Ecco perché l’obesità “nervosa” incide il<br />
doppio rispetto al sovrappeso sulla salute<br />
delle ossa: scopriamo all’interno perché<br />
(qui un’opera di Botero)<br />
Il modo di guardare noi stessi si rifl ette<br />
sulla dimensione osteoarticolare: vediamo<br />
perché nei Sì e No di questo mese<br />
(qui un’opera di Schiele)<br />
numero 66 Novembre 2012<br />
sommario<br />
5
La via<br />
della scienza<br />
DISTURBI OSTEOARTICOLARI: UNA PRIMA ANALISI<br />
Dentro l’architettura<br />
perfetta del corpo<br />
La struttura muscolo-scheletrica rischia sempre di più. Ecco perché<br />
Quali<br />
Q<br />
uali sono i veri rischi quando ci troviamo di fronte ai<br />
distrubi osteoarticolari? Spesso tendiamo a sottovalu-<br />
Qsbagliate<br />
tarli, altre volte li affrontiamo con terapie incomplete e<br />
sbagliate che, paradossalmente, li radicano nel nostro organismo.<br />
Sebbene la nostra struttura organica dipenda dalle nostre 206<br />
ossa, la maggior parte di noi non se ne prende cura come dovrebbe:<br />
negli ultimi 10 anni le patologie che riguardano la dimensione<br />
osteoarticolare sono cresciute del 23%, con altrettanti casi<br />
non diagnosticati uffi cialmente. Spesso, anzi, ci rendiamo conto<br />
di avere uno scheletro e delle articolazioni solo nel momento<br />
in cui si presentano dei problemi, come un mal di schiena o<br />
qualche doloretto alle gambe. Di solito si tratta di mali paspasseggeri che denotano un po’ di stanchezza e guariscono<br />
presto. Altre volte si tratta di patologie più serie, che devono<br />
essere affrontate con decisione perché potrebbero insediarsi<br />
e limitare i nostri movimenti quotidiani in modo<br />
signifi cativo: artrosi, osteoporosi, artriti e reumatismi<br />
possono essere “di passaggio”, oppure cronicizzarsi in<br />
profondità. Ecco come li “vede” e li affronta la scienza<br />
“uffi ciale”.<br />
Due casi su cinque di persone che soffrono di patologie<br />
riguardanti ossa e articolazioni non vengono diagnosticati.<br />
Di questi, il 10% tende a cronicizzarsi:<br />
osteoporosi e artrosi sono le affezioni più in espansione<br />
PIÙ DI<br />
200 OSSA<br />
Nell’antichità il colchico veniva<br />
chiamato “la pozione delle ossa”<br />
per gli effetti che si supponeva<br />
avesse sui dolori osteoarticolari<br />
Un disturbo mitico<br />
I REUMATISMI DI PROMETEO<br />
Il primo reumatologo della storia potrebbe<br />
essere considerato l’eroe mitologico<br />
Prometeo: si narra infatti che quando l’aquila<br />
inviata da Zeus gli divorava il fegato,<br />
dal sangue che perdeva nascesse un fi ore,<br />
il colchico. Tale fi ore fu impiegato durante<br />
tutta l’antichità come farmaco, in particolare<br />
contro i dolori articolari.<br />
A partire dall’Ottocento il colchico è stato<br />
defi nitivamente consacrato come farmaco<br />
antireumatico, con il nome commerciale<br />
di “colchicina”.<br />
Del resto le malattie reumatiche erano<br />
conosciute già dagli antichi: il faraone<br />
Ramsete II soffriva di disturbi articolari,<br />
e veniva curato con la radice di salice,<br />
mentre il greco Ippocrate fu il primo a<br />
individuare il reumatismo articolare e a<br />
effettuare una classifi cazione dell’artrosi.<br />
Le domande più frequenti<br />
LE RISPOSTE DELLA SCIENZA<br />
Perché i dolori ossei aumentano quando<br />
cambia il tempo?<br />
La causa principale è da ricercare nell’attività di alcuni<br />
barorecettori (recettori organici della pressione<br />
arteriosa) presenti nella parete dei grossi vasi sanguigni.<br />
Quando i barorecettori rilevano un cambiamento,<br />
indotto dalle mutate condizioni atmosferiche, inviano<br />
segnali al sistema nervoso centrale che regola<br />
la pressione sanguigna di conseguenza. Se questi recettori<br />
si trovano in prossimità di articolazioni colpite<br />
da una malattia reumatica o fratture, la reattività alle<br />
variazioni della pressione atmosferica esterna si somma<br />
agli effetti dell’infiammazione e provoca dolore.<br />
È vero che le ossa invecchiano?<br />
Come tutti i tessuti del nostro corpo anche le ossa<br />
invecchiano. Con il passare degli anni si perde massa<br />
ossea più di quanto se ne riesca a formare. Ciò<br />
interessa soprattutto le donne in menopausa. Questa<br />
mancanza di equilibrio è uno dei meccanismi che<br />
favorisce lo sviluppo dell’osteoporosi e aumenta il rischio<br />
di fratture.<br />
È vero che l’attività fisica protegge le ossa?<br />
L’esercizio fisico sotto carico favorisce lo sviluppo osseo<br />
nei giovani (soprattutto con attività ad alto impatto,<br />
come l’allenamento con i pesi) e può rallentare la<br />
perdita ossea nei soggetti anziani, anche con attività<br />
a basso impatto come il camminare o il nuoto, che<br />
possono avere effetti benefici in generale sulla salute<br />
e sulle capacità funzionali.<br />
Soffro di dolori alle ossa. Di cosa si tratta?<br />
Fortunatamente una notevolissima percentuale di<br />
casi di “dolori alle ossa” sono invece il frutto di cattive<br />
abitudini quali l’eccessiva sedentarietà oppure il<br />
perseverare in posture scorrette, soprattutto durante<br />
prolungati periodi di tempo trascorsi alla scrivania o<br />
a causa dello svolgimento di lavori dai movimenti ripetitivi.<br />
In alcuni casi i dolori ossei possono essere provocati<br />
dall’artrosi, una patologia degenerativa che interessa<br />
inizialmente la cartilagine delle articolazioni per poi<br />
coinvolgere progressivamente anche l’osso. Una diagnosi<br />
tempestiva è fondamentale per evitare una degenerazione<br />
dell’affezione e una terapia effi cace.<br />
20 numero 66 Novembre 2012 21
38<br />
La lettura<br />
psicosomatica<br />
L’OSTEOPOROSI RIVELA LA PAURA DI ESSERE AUTONOMI<br />
Nella grande forza<br />
creativa c’è l’antidoto<br />
Per proteggere ossa e articolazioni dobbiamo avere il coraggio<br />
di viverci fino in fondo. La “vera” mobilità nasce solo da qui<br />
osso è un tessuto che si ricrea costantemente, di<br />
norma si ricostruisce tanta massa ossea quanta<br />
L’osso<br />
se ne perde, ma sono fattori come l’invecchiamento<br />
o la menopausa che rendono lo scheletro<br />
più poroso e vulnerabile alle fratture. L’osteoporosi<br />
non è però un fenomeno parafi siologico<br />
che riguarda soltanto le persone di età<br />
avanzata, colpisce anche i giovani. Quella<br />
giovanile idiopatica (IJO) è una malattia<br />
cronica che determina una progressiva demi-<br />
neralizzazione ossea che causa dolore al dorso<br />
e agli arti, diffi coltà nella deambulazione,<br />
esposizione alle fratture multiple. L’età di<br />
insorgenza di questa malattia è signifi cativa,<br />
consideriamo infatti che la pubertà<br />
sancisce la completa ossifi cazione, essa<br />
esprime dunque un confl itto tra il crescere<br />
e il rimanere bambini, tra il diventare autonomi<br />
e il bisogno di ricevere sostegno. La<br />
fragilità ossea indica in questo caso una forte<br />
immaturità, una personalità che esita a entrare<br />
in un mondo fatto di scelte che tracciano<br />
un’identità (ad esempio l’indirizzo scolastico),<br />
che allontanano dai genitori ed espongono a una maggiore<br />
solitudine. Non è un caso che elaborato il nodo della crescita<br />
la malattia si risolva spontaneamente dopo la pubertà.<br />
La vera protezione contro<br />
l’osteoporosi è una<br />
maggiore conoscenza delle<br />
nostre potenzialità<br />
(da mettere in pratica!)<br />
Artrite reumatoide: potenzialità sacrifi cate<br />
UN’ENERGIA RIVOLTA CONTRO SE STESSI<br />
È<br />
una patologia cronica di origine<br />
autoimmune, che determina una<br />
generale infi ammazione articolare; col<br />
tempo il dolore aggrava la rigidità e le<br />
articolazioni si deformano. Da un punto<br />
di vista simbolico i sintomi tradiscono<br />
una depressione latente: la rigidità<br />
mattutina indica la diffi coltà a iniziare<br />
una giornata all’insegna della fatica e<br />
della resistenza interiore. Le ottime potenzialità,<br />
la forte energia di cui sono<br />
dotati questi soggetti a forza di venire<br />
compresse implodono rivolgendosi<br />
contro se stessi.<br />
Sono le articolazioni delle mani a deformarsi maggiormente a causa<br />
dell’artrite reumatoide, simbolo di una crescente “arrendevolezza” sul<br />
fronte dell’espressività libera (qui un dipinto di Maurits Escher)Escher)<br />
Il rischio è alto con la menopausa<br />
LA DIMENSIONE FEMMINILE SI SENTE ATTACCATA<br />
I<br />
l rischio massimo di osteoporosi<br />
si ha con la menopausa<br />
precoce, chirurgica o spontanea.<br />
Perdere il ciclo mestruale a 40<br />
anni, talvolta prima, è per una<br />
donna un trauma che innesca<br />
una reazione depressiva. Non<br />
si tratta solo di rinunciare alla<br />
maternità, è la femminilità stessa<br />
a essere intaccata: con essa<br />
vengono a mancare anche quelle<br />
dimensioni di eros e di sensualità<br />
che rendono più “elasti- “elasti-<br />
co” l’animo e il corpo. Le ossa<br />
che diventano fragili in un’ottica<br />
psicosomatica indicano l’inizio<br />
di un parabola involutiva, il ritiro<br />
e la rinuncia ad avanzare in<br />
una crescita che viene percepita<br />
come progressiva perdita e rarefazione<br />
di consistenza, peso,<br />
valore. Invece che un momento<br />
di passaggio, la menopausa che<br />
favorisce l’osteoporosi è vista<br />
come una forte regressione, quasi<br />
una prigione.<br />
numero 66 Novembre 2012<br />
RIZA<br />
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In edicola<br />
il nuovo numero<br />
di RIZA SCIENZE<br />
L’ARTE<br />
DI STARE BENE<br />
CON SE STESSI<br />
Le risposte di Raffaele Morelli<br />
che ci aiutano a risolvere<br />
i disagi della vita<br />
Un percorso per arrivare alla parte<br />
più profonda di se stessi. Tre tappe<br />
per scoprire che l’unica cosa che<br />
conta siamo noi e che iniziamo a<br />
stare male quando “recitiamo” un<br />
solo personaggio, quando è tutto<br />
sotto controllo, quando crediamo che<br />
la nostra vita sia negli obiettivi da<br />
raggiungere, quando la nostra esistenza<br />
è un concentrato di abitudini…<br />
Ogni volta che non accettiamo la rabbia,<br />
che evitiamo il disagio, che respingiamo<br />
l’insicurezza soffochiamo gli aspetti<br />
vitali e apriamo le porte al dolore.<br />
Diamo una svolta alla nostra esistenza<br />
con l’aiuto degli esercizi e delle tecniche<br />
che ci permetteranno<br />
di accogliere e manifestare tutte<br />
le emozioni che ci abitano.<br />
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psicosomatiche<br />
70<br />
ECCO L’ESERCIZIO CHE SBLOCCA LE VERTEBRE<br />
Mal di schiena?<br />
Così aiuti la cura<br />
In caso di “colpo della strega” o di blocchi lombari, ecco una<br />
pratica che ci rieduca alla dolcezza psicofi sica dei movimenti<br />
Di Barbara Fornari<br />
Q<br />
Quando uando si ha a che fare con il classico<br />
“colpo della strega” o con un bloc-<br />
Qpiù<br />
co improvviso, dove la sensazione di<br />
più comune riscontro è quella di “bruciore”,<br />
inizialmente la terapia migliore è costituita<br />
dall’applicazione di ghiaccio e da ri-<br />
poso assoluto.<br />
Questo provvedimento che può sembrare<br />
scontato, in realtà non viene sempre rispet-<br />
tato, soprattutto quando a doverlo mettere in<br />
pratica sono quelle persone che vivono l’immobilità<br />
in modo negativo, perché simbolica-<br />
mente ritrovano in essa una passività da cui<br />
sentono il bisogno di fuggire.<br />
D’altro canto, la lombalgia acuta, letta nella<br />
sua conseguenza principale, cioè l’arresto del<br />
movimento, sembra paradossalmente com-<br />
pensare una vita troppo attiva, sempre “in<br />
tensione”, dove gli spazi e i tempi da dedicare<br />
a se stessi sono sempre inesistenti.<br />
Durante il riposo “obbligato” è possibile<br />
invece ritrovare quelle parti di sé troppo<br />
a lungo represse, quali la dipendenza e la<br />
passività, attraverso un esercizio che leghi la<br />
parte fi sica dolorante e quella mentale che la<br />
rispecchia, sbloccandole tutte e due.<br />
Sentirsi chiusi in un “recinto” emotivo predispone<br />
la schiena a una serie di attacchi e fragilità<br />
interminabili: per liberare la zona lombare<br />
dobbiamo uscire dalle etichette quotidiane!<br />
1<br />
La colonna vertebrale rievoca qualcosa di “rigido”, una struttura che<br />
sostiene e consente di stare eretti, anche se in realtà, soprattutto nella<br />
zona lombare, ha in sé notevoli possibilità elastiche e di movimento.<br />
Da un punto di vista simbolico ritroviamo quindi una compresenza di<br />
opposti: rigidità-elasticità; attività-passività. La rigidità dell’osso richiama<br />
la “norma”, la “legge”, la morale; mentre l’elasticità ci fa pensare alla<br />
possibilità di adattamento e di cambiamento. Le malattie che interessano<br />
la colonna vertebrale rivelerebbero il desiderio più o meno inconscio del<br />
soggetto di deviare da una rigida linea di condotta interiore e di “piegarsi”<br />
ai cambiamenti, che avverte come vitali, senza “spezzarsi”.<br />
2<br />
3<br />
NELLA SCHIENA C’È IL SIMBOLO DEL CAMBIAMENTO<br />
Pochi movimenti fluidi per recuperare l’elasticità<br />
Una volta superata la fase acuta del dolore lombare, è possibile (e consigliabile) eseguire alcuni<br />
esercizi che, oltre ad agire come antidolorifi ci, favoriscono il recupero graduale dei movimenti<br />
compromesse del bacino. Prendi un tappetino e sdraiati a terra supino.<br />
MANI LUNGO I FIANCHI E RESPIRO PROFONDO: COMINCIA COSÌ<br />
Piega le ginocchia, tieni le mani lungo i fi anchi e i piedi aderenti al pavimento, irrigidisci i muscoli<br />
dell’addome e delle natiche e, contemporaneamente, spingi la schiena verso il pavimento. Rimani in<br />
questa posizione per 6 secondi, quindi espira tornando nella posizione di partenza. Rilassati per 12<br />
secondi, per poi ripetere il tutto 5 volte.<br />
GINOCCHIA AL PETTO, LENTAMENTE: LO STRETCHING PIÙ DOLCE<br />
Parti dalla posizione precedente, inclinando un po’ il bacino. Durante una profonda inspirazione,<br />
afferra un ginocchio con tutte e due le mani e spingilo verso il petto, premendo con forza<br />
ragionevole. Resta in questa posizione, contando fi no a cinque. Espira e riporta la gamba alla<br />
posizione iniziale. Ripeti con l’altra gamba.<br />
ALLUNGAMENTO DELLE GAMBE PER RITROVARE L’ASSETTO NATURALE<br />
Sempre dalla stessa posizione di partenza, porta il ginocchio sinistro al petto senza l’aiuto delle braccia,<br />
espira e allunga la gamba verso il soffi tto. Ritorna alla posizione iniziale e ripeti l’esercizio con la gamba<br />
destra, alternando le gambe per cinque volte.<br />
numero 66 Novembre 2012<br />
Egon Schiele (qui un autoritratto)<br />
esprimeva nell’elasticità dei corpi<br />
una vitalità pronta a esplodere
I rimedi<br />
“verdi”<br />
L’OMEOPATIA: IL BENESSERE PASSA DALLA PSICHE<br />
Il pronto soccorso<br />
“verde” quotidiano<br />
I rimedi omeopatici sono gli alleati più completi per i sintomi dei<br />
Negli ultimi 15 anni è aumentato<br />
del 12% il numero di persone<br />
che affronta i disturbi muscoloscheletrici<br />
con l’omeopatia<br />
disturbi osteoarticolari. La nostra guida<br />
Di Marilena Zanardi<br />
Anche nche l’omeopatia è ricca di rimedi<br />
adatti a ogni tipo di problema del<br />
sistema muscolo-scheletrico, e se le<br />
patologie vere e proprie richiedono un’accurata<br />
anamnesi da parte del medico ome-<br />
opata per individuare il rimedio di fondo,<br />
possiamo contare su un’ampia gamma di<br />
rimedi di pronto soccorso, da scegliere in<br />
base sia alla genesi del problema che alla<br />
sintomatologia (oltre a un effi cace protocol-<br />
lo preventivo per osteoporosi e osteopenia).<br />
Anche in questo tipo di problematiche tutti i<br />
rimedi omeopatici possono essere utilizzati in<br />
sinergia con le piante medicinali, per amplifi -<br />
carne gli effetti terapeutici e accelerare i tempi di<br />
risoluzione dei disturbi.<br />
Tra le soluzioni proposte scegliamo Apis mellifi ca<br />
contro i dolori acuti che compaiono improvvisamente in<br />
qualsiasi momento della giornata; Rhus toxicodendron è la<br />
risposta a infi ammazioni specifi che alle articolazioni e ai<br />
tendini (anche croniche), mentre Calcarea carbonica è lo<br />
scudo più completo per rinforzare e favorire la rigenera-<br />
zione dei tessuti muscolo-scheletrici (oltre a proteggere in<br />
modo preventivo dai disturbi osteoarticolari).<br />
Prevenzione e cura dell’osteoporosi<br />
ECCO I TRE “CALCAREA” CHE RINFORZANO IL “TERRENO”<br />
Il protocollo omeopatico dell’osteoporosi prevede una terapia di terreno da<br />
effettuare con tre rimedi: Calcarea carbonica 30 CH, Calcarea phosphorica 30<br />
CH, Calcarea fl uorica 30 CH, per un periodo di tre/sei mesi.<br />
La terapia di terreno si effettua nel seguente modo: scegliete un giorno della<br />
settimana e un’ora comoda - ad esempio il lunedì alle 12 - e assumete 5 granuli<br />
di una delle tre calcaree. La settimana seguente, - sempre lo stesso giorno e<br />
la stessa ora (approssimativamente), assumete 5 granuli della seconda calcarea,<br />
la settimana seguente 5 granuli della terza calcarea, poi ricominciate il giro.<br />
Pronto soccorso omeopatico<br />
COME INTERVENIRE CONTRO DOLORI E SINTOMI VARI<br />
Arnica<br />
In tutti i casi di trauma, di qualsiasi origine (compresi gli interventi dentistici).<br />
Modo d’uso: Arnica 30 CH monodose: una sola dose.<br />
Bryonia<br />
Ha azione antinfi ammatoria in tutti i casi di dolore muscolare e articolare, acuto o cronico, che si amplifi ca<br />
al minimo movimento e si attenua con il calore, in particolar modo quando sono coinvolte le articolazioni<br />
della zona dorsale e addominale. Disturbi ad esordio lento e insidioso che tendono a cronicizzare.<br />
Modo d’uso: Brionia 7 CH, 3 granuli per tre o quattro volte al giorno negli attacchi acuti; 5 granuli la mattina a digiuno nei<br />
disturbi cronici, per due mesi consecutivi.<br />
Apis mellifi ca<br />
Dolori acuti e pungenti come spilli, accompagnati da gonfi ore, calore e arrossamento della parte dolente che induce<br />
a desiderare di raffreddarla col ghiaccio. Agisce molto rapidamente, ma richiede assunzioni ravvicinate per<br />
stabilizzare l’effetto.<br />
Modo d’uso: Apis mellifi ca 5 CH, tre granuli ogni mezz’ora, fi no all’attenuazione dei sintomi.<br />
Rhododendron<br />
Rhododendron<br />
Fitte di tipo nevritico che vagano come lampi per il corpo. Anche in questo caso il dolore si presenta<br />
dopo un periodo di immobilità, ma scompare subito muovendosi. Sintomo specifi co: dolore intollerabiintollerabile prima di un temporale, che si attenua una volta scoppiato.<br />
Modo d’uso: Rhododendron 5 CH, 5 granuli due volte al giorno.<br />
Rhus toxicodendron<br />
Il dolore colpisce prevalentemente legamenti, tendini e articolazioni e si acutizza stando fermi a lungo,<br />
seduti o sdraiati, col freddo e con l’umidità. Si acutizza ai primi movimenti per migliorare man mano che<br />
i muscoli si scaldano, ma ricompare se vengono sforzati troppo.<br />
Modo d’uso: Rhus toxicodendron 7 CH: 3 granuli tre volte al giorno.<br />
80 numero 66 Novembre 2012<br />
Arnica<br />
Nei cicli di<br />
prevenzione è<br />
fondamentale<br />
seguire con<br />
attenzione<br />
orari e<br />
modalità di<br />
assunzione<br />
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