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Paternò – Priolo

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Nuovo elettrodotto in ST a 380 kV<br />

“<strong>Paternò</strong> <strong>–</strong> <strong>Priolo</strong> Gargallo”<br />

SINTESI NON TECNICA<br />

Codifica<br />

Rev. 01<br />

19/05/2011<br />

PSRARI 09037<br />

Pag. 49 di 51<br />

Per quanto concerne la modalità di rimozione del suolo, invece, sarà d’obbligo lavorare solo in condizioni di<br />

suolo asciutto, non rimuovere il suolo sotto i depositi e le zone d’installazione e possibilmente rimuovere gli<br />

orizzonti A e B a strisce, separatamente. Una volta rimosso, il suolo va depositato in un’area debitamente<br />

allestita, munita di un sistema di drenaggio, di protezione dall’azione erosiva esplicata dagli eventi meteorici<br />

e con il divieto assoluto di transito.<br />

Per la fase di ripristino, infine, va ricostituito correttamente il profilo del terreno, va vietato il transito sul suolo<br />

appena sistemato, deve essere effettuato il rinverdimento e garantito il drenaggio. A valle dell’intervento<br />

dopo 4/6 settimane si può valutare se effettuare un accurato diserbo e per un periodo di almeno un anno<br />

andrebbe evitato l’impiego di mezzi pesanti (sono da preferirsi mezzi leggeri muniti di pneumatici gemellati).<br />

Le mitigazioni a carattere atmosferico e acustico<br />

Al trasporto dei materiali, così come al funzionamento delle principali macchine di cantiere, è associata<br />

un'immissione di rumore molto limitata nel tempo e paragonabile a quella delle tecniche agricole usuali. Si<br />

tratta, in ogni caso, di attività di breve durata (massimo due giorni) e che non si svilupperanno mai<br />

contemporaneamente su piazzole adiacenti, non dando dunque luogo a sovrapposizioni. Queste stesse<br />

attività, dato che comportano contenuti movimenti di terra, possono produrre polverosità, ma sempre di<br />

limitatissima durata nel tempo. Le attività di costruzione dell'elettrodotto, per rumorosità e presenza di mezzi<br />

e persone, possono determinare l'allontanamento temporaneo di fauna dalle zone di attività. La brevità delle<br />

operazioni, tuttavia, esclude la possibilità di qualsiasi modificazione permanente.<br />

Le azioni di mitigazione del rumore indotto in fase di cantiere dovranno prevedere eventuali misure di<br />

contenimento dell'impatto acustico da adottare in situazioni operative che si dovessero rivelare critiche per la<br />

vicinanza ad un ricettore e per sfavorevoli condizioni operative.<br />

In tali casi potrebbe essere necessario approntare una perimetrazione provvisoria con buone caratteristiche<br />

acustiche, che dovrà successivamente essere smantellata a fine lavori.<br />

Tenuto conto delle caratteristiche delle aree di lavorazione e del carattere di provvisionalità di tali barriere, in<br />

via preliminare si individua come possibile soluzione una barriera acustica da posizionare a più stretto<br />

ridosso delle aree di lavorazione, anche all’interno del cantiere stesso, in quanto risulta costituita da pannelli<br />

di PMMA colato (polimetilmetacrilato) trasparenti montati su una base costituita da elementi di New Jersey.<br />

Questa barriera, esteticamente gradevole, si caratterizza per l’estrema facilità di montaggio in opera,<br />

potendo venire movimentata dai consueti mezzi di cantiere.<br />

IX.2 MITIGAZIONI IN FASE DI ESERCIZIO<br />

La manutenzione dell'elettrodotto nella fase di esercizio è molto limitata. Gli interventi sono infatti<br />

riconducibili alle ispezioni periodiche di controllo, alla sostituzione di componenti non pregiudizievoli per<br />

l'esercizio, alla ripresa della verniciatura e al taglio di contenimento della vegetazione ove eccezionalmente<br />

necessario. Per le ispezioni di controllo si riutilizzano sempre più gli elicotteri, riducendo ai soli punti<br />

facilmente raggiungibili con la viabilità ordinaria i percorsi con mezzi di terra.<br />

Per quanto riguarda il taglio della vegetazione la distanza minima dei conduttori dai rami degli alberi, tenuto<br />

conto del rischio di scarica, è pari a 4,3 m nel caso di tensione nominale a 380 kV (articolo 2.1.06 comma h,<br />

D.M. 21 marzo 1988). Per maggiore cautela, questa distanza è fissata da Terna a 5 m.<br />

Per quanto riguarda l’aspetto idrogeologico, la natura assolutamente puntuale delle fondazioni in progetto<br />

non determina alcuna modifica della specifica qualità ambientale; la rete idrografica viene sempre<br />

attraversata in aereo, nessun corso d’acqua viene quindi ad essere minimamente interferito, rimanendo<br />

pienamente integri.<br />

Per quanto concerne altri aspetti inquinanti, la natura stessa di un elettrodotto consente di mantenere<br />

assolutamente inalterata la qualità ambientale connessa al clima acustico, atmosferico e vibrazionale dello<br />

stato di fatto, non determinando alcuna emissione di tale genere. Diverso è invece il discorso legato<br />

all’inquinamento elettromagnetico, che risulterà lievemente alterato rispetto alla situazione attuale dello stato<br />

di fatto, con modalità ed entità differenti lungo il tracciato stesso, ma comunque intrinsecamente mitigate dal

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