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7) La Battaglia di Canne - Comune di San Bartolomeo in Galdo

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l’unico scopo dei soldati mercenari. È stato scritto che da “Livio, emerge una<br />

versione falsata delle vicende, un atteggiamento poco favorevole ai <strong>San</strong>niti”. Quando<br />

mai: proprio Livio, a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> Polibio, ricorda che i <strong>San</strong>niti Pentri, erano<br />

all’epoca i più fedeli alleati dei Romani; nel descrivere la battaglia <strong>di</strong> Gerione, l’unica<br />

v<strong>in</strong>ta dai Romani prima <strong>di</strong> <strong>Canne</strong>, evidenzia il ruolo del bojanese Numerio e dei suoi<br />

ottomila fanti e c<strong>in</strong>quecento cavalieri nel soccorrere l’esercito romano.<br />

È stato anche <strong>di</strong>chiarato: “Ho <strong>in</strong>vitato i s<strong>in</strong>daci dell’area pugliese a <strong>in</strong><strong>di</strong>viduare e<br />

mostrare le prove <strong>di</strong> quanto tramandato dalla storiografia ufficiale. Non esiste<br />

neanche un museo”. I s<strong>in</strong>daci probabilmente non avevano tempo da perdere! Un<br />

museo? Anche un bamb<strong>in</strong>o, utilizzando <strong>in</strong>ternet e cliccando: “<strong>Canne</strong> della battaglia”,<br />

trova: “Antiquarium <strong>di</strong> <strong>Canne</strong> della <strong>Battaglia</strong>”. Inaugurato nella primavera del 1958<br />

dall’allora m<strong>in</strong>istro della Pubblica Istruzione, Aldo Moro, il museo documenta gli<br />

<strong>in</strong>se<strong>di</strong>amenti umani nel territorio <strong>di</strong> epoca preistorica, classica, apula-greca e<br />

me<strong>di</strong>evale (ornamenti <strong>in</strong> bronzo e ambre, corre<strong>di</strong> tombali, ceramiche, antefisse,<br />

iscrizioni, monete <strong>di</strong> epoca bizant<strong>in</strong>a). Presenta <strong>in</strong>oltre una ricca collezione <strong>di</strong> vasi<br />

dauno-peucezi <strong>di</strong>p<strong>in</strong>ti a <strong>di</strong>segni geometrici risalenti al IV-III secolo a. C., provenienti<br />

dai sepolcreti <strong>di</strong> <strong>Canne</strong>. Nei pressi del sito archeologico si trova la località “Paolo<br />

Stimolo”, attuale nome del luogo dove Annibale elevò il “Paulus Tumulus” ovvero<br />

l’orig<strong>in</strong>aria tomba del console Lucio Emilio Paolo morto nella famosa battaglia<br />

contro i Cartag<strong>in</strong>esi. Infatti nel 1738 fra le macerie <strong>di</strong> un pozzo abbandonato furono<br />

trovati alcuni pezzi <strong>di</strong> pietra su cui erano <strong>in</strong>cise queste parole: “Annibale, ai tempi<br />

della battaglia <strong>di</strong> <strong>Canne</strong>, cercato il corpo del console romano Emilio Paolo, con<br />

gran<strong>di</strong> onori affidava ai soldati romani <strong>di</strong> seppellire sotto queste pietre e <strong>di</strong> riportare le<br />

sue ossa a Roma”. L’<strong>in</strong>tervistato ha anche <strong>di</strong>chiarato - con fierezza - che a “Macchia<br />

Valfortore è conservato un <strong>in</strong>sieme <strong>di</strong> buccari”: il bucchero è della cultura etrusca,<br />

non punica!››.<br />

Dopo quanto su riferito, presumo che lo storico Gentile sia da annoverare, senza<br />

ombra <strong>di</strong> smentita, tra i “pro Ofanto” anche perché da quello che ha scritto desumo<br />

che sia un acerrimo nemico del prof. Fratangelo (magari forse per motivi<br />

campanilistici <strong>in</strong> quanto entrambi molisani). A ogni modo non ho trovato nessuna<br />

controreplica sui vari siti <strong>in</strong>ternet né da parte del prof. Fratangelo né da parte del<br />

presidente della già menzionata “Associazione Pro <strong>Canne</strong> Veritate”. <strong>La</strong>scio a voi<br />

dunque dedurre da che parte possa essere la verità.<br />

Altro storico decisamente “Pro Ofanto” è l’ultra novantenne professore Emilio<br />

Benvenuto (nato a Foggia il 24.08.1918, ndr) che il 16 marzo 2010 sul perio<strong>di</strong>co <strong>di</strong><br />

cultura <strong>in</strong>formazione e creatività artistica Arte & Arte pubblica un lungo articolo dal<br />

titolo “<strong>Canne</strong>… Dove? Dalla battaglia alla questione cannense” che qui <strong>di</strong> seguito<br />

trascrivo:<br />

‹‹… <strong>La</strong> cultura militare considera <strong>Canne</strong> come l’esempio classico <strong>di</strong> una manovra <strong>di</strong><br />

doppio accerchiamento perfettamente riuscita. Questa battaglia, che ancor oggi viene<br />

stu<strong>di</strong>ata nelle Accademie Militari, rappresenta una lezione <strong>di</strong> annientamento del<br />

nemico cui successivamente si sono ispirati molti Stati Maggiori… <strong>La</strong> complessa<br />

problematica della battaglia <strong>di</strong> <strong>Canne</strong> e delle molteplici <strong>di</strong> or<strong>di</strong>ne cronologico, tattico<br />

e topografico presenta una vastissima letteratura, caratterizzata da una polivalenza <strong>di</strong><br />

posizioni <strong>in</strong>terpretative e <strong>di</strong> valutazioni molto spesso contrastanti, all’<strong>in</strong>terno delle<br />

quali non sempre è possibile muoversi con <strong>di</strong>s<strong>in</strong>voltura. Esiste, tra gli altri, un<br />

problema <strong>di</strong> ubicazione della battaglia <strong>di</strong> <strong>Canne</strong>, caratterizzato da accese polemiche<br />

tra gli stu<strong>di</strong>osi e che ancor oggi non sono affatto sopite. Anzi, da una delle più gran<strong>di</strong><br />

battaglie della storia sembra essere nata una battaglia… sulla battaglia <strong>di</strong> <strong>Canne</strong>, che<br />

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