Le gallerie naturali della Catania-Siracusa - PRO ITER
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7a<br />
7b<br />
5. Imbocco Agnone I Sud<br />
(scavi e sistemazione definitiva)<br />
6. Imbocco Agnone II Nord<br />
(scavi e sistemazione definitiva)<br />
7. Imbocco Agnone II Sud<br />
(scavi e sistemazione definitiva)<br />
8. Imbocco Serena Sud (scavi)<br />
uno strato di betoncino proiettato armato con<br />
rete elettrosaldata. L’imbocco Sud e l’attacco degli<br />
scavi in sotterraneo hanno interessato il contatto<br />
tra il tetto delle Vulcaniti Plio Pleistocenice<br />
e il Membro basale delle Calcareniti<br />
Pleistoceniche (prevalenti conglomerati cementati).<br />
Lungo tale contatto erano previsti fenomeni<br />
di instabilità dovuti al crollo di voluminosi<br />
blocchi di calcareniti (Calcareniti<br />
Pleistoceniche) a causa dell’erosione differenziale<br />
agente al letto <strong>della</strong> formazione sedimentaria,<br />
in corrispondenza del livello conglomeratico<br />
(Membro Basale). Per la realizzazione <strong>della</strong><br />
trincea d’approccio all’imbocco naturale, la morfologia<br />
del versante (interessata da fenomeni di<br />
crollo) ha reso necessaria l’esecuzione di una<br />
paratia tipo berlinese (figg. 6 e 7).<br />
8<br />
Galleria Serena<br />
Il versante in corrispondenza dei due fronti di attacco<br />
a Nord presentava inclinazione pari a circa<br />
20°-30°; l’imbocco in sotterraneo ha attaccato<br />
il versante lateralmente (inclinazione di circa<br />
30° rispetto all’asse del tracciato), comportando<br />
uno sfalsamento dei due fronti di scavo di<br />
una decina di metri. L’imbocco e l’attacco degli<br />
scavi in sotterraneo hanno interessato il contatto<br />
tra il tetto delle Vulcaniti Plio Pleistoceniche e<br />
il Membro basale delle Calcareniti Pleistoceniche<br />
(prevalenti conglomerati cementati), ubicato in<br />
corrispondenza <strong>della</strong> quota di calotta <strong>della</strong> futura<br />
galleria. La morfologia del versante ha reso<br />
pertanto necessaria, per la realizzazione <strong>della</strong><br />
trincea d’approccio all’imbocco naturale, al fine<br />
di minimizzare l’estensione verso monte degli<br />
sbancamenti, la realizzazione di una paratia tipo<br />
berlinese, contrastata da più ordini di ancoraggi<br />
passivi, costituiti da barre d’acciaio tipo<br />
Dywidag.<br />
L’area d’imbocco Sud presentava una stratigrafia<br />
abbastanza complessa per l’alternanza<br />
delle formazioni che si presentavano nella fascia<br />
interessata dal passaggio delle <strong>gallerie</strong>.<br />
Infatti, al di sotto dei depositi eluvio colluviali<br />
di versante, costituiti da limi e limi sabbiosi con<br />
ghiaia e ciottoli di varia natura, trovava sede la<br />
formazione delle Vulcaniti Plio-Pleistoceniche,<br />
intercalata da una spessa lente di marne e marne<br />
calcaree appartenenti al Membro basale delle<br />
Calcareniti Pleistoceniche. Quest’ultima, man<br />
mano che si procedeva verso monte, aumentava<br />
di potenza presentando nella parte superiore<br />
una lente di materiale costituito da marne<br />
argillose <strong>della</strong> stessa formazione, il cui limite<br />
inferiore si trovava circa alla quota del piano<br />
dei centri <strong>della</strong> sezione di galleria, in canna sinistra,<br />
e di calotta in canna destra.<br />
La superficie di contatto tra i depositi eluvio<br />
colluviali di versante e la sottostante formazione<br />
delle Vulcaniti Plio-Pleistoceniche si<br />
estendeva per circa 80 m oltre la progressiva<br />
d’imbocco prevista inizialmente. Lo strato superficiale<br />
presentava potenza variabile, (spessore<br />
massimo circa 15 m), mantenendosi, per<br />
tutto il tratto, inferiormente alla quota di calotta<br />
<strong>della</strong> futura galleria, fino a scomparire<br />
in prossimità <strong>della</strong> sommità del versante, e ad<br />
essere sostituita dalla sovrastante lente di mar-<br />
71<br />
ne argillose. Quest’ultima, dello spessore massimo<br />
di circa 15 m, si estendeva verso monte,<br />
all’interno <strong>della</strong> formazione del Membro basale,<br />
per circa 250 m lungo la canna SR-CT, e<br />
per circa 100 m lungo la canna CT SR adiacente,<br />
interessando come precedentemente<br />
detto, la parte superiore <strong>della</strong> sezione di galleria.<br />
In tale contesto, al fine di evitare, per i primi 100<br />
m circa di galleria (tratto in cui le coperture risultano<br />
inferiori ai 10 m), l’applicazione di una<br />
sezione tipo di scavo in sotterraneo caratterizzata<br />
da pesanti e sistematici interventi di sostegno<br />
e consolidamento in avanzamento, sono<br />
state operate alcune ottimizzazioni:<br />
arretramento <strong>della</strong> parete di imbocco di circa<br />
80 m, in corrispondenza del tratto a basse<br />
coperture, allo scopo di limitare il più possibile<br />
lo scavo in naturale che in tale contesto sarebbe<br />
risultato problematico per la stabilità<br />
<strong>della</strong> cavità e del fronte;<br />
dove le coperture hanno assunto altezze modeste,<br />
dell’ordine di circa 10 15 m, realizzazione<br />
di un’opera di sostegno sulle pareti di attacco<br />
<strong>della</strong> galleria, limitata al solo tratto di trincea<br />
interessato dalla presenza <strong>della</strong> lente di marne<br />
argillose, e riprofilatura del versante con pendenza<br />
1/2 senza interventi di stabilizzazione fino<br />
alla quota di imposta <strong>della</strong> paratia;<br />
prosecuzione <strong>della</strong> trincea di approccio con<br />
rimo<strong>della</strong>mento delle pareti di scavo laterali<br />
con pendenza 1/2 senza interventi di stabilizzazione<br />
nella coltre superficiale e, dove lo scavo<br />
ha interessato le rocce vulcaniche, pendenza<br />
5/1, stabilizzata con barre tipo Dywidag<br />
e betoncino proiettato armato con rete elettrosaldata.<br />
In particolare, in corrispondenza dell’imbocco<br />
(fig. 8), per il sostegno <strong>della</strong> parete frontale<br />
di attacco <strong>della</strong> galleria naturale e di quelle<br />
laterali limitrofe, è stata prevista la realizzazione<br />
di paratie in pali in c.a. di grande diametro,<br />
contrastati in testa da un solettone gettato<br />
in opera, sotto il quale è stato impostato<br />
l’attacco <strong>della</strong> galleria naturale. Tale soluzione,<br />
oltre a fornire notevole rigidezza con conseguente<br />
limitazione di possibili movimenti<br />
dell’ammasso a monte dell’imbocco, non ha<br />
reso necessario alcun ordine di tiranti a sostegno<br />
dei pali durante le fasi di scavo.<br />
9/2008 LE STRADE