17.06.2013 Views

PNEI World - Accademia di Medicina Biologica

PNEI World - Accademia di Medicina Biologica

PNEI World - Accademia di Medicina Biologica

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

LA MEDICINA BIOLOGICA APRILE - GIUGNO 2009<br />

Recentemente, uno stu<strong>di</strong>o pubblicato su Pnas (Gruenewald T. et Al. -<br />

Combinations of biomarkers pre<strong>di</strong>ctive of later life mortality; Pnas, 2006;<br />

103: 14158-14163) ha utilizzato 13 markers, cioè tutti i precedenti meno<br />

il rapporto vita/fianchi e in più i markers dell’infiammazione: PCR, Interleuchina-6,<br />

fibrinogeno, albumina.<br />

La valutazione integrata del grado <strong>di</strong> wear and tear dell’organismo me<strong>di</strong>ante<br />

marcatori endocrini, immunitari e metabolici è <strong>di</strong> relativamente<br />

semplice applicabilità.<br />

– Elevati livelli <strong>di</strong> markers dello stress e dell’infiammazione<br />

segnalano un alto rischio car<strong>di</strong>ovascolare, ma non solo. Tale<br />

rischio può essere attenuato da altri fattori come, ad<br />

esempio, l’HDL.<br />

Questa prospettiva si sgancia dalla considerazione del<br />

rischio car<strong>di</strong>ovascolare legata a parametri singoli come<br />

la colesterolemia, ad esempio. Secondo alcuni stu<strong>di</strong><br />

dell’Istituto Superiore <strong>di</strong> Sanità, una bassa colesterolemia<br />

in età avanzata potrebbe ad<strong>di</strong>rittura essere considerato<br />

un dato sfavorevole!<br />

Il grado <strong>di</strong> wear and tear o logoramento determina il rischio<br />

<strong>di</strong> malattia.<br />

A quanti <strong>di</strong> noi capita talvolta <strong>di</strong> non riuscire a…staccare la spina?<br />

(Fig. 2).<br />

Fig. 2: “Non riesco a staccare la spina”.<br />

L’iperattività dei sistemi dello stress caratterizza moltissime patologie che<br />

rappresentano il target principale <strong>di</strong> una terapia in chiave <strong>PNEI</strong>.<br />

Vorrei a questo punto fare un’altra considerazione.<br />

– Ho già avuto occasione <strong>di</strong> rivisitare il concetto <strong>di</strong> “placebo”. Un esame<br />

dei dati della Letteratura <strong>di</strong>mostra che il placebo – inteso come tavoletta<br />

<strong>di</strong> lattosio, utilizzato per i trial clinici randomizzati controllati in<br />

doppio cieco – non ha quasi mai efficacia terapeutica (tranne per alcuni<br />

modesti risultati sul dolore). Impropriamente, infatti, il modello riduzionista<br />

definisce placebo qualsiasi forma d’intervento terapeutico NON FAR-<br />

MACOLOGICO inteso in senso classico.<br />

Il para<strong>di</strong>gma olistico, al contrario, riconosce molteplici possibilità <strong>di</strong> inte-<br />

52<br />

razione terapeutica non farmacologica con il netwok <strong>PNEI</strong>. Dieta, attività<br />

fisica, tecniche antistress, me<strong>di</strong>tative e <strong>di</strong> respirazione, terapie fisiche<br />

e musica sono potenti modulatori del network <strong>PNEI</strong>.<br />

Alla luce <strong>di</strong> queste riflessioni, negli ultimi due anni, mi sono gettata “anima<br />

e corpo” sulla messa a punto <strong>di</strong> un modello terapeutico<br />

olistico e integrato costruito su<br />

quattro pilastri fondamentali:<br />

P - psiche, N - nutrizione, E -<br />

esercizio, I - iter terapeutico.<br />

Tale modello (Fig. 3) è<br />

oggetto dei miei corsi<br />

<strong>di</strong> Perfezionamento<br />

in Psiconeuroendocrinoimmunologia.<br />

Una versione “<strong>di</strong>vulgativa”<br />

del metodo<br />

compare nella mia<br />

opera “<strong>PNEI</strong>…a chi?” –<br />

Nuova Ipsa E<strong>di</strong>tore, la cui<br />

recensione compare su questo<br />

Fig. 3: Possibilità d’interazione<br />

con il network <strong>PNEI</strong>.<br />

numero della Rivista e da cui sono<br />

tratte le immagini che illustrano questo<br />

numero <strong>di</strong> <strong>PNEI</strong> <strong>World</strong>.<br />

– In una review comparsa nel 2004 sul BrJSports Med 38: 536-541<br />

dal titolo “Endocannabinoi<strong>di</strong> ed attività sportiva”, Dietrich e Mc Daniel<br />

suggeriscono che il senso <strong>di</strong> benessere ed i profon<strong>di</strong> cambiamenti<br />

dello stato mentale che conseguono allo sport e in particolare analgesia,<br />

sedazione e ansiolisi sarebbero probabilmente da ricondurre<br />

ad un aumento delle concentrazioni seriche <strong>di</strong> endocannabinoi<strong>di</strong> tra<br />

cui l’anandamide (ananda in lingua sanscrita significa beatitu<strong>di</strong>ne -<br />

N.d.A.).<br />

– Che l’esercizio fisico induca una profonda alterazione dello stato <strong>di</strong> coscienza<br />

è un dato ben documentato in Letteratura scientifica: un’“etichetta”<br />

che è stata attribuita recentemente a tali mo<strong>di</strong>ficazioni è quella<br />

del “runner’s high” descritta soggettivamente come…”pura felicità, attivazione,<br />

senso <strong>di</strong> unione, pace, armonia interiore, incontenibile energia<br />

e riduzione della percezione del dolore” (Fig. 4).<br />

– Cos’altro è necessario per attribuire all’attività sportiva un ruolo chiave<br />

nella regolazione del network <strong>PNEI</strong>?<br />

Desidero, a tale proposito, ricordare due importanti farmaci <strong>di</strong> sostegno<br />

dell’attività fisica in Me<strong>di</strong>cina Fisiologica <strong>di</strong> Regolazione:<br />

• Biocyclic plus (3 granuli, 3 volte/giorno): oltre ad un pool <strong>di</strong> catalizzatori<br />

contiene Ginseng ed estratti <strong>di</strong> surrene, muscolo, cisteina ed<br />

acido succinico.<br />

• Olympia (5 granuli un’ora prima, 5 imme<strong>di</strong>atamente prima e 5 al<br />

termine dell’allenamento): è un pool contenente anche aminoaci<strong>di</strong><br />

essenziali in D8 che contribuisce all’anabolismo muscolare, stimola la<br />

fosforilazione ossidativa e riduce la sintesi dell’acido lattico, accelerandone<br />

lo smaltimento.

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!