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Allegato pdf - La Voce del Popolo

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E-mail:<br />

bassabresciana@vocemedia.it<br />

Economia<br />

Ato. Verso una gestione pubblica <strong>del</strong> sistema di trattamento <strong>del</strong>le acque reflue<br />

<strong>La</strong> <strong>Voce</strong> <strong>del</strong>la Bassa bresciana<br />

ottobre 2011<br />

Lo sportello Suap diventa condiviso<br />

È stato un decisione presa dalla totalità <strong>del</strong>le amministrazioni comunali,<br />

in ossequio alle nuove disposizioni legislative, ed è attualmente in fase<br />

di realizzazione: è la gestione consorziata <strong>del</strong> Suap, lo sportello unico<br />

per le attività produttive, cioè lo strumento cui deve fare riferimento<br />

chi gestisce un'attività commerciale, o chi voglia aprirla: gruppi di<br />

comuni invieranno telematicamente le pratiche <strong>del</strong> proprio territorio<br />

ad un ufficio apposito <strong>del</strong> comune capofila che provvederà a sbrigarle.<br />

Anche i comuni <strong>del</strong>la Bassa stanno adottando questo mo<strong>del</strong>lo affidato<br />

in molti casi a strutture già esistenti come le Unioni di comuni.<br />

Riorganizzare la rete fognaria<br />

di Fabrizio Giovannini<br />

Se le scelte in merito alla riorganizzazione<br />

<strong>del</strong> servizio idrico integrato<br />

nell’ATO <strong>del</strong>la provincia di Brescia,<br />

funzionali alla riduzione <strong>del</strong>la frammentazione<br />

gestionale e alla ottimizzazione<br />

dei servizi, avevano in passato<br />

prefigurato per il futuro un’unica gestione<br />

a livello provinciale, oggi quel<br />

futuro è arrivato ed occupa i pensieri<br />

degli amministratori <strong>del</strong>l’Ufficio<br />

d’Ambito, che dal 1 luglio scorso è<br />

subentrato a tutti gli effetti all’AATO,<br />

nelle funzioni di regolazione e di programmazione<br />

dei servizi idrici. Da una<br />

parte, con la legge 21/2010, la Regione<br />

Lombardia richiede di accelerare<br />

il processo di superamento <strong>del</strong>le gestioni<br />

in economia, condotte cioè direttamente<br />

dai Comuni, imponendo di<br />

individuare un mo<strong>del</strong>lo societario di<br />

gestione unica per tutto l’ATO, dall’altra<br />

l’Unione Europea ha avviato due<br />

procedure d’infrazione nei confronti<br />

<strong>del</strong>l’Italia per la mancata realizzazione<br />

dei depuratori, una problematica<br />

che riguarda anche il territorio bresciano<br />

e che richiede di programmare<br />

nel breve periodo ingenti investimenti.<br />

Due situazioni che interessano direttamente<br />

la bassa bresciana. E’ qui<br />

infatti che sopravvivono, se si esclude<br />

la Valle Camonica, le residuali gestioni<br />

comunali <strong>del</strong>l’ambito bresciano (Leno,<br />

Ghedi, Calcinato, Cigole). Ed è qui che<br />

si trovano parte dei Comuni bresciani<br />

non ancora dotati di un sistema di trattamento<br />

<strong>del</strong>le acque convogliate dalle<br />

reti fognarie come S. Paolo, Leno,<br />

Calvisano, Offlaga per citarne alcuni..<br />

Va ricordato che la recente consultazione<br />

referendaria di giugno, portando<br />

all’abrogazione <strong>del</strong>le norme nazionali<br />

che imponevano forme concorren-<br />

17<br />

ziali nella scelta <strong>del</strong> gestore dei servizi<br />

idrici, con la conseguente apertura <strong>del</strong><br />

mercato al settore privato, consente<br />

oggi di ricorrere più facilmente ad una<br />

forma di gestione governata totalmente<br />

dal pubblico. Ed è proprio in questa<br />

direzione che ci si sta muovendo per<br />

definire il prossimo mo<strong>del</strong>lo gestionale<br />

bresciano. In ogni caso le soluzioni<br />

individuate dovranno passare al<br />

vaglio dei Comuni oggi riuniti in una<br />

Conferenza. Ciò che oggi appare una<br />

necessità, al di là <strong>del</strong>la pura ottemperanza<br />

ad una norma di legge, è dotare<br />

il sistema di dimensioni gestionali e<br />

di stabilità temporale tali da poter garantire<br />

il reperimento <strong>del</strong>le risorse finanziare<br />

da destinare agli investimenti<br />

infrastrutturali di cui ha bisogno il territorio<br />

per rendere efficiente ed efficace<br />

il servizio da rendere ai cittadini.<br />

Con questa consapevolezza Il Consiglio<br />

di Amministrazione <strong>del</strong>l’Ufficio<br />

d’Ambito ha avviato il confronto con<br />

le società pubbliche che oggi operano<br />

sul territorio, con l’obbiettivo entro la<br />

fine <strong>del</strong>l’anno di fare sintesi di questa<br />

attività e presentare a Comuni e Provincia<br />

il percorso da compiere.<br />

Consulenza. Servizio a cura di Sei2seiconsulting srl di Mazzano (tel. 030.2594020, sito www.sei2seiconsulting.it)<br />

<strong>La</strong> normativa sulla prevenzione degli incidenti domestici<br />

Gli incidenti tra le mura di casa sono<br />

da sempre un problema socio sanitario<br />

di enorme rilevanza non solo per<br />

le ripercussioni sociali, ma anche per<br />

quelle di tipo economico a causa <strong>del</strong><br />

gran numero di invalidità permanenti<br />

e <strong>del</strong>le conseguenti voci di costo in<br />

termini di welfare assistenziale.<br />

Sia in Italia che in Europa si è quindi da<br />

anni affrontato il problema con una serie<br />

di studi e di interventi nomativi allo<br />

scopo <strong>del</strong>la riduzione di tale entità. Le<br />

fasce <strong>del</strong>la popolazione maggiormente<br />

interessate sono quelle degli anziani<br />

dei bambini e <strong>del</strong>le casalinghe, quegli<br />

individui cioè che passando in casa la<br />

maggior parte <strong>del</strong> tempo hanno una<br />

maggiore probabilità di incorrere in<br />

incidenti. <strong>La</strong> promozione <strong>del</strong>la cultura<br />

<strong>del</strong>la sicurezza nel cittadino è quindi di<br />

fondamentale importanza, in quanto a<br />

differenza che negli ambienti di lavoro<br />

non sono previsti interventi ispettivi,<br />

in base al principio di inviolabili-<br />

tà <strong>del</strong> domicilio. Ovviamente questo<br />

non giustifica e non esime dal rispetto<br />

dalle norme di legge in materia di sicurezza.<br />

A tal proposito già con la legge<br />

5 marzo 1990 n. 46, è stata introdotta<br />

nel nostro ordinamento una disciplina<br />

sulla sicurezza sugli “impianti relativi<br />

agli edifici ad uso civile”. Successivamente<br />

col D.M 22 gennaio 2008 la disciplina<br />

è stata ampliata. Difatti L’art.<br />

1 <strong>del</strong> decreto afferma che la disciplina<br />

contenuta in tale testo normativo “si<br />

applica agli impianti posti al servizio<br />

degli edifici, indipendentemente dalla<br />

destinazione d’uso, collocati all’interno<br />

degli stessi o <strong>del</strong>le relative pertinenze”,<br />

precisando che “se l’impianto<br />

è connesso a reti di distribuzione”, la<br />

disciplina stessa “si applica a partire<br />

dal punto di consegna <strong>del</strong>la fornitura”.<br />

È fondamentale sottolineare che<br />

la norma non si applica quindi SOLO<br />

agli edifici ad uso civile, ma a tutti gli<br />

edifici, prescindere dalla loro destina-<br />

zione di uso. L’art. 6 <strong>del</strong> decreto inoltre<br />

obbliga, le imprese a realizzare gli<br />

impianti secondo la regola <strong>del</strong>l’arte,<br />

in conformità alla normativa vigente,<br />

rendendole responsabili <strong>del</strong>la corretta<br />

esecuzione degli stessi. L’art. 7 dispone<br />

che al termine dei lavori, previa effettuazione<br />

<strong>del</strong>le verifiche previste dalla<br />

normativa vigente, comprese quelle<br />

di funzionalità <strong>del</strong>l’impianto, l’impresa<br />

installatrice rilascia al committente<br />

la dichiarazione di conformità degli<br />

impianti realizzati nel rispetto <strong>del</strong>le<br />

norme di cui al predetto art. 6. Tale<br />

dichiarazione è parte integrante <strong>del</strong>la<br />

relazione contenente la tipologia dei<br />

materiali impiegati, nonché il progetto<br />

<strong>del</strong>l’impianto. <strong>La</strong> installazione e la progettazione<br />

degli impianti alla regola<br />

<strong>del</strong>l’arte da parte di soggetti autorizzati<br />

è quindi un primo fondamentale passo<br />

verso un incremento di sicurezza <strong>del</strong>le<br />

abitazioni, e non solo un mero adempimento<br />

legislativo.

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