Lezione 13 Prosencefalo Mesencefalo Rombencefalo
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APPUNTI DI NEUROANATOMIA<br />
<strong>Lezione</strong> <strong>13</strong><br />
Conformazione esterna del telencefalo e del diencefalo.<br />
Lobi, scissure e circonvoluzioni. Localizzazioni cerebrali.<br />
Conformazione interna degli emisferi cerebrali.<br />
Cenni sullo sviluppo embriologico dell'encefalo con particolare riferimento a telencefalo<br />
e diencefalo.<br />
Alla fine della III a settimana assistiamo, nella parte cefalica del tubo neurale, alla<br />
formazione di tre vescicole, che in senso cranio-caudale sono:<br />
divide in:<br />
prosencefalo (o proencefalo);<br />
mesencefalo (o cervello di mezzo);<br />
rombencefalo.<br />
Di queste prosencefalo e rombencefalo si dividono ulteriormente; il prosencefalo si<br />
diencefalo, che contiene al suo interno la cavità del III ventricolo;<br />
telencefalo, che contiene le cavità dei due ventricoli laterali.<br />
I ventricoli laterali (del telencefalo) comunicano col III ventricolo (del diencefalo)<br />
attraverso il foro interventricolare o forame di Monro.<br />
Per quanto riguarda lo sviluppo dei ventricoli laterali, questi nascono come espansione<br />
del III ventricolo ed assumono una conformazione a fungo (è come se qualcuno soffiasse<br />
attraverso il foro di Monro). Ricapitolando: la vescicola diencefalica dà origine a quella<br />
telencefalica che va a coprire a fungo il diencefalo.<br />
<strong>Prosencefalo</strong><br />
<strong>Mesencefalo</strong> – Acquedotto di Silvio<br />
<strong>Rombencefalo</strong><br />
Telencefalo - Ventricoli laterali<br />
Diencefalo – Terzo ventricolo<br />
Metencefalo<br />
Mielencefalo<br />
Parte ventrale – Ponte di Varolio<br />
Quarto ventricolo<br />
Parte dorsale cervelletto<br />
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Lezioni del Prof. Riva<br />
Le uniche porzioni del diencefalo che non vengono coperte dal telencefalo e che<br />
risultano visibili all'osservazione della faccia inferiore del cervello sono il chiasma ottico, la<br />
lamina terminale ed il tuber cinereum, cui è annessa l'ipofisi (questa ghiandola presenta<br />
una porzione nervosa - neuroipofisi - che discende dall'ipotalamo ed una porzione epiteliale<br />
ghiandolare - adenoipofisi).<br />
Ritornando ai ventricoli laterali, questi assumono una forma a ferro di cavallo (andando<br />
ad avvolgere il talamo). I due ventricoli cerebrali proiettati sugli emisferi sono sovrastati dal<br />
corpo calloso, che è teso tra le facce mediali degli emisferi addentrandosi in<br />
corrispondenza del loro ilo. Il corpo calloso è una spessa lamina di sostanza bianca,<br />
costituita da milioni di fibre mieliniche che mettono in connesione tra loro i due emisferi<br />
cerebrali. Esso risulta costituito da una parte media, chiamata tronco del corpo calloso e<br />
due estremità chiamate:<br />
• splenio o orletto del corpo calloso (posteriore);<br />
• ginocchio del corpo calloso (anteriore).<br />
Il corpo calloso mette quindi in connessione tra loro i due emisferi cerebrali dei quali:<br />
• l'emisfero destro: è "l'artista" e prevale la componente sintetica;<br />
• l'emisfero sinistro è "il ragioniere" e prevale la componente analitica.<br />
La personalità deriva dall'armonica combinazione di questi aspetti, che si manifesta con<br />
diverse sfaccettature.<br />
102<br />
La superficie del cervello presenta 3 scissure fondamentali:<br />
• Scissura del Rolando (Solco Centrale) dal nome dell'anatomo che per primo la<br />
individuò, constatando che la parte anteriore della corteccia era motoria (mentre<br />
quella posteriore era sensitiva), in quanto, stimolando la parte anteriore con<br />
elettrodi, aveva causato nel maiale movimenti degli arti.<br />
• Scissura di Silvio (Solco Laterale) in realtà questa fu scoperta da Fabrizio<br />
D'Acquapendente, che fu tra l'altro l'autore del primo atlante a colori. Si tratta di<br />
una scissura più profonda di quella del Rolando; all'interno presenta un'<br />
introflessione detta lobo dell' insula, visibile se apriamo i labbri o opercoli<br />
della scissura. L'insula è delimitata perifericamente dal solco circolare ed è<br />
percorsa da un solco centrale chiamato solco centrale dell'insula, che separa<br />
i giri brevi dai giri lunghi. La scissura del Silvio delimita: rostralmente i lobi<br />
frontale e parietale, caudalmente il lobo temporale.<br />
• Scissura Calcarina: Sui suoi labbri sono localizzati i centri visivi.<br />
Altre scissure importanti (scissure secondarie) sono:<br />
la Scissura Parieto-Occipitale o Perpendicolare interna, che delimita<br />
posteriormente il lobo occipitale. Il suo prolungamento si unisce alla
scissura calcarina;<br />
APPUNTI DI NEUROANATOMIA<br />
la Scissura del Cingolo, oltre a tutta una serie di scissure minori.<br />
I solchi principali delimitano nel cervello i lobi:<br />
a) Frontale<br />
b) Parietale<br />
c) Occipitale<br />
d) Temporale<br />
a) Il lobo frontale è situato anteriormente al solco centrale ed è sede dell'area motoria<br />
propriamente detta, che comprende i neuroni di origine della via cortico-spinale o piramidale.<br />
Anteriormente all’area motoria sono presenti le aree premotorie, dove si ha l'origine<br />
della via extrapiramidale. Ancora più avanti si trova l'area pre-frontale, sede elettiva delle<br />
funzioni raziocinanti e del controllo del comportamento.<br />
b) Il lobo parietale è delimitato in avanti dal solco centrale, indietro dalla linea che viene<br />
fatta discendere dalla scissura parieto-occipitale, la quale è visibile però solo medialmente.<br />
Quest'ultima è una scissura che delimita dorsalmente il lobo occipitale.<br />
c) Il lobo occipitale è delimitato rispetto al lobo temporale dalla scissura parieto-<br />
occipitale ed è sede, nella sua parte mediale, dei centri visivi.<br />
d) Il lobo temporale è situato nella parte inferiore dell'emisfero cerebrale, al di sotto<br />
della scissura di Silvio ed è visibile sulle facce laterale ed inferiore del cervello. Il lobo<br />
temporale è la sede in cui arrivano le sensazioni uditive e da cui queste vengono convertite<br />
in percezioni.<br />
Lobo limbico<br />
Risulta visibile sulla faccia mediale del cervello e rappresenta il cervello dell'istinto. Il<br />
lobo limbico è costituito da una grossa circonvoluzione, che costeggia sulla superficie<br />
mediale degli emisferi il corpo calloso, prolungandosi anche inferiormente ad esso. La<br />
circonvoluzione limbica a sua volta viene divisa in:<br />
• Circonvoluzione del Cingolo (Circonvoluzione Callosa)<br />
• Circonvoluzione dell' Ippocampo<br />
Di queste, la prima è situata al di sotto della parte media del corpo calloso, mentre la<br />
seconda si trova al di sotto dello splenio<br />
Afferenze principali della corteccia cerebrale<br />
• Irradiazioni talamiche: afferenze sensitive.<br />
• Afferenze del sistema limbico: conferiscono una componente emotiva alle<br />
sensazioni.<br />
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104<br />
Lezioni del Prof. Riva<br />
• Lemnisco laterale: impulsi di tipo uditivo.<br />
• Fasci talamo-cerebellari: regolazione del movimento.<br />
Aree della corteccia cerebrale<br />
Aree del lobo frontale<br />
• Area motoria propriamente detta (area 4), situata subito davanti alla scissura<br />
centrale di Rolando, nella quale vengono generati impulsi motori volontari per tutti<br />
i muscoli, eccetto che per quelli dell'occhio. L'area 4 è sede dell'omuncolo<br />
motorio. Da tale area si diparte un contingente significativo del fascio piramidale,<br />
che per il 60-80% si incrocia a livello della decussazione delle piramidi.<br />
• Area 4s: si estende davanti all'area 4; è chiamata area soppressoria, in quanto<br />
ha una azione inibitrice nei confronti dell'area 4 (rilassa i muscoli).<br />
• Area 6: si trova subito davanti all'area 4s; è l' area motrice secondaria dalla quale<br />
originano le fibre extrapiramidali deputate alla regolazione del movimento.<br />
• Area motrice supplementare: si trova nella parte mediale dell'area 6. Essa dà<br />
inizio ai movimenti; una sua lesione dà luogo a bradicinesia, che consiste nella<br />
difficoltà ad iniziare il movimento.<br />
• Area 8: si trova davanti all'area 6. È di tipo motorio e da qui originano impulsi<br />
motori ai muscoli oculomotori. Essa invia fibre ai centri della visione del ponte e<br />
del mesencefalo, regolando gli impulsi motori volontari che determinano i<br />
movimenti coniugati degli occhi. È un'area molto importante, molto estesa e viene<br />
chiamata oculocefalogira.<br />
• Aree 9, 10 11, 12, <strong>13</strong>: sono situate al davanti dell'area 8; vengono indicate<br />
complessivamente col nome di corteccia pre-frontale. Sono aree associative<br />
collegate con le altre parti dell'emisfero cerebrale, sia omolaterale che<br />
eterolaterale. Sono deputate alle funzioni intellettive più elevate e complesse ed<br />
alla regolazione del sistema limbico.<br />
Aree del lobo parietale<br />
• Aree 3, 1, 2: occupano la circonvoluzione parietale ascendente posta dietro alla<br />
scissura centrale (del Rolando); costituiscono l'area sensitiva primaria nella quale le<br />
sensazioni in arrivo dal nucleo ventrale posteriore del talamo (sensibilità generale)<br />
diventano coscienti e quindi convertite in percezioni. Queste aree sono connesse con<br />
l'area 4 (motrice primaria), alla quale inviano impulsi determinando risposte motrici<br />
agli stimoli sensitivi.Nella circonvoluzione parietale ascendente viene proiettato<br />
l'omuncolo sensitivo che è una rappresentazione sensitiva somatotopica della metà<br />
eterolaterale del corpo. La rappresentazione delle varie parti del corpo è direttamente
APPUNTI DI NEUROANATOMIA<br />
proporzionale al grado di innervazione sensitiva di tali regioni e non alle loro<br />
dimensioni. Esempio: la mano viene rappresentata con dimensioni molto maggiori a<br />
quelle del tronco, in quanto presenta un maggior numero di terminazioni sensitive<br />
rispetto a quest'ultimo. Occupano una posizione di rilievo il viso e, ancora di più, le<br />
labbra. Caratteristica peculiare dell'omuncolo sensitivo è la rappresentazione non<br />
eguale nei due emisferi delle regioni innervate: ad esempio, nell'emisfero sinistro dei<br />
destromani si ha una rappresentazione maggiore della mano destra rispetto a quella<br />
che si ha nell' emisfero destro per la mano sinistra.<br />
• È presente nel lobo parietale anche il giro sopramarginale occupato dall'area 40,<br />
sede dello schema motorio, alla quale arrivano le connessioni col lobo occipitale; qui<br />
vi arriva il fascio del dove, il quale ci dà il senso della topografia: una lesione a questo<br />
livello impedisce al soggetto di orientarsi e di interpretare le mappe.<br />
• Aree 5 e 7: costituiscono l'area sensitiva secondaria sede della gnosia sensoriale:<br />
tramutazione delle sensazioni in percezioni.<br />
Aree del lobo occipitale<br />
• Area 39: risiede nel giro angolare, al confine con la circonvoluzione parietale<br />
inferiore, che mette in comunicazione i lobi temporale e parietale tra di loro.<br />
Costituisce il centro verbo-visivo sede della percezione del linguaggio scritto.<br />
• Aree 17, 18 e 19: occupano la porzione mediale del lobo occipitale; di queste la<br />
17 occupa, in particolare, i labbri della scissura calcarina, mentre le aree 18 e<br />
19 si estendono perifericamente all'area 17 e costituiscono l'area ottica<br />
secondaria, sede della memoria visiva. L'area 17 invece costituisce l'area ottica<br />
primaria (sede della gnosia visiva), nella quale gli impulsi luminosi in arrivo<br />
vengono convertiti in sensazioni visive coscienti.<br />
• Nell'ambito della visione rientra l'area 37, al confine col lobo temporale; ad essa<br />
giunge il fascio del cosa. Il fascio del cosa consente il riconoscimento degli<br />
oggetti e anche delle facce; una lesione a questo livello è causa della<br />
aprosopognosia, che rappresenta un sintomo del morbo di Alzheimer (un<br />
genitore che ne fosse affetto non riuscirebbe a riconoscere il figlio).<br />
Aree del lobo temporale<br />
• Aree 41 e 42: occupano la circonvoluzione temporale trasversa e costituiscono<br />
l'area acustica primaria, nella quale gli impulsi acustici vengono convertiti in<br />
sensazioni acustiche coscienti.<br />
• Area 22: occupa la circonvoluzione temporale superiore e costituisce l'area<br />
acustica secondaria, sede di percezione del linguaggio parlato (campo di<br />
105
Vernicke).<br />
Lezioni del Prof. Riva<br />
• Area 44 e 45: rappresentano un’estensione dell'area motrice primaria (area4) e<br />
sono sede dei centri del linguaggio parlato o linguaggio articolato di Broca. Una<br />
lesione di tali aree è causa di afasia, intesa come incapacità di parlare.<br />
Esistono due tipi di afasia:<br />
motoria: il soggetto non riesce ad esprimersi, anche se ha coscienza di ciò che<br />
vuole comunicare (lesione delle aree 44-45);<br />
sensoriale: il soggetto parla senza che le sue parole abbiano un significato<br />
(lesione dell' area 22).<br />
Le cortecce motoria e sensitiva per eccellenza sono isocortecce eterotipiche: di<br />
queste, la prima è rappresentata per la maggior parte da cellule piramidali, le seconde da<br />
cellule piccole dette granuli. La corteccia frontale invece è una corteccia omotipica, in cui<br />
tutte le cellule sono rappresentate in modo uniforme.<br />
Isocortex<br />
Epifisi<br />
Omotipica<br />
Eterotipica cellule piramidali (corteccia motoria);<br />
granuli (coniocorteccia o sensoriale)<br />
Situata sopra la lamina quadrigemina, fa parte dell'epitalamo; questa ghiandola<br />
governa l'ipofisi immettendo sostanze che secerne nel III ventricolo, come la melatonina;<br />
essa regola i cicli circadiani. Qualora l'epifisi venisse colpita da un tumore, si ha la cosiddetta<br />
pubertà precoce, dovuta ad uno sviluppo sessuale prematuro (4-5 anni) in quanto viene a<br />
mancare la sua azione di freno nei confronti dell'ipofisi.<br />
Curiosità<br />
I grafemi vengono convertiti in fonemi nel processo di apprendimento e di<br />
memorizzazione a livello dell'area 39: è per questo che, ad esempio, per memorizzare un<br />
numero telefonico conviene leggerlo a voce alta, poichè si salta il passaggio, operato dall'<br />
area 39, di traduzione dei grafemi in fonemi. Nei bambini di 3 anni compare un periodo di<br />
balbuzie, che normalmente scompare, ma persiste più frequentemente nei soggetti che<br />
hanno avuto nella infanzia carenze affettive, comportando un ritardo nello sviluppo del<br />
linguaggio. Ciò è dovuto alla persistenza di due centri del linguaggio: in condizioni normali<br />
persiste solo quello dell'emisfero predominante (il sinistro).<br />
106<br />
Dagli appunti di Achille Lazzarato, Roberto Murgia, Fabio Onnis, Edoardo Porcu e Stefano<br />
Simbula.