Quattro Colonne numero 2 (Marzo 2002) - Scuola di Giornalismo ...
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<strong>Quattro</strong><strong>Colonne</strong><br />
TENDENZE/ In pista arriva il visual jockey<br />
Videonote<br />
da ballare<br />
Dai club alle sfilate. Immagini a ritmo <strong>di</strong> musica<br />
INES UVA<br />
Nella sala buia, un fascio luminoso<br />
proietta sagome silenziose<br />
sullo schermo. Dietro, un<br />
uomo picchia sui tasti, seguendo il ritmo<br />
delle immagini. Il pubblico in sala<br />
applaude, fischia, partecipa. La scena:<br />
un cinema, alla fine dell’Ottocento, oppure<br />
una <strong>di</strong>scoteca, ieri notte. Il pianista<br />
del cinema muto sonorizza le immagini,<br />
assecondando i gusti degli astanti.<br />
Uno spettacolo, <strong>di</strong>remmo oggi, altamente<br />
interattivo. In <strong>di</strong>scoteca è il vj a<br />
suonare la tastiera elettronica, generando<br />
frammenti visivi da sparare sullo<br />
schermo, mentre sulla pista si balla al ritmo<br />
della musica e delle immagini.<br />
Omonimia a parte, il vj non con<strong>di</strong>vide<br />
molto altro col presentatore tv <strong>di</strong> videoclip.<br />
Figlio dell’era <strong>di</strong>gitale, sperimentatore<br />
multime<strong>di</strong>ale, spesso professionista<br />
della comunicazione merita, <strong>di</strong>cono<br />
gli esperti, l’etichetta <strong>di</strong> ‘artista del<br />
momento’. Come l’antico pianista, utilizza<br />
musica e immagini per intrattenere,<br />
ma il rapporto tra i linguaggi si è invertito:<br />
frammenti video in vhs, vecchie<br />
pellicole in super8 o 16 millimetri, cartoni<br />
animati, figure a due o tre <strong>di</strong>mensioni<br />
vengono rielaborati con un computer<br />
laptop, mescolati con un mixer<br />
multime<strong>di</strong>ale, proietttati su uno o più<br />
schermi, per un pubblico che ascolta e<br />
balla la selezione musicale del dj.<br />
Tutto in tempo reale, perché l’esibizione<br />
dal vivo è essenziale per il coinvolgimento<br />
sensoriale ed emotivo del<br />
pubblico. I paesaggi visivi che si ottengono<br />
possono essere molto <strong>di</strong>versi, come<br />
<strong>di</strong>versi sono i ritmi musicali a cui si<br />
legano, in una relazione simbiotica: ogni<br />
genere ha un suo ‘vj-style’ e si parla <strong>di</strong><br />
scuole, <strong>di</strong> groove.<br />
Sempre più spesso, negli ultimi anni,<br />
club, musei, sfilate <strong>di</strong> moda e saloni<br />
espositivi ospitano questi ‘visual entertainer’:<br />
all’ultimo Smau, per esempio, lo<br />
stand Telecom offriva un dj-vj set.<br />
È nel club, comunque, che il vjing<br />
trova la sua <strong>di</strong>mensione naturale. Locali,<br />
<strong>di</strong>scoteche e centri sociali propongono<br />
appuntamenti fissi con i vj ‘resident’,<br />
i manipolatori visivi ‘della casa’, che fanno<br />
tendenza e danno riconoscibilità: a<br />
Roma, il venerdì del Brancaleone è a cura<br />
<strong>di</strong> Agata con i vj DDG; l’Hiroshima<br />
Mon Amour <strong>di</strong> Torino presenta un docente<br />
del Dams, il vj Alessandro Amaducci,<br />
al Tunnel <strong>di</strong> Milano sono <strong>di</strong> casa<br />
la videomaker Maria Arena e il collettivo<br />
Sun Wu Kung.<br />
12<br />
La scena internazionale, Londra, Rotterdam,<br />
Sheffield, e i festival - lo storico<br />
Sonar <strong>di</strong> Barcellona, per esempio -<br />
guidano i ‘visuals’ più sperimentali. L’Italia<br />
ha i suoi raduni: l’ultimo, a <strong>di</strong>cembre<br />
2001, ha ospitato a Bologna il primo<br />
contest europeo <strong>di</strong> video-jing, nell’ambito<br />
<strong>di</strong> Netmage.02, festival internazionale<br />
dell’innovazione visiva.<br />
«Un’occasione - spiega l’organizzatore<br />
Daniele Gasparinetti - per selezionare gli<br />
orientamenti <strong>di</strong> gusto, tecniche e software».<br />
Nel panorama del vijing, infatti,<br />
c’è <strong>di</strong> tutto: ‘mestieranti’ che girano i locali<br />
con prodotti collaudati, appassionati<br />
amatoriali che scaricano tutto da<br />
Internet, avanguar<strong>di</strong>stici professionisti<br />
dei nuovi me<strong>di</strong>a.<br />
«In origine - continua Gasparinetti -<br />
il vjing nasceva come impegno politico,<br />
Il mondo gay approda sul satellite con<br />
il primo canale interamente de<strong>di</strong>cato<br />
al mondo omosex. Tele+ propone<br />
i giovedì gay <strong>di</strong> Good as you. Resta a<br />
guardare la tv via etere, giu<strong>di</strong>cata «volgare<br />
e macchiettistica» da un campione<br />
<strong>di</strong> 500 gay e lesbiche intervistato dal<br />
quoti<strong>di</strong>ano “.Com”.<br />
Da Queer as folk, la popolare sit-com<br />
dell’inglese Channel 4, al reality-show<br />
“Resta con me”, fenomeno cult <strong>di</strong> Mtv<br />
Brasil, passando per Popeye che flirta<br />
con Bluto nello spot dell’aranciata Minute<br />
Maid i gay non fanno più scandalo.<br />
Al contrario, la loro alta propensione<br />
al consumo li rende un target interessante,<br />
circa 27 milioni <strong>di</strong> potenziali<br />
clienti solo in Europa. Tanto che il colosso<br />
Viacom ha annunciato il varo <strong>di</strong><br />
una canale tematico entro la fine del<br />
<strong>2002</strong>.<br />
L’Italia non sta a guardare ed è pronta<br />
a bruciare sul tempo l’America. In primavera<br />
partono le prime ore <strong>di</strong> trasmissione<br />
<strong>di</strong> Gay-tv. Basterà orientare la propria<br />
parabola sul segnale <strong>di</strong> Hot Bird per<br />
ricevere in chiaro un’ampia offerta <strong>di</strong><br />
programmazione: dalla moda al cinema,<br />
dall’attualità alla musica. La prima gay tv<br />
del mondo ha sede a Milano, ha capitali<br />
e personale italiani e fa capo alla Co-<br />
nell’area cyberpunk, per riportare, attraverso<br />
la traccia visiva, i ‘contenuti’ nel<br />
consumo musicale. Una connotazione<br />
che oggi resiste solo in parte, perchè il<br />
contesto è cambiato e gli stessi autori sono<br />
per lo più professionisti dell’entertainment<br />
o della comunicazione visiva».<br />
Non a caso, a Netmage hanno assegnato<br />
premi finanziati da Diesel, azienda <strong>di</strong><br />
punta dell’abbigliamento giovane.<br />
Si evolve anche lo stile: dopo la fase figurativa<br />
- la scuola ‘classica’, imparentata<br />
con la cultura cut’n mix degli anni<br />
Sessanta - si fa strada un filone più<br />
rolle, una hol<strong>di</strong>ng internazionale specializzata<br />
in canali tematici. «Per il momento<br />
non vogliamo svelare budget e<br />
palinsesti», ha <strong>di</strong>chiarato Paola Mongini,<br />
responsabile comunicazione della Xat<br />
Production, la società responsabile del<br />
lancio del nuovo canale satellitare. Le<br />
trattative per entrare nel bouquet <strong>di</strong> Tele+<br />
sono a buon punto ma non è stato<br />
firmato un contratto.<br />
Per il momento, Tele+ risponde con<br />
Good as you. Un talk-show serale con<br />
spazi per l’informazione, l’outing (il venire<br />
allo scoperto) e le ultime tendenze<br />
in fatto <strong>di</strong> gay-style in onda su Canal<br />
Jimmy. «Il vero punto <strong>di</strong> forza è Metro-<br />
N° 2 MARZO <strong>2002</strong><br />
astratto, guidato da tedeschi e austriaci.<br />
Musicalmente impera la dance elettronica,<br />
anche per motivi genealogici: da lì<br />
viene il campionatore con cui si ricavano<br />
segmenti <strong>di</strong> immagini e si realizzano<br />
gli effetti più comuni: per esempio, i<br />
loop, cicli <strong>di</strong> sequenze. Esiste anche una<br />
scena hip hop, una psichedelica, c’è persino<br />
chi usa le immagini appena catturate<br />
sulla pista da ballo.<br />
Su Internet, gli strumenti per tutti: gli<br />
inglesi Coldcut, per esempio, offrono il<br />
software VJamm. Per chiunque voglia<br />
cogliere il loro invito: ‘be a vj’. <br />
Parla italiano la prima tv omosessuale. Tele+ risponde con i giovedì <strong>di</strong> Good as you<br />
Televisione night & gay<br />
Intrattenimento, informazione e tanti volti nuovi. Ban<strong>di</strong>ta la pornografia<br />
ALESSIA SCHIAFFINI<br />
UN GRUPPO DI VJ A LAVORO IN UNA DISCOTECA<br />
UN’IMMAGINE DELLA CAMPAGNA DI CANAL JIMMY<br />
sexuality, la sit-com che ha scombussolato<br />
l’Inghilterra», spiega Sandro Cisco<br />
responsabile del programma. Niente<br />
bravi ragazzi bianchi come in Queer as<br />
folk, ma un gruppo multietnico e molto<br />
politically incorrect, con il protagonista<br />
che ha per padre una drag queen.<br />
Nel Web esistono <strong>di</strong>versi canali televisivi,<br />
come Queer Television oppure Villagetv.com,<br />
specializzato in video on demand,<br />
ma si tratta <strong>di</strong> esperienze limitate,<br />
sia nell’offerta sia nella qualità delle<br />
immagini. Fallimentare l’esperienza della<br />
milanese Rainbow channel, conclusasi<br />
dopo solo sette mesi. Troppo costosa:<br />
350mila lire annue per una proposta prevalentemente<br />
basata sul porno. La forza<br />
<strong>di</strong> Gay-tv è <strong>di</strong> offrirsi in chiaro, gratuitamente<br />
bandendo ogni tipo <strong>di</strong> pornografia,<br />
anche a tarda notte. «È una scelta<br />
precisa, nessuna pruderie o voyeurismo.<br />
Il nostro è piuttosto un grande outing<br />
me<strong>di</strong>atico», spiega la Mongini.<br />
Volgare, razzista e denigratoria. Due<br />
gay su tre bocciano la tv italiana, secondo<br />
il sondaggio <strong>di</strong> “.Com”. Eppure la<br />
maggioranza (58 percento) boccia l’idea<br />
<strong>di</strong> un canale tematico, giu<strong>di</strong>cato «ghettizzante»<br />
o «un modo in più per prendere<br />
in giro gli omossessuali». Non la pensa<br />
così Franco Grillini, presidente onorario<br />
dell’Arcigay: «Sarà una boccata d’aria<br />
fresca in un panorama televisivo asfittico».