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Pubblicazione - Museo d'arte contemporanea di Luzzana

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da FAVOLE DI ESOPO ed. Giunti Marzocco, 1988<br />

SE IL MONDO SI FORMASSE NEL SEGNO DI ATTILIO<br />

Una chiave speciale potrebbe aprire la porta <strong>di</strong> questa mostra: quella<br />

dell’umorismo. Una chiave <strong>di</strong> lettura più complessa da spiegare che da<br />

sperimentare: è tutto un mondo che ne può aprire un altro, sconfinando dal<br />

significato comunemente attribuito al concetto <strong>di</strong> umorismo, il quale si pensa<br />

in<strong>di</strong>chi solo e semplicemente ciò che fa ridere. La prospettiva umoristica può<br />

rivelarsi un efficace modo <strong>di</strong> osservare e rappresentare in profon<strong>di</strong>tà l’opera<br />

<strong>di</strong> Attilio Cassinelli in arte Attilio, quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> leggere, con occhi più vicini ai suoi,<br />

le «Fiabe al castello». Non a caso questa mostra finisce per capovolgere<br />

umoristicamente i ruoli: stavolta non è il pubblico più giovane ad aver forse<br />

bisogno <strong>di</strong> testi esplicativi e laboratori <strong>di</strong>dattici. Non a caso la mostra squaderna<br />

umoristicamente le carte: le illustrazioni - che, per un bambino, vengono<br />

prima del testo e, per un lettore, nascono per rendere più chiare le parole -<br />

sono in molti casi esposte fuori testo e qui illustrate per iscritto, con la<br />

consapevolezza che quando l’arte riesce ad essere semplice e ancora più<br />

imme<strong>di</strong>ata <strong>di</strong> quanto non sia per natura, scriverne in modo adeguato si fa più<br />

complesso. Come cogliere e restituire il peso della leggerezza proprio <strong>di</strong> un<br />

genere letterario come la fiaba, <strong>di</strong> autori come Esopo, Fedro e Collo<strong>di</strong>, <strong>di</strong> un<br />

illustratore <strong>di</strong> opere per l’infanzia come Attilio? Forse dal principio, cioé dal<br />

segno, da cui l’arte stessa ha avuto inizio.<br />

È segno che forma quello <strong>di</strong> Cassinelli, per rendere vivo e visibile quel che è<br />

fatto della sostanza dell’immaginazione e resterebbe invisibile. Il segno <strong>di</strong><br />

Attilio nasce lieve su una quadrettatura a matita del foglio, dove l’inesauribile<br />

potenzialità della fantasia prende forma, dovendo subito misurarsi con un<br />

linguaggio artistico che non è per nulla improvvisato. Così il segno <strong>di</strong>viene<br />

forma geometrica a due <strong>di</strong>mensioni, trovando «il perimetro dell’allegria, la<br />

<strong>Museo</strong> d’Arte Contemporanea<br />

<strong>di</strong> <strong>Luzzana</strong> - Donazione Meli

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