Ritorno a palazzo Giusti. Testimonianze dei ... - RadiAzione.info
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VIII Talna Dogo<br />
l'amore, la legge e la giustizia, la forza e la libertà, in parai.<br />
lelo con la insopprimibile volontà di dire ai nostri figli che la<br />
pietà è solo un arido surrogato dell'amore, che la legge è un<br />
imperfetto strumento per raggiungere la giustizia, e che la<br />
forza di un uomo, come quella di un popolo, va misurata col<br />
metro della sua libertà.<br />
L'incontro divenne con gli anni come un rito celebrativo<br />
di una esperienza collettiva fine a se stessa, mancando della<br />
forza necessaria per concretare in qualsiasi forma le « promes-·<br />
se » dalle quali aveva preso l'avvio.<br />
Cosi venne deciso che ognuno di noi avrebbe scritto le sue<br />
« memorie»: il ricordo di un episodio, la sua esperienza, l'immagine<br />
non cancellabile di un momento, di una vicenda o di<br />
uomini, legati al periodo di detenzione a Palazzo <strong>Giusti</strong>.<br />
Si parlò anche del significato che queste memorie di un<br />
passato ormai lontano di un quarto di secolo potevano assumere<br />
nella vita d'oggi.<br />
Per qualcuno avrebbero dovuto rappresentare un documento<br />
racchiudente in sé valore di onorabilità, di coraggio, di<br />
spirito di libertà, di volontà di progresso o di fratellanza<br />
umana. Tutto quanto insomma di nobile può fiorire nel cuore<br />
e nella mente di un uomo non stordito dalla violenza, né<br />
svuotato dalla paura.<br />
Per altri il signi.6cato non era molto diverso, ma si tra·<br />
duceva Della volontà di incidere una testimonianza capace di<br />
trasmettere le esperienze personali aUe generazioni avvenire.<br />
Una volontà, questa, piu meditata, non ristretta nei limiti della<br />
esaltazione di ideali collettivi, ma capace di divenire strumento<br />
attivo di educazione politica: un modello di virt6 civiche e<br />
morali , che rifiutava il ritorno di forze negative, rifuggendo<br />
ogni schema politico capace di promuovere quegli inarrestabili<br />
processi storici che sfociano nella dittatura.<br />
E infine un'interpretazione pi6 semplice, realistica ed<br />
umana: dare ai nostri figli coscienza delle proprie responsabilità<br />
come membri della grande comunità umana, e fiducia nell'avvenire.<br />
Sfumature di uno stesso pensiero elaborato dalla mente di<br />
operai, professori universitari, madri di famiglia, artigiani, imo<br />
Premessa<br />
piegati, professionisti. E le « memorie» sono amuite, non nu·<br />
merose, redatte in affaticata grafia Sll pagine di quaderno o<br />
impeccabilmente dattiloscritte.<br />
Il lettore potrà forse notare che alcuni fatti sono riportati<br />
con date o nomi diversi; ma si tratta solo di particolari di·<br />
storti dal tempo e dalla memoria. Nessun documento è rimasto<br />
a testimoniare quanto è avvenuto nelle celle, nel salone e negli<br />
« uffici» di Palazzo <strong>Giusti</strong>, avendo Carità e j suoi uomini distnmo<br />
ogni prova dci loro misfatti. Non è stato possibile neppure<br />
rintracciare gli atti del processo celebrato a Padova nel<br />
settembre del 1945 contro la banda Carità.<br />
Affrontiamo quindi serenamente il giudizio su queste « memorie»<br />
e su ciò che rimane delle « promesse antiche », coscienti<br />
di non offrire una documentazione storica rigorosa di un<br />
settore della Resistenza veneta, ma la testimonianza di una<br />
sparuta schiera di uomini che dicono oSgi, come allora, con<br />
orgoglio e un pizzico di meditata ironia: « Siamo ancora vivi ».