You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
spregiudicata»; la fecondazione artificiale; la parità<br />
dei diritti tra uomo e donna; l’emancipazione femminile;<br />
la manipolazione genetica e tanto altro ancora.<br />
C’è da restare stupiti di fronte a tali geniali intuizioni.<br />
Senza saperlo, oggi viviamo nell’età del futurismo,<br />
siamo la concreta realizzazione del programma ideato<br />
agli inizi del Novecento da Marinetti. Se egli fosse<br />
ancora tra noi sarebbe sicuramente entusiasta di trovare<br />
il mondo proprio come lo aveva immaginato e di<br />
certo riderebbe in faccia a chi in passato aveva guardato<br />
con scetticismo lui e i suoi compagni bollandoli<br />
come un gruppo di poveri paranoici!<br />
NUOVE PROSPETTIVE<br />
NELLA CURA DEI TUMORI<br />
a parola tumore evoca<br />
nell’immaginario<br />
collettivo fantasie di<br />
morte ed un senso di<br />
impotenza che atterrisce.<br />
In verità qual è lo<br />
stato attuale? Si può<br />
guarire definitivamente da queste malattie?<br />
L’approccio multidisciplinare alla terapia del<br />
cancro ha portato notevoli miglioramenti nella<br />
prognosi e tantissimi ammalati hanno trovato<br />
una soluzione definitiva al loro problema.<br />
Ruolo cardine è rappresentato dall’approccio<br />
farmacologico in chemioterapia disponibile<br />
sin dagli anni 50. Oggigiorno si assiste quotidianamente<br />
ad una evoluzione dei trattamenti<br />
che si affiancano alla chemioterapia citotossica<br />
classica.<br />
Cosa si intende con quest’ultima affermazione?<br />
I farmaci antitumorali disponibili sino a<br />
qualche tempo fa miravano a colpire le cellule<br />
in modo spesso poco selettivo con danno<br />
anche per il resto dell’organismo. Peraltro non<br />
bisogna credere che essi non fossero (e non<br />
Manifesto del Futurismo<br />
Tratto dal «Le Figaro» del 20 Febbraio 1909<br />
1. Noi vogliamo cantare l’amor del pericolo, l’abitudine all’energia e alla temerarietà.<br />
2. Il coraggio, l’audacia, la ribellione, saranno elementi essenziali della nostra poesia.<br />
3. <strong>La</strong> letteratura esaltò fino ad oggi l’immobilità penosa, l’estasi ed il sonno. Noi vogliamo esaltare<br />
il movimento aggressivo, l’insonnia febbrile, il passo di corsa, il salto mortale, lo schiaffo ed il<br />
pugno.<br />
4. Noi affermiamo che la magnificenza del mondo si è arricchita di una bellezza nuova: la bellezza<br />
della velocità. Un’automobile da corsa col suo cofano adorno di grossi tubi simili a serpenti dall’alito<br />
esplosivo... un’automobile ruggente, che sembra correre sulla mitraglia, è più bella della Vittoria di<br />
Samotracia.<br />
5. Noi vogliamo inneggiare all’uomo che tiene il volante, la cui asta ideale attraversa la Terra, lanciata<br />
a corsa, essa pure, sul circuito della sua orbita.<br />
6. Bisogna che il poeta si prodighi con ardore, sfarzo e munificenza, per aumentare l’entusiastico<br />
fervore degli elementi primordiali.<br />
7. Non v’è più bellezza se non nella lotta. Nessuna opera che non abbia un carattere aggressivo può<br />
essere un capolavoro. <strong>La</strong> poesia deve essere concepita come un violento assalto contro le forze<br />
ignote, per ridurle a prostrarsi davanti all’uomo.<br />
8. Noi siamo sul promontorio estremo dei secoli!... Perché dovremmo guardarci alle spalle, se vogliamo<br />
sfondare le misteriose porte dell’impossibile? Il Tempo e lo Spazio morirono ieri. Noi viviamo<br />
già nell’assoluto, poiché abbiamo già creata l’eterna velocità onnipresente.<br />
9. Noi vogliamo glorificare la guerra - sola igiene del mondo - il militarismo, il patriottismo, il gesto<br />
distruttore dei liberatori, le belle idee per cui si muore e il disprezzo della donna.<br />
10. Noi vogliamo distruggere i musei, le biblioteche, le accademie d’ogni specie, e combattere contro<br />
il moralismo, il femminismo e contro ogni viltà opportunistica e utilitaria.<br />
11. Noi canteremo le grandi folle agitate dal lavoro, dal piacere o dalla sommossa: canteremo le marce<br />
multicolori e polifoniche delle rivoluzioni nelle capitali moderne; canteremo il vibrante fervore notturno<br />
degli arsenali e dei cantieri, incendiati da violente lune elettriche; le stazioni ingorde, divoratrici<br />
di serpi che fumano; le officine appese alle nuvole per i contorti fili dei loro fumi; i ponti simili a<br />
ginnasti giganti che fiutano l’orizzonte, e le locomotive dall’ampio petto, che scalpitano sulle rotaie,<br />
come enormi cavalli d’acciaio imbrigliati di tubi, e il volo scivolante degli aeroplani, la cui elica<br />
garrisce al vento come una bandiera e sembra applaudire come una folla entusiasta. È dall’Italia<br />
che noi lanciamo per il mondo questo nostro manifesto di violenza travolgente e incendiaria col<br />
quale fondiamo oggi il Futurismo perché vogliamo liberare questo paese dalla sua fetida cancrena<br />
di professori, d’archeologi, di ciceroni e d’antiquari. Già per troppo tempo l’Italia è stata un mercato<br />
di rigattieri. Noi vogliamo liberarla dagli innumerevoli musei che la coprono tutta di cimiteri.<br />
sono tuttora) efficaci, anzi. Molte battaglie<br />
sono state combattute e vinte grazie a farmaci<br />
cosiddetti di vecchia generazione. Accanto<br />
ad essi sono entrati nella pratica clinica i nuovi<br />
farmaci definiti a bersaglio molecolare.<br />
Di cosa si tratta? Le cellule tumorali possono<br />
esprimere delle proteine sulla loro membrana<br />
o nel loro citoplasma (recettori) che le differenziano<br />
da quelle sane o comunque le rendono<br />
più facilmente aggredibili. Prendendo esse<br />
come bersaglio ed essendo tali molecole implicate<br />
nella replicazione cellulare, è possibile<br />
uccidere le cellule malate o renderle più sensibili<br />
ad altri trattamenti.<br />
Inoltre numerosissimi studi sono stati effettuati<br />
riguardo l’angiogenesi tumorale. Un tumore di<br />
dimensioni assai esigue (sino ad un millimetro<br />
cubo) può sopravvivere prendendo le sostanze<br />
nutrienti dall’ambiente circostante senza<br />
necessità di una propria rete di vasi sanguigni<br />
mentre quando le dimensioni aumentano ciò<br />
non è più possibile ed il tumore necessita di<br />
costruire una serie di vasi sanguigni che provvedano<br />
al suo nutrimento. Lo fa secernendo<br />
Filippo Tommaso Marinetti<br />
delle sostanze proangiogenetiche (ossia adatte<br />
a stimolare la crescita di una nuova rete<br />
vascolare). Disponiamo oggi di molecole che<br />
bloccano i fattori di crescita dei vasi sanguigni<br />
e quindi “affamano” il tumore bloccandone la<br />
crescita.<br />
Questo concetto di limitazione della vascolarizzazione<br />
ha portato anche alla nascita di un<br />
nuovo tipo di chemioterapia definita metronomica.<br />
È stato infatti verificato che gli stessi<br />
farmaci che a determinati dosaggi uccidono le<br />
cellule a dosaggi minori possono agire contro<br />
i nuovi vasi sanguigni che si sviluppano nel tumore.<br />
Si tratta di un moderno filone di ricerca<br />
e di un approccio rivoluzionario che con limitata<br />
tossicità per l’organismo può offrire dei<br />
risultati.<br />
Peraltro l’evoluzione delle cure farmacologiche<br />
va di pari passo con l’evoluzione delle terapie<br />
fisiche (radioterapia ed ipertermia). Nuove<br />
apparecchiature consentono di aggredire il<br />
tumore in modo mirato, selettivo ed efficace.<br />
Perché non si debba più aver paura di nominare<br />
un nemico tanto ostinato<br />
Ldi Carlo Pastore