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Numero 1 - Lazio Opinioni

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<strong>Lazio</strong> <strong>Lazio</strong> <strong>Opinioni</strong> <strong>Opinioni</strong><br />

SPECIALE SORIANO 22 22 NEL CIMINO<br />

01/2009<br />

01/2009<br />

PRODOTTI ALIMENTARI<br />

Le attività principali di Soriano nel Cimino sono principalmente agricole: la produzione riguarda soprattutto nocciole,<br />

vino, olio e castagne, e loro lavorazione, che nel passato hanno costituito l’elemento fondamentale della<br />

sua realtà socio economica di Soriano.<br />

Ultimamente, nella zona industriale, è sorta un’industria casearia con produzione di latticini e suoi derivati (latte,<br />

yogurt, formaggi, caciotte ecc), ed una ditta che lavora carne di maiale con produzione di insaccati. Vi sono inoltre<br />

aziende zootecniche che allevano bestiame vario con lavorazione e vendita diretta della carne e del latte di loro<br />

produzione . C’è anche un’industria di lavorazione delle nocciole e castagne, preparate anche sotto forma di dolci perché ricoperte di cioccolato<br />

bianco o nero (gli spiccioli). Vi sono anche laboratori artigianali di pasta fresca e conservata tra cui i tipici gnocchi “coifferro”<br />

Per quanto riguarda le specialità enogastronomiche, Soriano ha conservato nel tempo<br />

le antiche abitudini alimentari, con il mantenimento dei termini dialettali: i bearelli<br />

(budellini dell’intestino tenue di maiale conditi con sale e finocchella), i friccioli (ciccioli<br />

di maiale), le mazzafediche (salcicce nere con fegato di maiale), i marzetti (le cime di<br />

rapa), le steccarelle (costarelle di maiale), le sutrine (sorta di omelette fatte con acqua<br />

e farina e condite con il pecorino), gli strozzapreti (gnocchi fatto con acqua bollente e<br />

farina), le spizzicate (ciambelline con vino e anice), porchetta, gnocchi col ferro, la<br />

lansagna pelosa (pasta fatta in casa, tipo fettuccine, solo con acqua e farina e poi tagliata<br />

con “il rotolo”), pasta con fagioli e patate con finocchietti selvatici, tozzetti (dolci<br />

con nocciole), ecc.<br />

NATURA<br />

Il territorio del<br />

Comune di Soriano<br />

nel Cimino si<br />

trova alle falde<br />

del Monte Cimino,<br />

posto sul versante<br />

s e t t e n t r i o n a l e<br />

dell’isolato massiccio<br />

vulcanico<br />

dei Monti Cimini,<br />

a dominio del<br />

vasto territorio<br />

viterbese, fra il Mar Tirreno e la valle del Tevere. Con i suoi 1053 mt.<br />

di quota il Monte Cimino è il vulcano, ormai estinto da millenni, più<br />

alto del <strong>Lazio</strong>. Il sollevamento e l’attività vulcanica di questa montagna,<br />

la cui morfologia alterna settori caratterizzati da dolci ondulazioni<br />

a settori scoscesi e dirupati, avvenne probabilmente tra la fine<br />

del terziario a l’inizio del quaternario, quasi due milioni di anni fa,<br />

quando la zona era ancora ricoperta dal mare. Il Cimino, emergente<br />

dalle acque marine, era un’isola da cui lo sguardo si spingeva verso<br />

le altre terre emerse di un grande arcipelago compreso tra le isole<br />

vulcaniche dell’Amiata, del Cetona e dei Volsini a nord, della Tolfa a<br />

ovest, dei Sabatini e degli Albani a sud e la dorsale degli Appennini a<br />

est. Successivamente grazie agli eventi naturali dei periodi di glaciazione<br />

e disgelo e al sollevamento della Valle del Tevere, il Cimino, si<br />

saldò lentamente con le altre isole vulcaniche tosco-laziali e con i<br />

monti dell’Appennino, giungendo a plasmare la regione come oggi<br />

la vediamo. Oltre al<br />

Monte Cimino nel territorio<br />

sorianese si elevano<br />

altre cime minori, tra<br />

le quali spiccano il Monte<br />

Roccaltia (mt. 712), il<br />

Monte Turello (mt. 628),<br />

il Monte S.Antonio<br />

(m.611), e il Monte Ciliano.<br />

FLORA:<br />

Le pendici del Monte Cimino e<br />

delle alture che lo circondano sono<br />

ricoperte da una ricca vegetazione<br />

che rende il paesaggio dolce e<br />

armonioso. La felice posizione<br />

geografica, il clima mite e<br />

l’orografia estremamente variabile permettono, inoltre, lo sviluppo<br />

di numerose specie vegetali ed arboree. Nelle zone più basse, fino ai<br />

500 mt di quota, predominano boschi di quercia, a cui si alternano<br />

estese coltivazioni di olivo, di vite e soprattutto di nocciolo.<br />

Man mano che si sale, attraversando la fascia collinare submontana<br />

e montana inferiore, dai 500<br />

ai 900 mt. di altitudine, prevalgono<br />

i boschi di castagno<br />

della varietà da frutto e da<br />

taglio, a cui si associano numerose<br />

essenze arboree,<br />

come l’agrifoglio, il cerro, il<br />

carpino nero, il carpino bianco,<br />

l’acero d’Ungheria, il nocciolo<br />

selvatico, l’acero montano ed il ciliegio selvatico. Dai 950 mt.<br />

di quota in poi, il castagno e le altre specie arboree scompaiono per<br />

lasciare spazio al maestoso e secolare faggio che qui, sul Cimino,<br />

forma una stupenda foresta, di qusi 58 ettari, in cui prevalgono<br />

piante mature e uktra centenarie di<br />

eccezionali sviluppo. Ricchissime<br />

sono le fioriture che in primavera<br />

ricoprono il sottobosco: bucaneve,<br />

crochi, primule, stelline odorose,<br />

narcisi, genzianelle, anemoni, viole,<br />

ciclamini e campanellini.<br />

Ma la stagione più bella è l’autunno, quando i boschi offrono, agli<br />

appassionati di natura, lo splendore d’oro e di porpora del loro fogliame.<br />

Per Soriano e la sua montagna è la stagione dei funghi, del<br />

vino e delle caldarroste, il cui profumo, diffondendosi nell’aria, annuncia<br />

l’arrivo dell’inverno, reso a volte, candido da un bianco e<br />

soffice manto di neve.

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