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n.175 <strong>aprile</strong> 2012 distribuzione gratuita il mensile del vivere naturale<br />
no tav: appello al presidente del consiglio / il fuoco in ecologia<br />
a mosca per le elezioni presidenziali / annusando la città<br />
pareidolia / lardopitecus / natura antica, cultura nuova
Maglife<br />
la nuova formulazione di Magnesio in capsule<br />
• STANCHEZZA<br />
• STRESS<br />
• DIFFICOLTÀ AD<br />
ADDORMENTARSI<br />
• SONNO IRREQUIETO<br />
• SINDROME<br />
PREMESTRUALE<br />
• TREMORI<br />
• IRRITABILITÀ,<br />
NERVOSISMO<br />
Il magnesio è un minerale essenziale, responsabile di<br />
molti processi metabolici, tra i quali la produzione di<br />
energia, la sintesi delle proteine, la trasmissione<br />
nervosa e degli impulsi ai muscoli.<br />
Il magnesio stimola l’assorbimento e il metabolismo di<br />
minerali quali il calcio, il fosforo, il sodio e il potassio,<br />
oltre a facilitare l’assimilazione delle vitamine del<br />
complesso B, la vitamina C e la vitamina E.<br />
Contrastando l’effetto stimolante del calcio, il magnesio<br />
svolge un ruolo importante per le decontrazioni<br />
neuromuscolari. È d’aiuto durante la crescita ossea ed<br />
è necessario per un buon funzionamento dei nervi e<br />
dei muscoli, compreso quello cardiaco. Aiuta inoltre a<br />
regolare l’equilibrio acido-alcalino dell’organismo.<br />
La carenza di magnesio può portare a:<br />
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organiche conosciute per la loro capacità di essere<br />
assimilate a livello cellulare e per la buona tolleranza<br />
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Forse l’arte non è vera arte fin quando i suoi maestri non muoiono. Purtroppo a morire è stato Jean Giraud<br />
(Nogent-sur-Marne, 8 maggio 1938 – Parigi, 10 marzo 2012), meglio noto come Moebius, il disegnatore di fumetti<br />
fantastici fantascientifici, la cui visionarietà ha spostato i confini mentali di chi lo ha visto. Aprire nuovi orizzonti ha<br />
sempre anche un’implicazione sociale e civile, e l’arte di Moebius lo ha fatto. Una sua frase, pescata dalla rete,<br />
dice: “Una lunga tradizione iniziatica insegna che, prima di ogni altra cosa, bisogna trovare il proprio posto nel<br />
mondo. Solo dopo si può assumere su di sé e iniziare a “giocare” il proprio ruolo. Forse la libertà è permettersi di<br />
non ascoltare il senso comune e seguire il proprio istinto, la propria intuizione o il proprio piacere.”<br />
SoMMario<br />
4 Appello al Presidente del Consiglio Mario Monti<br />
5 I responsabili della crisi finanziaria<br />
6 A Mosca per le elezioni presidenziali<br />
7 Trasporti e ambiente: Vienna in bicicletta<br />
7 Giovani: Lettera di dimissioni dal liceo<br />
8 Annusando la città<br />
9 Libri: Il fascino della brevità<br />
9 50 mm<br />
10 Il fuoco in ecologia<br />
11 In boschetto<br />
12 Pareidolia<br />
13 Siamo tutti intelligenti:<br />
Il problema della casa<br />
13 Matematicamente bravi<br />
14 Risparmio a lungo termine?<br />
15 Tutelata la privacy del cinghiale Simba...<br />
16 Il doping, una piaga sociale<br />
18 Alimentazione: Lardopitecus<br />
19 Una nuova rubrica sul cibo<br />
20 Viaggio alla scoperta dell'Istria<br />
Cinema In questo numero non c'è – per la prima volta in otto anni – la rubrica di cinema,<br />
del nostro grande collaboratore Gianni Ursini, il quale è ricoverato in ospedale da qualche<br />
settimana. La redazione di <strong>Konrad</strong> gli fa gli auguri di pronta guarigione e attende con ansia<br />
il suo ritorno all'opera.<br />
21 Teatri di confine:<br />
I grandi dittatori<br />
Storie di studenti di storia<br />
22 Natura antica, cultura nuova<br />
23 Storie di uomini, animali e fiori di Bach<br />
24 Colonna vertebrale: Artrosi all'anca<br />
25 Ipnosi crollo di un tabù<br />
27 Gli appuntamenti di <strong>aprile</strong><br />
konrad 175 - <strong>aprile</strong> 2012<br />
<strong>Konrad</strong><br />
Mensile di informazione<br />
di Naturalcubo s.n.c.<br />
Redatto dall’Associazione <strong>Konrad</strong><br />
via Corti 2a - 34123 Trieste<br />
Fax 1782090961<br />
info@konradnews.it<br />
www.konradnews.it<br />
Aut. Trib. di Udine n. 485<br />
del 5/9/80 Aut. fil. di Trieste<br />
Direttore editoriale:<br />
Roberto Valerio<br />
Direttore responsabile:<br />
Dario Predonzan<br />
Pubblicità:<br />
Alex Cibin<br />
cell. 340 4000934<br />
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Hanno collaborato:<br />
Beatrice Achille, Sara Alzetta, Maria Grazia<br />
Beinat, Nadia e Giacomo Bo, Eugenio Bucciol,<br />
Giulia Canziani, Stefano Cattinelli, Michele<br />
Colucci, Stefano Crisafulli, Giorgio Dendi,<br />
Giorgia Facis, Eleonora Gardos, Alessandro<br />
Giadrossi, Francesco Gizdic, Simonetta<br />
Lorigliola, Simonetta Marenzi, Luisella Pacco,<br />
Giuliano Prandini, Riccardo Ravalli, Riccardo<br />
Redivo, Lino Santoro, Tanja Seganti, Marco<br />
Segina, Marco Segulin, Dino Schorn, Lucia<br />
Sirocco, Francesco Strano, Cristian Trani,<br />
Gianni Ursini, Barbara Žetko.<br />
Progetto grafico<br />
e impaginazione:<br />
Erratacorrige, Trieste<br />
www.erratacorrige.org<br />
3 konrad <strong>aprile</strong> 2012<br />
Stampa:<br />
Tip. Villaggio del Fanciullo - Opicina Trieste<br />
<strong>Konrad</strong> non è responsabile della mancata<br />
pubblicazione degli annunci o di eventuali<br />
inesattezze.<br />
<strong>Konrad</strong> inoltre non si assume la responsabilità<br />
dei contenuti degli annunci e degli spazi<br />
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dell’editore.<br />
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espressa autorizzazione scritta dell’Editore.<br />
Informativa sulla legge che tutela la privacy.<br />
In conformità della legge 675/96 sarà nostra<br />
cura inserire nell’archivio informatico della<br />
redazione i dati personali forniti, garantendone<br />
la massima riservatezza e utilizzandoli<br />
unicamente per l’invio del giornale. Ai sensi<br />
dell’art. 13 della legge 675/96 i dati potranno<br />
essere cancellati dietro semplice richiesta da<br />
inviare alla redazione.
appello al presidente del consiglio mario monti<br />
per un ripensamento del progetto di una linea ferroviaria Torino-Lione<br />
Questa lettera-appello è stata inviata a Monti e a tutti i media alla fine di<br />
gennaio 2012. Nessun giornale ha voluto pubblicarla, né le grandi testate<br />
nazionali, né quelle locali, Piccolo, Messaggero Veneto e Gazzettino<br />
inclusi. Lo fa quindi <strong>Konrad</strong><br />
Oggetto: Appello per un ripensamento del progetto di nuova linea<br />
ferroviaria Torino – Lione, Progetto Prioritario TEN-T N° 6, sulla<br />
base di evidenze economiche, ambientali e sociali.<br />
Onorevole Presidente,<br />
ci rivolgiamo a Lei e al Governo da Lei presieduto, nella convinzione<br />
di trovare un ascolto attento e privo di pregiudizi a quanto intendiamo<br />
esporLe sulla base della nostra esperienza e competenza professionale<br />
ed accademica. Il problema della nuova linea ferroviaria ad alta velocità/<br />
alta capacità Torino-Lione rappresenta per noi, ricercatori, docenti e<br />
professionisti, una questione di metodo e di merito sulla quale non è più<br />
possibile soprassedere, nell’interesse<br />
del Paese. Ciò è tanto più vero nella<br />
presente difficile congiuntura economica<br />
che il suo Governo è chiamato ad<br />
affrontare.<br />
Sentiamo come nostro dovere riaffermare<br />
- e nel seguito di questa lettera,<br />
argomentare - che il progetto 1 della<br />
nuova linea ferroviaria Torino-Lione,<br />
inspiegabilmente definito “strategico”,<br />
non si giustifica dal punto di vista<br />
della domanda di trasporto merci e<br />
passeggeri, non presenta prospettive<br />
di convenienza economica né per il<br />
territorio attraversato né per i territori<br />
limitrofi né per il Paese, non garantisce<br />
in alcun modo il ritorno alle casse<br />
pubbliche degli ingenti capitali investiti<br />
(anche per la mancanza di un qualsivoglia<br />
piano finanziario), è passibile di<br />
generare ingenti danni ambientali diretti<br />
e indiretti, e infine è tale da generare<br />
un notevole impatto sociale sulle aree<br />
attraversate, sia per la prevista durata<br />
dei lavori, sia per il pesante stravolgimento della vita delle comunità locali e<br />
dei territori coinvolti.<br />
Diminuita domanda di trasporto merci e passeggeri<br />
Nel decennio tra il 2000 e il 2009, prima della crisi, il traffico complessivo<br />
di merci dei tunnel autostradali del Fréjus e del Monte Bianco è<br />
crollato del 31%. Nel 2009 ha raggiunto il valore di 18 milioni di tonnellate<br />
di merci trasportate, come 22 anni prima. Nello stesso periodo<br />
si è dimezzato anche il traffico merci sulla ferrovia del Fréjus, anziché<br />
raddoppiare come ipotizzato nel 2000 nella Dichiarazione di Modane<br />
sottoscritta dai Governi italiano e francese. La nuova linea ferroviaria<br />
Torino-Lione, tra l’altro, non sarebbe nemmeno ad Alta Velocità per<br />
passeggeri perché, essendo quasi interamente in galleria, la velocità<br />
massima di esercizio sarà di 220 km/h, con tratti a 160 e 120 km/h,<br />
come risulta dalla VIA presentata dalle Ferrovie Italiane. Per effetto del<br />
transito di treni passeggeri e merci, l’effettiva capacità della nuova linea<br />
ferroviaria Torino-Lione sarebbe praticamente identica a quella della<br />
linea storica, attualmente sottoutilizzata nonostante il suo ammodernamento<br />
terminato un anno fa e per il quale sono stati investiti da Italia e<br />
Francia circa 400 milioni di euro.<br />
4 konrad <strong>aprile</strong> 2012<br />
Assenza di vantaggi economici per il Paese<br />
Per quanto attiene gli aspetti finanziari, ci sembra particolarmente importante<br />
sottolineare l’assenza di un effettivo ritorno del capitale investito. In<br />
particolare:<br />
1. Non sono noti piani finanziari di sorta<br />
Sono emerse recentemente ipotesi di una realizzazione del progetto<br />
per fasi, che richiedono nuove analisi tecniche, economiche e progettuali.<br />
Inoltre l’assenza di un piano finanziario dell’opera, in un periodo di<br />
estrema scarsità di risorse pubbliche, rende ancora più incerto il quadro<br />
decisionale in cui si colloca, con gravi rischi di “stop and go”.<br />
2. Il ritorno finanziario appare trascurabile, anche con scenari molto<br />
ottimistici.<br />
Le analisi finanziarie preliminari sembrano coerenti con gli elevati costi e il<br />
modesto traffico, cioè il grado di copertura delle spese in conto capitale è<br />
probabilmente vicino a zero. Il risultato dell’analisi costi-benefici effettuata<br />
dai promotori, e molto contestata, colloca comunque l’opera tra i progetti<br />
marginali.<br />
3. Ci sono opere con ritorni certamente più<br />
elevati: occorre valutare le priorità<br />
Risolvere i fenomeni di congestione estrema<br />
del traffico nelle aree metropolitane così<br />
come riabilitare e conservare il sistema ferroviario<br />
“storico” sono alternative da affrontare<br />
con urgenza, ricche di potenzialità innovativa,<br />
economicamente, ambientalmente e<br />
socialmente redditizie.<br />
4. Il ruolo anticiclico di questo tipo di progetti<br />
sembra trascurabile.<br />
Le grandi opere civili presentano un’elevatissima<br />
intensità di capitale, e tempi di realizzazione<br />
molto lunghi. Altre forme di spesa<br />
pubblica presenterebbero moltiplicatori molto<br />
più significativi.<br />
5. Ci sono legittimi dubbi funzionali, e quindi<br />
economici, sul concetto di corridoio.<br />
I corridoi europei sono tracciati semi-rettilinei,<br />
con forti significati simbolici, ma privi di supporti<br />
funzionali. Lungo tali corridoi vi possono<br />
essere tratte congestionate alternate a tratte<br />
con modesti traffici. Prevedere una continuità<br />
di investimenti per ragioni geometriche può dar luogo ad un uso molto<br />
inefficiente di risorse pubbliche, oggi drammaticamente scarse.<br />
Bilancio energetico-ambientale nettamente negativo.<br />
Esiste una vasta letteratura scientifica nazionale e internazionale, da<br />
cui si desume chiaramente che i costi energetici e il relativo contributo<br />
all’effetto serra da parte dell’alta velocità sono enormemente acuiti dal<br />
consumo per la costruzione e l’operatività delle infrastrutture (binari,<br />
viadotti, gallerie) nonché dai più elevati consumi elettrici per l’operatività<br />
dei treni, non adeguatamente compensati da flussi di traffico sottratti<br />
ad altre modalità. Non è pertanto in alcun modo ipotizzabile un minor<br />
contributo all’effetto serra, neanche rispetto al traffico autostradale di<br />
merci e passeggeri. Le affermazioni in tal senso sono basate sui soli<br />
consumi operativi (trascurando le infrastrutture) e su assunzioni di traffico<br />
crescente (prive di fondamento, a parte alcune tratte e orari di particolare<br />
importanza).<br />
Risorse sottratte al benessere del Paese<br />
Molto spesso in passato è stato sostenuto che alcuni grandi progetti<br />
tecnologici erano altamente remunerativi e assolutamente sicuri; la realtà
ha purtroppo dimostrato il contrario. Gli investimenti per grandi<br />
opere non giustificate da una effettiva domanda, lungi dal creare<br />
occupazione e crescita, sottraggono capitali e risorse all’innovazione<br />
tecnologica, alla competitività delle piccole e medie imprese che<br />
sostengono il tessuto economico nazionale, alla creazione di nuove<br />
opportunità lavorative e alla diminuzione del carico fiscale. La nuova<br />
linea ferroviaria Torino-Lione, con un costo totale del tunnel transfrontaliero<br />
di base e tratte nazionali, previsto intorno ai 20 miliardi di euro<br />
(e una prevedibile lievitazione fino a 30 miliardi e forse anche di più,<br />
per l’inevitabile adeguamento dei prezzi già avvenuto negli altri tratti<br />
di Alta Velocità realizzati), penalizzerebbe l’economia italiana con<br />
un contributo al debito pubblico dello stesso ordine all’entità della<br />
stessa manovra economica che il Suo Governo ha messo in atto per<br />
fronteggiare la grave crisi economica e finanziaria che il Paese attraversa.<br />
è legittimo domandarsi come e a quali condizioni potranno essere<br />
reperite le ingenti risorse necessarie a questa faraonica opera, e<br />
quale sarà il ruolo del capitale pubblico. Alcune stime fanno pensare<br />
che grandi opere come TAV e ponte sullo stretto di Messina in realtà<br />
nascondano ingenti rischi per il rapporto debito/PIL del nostro Paese,<br />
costituendo sacche di debito nascosto, la cui copertura viene attribuita<br />
a capitale privato, di fatto garantito dall’intervento pubblico.<br />
Sostenibilità e democrazia<br />
La sostenibilità dell’economia e della vita sociale non si limita unicamente<br />
al patrimonio naturale che diamo in eredità alle generazioni future, ma<br />
coinvolge anche le conquiste economiche e le istituzioni sociali, l’espressione<br />
democratica della volontà dei cittadini e la risoluzione pacifica dei<br />
conflitti. In questo senso, l’applicazione di misure di sorveglianza di tipo<br />
militare dei cantieri della nuova linea ferroviaria Torino-Lione ci sembra<br />
un’anomalia che Le chiediamo vivamente di rimuovere al più presto,<br />
anche per dimostrare all’Unione Europea la capacità dell’Italia di instaurare<br />
un vero dialogo con i cittadini, basato su valutazioni trasparenti e<br />
documentabili, così come previsto dalla Convenzione di Århus 2 .<br />
Per queste ragioni, Le chiediamo rispettosamente di rimettere in discussione<br />
in modo trasparente ed oggettivo le necessità dell’opera.<br />
la vignetta di colucci<br />
Non ci sembra privo di fondamento affermare che l’attuale congiuntura<br />
economica e finanziaria giustifichi ampiamente un eventuale ripensamento<br />
e consentirebbe al Paese di uscire con dignità da un progetto inutile,<br />
costoso e non privo di importanti conseguenze ambientali, anche per evitare<br />
di iniziare a realizzare un’opera che potrebbe essere completata solo<br />
assorbendo ingenti risorse da altri settori prioritari per la vita del Paese.<br />
Con viva cordialità e rispettosa attesa,<br />
Sergio Ulgiati, Università Parthenope, Napoli<br />
Ivan Cicconi, Esperto di infrastrutture e appalti pubblici<br />
Luca Mercalli, Società Meteorologica Italiana<br />
Marco Ponti, Politecnico di Milano<br />
e altri 356 docenti<br />
I RESPONSABILI DELLA CRISI FINANZIARIA<br />
La crisi finanziaria che ci ha colpito a livello<br />
globale è dovuta a vari fattori, molti già noti:<br />
1. L'aumento del costo del petrolio e quindi dei<br />
costi di produzione.<br />
2. Le nuove tecnologie nel settore della comunicazione<br />
e della produzione, migliorano la<br />
produttività ed i processi operativi, prolungando<br />
la vita utile di aziende che altrimenti erano già<br />
destinate a chiudere.<br />
3. L’aumento della produttività, nel breve, ha<br />
favorito un aumento dei consumi, grazie anche<br />
alla facilità di accesso al credito (acquisti con carte di credito, mutui sub<br />
prime etc.) ma i redditi derivati dalle vendite e dal risparmio sui costi<br />
produttivi non vengono reinvestiti nel sistema economico, per sviluppare<br />
nuove tecnologie e fare formazione, ma vengono utilizzati per ulteriori<br />
consumi o investiti nel mercato finanziario.<br />
4. Il mercato finanziario è sempre più slegato da quello economico. Se<br />
il prodotto interno lordo mondiale del 2010 era di circa 74 mila miliardi di<br />
dollari, la finanza lo superava di circa otto volte se si sommano mercato<br />
obbligazionario, borsistico e i derivati. Ovvero si crea uno spostamento di<br />
denaro dal settore produttivo e dal risparmio verso il mercato finanziario,<br />
mossi dall’intento di un guadagno non più legato al lavoro (lavoro da labor<br />
= fatica) ma derivante da forme di prestito a terzi.<br />
5. Nel frattempo l’apertura dei mercati alle aziende dei paesi emergenti<br />
dirottava su queste consumi ed investimenti con conseguente riduzione<br />
della domanda di beni e servizi prodotti nei mercati occidentali causando<br />
5 konrad <strong>aprile</strong> 2012<br />
quindi una perdita in termini di posti di<br />
lavoro.<br />
6. La perdita dei posti di lavoro generava<br />
prima l’erosione del risparmio, per cercare<br />
di mantenere gli stessi standard di vita,<br />
poi una riduzione dei consumi e difficoltà<br />
di pagamento di mutui per l’acquisto di<br />
case del valore superiore alla propria<br />
capacità di spesa con conseguente pignoramento<br />
della casa e successivo crollo<br />
dei prezzi del mercato immobiliare.<br />
7. La difficoltà di pagamento dei debiti<br />
porta le banche a sospendere l’erogazione del credito.<br />
Chi ha causato tutto questo? Noi: banche, imprese, lavoratori e consumatori,<br />
chi più chi meno. In che modo? Occupandoci di operazioni finanziarie,<br />
prestando denaro ad aziende di cui ignoriamo le cosiddette “mission”<br />
e “vision”; se prestiamo a società che premiano la riduzione del costo del<br />
lavoro (leggi riduzione del personale) contribuiamo a far aumentare la<br />
spesa sociale (leggi ammortizzatori, sussidi etc.). Se il denaro prestato<br />
viene utilizzato per finanziare un prodotto che poi si rivela dannoso per<br />
la salute, il costo sociale dei danni creati verrà assorbito dalla collettività<br />
tra cui gli stessi che hanno prestato il denaro. Come possiamo invertire<br />
il processo? Inserendo nel processo economico una visione “costruttiva”<br />
globale, non per motivi moralistici ma per non autolesionarci.<br />
Simonetta Marenzi
a mosca per le elezioni presidenziali’<br />
Ritorno dopo pochi mesi a Mosca con alcuni<br />
osservatori dell’associazione Annaviva di<br />
Milano.<br />
Incontreremo difensori dei diritti umani, giornalisti<br />
indipendenti, seguiremo lo svolgimento<br />
delle elezioni. La sera, all’arrivo, la città è coperta<br />
di neve, fa freddo ma ci siamo preparati<br />
per l’inverno russo.<br />
Visitiamo, a circa cinquanta chilometri da<br />
Mosca, la scuola per orfani e ragazzi con famiglie<br />
bisognose fatta costruire dal magnate<br />
Mikhail Khodorkovski, prigioniero di coscienza<br />
in carcere da nove anni. La scuola ospita<br />
180 studenti provenienti da tutto il paese, ci<br />
sono i figli di genitori morti durante il sequestro<br />
al teatro Dubrovka di Mosca, quelli tenuti<br />
in ostaggio nella scuola di Beslan, vediamo la<br />
foto della figlia di Natalia Estemirova, assassinata<br />
nel 2009 e ci sono anche i figli di agenti<br />
del Fsb (l’ex Kgb), perchè nessuno viene<br />
discriminato dice la madre che ci accoglie<br />
all’ingresso.<br />
Una bacheca aggiorna ogni settimana sugli<br />
sviluppi del caso Khodorkovski. Con Putin al<br />
potere la madre teme che suo figlio non verrà<br />
liberato e solo l’attenzione internazionale<br />
garantisce che almeno non verrà ucciso.<br />
Ricorda che “sono circa 300.000 le persone<br />
in carcere per reati economici, sono la parte<br />
più viva del paese, non hanno fatto nulla,<br />
semplicemente qualcuno ha voluto impadronirsi<br />
delle loro attività”. Gli investitori stranieri<br />
intervengono solo per firmare progetti a breve<br />
termine e poi se ne vanno, c’è poca fiducia<br />
nella libertà d’impresa, solo in gennaio sono<br />
stati persi undici miliardi di dollari di investimenti.<br />
La scuola è moderna, gli studenti eleganti<br />
nelle loro uniformi da collegio anglosassone,<br />
ci sorprende quanto siano educati e nella<br />
classe di inglese spieghiamo perchè siamo<br />
venuti in Russia. Vedo studenti abbracciati<br />
a Marina e Boris, i genitori di Khodorkovski,<br />
l’impressione è di serenità e impegno.<br />
Alla “Novaya Gazeta”, il giornale di Anna<br />
Politkovskaja, informiamo il vicedirettore Vitaly<br />
Yaroshevsky che il comune di Milano ha<br />
in questi giorni approvato all’unanimità una<br />
mozione per dedicare una via, una piazza<br />
alla coraggiosa giornalista. Prevede la vittoria<br />
di Putin ma scriverà che la vita non finisce;<br />
nessun commentatore si aspettava che il<br />
popolo di internet riuscisse a contrastare le<br />
televisioni, per l’80% controllate dallo stato,<br />
e a mobilitare decine di migliaia di persone,<br />
ma è nato un paese nuovo e il regime è<br />
spaventato.<br />
Il suo giornale pubblicherà uno studio<br />
dell’istituto di relazioni internazionali Chatham<br />
House di Londra, Ancora Putin: Implicazioni<br />
per la Russia e l’Occidente, sul pericolo che<br />
la corruzione in Russia possa contagiare<br />
l’Europa. Nel linguaggio politico sono entrati<br />
6 konrad <strong>aprile</strong> 2012<br />
nuovi termini, berulsconisazia, shröderisazia,<br />
le questioni tra i paesi vengono<br />
decise privatamente in ville e non in sedi<br />
istituzionali.<br />
Con Vera, la figlia di Anna Politkovskaja,<br />
parliamo delle imminenti elezioni. Non è<br />
ottimista, il regime non è democratico,<br />
la “Novaya Gazeta” è stata privata dei<br />
finanziamenti, ci sono notizie di brogli ma<br />
comunque in tanti credono a Putin e al suo<br />
slogan che se non verrà eletto il paese<br />
crollerà.<br />
Come il clima sia cambiato ce lo spiega il<br />
blogger Philipp Dzyadko, giovane direttore<br />
della rivista “Bolshoi Gorod” (Grande Città),<br />
letta da 300.000 utenti. Sorridiamo quando<br />
racconta che se una ragazza sa che voti<br />
per Putin non ti darà il numero di telefono.<br />
Decidiamo un’incursione pacifica, andiamo<br />
nei giardini di Komsomolskij Prospekt<br />
e mettiamo le foto di Elsa Kungaeva e<br />
Anna Politkovskaja accanto al cippo del<br />
colonnello Yuri Budanov, l’assassino della<br />
giovane cecena Elsa Kungaeva, condannato<br />
a nove anni di prigione e poi ucciso<br />
da sconosciuti, probabilmente ceceni.<br />
La sera delle elezioni assistiamo alla<br />
manifestazione in favore di Putin nella<br />
Piazza del Maneggio, a pochi passi dalla<br />
Piazza Rossa. Lo spiegamento di forza<br />
è impressionante, migliaia di poliziotti,<br />
metal detector, bandiere russe, musica ad<br />
altissimo volume. A pochi metri di distanza,<br />
in quello che da noi sarebbe un centro<br />
sociale, i leader della nuova opposizione<br />
rilasciano interviste. La sproporzione non<br />
potrebbe essere maggiore, eppure sono<br />
loro che interpretano la nuova Russia e<br />
mobilitano decine di migliaia di cittadini.<br />
Prima di rientrare Friederike Behr, ricercatrice<br />
di Amnesty International a Mosca,<br />
ricorda le gravi violazioni dei diritti umani:<br />
prigionieri di opinione, limitaziomi alla<br />
libertà di espressione, tortura, persone<br />
scomparse, uccisioni extragiudiziarie. Ma<br />
la gente ora è decisa a cambiare.<br />
Giuliano Prandini<br />
Nelle immagini, dall'alto in basso:<br />
– I genitori di Mikhail Khodorkovski con alunne della<br />
scuola da lui fondata.<br />
– Incursione pacifica al cippo del colonnello Yuri<br />
Budanov.<br />
– Il blogger Philipp Dzyadko, direttore della rivista<br />
“Bolshoi Gorod” (Grande Città).<br />
– Seggio elettorale.<br />
– Arresto a Mosca di Aleksey Navaly, blogger<br />
e attivista russo, ispiratore delle manifestazioni<br />
anti-Putin.
traSporti e aMbiente<br />
Il forestiero desideroso di conoscere Vienna può scegliere fra alcuni<br />
modi suggeriti dal “Wiener Journal”: in autobus e tram o in battello,<br />
oppure in carrozza o a piedi. Esclusa l’automobile, bandita dal centro<br />
e comunque non idonea ad afferrare in corsa<br />
quanto di interessante ostentano o celano<br />
gli itinerari proposti. Oppure egli può salire al<br />
Prater nella ruota gigante, che solleva gli abitacoli<br />
fino a 64 metri, lentamente, fermandosi<br />
ogni tanto come usano anche i meno vecchi<br />
di lei, che è del 1896. Ma se proprio vuol<br />
vedere Vienna dall’alto, perché ha sentito dire<br />
che ne vale la pena, è meglio che si rechi al<br />
bosco viennese e da lì raggiunga i 382 metri<br />
della terrazza panoramica di Cobenzl, oppure<br />
lo “Himmelwiese”, (in italiano “il prato del cielo”),<br />
come faceva Sigmund Freud, meritandosi<br />
la lapide che lo ricorda sul posto. Più alto<br />
ancora è solo il Kahlenberg, che da 484 metri<br />
offre una vistapanoramica sui vigneti digradanti<br />
di Grinzing, sui ponti del Danubio a sinistra e sulla città dilagante<br />
in basso. In tal caso conviene al forestiero servirsi dell’altro mezzo<br />
consigliato dal citato periodico turistico, il più pratico e congeniale per<br />
muoversi a Vienna e fuori: la bicicletta. Non importa se non l’ha con sé.<br />
Può noleggiarla in uno degli oltre sessanta posti distribuiti nella città,<br />
avendo a disposizione millecento chilometri di piste ciclabili unidirezionali,<br />
larghe fino a 2 metri e mezzo, che lo sottraggono alla promiscuità<br />
viaria di automobili, autobus, camion e motociclette, abituale da noi, con<br />
poche eccezioni.<br />
Dal Kahlenberg è facile che il forestiero in bicicletta ceda alla suggestione<br />
del Danubio in fondo e scenda a raggiungerlo. Proprio laggiù si<br />
stacca dal fiume il Donaukanal, che una pista ciclabile costeggia fino<br />
al centro di Vienna, dove gli itinerari si diversificano. Qui, poniamo, il<br />
forestiero si immetterà nella pista che corre lungo la Praterstrasse. Il<br />
diverso colore del fondo stradale la distingue dal marciapiede accanto.<br />
Percorsi pochi metri potrà scendere dalla city bike, non solo per<br />
prendere fiato, ma anche per decifrare la lapide che ricorda la nascita<br />
di Arthur Schnitzler, noto scrittore del secolo scorso, nella casa che<br />
giovani<br />
Vienna in bicicletta<br />
Lettera di dimissioni dal liceo<br />
7 konrad <strong>aprile</strong> 2012<br />
sorgeva sul posto. Poco più avanti, procedendo lentamente come si conviene<br />
a chi vuol conoscere, vedrà sul lato interno del marciapiede alcune placche<br />
di ottone con incisi nomi e date. Scenderà di nuovo e, se anche ignora<br />
il tedesco, non stenterà ad indovinare che<br />
quei nomi e quelle date ricordano ebrei<br />
che lì abitavano e i Lager dove morirono.<br />
Poco oltre noterà una lapide a ricordo di<br />
Johann Strass, che in quella casa abitò e<br />
vi compose il celeberrimo “Sul bel Danubio<br />
blu”. E quasi al termine della Praterstrasse<br />
non gli sfuggirà la lapide sulla casa natale<br />
di Max Steiner, autore della musica di “Casablanca”<br />
e di altre celebri colonne sonore.<br />
Dopo aver superato il congestionato nodo<br />
del Praterstern, il nostro ciclista raggiungerà<br />
l’ampio Rettifilo della Hauptallee, un<br />
viale di ippocastani lungo cinque chilometri,<br />
dove convengono ciclisti, appassionati<br />
di pattinaggio e di jogging, mentre sui prati<br />
giocano i bambini e si rincorrono i cani. Alla fine del viale il percorso in bicicletta<br />
ha raggiunto una ventina di chilometri. è possibile, poi, a questo punto<br />
ritrovare il Danubio sulla pista lungo la riva destra del fiume, che segnava,<br />
sino a tempi recenti, il confine della città. È sulla destra del Danubio che il<br />
reticolo delle piste ciclabili si dipana, raggiungendo tutti i gangli della vita<br />
urbana, compresi i parchi. Che non sono elementi accessori, ornamentali,<br />
come può accadere altrove: nel loro insieme essi contribuiscono alla riserva<br />
della biosfera con il bosco viennese e l’area golenale del Danubio.<br />
Si tratta di ben ottocentocinquanta parchi. Basti ricordare che già all’inizio<br />
del Novecento fu realizzata dal borgomastro Karl Lueger una fascia di verde<br />
di ben diciannovemila ettari, che abbraccia quasi per intero la città. Ma non<br />
basta: i parchi sono aperti e frequentabili giorno e notte, a piedi o in bicicletta<br />
e sono rispettati dalla cittadinanza. Nell’amore dei viennesi per il verde sopravvive,<br />
forse, una traccia della riverenza pagana degli antichi per la natura<br />
e ciò spiegherebbe la trepida attesa a Vienna dei ritorni primaverili del sole, i<br />
cui tepori gli anziani godono sulle panchine dei parchi.<br />
Eugenio Bucciol<br />
Ai professori del liceo.<br />
La presente lettera vuole comunicare le mie irrevocabili dimissioni da ogni impegno scolastico, per<br />
i danni qui elencati che tale impiego ha causato alla mia persona: demoralizzazione e grave ansia<br />
da prestazione, dovuti questi ad un elenco di brutti voti, ira irrefrenabile e non motivata, problematiche<br />
alla schiena provocate dalle sedie in miniatura dateci dall'istituto dei 7 nani, stanchezza e noia,<br />
eccesso d'entrata d'informazioni nel cervello, schizofrenia, miopia, claustrofobia, agorafobia ed<br />
infine isteria cronica.<br />
Inoltre non è vivibile l'ambiente fisico in cui sono costretta io, come tutti i miei colleghi, a lavorare (dalle pareti che crollano ai bagni distrutti).<br />
Chiedo pertanto che, pur senza rinunciare a passare del tempo con i miei compagni di classe con la scusa di studiare fuori, io sia esonerata per sempre<br />
dall'obbligo di dovermi svegliare alle 6 di mattina, di dovermi recare a scuola, di dover studiare e di dover prestare attenzione.<br />
Se tali motivazioni sembrassero insufficienti affinchè la mia richiesta venga presa in considerazione voglio comunque terminare il testo epistolare dicendo<br />
che gli anni presso la vostra scuola sono stati anni, per me, di proficua collaborazione e di crescita personale, tuttavia è giunto il momento di riposarmi e di<br />
oziare sul divano, insomma di spiegare le ali verso un futuro roseo di dolce far nulla. Spero che il mio contributo sia stato ciò nonostante apprezzato.<br />
Dopo anni di preziosissima e minuziosa attenzione, o quasi, mi sento costretta a presentare le mie dimissioni.<br />
Colgo l'occasione per porgere i miei distinti saluti.<br />
Beatrice Achille
Annusando la città<br />
“... in motocicletta le cose assumono un aspetto completamente<br />
diverso. In macchina sei sempre in un abitacolo;<br />
ci sei abituato e non ti rendi conto che tutto quello che<br />
vedi da quel finestrino non è che una dose supplementare<br />
di TV. Sei un osservatore passivo e il paesaggio ti<br />
scorre accanto noiosissimo dentro una cornice.<br />
In moto la cornice non c’è più. Hai un contatto completo<br />
con ogni cosa. Non sei più uno spettatore, sei nella<br />
scena, e la sensazione di presenza è travolgente. È<br />
incredibile quel cemento che sibila a dieci centimetri dal<br />
tuo piede, lo stesso su cui cammini, ed è proprio lì, così<br />
sfuocato eppure così vicino che col piede puoi toccarlo<br />
quando vuoi - un’esperienza che non si allontana mai<br />
dalla coscienza immediata”.(Robert M. Pirsig, Lo Zen e<br />
l’arte della manutenzione della motocicletta, Adelphi).<br />
Questo breve passo di Robert Pirsig condensa e stigmatizza molto bene<br />
il fatto che la percezione e la lettura dell’ambiente, variano al variare di<br />
molti fattori, che vanno dal punto di vista del soggetto, al tipo di veicolo<br />
che questo utilizza, agli stimoli sensoriali dell’intorno.<br />
Il traffico ed i problemi ad esso connessi, ci inducono ad una percezione<br />
sinestesica della realtà dei movimenti veicolari nei centri urbani; infatti<br />
nell’impatto con questi fenomeni vengono simultaneamente coinvolti la percezione<br />
visiva, quella acustica, quella olfattiva, e il tipo di sensazione che<br />
ne traiamo è più o meno tollerata, a seconda del contesto in cui ci troviamo.<br />
A parità di volume di traffico, ad esempio, un centro storico caratterizzato<br />
da vie strette e tortuose, ci creerà una percezione di disagio maggiore,<br />
rispetto ad un centro con una edificazione estensiva, strade larghe e<br />
spazi tra un edificio e l’altro.<br />
Nello spazio urbano troviamo il riflesso della nostra azione, la misura del<br />
nostro vivere ed operare; per questo motivo tale paesaggio assume la<br />
funzione di referente fondamentale, ai fini della costruzione territoriale. Lo<br />
spazio allora da “anonimo”, cioè che vive indipendentemente dall’uomo, si<br />
trasforma in spazio culturale e si carica di riferimenti, simboli, denominazioni.<br />
I toponimi che spesso danno nome alle vie rappresentano proprio il riconoscimento<br />
del valore pratico e simbolico di un luogo, che diventa culturale<br />
ed entra nel linguaggio di una comunità, trasformandosi nel palcoscenico o<br />
teatro in cui ognuno di noi si muove e recita le proprie storie.<br />
Chi non si sposta in automobile dunque sente sulla nuda pelle tutti i cambiamenti<br />
dell’ambiente circostante: sensazioni, colori, suoni e odori, gli arrivano<br />
in modo diretto, senza la rassicurante protezione di un parabrezza.<br />
Quando ci spostiamo in bicicletta ad esempio, sentiamo, molto più che a<br />
piedi, il vento, la pioggia, il freddo, i profumi nell’aria e spostandoci, possiamo<br />
fare esperienze percettive continue ed intense durante il nostro percorso.<br />
Oggi i sensi privilegiati sono la vista e l’udito, legati alla nostra parte intellet-<br />
Raffaello, Dama col liocorno (particolare)<br />
Le re-esistenze di Edoardo Kanzian<br />
8 konrad <strong>aprile</strong> 2012<br />
tiva, ma sarebbe interessante imparare a riscoprire anche il<br />
senso dell’olfatto, prettamente emozionale, che costituisce<br />
uno dei sistemi di percezione più antichi.<br />
Certamente i primi uomini avevano un senso dell’olfatto<br />
più sviluppato dell’attuale: era indispensabile, per sopravvivere,<br />
poter riconoscere la presenza di cibo o predatori,<br />
ma è innegabile che anche oggi in città, soprattutto a<br />
piedi o in bicicletta, il riconoscimento di un luogo dipenda<br />
anche dalla “scenografia olfattiva” in cui esso è inserito.<br />
Siamo abituati a riconoscere la presenza di un forno, dal<br />
profumo di pane che percepiamo, quello di un giardino<br />
dal profumo di erba tagliata, o quello di una fabbrica<br />
dall’odore di zolfo…<br />
Da sempre poeti e filosofi speculano sulle reazioni<br />
emotive suscitate dalle fragranze, ma solo da poco si è<br />
concordi nell’asserire che esiste un’associazione duratura tra un odore e<br />
uno stato d’animo.<br />
Ognuno di noi è stato condizionato sin dall’infanzia da determinati aromi<br />
che appartengono alla nostra cultura olfattiva ed è possibile, con adeguate<br />
scenografie olfattive, dirigere lo stato d’animo d’un pubblico usando<br />
proprio questi odori.<br />
è facile per esempio prevedere che gli aromi evocatori di vacanze avranno<br />
un effetto rilassante, e che quelli che ricordano la casa e la famiglia<br />
saranno rassicuranti.<br />
Un’interessante curiosità in proposito è rappresentata dal fatto che<br />
all’inizio del ‘900 fu costruito un “organo odorifero” che veniva suonato alla<br />
Central Hall di Londra.<br />
Questo strumento emanava contemporaneamente suoni e profumi, con<br />
l’intento specifico di sollecitare le emozioni del pubblico.<br />
Oggi Dominique Durbana, alias Abdes Salaam Attar, misterioso medicoprofumiere,<br />
di origine francese, forse uno dei più noti compositori profumieri<br />
e ricercatori che si appoggia all’antica cultura mussulmana delle essenze<br />
naturali e dei loro effetti, propone nelle maggiori città europee “scenografie<br />
olfattive” e interventi di profumazione urbana, orchestrati in modo da predisporre<br />
il pubblico a stati emozionali e a risposte comportamentali positive.<br />
Dunque anche l’olfatto ha un ruolo importante nel determinare la connotazione<br />
spaziale e percettiva della città vissuta. è singolare a questo proposito<br />
riflettere come la parola “odore”, di origine latina, abbia una derivazione<br />
greca più lontana, odos che significa strada, via, percorso. Sarebbe poi<br />
così strano pensare che i nostri progenitori, intendessero dare a questa<br />
parola un significato più complesso e completo di quello che noi oggi gli<br />
attribuiamo? Probabilmente essi intuivano, o forse erano perfettamente<br />
a conoscenza del fatto che gli odori sono una “via di conoscenza” alla<br />
stessa stregua e con pari dignità di vista e udito.<br />
Lucia Sirocco<br />
Edoardo Kanzian<br />
Memorie e Re-esistenze<br />
Battello stampatore, pp. 46, s.d.<br />
(gennaio 2012)<br />
Portiamo tutti un’umanità spesso nascosta che l’azione, lo sguardo e l’arte riescono a far emergere alla luce. Kanzian apre qualche porta per far entrare la<br />
luce, non solo col suo fare – chi lo conosce sa del suo importante e insistente volontariato culturale – e il suo vedere, ma anche col suo scrivere.<br />
In questo libretto di poesie, uscito da poco ma già piuttosto circolante, si possono scorgere due filoni: quello esistenziale, che coinvolge a sua volta<br />
memoria e filosofia, e quello della vita attiva, della vita reale, meno esistenziale e più collettivo. La prima dimensione è più pessimistica (Vorrei accarezzare<br />
[…] ma la mia vita/fugge/per sentieri assolati), priva di una grande speranza per la vita presente e futura, mentre la seconda lascia un po’ di spazio<br />
alla speranza, o a una vena di soluzione terrena (si ritorna dal lavoro/stanchi ma sereni/perché abbiamo ancora/qualcosa da fare). Il riscatto di questa<br />
seconda corrente avviene grazie alla collettività di cui il poeta fa parte, e alla quale comunica (e Kanzian comunica in questo senso già col normale fare).<br />
Esistenza personale e realtà collettiva, quindi, che grazie alle sfumature possedute da ogni poeta non sono mai troppo distanti: l’autore parla per sé e per<br />
ogni esistenza (ognuno deve avere/una canzone dentro di sé/perché sarà questa//la canzone dei suoi giorni), alle volte coinvolgendoci implicitamente (ogni<br />
sera muore un giorno/penso a quello che ho fatto/e sono triste quando so/che è più importante/quello che non ho fatto), altre volte chiamandoci in causa<br />
direttamente (dobbiamo buttar via/questi giorni inutili/di pigre abitudini/di ipocrisia e volgarità), scagliandosi su chi se lo merita (padroni del mondo/guardate<br />
nel water/ogni mattina/il vostro pil) e allegoricamente provocandoci all’azione (uomo rifletti e lotta/per esser uomo completo/l’elefante è grosso/ma è il<br />
domatore/che lo porta in giro).<br />
Canta Edoardo Kanzian una verità dell’arte profonda: la vita non è poesia/ma la poesia è vita.<br />
Riccardo Redivo
libri<br />
Il fascino della brevità<br />
Nella mia amatissima biblioteca Quarantotti Gambini, un po’<br />
di tempo fa, sullo scaffale delle evidenze sono stati sistemati<br />
negli stessi giorni due libri per certi versi molto somiglianti. Non<br />
credo che la persona che si occupa di questo lo avesse notato o<br />
volesse intenzionalmente mandare un messaggio. Eppure lo ha<br />
fatto, con la robusta efficacia delle scelte casuali.<br />
I libri sono entrambi raccolte di racconti, entrambi di autori<br />
anglosassoni, entrambi con titoli che, almeno nella traduzione<br />
italiana, hanno a che fare col dolore.<br />
Il principio del dolore di Adam Haslett e Comincia a far<br />
male di James Lasdun (ma mentre il titolo originale di quest’ultimo<br />
è effettivamente It’s beginning to hurt, quello di Haslett è<br />
You are not a stranger here).<br />
Colpita da queste similitudini, li ho immediatamente presi a<br />
prestito e ho cominciato a leggerli, riflettendo nel frattempo su<br />
questa straordinaria forma di narrazione che è il racconto breve.<br />
Il racconto è stato definito in molti modi, ma voglio ricordare i<br />
tre contributi a mio avviso più azzeccati e rivelatori.<br />
Domenico Rea lo definiva, con poche ma geniali parole, “una<br />
fucilata nel silenzio”.<br />
Julio Cortázar paragonava il romanzo a un film e il racconto<br />
breve ad una fotografia. Proprio come nell’arte fotografica,<br />
“l’autore ritaglia un solo frammento di realtà, fissandogli determinati<br />
limiti, ma lo fa in modo tale che quel ritaglio agisca come<br />
un’esplosione, un’apertura, un fermento che proietta il lettore verso qualcosa<br />
che va molto al di là dell’aneddoto effettivamente narrato”. E infine<br />
Adolfo Bioy Casares. Appassionato di boxe, lo scrittore argentino diceva<br />
che, in quella lotta che si instaura sempre fra un testo e il suo lettore, “il<br />
romanzo vince ai punti, mentre il racconto deve vincere per knock out”.<br />
In tutte e tre le definizioni c’è, guarda caso, l’elemento di impetuosità:<br />
la fucilata, l’esplosione, il gancio decisivo. Il racconto breve, se buono,<br />
dovrebbe avere davvero quel vigore, quella precisione, quella sorda<br />
cattiveria che all’ultima riga lasciano il lettore allibito, ferito, sul margine<br />
di una vaghezza, di un non detto che ancora gli sfugge. La verità gli è<br />
stata esplosa nell’orecchio, sì, eppure egli deve attardarsi a riflettere per<br />
recepirla, come fermo su un abisso.<br />
L’Italia ha una nobilissima e vasta tradizione in fatto di racconti. Ne hanno<br />
scritti Pirandello, Verga, Buzzati, Calvino, per citare soltanto i più grandi.<br />
Eppure, oggi, pare che questa forma di pennellata, rapida e luminosa,<br />
non piaccia tanto al pubblico italiano. Lo sa ogni aspirante scrittore<br />
innamorato del genere a cui capita fin troppo spesso di precipitare in una<br />
conversazione stringata e frustrante.<br />
50 mm<br />
9 konrad <strong>aprile</strong> 2012<br />
Scrivi?, che bello, e cosa scrivi?<br />
Racconti brevi.<br />
... Ah...<br />
Ci sarà sempre qualcuno che gli dirà<br />
quell’ah, perplesso, dispiaciuto, quasi da condoglianza, aggiungendo<br />
che sai, in Italia le raccolte di racconti non vanno...<br />
Sarà vero, non sarà vero. A forza di sentirselo dire, è lo<br />
scrittore stesso che se ne convince e a sua volta si ritroverà<br />
a ribadirlo e a pensare – falciandosi da solo talento e speranza<br />
– che i racconti non siano altro che una palestrucola per<br />
allenarsi al grande gioco del romanzo.<br />
Non è così, non deve essere così.<br />
Fortunatamente, dal mondo anglosassone ci viene spesso la<br />
lezione su quanto il racconto sia ancora attuale, prestigioso e<br />
autorevole. Un’arte a sé.<br />
Queste due raccolte, ad esempio.<br />
Adam Haslett, nato nel 1970, americano, paragonato dal<br />
Washington Post a Francis Scott Fitzgerald, crea personaggi<br />
difficili, ai margini della società, che per qualche motivo psicologico<br />
fisico o sentimentale, si sono isolati, esplicitamente o<br />
solo nel segreto del loro cuore, dalla vita. Le sue nove storie<br />
sono un pugno nello stomaco. La struggente Devozione è<br />
stata inclusa nell’antologia The Best American Short Stories<br />
del 2003.<br />
James Lasdun, nato nel 1958 a Londra ma residente negli<br />
Stati Uniti, scrive di cose più “normali”.<br />
Un padre di famiglia preoccupato per i suoi investimenti<br />
in borsa, due amici in viaggio che si studiano l’un altro, un<br />
uomo convinto di morire a causa di un nodulo che poi si rivelerà innocuo...<br />
e così via. Esperienze che possiamo aver vissuto o sentito. Una sorte banale<br />
che d’improvviso s’increspa, ma solo di poco. Un sassolino è caduto<br />
nell’esistenza ordinata dei protagonisti, liscia come la superficie cheta di<br />
un lago, ed ecco le piccole onde frangersi contro l’equilibrio, lentamente,<br />
inesorabilmente. Uomini che si chiedono cosa sarebbe successo se, quella<br />
volta, magari, avessero trovato il coraggio di... Uomini che custodiscono<br />
un rimpianto.<br />
Sono momenti di svolta potenziale, l’inizio di qualcosa, la deviazione, il<br />
cambiamento tanto atteso. Che però non verrà.<br />
Ovviamente non tutti i racconti sono di pari livello. In entrambi i libri c’è<br />
la storia più riuscita, perfetta come un gioiello, e quella più modesta che<br />
forse non ricorderemo.<br />
Ma nel complesso, sono pregevoli raccolte fatte di sguardi, fratture, mezze<br />
frasi, sospensioni del destino, che restituiscono e vivificano l’arte tutta<br />
speciale della brevità.<br />
Luisella Pacco<br />
racconti brevissimi pensati come scatti fotografici,<br />
ritratti di un momento rubato...<br />
Decisivo, fu il piccolo giardino trascurato e sgombro. Lo immaginò rigoglioso. E sotto la tettoia vide dei vasi<br />
sospesi – letteralmente li vide, anche se non c’erano – muoversi piano nel vento.<br />
Restò per un attimo senza fiato. Col cuore colmo di gioia si girò e sorrise all’agente immobiliare: aveva<br />
finalmente scelto.<br />
Comprò i vasi subito, li appese il giorno stesso del rogito. Con tutte le cose che aveva da fare, quello fu il<br />
primo pensiero. Era primavera, e come sono sciocche le donne in una casa nuova. Nessun senso pratico,<br />
soltanto sogni.<br />
L’idea dei vasi sospesi, da cui dovevano pendere in abbondanza fiori colorati, era uno dei suoi chiodi fissi. Poi,<br />
desiderava pareti bianche e un bel lampadario nel soggiorno, a illuminare un grande tavolo di legno.<br />
è passato qualche anno. Non pochi, non tanti.<br />
Ora le pareti sono candide come panna, luminose e nude proprio come lei le voleva. Ma nel soggiorno una<br />
lampadina pende dal filo. Scatoloni sigillati sono accatastati sul pavimento, su ciascuno è indicato il contenuto<br />
con una larga scritta a pennarello nero. Dicono che occorra molto ordine, altrimenti poi non ci si raccapezza.<br />
Non sono gli scatoloni di quando arrivò. Questa volta è pronta per andarsene.<br />
Mentre aspetta i traslocatori, esce e guarda i contenitori disadorni. Da quanto tempo non bagna più? Non ricorda nemmeno il nome delle piante. Sono accadute<br />
troppe cose.<br />
Con la mano aperta dà un piccolo colpo a ciascuno dei vasi, e resta seria a fissarli. Quando smettono di dondolare, lei non se ne accorge.<br />
elle.pi
Il fuoco in ecologia<br />
Alla luce degli ultimi incendi che, a parere di molti non “addetti ai lavori”,<br />
sembra abbiano devastato l’altopiano carsico, vorrei suscitarvi la curiosità<br />
e l’interesse sui principali aspetti del fuoco in ecologia, per incrinare l’idea<br />
comune che si tratti di un fenomeno prettamente catastrofico.<br />
Il fuoco, nella storia<br />
del pianeta, ha sempre<br />
esplicato il suo ruolo di<br />
mantenitore e modificatore<br />
di ambienti naturali,<br />
mentre il suo utilizzo da<br />
parte dell’uomo nell’area<br />
mediterranea sembra<br />
risalga a circa 700.000<br />
anni fa. Se analizziamo<br />
le cause di un incendio,<br />
possiamo suddividerle<br />
in origini naturali (es.<br />
fulmini) e in origini antro-<br />
radura interessata dall’incendio superficiale<br />
piche (dolose o colpose).<br />
Il fuoco rappresenta un<br />
essenziale fattore eco-<br />
logico nelle regioni tropicali, mediterranee e in tutte quelle che presentano<br />
aridità stagionale. Tra di esse, troviamo i biomi nei quali sono diffuse le<br />
foreste di conifere (es. taiga siberiana) o le formazioni prative (praterie,<br />
savane, steppe e lande).<br />
La presenza di combustibile (dato dalla biomassa e necromassa), aridità<br />
e vento sono le condizioni ottimali per l’innesco e la propagazione degli<br />
incendi. Questi generalmente vengono suddivisi in “incendi a corona” e in<br />
“incendi superficiali”. Nei primi, violenti ed intensi, anche le chiome degli<br />
alberi vengono coinvolte e la temperatura supera i 1.000 °C (es. foreste<br />
di conifere della taiga). Gli incendi superficiali, invece, distruggono solo le<br />
specie vegetali più sensibili con temperature comprese tra 70-550°C. è il<br />
caso di molti incendi delle savane africane e delle steppe centro-asiatiche,<br />
che vengono spesso appiccati da<br />
pastori transumanti per rigenerare<br />
più rapidamente il cotico erboso<br />
rendendolo più appetibile per<br />
le loro greggi. Questo è anche il<br />
caso degli incendi della macchia<br />
e della gariga mediterranea,<br />
nonché di alcune aree steppiche<br />
europee, che si verificano con<br />
una certa frequenza e sono un<br />
fenomeno ben conosciuto e<br />
studiato da tempo.<br />
Andiamo ora a vedere gli<br />
effetti del fuoco sull’ecosistema.<br />
Nell’evoluzione delle piante, non<br />
mancano gli adattamenti anche<br />
a questo fenomeno naturale: la<br />
presenza di ispessimenti della<br />
pineta con molta necromassa al suolo<br />
corteccia, di gemme dormienti<br />
sottocorticali o sotto dense<br />
basi fogliari, rizomi (felci), bulbi<br />
(geofite primaverili), aghi resistenti al fuoco per protezione di gemme<br />
apicali, coni legnosi di conifere, ecc. In molti casi il fuoco esalta i processi<br />
rigenerativi o riproduttivi; infatti, non mancano esempi di semi di piante la<br />
cui germinazione è indotta dal calore e dal fumo dell’incendio (es.: Cistus<br />
sp.) o le cui infiorescenze vengono stimolate da esso (Orchidacee, Amaryllidacee,<br />
Iridacee e Liliacee). Il fuoco quindi tende ad eliminare le specie<br />
ad esso sensibili, determinando una maggiore penetrazione della luce al<br />
suolo e riducendo la competizione per l’acqua e per i nutrienti, coadiuvando<br />
inoltre l’attività degli organismi decompositori. Il verificarsi di un<br />
incendio crea il cosiddetto “mosaico del fuoco”, un insieme di macchie di<br />
vegetazione a diversa struttura e composizione. Esso evita l’accumulo di<br />
detrito infiammabile al suolo, riducendo così il periodo di incendi violenti e<br />
ricicla rapidamente i nutrienti.<br />
Se finora abbiamo visto gli effetti positivi del fuoco per l’ecosistema, esso<br />
può altresì creare ripercussioni negative in ambienti e condizioni meno<br />
tolleranti ad esso. Se troppo intenso, diffuso e frequente, il fuoco causa<br />
una perdita di diversità floristica e crea condizioni adatte per l’eventuale<br />
insediamento di specie aliene; inoltre, può determinare l’erosione del<br />
suolo su pendii scoscesi ed eliminando la lettiera modifica la temperatura<br />
e la capacità di riserva idrica del suolo, con conseguenti cambiamenti<br />
permanenti nella vegetazione e nella fauna locali. Gli incendi possono sia<br />
stimolare, sia inibire i patogeni<br />
delle piante a seconda<br />
dell’intensità del fuoco e delle<br />
condizioni ambientali. D’altra<br />
parte essi possono creare sulle<br />
piante siti d’infezione per molti<br />
patogeni, incrementandone la<br />
vulnerabilità ad altre malattie.<br />
Come ribadito dal prof. em. Livio<br />
Poldini in riferimento al Carso,<br />
la presenza di un bosco ben<br />
strutturato e con molta meno<br />
necromassa rispetto all’attuale<br />
situazione, favorito anche da un<br />
diradamento selettivo di piante<br />
resinose come il pino nero e<br />
lo scotano, risulterebbe meno<br />
vulnerabile agli incendi.<br />
Globalmente si è visto che<br />
l’esistenza stessa di alcuni<br />
ecosistemi si basa sulla ricorrenza<br />
degli incendi, naturali o<br />
10 konrad <strong>aprile</strong> 2012<br />
geofite primaverili in fiore pochi giorni<br />
dopo l’incendio<br />
antropici, nel corso dei millenni. In assenza di incendi le brughiere inglesi<br />
e la macchia mediterranea, definite “formazioni antropogeniche”, si trasformerebbero<br />
rapidamente in foreste. Da modelli di simulazione è emerso<br />
che l’esclusione prolungata degli incendi dalle savane provocherebbe una<br />
notevole riduzione della densità e della diversità delle piante erbacee ed<br />
un incremento della densità e diversità degli alberi. Gli ecosistemi prativi,<br />
parimenti a tutti gli altri ecosistemi inclusi quelli forestali, esplicano le loro<br />
funzioni con diversi gradi di efficienza in base alla loro struttura e composizione<br />
(biodiversità). Se si mira alla conservazione di un habitat, essa<br />
presuppone una profonda conoscenza delle origini, elementi, evoluzione e<br />
complesse relazioni ecosistemiche dell’habitat stesso e dei rapporti con gli<br />
ambienti, naturali e non, contigui ad esso.<br />
Cristian Trani<br />
Naturalista
In boschetto<br />
Un progetto per la valorizzazione sociale e culturale del Parco Farneto<br />
Legambiente Trieste ha partecipato al bando del Centro Servizio Volontariato<br />
del Friuli Venezia Giulia con un progetto di valorizzazione sociale<br />
e culturale del Parco Farneto, più noto come il Boschetto, ottenendo il<br />
finanziamento richiesto per la sua realizzazione. Finanziamento che sarà<br />
investito, come previsto dal bando, esclusivamente per gli interventi di<br />
operatori esterni a Legambiente, per le attività promozionali e per l’acquisto<br />
di materiali e l’uso degli strumenti necessari. Al progetto partecipano altri<br />
gruppi e associazioni e vari soggetti partner, fra cui il Comune di Trieste.<br />
I sentieri e gli antichi tracciati, che numerosi lo solcavano in passato,<br />
sono stati restaurati a più riprese. Durante l’amministrazione Illy sono stati<br />
realizzati vari interventi per permettere una fruizione dell’area da parte<br />
dei cittadini: realizzazione di ponticelli in legno sul rio Farneto, gloriette e<br />
gazebo, sistemazione di sentieri, steccati di protezione per i pedoni lungo<br />
viale al Cacciatore che da San Giovanni sale fino a villa Rivoltella, limiti di<br />
velocità, etc. Nei dieci anni dell’amministrazione Dipiazza, sono mancate<br />
le successive e necessarie manutenzioni e l’area ha subito un progressivo<br />
degrado e gli atti vandalici hanno completato l’opera.<br />
Il Parco Farneto – il cui nome deriva dalla storica presenza delle farnie – è<br />
il più esteso polmone verde della città di Trieste con 915.400 mq di superficie,<br />
sovrasta il rione di San Giovanni e si estende da San Luigi a Melara<br />
fino al Rio Farneto, che scorre nella valle di Longera. Rappresenta un raro<br />
e prezioso esempio di bosco urbano e un serbatoio di biodiversità per<br />
piante, funghi e animali. Questa immensa area verde, che ha svolto una<br />
funzione ricreativa e di svago per più di 200 anni, oggi è poco frequentata.<br />
è pertanto opportuno valorizzarla e renderla più fruibile per la cittadinanza.<br />
Il progetto nasce dall’esigenza di gruppi di cittadini residenti nei rioni<br />
limitrofi al Parco Farneto, i quali ritengono che la cura e la tutela del<br />
Boschetto nella sua integrità paesistica e storica sia buona prassi per<br />
vivere in maniera sostenibile il rapporto con il verde urbano attraverso la<br />
partecipazione e le pratiche quotidiane di conservazione degli spazi naturali,<br />
di osservazione e conoscenza del territorio. L’obiettivo è di conseguenza<br />
la responsabilizzazione del cittadino e la promozione di relazioni<br />
sociali, il coinvolgimento delle scuole affinché trovino nel Boschetto<br />
un’aula all’aperto, una naturale collocazione per acquisire conoscenze e<br />
sperimentare modalità di contatto con un verde urbano a portata di mano.<br />
Si vuole realizzare un laboratorio di valori fondamentali: cittadinanza<br />
attiva, diversità vissuta come valore aggiunto, tutela ambientale per<br />
stimolare la cura del bosco ed estendere il concetto del vivere urbano<br />
nell’ottica della tutela partecipata di un bene comune per un futuro di<br />
città sostenibile e per ricontestualizzare il bosco come parte integrante<br />
dei rioni limitrofi da utilizzare quotidianamente (luogo di passeggiata, di<br />
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Ananda Marga<br />
11 konrad <strong>aprile</strong> 2012<br />
riposo, di incontro, di benessere, di<br />
riflessione e di pensiero creativo).<br />
Si vuole estendere a tutta la città<br />
la conoscenza degli spazi del<br />
Boschetto e delle sue peculiari<br />
caratteristiche botaniche, storiche,<br />
ambientali, integrando il lavoro<br />
delle associazioni di volontariato<br />
con quello degli enti pubblici e per<br />
creare spazi che offrano iniziative,<br />
non occasionali e frammentarie,<br />
ma stabili e plurime di natura sociale,<br />
culturale, ricreativa e artistica, con attività che promuovano la tutela<br />
del bene comune. Il progetto in Boschetto vuole creare opportunità per<br />
bambini e adolescenti e per le loro famiglie, con momenti culturali e informativi<br />
periodici legati ai temi della tutela ambientale, momenti di pulizia<br />
periodica del bosco dai rifiuti a cura dei volontari, con la predisposizione<br />
di un’aula verde per laboratori, proiezioni e percorsi di attività didattiche<br />
dedicate ad adulti e bambini, abili e diversamente abili: un’opportunità di<br />
apprendimento multi-sensoriale su tematiche diverse, in lingua italiana<br />
e slovena. Saranno allestiti laboratori di musica e favole, di musica e<br />
costruzione di strumenti musicali con riciclo di materiali, di musica e storie<br />
di popoli che hanno vissuto in stretto contatto con la natura, di natura e<br />
di acquerello, di arte e natura, stando a contatto con flora e fauna, per<br />
ritrovare il piacere dell’immergersi nell’ambiente verde. E inoltre verrà<br />
realizzato un reportage fotografico e una raccolta di vecchie foto e di<br />
immagini antiche sui cambiamenti dei luoghi e delle persone, utilizzando<br />
la fotografia e i disegni per raccontare la storia non solo dei singoli, ma<br />
della realizzazione di una comunità per la difesa del verde urbano. Spazi<br />
e percorsi ludico-ricreativi serviranno a consentire l’accesso quotidiano<br />
a tutti, integrando anche soggetti con diversa abilità nei contesti e nelle<br />
attività, attraverso la predisposizione di spazi e accessi privi di barriere<br />
architettoniche. I cittadini potranno riconoscere quest’area come bene<br />
comune da tutelare attraverso la capacità di riconoscimento di alcune<br />
piante e la conoscenza dei caratteri fisici del suolo e del bosco e delle<br />
trasformazioni naturali della materia.<br />
Ma tutto questo ha ovviamente anche un altro obiettivo: richiamare<br />
l’attenzione dell’amministrazione sullo stato attuale di degrado, affinché<br />
vengano attuati gli interventi di risistemazione e la continua manutenzione<br />
e tutela dell’area.<br />
Lino Santoro<br />
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PAREIDOLIA<br />
Pareidoché? No, non è una parolaccia, né il nome di qualche strana<br />
malattia tropicale. Si tratta di un termine che non si trova sul dizionario,<br />
anche se è ben conosciuto da psicologi e studiosi di arti visive. Pareidolìa<br />
deriva dal greco, da êidos, “immagine” e da pará, “simile”. Si tratta<br />
del fenomeno psicologico per cui quando ci troviamo di fronte a uno<br />
stimolo che non riusciamo a interpretare, perché sconosciuto, indistinto<br />
o ambiguo, la nostra mente vi applica un significato “ad hoc”, lavorando<br />
di fantasia e rovistando negli archivi della memoria. è quanto accade,<br />
nella pratica, quando guardando una macchia sul muro vediamo una<br />
faccia, oppure quando una nuvola ci sembra un animale. Né la faccia né<br />
l’animale esistono, eppure, quando incappiamo in quest’illusione ottica e<br />
cognitiva non riusciamo a vedere altro. Il fatto che le forme più frequenti<br />
siano proprio i volti umani è dovuto al fatto che siamo programmati fin<br />
dalla nascita a riconoscerli e a preferirli, per ovvie questioni sociali e di<br />
sopravvivenza. Non c’è praticamente angolo della Terra in cui non vi sia<br />
qualche montagna, qualche roccia, qualche promontorio dalle sembianze<br />
umane. Molti luoghi sono per questo al centro di fiabe e leggende,<br />
venerati dalle popolazioni autoctone o semplicemente ricercati dai turisti.<br />
Allo stesso modo, capita anche da noi, soprattutto nei piccoli paesi, di<br />
sentire di tanto in tanto nella cronaca di qualche muro sul quale, ad opera<br />
dell’umidità, del muschio o dell’intonaco scrostato, appaia la Madonna o<br />
qualche altro soggetto sacro.<br />
Emblematico il caso di quella donna della Florida che un mattino, preparandosi<br />
un toast al formaggio, dopo avervi dato un morso si accorse che<br />
c’era qualcuno che la osservava. Era nientemeno che la Madonna, che<br />
emergeva dalle bruciacchiature del toast. Dopo dieci anni la donna mise<br />
la reliquia all’asta su eBay. Risultato? Un casinò se la aggiudicò per la<br />
rispettabile cifra di 28.000 dollari. Quando si dice per un tozzo di pane…<br />
Non rattristatevi se il vostro tostapane si ostina a sfornare i soliti anonimi<br />
toast: per soli 3,99 dollari potete regalarvi uno stampino per ottenere lo<br />
stesso risultato senza fatica. Gesù invece è apparso in tempi recenti su<br />
un ferro da stiro, su un bastoncino di pesce, su una barretta di Kit-Kat …<br />
Certo, è probabile che alcune di queste immagini che girano sui giornali e<br />
sul Web siano artefatte, ma la mia esperienza personale di cacciatore di<br />
pareidolie garantisce che i casi genuini sono molti. Basta avere fantasia,<br />
curiosità e un po’ di fortuna e un intero mondo parallelo si svelerà davanti<br />
ai nostri occhi. Citeremo ancora la celebre “faccia di Marte”, fotografata<br />
dalla sonda Viking nel 1976. Si tratta di un’intera collina di circa 3 km per<br />
1,5 dalle inquietanti sembianze umanoidi. Non occorre dire che la vicinanza<br />
con vari rilievi rocciosi a forma di piramide alimenta tuttora ipotesi e<br />
dibattiti sull’esistenza di civiltà marziane.<br />
Ma la pareidolia non vuol dire solo volti. Chi non ha mai visto, osservando<br />
le nuvole, qualche animale? Memorabili al riguardo le nuvole a forma di<br />
orsacchiotto e di coniglietto fotografate da Amélie, la protagonista del film<br />
Il favoloso mondo di Amélie. Memorabili ma vistosamente false.<br />
12 konrad <strong>aprile</strong> 2012<br />
Nelle immagini, da sinistra a destra:<br />
– Ritratto con vegetali o L’ortolano, di Giuseppe Arcimboldo, 1590. Capovolgete il<br />
giornale per vedere il ritratto<br />
– al centro di questa vecchia immagine compare la testa di Gesù. Osservando<br />
bene si può vedere come il soggetto accanto all’uomo sia in realtà un bambino con<br />
un cappello bianco in testa. Sembra che la foto sia autentica<br />
– questa è una pompa industriale che si trova sul tetto di una fabbrica a Trieste.<br />
Qui è messa a confronto con la cosiddetta “Madonna del solletico” di Masaccio,<br />
1426 circa<br />
Popoli di ogni tempo e luogo osservando il cielo notturno hanno individuato<br />
costellazioni dalla forma di esseri umani, divinità e animali. Così è<br />
ad esempio per i dodici segni dello zodiaco, con l’unica eccezione della<br />
Bilancia, che è un oggetto inanimato.<br />
Un’altra forma molto facile da incontrare è il cuore. Credo che la maggior<br />
parte dei lettori avrà almeno una volta nella vita raccolto un sasso a<br />
forma di cuore, poi messo in cassetto fra i cimeli o donato alla persona<br />
amata. Chi non l’ha mai fatto è invitato, appena finito di leggere il <strong>Konrad</strong>,<br />
a correre alla spiaggia o al fiume più vicino e di sopperire a questa<br />
mancanza. E poi cuori si possono trovare dappertutto, nelle foglie, nelle<br />
verdure che compriamo al botteghino, sull’asfalto dopo la pioggia. Chi<br />
avrà la pazienza e la costanza di cercare oggetti di questa forma scoprirà<br />
in breve tempo di essere letteralmente circondato da cuori di ogni materiale<br />
e dimensione. Famosissima è la palude a forma di cuore in Nuova<br />
Caledonia (un’isola del Pacifico di proprietà francese), meno nota ma a<br />
due passi da casa nostra è l’isola di Galesnjak, in Croazia. Scaricatevi il<br />
programma gratuito “Google Earth” e potrete trovare questi e altri cuori<br />
sulla superficie del<br />
nostro pianeta, nonché<br />
volti ed altre meraviglie.<br />
Come compito<br />
provate a inserire<br />
nella finestra di ricerca<br />
del programma le<br />
coordinate 50.010611<br />
-110.113422 (lasciate<br />
uno spazio tra i due<br />
numeri e non dimenticate<br />
il segno “meno”<br />
davanti al secondo) e<br />
stupirete.<br />
Con la pareidolia<br />
ognuno vede ciò che<br />
gli è più familiare. Un<br />
amante dei gatti vedrà gatti, un appassionato di film dell’orrore vedrà<br />
mostri, un fissato del sesso vedrà donne nude. Un malato di libri, come il<br />
sottoscritto, vedrà naturalmente lettere dell’alfabeto, e a volte, con un po’<br />
di fortuna, addirittura parole intere. È così che con gli anni sono riuscito<br />
a raccogliere migliaia di caratteri alfabetici, ricavandone alcuni alfabeti<br />
completi, “scritti” dalla natura nei materiali più diversi: nelle nuvole, nelle<br />
crepe dei muri, nella schiuma del mare, nelle cortecce. Un po’ come ha<br />
fatto il fotografo naturalista Kjell Sandved con il suo incredibile “alfabeto<br />
delle farfalle” (www.butterflyalphabet.com). A dimostrazione che, ancora<br />
una volta, la natura ci ha preceduto, anche in quella che consideriamo<br />
l’invenzione umana per eccellenza: la scrittura.<br />
Per chiunque fosse interessato, ho preparato una presentazione in formato<br />
Power Point (disponibile anche in Pdf), basata sulle mie fotografie<br />
e le mie ricerche sull’argomento, che ho presentato in pubblico l’anno<br />
scorso. Scrivetemi e vi manderò il materiale :-)<br />
Sempre restando in tema, sto organizzando per questa primavera/estate<br />
un incontro all’aperto sulla pareidolia con relativa caccia fotografica. Anche<br />
qui, se siete interessati, scrivetemi e vi terrò informati sugli sviluppi<br />
dell’iniziativa ;-)<br />
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siamo tutti inteLLigenti<br />
il problema della casa<br />
Ho incontrato con piacere nei giorni scorsi il mio amico e ormai compagno<br />
di tante avventure professor Furio Honsell, già Rettore dell’Università di<br />
Udine ed ora sindaco della medesima città. Ogni volta che c’incontriamo,<br />
sembra quasi che facciamo a gara a chi ne tira fuori una nuova, per<br />
stupire l’amico, ma in realtà noi soltanto ci divertiamo a creare problemi<br />
o a rielaborarne di nuovi su testi già noti. E questo è il bello dei giochi<br />
matematici, o enigmistici: che sempre, con una nuova idea, o con un<br />
recente neologismo, si possono ottenere effetti e soluzioni prima non<br />
possibili.<br />
Ricordo un incontro con il prof. Honsell a Genova, nell’<strong>aprile</strong> 2006:<br />
apriva i battenti “MateFitness”, la palestra della matematica, e i primi due<br />
conferenzieri eravamo noi due; il mio incontro s’intitolava “Festa Mentis”,<br />
vale a dire festa della mente, ed il titolo era, ovviamente, l’anagramma del<br />
nome della manifestazione. La manifestazione continua tuttora, ed è stata<br />
visitata da oltre 100.000 persone. Ebbene, in quel breve incontro, Honsell<br />
(che doveva correre al programma di Fazio su Rai3), mi ha presentato un<br />
problema, che mi permetto di proporvi, con le varianti che negli anni noi<br />
due abbiamo apposto.<br />
La casa di Honsell.<br />
Furio Honsell ha deciso di farsi costruire una casa che abbia finestre su<br />
ogni facciata, e tale che attraverso ciascuna finestra si possa guardare in<br />
direzione Sud. Quale istruzione deve dare al suo architetto?<br />
MATEMATICAMENTE BrAVI<br />
Due sono le principali competizioni internazionali di matematica alle<br />
quali si può partecipare in Italia: le Olimpiadi della Matematica e i Giochi<br />
Matematici organizzati dalla Bocconi. Trieste ospita una delle squadre più<br />
forti per quanto riguarda le sezioni giovanili: quella del Liceo Scientifico<br />
Oberdan, che negli ultimi anni si è (quasi) sempre classificata tra le prime<br />
trenta finaliste delle Olimpiadi. Per quanto riguarda invece i Giochi Matematici<br />
Giorgio Dendi, curatore della rubrica “Siamo tutti intelligenti” di<br />
<strong>Konrad</strong>, ha vinto l’edizione del 2000 per la categoria “Grande pubblico”.<br />
Abbiamo fatto due chiacchiere con una delle giovani protagoniste di<br />
entrambe le competizioni, Francesca Pelusi, classe 1992, studentessa di<br />
ingegneria, la quale ci ha raccontato la sua esperienza.<br />
Come sei entrata nel mondo delle competizioni matematiche?<br />
Avevo provato a partecipare con una squadra alle medie, ma non è<br />
andata bene. Poi alle superiori ho partecipato ai “Giochi di Archimede”<br />
che sono la fase iniziale della selezione della categoria giovanile delle<br />
Olimpiadi. Visti i buoni risultati, abbiamo deciso di portare avanti la cosa<br />
partecipando alle selezioni provinciali per poi arrivare fino alle quelle<br />
nazionali di Cesenatico dove siamo arrivati in semifinale. Io ho fatto<br />
così perché la partecipazione ai giochi di Archimede faceva parte del<br />
programma scolastico del mio liceo, dove eravamo seguiti da due prof,<br />
ma volendo ci si può anche iscrivere individualmente.<br />
In cosa consistono le gare?<br />
Vengono dati un certo numero di esercizi e chi fa più esercizi giusti vince.<br />
Ogni esercizio ha il suo punteggio, ed a parità di numero di esercizi vinti<br />
si contano i punti. Ci sono ad esempio degli esercizi che, dato un percor-<br />
La casa di Dendi.<br />
Anche Giorgio Dendi ha deciso di farsi costruire una casa che abbia<br />
finestre su ogni facciata, e tale che attraverso ciascuna finestra si possa<br />
guardare in direzione Sud. Quali istruzioni deve dare al suo architetto?<br />
Ovviamente, la casa non può stare sopra, oppure attorno alla casa di<br />
Honsell.<br />
La casa degli amici di Honsell e di Dendi.<br />
Anche gli amici di Honsell e di Dendi hanno deciso di farsi costruire<br />
ciascuno una casa che abbia finestre su ogni facciata, e tale che<br />
attraverso ciascuna finestra si possa guardare in direzione Sud. Quali<br />
istruzioni devono dare al loro architetto? Ovviamente, le case non<br />
possono stare sopra, oppure attorno alle due costruite prima.<br />
I tre problemi hanno tre risposte diverse fra loro. Buon lavoro!!!<br />
13 konrad <strong>aprile</strong> 2012<br />
© Giorgio Dendi<br />
Soluzione:<br />
Honsell si fa costruire una casa quadrata al Polo Nord: su ogni lato ci sarà una finestra,<br />
attraverso la quale si guarderà in direzione Sud. Dendi si fa costruire una casa quadrata<br />
al Polo Sud: su ogni lato ci sarà una finestra, attraverso la quale (guardando da fuori)<br />
si guarderà in direzione Sud. Gli amici di Honsell e Dendi si faranno costruire delle<br />
case rotonde (tipo igloo), quindi con una sola facciata, e su questa unica facciata verrà<br />
messa una finestra in direzione Sud. Naturalmente, anche altre idee sono possibili.<br />
so, chiedono di calcolare i<br />
percorsi minimi, i più brevi,<br />
per arrivare da unpunto<br />
all’altro. Altri chiedono di<br />
trovare un numero che<br />
abbia determinate caratteristiche,<br />
ad esempio che sia<br />
divisibile per determinati<br />
altri numeri.<br />
Come vi esercitate?<br />
Di solito per gli esercizi a<br />
livello scolastico la squadra<br />
si allena per conto proprio.<br />
All’università invece per le<br />
squadre vengono organizzate<br />
delle simulazioni di<br />
gara. Da qualche anno poi<br />
viene organizzata una settimana di allenamento estivo sul Lago Maggiore<br />
subito prima delle finali dei Giochi Matematici della Bocconi di Parigi.<br />
Parte come allenamento, ma poi visto il posto e la situazione si trasforma<br />
in una vacanza.<br />
Trieste matematica, quindi, che ospita campioni triestini e non: dal<br />
Collegio del Mondo Unito infatti esce quasi ogni anno uno dei finalisti di<br />
Cesenatico. Alla faccia dei “no se pol”!<br />
Giorgia Facis
Risparmio a lungo termine?<br />
Sono passati ormai quasi tre anni da quando la certificazione energetica<br />
degli edifici è diventata obbligatoria, ma probabilmente pochi sanno<br />
effettivamente cos’è e qual è il suo scopo. Coloro che hanno deciso di<br />
vendere il proprio immobile la conoscono già, perché si sono dovuti rivolgere<br />
ad un tecnico qualificato per far valutare l’efficienza energetica della<br />
propria abitazione. Molti altri invece non ne hanno mai sentito parlare.<br />
Probabilmente però, per gli uni e per gli altri l’Attestato di Certificazione<br />
Energetica – chiamato anche ACE - resta un documento indecifrabile, di<br />
cui si ignora l’utilità.<br />
A confondere ulteriormente le idee dei cittadini del Friuli-Venezia Giulia,<br />
alla certificazione energetica si è affiancata quella ambientale (VEA),<br />
seppur limitata a certe categorie di edifici e obbligatoria solo per alcuni<br />
specifici casi. Senza voler indagare a fondo sui vari argomenti che<br />
vengono presi in considerazione dalla VEA, ci soffermiamo sull’aspetto<br />
puramente energetico degli edifici e su come leggere e interpretare le varie<br />
classi che vengono ad essi assegnate. Infatti, almeno per il momento,<br />
per le compravendite e le locazioni è obbligatorio unicamente l’Attestato<br />
di Certificazione Energetica previsto dalla normativa nazionale, anche se<br />
potrebbe darsi che in futuro l’applicazione della VEA venga estesa pure a<br />
questo ambito.<br />
L’ACE è essenzialmente uno strumento promozionale che indirizza il<br />
potenziale acquirente verso un’edilizia energicamente efficiente. Oltre a<br />
informare sull’effettivo consumo di energia necessaria per il riscaldamento<br />
e la produzione dell’acqua calda sanitaria, l’Attestato deve obbligatoriamente<br />
fornire precise informazioni in merito alle opere da effettuare<br />
sull’edificio esistente per aumentarne l’efficienza energetica e permettere<br />
allo stesso di rientrare in una classe migliore. Tali indicazioni non possono<br />
comprensibilmente essere le medesime per tutti gli edifici, perché<br />
questi ultimi variano notevolmente in funzione di vari fattori, come l’età,<br />
la tipologia costruttiva, lo stato di conservazione, ecc. Per incentivare il<br />
miglioramento energetico degli edifici, i costi di tali opere devono essere<br />
ammortizzati in meno di dieci anni. La durata di questo periodo, assieme<br />
alla riduzione dei consumi e alla precisa indicazione degli interventi di<br />
miglioramento, devono essere chiaramente indicati nell’Attestato.<br />
L’indicazione principale da fornire è comunque quella del consumo<br />
dell’edificio allo stato attuale, che viene calcolato in base a specifici<br />
parametri per rendere la valutazione il più oggettiva possibile e svincolata<br />
dall’effettivo utilizzo dell’immobile. In caso contrario la valutazione del reale<br />
consumo di combustibile, la cosiddetta diagnosi energetica che pure si<br />
calcola per altri scopi, rimarrebbe una pura indicazione soggettiva senza<br />
alcun valore. Pensiamo ad esempio alle grandi differenze di consumo tra<br />
chi è spesso assente per lavoro, e quindi mantiene la temperatura degli<br />
ambienti al minimo, e chi invece ha in casa un neonato o una persona<br />
anziana, e quindi riscalda di più soprattutto determinate stanze.<br />
Per definire il consumo di energia viene utilizzato l’Indice di Prestazione<br />
Energetica EP, definito come il rapporto tra il fabbisogno di energia<br />
primaria dell’edificio e la sua superficie di pavimento, e viene espresso<br />
in kWh/m 2 anno. La conoscenza di questo valore non ci permette di<br />
classificare l’edificio in una classe piuttosto che in un’altra, perché le<br />
classi energetiche non sono state definite stabilendo un range di valori<br />
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14 konrad <strong>aprile</strong> 2012<br />
fissi, ma variano a seconda della forma dell’edificio, e più precisamente<br />
in base al rapporto fra le superfici disperdenti e il volume, e in base alla<br />
zona climatica in cui l’edificio è situato. In altre parole, spesso ci troviamo<br />
di fronte a dei paradossi, perché può succedere che un edificio in classe<br />
B risulti avere un fabbisogno di energia per il riscaldamento maggiore<br />
di uno in classe E. Inoltre l’EP considera solo una parte dei consumi<br />
dell’edificio, in quanto esclude quella fornita da fonti rinnovabili. Confrontando<br />
due edifici in classe A, la spesa per riscaldamento potrebbe quindi<br />
variare notevolmente. L’Indice di energia primaria – ossia proveniente da<br />
fonti fossili - è necessario per valutare la quantità delle emissioni di CO 2 in<br />
atmosfera, ma ha dei limiti nel rappresentare l’effettiva qualità energetica<br />
di un edificio e il risparmio sui consumi.<br />
è quindi fondamentale saper leggere e interpretare L’Attestato di<br />
Certificazione Energetica, anche perché dal 1 gennaio 2012 è diventato<br />
obbligatorio indicare l’indice EP negli annunci di compravendita, e non<br />
unicamente la classe energetica come molte agenzie si limitano a fare. è<br />
comprensibile che molti percepiscano la certificazione energetica come<br />
un fastidioso obbligo, soprattutto se non ne capiscono l’utilità, ma sarebbe<br />
opportuno cominciare a leggerla cercando di comprenderne il significato,<br />
per meglio valutare l’acquisto di un immobile e capire se veramente<br />
stiamo facendo un investimento a lungo termine o se invece non stiamo<br />
per combinare un buon affare.<br />
Non è da sottovalutare inoltre il benessere che edifici efficienti dal punto<br />
di vista energetico possono garantire agli occupanti. è necessario però<br />
prestare la massima attenzione, perché la sola appartenenza ad una<br />
classe elevata non è automaticamente sinonimo di qualità. Per assurdo,<br />
un container riscaldato da una stufetta elettrica alimentata da un pannello<br />
fotovoltaico ricadrebbe in classe A, ma certamente non ci fornirebbe il<br />
minimo comfort abitativo. Quello di cui veramente abbiamo bisogno sono<br />
un’attenta progettazione del nostro edificio, l’utilizzo delle più innovative<br />
tecnologie ed un’esecuzione accurata. Anche a questo sarebbe dovuto<br />
servire l’Attestato di Certificazione Energetica, ma purtroppo ciò non era<br />
tra le finalità della legge che l’ha istituito. Se poi il legislatore sia riuscito a<br />
soddisfare almeno la finalità che si è espressamente proposto, ossia fornire<br />
informazioni sulla qualità energetica degli immobili con uno strumento<br />
di chiara ed immediata comprensione, credo che ognuno di noi possa<br />
trarre le sue conclusioni.<br />
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tutelata la privacy del cinghiale simba...<br />
la provincia non rilascia dichiarazioni<br />
Ebbene è stato proprio così: coloro che si aspettavano di avere qualche<br />
notizia in più sulla cattura e conseguente liberazione del cinghiale –<br />
battezzato Simba dagli abitanti dei dintorni<br />
– prigioniero da sei mesi nel comprensorio<br />
dell’ex campo profughi situato tra via delle<br />
Docce e via della Cave nel rione di san<br />
Giovanni a Trieste (ne abbiamo scritto sullo<br />
scorso numero di <strong>Konrad</strong>), sono rimasti<br />
senza alcuna risposta! L’animale è stato<br />
catturato utilizzando un fucile per la teleanestesia<br />
acquistato dall’amministrazione<br />
provinciale dopo mesi di richieste da parte<br />
dell’associazione “Il Capofonte” e da parte<br />
dei cittadini. La mattina del primo marzo<br />
le guardie venatorie provinciali coadiuvate<br />
da un medico veterinario, sono entrate in<br />
azione davanti ai residenti affacciati alle<br />
finestre. Simba è stato “centrato” dal dardo<br />
anestetico al terzo colpo e dopo poco si è<br />
accasciato al suolo esanime. Il veterinario<br />
ha immediatamente monitorato l’animale<br />
Anche <strong>Konrad</strong> si adegua alla necessità di tutelare la privacy<br />
di Simba<br />
che, ormai addormentato, è stato caricato su un mezzo delle guardie venatorie<br />
ed è stato trasferito a detta degli stessi in una località imprecisata<br />
del Carso. A questo punto si perdono le tracce di Simba che, pur vivendo<br />
da mesi in un luogo situato a fianco di un asilo, si era dimostrato molto<br />
15 konrad <strong>aprile</strong> 2012<br />
riservato e non aveva causato problemi, anzi era divenuto una specie<br />
di beniamino per gli abitanti, i quali aspettavano con ansia un intervento<br />
per il suo recupero e la conseguente liberazione<br />
in un habitat idoneo. è stato riferito che prima del<br />
rilascio, al cinghiale è stato applicato un anello di<br />
riconoscimento per monitorare i suoi spostamenti<br />
e che questa operazione aveva anche uno scopo<br />
scientifico di studio relativo alla fauna selvatica<br />
stanziale. Venerdì 9 marzo l’assessore provinciale<br />
Dolenc ha ribadito alle associazioni ambientaliste<br />
riunite nel palazzo della Provincia il buon esito della<br />
cattura del cinghiale, trincerandosi tuttavia nel no<br />
comment, quando i presenti hanno chiesto di conoscere<br />
il luogo preciso della liberazione del cinghiale<br />
e di visionare il filmato (la liberazione, lo ricordiamo,<br />
è avvenuta in assenza di testimoni). Come mai<br />
tanto mistero? Spiace dover constatare che, come<br />
sempre avviene, i cittadini contribuenti ed elettori<br />
non vengano considerati titolari del diritto di sapere.<br />
Speravamo che almeno questa volta tutto fosse<br />
finito nel migliore dei modi, ma la reticenza da<br />
parte degli amministratori e delle guardie venatorie, legittima molti dubbi:<br />
sempre che non si voglia semplicemente tutelare la privacy di Simba…<br />
Maria Grazia Beinat. Associazione Il Capofonte onlus Trieste<br />
Dedicato a chi ricicla<br />
Tutti noi (senz’altro noi lettori di <strong>Konrad</strong>), chi più chi meno, pratichiamo la raccolta differenziata. Ma,<br />
pur facendola con molta convinzione, siamo ben consapevoli del fatto che il riciclo comporta pur<br />
sempre un dispendio di energia (in termini di trasporto e in fase di riciclo propriamente detto)... senza<br />
contare che alcune sostanze possono essere riciclate solo poche volte. Allora, visto che esistono<br />
dei modi per evitare la produzione di rifiuti, ci permettiamo di passarvi qualche suggerimento.<br />
Lo sapete che i Comuni di Vicenza e di Venezia hanno stretto un accordo con Acquastream per<br />
fornire a tutti un gassificatore da portare a casa, per incentivare l’uso dell’acqua del rubinetto?<br />
Il costo di questo piccolo apparecchio verrà ‘spalmato’ per alcuni anni sulla TARSU, con un costo<br />
abbastanza irrisorio (molto inferiore di quanto costa questa tassa a Trieste, senza gassificatore!)<br />
Tale sistema serve a gasare l’acqua del rubinetto ed eventualmente ad aromatizzarla, realizzando<br />
quindi delle gazzose a scelta, fatte sul momento evitando in questo modo bottiglie di plastica e<br />
conseguentemente il trasporto delle stesse.<br />
Anche il Comune di Artegna, contribuisce con il 50% del costo dei pannolini riciclabili (lo fanno anche quasi tutti i Comuni della Valle d’Aosta!)<br />
E gli altri comuni come incentivano il risparmio e l’ecologia? Fatecelo sapere...<br />
Lo sappiamo, il sistema della raccolta differenziata può essere sensibilmente migliorato. Per questo siamo<br />
sempre particolarmente felici di apprendere che esistono da un lato sistemi di raccolta destinati a rifiuti che altrimenti<br />
non troverebbero ‘accoglienza’ nei cassonetti per la raccolta differenziata, dall’altra dei sistemi finalizzati<br />
semplicemente a evitare che i rifiuti vengano creati.<br />
Tra gli oggetti di plastica non riciclabili con il resto della plastica normale si annoverano i filtri delle caraffe per<br />
l’acqua. Contenendo i carboncini filtranti, non è possibile gettarli nel raccoglitore della plastica. Ma ecco che a<br />
Trieste da tempo esiste un punto di raccolta per i filtri, e quel che è ancora più interessante, è che si può portare<br />
qualunque filtro, indipendentemente dalla marca. Si tratta del negozio SATE in Via Vergerio 22.<br />
Un’idea ulteriore riguarda i contenitori per detersivi: esiste ormai una certa scelta tra i detersivi ecologici ‘alla<br />
spina’, che cioè vengono ‘spillati’ direttamente nel contenitore(ri) portato dal cliente. Spesso anche molto gradevoli<br />
nel profumo. Da Sate la scelta del detersivo è molto vasta ed è possibile utilizzare anche i propri contenitori<br />
portati da casa che abbiano però i requisiti giusti di capacità e grandezza del tappo.<br />
Ed ecco un’idea per il bucato in lavatrice: la pallina di plastica da riempire di ‘biglie’ di detersivo. Si inserisce la<br />
pallina all’inizio del lavaggio, e le biglie che vi sono contenute dovrebbero durare per 60 lavaggi o 120 lavaggi (a<br />
seconda della temperatura scelta). Il detersivo è anche igienizzante e deodorante.<br />
Paola Alzetta<br />
Redazionale a cura dell'inserzionista
IL DOPING, UNA PIAGA SOCIALE<br />
Durante una recente edizione dei Giochi venne istituito, all'interno del<br />
villaggio olimpico, un sondaggio in forma anonima dove veniva chiesto all'<br />
intervistato se fosse disposto a vivere meno pur di vincere l'oro olimpico.<br />
L'esito (sorprendente?) fu che i sì furono i tre quarti del totale delle<br />
risposte. Ora, se dai migliori atleti al mondo i giovani assorbono questo<br />
"insegnamento", in che modo questi ultimi proveranno ad emulare i loro<br />
idoli? Lo sport è parte integrante della vita dell'individuo e, dunque, del<br />
cittadino. Il principio di lealtà ed il rispetto per l'avversario (e dunque per il<br />
prossimo) dovrebbero essere alla base dello<br />
sport, sia esso ricreativo/amatoriale o<br />
agonistico. Delle motivazioni che portano ad<br />
intraprendere scorciatoie per arrivare prima<br />
al raggiungimento del risultato, a livello civico<br />
leggiamo e sentiamo ogni giorno (tangenti<br />
per ottenere appalti, raccomandazioni per<br />
favorire carriere, etc.): sarà immorale ma solo<br />
così si arriva prima e con meno fatica. Se lo<br />
sport quindi è un aspetto della società perché<br />
non dovrebbe rappresentarne l'essenza?<br />
Perché lo specchio non dovrebbe rimandare<br />
la sua (a volte sporca) immagine? L'assunzione<br />
di sostanze dopanti rappresenta ormai<br />
un fenomeno di rilievo che è condannabile in<br />
quanto vìola i principi di correttezza e di<br />
onestà che stanno alla base dell'etica<br />
sportiva oltre che comportare gravi rischi per<br />
la salute, immediati e futuri. Questa realtà è<br />
molto diffusa anche al di fuori degli sport<br />
olimpici, interessando in modo importante il<br />
mondo di chi frequenta le migliaia di palestre<br />
sparse sul territorio nazionale e le categorie<br />
di atleti più giovani fino agli sportivi amatoriali.<br />
Il doping non è solo un problema sanitario<br />
farmacologico ma rappresenta pure un'importante<br />
questione sociale e psicologica, sia per<br />
le motivazioni che portano l'atleta ad<br />
avvicinarsi a questa pratica illecita, sia per le conseguenze che da essa<br />
derivano. Chi non è ben addentrato nella realtà sportiva difficilmente può<br />
pensare che sostanze proibite agli atleti professionisti facciano parte dell'<br />
"armadietto" dell'atleta ricreativo/amatoriale (o master) e pure di<br />
giovanissimi dilettanti. Cause psicologiche e sociali che portano l'individuo<br />
a ricorrere a tali sostanze sono l'acquisire sicurezza nei propri mezzi, la<br />
ricerca della perfezione e del risultato ad ogni costo, l'emulazione degli<br />
atleti di alto livello, la pressione dell'ambiente che lo circonda (sia sportivo<br />
che familiare) e non per ultima la convinzione che anche gli altri lo<br />
facciano. Circa l'ambiente c'è da segnalare l'atteggiamento senza scrupoli<br />
di medici, allenatori ed altre figure che circondano gli atleti che li porta ad<br />
incoraggiarli o, ancor peggio, a fornir loro sostanze illecite. È difficile<br />
definire chi sia maggiormente responsabile di questo inquinamento che<br />
affligge lo sport e se l'atleta ne sia vittima o colpevole. Risulta ovvio far<br />
16 konrad <strong>aprile</strong> 2012<br />
notare che dietro a tutte queste "fragilità" umane ci sono speculazioni<br />
economiche del tutto estranee alla pura filosofia sportiva. Il doping nello<br />
sport non costituisce un fenomeno nuovo. Mentre la parola "doping"<br />
apparve per la prima volta in un dizionario inglese nel 1879, l'uso di<br />
droghe è presente in tutta la storia dello sport. Si pensa che la parola<br />
abbia origine dal linguaggio sudafricano: "dope" si riferisce a una bevanda<br />
alcolica primitiva usata come stimolante durante le danze cerimoniali. Già<br />
durante i Giochi dell'era antica si utilizzavano infusi ed estratti di erbe o<br />
alcolici per tentare di migliorare artificialmente<br />
le prestazioni atletiche. Nel tardo<br />
Impero Romano vengono aboliti i Giochi<br />
ed avviene il decadimento dello sport che<br />
perdura fino al XIX secolo, quando le attività<br />
sportive tornano ad occupare il tempo<br />
libero e ad assumere rilievo sociale.<br />
Ricompare allora l'idea di doping che<br />
utilizza allo scopo sostanze quali l'oppio, la<br />
stricnina, gli alcolici, la caffeina, la<br />
nitroglicerina. Nel 1886 la prima morte<br />
registrata è quella del ciclista Liton per<br />
overdose di trimetril. Nel 1904 muore il<br />
maratoneta Thomas Hicks che aveva<br />
usato una mistura di brandy e stricnina. La<br />
caffeina, l'eroina e la cocaina erano molto<br />
usate finché le ultime due divennero<br />
disponibili solo su prescrizione medica.<br />
Dagli anni '30 iniziò la produzione di<br />
anfetamine che diventarono l'alternativa<br />
alla stricnina. Queste diminuivano il senso<br />
della fatica e davano una sensazione di<br />
potenza fisica e mentale ma era pure certa<br />
una dipendenza fisica, per cui alla<br />
sospensione dell'assunzione comparivano<br />
sintomi da astinenza come sudorazione e<br />
tremori. Dagli anni '50 la squadra sovietica<br />
adottò l'uso di ormoni maschili per<br />
aumentare la potenza muscolare e gli americani, come risposta, iniziarono<br />
la produzione e l'uso degli steroidi di sintesi. Nel 1960, alle Olimpiadi di<br />
Roma, il ciclista danese Durt Jensen morì per un collasso causato da una<br />
eccessiva dose di anfetamine. Nel 1964 furono ben visibili a tutti i<br />
considerevoli aumenti delle masse muscolari degli atleti che parteciparono<br />
alle Olimpiadi di Tokyo. Tre anni più tardi il CIO decise su una definizione<br />
di doping e produsse un elenco di sostanze proibite e ai Giochi entrò la<br />
pratica dei testanti doping. Nel 1988, Olimpiadi di Seul, ci fu l'annullamento<br />
dell'oro e del record del mondo di Ben Johnson sui 100 metri piani per uso<br />
di anabolizzanti con conseguente sospensione per due anni dalle<br />
competizioni. Negli ultimi decenni intanto hanno fatto la loro comparsa<br />
l'ormone della crescita, l'eritropoietina ed altre metodiche, tra le quali<br />
l'auto-emotrasfusione. A tal proposito ricordo che, quindicenne, seguivo<br />
alla tv le Olimpiadi di Los Angeles quando ancora era consentita tale
pratica ma ricordo pure le numerose controprestazioni, soprattutto nel<br />
nuoto. Sulle pagine de "La gazzetta dello sport" lessi che, per giustificare<br />
una gara molto deludente, un azzurro campione e primatista europeo<br />
appena l'anno precedente lamentò uno svenimento in doccia... L'autotrasfusione<br />
risultava però essere pericolosa (rischi di edema polmonare,<br />
emolisi, infezioni, etc.) ed ecco la comparsa sul mercato dell'eritropoietina<br />
di sintesi (Epo), ossigenante del sangue di nuova generazione - ora<br />
soppiantato dal Cera - che incrementava il livello di ematocrito (ossia il<br />
numero di globuli rossi) senza dover allenarsi in quota dove, grazie alla<br />
carenza di ossigeno, si stimolava naturalmente la produzione di eritropoietina<br />
(metodica questa utilizzata fino agli anni '70). Naturalmente la lista<br />
degli effetti collaterali è sempre più lunga di quella dei "benefici" per<br />
l'atleta: per quanto riguarda l'Epo, ad esempio, a fronte delle qualità<br />
appena elencate troviamo a fare da contraltare l'ictus, l'infarto cardiaco ed<br />
intestinale, la trombosi; con gli ormoni anabolizzanti aumentano sì le<br />
masse muscolari e di conseguenza la forza ma poi, con la loro assunzione,<br />
si verificano sterilità nei maschi, virilizzazione nelle femmine, disfunzioni<br />
ormonali e metaboliche, blocco della crescita, disturbi psichici (queste<br />
sostanze, il testosterone in particolare, provocano aggressività), acne e<br />
cancro al fegato. Come possiamo vedere nel corso del Novecento c'è<br />
stato un sistematico ricorso a sostanze farmacologiche sempre nuove ma<br />
c'è da dire che la lotta a questa pratica fraudolenta è nata in Italia nel 1954<br />
e nel 1961 fu aperto a Firenze il primo laboratorio europeo di analisi<br />
antidoping. è del 1960 l'appello di Avery Brundage, allora presidente del<br />
CIO, contro l'abuso di anfetamine. Tornando in Italia ricordiamo le<br />
campagne nazionali del Coni "Io non rischio la salute" (1997) e "La mia<br />
vita prima di tutto" (2001-2002). Repressione e prevenzione sono quindi le<br />
uniche armi che possano contenere il fenomeno e dico contenere da atleta<br />
ormai disilluso e certo che i medici che lavorano per il doping saranno<br />
sempre un passo avanti ai colleghi onesti che al contrario lavorano per<br />
azzerarlo. Repressione attraverso sanzioni penali e disciplinari; prevenzione<br />
attraverso educazione, cultura, vigilanza farmacologica, informazione,<br />
17 konrad <strong>aprile</strong> 2012<br />
azione deterrente delle leggi e supporto dello specialista in medicina dello<br />
sport. La responsabilità morale è di tutti coloro che operano nel campo<br />
dello sport e la società sportiva (presidente, dirigenti, tecnici, medici e<br />
qualsiasi altra persona che appartenga alla stessa) deve curare e gestire al<br />
meglio gli atleti oltre che avere il dovere morale di salvaguardarne l'integrità<br />
psico-fisica. Non si deve dimenticare che i genitori affidano a questa i propri<br />
figli-atleti aspettandosi che lo sport che praticano aiuti a migliorare la loro<br />
condizione fisica e psichica o che, comunque, non ne abbiano danno. I<br />
ragazzi instaurano un rapporto di fiducia, in particolare con il proprio<br />
allenatore/educatore o con il medico, che non può essere tradito ed<br />
utilizzato con il solo fine di ottenere risultati per la propria società dimenticandosi<br />
dell'atleta come singola persona, non solo "fisica" ma anche<br />
"psichica". Probabilmente la sola via per combattere questa vera e propria<br />
piaga che affligge lo sport derivi da una corretta nozione del problema e<br />
dalla presa di coscienza dello stesso da parte di tutti; sono fermamente<br />
convinto che le fondamenta per la lotta al doping debbano essere gettate<br />
dai tecnici societari: sono loro a dover svolgere il ruolo di educatori/<br />
formatori, loro ad insegnare che il tentare di ottenere il risultato ad ogni<br />
costo non deve generare la giustificazione e la convinzione che sia giusto<br />
ricorrere al doping, loro ad aiutare i ragazzi a costruire una corretta<br />
autostima e, soprattutto, loro ad insegnare l'accettazione dei propri limiti.<br />
Ritengo importante chiudere questo articolo con la considerazione di uno<br />
specialista in medicina dello sport: "Se lo sport vuole essere un mezzo di<br />
formazione dell'uomo e del cittadino, esso risulta incompatibile con qualsiasi<br />
frode e l'atleta deve affidare solamente alla sua forza, resistenza, intelligenza<br />
motoria, alla sua costanza e dedizione nell'allenamento, alla sua<br />
motivazione interiore il raggiungimento del risultato: qualsiasi altro mezzo<br />
risulta inaccettabile sia sul piano della salute che della morale". Invito i lettori<br />
ad esprimere la loro opinione scrivendo a mail@dinoschorn.it, magari dopo<br />
aver letto il link sul doping che trovate sul sito www.dinoschorn.it.<br />
Dino Schorn
aliMentazione<br />
Lardopitecus<br />
l'evoluzione/involuzione dell'uomo moderno<br />
L’uomo nel corso della sua storia evolutiva ha sempre lottato per il cibo e ha<br />
vissuto – salvo rare eccezioni – con poco cibo, raccolto, cacciato o coltivato<br />
con grandi sforzi.<br />
Ancora la generazione dei nostri nonni ha sofferto la fame ed è sopravvissuta<br />
ai rigidi inverni solo con il cibo coltivato negli orti e allevato nelle fattorie.<br />
La gente era magra e spesso denutrita; le malattie infettive molto diffuse<br />
a causa della sporcizia dell’ambiente in cui si viveva e anche di sistemi<br />
immunitari deboli per la mancanza di vitamine, sali<br />
minerali ecc.<br />
La generazione dei nostri padri ha vissuto invece<br />
l’arrivo dell’abbondanza. Nel 1957 aprì a Milano il<br />
primo supermercato e fu un evento epocale, tanto<br />
da attirare l’attenzione della stampa nazionale. Dai<br />
racconti di quel tempo si legge dello stupore della<br />
gente sulla possibilità di riempire un carrello di<br />
cibo. Da allora l’Italia, così come tutti gli altri paesi<br />
occidentali, si è continuamente riempita di cibo,<br />
tanto che oggi è normale vedere carrelli strapieni<br />
all’uscita da un ipermercato.<br />
Tutto questo cibo ha migliorato la qualità della vita? Sicuramente ha tolto la<br />
fame ma ha portato anche conseguenze serie per la salute. I nostri padri<br />
sono caduti ingenuamente nell’errore di abbuffarsi senza controllo, spinti<br />
dalla fame delle generazioni precedenti, e i loro figli, cioè noi, abbiamo continuato<br />
lungo questa strada. La conseguenza ormai sotto i gli occhi di tutti è<br />
il sovrappeso e l’obesità; afferma il dr. Marini, specialista in medicina dello<br />
sport: “Nel nostro paese, come in tutto il mondo occidentale (con maggior<br />
incidenza nel nord America e nella Gran Bretagna), il problema del peso<br />
corporeo, inteso come sovrappeso, interessa un numero sempre maggiore<br />
di individui. Secondo le ultime stime si calcola che nel mondo il numero<br />
degli obesi abbia raggiunto l’incredibile numero del miliardo: in Italia solo il<br />
53% della popolazione può rientrare nella fascia dei normopeso. La causa<br />
di questa situazione è duplice: da una parte c’è una sempre maggiore<br />
disponibilità di alimenti, dall’altra uno stile di vita sempre più sedentario.”<br />
Il sovrappeso e l’obesità non sono di per sé una malattia, ma creano un’ambiente<br />
ottimale per lo sviluppo di infiammazioni e infezioni. Inoltre sempre<br />
più studi scientifici le correlano con numerose malattie degenerative quali<br />
diabete, ipertensione arteriosa, ischemia miocardica, insufficienza cardiaca,<br />
colecistopatia, nefropatie e danni osteoarticolari, in particolare a carico della<br />
colonna vertebrale e del piede. Anche alcune forme di cancro sembrano<br />
essere associate all’eccesso di cibo. Di conseguenza, negli individui obesi<br />
la speranza di vita è significativamente più ridotta.<br />
Se una volta il sovrappeso era tipico di una certa età, oggi anche i bambini<br />
ne sono colpiti in modo massiccio; i dati sono gravi e scoraggianti: più di<br />
1.115.000 bambini in Italia sono in sovrappeso e obesi, l’11% dei bambini<br />
Via San Giuliano, 35 - Pordenone<br />
tel./fax: 0434 28043 - gaiapn@libero.it<br />
18 konrad <strong>aprile</strong> 2012<br />
non fa colazione, il 28% la fa in maniera<br />
non adeguata, l’82% fa uno spuntino troppo<br />
abbondante a metà mattina e il 23% dei<br />
genitori dichiara che i propri figli non consumano<br />
quotidianamente frutta e verdura.<br />
E ancora, solo 1 bambino su 10 fa attività<br />
fisica in modo adeguato per la sua età (almeno 1 ora al giorno), 1 bambino<br />
su 4 guarda la televisione per 4 ore o più al giorno, 1 bambino su 2 ha la<br />
televisione in camera.<br />
Il quadro della situazione è tale che diviene difficile non ipotizzare conseguenze<br />
drammatiche per la salute della nostra società, oltre che per quella<br />
individuale. L’evoluzione dell’uomo è – a nostro avviso – entrata in un<br />
vicolo cieco da cui occorre tornare indietro.<br />
Il deposito o la rimozione del grasso dal<br />
nostro corpo avviene in due modi: mangiando<br />
troppo o poco, oppure muovendosi<br />
poco o molto; quindi per controllare il peso<br />
è essenziale che vi sia un corretto bilancio<br />
energetico, mentre per perdere peso questo<br />
bilancio deve essere negativo, intendendo<br />
con ciò una situazione in cui il dispendio<br />
supera l’apporto delle calorie. In parole<br />
semplici: meno cibo e più attività fisica. La<br />
dieta quotidiana deve essere ben bilanciata<br />
in termini di proteine, carboidrati, vitamine e<br />
sali minerali, e non dovrebbe superare per<br />
un adulto le 1.500 kilocalorie. Oltre alla quantità è importante la qualità<br />
degli alimenti e dei loro costituenti. I lipidi non sono tutti uguali e quelli<br />
insaturi sono decisamente meglio dei saturi. Le proteine vegetali sono più<br />
digeribili di quelle animali. Gli zuccheri complessi (gli amidi) sono migliori di<br />
quelli semplici (come il saccarosio). Vitamine e sali minerali si assimilano<br />
meglio in frutta e verdura fresche che negli integratori.<br />
Secondariamente, l’attività fisica: deve essere svolta ad un’intensità<br />
medio-bassa, al fine di permettere una lunga durata dell’esercizio stesso;<br />
infatti nella corsa, ad esempio, tempo e distanza percorsa sono molto più<br />
importanti dell’intensità, intesa come velocità, al fine di ottenere un elevato<br />
dispendio energetico. Indicativamente, un’ora al giorno di movimento è più<br />
che sufficiente.<br />
Affinché tutto ciò abbia successo è necessario comprendere quanto sia<br />
importante modificare il nostro stile di vita moderno che si è allontanato dal<br />
buon senso della natura e della ragione. Tutto questo cibo non ci fa bene.<br />
Possiamo utilizzarlo in modo più intelligente e donarlo a chi ne ha ancora<br />
bisogno, perché nel mondo la fame è tutt’altro che debellata. A fronte del<br />
nostro miliardo di obesi ce n’è un altro che muore di fame.<br />
Siamo convinti che il cambiamento sia alla nostra portata. Non sarà facile<br />
perché richiede sacrificio e forza di volontà, ma garantirà un futuro sano,<br />
per noi e per i nostri figli.<br />
Nadia e Giacomo Bo<br />
www.ricerchedivita.it
Redazionale a cura dell'inserzionista<br />
una nuova rubrica sul cibo<br />
Dal prossimo mese <strong>Konrad</strong> ospiterà una nuova rubrica, tutta dedicata al<br />
cibo. Argomento ormai dilagante ovunque, si penserà. Perché parlarne<br />
anche qui? Non perché tutti ne parlano. Ma proprio perché tutti ne parlano.<br />
Ovvero vogliamo parlare di cibo seguendo una via spesso accantonata,<br />
oppure sbandierata ma poi scarsamente praticata: la trasparenza.<br />
Che quando si parla di cibo significa tracciabilità. La tracciabilità non<br />
è quel codice numerico che si trova stampigliato sul guscio d’uovo al<br />
supermercato. La tracciabilità che ci interessa non è l’impronta digitale<br />
di un cibo schedato allo scopo di poterlo rin-tracciare – appunto – se<br />
incriminato in quegli scandali alimentari, frodi ed altre terrifiche amenità<br />
di cui abbonda purtroppo la cronaca quotidiana. La tracciabilità a cui<br />
pensiamo e che useremo come “cassetta degli attrezzi” per dire di cibo<br />
è fatta di racconto, di parole, di immagini, rimandi, desideri, sapori... Un<br />
cibo se viene scelto con cura, cucinato con rispetto ed amore e gustato<br />
con piacere, meglio ancora se condiviso, ci regala prima di tutto un<br />
racconto. Ci incuriosisce, genera domande, ci obbliga gioiosamente a<br />
cercare risposte. In questo modo si agisce. Si cercano nuove strade. Si<br />
costruiscono strumenti per affrontare paure e dubbi che sono in aumento<br />
in un mondo in cui l’agricoltura è dominata dall’industria meccanica, dalla<br />
scienza genetica, dalle multinazionali. E qui siamo arrivati al punto: la terra.<br />
Perché quello che è nei nostri piatti ogni giorno viene da lì, dalla terra.<br />
“mangiare è un atto agricolo” ha scritto Wendell Berry poeta, intellettuale<br />
e soprattutto contadino del Kentucky. Il cibo non è merce alimentare a<br />
disposizione dei mercati e delle Borse o pura materia prima degli esperimenti<br />
molecolari destinati a grandiosi gourmet. Il cibo è frutto della terra.<br />
è semplice e complesso al tempo stesso. Ma è pura connessione. Ciboterra.<br />
Terra-cibo. Un bambino lo capirebbe. Ma noi spesso lo dimentichiamo.<br />
Eppure quella connessione ci offre una pienezza di visioni, racconti,<br />
riflessioni, poesie, gusti. Esempio? Cosa vi fa venire in mente il pane che<br />
ogni giorno troneggia sulla vostra tavola? E cosa potrebbe raccontare?<br />
Di grano. Di dove e come coltivarlo. Di chi lavora la terra. Di come la<br />
lavora, con quali principi e pratiche. E poi di farina. Di trasformazioni. Di<br />
19 konrad <strong>aprile</strong> 2012<br />
artigiani. O industriali. E anche di innumerevoli ricette e preparazioni che<br />
seguono luoghi, culture, migrazioni. E poi di letteratura, arti, espressioni.<br />
E di sapori buoni, ma a volte anche cattivi. Li cercheremo insieme. Quelli<br />
buoni. Perché il piacere è gioioso motore di pensiero e cambiamento.<br />
Simonetta Lorigliola<br />
WELCOME, un ristorante vegetariano a San Giacomo<br />
A Trieste, nel vecchio rione di San Giacomo, in un’atmosfera fiabesca<br />
sospesa tra il medio oriente e il Sud America vi invitiamo ad<br />
esplorare il ristorante vegetariano (analcolico) WELCOME dove la<br />
chiave vegetariana non è una moda ma una necessità.<br />
Lasciatevi ammaliare da un ambiente fresco dai colori pastello,<br />
con spazio biblioteca e tavoli decorati con i dipinti dell’artista<br />
sudamericana Catalina Estrada che di recente ha illustrato le<br />
copertine dei libri di Paulo Coelho.<br />
Al ristorante vi accoglieranno due donne con una cucina, basata<br />
sulla freschezza delle pietanze, sulla scelta dei prodotti del giorno<br />
e una lavorazione semplice ma sempre curiosa ed originale.<br />
Aperti a pranzo e a cena, con sempre diversi “menù del giorno”,<br />
i piatti forti che vogliamo segnalarvi sono la vellutata di xxxxxxx,<br />
il pasticcio di yyyyyyy oppure la polenta hhhhhh servita con la<br />
crema di ceci ma ci sono anche le polpettine fffffffff per non parlare<br />
dei dolci, la mitica mmmmmmm e la torta ooooooooo… che<br />
ovviamente dovete venire a scoprire da voi….<br />
Chiacchiererete amabilmente con Clara e Julie, che vi racconteranno<br />
che in casa non hanno pappagalli ma solo normalissimi<br />
gatti europei, che non amano le favole e che per il futuro culinario<br />
del pianeta prevedono solo pillole… da astronauta... mentre Julie<br />
sbuca, sul tardi, dalla cucina con un sorriso portando i dolci del<br />
giorno. Hanno scelto di avere un ristorante analcolico e per questo<br />
sono state difinite "… voi senza pudore che non avete paura<br />
dei gendarmi con i pennacchi!" .<br />
In questo clima da Alice in Wonderland, vi segnaliamo altre curiosità<br />
come il vino analcolico francese, introvabile in Italia, le jjjjjjjj direttamente<br />
dal rrrrrrrrrr e le piccole zzzzzzzzzz ma solo su prenotazione.<br />
Le serate a tema, proposte durante i fine settimana, sperimentano<br />
le cucine di vari paesi dal Messico alla Francia passando per l’India<br />
il tutto condito da musiche, forme e colori ispirati all’atmosfera del<br />
luogo.<br />
Troverete agilmente le notizie sugli eventi culinari del WELCOME alla<br />
pagina facebook dove sarete ancora una volta i benvenuti!<br />
Un consiglio, tra citazioni da mille e una notte sparse in giro per il<br />
locale, prima di uscire non dimenticate di sfregare la lampada, fate<br />
un desiderio e sperate che si avveri prima di ritornare…<br />
(domenica giornata di chiusura- prenotate chiamando il 393 085<br />
6569 - Via dell’Industria, 24, Trieste)
VIAGGIO ALLA SCOPERTA DELL'ISTRIA: BUIE<br />
Partendo dal confine con la Slovenia fino<br />
alla valle del Quieto ci si ritrova nel territorio<br />
Buiese, dalla città di Buie, situata al centro<br />
dell’Istria nord-occidentale. Buie si erge su<br />
un colle a 222 metri di altezza sul livello<br />
del mare. Sul punto più alto troviamo il<br />
campanile con il Duomo di San Servolo<br />
e, un po' più in basso, un altro campanile<br />
con adiacente la Chiesa della Madonna<br />
della Misericordia. Particolarità delle colline<br />
istriane è che si pensa fossero sedi di<br />
castellieri preistorici: Buie presenta vecchie<br />
cinta di mura che testimoniano la presenza<br />
di costruzioni preistoriche e romane.<br />
Buie è storia, cultura, tanti monumenti ma è anche tradizione, società<br />
e vita, perché grazie alla sua posizione geografica attira a se eventi e<br />
persone che la circondano.<br />
La gente<br />
I numerosi conflitti del secolo scorso hanno segnato molto lo spirito delle<br />
persone. L’esodo è stato probabilmente il momento più difficile: molti esuli<br />
hanno lasciato le proprie case e le proprie terre per scappare in Italia o<br />
ancora più lontano. Le persone rimaste hanno cercato di mantenere vive le<br />
tradizioni e i legami.<br />
Buie è stata anche meta degli immigrati serbi e bosniaci della guerra<br />
civile degli anni novanta. L’insediamento degli stranieri è stato accettato<br />
positivamente dagli abitanti ed è grazie a tale cambiamento che il Buiese<br />
è diventato un luogo accogliente e tollerante per le nuove etnie e i nuovi<br />
pensieri. Le generazioni successive ai conflitti sono nate con una nuova<br />
mentalità della quale si può dire che la gentilezza sia il punto focale.<br />
Offerta enogastronomica e non solo<br />
Cosa c’è di meglio che un buon piatto tradizionale per unire le persone?.<br />
Ogni domenica nonne, mamme o zie preparano pietanze locali per i<br />
propri cari. I visitatori dovrebbero fermarsi a tavola per scoprire la vera<br />
personalità del territorio.<br />
I ristoranti hanno cercato di introdurre delle novità gastronomiche, ma<br />
ogni volta si preferiva mantenere il vero sapore del luogo. Oggi tutte le<br />
osterie offrono una vasta scelta per tutti i palati ma hanno ben visibile la<br />
scritta “Cucina tipica istriana”. Tartufi e funghi freschi, asparagi appena<br />
raccolti o la verdura dell’orto del vicino: questi gli ingredienti principali<br />
della tradizione, semplici e genuini.<br />
Famosi nel territorio del Buiese sono gli agriturismi. Una vecchia stalla<br />
con gli animali, una fetta di prosciutto e un buon bicchiere di vino sono il<br />
mix perfetto per dimenticare lo stress giornaliero della città.<br />
E dove si incontrano le persone?<br />
Capita a tutti di passare le giornate senza salutare nessuno, facendosi<br />
gli affari propri. In queste zone invece è quasi impossibile. Il macellaio, la<br />
commessa oppure il postino sono conosciuti da tempo e alcuni considerati<br />
degli amici. Ma il fulcro si trova nelle tante associazioni e uffici presenti<br />
a Buie, che fin dall’antichità è stata sede di importanti uffici e ancor oggi è<br />
La musica negli occhi<br />
20 20 konrad febbraio <strong>aprile</strong> 2012<br />
sede del tribunale e del catasto.<br />
Uno dei più importanti centri di incontro è l’Università<br />
Popolare Aperta che opera ormai da<br />
sessant’anni e offre corsi di vario tipo ed ospita<br />
alcuni corsi della facoltà di Economia di Fiume.<br />
Tantissime le associazioni nate al fine di unire<br />
i giovani, la più laboriosa è l’associazione noprofit<br />
“Ziid”, basata sul volontariato di gruppo.<br />
L’ultima associazione “Donne d’Europa” è nata<br />
l’8 marzo 2011, per la festa della donna, al<br />
fine di salvaguardare i diritti femminili e per la<br />
cooperazione tra le donne.<br />
Ogni giorno arrivano a Buie circa 600 studenti che frequentano la scuola<br />
media superiore sia croata che italiana, questo porta anche ad un grande<br />
via vai di autobus di linea che fanno della cittadina una fermata d’obbligo.<br />
Camminando per il Buiese<br />
Per godersi il paesaggio il consiglio è quello di mettersi lo zaino in spalla<br />
e farsi una bella passeggiata. Gli itinerari sono segnati e vi porteranno nei<br />
luoghi più belli e incontaminati di tutto il territorio. La vecchia “Parenzana”<br />
attraverso boschi e valli vi farà rivivere il tragitto del treno che da Trieste<br />
giungeva a Parenzo.<br />
Particolarità per la zona collinare di Buie è di avere anche la spiaggia. A<br />
differenza delle altre città marittime, il mare da Buie dista circa 18 chilometri.<br />
La spiaggia si trova in un complesso turistico chiamato Kanegra<br />
Bullea aperto durante la stagione estiva.<br />
L’agenda è sempre piena<br />
Durante tutto l’anno Buie offre eventi e manifestazioni importanti per tramandare<br />
tradizioni e storia. Primo in calendario il carnevale, durante il quale<br />
si organizza una grande parata di carri che giungono dai paesi vicini.<br />
L’associazione “Donne d’Europa” con altri enti organizza, durante la<br />
settimana della festa della donna, dei seminari e mostre sul tema.<br />
Sempre a marzo a Crassiza (a 5 chilometri dal centro) c’è la festa dell’olio<br />
d’oliva “Oleum Olivarum”. All’inizio di <strong>aprile</strong> a Castelvenere (a circa 5<br />
chilometri) c’è la “Sparisada”, la sagra degli asparagi all’interno delle<br />
“Giornate dell’asparago” che si svolgono per tutto il mese di <strong>aprile</strong>. Alla<br />
fine di maggio Buie festeggia il suo patrono San Servolo, per il quale<br />
viene organizzata la Santa Messa e la processione che attraversa tutta<br />
la città vecchia. Da appena due anni a giugno c’è una gara di frisbee a<br />
squadre interamente organizzata dai giovani della città. Nella seconda<br />
settimana di settembre si tiene la sagra del vino “La festa de l’uva” ricca<br />
di una vasta offerta enogastronomica. Ad ottobre a Marussici (a circa<br />
7 chilometri) c’è l’incontro dei gruppi vocali dell’Istria e della Dalmazia.<br />
A partire da metà ottobre e per tutto novembre ci sono le “Giornate<br />
della Sogliola” durante le quali i ristoranti offrono piatti tipici. Nella prima<br />
settimana di novembre a Momiano (a circa 7 chilometri) un’altra fiera del<br />
vino dedicata a San Martino. Un allegro programma viene offerto anche<br />
durante le festività natalizie. Durante tutto l’anno ma soprattutto nei mesi<br />
più caldi si possono visitare mostre d’arte e di fotografia organizzati nelle<br />
sale dell’Università Popolare.<br />
Eleonora Gardos<br />
L’anomalia è doppia: vedere con gli occhi una musica e trovarla esposta all’Università. Le opere d’arte di Piero Porro sono suoni usciti su colore e scrittura<br />
che attraversano le composizioni di Matteo Moder, poeta triestino. A chi piaccia la calligrafia e il suono che questa riesce dare con il movimento registrato su<br />
carta o cartoncino, apprezzi i colori equilibrati e magari voglia trovare qualcosa di insolitamente bello, beh, vada all’Università, presso le Camere Chiare di<br />
via principe di Montfort 3, terzo piano (9:00-19:00), almeno fino al 06 <strong>aprile</strong>, e troverà la “Cantata su 30 fogli calligrafati, nero: giù le mani da nostra sorella<br />
morte, di Pietro Porro, con passaggi scritti per un inno alla matria di Matteo Moder”.<br />
Riccardo Redivo
teatri di Confine<br />
I grandi dittatori<br />
21 21 konrad febbraio <strong>aprile</strong> 2012<br />
I grandi dittatori si svegliano presto, perché hanno un mucchio di cose da fare: lavarsi i denti,<br />
dichiarare guerra e mandare a morte quaranta ribelli. Bruno Stori, attore e autore del Teatro delle<br />
Briciole, sceglie il registro comico per raccontare al pubblico del Teatrino Basaglia come fa un<br />
omino qualunque a diventare un tronfio e potente pallone gonfiato, coadiuvato nella scrittura del<br />
testo e in cabina di regia da Letizia Quintavalla. Lo spettacolo I grandi dittatori, prima tappa di<br />
un progetto che prevede altri due monologhi su scuola e democrazia, è andato in scena giovedì<br />
16 febbraio nell'ambito della rassegna Caravanserragli, promossa da Regione e Provincia e<br />
organizzata dalla Fabbrica delle Bucce.<br />
Esplicitamente ispirata al quasi omonimo film di Chaplin, la pièce si snoda tra giochi di parole, frequenti interazioni col pubblico e fervore didattico. Sin dall'inizio<br />
l'attore entra ed esce dal suo ruolo in un vortice di comiche contraddizioni. Il rimando chapliniano è più diretto nella celebre scena del dittatore che gioca col<br />
pallone-mappamondo, ripresa tale e quale da Bruno Stori. Gli spettatori vengono spesso coinvolti, anche perché lo spettacolo è stato costruito per platee di scolaresche<br />
e, in effetti, la struttura ne risente un po' troppo. Ad ogni modo, lasciarsi coinvolgere è divertente e, a volte, porta a esiti inaspettati: il vostro recensore è<br />
stato chiamato sul palco per esprimere il proprio dissenso e si è ritrovato a seguire il resto del monologo dietro le quinte! Mai fidarsi dei ditt-attori...<br />
Stefano Crisafulli<br />
storie di studenti di storia<br />
"La verità in un esame c'entra quanto la sete in una degustazione di vino". Di<br />
queste frasi sapide e ironiche è pieno lo spettacolo The History Boys di Elio De<br />
Capitani e Ferdinando Bruni, messo in scena al Teatro Comunale di Monfalcone<br />
sabato 3 marzo. Merito del testo omonimo di Alan Bennett, scrittore inglese molto<br />
in voga, che ha attirato l'attenzione del Teatro dell'Elfo, sempre pronto a ricevere<br />
suggestioni contemporanee. Una scelta che ha dato parecchie soddisfazioni alla<br />
premiata ditta Bruni - De Capitani, compreso il premio UBU 2011 come miglior spettacolo dell'anno.<br />
Si parla di scuola, dunque, e in particolare di un gruppo di otto studenti (tutti giustamente premiati agli UBU come "miglior attore under 30") all'ultimo anno di<br />
college, che il preside vorrebbe destinare alle università di Oxford e Cambridge per dare lustro al proprio istituto. Al fine di ottenere questo obiettivo, osteggiato<br />
dall'anticonformista insegnante di inglese, Hector (uno spumeggiante Elio De Capitani), e dalla docente di storia, Mrs. Lintott (Ida Marinelli), il preside<br />
non esita a chiamare un altro insegnante di storia, prof. Irwin (ben interpretato da Marco Cacciola) per prepararli all'esame di ingresso. Benché si parli di un<br />
sistema scolastico, quello inglese, distante anni luce dal nostro, si possono ritrovare alcune dinamiche comuni, come la sfida tra differenti metodi di insegnamento:<br />
quello di Hector, votato all'idea di una cultura volutamente inutile e attenta al linguaggio per rendere gli studenti "esseri umani a tutto tondo" e quello<br />
di Irwin, che propone ai ragazzi ragionamenti azzardati, solo in vista della competizione con gli altri studenti per entrare a "Oxbridge".<br />
Al di là di alcune battute sulla storia, che "è solo una serie di piccoli fatti messi in fila", sui presidi, "nemici numero uno della cultura", e sui diplomi "emblemi<br />
di conformismo", rimane molto forte la sensazione che The History Boys possa difficilmente fare da specchio per la situazione della scuola italiana, a<br />
tutt'oggi erosa da continui tentativi di smantellamento. Poliedrico, invece, il testo di Bennett nel trovare agganci che attingono a cultura alta e bassa,<br />
passando da Wittgenstein ai Pet Shop Boys, da Orwell a scene di vecchi film come Settimo velo che il gruppo di studenti rifà a uso e consumo di Hector.<br />
Scandita dal suono del campanello, la pièce parla anche di omosessualità e sarà proprio per questo che Hector sarà costretto ad anticipare la pensione. Il<br />
finale tragico, che arriva dopo ben tre ore (forse troppe), fa scattare gli applausi, convinti, del pubblico.<br />
S.C.<br />
TEATRANDO. Dal rione alla città... all'Europa<br />
L’Istituto Comprensivo S. Giovanni di Trieste organizza la Terza Rassegna Scolastica Teatrale Provinciale Teatrando.<br />
Dal rione alla città… all’Europa! Essa nasce dall’idea della prof.ssa Ardea Cedrini e dell’esperto teatrale dott.<br />
Julian Sgherla di creare un’occasione di scambio e di confronto tra le attività teatrali realizzate dalle scuole della<br />
Provincia di Trieste, e tra le scuole di Austria e Slovenia. Vedrà coinvolti ragazzi, insegnanti, genitori, operatori<br />
teatrali, dirigenti scolastici ed esperti di teatro. Hanno aderito all’iniziativa dalla sua nascita: l’Azienda Sanitaria, la<br />
VI Circoscrizione del Comune di Trieste, la Pro Loco San Giovanni, il Comitato dei Genitori dell’Istituto Comprensivo<br />
San Giovanni, il Comitato Famiglie San Giovanni, il Comitato Mani dell’Amicizia, l’Associazione il Ponte Onlus,<br />
e l’Associazione Culturale Teatrobàndus. La Rassegna si svolgerà nei giorni 2, 3, 4 e 5 maggio 2012. Sono invitati<br />
a partecipare gli alunni delle scuole primarie e secondarie di primo grado italiane e slovene della Provincia di Trieste,<br />
dell’Austria e della Slovenia con qualsiasi tipologia di spettacolo. L’invito, in quanto esteso anche alle scuole<br />
slovene e austriache, prevede l’eventuale rappresentazione di spettacoli in lingua originale. La partecipazione<br />
alla Rassegna e l’ingresso al teatro sono gratuiti. La Rassegna si propone di suscitare interesse e curiosità nei confronti del rione di S. Giovanni aprendolo alla<br />
frequentazione delle nuove generazioni. Le novità della terza edizione: la partecipazione di scuole dei paesi confinanti (austriache e slovene). Il salotto teatrale,<br />
dibattito tra i vari gruppi di studenti sugli spettacoli proposti. La redazione del giornalino della manifestazione. Il convegno sul valore formativo del teatro-scuola<br />
realizzato da insegnanti e docenti universitari. Le visite guidate sul territorio di S. Giovanni, pensate ed effettuate dagli studenti dell'I. C. S. Giovanni.
Natura antica, cultura nuova<br />
La voglia di riscoperta degli ambienti paranaturali nei<br />
dintorni di Trieste risponde a nostre esigenze di un<br />
contatto con l’ambiente e con il nostro passato. Perché<br />
fuggiamo dagli spazi in cui abitiamo abitualmente?<br />
Ognuno ha le sue risposte. Chi cerca una valvola di<br />
sfogo dal mondo artificiale in cui ci siamo rinchiusi, chi<br />
invece paesaggi che, per fortuna, si sono conservanti<br />
integri con piante, fiori ed animali che parlano anche di<br />
mutamenti climatici che, al confronto, quelli causati oggi<br />
dall’anidride carbonica e da altri gas serra, sembrano<br />
quasi insignificanti.<br />
Per avvicinarsi correttamente a questi ambiti particolari,<br />
per coglierne le peculiarità, sono necessari studi e<br />
ricerche che guidino poi ad un approccio consapevole,<br />
rispettoso delle esigenze di tutela e salvaguardia. Può<br />
essere una battaglia persa in partenza, ma anche una<br />
sfida per il futuro. Segni concreti di una nuova cultura,<br />
volti a valorizzare un territorio, ricercando lungo sentieri<br />
ed itinerari anche le tracce dell’uomo, quali simboli incisi<br />
nella roccia, un muretto, un camino di pietra.<br />
Un sentiero può essere il risultato di un approccio<br />
certosino di analisi scientifica, umanistica e storica e ci<br />
permette di leggere lo spazio che ci circonda in modo<br />
completo e di rendere così, concretamente fruibile a<br />
tutti, gli anni di ricerca e studio necessari per riscoprire<br />
il territorio.<br />
Itinerari tematici collegano fisicamente punti significativi<br />
e richiamano dal passato la sua storia, antica e recente,<br />
che spesso, i gitanti e turisti però non colgono, se non<br />
sono adeguatamente informati, di quanto proprio questi<br />
tragitti siano legati ad antiche attività, ad esigenze della<br />
dura vita d’un tempo, ai piccoli traffici, connessi all’agricoltura<br />
ed ai prodotti della terra che dalle campagne<br />
arrivavano alle città.<br />
Quello che proponiamo e cerchiamo, è un accesso<br />
“intelligente” e consapevole. Una riscoperta di luoghi<br />
notevoli e del loro significato, del messaggio che<br />
racchiudono. Può non bastare per la loro tutela, ma<br />
la conoscenza è forse la premessa necessaria a che<br />
questi valori diventino patrimonio comune, condiviso,<br />
un investimento per le future generazioni.<br />
Riscontriamo nella nostra terra, varie iniziative, purtroppo<br />
talvolta condizionate da interventi discontinui ed<br />
anche da scarsa manutenzione che ne compromette in breve la stessa<br />
fruizione.<br />
Un esempio emblematico può essere il “Sentiero Natura” che, riproposto da<br />
alcuni illuminati, lungo l’antico tracciato di pescatori e vignaioli di Contovello<br />
e Prosecco, collega da molti secoli il mare al Carso. Presenta pregi e<br />
problematiche, a fronte di notevole interesse ambientale e di opportunità,<br />
non ancora completamente sviluppate. Già nel prezioso libretto “Andar sul<br />
Carso per vedere e conoscere”, edito negli anni ’80, si menzionava lo stato<br />
di abbandono della stazioncina di Miramare. Pensate che la situazione<br />
si cambiata o migliorata? Oggi tocca ai muretti di sostegno dei pastini,<br />
trascurati da troppo tempo. Scomparsi i pochi che se ne curavano ed in<br />
parte danneggiati dall’incontrollato sviluppo di essenze infestanti ed anche<br />
22 konrad <strong>aprile</strong> 2012<br />
da qualche intervento “inopportuno”,<br />
aspettano solo il prossimo<br />
temporale autunnale per ostruire<br />
definitivamente il percorso, tra l’altro compreso<br />
nella rete sentieristica dello stesso C.A.I. che,<br />
attraverso la Commissione Sentieri, potrebbe<br />
essere coinvolto in piccoli interventi di tutela e<br />
recupero, in sinergia con altri Enti.<br />
Si prospetta un concreto ostacolo ad iniziative<br />
ricreative, turistiche e didattiche che potrebbero<br />
svilupparsi, collegando il Carso e il suo mondo<br />
con altre realtà significative, quali il vicino parco<br />
di Miramare e la Riserva Marina del WWF.<br />
Da un lato, quindi, si ha la domanda di spazi ed<br />
ambienti integri per un’esigenza di benessere<br />
fisico e mentale, singolo e collettivo, di turismo<br />
e di iniziative formative rivolte alle scuole, per<br />
mantenere ed accrescere nei giovani la consapevolezza<br />
del luogo in cui vivono ma, dall’altro<br />
alcune iniziative lodevoli di valorizzazione si<br />
arenano per mancanza di finanziamenti, per<br />
i bilanci attuali sempre più asfittici degli Enti<br />
preposti e per scarso coordinamento.<br />
Una nuova azione sinergica dovrebbe pertanto<br />
contrapporsi alle inerzie del passato, che coinvolga<br />
coloro che da sempre, si fanno portavoce<br />
di interessi collettivi di salvaguardia dell’ambiente<br />
naturale, attraverso iniziative mirate ad<br />
“imparare camminando”, grazie a questi itinerari<br />
d’interesse storico, naturalistico ed antropologico.<br />
Renderemo tutti più consapevoli, cittadini e<br />
legislatori, che viviamo e dobbiamo tutelare un<br />
patrimonio fragile e a rischio.<br />
Emblematico in questo senso, il recentissimo<br />
incendio che ha distrutto 200 ettari di territorio<br />
carsico. Dove sono compenetrati attività umane<br />
e spazi naturali e dove le regole di governo del<br />
bosco e del territorio, i piani di prevenzione e<br />
le ricerche che potrebbero sostenere e guidare<br />
nuove politiche di gestione, pur elaborati,<br />
rimangono spesso ben custoditi nei cassetti dei<br />
troppi Enti che si occupano di queste materie.<br />
è fuorviante puntare tutto sulla gestione<br />
dell’emergenza che è ovviamente indispensabile<br />
garantire. Un infinità di studi dimostrano che<br />
la via maestra è la prevenzione. E non solo per<br />
quanto concerne il rischio incendi boschivi. Bisogna rendere il territorio più<br />
sicuro, magari coinvolgendo giovani disoccupati in interventi mirati e pianificati,<br />
realmente e socialmente utili, con i quali possano acquisire esperienze<br />
e professionalità, in sinergia con Enti, professionisti e cittadini.<br />
La comunità che convive con il proprio territorio lo deve “ri-adottare”, difendendolo<br />
attivamente e valorizzandolo in quanto risorsa non rinnovabile,<br />
guidandone lo sviluppo non solo per obblighi di legge ma grazie alla condivisione<br />
degli obiettivi. Altrimenti ogni azione di governo rischia di essere<br />
solo un vuoto alibi a fronte di una realtà complessa, di fatto incontrollata.<br />
Elisir<br />
di Elisabetta Turati<br />
Trieste<br />
Via Crispi, 17<br />
tel 040 3480704<br />
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Riccardo Ravalli<br />
O.N.C. CAI - S.A.G.
Storie di UoMini, aniMali e fiori di baCH<br />
"No, guardi, secondo me è meglio che<br />
cerchiamo di approfondire la questione; io<br />
non penso che, da com'era, così bello e pimpante,<br />
improvvisamente si possa ammalare.<br />
C'è sempre, nella vita di ogni animale, un<br />
evento, una causa ben precisa, che fa cambiare<br />
l'equilibrio del suo organismo; magari<br />
la causa è difficile da trovare, ma io, piuttosto<br />
che pensare ad un virus o a qualcosa<br />
di esterno sul quale non possiamo avere<br />
voce in capitolo, penserei a qualcosa che è<br />
successo a voi due… a lei, in particolare – dissi, riferendomi alla donna<br />
– nel periodo immediatamente precedente alla sua malattia".<br />
La donna mi ascoltò con attenzione; aveva gli occhi sgranati come per<br />
cogliere ogni piccolo particolare della nostra conversazione; rimase però<br />
in silenzio, forse perchè non si aspettava, così... in maniera netta di essere<br />
parte del problema.<br />
Io, dal canto mio, ripresi di nuovo la mia indagine, in modo da fornirle<br />
ulteriori spunti dai quali poter vedere la faccenda sotto una nuova luce:<br />
"cerchiamo di ritornare a quel periodo, al momento in cui lei si accorse<br />
che le cose stavano cambiando".<br />
"Beh, direi dopo la mia malattia" disse immediatamente la donna.<br />
"Che malattia?" la rintuzzai.<br />
"Questo inverno... ebbi una violenta bronchite, come non ne ho mai<br />
avute prima... mi ricordo che Omar, il mio gatto, voleva passare tutto il<br />
tempo sopra di me; si metteva così – disse indicando il suo petto – sopra<br />
di me, ma io non riuscivo a tenerlo in quella posizione perchè avevo<br />
grosse difficoltà a respirare; così, delicatamente, lo spostavo ma lui<br />
tentava di nuovo di risalire".<br />
"Una bronchite... lei è soggetta a bronchiti?".<br />
"No davvero no... poi così violenta... davvero non mi ricordo di averla<br />
mai presa".<br />
Bisognava andare ancora più in profondità; bisognava cercare di capire<br />
come mai quella donna avesse avuto una malattia così importante.<br />
"Problemi respiratori ne ha mai avuti?".<br />
23 konrad <strong>aprile</strong> 2012<br />
La stima interiore è il mezzo per rendersi conto della propria sacralità<br />
HORTI TERGESTINI 2012<br />
"No – mi rispose in maniera decisa – però c'è un<br />
episodio, qualche mese prima, che mi fatto molto<br />
pensare.<br />
Un girono, mentre lavoravo, stavo usando un nuovo<br />
olio per massaggi e ho avuto la sensazione che mi<br />
mancasse il respiro; così, dopo qualche giorno, sono<br />
andata dal medico, a farmi controllare i polmoni; lui<br />
ha fatto le prove e mi ha detto che sono asmatica".<br />
La donna, pronunciando quelle parole incominciò a<br />
piangere.<br />
Aspettammo tranquillamente tutti e due che<br />
quest'onda emozionale passasse; lei si asciugò le lacrime e si soffiò il naso<br />
e io rimasi in silenzio attendendo che lei continuasse la storia.<br />
"Sa dottore... mia sorella è morta di asma".<br />
Passò ancora qualche minuto.<br />
"Quando il dottore mi disse che avevo l'asma, come in un film velocizzato,<br />
mi è venuta in mente tutta la storia di mia sorella, tutto quello che avevamo<br />
fatto per lei e anche tutto quello che non avevamo fatto; sa io ero bambina,<br />
certe cose non le capivo; non potevo far altro che guardare.<br />
Pochi mesi dopo mi ammalai seriamente e poco dopo si ammalò Omar.<br />
Fiore di Bach: Pine. A volte, una reale circostanza del passato, può comportare<br />
profondi sentimenti di rammarico e rimorso; a volte questi sentimenti<br />
diventano sproporzionati rispetto alle reali situazioni: la persona si fa<br />
carico e interiorizza i problemi della famiglia anche se oggettivamente non<br />
è chiamata a farlo; il Pine insegna che l'accettazione di se stessi e la stima<br />
interiore sono il mezzo per rendersi conto della propria sacralità e della<br />
propria divinità.<br />
Per saperne di più:<br />
Scuola di Dinamica Emozionale Uomo Animale Uomo<br />
www.stefanocattinelli.it<br />
Stefano Cattinelli<br />
HORTI TERGESTINI Una manifestazione giovane, ma già affermata a livello nazionale: un appuntamento tra i<br />
più prestigiosi del settore nel nostro Paese, diventato ormai un classico per gli appassionati del verde. Una mostra<br />
mercato, in cui gli espositori sono tra i migliori vivaisti d’Italia. Le eccellenze, fiore per fiore: le rose migliori,<br />
ma anche le migliori piante d’agrumi, le peonie più particolari, le piante da ombra più belle. Il mondo del verde,<br />
in tutti suoi aspetti, antichi e moderni: gli oggetti per i giardini e i distillati di fiore.<br />
MOSTRA MERCATO Giunti quest’anno alla VII edizione (14 e 15 <strong>aprile</strong>), gli “Horti Tergestini” sono uno degli<br />
eventi più in crescita della città di Trieste – più di 15.000 i visitatori nel 2011. Nata come evento di nicchia, la manifestazione è cresciuta grazie a una rigorosa<br />
“cultura della qualità”, vera chiave del successo di Horti Tergestini: l’eccellenza degli espositori invitati e il ricco programma degli appuntamenti collaterali ne<br />
hanno fatto, nel giro di pochi anni, uno tra gli eventi triestini di maggior successo e richiamo. Del tutto particolare la location della manifestazione: il parco di San<br />
Giovanni, sede del vecchio manicomio cittadino, è un luogo simbolo della rivoluzione di Franco Basaglia per la chiusura degli ospedali psichiatrici. Oggi il Parco<br />
è completamente riqualificato ed è tra gli spazi verdi cittadini più frequentati e ricchi di eventi e iniziative.<br />
Tra gli espositori del 2012 non potrà mancare un’ampia selezione del fiore che meglio rappresenta la rinascita del parco storico di San Giovanni: la rosa. Ce<br />
ne saranno di tutte le varietà – antiche, moderne, rampicanti, profumate – quale omaggio allo splendido roseto di 5.000 varietà di rose realizzato nel parco<br />
di San Giovanni, uno degli orgogli della città di Trieste. Vi sarà anche un’importante scelta di ortensie, olivi e agrumi dalla Sicilia e aromatiche. Accanto alle<br />
piante e ai fiori, la seconda selezione che ha decretato il successo di Horti Tergestini: le altre meraviglie del verde, dai saponi artigianali naturali, ai prodotti<br />
da agricoltura biologica, dai lini tessuti a mano dalla Lettonia, agli erbari antichi e moderni e all’artigianato più raffinato - tecnica d’intreccio del salice, oggetti<br />
in ferro antico, in ghisa, scale di legno.<br />
L’ALBERO DELLA PACE Quest’anno la manifestazione sarà arricchita da una suggestiva cerimonia dedicata alla pace: in un angolo del Parco di San<br />
Giovanni verrà piantato un albero di caco, clonato dall’unico albero sopravvissuto a Nagasaki all’esplosione della bomba atomica.<br />
Info e programma su:<br />
www.hortitergestini.it, cell. 348 4662895 – hortitergestini@montepanta.it - tel 040 215031
Redazionale a cura dell'inserzionista<br />
Colonna vertebrale<br />
ARTROSI ALL'ANCA<br />
L’artrosi è una “malattia” degenerativa<br />
che interessa le articolazioni,<br />
che vengono sottoposte<br />
a un’eccessiva compressione,<br />
determinandosi un’alterazione<br />
della cartilagine che riveste le<br />
ossa della zona interessata.<br />
Nell’anca, i capi articolari rivestiti<br />
dalla cartilagine usurata sono la<br />
testa del femore e l’acetabolo e,<br />
qualora l’intero tessuto cartilagineo<br />
sia deteriorato fino a diventare<br />
inconsistente, si arriva allo<br />
sfregamento osso contro osso.<br />
Cause<br />
Per quanto riguarda le cause<br />
dell’artrosi, poiché l’alterazione<br />
cartilaginea deriva, di solito, da<br />
un’eccessiva compressione che<br />
grava sulla zona colpita, uno dei<br />
fattori scatenanti può essere,<br />
oltre alla degenerazione dovuta<br />
all’età avanzata, il notevole peso corporeo o la ripetuta sottoposizione a<br />
carichi ovvero a sobbalzi, magari per la pratica di lavori a intenso sforzo<br />
fisico o sport. Non sono da trascurare, poi, eventuali traumi e microtraumi<br />
subiti, malformazioni (ad esempio, per il ginocchio, il valgismo o varismo<br />
dello stesso), il fattore ereditario, le posizioni o posture scorrette, la mancanza<br />
di movimento e le tensioni muscolari e legamentose.<br />
In merito ai sintomi della Coxartrosi (artrosi dell’anca), tra i primi, compaiono<br />
dolori e vere e proprie fitte alla zona inguinale e lombare e alle<br />
articolazioni stesse dell’anca. Successivamente si manifestano difficoltà<br />
a sostenere un passo lungo, a divaricare o accavallare le gambe e a<br />
compiere con scioltezza movimenti anche banali degli arti inferiori. In uno<br />
stadio avanzato, è possibile evidenziare escrescenze ossee e un totale<br />
blocco dell’articolazione. In linea generale, comunque, possiamo dire che<br />
il fisico reagisce con un meccanismo di difesa il quale, al fine di evitare il<br />
dolore che deriverebbe dal ripetuto e ampio movimento articolare, tende<br />
a rendere più difficoltoso il compimento di un passo più lungo e di gesti e<br />
posture che comportano una dilatazione e un allentamento delle tensioni<br />
delle articolazioni, fino a bloccare del tutto l’articolazione stessa.<br />
Trattamenti<br />
Le terapie dell’artrosi sono diverse, principalmente in funzione dello stadio<br />
di avanzamento della malattia. Se la cartilagine aggredita si è semplicemente<br />
assottigliata, spesso sono sufficienti a far regredire o, almeno, a<br />
non far peggiorare l’artrosi opportune modifiche, della postura, dello stile<br />
di vita (in particolare per quanto concerne l’iperattività o, al contrario, l’ec-<br />
24 24 konrad febbraio <strong>aprile</strong> 2012<br />
Quando i sintomi dell’artrosi all’anca si sovrappongono<br />
ai sintomi della sciatalgia e della lombalgia<br />
cessiva sedentarietà) oppure la<br />
diminuzione del peso corporeo.<br />
Soprattutto per l’artrosi di non<br />
grave entità, spesso vengono<br />
prescritte anche delle terapie<br />
di allungamento muscolare e di<br />
rinforzo per distendere e contestualmente<br />
ripristinare forza<br />
e mobilità della muscolatura<br />
presente nella zona interessata<br />
e ridurre così le tensioni<br />
accumulate all’interno dell’articolazione<br />
colpita. Nelle ipotesi di<br />
degenerazione non accentuata,<br />
la funzionalità viene in buona<br />
parte recuperata e il dolore si<br />
riduce progressivamente fino a<br />
scomparire.<br />
Sintomi spesso sovrapposti<br />
Anca e zona lombare<br />
Spesso pazienti con artrosi<br />
all’anca soffrano contemporaneamente<br />
di disturbi alla zona lombare,<br />
a tal proposito va specificato che non di rado delle “cruralgie” (infiammazioni<br />
del nervo crurale) o delle sciatalgie, vengono confuse per coxartrosi<br />
e dunque trattate in maniera errata (con conseguenti scarsi risultati).<br />
Questo capita perché l’infiammazione /compressione di una radice nervosa<br />
lombare può causare sintomi molto simili a quelli dell’artrosi all’anca.<br />
Prima di sottoporsi a dei trattamenti od a delle “ginnastiche” per l’artrosi<br />
all’anca, sarebbe opportuno quindi effettuare un’attenta visita, dove,<br />
assieme all’anamnesi ed alcuni test sarà possibile identificare l’origine del<br />
problema ed evitare di sottoporsi a terapie ed esercizi inefficaci perché<br />
mal indirizzati.<br />
La compressione / infiammazione di una radice nervosa lombare (in<br />
particolare di L1-L2-L3) può essere causata da un ernia discale, stenosi,<br />
o altri fenomeni degenerativi a questi livelli; anche in questi casi sempre<br />
attraverso esercizi/terapie specifiche sarà possibile diminuire la compressione<br />
radicolare con conseguente riduzione dei sintomi irradiati alla zona<br />
anca/inguine.<br />
Marco Segina<br />
PER UNA PRE VISITA E INFORMAZIONI SULLA CONFERENZA<br />
VEDI ALLE PAGINE APPUNTAMENTI DI KONRAD
Ipnosi: crollo di un tabù<br />
"Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna<br />
cambiare”<br />
In questo dire di Winston Churchill sembra esserci la contraddizione e<br />
l’interesse che ha sempre accompagnato il mondo dell’ipnosi.<br />
“Cambiare” è un termine con il quale l’uomo si è da sempre confrontato,<br />
eppure oggi esso ha una nuova valenza in virtù di una tecnologia che<br />
va a mille, un mutato sistema di valori sociali e un più libertino sistema<br />
morale. Nella nostra società, dove ogni giorno crolla un tabù, mi piace far<br />
notare come anche nel campo dell’aiuto psicologico sia crollato il mistero<br />
che da sempre aveva accompagnato il modello terapeutico ipnotico. Solo<br />
grazie all’impegno costante e diretto verso studi sempre più rigorosi e<br />
qualificati si è riusciti ad alleggerire la zavorra che questo approccio si<br />
portava addosso, zavorra fatta di luoghi comuni, diffidenza e pratiche<br />
ritenute magiche e misteriose. Potremmo dire che il lavoro di pulizia sarà<br />
concluso quando l’approccio ipnotico sarà collocato a fianco dell’uomo,<br />
quale soluzione per i suoi bisogni non solo psicologici ma anche<br />
psico-fisiologici, perché ormai non può più essere ignorata questa stretta<br />
correlazione.<br />
Cosa succede quando si va in trance?<br />
Tranquilli, non c’è alcuna perdita di controllo, non si è alla mercé di<br />
nessun’altra persona, piuttosto si diventa disponibili a cercare in se stessi<br />
e ritrovarsi con nuove opportunità, tutto questo grazie ai miracoli che<br />
riesce a fare il nostro sistema nervoso. Miracoli oggi misurabili attraverso<br />
tecniche di neuroimaging come la “fMRI” (Functional Magnetic Resonance<br />
Imaging), capace di valutare la funzionalità di un organo durante un<br />
trattamento ipnotico, o il “BIS Index” (Bispectral index ) un indice, derivato<br />
dal segnale elettroencefalografico (EEG), numericamente elaborato e<br />
clinicamente validato, che nel 1966 è stato riconosciuto dalla FDA (Food<br />
and Drug Administration) come un sostanziale aiuto nel monitoraggio del<br />
livello di coscienza e dunque dell’effetto ipnotico degli anestetici.<br />
L’ipnosi è in grado di modulare la bilancia tra il tono del sistema nervoso<br />
ortosimpatico e quello parasimpatico, riducendo il primo e incrementando<br />
il secondo; questo vuol dire che effetti fisici sono conseguenti ad un’attività<br />
nervosa o, più semplicemente, che attraverso l’ipnosi è possibile<br />
ottenere delle modificazioni nel corpo. Naturalmente esiste una soggettiva<br />
suscettibilità ipnotica, che regola i vantaggi derivanti da questa pratica,<br />
vantaggi quali la riduzione della pressione arteriosa o la modulazione del<br />
riflesso nocicettivo, che definisce l’intensità della percezione dolorosa.<br />
Oggi parlare di ipnosi vuol dire parlare di Milton Erickson (1901-1980)!<br />
è stato lui a ricombinare i molteplici effetti ipnotici con quella varietà<br />
Sportello rifiuti e sportello lavoro<br />
25 konrad <strong>aprile</strong> 2012<br />
genetica e ambientale<br />
che rende ogni essere<br />
umano unico. Ecco<br />
allora l’importanza del<br />
rapporto tra ipnotista<br />
e cliente, l’attenzione<br />
all’utilizzazione di tutto<br />
ciò che contempla la<br />
relazione e i suoi effetti,<br />
Squaw Peak Orto botanico di Phoenix<br />
il tailoring quale costruzione<br />
di un modello a misura del cliente. M. Erickson integrava nel suo<br />
lavoro tutto ciò che faceva parte della realtà disponibile a cominciare dalla<br />
sua casa-studio, da sua moglie, dai suoi figli, dagli animali e dalle piante,<br />
che teneva in casa e fino all’orto botanico di Phoenix o lo Squaw Peak.<br />
Il panorama scientifico che si muove oggi attorno all’approccio ipnotico<br />
contempla esclusivamente questo modello, e non è un caso che esso sia<br />
in linea con l’influenza che esercita l’ambiente nella costruzione della personalità<br />
di ogni individuo. Molti sono gli aneddoti e le curiose prescrizioni<br />
che l’eclettico M. Erickson utilizzava nei suoi interventi terapeutici. La figlia<br />
Betty Alice ne ha fatto una raccolta nel suo ultimo volume pubblicato, dal<br />
titolo “Milton Erickson un guaritore americano”. Va sottolineato che lei, tra<br />
i suoi numerosi figli, è quella che meglio incarna il modello del padre. Betty<br />
Alice Erickson accompagnava spesso il padre e, nei casi difficili, in cui il<br />
paziente mostrava una scarsa fiducia ad entrare in trance, Milton Erickson<br />
utilizzava proprio la figlia, particolarmente abile nell’entrare rapidamente<br />
in “trance sonnambulica”, per avviare il lavoro terapeutico.<br />
Parlare di ipnosi eriksoniana quale modello terapeutico vuol dire prendere<br />
le distanze dal tutto e dal di più che oggi si cerca di far passare come<br />
equivalente.<br />
Infine, non si può non ricordare un pioniere della psicologia sperimentale<br />
ipnotica, il triestino Vittorio Benussi (1878-1927), molto ingiustamente<br />
dimenticato, che agli inizi del ‘900, con strumenti, spesso, da lui inventati<br />
e costruiti, sperimentava con l’ipnosi ciò che oggi le neuroscienze stanno<br />
evidenziando.<br />
Personalmente credo sia doveroso, in futuro, dare un tributo a questo<br />
“gigante” di casa nostra e di casa europea, perché come recita un Anonimo<br />
“Non puoi scoprire nuovi oceani fino a quando non hai il coraggio di<br />
perdere di vista la spiaggia”.<br />
Francesco Strano<br />
Il WWF Italia persegue una strategia di coinvolgimento delle comunità, delle categorie economiche, delle istituzioni locali, dei cittadini come condizione<br />
necessaria per la sua efficacia, per garantire nel tempo i risultati ottenuti, per realizzare un cambiamento profondo e duraturo nei comportamenti individuali<br />
e collettivi. Il WWF di Trieste ha, pertanto, ha avviato due iniziative molto innovative sul proprio sito web; Sportello rifiuti e Sportello lavoro – lavorare per<br />
l’ambiente. La logica che le ha ispirate è la medesima: dare informazioni utili al cittadino.<br />
La raccolta differenziata a Trieste, così come è organizzata, stenta a decollare. Non raggiungerà mai i risultati che la legge impone senza un coinvolgimento<br />
spinto dei cittadini. Non bastano nuovi cassonetti o campane per la raccolta. Il cittadino deve sentirsi parte di questa strategia. Deve sapere come selezionare<br />
i rifiuti che produce e collocarli correttamente nei contenitori. Deve, soprattutto, comprendere che di molti beni può non disfarsene. Può riusarli per<br />
sconfiggere la logica – folle e antiquata – dell’usa e getta. Sono queste le indicazioni dell’Unione europea. Il WWF Trieste da oltre trent’anni è stato in prima<br />
file nella richiesta agli amministratori di una gestione corretta dei rifiuti. Ora vuole diventarne il protagonista, in coerenza con la strategia europea.<br />
Nel sito del WWF Trieste, in collaborazione con il Comune di Trieste e con Acegas Aps, settimanalmente sono inserite nuove informazioni su riuso e raccolta<br />
differenziata. I cittadini possono rivolgere domande, inviare segnalazione sui disservizi nella raccolta differenziata, inoltrare delle proposte. A tutte verrà<br />
data una pronta risposta. I cittadini potranno anche conoscere la filiera dei riciclo, sapere dove i rifiuti che hanno selezionato vanno a finire, avere indicazioni<br />
sul corretto compostaggio, conoscere negozi, artigiani e mercati del riuso e dell’usato.<br />
Sportello Lavoro è, invece, una bacheca virtuale e gratuita. La sua funzione è quella di mettere in contatto chi vuole lavorare nel settore ambientale con<br />
le aziende della green economy. Studenti, laureati, disoccupati, lavoratori che si hanno acquisito una conoscenza o vogliono lavorare nella gestione rifiuti,<br />
bioedilizia, energie alternative, nella comunicazione e nell’educazione ambientale possono inserire il loro curricula per farsi conoscere. L’augurio e che le<br />
aziende, piccole e grandi, sappiano utilizzare questo spazio per offrire lavoro, stage, tirocini.<br />
Nelle prossime settimane i due nuovi sportelli saranno presentati alle associazioni di categoria di Trieste e della regione.<br />
Sportello rifiuti e Sportello lavoro – lavorare sull’ambiente li trovate sul sito del WWF Trieste: http://wwftrieste.blogspot.it/<br />
Alessandro Giadrossi
27 konrad <strong>aprile</strong> 2012<br />
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Trieste<br />
2-30 ogni lunedì ingresso libero<br />
Meditazione di luce per la terra<br />
Un invito di cuore a tutti e a chi si chiede<br />
il perchè dei cambiamenti in atto, dove<br />
stiamo andando, perchè siamo qui ora?<br />
Il Salto quantico 2012, meditazione di<br />
Luce per la Terra e l’Umanità, guidata da<br />
Arleen Sidhe, in connessione i regni della<br />
natura e rete di luce del pianeta; l’incontro<br />
sarà introdotto da una breve spiegazione<br />
a titolo informativo, e dopo la meditazione<br />
seguirà un aggiornamento sull’Ascensione,<br />
la situazione attuale del passaggio di<br />
frequenza e cambiamento di coscienza<br />
della Terra. Ogni lunedì alle 20.30 presso<br />
Assoc. Lam-Il Sentiero, in piazza Benco<br />
4. Info ArtLight 347 2154583,<br />
arleensoundlight@libero.it<br />
3 martedì<br />
Corso base di fotografia digitale<br />
per chi desidera approfondire la tecnica<br />
fotografica e sfruttare al meglio la propria<br />
fotocamera. 8 lezioni ogni martedì ore 18-<br />
20. Ass. Culturale Shanti, via Carducci 12.<br />
Info 040 3478445, Paolo 366 1005124.<br />
4 mercoledì ingresso libero<br />
Benessere e Eft<br />
Presentazione del metodo di auto-aiuto<br />
che permette di liberarci dalle emozioni<br />
negative e affrontare la vita con più serenità.<br />
Incontro con Barbara Žetko, operatrice<br />
EFT 3° livello, alle ore 17 presso lo<br />
Studio Viola in via Carducci 39, 1° p. Info<br />
3472787410, www.eft.barbarazetko.com<br />
4-11-17 mercoledì ingresso libero<br />
I benefici delle Foglie dell’Olivo<br />
Ritorno alla natura con i benefici delle<br />
Foglie dellOlivo, tutte le informazione sulle<br />
sue proprietà. Ogni mercoledì sera all’Hotel<br />
Impero. Info Silvia sipelvi@hotmail.it<br />
Tel. 335 8332539<br />
5 giovedì ingresso libero<br />
La psicologia al caffè<br />
Nella splendida cornice dell’antico Caffè<br />
S. Marco a Trieste sarà possibile prendere<br />
una consumazione e parlare di psicologia.<br />
Dott.ssa Martina Zaccariotto psicologa:<br />
Percorsi di sostegno e riabilitazione ai<br />
malati oncologici attraverso l’esperienza<br />
di gruppo. Alle ore 18 al Caffè S.Marco<br />
via Battisti 18. Incontri aperti a tutti a cura<br />
dell’Ass. Psicoattività www.psicoattivita.it<br />
5 giovedì<br />
Yoga do re mi<br />
Corsi di Yoga in musica per bambini,<br />
ragazzi ed adulti ogni giovedi dalle ore 16<br />
alle 18, al Centro Olos in via XXX Ottobre<br />
4. Info 347 9382478.<br />
5-26 ogni giovedì ingresso libero<br />
Mamme & papà separati<br />
Associazione per la tutela dei diritti dei figli<br />
nella separazione, rivolge i propri servizi<br />
a chiunque sia coinvolto direttamente o<br />
indirettamente nelle problematiche inerenti<br />
le separazioni coniugali in presenza di figli,<br />
offre gratuitamente sostegno psicologico<br />
e legale servendosi del volontariato di<br />
professionisti quali psicologi, avvocati e<br />
pedagogisti, nonché della presenza di Soci<br />
che già hanno vissuto in prima persona<br />
le esperienze della separazione. Incontri<br />
ogni giovedì alle ore 20.30 nella sede di<br />
Banca Etica in via Donizetti 5/a. Info 040<br />
9896736, trieste@mammepapaseparati.<br />
org, www.mammepapaseparati.org<br />
6 venerdì ingresso libero<br />
Preparare la pelle al sole con...<br />
gli oli vegetali. Conferenza del Dr. Francesco<br />
Furlan alle ore 17.30 alla Libreria Borsatti<br />
in via Ponchielli 3. Info 333 4236902,<br />
040 2602395.<br />
10 martedì ingresso libero<br />
Benessere e Eft<br />
Presentazione del metodo di auto-aiuto<br />
che permette di liberarci dalle emozioni<br />
negative e affrontare la vita con più<br />
serenità. Incontro con Barbara Žetko,<br />
operatrice EFT 3° livello, alle ore 20 nello<br />
Studio Viola in via Carducci 39, 1° p. Info<br />
347 2787410, www.eft.barbarazetko.com<br />
11 mercoledì ingresso libero<br />
Elaborazione del lutto<br />
La Società Antroposofica organizza l’incontro<br />
mensile con il gruppo di sostegno<br />
per l’elaborazione del lutto, seguendo<br />
il testo “Confrontarsi con la morte” Ed.<br />
Novalis in via Mazzini 30, I p - ore 18.15-<br />
19.45. Info 339 7809778, lorenzolucchetti18@gmail.com,<br />
www.rudolfsteiner.it<br />
11 mercoledì ingresso libero<br />
Sloveno lingua e cultura d’ambiente<br />
percorsi con singoli incontri settimanali di<br />
lingua e cultura slovena: 1° lezione prova<br />
nuovo corso mercoledì 11 ore 19.50; numero<br />
limitato sino ad esaurimento posti.<br />
Gradito preavviso di partecipazione.<br />
Ente per la conoscenza della lingua e<br />
cultura slovena, via Valdirivo, 30. Info 040<br />
761470 (segreteria scuola di sloveno lun.<br />
ven. 17-19), 338 2118453,<br />
centroitalosloveno@libero.it<br />
11 mercoledì<br />
Test muscolare-fiori di bach...<br />
La scelta dei fiori di Bach e altri fiori più<br />
adeguati per il momento che stiamo attraversando,<br />
può avvenire in molti modi ma,<br />
il più semplice ed efficace è sicuramente<br />
il test muscolare. Lezioni l’11/4, 9/5 e 22/5<br />
alle ore 18. Info 040 360072, all’Aps Krut,<br />
via Cicerone 8b, krut.ts@tiscali.it<br />
12 giovedì ingresso libero<br />
Punto vegetarian<br />
Incontro mensile dal titolo:”L’Amore<br />
nell’etica vegetariana” con Susanna Beira<br />
e Marco Bertali, medici delegati dell’Associazione<br />
Vegetariana Italiana, dalle<br />
17, alle 18.30-presso Banca Etica-Via<br />
Donizetti 5/a.<br />
12 giovedì ingresso libero<br />
Sos-cervello<br />
Campagna sociale di psicofarmaco-vigilanza.<br />
“La meditazione: un prezioso incontro<br />
tra spiritualità e scienza”incontro teoricoesperienziale<br />
condotto dallo psichiatra<br />
Marco Bertali. Dalle 18.45 alle 20.15presso<br />
Banca Etica-Via Donizetti 5/a.<br />
13 venerdì ingresso libero<br />
Ascensione e guarigione quantistica<br />
La Dimensione e Guarigione Quantistica<br />
nella Matrix, con intervento pratico dimostrativo<br />
sul metodo; tema di oggi per il 31°<br />
incontro di “2012 e Ascensione Planetaria<br />
e Cure di luce per la Nuova Terra”, in cui<br />
verrà spiegato lo spazio quantico, l’attuale<br />
trasformazione planetaria e le frequenze<br />
di luce nelle multidimensioni; Messaggi<br />
guida per vivere al meglio questi momenti<br />
di trasformazione interiore, nel corpo,<br />
nell’anima e nel quotidiano. Conferenza<br />
di Arleen Sidhe, operatrice di Guarigione<br />
e trasformazione Quantistica, cure di luce<br />
essene e lettura dell’Aura, Terapeuta del<br />
Suono. Alle ore 20.30, presso Assoc. LAM-<br />
Il Sentiero in piazza Benco 4. Info 347<br />
2154583, arleensoundlight@libero.it<br />
14 sabato<br />
Educare e vivere oggi<br />
Seminario pratico rivolto ad educatori,<br />
pedagoghi, genitori ed a chiunque desideri<br />
conoscere ed approfondire l’importanza<br />
dell’educazione democratica oggi. A seguire<br />
concerto interattivo. Dalle ore 15 alle<br />
19.30 al Centro Olos in via XXX Ottobre 4.<br />
Info 347 9382478.<br />
14 sabato<br />
Scuola democratica<br />
Cerchiamo genitori ed insegnanti per la<br />
creazione di una scuola democratica in<br />
zona Trieste e dintorni. Info 347 9382478.<br />
14 sabato<br />
Il potere su se stessi<br />
Il vero potere è sui nostri processi automatici<br />
di identificazioni emozionali. Per<br />
liberarci si comincia attraverso se stessi<br />
a vedere le proprie condizioni, da qui<br />
prende avvio il vero potere per elevare la<br />
nostra essenza ed intelligenza. Seminario<br />
con Sauro Tronconi. Info 380 7385996,<br />
www.trieste.espande.it<br />
15 domenica<br />
Danza Afro<br />
Stage di Danza Afro con Joe a cura di<br />
D.D. Project. Info Oriana 040 303728,<br />
338 8224156, oriferfuia@yahoo.it<br />
16 lunedì ingresso libero<br />
Sloveno lingua e cultura d’ambiente<br />
percorsi con singoli incontri settimanali di<br />
lingua e cultura slovena: 1° lezione prova<br />
nuovo corso lunedì 16 ore 17; numero<br />
limitato sino ad esaurimento posti. Gradito<br />
preavviso di partecipazione. Ente per la<br />
conoscenza della lingua e cultura slovena,<br />
via Valdirivo, 30. Info 040 761470 (segreteria<br />
scuola di sloveno lun. ven. 17-19),<br />
338 2118453, centroitalosloveno@libero.it<br />
16 lunedì ingresso libero<br />
Il piacere dal contatto con sé...<br />
... ed il mondo. Il piacere è una forza<br />
potente per lo star bene di corpo, cuore<br />
e mente. La meditazione fa scorrere<br />
l’energia vitale nel corpo per trasformarsi<br />
nell’azione del vivere. Conferenza di Piero<br />
Vattovani all’Ass. Espande, ore 20.30,<br />
v. Coroneo 15. Info 380 7385996, www.<br />
trieste.espande.it<br />
18 mercoledì ingresso libero<br />
Fisioterapia per la colonna<br />
Incontro aperto con gli esperti del “Centro<br />
Rieducazione Colonna Vertebrale” sulle<br />
tecniche fisioterapiche innovative adottate<br />
dal centro per trattare le patologie funzionali<br />
della colonna vertebrale. A partire dalle<br />
ore 18.15 al Poliambulatorio Fisiosan in via<br />
Genova 21. Posti limitati. Info e prenotazioni<br />
040 3478678.<br />
18 mercoledì ingresso libero<br />
Klimt: l’allegoria del femminile<br />
Conferenza con Leonardo Calvo - Scuola<br />
d’arte dell’UNINT della Magna Fraternitas<br />
Universalis, alle ore 19 in via Mazzini 30<br />
V p. Info 338 3476252, 333 4784293, 040<br />
2602395.<br />
20 venerdì ingresso libero<br />
I due mondi<br />
Conferenza di Mariuccia Lauricella che<br />
illustrerà alcuni aspetti del mondo materiale-terreno,del<br />
mondo spirituale e della loro<br />
“interconnessione” alle ore 20 al Centro<br />
LAM in piazza Benco 4. Info 347 0348629,<br />
328 2845428.<br />
20 venerdì ingresso libero<br />
Eft conferenza informativa<br />
Parleremo di EFT questa semplice tecnica<br />
di auto-aiuto. Ci ritroveremo alle 20.30<br />
presso l’Ass.Cult. Shanti Trieste in Via<br />
Carducci 12.La serata è organizzata fa<br />
EFT-FVG e sarà tenuta da Pontoni Franco.<br />
20 venerdì<br />
Grafologia conferenza<br />
Organizzata da AGI Trieste, ore 18 - 20<br />
presso la sala conferenze dello Studio Erre<br />
a Trieste, in via Fabio Severo 14/b , vicino<br />
al tribunale. Costo conferenza e iniziative<br />
scuola vedere sito www.grafologiatrieste.it<br />
20 venerdì ingresso libero<br />
Madagascar: un intreccio originale...<br />
di popoli ed ambienti naturali: racconto di<br />
un’esperienza di Cristian Trani, alle ore<br />
20.30 presso l’Institute of Yogic Culture, via<br />
San Francesco 34. Info 040 635718, www.<br />
yogawaytrieste.org
28 konrad <strong>aprile</strong> 2012<br />
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Trieste<br />
20 e 26 venerdì e giovedì<br />
Scuola del Vedere - Accademia Arte<br />
La Scuola del Vedere promuove: una<br />
lezione/conferenza sull’Impressionismo<br />
sloveno - una lezione di Ritratto - corso di<br />
Acquerello - corso di Fiber Art (arte tessile<br />
creativa); con docenti professionisti. Sede:<br />
via Rittmeyer 18. Info 040 311885, 347<br />
8554008, www.scuoladelvedere.it<br />
21 sabato<br />
Qi ray - full energy<br />
Giornata all’insegna dell’Energia vibrazionale<br />
del Qi Ray: esercizi, tecniche di<br />
meditazione e visualizzazione creativa,<br />
trattamento energetico e altro ancora. Trainer<br />
Sonia Rizzi. Info 338 7592945, www.<br />
qi-ray.it, info@qi-ray.it<br />
21-22 sabato e domenica<br />
Impostiamo un orto-giardino<br />
L’Ass. Agricoltura biodinamica organizza,<br />
presso l’Oasi di S.Giovanni via C. Costantinides<br />
c/o comprensorio ex OPP, un<br />
corso di base di orticultura e giardinaggio<br />
biodinamici ore 9 -12 e 14 - 17. In caso<br />
di maltempo il seminario si terrà presso<br />
la sede Biodinamica di via Mazzini, 30 di<br />
Trieste. Info 333 7864810.<br />
22 domenica<br />
I vuoti dell’anima<br />
Il corso sarà tenuto dal dr. Giuseppe<br />
Alfredo Succi, Psicologo e Psicoterapeuta,<br />
Esperto in Ipnosi Clinica Durata: 9,30-<br />
12,30 e 14,30-18,30 Luogo: Hotel Riviera<br />
Trieste. Info e iscrizioni 366 2051742,<br />
www.olosophia.com<br />
22 domenica ingresso libero<br />
Cineforum - Il bene della città<br />
Proiezione del film Hero, di Zhang Yimou.<br />
Evento promosso e realizzato dal Centro<br />
Studi Albert Schweitzer e dalle chiese Valdese<br />
e Metodista di Trieste. La proiezione<br />
avverrà nei locali della chiesa Metodista di<br />
Scala dei Giganti, 1. Inizio ore 17. Al termine<br />
sarà possibile partecipare al dibattito.<br />
24 martedì ingresso libero<br />
La famiglia in trasformazione<br />
La Società Antroposofica organizza l’incontro<br />
mensile per una possibile comprensione<br />
delle tematiche familiari, seguendo<br />
il testo “La famiglia in trasformazione”<br />
Ed.Novalis in v.Mazzini 30, Ip ore 18.15-<br />
19.45 Info 339 7809778, lorenzolucchetti18@gmail.com,<br />
www.rudolfsteiner.it<br />
Erboristeria Solo Natura<br />
via Gatteri, 23<br />
34100 Trieste<br />
Telefono e Fax 040.3721055<br />
email: ebsolonatura@libero.it<br />
Erbe sfuse selezionate<br />
Infusi alla frutta<br />
Fiori di bach, australiani e indaco<br />
Cosmetici per la bellezza<br />
di viso corpo e capelli<br />
24 martedì ingresso libero<br />
Diversi come due gocce d’acqua<br />
Diversi come due gocce d’acqua: rispondere<br />
in modo personale e creativo alle<br />
situazioni aumenta la nostra possibilità di<br />
successo. Conferenza con la Dr.ssa Federica<br />
Parri, psicologa e psicoterapeuta alle<br />
ore 17.30, al Movimento Donne Trieste -<br />
Progetto R.O.S.A. in via Filzi 8, V° p.<br />
27 venerdì ingresso libero<br />
Il suono, le rune e l’uomo cosmico<br />
Il potere del Suono e il linguaggio d’oro<br />
nelle dimensioni di luce e gli universi multidimensionali;<br />
le connessioni con il dna<br />
e le modifiche vibrazionali in corso; gli<br />
esempi e gli agganci con le umanità precedenti<br />
fisicamente ed energeticamente<br />
diverse; il lato nascosto di suoni e parole,<br />
gli Esseri che stanno dietro a lettere e<br />
numeri; il potere dei mantram; l’uso originario<br />
delle Rune nella Spiriutalità Celtica.<br />
Conferenza di Arleen Sidhe, insegnante<br />
e terapeuta del Suono, Guarigione Quantistica,<br />
cure essene e lettura dell’Aura,<br />
Spiritualità e tradizioni celtiche. Alle ore<br />
20.30 presso Assoc. LAM-Il Sentiero in<br />
piazza Benco 4. Info 347 2154583,<br />
aleensoundlight@libero.it<br />
27 venerdì ingresso libero<br />
Giove, epimeteo, prometeo e la...<br />
cooperazione tra gli uomini. Conferenza<br />
CEGEN Centro Studi Generali Dr David<br />
Ferriz Olivares alle ore 17.30, alla libreria<br />
Borsatti via Ponchielli 3. Info 333 4236902,<br />
040 2602395.<br />
28 sabato ingresso libero<br />
Tre conferenze su economia e denaro<br />
L’Istituto per la Tripartizione organizza tre<br />
conferenze su economia e denaro nella<br />
Tripartizione di Rudolf Steiner. Prima<br />
conferenza “La tripartizione sociale, introduzione<br />
all’economia” ore 15 Hotel Jolly<br />
Corso Cavour, 7. Info www.tripartizione.it<br />
29 domenica ingresso libero<br />
Cineforum - Il bene della città<br />
Proiezione del film Good night and good<br />
luck, di e con George Clooney. Evento<br />
promosso e realizzato dal Centro Studi<br />
Albert Schweitzer e dalle chiese Valdese e<br />
Metodista di Trieste. La proiezione avverrà<br />
nei locali della chiesa Metodista di Scala<br />
dei Giganti, 1. Inizio ore 17. Al termine<br />
sarà possibile partecipare al dibattito.<br />
30 lunedì ingresso libero<br />
Ciclo di conferenze 2012<br />
Le dipendenze: quando le cattive abitudini<br />
diventano schiavitù. Conferenza con il dr.<br />
Alberto Nardelli, ore 18.30 presso CSV in<br />
Galleria Fenice 2. Partecipazione gratuita<br />
e aperta a tutti.<br />
Incontri con Legambiente<br />
Puoi trovarci ogni mercoledì dalle 18 alle<br />
20 nella sede di via Donizetti, 5/a (presso<br />
il punto informativo dei soci di Trieste<br />
della Banca Popolare Etica). Circolo<br />
Verdeazzurro di Legambiente Trieste.<br />
Info 040 577013, 366 3430369, fax 040<br />
9890553, info@legambientetrieste.it,<br />
Segui le nostre iniziative su www.legambientetrieste.it<br />
Società Antroposofica di Trieste<br />
Ogni martedì 20-21.30 studio sul testo<br />
di R. Steiner “Massime antroposofiche”.<br />
Ogni sabato 17.30-19 studio sul testo<br />
“Metamorfosi della vita dell’anima” di<br />
R.Steiner. Le attività sono gratuite presso<br />
la sede via Mazzini 30, I p. Info 339<br />
7809778, lorenzolucchetti18@gmail.com,<br />
www.rudolfsteiner.it<br />
Ass. Agricoltura Biodinamica<br />
Ogni mercoledì 20-21.30 incontro con la<br />
Sezione di Biodinamica di Trieste e Gorizia<br />
sul testo di R. Steiner “Uomo sintesi<br />
armonica” presso la sede v.Mazzini 30, I<br />
p. Info 333 7864810.<br />
Milton H Erickson e l’ipnositerapia<br />
Convegno: “La vita ed il lavoro di Milton<br />
H. Erickson, un percorso esperienziale nel<br />
cammino della psicoterapia, descritto dalla<br />
figlia Betty Alice Erickson”. Un’opportunità<br />
per conoscere i meccanismi inconsci ed<br />
emozionali che regolano la comunicazione<br />
umana. Sabato 4 maggio alle ore 16 –<br />
Aula Magna della Scuola Superiore per<br />
Interpreti e Traduttori in via Fabio Filzi 14.<br />
Info 040 3481631, www.smileservice.it<br />
Seminario con Betty Alice Erickson<br />
I modelli della psicoterapia ipnotica di Milton<br />
H. Erickson: la rivoluzione degli stili e della<br />
relazione psicoterapeutica. Il seminario,<br />
condotto dalla figlia del grande psicoterapeuta,<br />
approfondirà il tema dell’ipnosi<br />
ericksoniana come strumento terapeutico<br />
con esercitazioni sui campi di applicazione<br />
dell’ipnosi in medicina, nello sport, in campo<br />
forense, nella pedagogia. Seminario sabato<br />
5 e domenica 6 maggio, orari: 9.30–18 alla<br />
Scuola Superiore per Interpreti e Traduttori<br />
in via Fabio Filzi 14 a Trieste Programma<br />
e iscrizioni: www.smileservice.it – info@<br />
smileservice.it - tel. 040 3481631.<br />
Celtic Ogham Reiki®<br />
Seminario di 1° livello Sab 19 e Dom 20<br />
Maggio. Trainer Maurizio Battistella. Info<br />
338 7592945, segreteria@csro-ts.it, www.<br />
reiki-trieste.it<br />
Nadayoga, il canto il suono la voce<br />
L’uso del suono e della voce quale mezzo<br />
riequilibrante del benessere psicofisico;<br />
NadaYoga e Mantra; Ricerca del proprio<br />
Suono fondamentale o tonica individuale;<br />
Effetti e uso consapevole delle scale e<br />
intervalli musicali; Risonanza corporea e<br />
organi interni; Gestualità, voce e corpo;<br />
Canti delle Tradizioni, stili, espressione;<br />
Armonizzazione dei chakra e dei corpi<br />
sottili; I Suoni creatori di luce, forme e<br />
colori; Il Canto Armonico e Overtones.<br />
Lezioni individuali, frequenza e orari<br />
personalizzati; a richiesta si organizzano<br />
corsi, laboratori e seminari di gruppo; con<br />
Arleen Sidhe, Info ArtLight 347 2154583,<br />
arleensoundlight@libero.it<br />
Cure di luce essene e lettura Aura<br />
Le terapie essene e la lettura dell’ Aura;<br />
Un incontro con sè stessi, di guarigione e<br />
armonia interiore, fisica e sottile; il sistema<br />
dei chakra e relativi organi, la circolazione<br />
pranica e sottile dei nadi, il Suono, gli oli<br />
essenziali, i campi aurici e i corpi di luce; il<br />
legame e origine delle malattie e le Forme<br />
Pensiero; Un aiuto alle problematiche, le<br />
disarmonie, i disagi del corpo e dell’anima,<br />
secondo gli insegnamenti di Anne e Daniel<br />
Merois-Givaudan. Incontri e sedute individuali<br />
con Arleen Sidhe, terapeuta certificata<br />
alla scuola di formazione di terapeuti di<br />
Anne Givaudan e del dott. Antoine Achram.<br />
Info 347 2154583,<br />
arleensoundlight@libero.it<br />
Corso di massaggio decontratturante<br />
per sciogliere tensioni muscolari ed<br />
articolari e per riequilibrare il sistema nervoso,<br />
d’ispirazione Ayurvedica. Dispensa<br />
e attestato finale. Liv. base, 6 - 7 lezioni.<br />
Ogni mercoledì ore 18-20.30. Date corsi:<br />
9 maggio, 20 giugno. Ass. Culturale<br />
Shanti Trieste, Via Carducci 12.<br />
Info Sabrina 334 1559187.<br />
Musica e canto celtico<br />
Corsi di Canto tradizionale (stile, espressione<br />
e lingue delle aree celtiche) e degli<br />
strumenti in uso nella tradizione: feadog<br />
(flauto irlandese), bodhran (tamburo celtico),<br />
chitarra per accompagnamento. A<br />
cura di Arleen Sidhe, cantante, musicista<br />
e insegnante formatrice del settore da 23<br />
anni. Info Arleen 347 2154583, arleensoundlight@libero.it<br />
dott. Majaron Leonarda<br />
Bilanciamento craniosacrale - Cromopuntura<br />
Test intolleranze alimentari - Fiori di Bach<br />
Dieta Psicosomatica<br />
Associazione Regionale Via San Lazzaro, 7 - Trieste<br />
Biodinamica Cranio Sacrale 347 6910549 www.bcstrieste.it<br />
Centro Trattamento e Formazione info@bcstrieste.it
29 konrad <strong>aprile</strong> 2012<br />
appUntaMenti di <strong>aprile</strong> su www.konradnews.it gli annunci di <strong>aprile</strong> entro il 20 <strong>aprile</strong><br />
Trieste<br />
Incontri di meditazione<br />
Continuano anche nel mese di <strong>aprile</strong> gli incontri<br />
di meditazione gratuiti, aperti sia agli<br />
esperti che ai neofiti, ogni lunedì dalle 19.15<br />
alle 20.30 presso il Centro di Promozione<br />
Sociale, via Filzi 8,V° piano a Trieste.<br />
Seminario a Trieste tecnica T.R.E.<br />
Seminario T.R.E. (Tecnica di Riallineamento<br />
Energetico). Sistema pratico<br />
per correggere velocemente disequilibri<br />
(aura, meridiani straordinari e principali,<br />
chakra). 5-6 maggio e 2-3 giugno in via<br />
Beccaria 7 Gendai Reiki Italia. Info 333<br />
7240918 Rudy.<br />
Nia technique?<br />
Movimento, equilibrio, divertimento...<br />
stacca la spina allo stress e ricaricati con<br />
la gioia del movimento. Lezione di prova<br />
gratuita. Info Francesca 333 2125484,<br />
www.associazionealabare.it<br />
Craniosacrale biodinamico<br />
La formazione Craniosacrale metodo<br />
biodinamico continua presso la scuola di<br />
formazione B.C.S. ad Aurisina-Trieste. Info<br />
345 9226622, info@bcstrieste.it<br />
Corso di massaggio decontratturante<br />
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e attestato finale. Liv. base, 6 - 7 lezioni.<br />
Ogni mercoledì ore 18-20.30. Date corsi:<br />
9 maggio, 20 giugno. Ass. Culturale<br />
Shanti Trieste, Via Carducci 12.<br />
Info Sabrina 334 1559187.<br />
Gorizia<br />
4 mercoledì<br />
Corpo Libero<br />
L'Associazione A.S.D. Corpo Libero<br />
organizza un incontro speciale aperto a<br />
tutti dalle ore 9.30 alle ore 12 con tema<br />
“Saluto al Sole” (abiti comodi), presso la<br />
Palestra Corpo Libero di via Roma 15 a<br />
Ronchi dei Legionari. Info 0481 777737,<br />
Anna 0481 32990.<br />
6 venerdì ingresso libero<br />
Biomusica<br />
Biomusica: l’uso del suono per favorire la<br />
comunicazione, l’espressione e il riequilibrio<br />
energetico. Conferenza con il dott.<br />
Luca Casale, musico terapeuta, alle ore<br />
20.30 alla Bioteca in via Villa Glori 41.<br />
18 mercoledì ingresso libero<br />
Rebirthing: l’arte del respiro<br />
Il respiro è uno strumento per accedere<br />
alla conoscenza interiore, perché attraverso<br />
la respirazione si esplora la coscienza,<br />
l’Io profondo. Alle ore 20.30 Coop Sociale<br />
Terranova via S Francesco 13 (zona imp.<br />
sportivi) Turriaco. Info 349 2840064.<br />
Viaggi di autoconoscenza in Egitto<br />
Ass. La Que Sabe organizza viaggi di<br />
evoluzione/realizzazione personale nel<br />
deserto egiziano e piana di Giza alla<br />
scoperta della tua vera identità attraverso<br />
la magia e il fascino del deserto e delle<br />
piramidi. Info 338 5956833, bielefrute@<br />
hotmail.it<br />
Associazione Spazio organizza:<br />
- corsi di Yoga Hatha-Raja il lunedì dalle<br />
ore 9 alle ore 10.30 e il martedì dalle ore<br />
17.30 alle ore 19, con inizio lunedì 2 <strong>aprile</strong><br />
2012; - corso di Qi Gong (ginnastica<br />
tradizionale cinese) il giovedì dalle ore<br />
17.15 alle ore 18.15, con inizio giovedì 5<br />
<strong>aprile</strong> 2012; presso la Palestra Spazio via<br />
Marega 26 Lucinico. Info 0481 32990.<br />
Associazione A.S.D. Corpo Libero<br />
organizza corsi di Yoga Hatha-Raja ogni<br />
lunedì e mercoledì dalle ore 18 alle ore<br />
19.30 e dalle ore 20 alle ore 21.30 ed<br />
ogni giovedì mattina dalle ore 9.30 alle<br />
ore 11,con inizio lunedì 2 <strong>aprile</strong> 2012, a<br />
Ronchi dei Legionari presso la Palestra<br />
Corpo Libero di via Roma, 15. Info 0481<br />
777737, Anna 0481 32990.<br />
Corso pratico sull’educazione<br />
Il Centro Formazione Pedagogie Alternative<br />
offre corsi di formazione per insegnanti,<br />
ricercatori e genitori sui metodi<br />
Montessori, Freinet, Dalton, Wild, Pickler<br />
per educare in modo consapevole. Info<br />
0431 720906, www.rosazzurro.name<br />
Pordenone<br />
Corso pratico sull’educazione<br />
Il Centro Formazione Pedagogie Alternative<br />
offre corsi di formazione per insegnanti,<br />
ricercatori e genitori sui metodi<br />
Montessori, Freinet, Dalton, Wild, Pickler<br />
per educare in modo consapevole. Info<br />
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Corso pratico sull’educazione<br />
Il Centro Formazione Pedagogie Alternative<br />
offre corsi di formazione per insegnanti,<br />
ricercatori e genitori sui metodi<br />
Montessori, Freinet, Dalton, Wild, Pickler<br />
per educare in modo consapevole. Info<br />
0431 720906, www.rosazzurro.name<br />
1 domenica ingresso libero<br />
Atma Gita: i canti dell’anima<br />
Concerto di primavera di Swami Nirvanananda<br />
e i Bhajan Sisters & Brothers,<br />
alle 19 presso SANGHA Udine, viale<br />
Tricesimo 103. Si raccomanda puntualità<br />
per ragioni logistiche, abiti comodi per<br />
la sistemazione su tappetini a terra. Info<br />
Gianna 340 223994, giannashanti@<br />
libero.it, www.sanghaudine.com<br />
3 martedì ingresso libero<br />
Prova le costellazioni familiari<br />
Potrai sperimentare in prima persona<br />
questo straordinario metodo che risolve<br />
le dinamiche alla base dei problemi di<br />
vita. Ore 20.30, via S. Rocco 142. Info<br />
Giacomo Bo,<br />
www.lecostellazionifamiliari.net<br />
4 mercoledì ingresso libero<br />
L’intensivo di illuminazione<br />
Incontro con Giacomo Bo per parlare<br />
della meditazione e dei suoi benefici, e<br />
per conoscere questo straordinario ritiro<br />
di meditazione famoso in tutto il mondo.<br />
Ore 20.30, via S. Rocco 142. Info www.<br />
intensivodiilluminazione.it<br />
6 venerdì ingresso libero<br />
Le conseguenze delle cicatrici<br />
Una cicatrice lascia un’impronta fisica,<br />
emozionale ed energetica. Un’attenzione<br />
particolare merita quella da Taglio Cesareo,<br />
perchè è testimone dell’interruzione<br />
del processo fisiologico più intimo e sacro<br />
che è il parto. Conferenza con Maria<br />
Pellegrino, dott.ssa in fisioterapia e<br />
dell’età evolutiva alle ore 17.30 al CEBI.<br />
Info 347 6473120 Maria Pellegrino.<br />
7 sabato ingresso libero<br />
La depressione<br />
Il punto di vista della Scienza dello Spirito<br />
sulla Depressione. Conferenza con<br />
Donatella Baccin Associazione IGEIA,<br />
alle ore 20.30 alla Bioteca via Villa Glori<br />
41. Info info@igeia.it<br />
erboristeria Il Fiore dell’arte di sanare<br />
del dott. Dario Blasich<br />
Udine<br />
ronchi dei legionari (go) - Via Carducci 21 - tel. 0481 475545<br />
11 mercoledì ingresso libero<br />
Rebirthing: l’arte del respiro<br />
Serata esperienziale, metodo e benefici<br />
del respiro. Il respiro è uno strumento per<br />
accedere alla conoscenza interiore, perché<br />
attraverso la respirazione si esplora la coscienza,<br />
l’Io profondo. Alle ore 20.30 Scuola<br />
elementare p.zza S. Giorgio Bagnaria<br />
Arsa. Info 349 2840064.<br />
13 venerdì ingresso libero<br />
La Riflessologia del piede<br />
Salute, energia, benessere psicofisico<br />
attraverso la riflessologia del piede. Conferenza<br />
con Liliana Terzi, naturòpata, alle ore<br />
20.30 alla Bioteca in via Villa Glori 41.<br />
13 e 20 venerdì ingresso libero<br />
L’arte di educare con amore e fermezza<br />
Come è possibile ottenere il risultato educativo<br />
mantenendo una bella e felice relazione<br />
con i propri figli e alunni. Conferenza<br />
con la dott.ssa Maria Pellegrino, dedicata<br />
ai genitori, insegnanti e a tutti coloro che<br />
operano con i bambini, alle ore 20 in viale<br />
Venezia 12 presso lo Studio della dott.ssa<br />
Nenz. Info 347 6473120.<br />
14-15 sabato e domenica<br />
Costellazioni familiari<br />
L’Associazione NAOS organizza un weekend<br />
di Costellazioni con la Dott.sa Maria<br />
Bossa. Gruppo a numero chiuso-massimo<br />
8 costellazioni in due giorni. La partecipazione<br />
in qualità di rappresentante non ha<br />
invece, limiti di numero. Info 348 8741038,<br />
info@thenaos.com, www.thenaos.com<br />
15 domenica<br />
Rappresentazioni sistemiche<br />
Dr. Silvia Miclavez ha introdotto Bert<br />
Hellinger e le costellazioni familiari in Italia.<br />
Ha elaborato una sua metodologia per<br />
aiutarci a ritrovare la passione di vivere<br />
più consapevoli del nostro contesto. In via<br />
M.S.Marco 60, Udine. Info 0432 470551,<br />
www.alcicostellazioni.it<br />
15 domenica<br />
Costellazioni familiari<br />
Gruppo esperienziale 9.30-18 Viale Ledra,<br />
56 Dnadanza. Cristina Piovesana counselor,<br />
costellatrice con diploma di formazione triennale<br />
con Bert e M. Sophie Hellinger. Info 349<br />
4976549, www2.hellinger.com (pag.costellatori),<br />
cristina.piovesana@virgilio.it<br />
17 martedì ingresso libero<br />
Prova le costellazioni familiari<br />
Rimarrai stupito di come questo metodo<br />
faccia emergere in breve tempo le vere<br />
ragioni alla base dei problemi di vita. Ore<br />
20.30, via S. Rocco 142. Info Giacomo Bo,<br />
www.lecostellazionifamiliari.net<br />
EssEnzE,<br />
fiori di BaCh,<br />
aura-soma, inCEnsi,<br />
Cristalli,<br />
fitoCosmEsi, miElE,<br />
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liBri...
30 konrad <strong>aprile</strong> 2012<br />
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Udine<br />
18 mercoledì ingresso libero<br />
Rebirthing - il potere del respiro<br />
Potente tecnica di respirazione per<br />
purificare il corpo dalle tossine fisiche e<br />
mentali, e ritrovare pace e serenità per la<br />
propria vita. Presentazione del Rebirthing<br />
a cura di Giacomo Bo. Ore 20.30, via S.<br />
Rocco 142.<br />
20 venerdì ingresso libero<br />
Parliamo di Thetahealing<br />
Manlio Di Donato presenterà tramite teoria<br />
e pratica la tecnica thetahealing. Ore<br />
20,30 Associazione Ricerche di Vita. Via<br />
S. Rocco 142. Udine. Maggiori informazioni<br />
su www.manliodidonato.it<br />
20 venerdì ingresso libero<br />
Bioenergetica<br />
Bioenergetica: un percorso dal narcisismo<br />
all’umiltà, attraverso la spiritualità del<br />
corpo. Conferenza con Luciana Vida,<br />
psicologa, alle ore 20.30 alla Bioteca in via<br />
Villa Glori 41.<br />
21-22 sabato e domenica<br />
Comunicazione efficace e PNL<br />
Due giornate Full Immersion di apprendimento<br />
delle dinamiche dei processi<br />
comunicativi. Padronanza dello stato emotivo,<br />
linguistica, assertività e l’arte di farsi<br />
ascoltare per vivere l’eccellenza della vita.<br />
Info 0432 575405, Dr Ph.D Anna Calvia,<br />
studiocalvia@fastwebnet.it<br />
22 domenica<br />
Nobili verità e ignobili menzogne<br />
La sofferenza ci accomuna tutti, possiamo<br />
evitarla? siamo disposti a lasciarla andare<br />
e a capire il profondo insegnamento?<br />
AIET propone una giornata di un cammino<br />
verso la comprensione di noi stessi. Uno<br />
sguardo occidentale sulle 4 Nobili Verità.<br />
Info 335 8424860, www.aiet.it<br />
27 venerdì ingresso libero<br />
L’energia personale<br />
L’energia personale, come focalizzarla,<br />
convogliarla, utilizzarla attraverso il pensiero.<br />
Conferenza con la dott.ssa Sylvia<br />
Pernold, alle ore 20.30 alla Bioteca in via<br />
Villa Glori 41.<br />
27 venerdì ingresso libero<br />
L’onda biofisica. Nuova medicina.<br />
Nuove terapie di uso domiciliare, prive di<br />
controindicazione, derivate dalle ricerche<br />
scientifiche della stazione MIR (Stazione<br />
Spaziale Russa), sulla biofisica e il metabolismo<br />
cellulare, per riappropriarci del<br />
nostro benessere e degli stabilizzatori<br />
della salute. Conferenza con il Dr Lenna<br />
e l’Ing. Vendruscolo. Ore 20.30 Albergo<br />
Rist. Belvedere via Belvedere 21 Tricesimo<br />
(Ud).<br />
28-29 sabato e domenica<br />
Seminari di costellazioni familiari<br />
Sabato ore 15-18.30 e Domenica 09.30-<br />
17.30 in Via Canova 13 a Feletto. è possibile<br />
partecipare anche solo uno dei due<br />
giorni. Info e costi 335 5977306,<br />
www.ilmutamento.it<br />
Betty Alice Erickson, la figlia del grande psicoterapeuta e inventore dell'ipnositerapia<br />
Milton Erickson, sarà in Italia dal 27 <strong>aprile</strong> al 6 maggio 2012.<br />
Vincitrice di numerosi premi e riconoscimenti in tutto il mondo, è da molti<br />
considerata la vera erede e continuatrice dell'immenso lavoro del padre,<br />
con il quale collaborava. Ha di recente pubblicato un libro dal titolo:<br />
“Milton H. Erickson, un guaritore americano”.<br />
Betty Alice Erickson terrà due seminari, uno a Palmanova il 28 - 29<br />
<strong>aprile</strong>, riservato alle figure professionali, ed uno a Trieste il 5 - 6 maggio,<br />
aperto a tutti gli interessati.<br />
Terrà inoltre una conferenza, sempre a Trieste, aperta al pubblico,<br />
venerdì 4 maggio.<br />
Assieme a lei verrà approfondita la figura di Milton H. Erickson e la sua<br />
capacità di sconvolgere gli schemi ortodossi nella pratica della psicoterapia.<br />
Il suo metodo si basa sui sistemi rappresentazionali di Bandler e<br />
Grinder e approfondisce la “trance” con uno schema che muove dalla<br />
descrizione dell'esperienza sensoriale per poi orientarsi verso l'esperienza<br />
interna.<br />
Per iscrizioni o informazioni potete consultare il sito www.smileservice.it<br />
28-29 sabato e domenica<br />
Seminario con Betty Alice Erickson<br />
I modelli della psicoterapia ipnotica di<br />
Milton H. Erickson: la rivoluzione degli<br />
stili e della relazione psicoterapeutica”. Il<br />
seminario, condotto dalla figlia del grande<br />
psicoterapeuta, approfondirà il tema dell’ipnosi<br />
ericksoniana come strumento terapeutico.<br />
Il suo metodo innovativo si basa<br />
sui sistemi rappresentazionali di Bandler<br />
e Grinder e approfondisce la “trance” con<br />
uno schema che muove dalla descrizione<br />
dell’esperienza sensoriale per poi orientarsi<br />
verso l’esperienza interna. Riservato<br />
a figure professionali. Orari: 9:30 – 18 –<br />
Meeting Point San Marco – Via Scamozzi<br />
5 - Palmanova. Programma dettagliato<br />
e iscrizioni: www.smileservice.it – info@<br />
smileservice.it, 040 3481631.<br />
29-1 maggio da domenica a martedì<br />
Intensivo di illuminazione<br />
Tre giorni immersi nella meravigliosa natura<br />
delle montagne di Sauris per ritrovare<br />
se stessi e conoscere la propria vera natura<br />
infinita ed illimitata. Info Giacomo Bo,<br />
www.intensivodiilluminazione.it<br />
Corso pratico sull’educazione<br />
Il Centro Formazione Pedagogie Alternative<br />
offre corsi di formazione per insegnanti,<br />
ricercatori e genitori sui metodi Montessori,<br />
Freinet, Dalton, Wild, Pickler per educare<br />
in modo consapevole. Info 0431 720906,<br />
Fuori www.rosazzurro.name regione<br />
Equilibrio ed armonia a Skofije<br />
Detto anche Rebalancing, questo massaggio<br />
abbina il lavoro sui tessuti profondi alla<br />
mobilizzazione articolare per sciogliere le<br />
tensioni e migliorare la flessibilità. Con un<br />
trattamento completo o anche solo una<br />
sessione, riguadagnerete la consapevolezza<br />
e l’energia del vostro corpo. www.<br />
spretnosti-bodywork.eu<br />
Escursioni<br />
Nordic walking<br />
uscita di nordic walking, oltre a una<br />
gratificante camminata un momento per<br />
risvegliare il corpo lo spirito e scoprire<br />
che siamo parte integrante della natura<br />
“il sentiero del cuore”. Info 333 3983363,<br />
aleesandra-arcangeli@alice.it<br />
15 domenica<br />
Yoga e natura<br />
escursione nell’Istria slovena, per vivere<br />
consapevolmente il contatto con la natura.<br />
Con Franco Salvi dell’Institute of Yogic Culture.<br />
Adesioni (solo per l’organizzazione!)<br />
info 040 635718, yogaway@tin.it<br />
21-28 sabato<br />
Escursioni botaniche<br />
Identificare raccogliere ed usare le erbe<br />
spontanee più comuni. Escursioni botaniche<br />
al pomeriggio con Marialuisa Castelletti,<br />
biologa erborista. Info 380 7082086.<br />
https://www.facebook.com/konradnews
nat_design<br />
Trieste, via Mazzini 5 – tel. 040 2418585<br />
orario: da martedì a sabato 9.30-13 e 15-19<br />
info@natdesign.it - www.natdesign.it<br />
nat_spaziocorti<br />
Trieste, via Corti 2 – tel. 040 9990006<br />
orario: da martedì a sabato 16-19<br />
e su appuntamento