Mafia e venti di guerra alla Noce Boss, gregari e picciotti - Addiopizzo
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BLITZ A PALERMO<br />
<strong>Mafia</strong> e <strong>venti</strong> <strong>di</strong> <strong>guerra</strong> <strong>alla</strong> <strong>Noce</strong><br />
<strong>Boss</strong>, <strong>gregari</strong> e <strong>picciotti</strong>: 41 in manette<br />
Martedì 23 Ottobre 2012 - 07:04 <strong>di</strong> Riccardo Lo Verso<br />
Operazione della sezione Criminalità organizzata della Squadra<br />
mobile. Azzerate le famiglie del mandamento della <strong>Noce</strong> dove era<br />
in corso una <strong>guerra</strong> per il potere. Ricostruita la mappa del racket:<br />
il pizzo pure sul set <strong>di</strong> uno sceneggiato televisivo.<br />
PALERMO - Fabio Chiovaro era il capo del mandamento della <strong>Noce</strong>. Finito in carcere<br />
nell'ottobre del 2010 è stato costretto a farsi da parte fino a maggio del 2011. Una volta tornato in<br />
libertà si è ripreso lo scettro del comando e ha messo in riga gli scissionisti. Con le buone e con le<br />
cattive. Un gruppo <strong>di</strong> ribelli, approfittando dell'assenza <strong>di</strong> Chiovaro, avrebbe cercato <strong>di</strong> fargli le<br />
scarpe. Li chiamavano gli stiddari. E così i <strong>venti</strong> <strong>di</strong> <strong>guerra</strong> soffiavano sul mandamento della <strong>Noce</strong>.<br />
A spegnerli il maxi blitz della polizia che stamani ha portato in carcere quarantuno persone. Gli<br />
agenti della Sezione Criminalità Organizzata della Squadra mobile <strong>di</strong> Palermo hanno smantellato un<br />
intero mandamento azzerando le tre famiglie che lo compongono: <strong>Noce</strong>, Altarello e Cruillas-<br />
Malaspina.<br />
I reati sono quelli tipici del repertorio <strong>di</strong> Cosa nostra: associazione mafiosa, estorsione, traffico<br />
<strong>di</strong> sostanze stupefacenti, interposizione fittizia, possesso ed uso illegale <strong>di</strong> armi da fuoco. Cambia la<br />
mappa del potere, ma l'imposizione del pizzo resta una costante per vecchi e nuovi boss. Tanti,<br />
troppi commercianti e impren<strong>di</strong>tori continuano a pagare. Alcuni, però, hanno trovato la forza <strong>di</strong><br />
denunciare. I boss battevano cassa persino sul set della Magnolia fiction che stava girando i Segreti<br />
del'acqua con Riccardo Scamarcio. Le minacce sul set sarebbero arrivati tramite i figli <strong>di</strong> Enzo<br />
Castagna, titolare <strong>di</strong> una una società palermitana attraverso cui la mafia avrebbe imposto persino la<br />
scelta <strong>di</strong> maestranze e controfigure.<br />
Le indagini hanno registrato la violenta reazione dei vertici “ufficiali” del mandamento al<br />
tentativo <strong>di</strong> ribaltare le gerarchie della famiglia mafiosa. Da una parte Franco Picone, in<strong>di</strong>cato come<br />
il reggente durante l'assenza <strong>di</strong> Chiovaro, e dall'altra Salvatore Sei<strong>di</strong>ta, <strong>alla</strong> testa del gruppetto <strong>di</strong><br />
ribelli composto da Giuseppe Sammaritano, Umberto Maltese e Antonino Bonura. Quando<br />
Chiovarò tornò in libertà raccolse le lamentele dei suoi <strong>picciotti</strong>: … molti erano convinti che tu stavi<br />
organizzando il ribaltamento”. E scattarono le ritorsioni.<br />
Le indagini della Direzione <strong>di</strong>strettuale antimafia <strong>di</strong> Palermo ci consegnano la storia <strong>di</strong> un<br />
mandamento molto attivo nel tentativo <strong>di</strong> serrare i ranghi della Cosa nostra palermitana indebolita<br />
dalle operazioni delle forze dell'or<strong>di</strong>ne. C'erano, infatti, anche i rappresentanti della <strong>Noce</strong> a Villa<br />
Pensabene, quando nel 2011 i boss furono convocati dal reggente del mandamento <strong>di</strong> San Lorenzo,
Giulio Caporrimo, per ricompattare le famiglie. In rappresentanza della <strong>Noce</strong> c'era Cosimo Michele<br />
Sciarabba, il Mister X scovato in una fotografia dal Mensile S mentre andava al summit a braccetto<br />
con due pezzi da novanta. Per mesi è stato un mafioso senza nome. Poi, gli investigatori<br />
investigatori guidati da Maurizio Calvino e Nino De Santis hanno scoperto che non si trovava lì per<br />
caso, ma per rappresentare il mandamento. Un volto pulito ma affidabile visto che è figlio durante<br />
Salvatore Sciarabba, mafioso <strong>di</strong> Belmonte Mezzagno. A Villa Pensabene Cosimo arrivò con<br />
Peppuccio Calascibetta, capomafia <strong>di</strong> Santa Maria del Gesù che pochi mesi dopo sarebbe stato<br />
crivellato <strong>di</strong> colpi. Ricompattare le famiglie, dunque. E per ricompattare le famiglie servono sol<strong>di</strong>.<br />
Ecco allora giustificati gli investimenti <strong>di</strong> Cosa nostra nelle agenzie <strong>di</strong> scommesse sportive. Una<br />
sfilza <strong>di</strong> centri è finita sotto sequestro. Gli introiti andavano <strong>alla</strong> mafia che pagava gli stipen<strong>di</strong> ai<br />
<strong>picciotti</strong> del racket.<br />
Questo l'elenco completo degli arrestati: Fabio Chiovaro e Franco Picone (capi della <strong>Noce</strong>),<br />
Gaetano Maranzano (Cruillas ), Vincenzo Tumminia (Altarello ), Antonino e Gaspare Bonura ,<br />
Santino Chiovaro, Luca Crini, Girolamo Albanese, Marcello Argento, Tommaso e Gaetano<br />
Castagna, Carlo Castagna , Cosimo Grasso , Giuseppe Bonura, Giovanni Matina, Santo Pitarresi,<br />
Cosimo Michele Sciarabba, Salvatore Sei<strong>di</strong>ta, Felisiano e Tommaso Tognetti, Giuseppe<br />
Sammaritano, Girolamo e Giovanni Sei<strong>di</strong>ta, Salvatore Sei<strong>di</strong>ta, Marcello Argento, Giovanni Guddo,<br />
Domenico Spica, Massimiliano Ingarao , Giuseppe Enea, Giorgio Perrone, Umberto Sammaritano,<br />
Vincenzo Toscano, Vincenzo Landolina, Alessandro Guddo, Vincenzo Acone, Silvestro<br />
Castelluccio, Francesco Vella, Dario Giunta, Salvatore D'Amico, Giacomo Nicolò Sciarratta.<br />
L'inchiesta è coor<strong>di</strong>nata dal procuratore aggiunto Antonio Ingroia e dai sostituti Francesco Del<br />
Bene, Gianluca De Leo e Lia Sava.