Vai al file Pdf - Liceo Porporato
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Lettere <strong>al</strong>la redazione<br />
D<strong>al</strong> Buniva ci scrivono<br />
Viaggio intercultur<strong>al</strong>e in Kenya<br />
Nel marzo 2007 quattro studenti dell’Istituto Michele Buniva,<br />
accompagnati d<strong>al</strong> preside Fulvio Gottero e d<strong>al</strong> vicepreside<br />
Bruno Marabotto, hanno preso parte a un viaggio con fin<strong>al</strong>ità<br />
intercultur<strong>al</strong>i in Kenya della durata di 10 giorni, organizzato<br />
dai missionari della Consolata.<br />
Tramite “Onda d’urto” hanno voluto rendere partecipi della<br />
loro esperienza anche agli studenti del <strong>Porporato</strong>.<br />
Quattro ragazzi, un viaggio e molte re<strong>al</strong>tà diverse, che<br />
pensiamo già di conoscere attraverso giorn<strong>al</strong>i, riviste e televisione,<br />
questo è stato il nostro viaggio in Kenya.<br />
Nairobi, la capit<strong>al</strong>e, è una città unica. Non solo per la<br />
drammatica miseria, ma per il contrasto che c’è fra questa<br />
miseria e la ricchezza. Centomila persone sono ricchissime,<br />
un milione e mezzo vivono nell’estrema povertà. In Kenya<br />
un bambino su quattro nasce m<strong>al</strong>ato di AIDS: questa m<strong>al</strong>attia<br />
lo condanna <strong>al</strong>l’ignoranza perché le scuole pubbliche non<br />
accettano bambini sieropositivi, eppure basterebbero solo<br />
500 euro l’anno per mantenere e istruire un bambino m<strong>al</strong>ato<br />
di AIDS.<br />
Impossibile rimanere indifferenti<br />
davanti a una situazione del genere:<br />
per questo dopo aver avuto la fortuna<br />
di partecipare a un simile viaggio ci<br />
siamo sentiti in dovere di far conoscere<br />
ai nostri coetanei ciò che può<br />
trasmettere una simile esperienza,<br />
perché solo con un contatto diretto e<br />
re<strong>al</strong>e ci si può rendere conto della<br />
drammatica situazione del Kenya,<br />
soprattutto della sua popolazione. Per<br />
questo abbiamo fatto numerosi incontri<br />
e re<strong>al</strong>izzato un DVD che è a<br />
disposizione di chi lo vuole vedere.<br />
È stata un’esperienza che è da ripetere e da diffondere per<br />
educare i ragazzi ad aprire gli occhi sul mondo, non rimanendo<br />
chiusi nella propria sfera di crist<strong>al</strong>lo, incoscienti di<br />
quello che ci capita attorno. È un modo formidabile per scoprire<br />
che tutti noi, d<strong>al</strong> primo <strong>al</strong>l’ultimo, siamo dipendenti gli<br />
uni dagli <strong>al</strong>tri. Per scoprire anche che siamo noi i benestanti,<br />
i ricchi, gli occident<strong>al</strong>i, la minoranza, che vivono sulla povertà<br />
di miliardi di persone.<br />
Tutti noi siamo cittadini del mondo ed è inutile far finta di<br />
nulla, chiudere gli occhi e pensare che tanto non si può far<br />
nulla. Non è così: ogni nostra piccola attività ha ripercussioni<br />
sul mondo, impercettibili e insignificanti da sole, ma enormi<br />
e importanti se accumulate tutte assieme.<br />
Francesco Cav<strong>al</strong>lone<br />
5°A/ ETA – Istituto Michele Buniva<br />
65- Giulia<br />
47- Chiara<br />
40- Federica<br />
38- Francesca<br />
38- Martina<br />
36- V<strong>al</strong>entina<br />
34- Sara<br />
29- Ilaria<br />
25- Elisa<br />
22- Elena<br />
I nomi più diffusi <strong>al</strong> <strong>Porporato</strong><br />
22- Alice<br />
22- Serena<br />
22- Cristina<br />
22- Silvia<br />
21-Alessia<br />
20- Jessica<br />
19- Andrea<br />
18- Marta<br />
15- Stefania<br />
14- V<strong>al</strong>eria<br />
13- Eleonora<br />
13- Roberta<br />
13- Veronica<br />
12- Michela<br />
12- Maria<br />
12- Alessandra<br />
11- Erika<br />
11- Lucrezia<br />
11- Arianna<br />
11- Sonia<br />
11- Alessandro<br />
10- Irene<br />
10- Beatrice<br />
10- Luca<br />
10- Carlotta<br />
Nomi unici<br />
Karen, Marika,<br />
Vittoria, Isabella,<br />
Fabiana, Samanta,<br />
Martin,<br />
Mamma… mi piacerebbe abbracciarti...<br />
sono qui sdraiata morente<br />
Pochi giorni fa, una mia amica mi ha inviato questa email;<br />
il suo unico commento era: “Non sorprenderti se,<br />
leggendo queste parole, le lacrime inonderanno il tuo<br />
viso”. E così è stato. Ora voglio render partecipi tutti i<br />
ragazzi del <strong>Porporato</strong>, e spero di riuscirci grazie ad<br />
“Onda d’urto”.<br />
“Mamma, sono uscita con<br />
amici.<br />
Sono andata ad una festa e<br />
mi sono ricordata quello che<br />
mi avevi detto: di non bere<br />
<strong>al</strong>colici.<br />
Mi hai chiesto di non bere<br />
visto che dovevo guidare,<br />
così ho bevuto una Sprite.<br />
Mi sono sentita orgogliosa<br />
di me stessa, anche per aver ascoltato il modo in cui,<br />
dolcemente, mi hai suggerito di non bere se dovevo<br />
guidare, <strong>al</strong> contrario di quello che mi dicono <strong>al</strong>cuni<br />
amici. Ho fatto una scelta sana e il tuo consiglio è stato<br />
giusto.<br />
Quando la festa è finita, la gente ha iniziato a guidare<br />
senza essere in condizioni di farlo. Io ho preso la macchina<br />
con la certezza che ero sobria. Non potevo immaginare,<br />
mamma, ciò che mi aspettava...<br />
Qu<strong>al</strong>cosa di inaspettato!<br />
Ora sono qui sdraiata sull'asf<strong>al</strong>to e sento un poliziotto<br />
che dice: "il ragazzo che ha provocato l'incidente era<br />
ubriaco". Mamma, la sua voce sembra così lontana...<br />
Il mio sangue è sparso dappertutto e sto cercando, con<br />
tutte le mie forze, di non piangere. Posso sentire i medici<br />
che dicono: "questa ragazza non ce la farà". Sono<br />
certa che il ragazzo <strong>al</strong>la guida dell'<strong>al</strong>tra macchina non<br />
se lo immaginava neanche, mentre andava a tutta velocità.<br />
Alla fine lui ha deciso di bere e io adesso devo<br />
morire… Perché le persone fanno tutto questo, mamma,<br />
sapendo che distruggeranno delle vite?<br />
Il dolore è come se mi pugn<strong>al</strong>asse con un centinaio di<br />
coltelli contemporaneamente.<br />
Dì a mia sorella di non spaventarsi, mamma, dì a papà<br />
di essere forte.<br />
Qu<strong>al</strong>cuno doveva dire a quel ragazzo che non si deve<br />
bere e guidare... Forse, se i suoi glielo avessero detto,<br />
io adesso sarei viva...<br />
La mia respirazione si fa sempre più debole e incomincio<br />
ad avere veramente paura... Questi sono i miei ultimi<br />
momenti, e mi sento così disperata... Mi piacerebbe<br />
poterti abbracciare mamma, mentre sono sdraiata, qui,<br />
morente. Mi piacerebbe dirti che ti voglio bene per<br />
questo... Ti voglio bene e... Addio”.<br />
Queste parole sono state scritte da un giorn<strong>al</strong>ista<br />
che era presente <strong>al</strong>l'incidente. La ragazza, mentre moriva,<br />
sussurrava queste parole e il giorn<strong>al</strong>ista scriveva...<br />
scioccato. Questo giorn<strong>al</strong>ista ha iniziato una<br />
campagna contro la guida in stato di ebbrezza. Se<br />
questo intervento è arrivato fino a te e lo cancelli...<br />
potresti perdere l'opportunità, anche se non bevi, di<br />
far capire a molte persone che la tua stessa vita è in<br />
pericolo. Questo piccolo gesto può fare la differenza,<br />
f<strong>al</strong>lo girare: LA VITA E' PREZIOSA!<br />
Silvia, 3AL<br />
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