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Formula 1 - Credit Suisse eMagazine

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Nel campeggio più «in» del mondo<br />

l’ordine gerarchico regna sovrano<br />

Mentre in pista può anche succedere che sia il caso a decidere sull’assegnazione dei punti, fuori dal circuito<br />

tutto è regolato fin nel minimo dettaglio in base a un sofisticato sistema di punti che resta strettamente<br />

segreto. Elmar Brümmer, giornalista di <strong>Formula</strong> 1<br />

Dove passi esattamente la linea del<br />

traguardo in un circuito si presta alla libera<br />

interpretazione, come ha dimostrato la vittoria<br />

regalata per errore da Michael Schumacher<br />

a Rubens Barrichello in occasione del<br />

Gran Premio di Indianapolis. Dietro ai box, al<br />

contrario, nell’area riservata ai piloti, non c’è<br />

in questo senso alcun bisogno di discutere.<br />

Qui regna infatti la più assoluta ortodossia.<br />

Ogni camion, ogni bus, ogni veranda ha un<br />

suo posto fisso in uno schema che nella stagione<br />

europea viene disposto per dieci volte<br />

nella stessa maniera. La linea bianca che<br />

delimita il territorio di ciascuna scuderia deve<br />

essere rispettata in modo scrupoloso. Chi<br />

lascia che anche solo la scala che porta al<br />

proprio motorhome sporga senza speciale autorizzazione<br />

oltre la linea tracciata, viene punito<br />

con il pagamento di una penale. Perché<br />

raccontiamo questo episodio tratto dalla psicologia<br />

del parcheggio? Perché rivela in che<br />

modo gira la grande ruota della <strong>Formula</strong> 1:<br />

seguendo anche i minimi dettagli.<br />

«SONO IN GIOCO<br />

PUNTI E PRESTIGIO,<br />

POTERE E DENARO.»<br />

«Frankfurter Allgemeine Zeitung»<br />

8 <strong>Credit</strong> <strong>Suisse</strong> Bulletin 1-03<br />

Naturalmente l’attuale ordine gerarchico<br />

della <strong>Formula</strong> 1 si riflette in primo luogo nei<br />

numeri di partenza, ma già dai parcheggi si<br />

capisce chi, nella passata stagione, ha<br />

raggiunto qualcosa: non solo l’ordine dei<br />

garage nella via dei box viene deciso dalla<br />

classifica finale dell’ultimo campionato, anche<br />

le loro dimensioni dipendono dai punti<br />

conquistati. Chi (come il team Sauber Petronas)<br />

negli ultimi due anni si è piazzato nella<br />

parte superiore della classifica, può disporre<br />

essenzialmente di più metri quadri e<br />

quindi di una migliore atmosfera di lavoro.<br />

Tutto questo vale anche dietro la zona dei<br />

box: le migliori scuderie, infatti, hanno anche<br />

la possibilità di allestire un maggior numero<br />

di transporter o motorhome.<br />

Una radio per segnalare gli abusi<br />

Nel campeggio probabilmente più esclusivo<br />

del mondo le regole sono severe, e sulla loro<br />

osservanza vigilano personalmente Bernie<br />

Ecclestone o il suo braccio destro Pasquale<br />

Lattuneddu. È sufficiente un segnale delle<br />

potenti radio che i due portano sempre con<br />

sé per correggere eventuali abusi. Ai signori<br />

della <strong>Formula</strong> 1 non sfugge niente di ciò<br />

che si svolge nel cosiddetto paddock (il termine<br />

proviene dal linguaggio dell’ippica e significa<br />

«recinto per cavalli»). Ciò che non può<br />

essere controllato con gli occhi o con il metro<br />

viene semplicemente verificato per mezzo<br />

di un lettore di bande magnetiche. Il vero<br />

potere si dimostra alle due-tre porte d’ingresso<br />

dell’area piloti: chi aspira ad entrare<br />

nell’Olimpo della <strong>Formula</strong> 1 deve essere in<br />

possesso di un pass con il codice d’accesso<br />

esatto e un chip funzionante. Questo biglietto<br />

d’ingresso di plastica, che per semplicità<br />

tutti portano appeso al collo con un cordoncino,<br />

è prezioso, perché non si può comprare,<br />

a meno che l’interessato non acquisti<br />

anche un’intera scuderia. Anche il numero<br />

dei pass messi a disposizione di meccanici,<br />

ingegneri e ospiti di un team dipende rigorosamente<br />

dai successi sportivi raggiunti.<br />

Il principio del merito regola anche i minimi<br />

dettagli.<br />

In gioco mezzo miliardo di dollari<br />

Nel Concorde Agreement, lo statuto della<br />

<strong>Formula</strong> 1, tutto è regolato fin nei minimi<br />

particolari, prima di tutto come i proventi dei<br />

diritti televisivi e di commercializzazione vengono<br />

ripartiti tra le diverse scuderie (si veda<br />

il riquadro). In linea di principio questo documento<br />

dovrebbe accontentare tutti e quindi<br />

mantenere una certa equità. Si stima che<br />

ogni anno, con tutte le sue imprese, Bernie<br />

Ecclestone ricavi mezzo miliardo di dollari<br />

dalla commercializzazione della <strong>Formula</strong> 1, di<br />

cui circa la metà viene poi distribuita alle scuderie,<br />

in base al Concorde Agreement.<br />

Naturalmente l’accordo non si occupa solo

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