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catalogo mostra - Galleria Monopoli

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Subtile<br />

<strong>Galleria</strong> <strong>Monopoli</strong>, Milano<br />

15 Settembre - 31 Ottobre<br />

Testi a cura di<br />

Andrea Fiore<br />

Matteo Meneghini


“Pier Virgilio Fogliati è un alchimista del nostro<br />

tempo: l’oro che genera è quello più puro più autentico<br />

e lucente che ci sia concesso: l’oro splendente dell’immaginazione,<br />

della creazione fantastica; è la favola<br />

più bella e più preziosa che l’uomo riesca a<br />

difendere nell’inquieta, allarmante previsione del nostro<br />

domani, quella che forse, ancora, ci salverà”.<br />

LARA VINCA MASINI, Fogliati, <strong>Galleria</strong> il Fiore, Firenze<br />

1970.<br />

“Fogliati concepisce l’universo come un insieme di<br />

eventi strettamente connessi tra loro e, quel che più<br />

conta, in un rapporto di continuità con l’essere umano.<br />

Se questi eventi ci appaiono discontinui, se ci sembrano<br />

diversi da noi e a noi estranei, ciò dipende solo<br />

dalla nostra inerzia immaginativa, dalla nostra distrazione”.<br />

FILIBERTO MENNA, Piero Fogliati, <strong>Galleria</strong> dell’Obelisco,<br />

Roma 1974.<br />

“Fogliati si apposta in luoghi strategici, in cui la<br />

percezione del mondo che ci circonda è in qualche misura<br />

messa in discussione, squilibrata, laddove il vedere,<br />

l’udire, il sentire e comprendere si <strong>mostra</strong>no<br />

particolarmente adatti a captare informazioni sorprendenti<br />

e perciò stesso portatrici di godimento estetico”.<br />

CLAUDE FAURE, Vedere, Non Vedere, Musèe die la Villette,<br />

Parigi 1992.


Piero Fogliati<br />

Piero Fogliati è un progettista di emozioni.<br />

Spesso ci s’imbatte in artisti che veleggiano nella più<br />

astratta fantasia e concedono un contributo meramente<br />

ideale della propria visione artistica, Piero Fogliati,<br />

invece, concentra il proprio interesse artistico tanto<br />

nell’ideare quanto nel costruire.<br />

Abbandonata la tavolozza e il pennello, Fogliati di<strong>mostra</strong><br />

la propria volontà artistica attraverso la ricerca<br />

tecnica, impiegando lo spazio che lo circonda come<br />

fosse una tela infinita.<br />

La tendenza della critica a rintracciare la matrice del<br />

percorso artistico di Piero Fogliati spesso trova un<br />

punto di partenza negli esperimenti di Laszlo Moholy-<br />

Nagy (1895-1946) e nell’Arte Programmata, oppure, ancor<br />

prima, avanza alcune attinenze con il gruppo Cobra; in<br />

realtà, non possiamo fare altro che intendere questi<br />

passaggi solo come dei suggestivi momenti di incontro<br />

con alcuni percorsi artistici, certamente determinanti<br />

per la sua formazione, ma che l’artista non sceglierà<br />

mai di sposare.<br />

Senza impelagarci in faticosi atteggiamenti edonistici<br />

di raffronto tra il lavoro di Fogliati e le precedenti<br />

esperienze artistiche, dovremmo comprendere che l’artista<br />

torinese è da sempre affascinato dal rapporto tra<br />

arte e tecnica, una relazione che da sempre raccoglie<br />

consensi tra geniali personalità, ma è impossibile tentare<br />

di includerlo in una corrente artistica.<br />

L’amicizia con Gianni Colombo (1937-1993), il cui ricordo<br />

è legato ad una immensa stima, non porta Fogliati<br />

ad avvicinarsi al Gruppo T, ma lo allontana dall’Arte<br />

Cinetica: l’artista intende la mutevolezza nelle sue<br />

opere solo come uno strumento per stimolare l’emozione<br />

dello spettatore, esprimendo in esso un mezzo e non un<br />

fine.


La sua introversa personalità non lo porta mai ad accogliere<br />

un gruppo artistico, pur assistendo con interesse<br />

allo sviluppo dell’arte a lui contemporanea,<br />

traendo solo degli stimoli ragionati con estrema autonomia<br />

e individualità: la sua ricerca implica un rapporto<br />

troppo intimo con il processo d’ideazione<br />

artistica per essere condiviso con un altro artista.<br />

Il dialogo tra materia e tecnica, nell’arte di Fogliati,<br />

non intende mettere solo in movimento oggetti,<br />

ma ha l’ambizione di rendere animato l’inanimato e tentare<br />

di cambiare la percezione dell’ambiente. La vera<br />

invenzione artistica di Fogliati non è l’opera, ma la<br />

sua percezione nell’ambiente che la circonda: lo spettatore,<br />

in questo modo, diviene parte dell’opera<br />

stessa. I lavori di Fogliati sono da intendere come dei<br />

segnali lanciati da un mondo ideale con l’intento di<br />

donare una speranza per il benessere comunitario.<br />

L’isolamento dell’artista torinese, il suo instancabile<br />

lavoro all’interno della sua fantastica officina,<br />

ci fa comprendere che l’intento del suo percorso artistico<br />

è quello di realizzare opere avulse da ogni connotato<br />

temporale e che possano essere costruite<br />

fisicamente.<br />

Piero Fogliati è costruttore di sogni; la sua pragmatica<br />

tendenza di ricercare un modo concreto per fabbricare<br />

le proprie opere, lo rende un artista<br />

eccezionale che, da sempre, trova nel rapporto tra arte<br />

e tecnica l’essenziale motivo della sua esistenza artistica.<br />

Andrea Fiore


Piero Fogliati, storia di una Città Fantastica.<br />

Il percorso artistico di Piero Fogliati inizia nella<br />

Torino dell'estrema produzione di Felice Casorati<br />

(1883-1963). La breve parentesi pittorica del giovane<br />

artista torinese è testimoniata dalla <strong>mostra</strong> del 1957,<br />

tenutasi presso la Saletta Metro Cristallo a Torino,<br />

in occasione della quale Fogliati inizia a muovere le<br />

prime esperienze nell’ambito dell’arte.<br />

L’interesse nei confronti della sperimentazione, nella<br />

fine degli anni cinquanta ancora legata alla pittura,<br />

porta il giovane Fogliati a comprendere che il suo intento<br />

principale è la necessità di uscire fuori dalla<br />

superficie pittorica del quadro. L’esigenza di proiettare<br />

le sue creazioni fuori dalla tela diventa presto<br />

un’ossessione che lo induce ad un radicale cambiamento:<br />

il drastico abbandono del pennello e della tela. Questo<br />

non implica un allontanamento dall’arte, ma al contrario,<br />

Fogliati riesamina totalmente il suo lessico artistico<br />

e da questo momento in poi lo spazio diviene la<br />

sua tela e gli strumenti tecnici diventano i suoi pennelli.<br />

L’amore di Fogliati per la tecnica, dagli anni sessanta,<br />

lo lega in maniera indissolubile al suo percorso<br />

di ricerca artistica.<br />

La frequentazione del gruppo CIRA (Centro di Cooperazione<br />

per un Istituto Internazionale di Ricerca Artistica)<br />

e di Piero Simondo (1928), rende Fogliati sempre<br />

più recettivo nei confronti delle problematiche che legano<br />

l’arte alla tecnica. La comprensione dell’esperienza<br />

tedesca di Bauhaus, per Fogliati, non<br />

rappresenta un modello da perseguire, ma solo una realtà<br />

che lo incoraggia nel suo difficoltoso percorso<br />

artistico.<br />

L’artista torinese, nella fine degli anni sessanta, di<strong>mostra</strong><br />

attraverso la creazione della ‘Luce Sintetica’<br />

la possibilità di poter andare fuori dalla superficie<br />

del quadro ed irrompere nell’ambiente.


La ‘Luce Sintetica’, chiamata anche ‘Luce Fantastica’,<br />

è ottenuta proiettando una rapida e ordinata successione<br />

dei colori: blu, verde, arancione e viola; la<br />

successione cromatica proiettata dalla sorgente luminosa<br />

è percepita attraverso il colore bianco, che rappresenta<br />

la fusione ottica dei colori che la<br />

compongono. In questo modo è prodotta una luce instabile<br />

che, quando illumina oggetti in movimento, tende<br />

a scomporsi nei colori che la costituiscono.<br />

La ‘Luce Sintetica’ rappresenta per Fogliati il primo<br />

strumento di ricerca artistica per la realizzazione<br />

delle sue installazioni ambientali urbane, intese, fino<br />

agli inizi degli anni sessanta, solo come interessanti<br />

fantasie utopiche. L’impiego della Luce Sintetica, modulata<br />

attraverso strumenti tecnici, porta Fogliati<br />

alla realizzazione del suo primo intento artistico:<br />

quello di colorare ogni goccia di pioggia con i colori<br />

del prisma di Newton. Nasce così il Prisma Meccanico,<br />

la prima opera da inserire in una serie d’installazioni<br />

ambientali urbane che Fogliati chiamerà la ‘Città Fantastica’.<br />

Le opere di Fogliati trovano nella sua ‘Città Fantastica’<br />

la naturale ambientazione e concorrono per la<br />

creazione di una realtà che si propone di migliorare,<br />

attraverso i mezzi tecnici, la qualità di vita.<br />

In questo contesto sono da inserire le opere esposte<br />

in questa <strong>mostra</strong>: Fiore Sibilante, le Forme di Buio,<br />

la Luce Solida e Reale Virtuale. L’idea di Piero Fogliati<br />

per la realizzazione della Città Fantastica è<br />

di creare un insieme di opere progettate attraverso<br />

degli intenti artistici senza tempo.<br />

Andrea Fiore


Piero Fogliati, Città fantastica anno 1972


Fiore Sibilante<br />

1966<br />

L’opera è costituita da un albero metallico rotante sul<br />

quale è fissato un perno che supporta quattro bacchette<br />

con l’estremità dipinta di bianco. Un generatore di<br />

corrente discontinua permette alle bacchette di modificare<br />

la propria flessione attraverso una velocità di<br />

rotazione variabile. Le aste d’acciaio, mentre ruotano,<br />

producono un sibilo ed una forma bianca virtuale che<br />

modifica il suo andamento in relazione alla velocità<br />

di rotazione a cui le bacchette sono sottoposte.<br />

Il ‘Fiore Sibilante’ nasce nel complesso dei progetti<br />

della ‘Città Fantastica’, inizialmente con valore<br />

esclusivamente acustico, solo in un secondo momento fu<br />

compreso il potenziale valore estetico.<br />

L’opera rappresenta uno dei primi progetti d’intervento<br />

urbano per la realizzazione dello ‘Strumento a vento<br />

produttore di puri suoni armonici nella Città Fantastica’.<br />

Il valore estetico fu compreso solo in seguito da Fogliati,<br />

il quale, dipingendo di bianco l’estremità<br />

delle bacchette diede all’opera una potenziale valenza<br />

estetica visiva attraverso la sua modulazione dinamica.<br />

L’idea progettuale del ‘Fiore Sibilante’ porterà in seguito<br />

alla realizzazione di un‘Congegno Fonoplastico a<br />

Vento’ che prenderà il nome di‘Anemofono’ (1968).<br />

L’opera è da considerare inedita;il‘Fiore Sibilante’,<br />

seppur risalga alla prima produzione di Piero Fogliati,<br />

non è mai stato presentato in occasione di mostre personali<br />

o collettive.


PRISMA MECCANICO<br />

1992 (1967)<br />

L’opera è composta da un disco bianco in alluminio che<br />

ruota rapidamente sul quale un proiettore riproduce un<br />

fascio di Luce Sintetica. Il disco, in seguito al suo<br />

movimento rotatorio, crea una sfera virtuale che colpita<br />

dalla Luce Sintetica ne svela i colori e palesa<br />

degli spicchi colorati che sfumano in successione.<br />

L’ombra, generata dal riflesso del disco colpito dalla<br />

Luce Sintetica, è formata da un passaggio di colori<br />

complementari a quelli impressi sui dischi in rotazione.<br />

Il Prisma Meccanico rappresenta il primo esperimento<br />

che utilizza l’invenzione della Luce Sintetica e rappresenta<br />

la realizzazione della più formidabile impresa<br />

di Piero Fogliati: quella di di<strong>mostra</strong>re la possibilità<br />

di colorare la pioggia, nella Città Fantastica, concedendo<br />

al movimento di ogni goccia una propria identità<br />

cromatica.<br />

Una variante dell’opera, che aveva quattro rotori, fu<br />

presentata per la prima volta a Roma nell’ottobre del<br />

1970, in occasione della <strong>mostra</strong> personale presso la<br />

galleria Studio Farnese, proposta al pubblico con il<br />

titolo di Rivelatore cromatico cinetico (fotostruttura<br />

acromatica/cromatica).


FLEXIMOFONO<br />

2002 (1967)<br />

L’opera è costituita da una serie di molle di acciaio<br />

armonico fissate ad una piastra di ferro; quando le<br />

molle sono sollecitare attraverso un movimento emettono<br />

delle sonorità la cui intensità varia dalle dimensioni<br />

del Fleximofono.<br />

Il lavoro rappresenta uno strumento per la sonorizzazione<br />

dei venti, ma la scelta delle molle riconosce<br />

anche un carattere estetico. La volontà dell’artista è<br />

di creare una scultura leggera capace di generare effetti<br />

sonori integrati ad un valore estetico visivo.<br />

Il lavoro è esposto per la prima volta nel febbraio del<br />

1970, in occasione della <strong>mostra</strong> personale tenuta presso<br />

la galleria Il Fiore di Firenze, col titolo di Strutture<br />

sonore a molle. L’opera è donata da Fogliati nel<br />

1967 al Museo Sperimentale di Torino ed è in seguito<br />

esposta alla <strong>Galleria</strong> d’Arte Moderna, col titolo Scultura<br />

sonante, fino all’autunno del 1998. Nella personale<br />

del 1970, Fogliati presenta allo Studio Farnese<br />

di Roma due Fleximofoni sul quale <strong>catalogo</strong> è descritto<br />

come un complesso meccanico generatore di rumore siderodiafonico.<br />

Nel <strong>catalogo</strong> della personale allestita<br />

presso la galleria Martano di Torino, nel febbraio del<br />

1972, Fogliati definisce il Fleximofono come un «risuonatore<br />

complesso meccanico a molle in simpatia sonora».


EURITMIA EVOLUENTE<br />

1970<br />

L’opera è costituita da un anello bianco collegato a<br />

un motore elettrico per mezzo di un sottile filo di<br />

nylon; il motore fa ruotare il filo e trasmette un movimento<br />

all’anello, che parte da una posizione verticale<br />

e s’inclina gradualmente attraverso un moto<br />

ondulatorio crescente.<br />

L’intento dell’artista è di tirare fuori un’anima<br />

dall’oggetto, attivando un movimento, che pare autonomo,<br />

come in un corpo plastico dotato d’imprecisa vitalità.<br />

L’opera non è da considerare un lavoro di Arte Cinetica:<br />

Fogliati non concentra il suo fine nel movimento<br />

dell’oggetto, ma nella percezione di intendere l’anello<br />

come una forma di vita autonoma.<br />

Il progetto è realizzato negli anni settanta, ma la<br />

prima esposizione avviene nel 1992 in Villa della Tesoriera<br />

a Torino, in occasione della <strong>mostra</strong>: Anteprime<br />

Teatro. Compagnie Emergenti dell’Europa Contemporanea.<br />

Mondi armonici. Installazioni di Artisti Italiani.


Luce Solida<br />

1971<br />

L’opera è composta da una scatola di colore nero all’interno<br />

della quale una fonte luminosa si propaga tra<br />

le pareti di colore bianco; la luce può essere osservata<br />

attraverso un foro circolare posto sulla superficie<br />

del contenitore.<br />

La porzione di luce si osserva dall’esterno come fosse<br />

sullo stesso piano della superficie del contenitore<br />

producendo «un fenomeno di completamento del foro con<br />

una superficie luminosa talmente omogenea da sembrare<br />

un foglio di carta bianchissima che completa il foro<br />

stesso» (Fogliati).<br />

L’intento che propone l’artista è di offrire al visitatore<br />

la sensazione di osservare una luce bianca purissima<br />

della quale non può essere percepita una<br />

dimensione precisa. Secondo Fogliati «appare uno spazio<br />

di luce senza dimensione, un tondo luminoso che non<br />

offre più la possibilità di vedere la profondità […]<br />

in realtà quest’opera produce assenza di dimensione<br />

come se fosse un pezzo di cielo in cui non si può calcolare<br />

esattamente la profondità».<br />

L’opera nasce dal progetto dell’installazione ambientale<br />

chiamata Edicola di Luce, compresa nei progetti<br />

della Città Fantastica, che consiste in un ambiente interno<br />

colmo di luce, come immersa in una fitta nebbia<br />

luminosa, in cui lo spettatore perde la percezione del<br />

contenitore e di se stesso.<br />

La Luce Solida presenta un forte legame con la precedente<br />

opera Riflettore di luce pura adimensionale<br />

(1970) che perseguiva i medesimi intenti: produrre una<br />

luce bianca purissima senza una dimensione precisa.


FORME DI BUIO<br />

1976 (1967)<br />

L’opera è costituita da tre bacchette inclinate collegate<br />

a tre eliche in grado di ruotare grazie ad un motore<br />

posto all’interno della base.<br />

Il movimento rotatorio, sostiene Fogliati, comporta<br />

un’impressione di staticità: «la rotazione mi è servita<br />

a far muovere le eliche, ma in realtà mettendosi da<br />

molto lontano si vede soltanto una figura. E’ un’assenza<br />

di luce in quello spazio. Il procedimento non recupera<br />

la luce, ma il buio. Il nero non riflette più<br />

la luce, me la sottrae».<br />

La scomparsa della consistenza materica crea una percezione<br />

di vuoto e <strong>mostra</strong> una forma oscura nel vuoto.<br />

L’opera è da includere tra le installazioni ambientali<br />

urbane che costituiscono la Città Fantastica ed è ispirata<br />

alle girandole poste sui tetti che Fogliati vide<br />

a Berna: «Mentre osservavo queste girandole, mi venne<br />

in mente che sarebbe stato interessante scavare la<br />

luce. Non plasmare la luce, ma poter creare un vuoto<br />

nella luce. Fare il negativo».


REALE VIRTUALE<br />

1993<br />

L’opera è composta da un’ampolla di vetro soffiato<br />

posta sopra una base con all’interno un proiettore che<br />

genera un fascio luminoso verticale dentro l’ampolla.<br />

Un truciolo di colore bianco è sospeso al centro dell’ampolla<br />

attraverso un filo ed è illuminato dal proiettore;<br />

come in una macchina fotografica la lente<br />

dell’obiettivo ricrea un’immagine speculare e ribaltata<br />

sulla pellicola, così l’ampolla crea l’immagine<br />

virtuale del truciolo.<br />

L’intento dell’opera è di far percepire all’osservatore<br />

due oggetti attraverso un gioco ottico, il truciolo è<br />

avvertito insieme alla sua controparte speculare virtuale.<br />

Un collegamento posto fuori l’ampolla stimola<br />

la partecipazione dello spettatore che può intervenire<br />

manualmente muovendo il truciolo: l’oggetto reale intraprende<br />

una sorta di danza che anima la sua controparte<br />

virtuale attraverso dei suggestivi giochi ottici.<br />

L’opera, anche se realizzata negli anni novanta, consegue<br />

con coerenza gli intenti progettuali presenti<br />

nella Città Fantastica: Reale Virtuale è da inserire,<br />

nonostante il balzo cronologico, nello stesso contesto<br />

delle opere realizzate tra gli anni sessanta e settanta<br />

per le installazione ambientali urbane ed particolar<br />

riferimento alle sculture di sola luce.<br />

Reale Virtuale è stato presentato per la prima volta<br />

nel 1993 in occasione della <strong>mostra</strong> Real Virtuel presso<br />

la Galerie Luc Queyrel di Parigi.


Fissazioni<br />

«Il disegno dà forza al mio pensiero ed è un modo per<br />

conservare le idee, come un diario di bordo. Attraverso<br />

il disegno fisso quello che vorrei realizzare».<br />

(Piero Fogliati)<br />

I primi esempi di ‘Fissazioni’ risalgono agli anni sessanta<br />

e sono dei fogli bianchi, spesso legati all’ambizioso<br />

programma urbano della Città Fantastica.<br />

Il valore estetico delle prime ‘Fissazioni’ è di natura<br />

essenziale ed immediata, questo dichiara un allontanamento<br />

dell’artista dalla sua prima formazione pittorica<br />

degli anni cinquanta. L’aspetto delle Fissazioni, principalmente<br />

a partire dagli anni novanta, presenta una<br />

notevole ricercatezza cromatica e dichiara una sorta<br />

di ritorno, quasi per diritto acquisito, all’origine<br />

del Fogliati pittore; un diritto esercitato attraverso<br />

l’orgoglio del raggiungimento della sua maturazione artistica,<br />

tra consapevolezza dei propri sforzi e malinconiche<br />

memorie.<br />

Le Fissazioni rappresentano il punto d’incontro tra la<br />

ricerca progettuale ed il valore artistico: rivelano<br />

il modo di concepire la realtà da parte di Piero Fogliati<br />

attraverso l’intimità del supporto cartaceo.


S.T. 2005 cm 34x31<br />

S.T. 2010 cm 35x40


S.T. 1967 cm 50x38<br />

S.T. 2005 cm 44x49


S.T. 1973 cm 18x33<br />

S.T. 1979 cm 32x25


S.T. 1980 cm 37,5x32<br />

S.T. 1988 cm 31x25


S.T. 2011 cm 38x26<br />

S.T. 2011 cm 41x37


S.T. 2010 cm 49,5 x 65<br />

S.T. 2011 cm 39x47


LARA-VINCA MASINI<br />

dal Dizionario del<br />

FARE ARTE CONTEMPORANEO<br />

UNIVERSALE SANSONI 1992<br />

Fogliati Piero (Canelli, Torino) artista italiano. Dagli<br />

anni Sessanta esplora i limiti fisici ed espressivi della<br />

percezione. Ha sperimentato il suono, il movimento, l'ottica,<br />

la luce, tentando, sempre, di cogliere quanto possa<br />

poeticamente essere espresso in quel corridoio inesplorato<br />

che sta tra scienza e arte. Lavora «sull'azzardo delle ipotesi<br />

più precarie della scienza», manipolando i suoi strumenti<br />

fino a trasformarli in provocatori ed evocatori di<br />

sogno. La sua è stata spesso definita un'“arte immateriale”<br />

che «non può pretendere di rigenerare la materia stessa:<br />

ed è a questo progetto che Fogliati pensa spesso di ricostruire<br />

l'universo dapprima con la macromateria e quindi<br />

con la monomateria mentre gode un mondo a costruire i suoi<br />

dispositivi meccanici ed elettrici da esibire in bella<br />

vista come altrettanti deus-ex-machina di un teatro» (Tomaso<br />

Trini).<br />

Egli ha sempre mirato, col suo lavoro, a coinvolgere l'ambiente,<br />

fino a farsene strumento e mezzo di esplicazione<br />

fantastica; per cui l'uso della tecnica e della sperimentazione,<br />

e la stessa ‘scoperta scientifica’, si fanno, appunto,<br />

mediazione di una precisa volontà di trasformazione<br />

totale delle strutture visive del panorama abituale dell'uomo.<br />

Dal Complesso per strutture a luce tridimensionale e mobili<br />

(una sorta di materializzazione tridimensionale di strutture<br />

luminose in movimento, di grande forza evocativa e di<br />

coinvolgimento ambientale) al Complesso di luce pura; alle<br />

Strutture sonore a molle, ai molti progetti realizzati su<br />

scala urbana e territoriale come l'Auditorium a rumore, le<br />

Strutture-edifici, correttive del rumore ambientale; al Liquimofono,<br />

al Boomerang acustico, fino alle idee per la<br />

città, che sembrano anche voler recuperare e reinventare<br />

alcuni sogni di Yves Klein (la trasformazione dei venti in<br />

sculture di vento, la colorazione della pioggia). Alla<br />

Biennale di Venezia del 1986 Fogliati presentava L'edicola<br />

delle apparizioni, «un ambiente per eventi di luce ricreati<br />

dal visitatore tramite procedimenti e impulsi». Sono la<br />

forza e la felicità di una fantasia inesauribile che trasformano<br />

in una potenzialità artistico-estetica la vasta<br />

conoscenza scientifica e la passione di Fogliati per quanto<br />

investe le possibilità della visione e del suono.


PIERO FOGLIATI<br />

Nato a Canelli (Asti) nel 1930. Vive e lavora a Torino.<br />

Biografia<br />

Mostre personali<br />

2009 Giarole (Alessandria), Castello Sannazzaro, Fotofo<br />

neide<br />

2008 Valenza (Alessandria), <strong>Galleria</strong> Rino Costa.<br />

2008 Torino, Claudio Bottello Contemporary, La città fan<br />

tastica<br />

2007 Pistoia, Fattoria di Celle – Collezione Gori, Piero<br />

Fogliati. Utopia possibile?<br />

2004 Valenza (Alessandria), <strong>Galleria</strong> Rino Costa.<br />

2003 Torino, Tendoni di Ponte Mosca, Piero Fogliati il<br />

poeta della luce.<br />

2002 Casale M.to (Alessandria), <strong>Galleria</strong> Rino Costa<br />

1996 Mulhouse, Musée de l’Électricité<br />

1994 Casale M.to, <strong>Galleria</strong> Rino Costa<br />

1993 Paris, Galerie Luc Queyrel, Reel-Virtuel<br />

1992 Paris, Musée de La Villette, Sculpter l’invisible<br />

1989 Milano, Valeria Belvedere<br />

1982 Pesaro, <strong>Galleria</strong> Deposito Figure, Luce e Vento<br />

1981 Genève, Galerie Voir<br />

1974 Roma, <strong>Galleria</strong> dell’Obelisco<br />

1972 Torino, <strong>Galleria</strong> Martano<br />

1971 Milano, <strong>Galleria</strong> Il Naviglio<br />

1970 Firenze, <strong>Galleria</strong> Il Fiore<br />

Roma, Studio Farnese<br />

1957 Torino, Saletta Metro Cristallo, 15 quadri di Piero<br />

Fogliati.<br />

Mostre Collettive<br />

2011 - Guarene d'Alba (CN), Palazzo Re Rebaudengo, Fonda<br />

zione Sandretto Re Rebaudengo, Vedere un oggetto, ve<br />

dere la luce<br />

- Milano, Triennale Bovisa, Happy tech. Macchine dal<br />

volto umano<br />

2010 - Lugano, Mya Lurgo Gallery, Immersi in un mare di<br />

luce<br />

- Shangai, Shanghai Urban Planning Exhibition Center,<br />

Contemporary Energy. Italian Attitudes


2009 - Finalborgo (Savona), Convento di Santa Caterina,<br />

Vegetando<br />

- Saluzzo (Cuneo), La Castiglia di Saluzzo, ESM<br />

Energie Sottili della Materia<br />

2008 - Novi Ligure (Alessandria), Museo dei Campionis<br />

simi, '900. Cento Anni di Creatività in Piemonte<br />

- Torino, Città di Torino - Divisione Servizi Cul<br />

turali, In sede: viva il disegno<br />

- Winterthur (Switzerland), Technorama - The Swiss<br />

Science Center, Licht. Kunst. Werke.<br />

- Graz (Austria), Neue Galerie am Landesmuseum Jo<br />

anneum, Viaggio in Italia Italienische Kunst 1960-<br />

1990 - Gent (Belgium), Zebrastraat/ZKM, Biennale for Di<br />

gital Art (Update II)<br />

- Reggio Emilia, Officina delle Arti, (Im)materiale<br />

- Scala (SA), Museo M.U.S.C.A., Materiale-Immate<br />

riale<br />

- Roma, Palazzo delle Esposizioni, Il mito della ve<br />

locità<br />

- Shangai – Urban Planning Exhibition Center, Bei<br />

jing – China National Academy of Painting, Shenzhen<br />

– He Xiagning Art Museun, Energie sottili della ma<br />

teria – Subtle energies of matter<br />

2007 - Ivrea, Officine H, Il Cinetismo sub-cisalpino.<br />

Arte programmata ieri ed oggi<br />

- Limone sul Garda, Sedi varie, Energia catturata<br />

- Milano, <strong>Galleria</strong> Fonte d’Abisso, Arte come archi<br />

tettura. Una lettura futurista<br />

2006 - Alta Langa – Siti vari, Associazione cultu<br />

rale Il Fondaco, Via del Sale<br />

- Karlsruhe (Germany), ZKM / Museum of Contemporary<br />

Art, FASTER! BIGGER! BETTER! Signet works of the<br />

collections<br />

2005 - Torino, <strong>Galleria</strong> Martano, Dal progetto all’Opera<br />

- Valenza (Alessandria), <strong>Galleria</strong> Rino Costa.<br />

2004 - Torino, Gas Artgallery e Centre Culturel Français<br />

de Turin, Pas de trois<br />

- Bosco Marengo (Alessandria), Convento di Santa<br />

Croce, Il rumore del mondo<br />

- Isola Del Gran Sasso D'italia (Teramo), Museo<br />

Stauros d’Arte Sacra Contemporanea, XI Biennale<br />

d’Arte Sacra Contemporanea, Padre nostro. Dal<br />

l’ascesi aniconica alla contemplazione iconica


2003 - Camino (Alessandria), Castello di Camino, RisAlto<br />

- Friedrichshafen (Germany), Zeppelin Museum Frie<br />

drichshafen, Licht aus Bozen - Werkzeug aus Düs<br />

sel dorf<br />

2001 - Roma, Museo d’Arte Moderna. Le tribù dell’Arte<br />

- Torino, Lingotto, Next. Bit, dna e sonde spaziali<br />

2000 - Manta (Cuneo), S. Maria del Monastero, 23° Festi<br />

val Spazio Arte “Gli Spazi Immaginari”<br />

1999 - Torino, GAM - <strong>Galleria</strong> Civica d’Arte Moderna e<br />

Contemporanea, Costruire una collezione<br />

- Milano, Fondazione Stelline, Wunderkammer<br />

- Roma, XIII Quadriennale di Roma – Palazzo delle<br />

Esposizioni, Proiezioni2000<br />

1998 - Winterthur (Switzerland), Technorama -The Swiss<br />

Science Center, In reich der sinne<br />

- Torino, CEPU, Di… segno italiano<br />

1997 - Nagoya (Japan), “Artec97” - The 5th International<br />

Biennale in Nagoya<br />

- Bolzano, Museion - Museo d’arte moderna e contem<br />

poranea, Versus 2000<br />

- San Gimignano (Siena), <strong>Galleria</strong> Continua, Invita<br />

1996 - Verzuolo (Cuneo), Palazzo Drago, Il castello del<br />

Drago. I mostri all’attacco<br />

- Milano, Accademia delle Belle Arti di Brera, Arte<br />

e Scienza<br />

- Napoli, Fondazione IDIS, Futuro Remoto 1996: nasce<br />

La Città della Scienza<br />

1995 - Torino, L’Uovo di Struzzo, La stanza dell’artista<br />

- Torino, Promotrice delle Belle Arti, ARSLAB. I<br />

sensi del Virtuale<br />

1994 - Winterthur (Switzerland), Technorama - The Swiss<br />

Science Center, Lichtspielerein<br />

- Perugia, Centro Espositivo Rocca Paolina, Trilogia<br />

- Parma, <strong>Galleria</strong> d’Arte Contemporanea, Macchine<br />

d’Artista<br />

1993 - Reims (France), CNAT - Centre National d'Arts et<br />

Technologies, L’Art et la lumière. Créations d’ima<br />

ges virtuelles<br />

- Marostica (Vicenza), Castello Inferiore, 6ª Bien<br />

nale d’Arte Contemporanea "La macchina del senso”<br />

- Bolzano, Museion - Museo d’Arte Moderna e Contem<br />

poranea, Sound<br />

- Bologna, Palazzo di Re Enzo, Cybernauti. Un mondo<br />

rovesciato<br />

- Torino, GAM - <strong>Galleria</strong> Civica d’Arte Moderna e<br />

Contemporanea, Il Novecento


1992 - Bologna, Università, Electronica<br />

- Paris, Musée de La Villette, Pavillon Tusquets,<br />

Frèquences Lumineuses<br />

- Torino, Villa della Tesoriera, Mondi Armonici<br />

- Alessandria, Palazzo Cuttica, Avanguardie in Pie<br />

monte: 1960/1990<br />

- Parma, <strong>Galleria</strong> d’Arte Contemporanea, Oro<br />

- Paris, Musée de La Villette, Pavillon Tusquets, Au<br />

défi des Technosciences<br />

1991 - Bolzano, Museion - Museo d'Arte Moderna e Contem<br />

poranea, Ultra Lux<br />

- Reims (France), CNAT - Centre National d'Arts et<br />

Technologies, Les artistes et la lumière<br />

- Padova, Comune di Padova, XV Biennale internazio<br />

nale del Bronzetto e della Piccola Scultura<br />

1990 - Torino, <strong>Galleria</strong> Bottello Arte, Oltreluce.<br />

Metafore e forme della luce 1960-1990<br />

- Torino, <strong>Galleria</strong> Caruso L’Uovo di Struzzo, Techni<br />

camente<br />

- Barcelona, Galería Alfonso Alcolea, LLUM<br />

1989 - Milano, Padiglione d’Arte Contemporanea; Lyon,<br />

ELAC - Espace Lyonnais d’Arts Contemporaines,<br />

Verso l’Arte Povera<br />

- Torre Pellice, XXXIX Mostra d’Arte Contemporanea<br />

“Linguaggio Simulato”<br />

Milano, Comune di Milano e Cooperativa Nuova Intra<br />

presa, Milano-Poesia<br />

1986 - Venezia, XLII Biennale Internazionale d’Arte “Arte<br />

e Scienza”<br />

- Genova, Villa Croce, Itinerari dell’avanguardia.<br />

Un museo sperimentale da Genova a Torino<br />

1985 - Rivoli (Torino), Museo d’Arte Contemporanea Ca<br />

stello di Rivoli, Il Museo Sperimentale di Torino.<br />

Arte italiana degli anni Sessanta nelle collezioni<br />

della <strong>Galleria</strong> Civica d’Arte Moderna<br />

1983 - Cagliari, <strong>Galleria</strong> Comunale, Gli artisti e le<br />

opere<br />

1982 - Milano, Comune di Milano e Cooperativa Intrapresa,<br />

MilanoSuono - Progetto Savinio<br />

- Cesena, Regione Emilia Romagna, Suono e Spazio<br />

- Aosta, Tour Fromage e Castello Gamba, Segni in<br />

atto movimenti nell’arte e nello spettacolo<br />

1981 - Milano, Teatro di Porta Romana, Eventi Luminosi<br />

per lo spettacolo Banana Lumière<br />

1980 - Frankfurt, Galerie Loehr


1978 - Venezia, XXXVIII Biennale Internazionale d’Arte<br />

- Firenze, Palazzo Strozzi, VI Biennale In<br />

ternazionale della Grafica<br />

- Aosta, 1ª Rassegna-spettacolo Castelli Valdostani<br />

1974 - Firenze, <strong>Galleria</strong> Giorgi, Segno Settantaquattro<br />

- Torre Pellice, XXV Mostra d’Arte Contemporanea<br />

1973 - Martigny, XIV Comptoir de Martigny, Espressioni<br />

d’arte di Torino a Martigny<br />

1972 - Venezia, <strong>Galleria</strong> Il Naviglio<br />

- Torre Pellice (Torino), XXIII Mostra d’Arte Con<br />

temporanea<br />

1971 - Firenze, <strong>Galleria</strong> Flori, Accumulazioni. Cat. R.<br />

Barilli<br />

1970 - Imola (Bologna), Chiostri di San Domenico, Nuove<br />

Presenze nell’Arte Italiana<br />

- Torre Pellice (Torino), XXI Mostra d’Arte Contem<br />

poranea<br />

- Acireale (Catania), Palazzo Comunale, Rassegna<br />

d’Arte Contemporanea<br />

1969 - Bologna, Museo Civico<br />

- Torino, Istituto Bancario San Paolo, Linee della<br />

giovane arte torinese<br />

- Termoli (Campobasso), Premio Svevo<br />

1968 - Fiumalbo (Modena), 2° Incontro Internazionale “P<br />

arole sui muri”<br />

- Ferrara, Teatro Estense e Palazzo dei Diamanti,<br />

Spettacolo con Liquimofono<br />

- Torino, Società Promotrice di Belle Arti, Qua<br />

driennale Nazionale<br />

- Torino, Studio Informazione Estetica<br />

- Milano, <strong>Galleria</strong> Vismara, Incontri delle dieci<br />

“Arte Contemporanea”<br />

1964 - Alba (Cuneo), <strong>Galleria</strong> del Falò


BIBLIOGRAFIA dal 1957 al 2003<br />

1957<br />

F. JESI, 15 quadri di Piero Fogliati,<br />

presentazione in <strong>catalogo</strong> <strong>mostra</strong> Saletta<br />

Metro Cristallo, Torino. A. DRA-<br />

GONE, Piero Fogliati al Metro<br />

Cristallo, in "Il Popolo Nuovo", Torino,<br />

10 gennaio.<br />

1964<br />

R. REVIGLIO, Farà parlare di sè, in<br />

"Le Gazzette", Acqui, 29 marzo. R. RE-<br />

VIGLIO, Il Gruppo Cira presenta al<br />

Falò di Alba la sua rassegna, in<br />

"Lotte Nuove", Cuneo, 30 marzo.<br />

1966<br />

A. DRAGONE, Le mostre d'arte E' nato<br />

"L'Oggetto", in "Stampa Sera", Torino,<br />

11 ottobre.<br />

1968<br />

M. BERNARDI, Quasi 500 pittori in <strong>mostra</strong><br />

alla promotrice, in "La Stampa",<br />

Torino, 5 ottobre.<br />

A. DRAGONE, Vecchio e nuovo alla quadriennale,<br />

in "Stampa Sera", 5 ottobre.<br />

1969<br />

M. BERNARDI, Esperimenti di avanguardia,<br />

in "La Stampa", Torino, 25<br />

aprile.<br />

A. DRAGONE, Artisti torinesi dell'avanguardia,<br />

in "Stampa Sera", Torino,<br />

28 aprile.<br />

1970<br />

L.V. MASINI, A. PASSONI, presentazioni<br />

in <strong>catalogo</strong> <strong>mostra</strong> <strong>Galleria</strong> Il Fiore,<br />

Firenze, gennaio febbraio.<br />

C. MARSAN, Piervirgilio Fogliati, in<br />

"La Nazione", Firenze, 4 Febbraio.<br />

C. POPOVICH, Sculture di vento di Fogliati,<br />

in "L'Unità", Firenze, 12 Febbraio.<br />

L. V. MASINI, Piervirgilio Fogliati,<br />

in Nuove Presenze dell'Arte Italiana,<br />

<strong>catalogo</strong> <strong>mostra</strong> Biennale di Imola,<br />

giugno.<br />

L. V. MASINI, <strong>Galleria</strong> Il Fiore: P.Fogliati,<br />

in "Nac" n° 32, giugno.<br />

M. BANDINI, presentazione <strong>catalogo</strong><br />

della XXI Mostra d'Arte Contemporanea<br />

di Torre Pellice, agosto.<br />

A. DRAGONE, I quadri che ballano, in<br />

"La Stampa" Torino, 9 agosto.<br />

novembre.<br />

S. ORIENTI, Fogliati allo Studio Farnese,<br />

in "Il Popolo", Roma, 15 Novembre.<br />

G. DE MARCHIS, Piero Fogliati, in<br />

"L'Espresso" n°46, Roma, 15 Novembre.<br />

A. BOVI, Fogliati, in "Il Messaggero",<br />

Roma, 27 Novembre.<br />

A. PERRINI, Bragaglia l'indipendente,<br />

in "Lo Specchio", Roma, 29 Novembre.<br />

M. BANDINI, I sistemi di Piervirgilio<br />

Fogliati (Intervista), in "Gala" n°44,<br />

Milano, Novembre.<br />

L. V. MASINI, Fogliati, in "NAC" n°3,<br />

dicembre.<br />

1971<br />

L. TRUCCHI, presentazione in <strong>catalogo</strong><br />

<strong>mostra</strong> <strong>Galleria</strong> del Naviglio, Milano,<br />

febbraio.<br />

H. MARTIN, Three dimensional light, in<br />

"Art and Artist" n°62, Londra, maggio.<br />

A. PASSONI, segnalazione speciale in<br />

Catalogo Bolaffi.<br />

R. BARILLI, L. V. MASINI, A. PASSONI,<br />

in Accumulazioni, <strong>catalogo</strong> <strong>mostra</strong> <strong>Galleria</strong><br />

Flori, Firenze.<br />

1972<br />

M. BANDINI, Profilo di Piero Fogliati,<br />

in <strong>catalogo</strong> <strong>mostra</strong> <strong>Galleria</strong> Martano,<br />

Torino, febbraio.<br />

A. DRAGONE, Nella città dei suoni, in<br />

"Stampa Sera", Torino, 2 marzo.<br />

P. CHIAPATTI, Dal romanticismo di Sutherland<br />

alle utopie di Fogliati, in<br />

"L'Unità", 23 febbraio.<br />

F. ROSSO, Piero Fogliati, in "Arte e<br />

Società" n°2, Roma, marzo aprile.<br />

M. BANDINI, Arte e Scienza: per una<br />

nuova estetica del futuro, in "Arte e<br />

Società" n°2, Roma, marzo aprile<br />

M. BANDINI, Piero Fogliati, in "NAC"<br />

n°5, maggio<br />

A. PASSONI, presentazione in <strong>catalogo</strong><br />

<strong>mostra</strong> <strong>Galleria</strong> Giorgi, Firenze????<br />

G. ROMANO, presentazione in <strong>catalogo</strong><br />

XXXIII Mostra d'Arte Contemporanea di<br />

Torre Pellice, agosto.<br />

A. DRAGONE, Sintesi a Torre Pellice<br />

d'arte contem¬poranea, in "Stampa<br />

Sera", Torino, 22 agosto.<br />

A. DRAGONE, Avanguardia astratta degli<br />

anni Cin¬quanta, in "La Stampa", Torino,<br />

22 agosto.<br />

C. SARTORI, Il pittore che colora la<br />

pioggia, in "La Famiglia Cristiana",<br />

12 marzo.


1973<br />

M. BANDINI, Intervista a Piero Fogliati,<br />

nell'inserto Torino 1960/1973,<br />

"NAC" n°3, marzo.<br />

A. DRAGONE, Espressioni d'arte di Torino<br />

a Martigny.<br />

1974<br />

A. PASSONI, Segno Settantaquattro, <strong>catalogo</strong><br />

<strong>mostra</strong> <strong>Galleria</strong> Giorgi, Firenze,<br />

aprile.<br />

F. MENNA, presentazione in <strong>catalogo</strong><br />

<strong>mostra</strong> <strong>Galleria</strong> dell'Obelisco, Roma,<br />

maggio.<br />

L. TRUCCHi, Fogliati all'Obelisco, in<br />

"Momento Sera", Roma, 15 maggio.<br />

1978<br />

A. DRAGONE, Valori tradizionali e<br />

forme sconcertan¬ti, in "La Stampa",<br />

Torino, 1 luglio.<br />

F. GILBERTO, Le assemblee dei guardia<br />

sala punzec¬chiano la Biennale '78, in<br />

"La Stampa", Torino, 23 luglio.<br />

A. SALA, Biennale: e la natura dov'è?,<br />

in "Corriere della Sera", Milano, 24<br />

luglio.<br />

A.VEZZOSI, C.NUZZI, VI Biennale<br />

Inerna¬zionale della Grafica d'Arte,<br />

in <strong>catalogo</strong> <strong>mostra</strong> Palaz¬zo Strozzi,<br />

Firenze, novembre<br />

1981<br />

M. GUATTERINi, Poesia e danza di Valeria<br />

Magli, in "L'Unità", Milano, 16<br />

ottobre.<br />

A. PORTA, Che piacere! La parola esce<br />

dalla pagina e diventa scena, in "Corriere<br />

della Sera", Milano, 21 ottobre.<br />

M. GUATTERINI, L'importante è piacere<br />

a pochissimi, in "L'Europeo" n°44, 2<br />

novembre.<br />

M. FORMENTI, Banana Lumière Teatro<br />

di Porta Roma¬na, in "Alfabeta" n°30,<br />

Milano, novembre.<br />

1982<br />

M. BANDINI, Piero Fogliati, in <strong>catalogo</strong><br />

Milano Suono Progetto Savinio,<br />

Milano, luglio.<br />

C. INFANTE, A. ATTISANI, 1ª Rassegna<br />

Spettacolo Castelli Valdostani, Aosta,<br />

luglio.<br />

M. BANDINI, Luce e Vento, in <strong>catalogo</strong><br />

<strong>mostra</strong> al Deposito Figure, Pesaro,<br />

settembre.<br />

1983<br />

A. NEGRI, La manualità nell'arte contemporanea<br />

Tra artigianato ed arte<br />

concettuale, in Storia dell'ar¬tigianato<br />

europeo, Roma.<br />

P. THEA, Piero Fogliati, in La Collezione<br />

d'Arte Contemporanea della <strong>Galleria</strong><br />

Comunale di Cagliari.<br />

A. NEGRI, Gli artisti e le opere, <strong>Galleria</strong><br />

Comunale di Cagliari.<br />

1984<br />

P. SIMONDO, presentazione in <strong>catalogo</strong><br />

<strong>mostra</strong> Galerie Voir, Ginevra.<br />

1985<br />

M. BANDINI, R. MAGGIO SERRA, Il Museo<br />

Sperimentale di Torino. Arte italiana<br />

degli anni 60 nelle collezioni della<br />

<strong>Galleria</strong> Civica d'Arte Moderna, <strong>catalogo</strong><br />

<strong>mostra</strong>, Castello di Rivoli.<br />

1986<br />

T. TRINI, Arte e Scienza Rapporto da<br />

una nuova frontiera, in "PM", Milano,<br />

giugno.<br />

D. AUREGLI, Ecco la Biennale per santi<br />

e computer, in "L'Unità", 22 luglio.<br />

M. ROSCI, Venezia, antichi e nuovi<br />

stregoni, in "La Stampa", Torino, 29<br />

giugno.<br />

F. MALSCH, Die grosse Verführung: Technologie<br />

und Kunst auf der Biennale<br />

Venedig, in "Kunstforum", n°85,<br />

set¬tembre ottobre.<br />

1989<br />

M. MENEGUZZO, P. THEA, Verso l'arte<br />

povera, <strong>catalogo</strong> <strong>mostra</strong>, Milano, PAC,<br />

gennaio marzo.<br />

A. ANTOLINI, Strani tubi, in "Corriere<br />

della Sera", Milano, 26 febbraio.<br />

L. SOMAINI, Fogliati artista inventore<br />

rivisitato, in "La Repubblica", Roma,<br />

4 marzo.<br />

R. BARILLI, Riscopriamo quegli artisti<br />

poveri ma sempre belli, in<br />

"L'Espresso", Milano, 5 marzo.<br />

M. VESCOVO, Giro di corsa intorno ad<br />

una fontana ludica, in "Origini" n°4,<br />

dicembre.<br />

E. PONTIGGIA, 1987 1989 Valeria Belvedere,<br />

Milano.<br />

M. GANDINI, Il recinto delle ore, in<br />

<strong>catalogo</strong> Milano Poesia. VII Festival<br />

Internazionale, Milano, settembre.<br />

M. BANDINI, Piero Fogliati, in <strong>catalogo</strong><br />

Milano Poesia. VII Festival Internazionale,<br />

Milano, settembre.


L. CABUTTI, E. DI MAURO, Il linguaggio<br />

simulato: concettuale ed archetronico<br />

in Italia negli anni 90, <strong>catalogo</strong><br />

della XXXIX Mostra d'Arte Contemporanea<br />

di Torre Pellice, agosto.<br />

L. SOMAINI, Suoni e luci dell'arte povera,<br />

in "La Repubblica Mercurio",<br />

Roma, 18 marzo.<br />

1990<br />

M. VESCOVO, Oltreluce metafore e<br />

forme della luce 1960 1990, <strong>catalogo</strong><br />

<strong>mostra</strong>, Claudio Bottello Arte, Torino,<br />

gennaio.<br />

P. SIMONDO, Il Colore dei colori, Ed.<br />

La Nuova Italia, gennaio.<br />

M. VESCOVO, LLUM, <strong>catalogo</strong> <strong>mostra</strong>, Galeria<br />

Alfonso Arcolea, Barcellona,<br />

aprile.<br />

A. DRAGONE, Se la luce è una metafora,<br />

in "La Stampa", Torino, 23 gennaio.<br />

M. BANDINI, Piero Fogliati, in "Ars<br />

Technica" n°3, Parigi.<br />

C. FAURE, M. MELOTTI, M. BANDINI, F.<br />

TORRIANI, E. TOLOSANO, Technicamente,<br />

<strong>catalogo</strong> <strong>mostra</strong>, <strong>Galleria</strong> L'Uovo di<br />

Struzzo, Torino, dicembre.<br />

1991<br />

M. VESCOVO, Ultra Lux metafore della<br />

luce, cata¬logo <strong>mostra</strong>, Museo d'Arte<br />

Moderna di Bolzano, gennaio marzo.<br />

M. PIEMONTESE, F. POPPER, G. MONNIER,<br />

Les artistes et la lumière, <strong>catalogo</strong><br />

<strong>mostra</strong>, Le CNAT, Reims, aprile.<br />

F. POPPER, Les artistes, l'art de la<br />

lumière, hier et aujourd'hui, <strong>catalogo</strong><br />

<strong>mostra</strong>, Le CNAT, Reims, aprile.<br />

T. TRINI, in <strong>catalogo</strong> Quindicesima<br />

Biennale Inerna¬zionale del Bronzetto<br />

Piccola Scultura, Padova, novem¬bre.<br />

T. F. CONTI, PIERO FOGLIATI enigmi e<br />

suggestioni, in "Titolo" n°6, autunno<br />

1991.<br />

1992<br />

M. VESCOVO, Frèquences Lumineuses, <strong>catalogo</strong><br />

<strong>mostra</strong>, Parc de la Villette,<br />

Pavillon Tusquets, Parigi, aprile.<br />

F. TORRIANI, in <strong>catalogo</strong> "Mondi Armonici",<br />

Torino.<br />

M. BANDINI, Frequenze di luce, e un<br />

neon trafigge il quadro, in "La<br />

Stampa", Torino, 18 maggio.<br />

G. BERTI, presentazione alla <strong>mostra</strong><br />

"ORO", Parma.<br />

M. BANDINI, C. FAURE, D. LEGLUE, Sculpter<br />

l'invisible, manifesto <strong>mostra</strong>, La<br />

Villette, Parigi.<br />

L. V. MASINI, Dizionario del fare arte<br />

contemporanea, Ed. Sansoni, Firenze.<br />

F. TORRIANI, Umanisti contro tecnofili,<br />

Il giornale dell'Arte, novembre.<br />

M. VESCOVO, Au defi des Technosciences,<br />

<strong>catalogo</strong> <strong>mostra</strong>, Pavillon Tusquet,<br />

La Villette, Parigi.<br />

1993<br />

R. BARILLI, Arte e Ambiente, Collezione<br />

Giuliano Gori, Edizioni Allemandi.<br />

Tecnoscienze, intuizione artistica e<br />

ambiente artificiale, Video <strong>catalogo</strong>,<br />

Ed. Mudima.<br />

L. MENEGHELLI E M. VESCOVO, in <strong>catalogo</strong><br />

<strong>mostra</strong> SOUND, Museo d'Arte Moderna,<br />

Bolzano.<br />

M. PECCHIOLI, in Cybernauti, Mondo Rovesciato.<br />

F. POPPER, L'Art à l'àge électronique,<br />

Ed. Hazan.<br />

1994<br />

G.BONOMI, G.PELIZZOLA, Trilogia 4,Catalogo<br />

<strong>mostra</strong>,Centro espositivo della<br />

Rocca Paolina, Perugia.<br />

F. TORRIANI, presentazione in <strong>catalogo</strong>,<br />

Rino Costa Arte Contemporanea,<br />

Casale Monferrato.<br />

1995<br />

C. FAURE, in <strong>catalogo</strong>, Arslab I sensi<br />

del Virtuale, con scheda a cura dell’artista,<br />

Promotrice delle Belle<br />

Arti, Torino.<br />

E. SALETTI, PIERO FOGLIATI, Un artista<br />

a Torino fra arte e suggestioni scientifiche.<br />

Tesi di Laurea in Storia dell’Arte<br />

Contemporanea, Facoltà di<br />

Lettere e Filosofia, Università degli<br />

Studi di Torino, Anno Accademico<br />

1995/96.<br />

1996<br />

C. FAURE, presentazione in <strong>catalogo</strong><br />

della <strong>mostra</strong>, Musée de l’énergie électrique,<br />

Mulhouse.<br />

C. STRANO, La voix de l’électricité,<br />

in Arca International.<br />

F. GUTHMANN, Piero Fogliati et ses<br />

électriques palpitations, in L’Alsace.<br />

L’Amordio, presentazione della mostr<br />

Futuro Remoto 1996: nasce la Città<br />

sella Scienza, Napoli, con testi<br />

dell’artista.<br />

1997<br />

P. M. DRUEY, Fogliati éclaire la physuque<br />

à la physique à la lumière de<br />

l’art, in Magazine del la Tribune de<br />

Genève.<br />

J. REICHARDT, presentazione in <strong>catalogo</strong>,<br />

Artec’97, Nagoya.


1998<br />

L. RAGAGLIA, P.L. SIENA, testi in <strong>catalogo</strong>,<br />

Versus 2000, Museion <strong>Galleria</strong><br />

d’Arte moderna, Bolzano.<br />

M BANDINI, presentazione in <strong>catalogo</strong>,<br />

Palazzina Cepu, Torino.<br />

1999<br />

R. PASSONI, presentazione in <strong>catalogo</strong>:<br />

Costruire una collezione – Nuove opere<br />

1994-1998. <strong>Galleria</strong> Civica d’Arte Moderna<br />

e Contemporanea e Fondazione De<br />

Fornaris.<br />

C. SOMAJNI, Scultore della luce, Il<br />

Sole 24 ore.<br />

2002<br />

A. TRABUCCO, Vedere l’immaginazione,<br />

L’opera di Piero Fogliati, tesi di<br />

laurea in Storia dell’Arte Contemporanea,<br />

Accademia delle Belle Arti di<br />

Brera.<br />

2003<br />

M. VESCOVO, Piero Fogliati, il poeta<br />

della luce, <strong>catalogo</strong> <strong>mostra</strong>, Torino 20

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