Scarica la rivista - mondosalute
Scarica la rivista - mondosalute
Scarica la rivista - mondosalute
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
s p e c i a l e<br />
ferta pubblica e privata disponibile nello Stato di<br />
origine. Su questo punto l’ospedalità privata europea<br />
ritiene che il ricorso al settore privato in sede<br />
nazionale sia positivo, in quanto limita <strong>la</strong> richiesta<br />
di cure in altri Stati membri senza porre<br />
ostacoli rego<strong>la</strong>mentari al<strong>la</strong> libera scelta in<br />
Europa. E ovviamente anche in Italia.<br />
Ma qui da noi sembra che ciò proprio non debba<br />
avvenire ed è per questo motivo che l’AIOP<br />
ha presentato un ricorso al<strong>la</strong> Corte di Giustizia<br />
europea: un ricorso che intende accertare se il<br />
nostro Paese adotta comportamenti distorsivi del<br />
mercato e del<strong>la</strong> concorrenza in sanità; comportamenti<br />
che limitano il diritto di libertà di scelta<br />
dei cittadini e che penalizzano le strutture. E non<br />
IV Berlino, goodbye<br />
MONDOSALUTE<br />
Umberto Leanza<br />
Ordinario di Diritto<br />
Internazionale<br />
Università di Roma<br />
Europa: bando al<strong>la</strong> burocrazia sanitaria<br />
DI ALBERTA SCIACHÌ<br />
Il diritto dei pazienti ad usufruire delle cure disponibili in<br />
tutti gli Stati membri dell’UE si è progressivamente delineato,<br />
attraverso l’evoluzione del<strong>la</strong> giurisprudenza del<strong>la</strong> Corte di giustizia<br />
europea. Non è possibile entrare nel dettaglio delle numerose sentenze,<br />
ma è utile presentare una breve sintesi del<strong>la</strong> situazione attuale.<br />
- La Corte ha riaffermato <strong>la</strong> necessità di richiedere un’autorizzazione preventiva<br />
per le cure ospedaliere da usufruire in un altro Stato membro.<br />
- L’autorizzazione deve essere concessa … se “le cure richieste non<br />
possono essere praticate entro un <strong>la</strong>sso di tempo, accettabile<br />
sotto il profilo medico”, mentre <strong>la</strong> dizione precedente accennava<br />
vagamente al tempo “normalmente necessario”.<br />
- “Le autorità nazionali sono tenute a prendere in considerazione...il<br />
quadro clinico del paziente...il grado del dolore o <strong>la</strong> natura delle<br />
infermità, che potrebbe … rendere impossibile o eccessivamente difficile<br />
l’esercizio di un’attività professionale”<br />
- “L’autorizzazione a sottoporsi ad un trattamento in un altro Stato<br />
membro può essere negata solo quando un trattamento identico o<br />
che presenti lo stesso grado di efficacia per il paziente possa essere<br />
ottenuto sul territorio nazionale.”<br />
La Corte di giustizia ha inteso, quindi, limitare <strong>la</strong> discrezionalità<br />
del<strong>la</strong> pubblica amministrazione, affinché criteri burocratici<br />
non prevalgano sulle ragioni mediche e sull’effettiva garanzia<br />
del fondamentale diritto al<strong>la</strong> tute<strong>la</strong> del<strong>la</strong> salute.<br />
Il Par<strong>la</strong>mento europeo, che rappresenta in un certo modo <strong>la</strong> voce dei<br />
cittadini, ha più volte affermato l’esigenza di rafforzare un Mercato<br />
interno dei servizi sanitari, per garantire <strong>la</strong> libera circo<strong>la</strong>zione<br />
delle persone e l’accesso a servizi di qualità in tutta l’Unione.<br />
Per sostenere <strong>la</strong> cooperazione tra Stati a livello europeo si è deciso,<br />
inoltre, di costituire un nuovo Gruppo ad alto livello su prestazioni<br />
e servizi sanitari, con il compito di seguire in partico<strong>la</strong>re alcuni<br />
temi fondamentali:<br />
- diritti e doveri dei pazienti<br />
- informazioni sulle modalità di acquisto delle prestazioni<br />
sanitarie negli Stati membri<br />
- mobilità e riconoscimento delle qualifiche operatori sanitari<br />
- centri europei di riferimento, cioè di alta specializzazione<br />
- valutazione delle nuove tecnologie<br />
- strategia d’informazione sui sistemi sanitari.<br />
In vista del Consiglio europeo sul<strong>la</strong> sanità, il Par<strong>la</strong>mento ha invitato<br />
<strong>la</strong> Commissione a concordare criteri comuni in tema di<br />
diritti ed informazione ai pazienti e gli Stati ad adottare <strong>la</strong><br />
“carta dei pazienti”, per definire un quadro giuridico certo, in base<br />
a cui ogni cittadino europeo conosca i propri diritti, compresi quelli re<strong>la</strong>tiva<br />
all’accesso alle cure in tutti i Paesi membri. Il Par<strong>la</strong>mento ha, tuttavia,<br />
sollecitato “gli Stati membri … a rafforzare le proprie istituzioni<br />
di cura e di assistenza, pubbliche e private, attraverso<br />
l’utilizzazione dell’intera offerta disponibile nello Stato di<br />
origine”.<br />
Dello stesso avviso si è dichiarato il Consiglio dell’Unione Europea,<br />
che si è svolto a Lussemburgo l’1 e 2 giugno, giungendo ad alcune<br />
conclusioni importanti:<br />
- “l’introduzione, il 1° giugno 2004, del<strong>la</strong> tessera di assicurazione<br />
sanitaria europea contribuirà a facilitare <strong>la</strong> mobilità<br />
all’interno dell’Unione europea semplificando le procedure<br />
connesse all’accesso dell’assistenza sanitaria in<br />
caso di dimora in un altro Stato membro”<br />
- è opportuno “condividere le capacità non utilizzate nel<br />
quadro di accordi formali, per contribuire a ridurre i tempi<br />
d’attesa…”<br />
- “da un <strong>la</strong>to sia i pazienti che gli operatori del settore<br />
sanitario preferiscono che l’assistenza sia fornita quanto<br />
più vicino a casa possibile, dall’altro le persone viaggiano<br />
più spesso e ottengono maggiori informazioni su trattamenti<br />
alternativi più immediati e disponibili in altri Stati<br />
membri”.<br />
L’ospedalità privata europea, riunita nell’UEHP, si è dichiarata convinta<br />
che l’equilibrio finanziario dei sistemi sanitari nazionali non si garantisce,<br />
impedendo l’esercizio del<strong>la</strong> libertà di scelta dei cittadini, bensì utilizzando<br />
l’offerta pubblica e privata disponibile nello Stato di origine,<br />
come richiesto dal Par<strong>la</strong>mento europeo. Il ricorso al settore privato in<br />
sede nazionale limita di fatto <strong>la</strong> richiesta di cure in altri Stati membri,<br />
senza porre ostacoli rego<strong>la</strong>mentari al<strong>la</strong> libera circo<strong>la</strong>zione in Europa. Il<br />
diritto fondamentale al<strong>la</strong> libertà di scelta del medico e del luogo di cura,<br />
infatti, deve essere riconosciuto a tutti i cittadini europei, garantendo,<br />
innanzitutto nel proprio Paese, <strong>la</strong> possibilità di scegliere tra le strutture<br />
pubbliche e private accreditate quelle che meglio assicurano cure di<br />
qualità e… vicine a casa!<br />
Emmanuel Miraglia<br />
Presidente Nazionale AIOP<br />
K. Heinrich Rehfeld<br />
Presidente Bundesverband<br />
Deutuscher<br />
Privatkrankenanstalten<br />
Alberta Sciachì<br />
Presidente UEHP<br />
Union Européenne de<br />
l'Hospitalisation Privée<br />
Luigi Sico<br />
Ordinario di Diritto<br />
Internazionale<br />
Università di Napoli<br />
solo: infatti, finanziando il pubblico anche in<br />
conto capitale per acquisti, dotazioni tecnologiche<br />
e ristrutturazioni, si danno aiuti di Stato vietati<br />
dalle norme europee sul<strong>la</strong> libera concorrenza.<br />
Finanziamenti che, in ultima analisi, risultano<br />
essere succedanei dell’adeguamento delle<br />
tariffe, ferme da sette anni.<br />
SIGNIFICATO POLITICO<br />
“Il ricorso è un gesto politico dal significato simbolico”,<br />
ha detto il presidente AIOP Emmanuel<br />
Miraglia, ma è anche un atto dovuto a sostegno<br />
del comparto; un atto molto fondato, che fa leva<br />
su una serie di vio<strong>la</strong>zioni legate al<strong>la</strong> “mancanza<br />
di trasparenza nel settore sanitario pubblico e<br />
fondate sugli abusi di posizione dominante da<br />
parte delle USL, che così ottengono l’emarginazione<br />
delle strutture private, riducendo lo spazio<br />
operativo di quelle esistenti e impedendo l’ingresso<br />
di nuove”, ha sottolineato Umberto<br />
Leanza, ordinario di Diritto Internazionale<br />
all’Università Tor Vergata di Roma. Ed è bene<br />
che di ciò si sia par<strong>la</strong>to a Berlino, perché i comportamenti<br />
restrittivi sul mercato italiano dei servizi<br />
sanitari sono misure ostative che “domani<br />
ostacoleranno anche <strong>la</strong> libertà dell’utente europeo<br />
di scegliere un operatore privato italiano”.<br />
NUOVI DIRITTI<br />
Insomma, a gran voce l’ospedalità privata “chiede<br />
nuovi diritti, perché essa non è che l’altra faccia<br />
del<strong>la</strong> stessa medaglia; una faccia che rappresenta<br />
il 15% del totale nazionale del<strong>la</strong> sanità,<br />
ma solo il 9% del<strong>la</strong> spesa; una faccia, infine, che<br />
con l’applicazione del<strong>la</strong> libertà di scelta sa di acquisire<br />
un proprio diritto e di affrontare una serie<br />
di doveri”, ha detto Luciano Onder, vice direttore<br />
TG2. Obblighi re<strong>la</strong>tivi al<strong>la</strong> qualità delle<br />
prestazioni, al<strong>la</strong> concorrenza e cooperazione<br />
con il pubblico, al<strong>la</strong> programmazione di una<br />
spesa seria ed efficace.<br />
E in questo campo così delicato è da tenere presente<br />
che al centro di tutto questo deve esserci il<br />
cittadino: un concetto congenito nell’AIOP e ribadito<br />
da tutti i partecipanti al convegno. In primis<br />
da Giuseppe Fioroni, del<strong>la</strong> Segreteria nazionale<br />
del<strong>la</strong> Margherita, il quale ha ricordato<br />
che l’Italia è “il Paese con <strong>la</strong> sindrome del<strong>la</strong> riforma<br />
perenne: non ci si ferma per accertarsi se <strong>la</strong><br />
riforma fatta raggiunge l’obiettivo ma, addirittura,<br />
prima di completar<strong>la</strong> se ne fa subito un’altra”.<br />
Ciò indubbiamente “non riesce a dare alcun<br />
tipo di sicurezza né ai cittadini né a chi <strong>la</strong>vora<br />
nel<strong>la</strong> sanità”, anche perché manca una vera<br />
programmazione. In effetti, anche il FSN viene<br />
alimentato non tramite risorse trovate per<br />
fronteggiare le reali necessità, ma per mezzo di<br />
parametri di aumento o diminuzione di quelle<br />
stesse risorse, rispetto agli stanziamenti del passato.<br />
In sostanza, il servizio sanitario nazionale non<br />
parte dal principio che il cittadino deve essere al<br />
centro del mercato, ma anzi si pone al centro,<br />
MONDOSALUTE<br />
s p e c i a l e<br />
Franco Toniolo<br />
Presidente Agenzia<br />
Sanitaria servizi regionali<br />
Gianni De Michelis<br />
Segretario Nazionale<br />
Nuovo PSI<br />
Luciano Onder<br />
Direttore<br />
Area Sanità Rai<br />
Berlino, goodbye V