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PNEI World - Accademia di Medicina Biologica

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RUBRICA A CURA<br />

DELLA<br />

PROF.SSA MARIA CORGNA<br />

Cari Amici,<br />

LA MEDICINA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2009<br />

P.N.E.I.<br />

WORLD<br />

per questo numero della rubrica <strong>PNEI</strong> <strong>World</strong> ho pensato, su esplicita<br />

richiesta, <strong>di</strong> intrattenervi con una versione “riadattata” della relazione<br />

che ho presentato al XIV Incontro Club dell’Omotossicologia,<br />

tenutosi a Milano il 14 e 15 Febbraio c.a.<br />

Iperattività dei sistemi dello stress e risposta immunoendocrina.<br />

Il ruolo della Me<strong>di</strong>cina Fisiologica <strong>di</strong> Regolazione.<br />

La <strong>PNEI</strong>, come ormai noto, è la scienza che stu<strong>di</strong>a i sistemi dello stress.<br />

Quando una parola entra a far parte del linguaggio comune rischia <strong>di</strong> perdere<br />

il proprio significato originario.<br />

E’ quello che è successo alla parola stress! I progressi della ricerca hanno<br />

aperto molte nuove prospettive, rendendo ormai obsolete le teorie<br />

sullo stress cattivo da combattere ad ogni costo. Tra coloro che hanno<br />

contribuito a ribaltarle, l’americano Bruce McEwen occupa un posto <strong>di</strong><br />

primo piano. Il grande pubblico lo conosce per un saggio <strong>di</strong>vulgativo non<br />

ancora tradotto in italiano, The end of the stress as we know it (con Elisabeth<br />

Norton Lasley, National Academic Press; 2002).<br />

L’Autore è attualmente Responsabile del Laboratorio <strong>di</strong> Neuroendocrinologia<br />

della Rockefeller Universty <strong>di</strong> New York.<br />

Più che parlare <strong>di</strong> stress – ci ricorda – è opportuno parlare <strong>di</strong> sfide.<br />

– Il nostro organismo è programmato per consentirci <strong>di</strong> rispondere a queste<br />

sfide, alle cose che ci accadono e ai cambiamenti dell’ambiente recuperando<br />

l’equilibrio me<strong>di</strong>ante un processo <strong>di</strong> “allostasi”, cioè stabilità<br />

ottenuta me<strong>di</strong>ante il cambiamento. Il problema si pone quando questo<br />

meccanismo fisiologico <strong>di</strong> risposta entra in una con<strong>di</strong>zione che potremmo<br />

definire <strong>di</strong> sovraccarico, vuoi per eccesso <strong>di</strong> stress o per insufficiente<br />

gestione dell’allostasi. In altri termini per incapacità <strong>di</strong> ridurre la tensione<br />

quando necessario. A questo punto si parla <strong>di</strong> “sovraccarico allo-<br />

statico” (Fig. 1) che si traduce in uno stato <strong>di</strong> frustrazione o ansia continua<br />

e in un aumento degli stessi me<strong>di</strong>atori chimici che finiscono con il<br />

logorare il Sistema car<strong>di</strong>ovascolare, endocrino ed immunitario.<br />

L’epidemiologo inglese Michael Marmot, con i cosiddetti Whitehall Stu<strong>di</strong>es<br />

sui <strong>di</strong>pendenti pubblici, ha <strong>di</strong>mostrato che le persone <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zione<br />

sociale modesta sono più vulnerabili alle malattie, nonostante si prendano<br />

cura <strong>di</strong> loro stesse. Molti fattori determinanti l’eccesso <strong>di</strong> stress sono<br />

legati alle interazioni personali, al fatto <strong>di</strong> avere poco controllo sulla<br />

propria vita e sul proprio lavoro.<br />

Fig. 1: Metafora del “sovraccarico allostatico”.<br />

Nei primi stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> misurazione <strong>di</strong> quanto gli scienziati <strong>di</strong> lingua inglese<br />

definiscono wear and tear, che potremmo tradurre come “logoramento”<br />

dell’organismo o “usura”, sono stati considerati i seguenti parametri:<br />

• Pressione arteriosa sistolica massima<br />

• Pressione arteriosa <strong>di</strong>astolica minima<br />

• Cortisolo urinario<br />

• Adrenalina e noradrenalina urinarie<br />

• DHEA-s (deidroepiandrosterone solfato) nel siero<br />

• Emoglobina glicosilata<br />

• Colesterolo HDL<br />

• Rapporto tra colesterolo totale e colesterolo HDL<br />

Circonferenza vita/fianchi.<br />

•<br />

51


LA MEDICINA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2009<br />

Recentemente, uno stu<strong>di</strong>o pubblicato su Pnas (Gruenewald T. et Al. -<br />

Combinations of biomarkers pre<strong>di</strong>ctive of later life mortality; Pnas, 2006;<br />

103: 14158-14163) ha utilizzato 13 markers, cioè tutti i precedenti meno<br />

il rapporto vita/fianchi e in più i markers dell’infiammazione: PCR, Interleuchina-6,<br />

fibrinogeno, albumina.<br />

La valutazione integrata del grado <strong>di</strong> wear and tear dell’organismo me<strong>di</strong>ante<br />

marcatori endocrini, immunitari e metabolici è <strong>di</strong> relativamente<br />

semplice applicabilità.<br />

– Elevati livelli <strong>di</strong> markers dello stress e dell’infiammazione<br />

segnalano un alto rischio car<strong>di</strong>ovascolare, ma non solo. Tale<br />

rischio può essere attenuato da altri fattori come, ad<br />

esempio, l’HDL.<br />

Questa prospettiva si sgancia dalla considerazione del<br />

rischio car<strong>di</strong>ovascolare legata a parametri singoli come<br />

la colesterolemia, ad esempio. Secondo alcuni stu<strong>di</strong><br />

dell’Istituto Superiore <strong>di</strong> Sanità, una bassa colesterolemia<br />

in età avanzata potrebbe ad<strong>di</strong>rittura essere considerato<br />

un dato sfavorevole!<br />

Il grado <strong>di</strong> wear and tear o logoramento determina il rischio<br />

<strong>di</strong> malattia.<br />

A quanti <strong>di</strong> noi capita talvolta <strong>di</strong> non riuscire a…staccare la spina?<br />

(Fig. 2).<br />

Fig. 2: “Non riesco a staccare la spina”.<br />

L’iperattività dei sistemi dello stress caratterizza moltissime patologie che<br />

rappresentano il target principale <strong>di</strong> una terapia in chiave <strong>PNEI</strong>.<br />

Vorrei a questo punto fare un’altra considerazione.<br />

– Ho già avuto occasione <strong>di</strong> rivisitare il concetto <strong>di</strong> “placebo”. Un esame<br />

dei dati della Letteratura <strong>di</strong>mostra che il placebo – inteso come tavoletta<br />

<strong>di</strong> lattosio, utilizzato per i trial clinici randomizzati controllati in<br />

doppio cieco – non ha quasi mai efficacia terapeutica (tranne per alcuni<br />

modesti risultati sul dolore). Impropriamente, infatti, il modello riduzionista<br />

definisce placebo qualsiasi forma d’intervento terapeutico NON FAR-<br />

MACOLOGICO inteso in senso classico.<br />

Il para<strong>di</strong>gma olistico, al contrario, riconosce molteplici possibilità <strong>di</strong> inte-<br />

52<br />

razione terapeutica non farmacologica con il netwok <strong>PNEI</strong>. Dieta, attività<br />

fisica, tecniche antistress, me<strong>di</strong>tative e <strong>di</strong> respirazione, terapie fisiche<br />

e musica sono potenti modulatori del network <strong>PNEI</strong>.<br />

Alla luce <strong>di</strong> queste riflessioni, negli ultimi due anni, mi sono gettata “anima<br />

e corpo” sulla messa a punto <strong>di</strong> un modello terapeutico<br />

olistico e integrato costruito su<br />

quattro pilastri fondamentali:<br />

P - psiche, N - nutrizione, E -<br />

esercizio, I - iter terapeutico.<br />

Tale modello (Fig. 3) è<br />

oggetto dei miei corsi<br />

<strong>di</strong> Perfezionamento<br />

in Psiconeuroendocrinoimmunologia.<br />

Una versione “<strong>di</strong>vulgativa”<br />

del metodo<br />

compare nella mia<br />

opera “<strong>PNEI</strong>…a chi?” –<br />

Nuova Ipsa E<strong>di</strong>tore, la cui<br />

recensione compare su questo<br />

Fig. 3: Possibilità d’interazione<br />

con il network <strong>PNEI</strong>.<br />

numero della Rivista e da cui sono<br />

tratte le immagini che illustrano questo<br />

numero <strong>di</strong> <strong>PNEI</strong> <strong>World</strong>.<br />

– In una review comparsa nel 2004 sul BrJSports Med 38: 536-541<br />

dal titolo “Endocannabinoi<strong>di</strong> ed attività sportiva”, Dietrich e Mc Daniel<br />

suggeriscono che il senso <strong>di</strong> benessere ed i profon<strong>di</strong> cambiamenti<br />

dello stato mentale che conseguono allo sport e in particolare analgesia,<br />

sedazione e ansiolisi sarebbero probabilmente da ricondurre<br />

ad un aumento delle concentrazioni seriche <strong>di</strong> endocannabinoi<strong>di</strong> tra<br />

cui l’anandamide (ananda in lingua sanscrita significa beatitu<strong>di</strong>ne -<br />

N.d.A.).<br />

– Che l’esercizio fisico induca una profonda alterazione dello stato <strong>di</strong> coscienza<br />

è un dato ben documentato in Letteratura scientifica: un’“etichetta”<br />

che è stata attribuita recentemente a tali mo<strong>di</strong>ficazioni è quella<br />

del “runner’s high” descritta soggettivamente come…”pura felicità, attivazione,<br />

senso <strong>di</strong> unione, pace, armonia interiore, incontenibile energia<br />

e riduzione della percezione del dolore” (Fig. 4).<br />

– Cos’altro è necessario per attribuire all’attività sportiva un ruolo chiave<br />

nella regolazione del network <strong>PNEI</strong>?<br />

Desidero, a tale proposito, ricordare due importanti farmaci <strong>di</strong> sostegno<br />

dell’attività fisica in Me<strong>di</strong>cina Fisiologica <strong>di</strong> Regolazione:<br />

• Biocyclic plus (3 granuli, 3 volte/giorno): oltre ad un pool <strong>di</strong> catalizzatori<br />

contiene Ginseng ed estratti <strong>di</strong> surrene, muscolo, cisteina ed<br />

acido succinico.<br />

• Olympia (5 granuli un’ora prima, 5 imme<strong>di</strong>atamente prima e 5 al<br />

termine dell’allenamento): è un pool contenente anche aminoaci<strong>di</strong><br />

essenziali in D8 che contribuisce all’anabolismo muscolare, stimola la<br />

fosforilazione ossidativa e riduce la sintesi dell’acido lattico, accelerandone<br />

lo smaltimento.


Fig. 4: Ridurre il sovraccarico allostatico è una strategia vincente.<br />

Passiamo ora, anche per evidenti motivi <strong>di</strong> spazio, ad alcune delle<br />

possibilità terapeutiche offerte dalla Me<strong>di</strong>cina Fisiologica <strong>di</strong> Regolazione<br />

(PRM) in tre tra le più comuni patologie da stress.<br />

INSONNIA<br />

Se ne <strong>di</strong>stinguono due forme: l’insonnia iniziale, caratterizzata dalla <strong>di</strong>fficoltà<br />

a prendere sonno e l’insonnia interme<strong>di</strong>a, caratterizzata da risvegli<br />

precoci. La prima <strong>di</strong>pende da uno squilibrio dell’attività neuronale a livello<br />

del troncoencefalo dove i neuroni sincronizzanti (serotonina, adrenalina)<br />

o del sonno e i neuroni desincronizzanti (acetilcolina, GABA) o della<br />

veglia perdono la coor<strong>di</strong>nazione, bloccando la starting line del sonno.<br />

– Un interessante me<strong>di</strong>cinale della PRM è costituito da Anti Age Reg granuli<br />

(tre la mattina e tre la sera) la cui composizione riassume la <strong>di</strong>namica<br />

fisiopatologica dello start del sonno.<br />

– Ricordo anche tre oligoelementi utili: Oligoel 1 Alluminio, Oligoel 8<br />

Magnesio e Oligoel 10 Manganese - Cobalto (ausilio mnemonico: nel<br />

1810 venne pubblicato l’Organon <strong>di</strong> Samuele Hahnemann; sempre nel<br />

1810 si celebrò il matrimonio <strong>di</strong> Napoleone Bonaparte con Maria Luisa<br />

d’Asburgo Lorena).<br />

Nell’insonnia con risvegli precoci, è in<strong>di</strong>cata la prescrizione <strong>di</strong> Guna-<br />

Melatonin 4CH (il picco notturno della sintesi <strong>di</strong> melatonina da parte dell’epifisi<br />

e del midollo osseo avviene circa alle 3 <strong>di</strong> mattina) (Fig. 5).<br />

DESIDERIO SESSUALE<br />

Frequentemente lo stress porta ad un calo del desiderio sessuale. Tra le<br />

possibili cause, un frequente riscontro endocrino sia nella femmina che<br />

nel maschio è l’iperprolattinemia anche borderline (valori intorno a 25-<br />

30ng/ml). L’aumento fisiologico e compensatorio del tono dopaminergico,<br />

inibisce – via GNRH – l’attività gona<strong>di</strong>ca. Ricordando che l’iperprolattinemia<br />

potrebbe segnalare una patologia tiroidea su base perlopiù autoimmune,<br />

che il dosaggio della prolattina va ripetuto almeno due volte<br />

in con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> riposo e che nella donna è opportuno effettuare la<br />

LA MEDICINA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2009<br />

misurazione subito dopo il ciclo mestruale, l’aumento <strong>di</strong> prolattina è frequentemente<br />

associato ad iperattività dei sistemi dello stress e calo del<br />

desiderio sessuale.<br />

– La risposta “farmacologica” della PRM poggia sulla somministrazione<br />

<strong>di</strong> Guna-Serotonin D6 (modulazione dell’ipertono dopaminergico),<br />

Prolattina D6/D30, Hypothalamus suis -Injeel ® , Ovarium/Testis suis<br />

-Injeel ® .<br />

HERPES ZOSTER<br />

Mi soffermo – infine – sulle frequenti manifestazioni <strong>di</strong> Herpes Zoster<br />

che rispecchiano perlopiù con<strong>di</strong>zioni <strong>di</strong> stress molto intenso e/o prolungato.<br />

Il virus Varicella Zoster può, infatti, rimanere latente sia nei neuroni che<br />

in cellule satelliti non neuronali a livello delle ra<strong>di</strong>ci dorsali, nervi cranici<br />

o gangli del Sistema Nervoso Autonomo senza provocare alcun sintomo.<br />

In in<strong>di</strong>vidui immunocompromessi, anche a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> molti anni<br />

dall’infezione, il virus può, per via assonica, provocare un’infezione<br />

virale della cute nell’area <strong>di</strong> <strong>di</strong>stribuzione del nervo. Il virus si può <strong>di</strong>ffondere<br />

da uno o più gangli <strong>di</strong> un segmento affetto ed infettare il corrispondente<br />

dermatomero provocando un’eruzione estremamente dolorosa.<br />

Sebbene l’eruzione scompaia dopo due/quattro settimane, il dolore<br />

nevralgico può essere presente per mesi o per anni.<br />

Questa con<strong>di</strong>zione prende il nome <strong>di</strong> nevralgia posterpetica. Non è nota<br />

la causa per la quale il virus rimanga latente nel corpo riattivandosi<br />

successivamente.<br />

Fig. 5: Melatonina, fata turchina del sonno.<br />

– Non potremo mai ringraziare abbastanza il Dr. Reckeweg per averci<br />

fornito una strategia terapeutica non solo efficace e priva <strong>di</strong> effetti collaterali<br />

ma che, in molti casi, elimina o attenua enormemente la nevralgia<br />

posterpetica.<br />

53


LA MEDICINA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2009<br />

Fig. 6: Metafora dell’armonia dei sistemi dello stress.<br />

Per consultazione <strong>di</strong> , visitare il sito: www.guna.it → “La Me<strong>di</strong>cina <strong>Biologica</strong>”<br />

WORLD<br />

Già pubblicati<br />

54<br />

P.N.E.I.<br />

La Me<strong>di</strong>cina <strong>Biologica</strong>, 2007/1;<br />

47-49.<br />

La Me<strong>di</strong>cina <strong>Biologica</strong>, 2008/2;<br />

53-56.<br />

La Me<strong>di</strong>cina <strong>Biologica</strong>, 2007/2;<br />

63-66.<br />

La Me<strong>di</strong>cina <strong>Biologica</strong>, 2008/3;<br />

51-54.<br />

– I farmaci efficaci sono:<br />

Ranunculus-Homaccord ® e Mezereum-Homaccord ® (contengono rispettivamente<br />

anche Asclepias tuberosa ed Arsenicum album):<br />

in fase acuta, 10 gocce <strong>di</strong> ciascuno ogni due ore.<br />

Engystol ® N, Thuja compositum, Rhus tox.-Injeel ® S:<br />

iniettati in sede perilesionale tutti i giorni per la prima settimana; tre volte<br />

a settimana per la seconda e terza settimana.<br />

Chiudere la terapia con Herpes zoster-Nosode-Injeel ® da aggiungere<br />

ai precedenti nel dosaggio <strong>di</strong> due volte a settimana dalla terza all’ottava<br />

settimana.<br />

Per tutta la durata della terapia: Citomix, 3 granuli mattina e sera come<br />

potenziamento della risposta immunitaria.<br />

Mi auguro che il taglio “pratico” che ho voluto dare a questo numero<br />

<strong>di</strong> <strong>PNEI</strong> <strong>World</strong> sia stato gra<strong>di</strong>to, rimandando alle lezioni e ai Corsi tutti<br />

gli approfon<strong>di</strong>menti.<br />

– Ringrazio Stefania D’Onghia per la cura della parte grafica.<br />

Nel congedarmi da Voi, auguro a ciascuno grande armonia dei sistemi<br />

dello stress da cui <strong>di</strong>pende la magistrale esecuzione dell’orchestra<br />

<strong>PNEI</strong> (Fig. 6)!<br />

La Me<strong>di</strong>cina <strong>Biologica</strong>, 2007/3;<br />

47-50.<br />

La Me<strong>di</strong>cina <strong>Biologica</strong>, 2009/1;<br />

49-52.<br />

La Me<strong>di</strong>cina <strong>Biologica</strong>, 2008/1;<br />

51-54.

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