01 Mafalda
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In casa di <strong>Mafalda</strong> •<br />
Estratto distribuito da Biblet<br />
duta sul suo vecchio e sudicio lettone iniziò ad osservarsi<br />
attentamente il viso.<br />
Doveva aver preso improvvisamente coscienza di tutti i suoi<br />
limiti estetici, poiché aveva assunto un’aria insolitamente preoccupata.<br />
Rivolgendosi a Monocolo, che nel frattempo si era<br />
già infilato sotto le coperte, così gli disse: «Forse avrei bisogno<br />
di qualche seduta dall’estetista, micetto mio adorato! Ho paura<br />
che si stia per formare qualche rughetta attorno agli occhi!<br />
Non posso proprio sopportare l’idea di stare invecchiando! In<br />
fondo ho appena 452 anni, che, devi ammetterlo, sono molto<br />
ben portati!»<br />
Un sorriso beffardo illuminò per qualche istante il viso di<br />
Monocolo, il quale doveva avere sicuramente parecchie perplessità<br />
su quell’ultima affermazione della sua padrona e, sfrontato<br />
e incosciente com’era, non poté fare a meno di dirle: «Ho<br />
proprio l’impressione che per avere qualche ruga in meno<br />
avresti fatto meglio a farti imbalsamare qualche secolo fa! Hai<br />
la pelle talmente rattrappita che ci vorrebbe solo uno<br />
schiacciasassi per distenderla!»<br />
<strong>Mafalda</strong> stava già iniziando ad andare su tutte le furie, ma<br />
Monocolo ormai si stava divertendo così tanto che non riusciva<br />
più a controllarsi, e così, continuando a ridere, aggiunse: «Forse<br />
potresti risolvere tutti i tuoi problemi rivolgendoti a qualche<br />
buon restauratore! Devi però prima essere ben sicura che quello<br />
sia veramente in gamba, visto che sei un raro reperto archeologico<br />
e per questo devi essere trattata con mille attenzioni!»<br />
Monocolo questa volta aveva proprio esagerato…<strong>Mafalda</strong>,<br />
inferocita com’era, divenne tutta rossa per la rabbia, e il suo viso<br />
si riempì di numerose macchie color verde-marcio, tipiche delle<br />
streghe quando sono proprio furiose. La sua temperatura corporea<br />
doveva essersi innalzata almeno sui 200° Fahrenheit, e dalle<br />
narici e dalle orecchie fuoriusciva un denso vapore azzurrognolo,<br />
accompagnato da un lungo e lacerante fischio, come quello di<br />
un treno a vapore.<br />
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Excerpt of the full publication