Chi cerca polivalenza, trova Cingo

SETTEMBRE 2008
GUIDA ALL’INVESTIMENTO ATTIVITÀ MECCANIZZAZIONE
ALTERNATIVE
L’INTERVISTA
Cingo, sinonimo di maggiore redditività
Paolo Peretti,
direttore marketing
di Merlo, illustra
i punti di forza
e le potenzialità
di queste macchine.
Anticipandoci
i progetti futuri.
Quando avete pensato
di lanciare la prima
gamma Cingo,
nel 2002, qual era il vostro
obiettivo?
“Era nostra intenzione
fornire uno strumento utile
a eff ettuare lavori di ‘piccolo
cabotaggio’ sia nel settore
edile, sia in quello agricolo,
quelle operazioni che
generalmente vengono svolte
a mano con estremo sforzo
fi sico e poca produttività.
Grazie alla nostra conoscenza
di entrambi i mercati
(agricolo ed edile), acquisita
in molti anni di esperienza
nel segmento dei sollevatori
telescopici, abbiamo cercato
di andare incontro a esigenze
concrete degli operatori”.
Quali i punti di forza dei
trasportatori Cingo rispetto a
quelli dei concorrenti?
“Il primo plus della
macchina è senz’altro
la grande polivalenza. Il
progetto dei Cingo è basato,
infatti, sul sistema brevettato
per l’aggancio rapido di
numerose attrezzature
intercambiabili. Basti dire
che oggi se ne contano ben
29, in grado di soddisfare
qualsiasi necessità di
impiego.
La maggiore produttività
e il minore impiego di
manodopera si traducono
in maggiore redditività.
Questa peculiarità consente
non solo di adattare, ma di
trasformare la macchina
in tanti mezzi diversi, a
seconda dell’operazione da
eseguire. Sul mercato sono
presenti diversi produttori
di carriole a motore con
cingoli, nessuno però off re la
stessa versatilità dei Cingo.
Altri due importanti punti
di forza sono la trasmissione
idrostatica, a favore di
una maggiore semplicità
d’uso e di una migliore
maneggevolezza, e i motori
estremamente potenti per la
categoria, che garantiscono
un’effi cienza superiore anche
durante l’esecuzione di lavori
con gli strumenti operativi”.
Oltre all’agricoltura, quali
sono gli altri settori in cui i
Cingo possono essere usati
e quali quelli in cui avete
un migliore riscontro nelle
vendite?
“Al primo posto si schierano
l’edilizia e l’agricoltura.
Seguono il fl orovivaismo e
la manutenzione del verde,
il noleggio, la manutenzione
stradale (dalla pulizia delle
strade ai lavori per posare
tubazioni o cavi elettrici),
la movimentazione e
gli enti locali, per lo più
comunità montane e piccoli
comuni che, con una sola
macchina e quindi con un
solo operatore, riescono a
svolgere qualsiasi attività
durante tutto il corso
dell’anno, senza doverle
appaltare a terzi. In ultimo,
stiamo riscontrando un buon
interesse anche da parte della
protezione civile”.
Secondo lei, l’utilizzo di
questa tipologia di macchine
nel settore agricolo è
destinato ad aumentare?
“Sicuramente le applicazioni
che questa tipologia di
macchina è in grado di off rire
37
sono davvero interessanti
e destinate a un ulteriore
sviluppo. I Cingo, infatti,
essendo mezzi destinati
alle imprese medio-piccole,
rappresentano un ausilio
per svolgere tutte quelle
attività che altrimenti
richiederebbero macchine
dedicate”.
Dopo il lancio della serie 2008
è in progetto un’ulteriore
evoluzione della gamma,
magari con attrezzi ad hoc
per il mondo agricolo?
“Nel 2009 toccheremo
ambiti tuttora inesplorati,
rivolgendoci da una parte
all’hobbista evoluto, dall’altra
a realtà professionali più
esigenti in fatto di dimensioni
e prestazioni. Insomma,
colmeremo quella nicchia
di mercato dove oggi sono
off erte macchine troppo
grandi per piccoli spazi o
troppo piccole per grandi
spazi”.
Nel corso del 2007 quanti
Cingo avete venduto per il
settore agricolo?
“Nel 2007 abbiamo prodotto
500 Cingo, di cui il 30% è
stato venduto al segmento
agricolo. Per il 2008 contiamo
di produrne 800, attestandoci
sempre sulla stessa quota di
mercato”.
f di Daniela Stasi