Ritorno a palazzo Giusti. Testimonianze dei ... - RadiAzione.info
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Alberta Caveggion Baldisseri<br />
<strong>dei</strong> miei compagni per farmi passare quel giorno piti lieto<br />
degli altri.<br />
Cari, indimentkati amici, quanti ne mancano ora, dopo<br />
venticinque anni! voi lo sapevate, nonostante le vostre gravi<br />
preoccupazioni, che con le vostre buone parole, con le vostre<br />
offerte, con i vostri chiassosi auguri, mi avreste ridato la forza<br />
di andare avanti, di superare le buie giornate piene di inquietudine<br />
e di incertezza che senz'altro avremmo dovuto ancora<br />
passare, prima di giungere al grande giorno della libertà.<br />
Ecco, cosi entrai nella maggiore età. Tutte le giovani<br />
festeggiano questa data con piu o meno sfarzo, per poi averne<br />
sempre un caro ricordo. Ebbene, io, rinchiusa in una piccola<br />
cella, ricevetti un regalo di umanità che resterà impresso<br />
indelebilmente nel mio cuort'.<br />
Condannato all'astuzia<br />
di Aronne Molinari<br />
Fin da ragazzo, dalla fine della prima guerra mondiale,<br />
partedpai attivamente alle lotte sindacali; poi, al sorgere delle<br />
squadracce fasciste, presi parte alle lotte politiche.<br />
Fui arrestato una prima volta a Parma, mia città natale,<br />
nel 1921; una seconda volta nel 1923 per «associazione a<br />
delinquere contro i poteri dello Stato »; quindi nel 1925<br />
per aver reagito a un insulto del segretario federale di Parma;<br />
nel 1931 per distribuzione di manifestini antifascisti; e inJine<br />
nel 1934 fui sottoposto a processo in seguito a una denuncia<br />
fatta per togliermi dalla circolazione e condannato a sette<br />
anni di carcere. Di questi ne scontai quattro, alla casa penale<br />
di Padova, dove, godendo di una certa libertà di movimento<br />
(all'interno del carcere, s'intende), mi fu possibile conoscere<br />
a fondo tutte le strutture della prigione e i punti dov'era<br />
possibile la fuga. Nel 1945, nuovamente arrestato e trasferito<br />
da Palazzo <strong>Giusti</strong> alla casa penale, riuscii cosi a fuggire quattro<br />
giorni prima della liberazione.<br />
Ho fatto queste premesse autobiografiche non tanto per<br />
arrogarmi esaltazioni personali, ma perché sia meglio com·<br />
presa la causa che mi portò a Palazzo <strong>Giusti</strong> e come mi servii<br />
delle amare esperienze acquistate per sfuggire, senza gravi<br />
danni, alle grinfie <strong>dei</strong> nostri aguzzini. È naturale che non fu<br />
solo per questo ch'ebbi la possibilità di uscirne. A ciò contribui<br />
infatti la disorganizzazione delle <strong>info</strong>rmazioni <strong>dei</strong> nostri avversari<br />
e l'approssimarsi della fine del conflitto.<br />
Ai primi del marzo del 1945, per delazione di un certo<br />
Costante Miazzo abitante in via Belzoni a Padova, fui arre-