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Catalogo - Eclettica_Cultura dell'Arte

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francesco arena<br />

Marcello smarrelli:<br />

Per quale motivo hai accettato l’invito di Enzo Cucchi e il mio?<br />

Why did you accept Cucchi’s invitation and mine?<br />

francesco Arena:<br />

Ho accettato l’invito perché era gradito e anche perché non avevo mai pranzato nel cassone<br />

di un camion.<br />

I accepted because it was a welcome invitation and because I had never had lunch within<br />

the body of a truck.<br />

Marcello smarrelli:<br />

Qual è stata la natura del tuo intervento in questa opera collettiva?<br />

How did you contribute to this joint work?<br />

francesco Arena:<br />

Una vasca di metallo di cm 100x100 per cm 10 di altezza, contenente 25 litri di acqua<br />

di mare ha sulla parte superiore una griglia. Sulla griglia poggia una base di gesso, cm<br />

60x60 per cm 25 di altezza, come quelle che fungono da piedistallo delle statue sacre. In<br />

un punto della griglia, nello spazio tra due barre, fuoriesce dalla vasca un tubo di gomma<br />

che si poggia sulla faccia superiore del piedistallo, sul quale riversa l’acqua di mare. Questa<br />

scivolando dalla base finisce sulla grata e da qui ritorna all’interno della vasca, dove una<br />

pompa idraulica rimette in circolo l’acqua. La scultura è costantemente bagnata dall’acqua<br />

salmastra che la lava e allo stesso tempo la consuma. È un oggetto che si presta a<br />

diverse letture, serve a dare una “posizione” alle cose, in questo caso diventa sostegno<br />

per un materiale assolutamente instabile come l’acqua di mare, ma allo stesso tempo è<br />

solo l’immagine di una base, finta, con della roccia artificiale, come quella su cui poggiano<br />

i piedi dei santi. Nelle statue religiose la base è l’unico elemento di paesaggio all’interno<br />

della rappresentazione sacra e dà una connotazione terrestre al personaggio. La base è<br />

vuota - come in altre mie opere lo spazio precedentemente occupato dalle icone sacre<br />

è ora disabitato - non sappiamo chi occupasse quello spazio, del personaggio incognito<br />

resta solo un orma appena accennata che l’acqua del mare, altro elemento di paesaggio<br />

decontestualizzato fino a farlo apparire finto quanto la roccia, e il tempo porteranno via.<br />

Federico II, formatosi alla corte palermitana, conosceva il valore che l’acqua aveva nell’architettura<br />

arabo-normanna e fece uso di queste conoscenze nella costruzione del suo<br />

complesso sistema di castelli. L’opera è nata pensando a quell’acqua, ma anche ai suoi<br />

riferimenti simbolici, all’acqua salmastra del brodo primordiale da cui nacquero l’universo<br />

e la vita, a quella che si versa, con la stessa funzione di rinascita, sui battezzandi e si<br />

mescola al sale. Enzo ha iscritto la fontana all’interno di una croce greca disegnata sul<br />

pavimento con il gesso, anche il piedistallo è di gesso e a forma di croce greca. Il segno<br />

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