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Morfologia e sintassi

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ICoN – Italian Culture on the Net Bonomi, Stefinlongo – <strong>Morfologia</strong> e <strong>sintassi</strong><br />

1.3 - Il morfema<br />

È necessario a questo punto introdurre un termine e un concetto importantissimo nell'ambito del<br />

settore della morfologia, quello di "morfema". Negli esempi citati in 1.2 possiamo individuare dei<br />

segmenti che conferiscono alla parola un preciso significato, diverso da quello del termine base dal<br />

quale si sono formate: andavamo si forma da andare, o meglio dal tema and-, con l'aggiunta dei<br />

segmenti -av-, che rimanda al tempo imperfetto, e -amo, che indica la prima persona plurale. Tali<br />

segmenti costituiscono esempi di morfemi, cioè di quegli elementi linguistici minimi dotati di<br />

significato, individuabili all'interno della parola. In base a quanto abbiamo visto sopra (1.2),<br />

possiamo dunque distinguere i "morfemi flessionali", come quelli appena citati, e i "morfemi<br />

derivativi", come -etta o -upola in casetta e casupola, -accione (a sua volta da distinguere in -acci-<br />

e -one) in omaccione.<br />

La lingua italiana può essere definita parzialmente flessionale, o flessiva, in quanto affida alla<br />

flessione l'espressione di alcune funzioni, come la persona, il modo e il tempo nel verbo, mentre per<br />

altre ricorre a elementi diversi. Per esempio i casi, ossia le funzioni logiche dei nomi, che in latino,<br />

in tedesco e in russo sono espresse da elementi facenti parte della parola stessa, cioè mediante<br />

morfemi flessionali, in italiano invece sono affidati ad elementi esterni: pueris o Kindes, di contro a<br />

del bambino. Se nel nome, dunque, l'italiano è lingua solo parzialmente flessiva - dato che il<br />

numero e il genere sono espressi dai morfemi flessionali, la funzione logica invece da elementi<br />

esterni come la preposizione e l'articolo - nel verbo la nostra lingua appare pienamente flessiva al<br />

pari del latino, da cui deriva la struttura formale differenziata in base al modo, al tempo, alla<br />

persona.<br />

1.4 - Le parti del discorso: cenni storici<br />

Le categorie fondamentali del sistema morfologico della lingua italiana sono le cosiddette "parti del<br />

discorso", la cui individuazione è avvenuta nell'antichità. I Greci, infatti, a partire da Platone e<br />

Aristotele [Fig.1], fino ai grammatici del periodo alessandrino (III secolo avanti Cristo),<br />

individuarono otto parti del discorso: nome, verbo, participio, articolo, pronome, avverbio,<br />

preposizione, congiunzione. I Latini adottarono questa classificazione, eliminando l'articolo, assente<br />

dalla loro lingua, e aggiungendo l'interiezione.<br />

Fig.1 : Aristotele<br />

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