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Morfologia e sintassi

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ICoN – Italian Culture on the Net Bonomi, Stefinlongo – <strong>Morfologia</strong> e <strong>sintassi</strong><br />

I "circostanti" sono rappresentati da tutte quelle parole che si legano a uno o più "costituenti del<br />

nucleo" (il predicato e i suoi argomenti) a) per mezzo di accordi morfologici (genere e numero); b)<br />

attraverso l’uso di preposizioni; c) attraverso accostamenti di significato.<br />

Per esempio, nella frase<br />

Gianni dorme profondamente<br />

profondamente è un circostante che si lega semanticamente a dorme (predicato) e che spiega<br />

"come" Gianni dorme. In<br />

Mario mangia la torta di mele<br />

di mele è un circostante, perché specifica un costituente del nucleo (il 2° argomento diretto): il tipo<br />

di torta che Mario mangia. In<br />

I professori del liceo danno i libri di studio agli studenti meritevoli<br />

del liceo, di studio, meritevoli sono dei circostanti che si legano ognuno ad uno specifico costituente<br />

del nucleo (professori; libri; studenti) precisandolo e definendolo ulteriormente. Da questo rapporto<br />

specifico con un costituente del nucleo deriva il fatto che i circostanti occupano una posizione ben<br />

definita all’interno della frase.<br />

Le "espansioni" si distinguono dai circostanti del nucleo per il fatto di non essere collegate<br />

direttamente né a un costituente del nucleo né a un circostante ma di riferirsi alla frase nel suo<br />

complesso. Le espansioni sono perciò elementi che "espandono", allargano, modificano il senso<br />

complessivo della frase, senza però avere un legame sintattico con gli altri elementi della frase.<br />

Questo significa che le espansioni non occupano una posizione fissa, ma possono essere collocate in<br />

un punto qualsiasi della frase. Prendiamo, per esempio le frasi Di notte Gianni dorme<br />

profondamente; Solitamente Mario mangia la torta di mele; Ogni anno i professori del liceo danno<br />

i libri di studio agli studenti meritevoli. Le espressioni di notte, solitamente, ogni anno sono<br />

espansioni che possono trovarsi all’inizio, nel mezzo, alla fine della frase senza che il significato di<br />

fondo di questa cambi.<br />

A seconda della particolare intenzione comunicativa si possono avere vari tipi di frasi semplici. Le<br />

frasi "volitive", "desiderative", "esclamative" si distinguono soprattutto per il modo verbale<br />

(imperativo, congiuntivo, condizionale) prevalentemente usato e per una certa enfasi intonativa e<br />

semantica. Le frasi "esclamative", per esempio, comunicano un senso di meraviglia e di sorpresa<br />

che, nel parlato, si manifesta attraverso la particolare intonazione con cui la frase viene pronunciata<br />

e, nello scritto, con l’uso del punto esclamativo (Serianni 1989: 523). La struttura può essere la<br />

stessa della frase dichiarativa (Gianni dorme > Gianni dorme!) oppure può essere modificata con<br />

l’introduzione di alcuni elementi come che (pronome): La giornata è bella > Che bella la giornata!<br />

> Che bella giornata!. Oppure con recupero del verbo in costruzione marcata (come si dirà in 7.1) :<br />

Che bella giornata che è! (Sabatini 1990: 427).<br />

Con gli altri introduttori - che (congiunzione); se con valore assertivo; come, dove, quanto, quale -<br />

l’esclamativa è la subordinata di una frase principale sottintesa (Benincà 1995: 131-33): (Ti pare<br />

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